Come se ne viene fuori ?
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Re: Come se ne viene fuori ?
Sotto le macerie - 9
Non so se quanto sta accadendo sia frutto di una raffinata regia che cala le carte al momento giusto come avvenuto nella Prima Repubblica con “La notte della Repubblica” che incorporava la “Strategia della tensione”, oppure tutto avviene così per caso.
Rimane il fatto che osservando la Seconda Repubblica si sente forte l’impronta di Licio Gelli e della sua P2.
Il detto “ Sono sempre i migliori che se ne vanno per primi”, e l'associato detto meneghino “L’erba grama non muore mai” sono valorizzati proprio dal vecchio Maestro Venerabile, classe 1919, cioè 100 anni tra sette.
Ma non c’è solo lui,…ovviamente.
Nel 2008 Licio Gelli dichiara: "L'unico che può andare avanti è solo Berlusconi ...
► 3:05► 3:05
http://www.youtube.com/watch?v=w6VbeDKjZCA
ed inoltre, anche se non c’è stata una svolta autoritaria, è ancora in grado di realizzare il Piano di Rinascita Democratica.
Ma poi il Caimano rovina tutto con le pupette e nel gennaio del 2011, con un’intervista a Il Tempo, Gelli scarica Berlusconi, ma poi si schermisce che il suo Piano non sia stato realizzato, contraddicendo l'intervista a "Odeon tv" del 2008.
Però in quei tre anni ha lavorato perché si attuasse.
**
Anche Gelli scarica Berlusconi “Sta disfacendo l’Italia”
In un'intervista al Tempo, il fondatore della P2 dà un giudizio negativo sul premier e sul governo e parla del "puttanaio delle ultime settimane": il Cavaliere "non avrebbe dovuto farlo, o quantomeno avrebbe dovuto utilizzare sistemi più riservati"
di Redazione Il Fatto Quotidiano
| 28 gennaio 2011Commenti (0)
Berlusconi sta disfacendo l’Italia. Parola di Licio Gelli. Anche il fondatore della P2 scarica quindi il premier, che è stato uno degli appartenenti alla loggia massonica.
Gelli esprime un giudizio “negativo” sul Cavaliere e sul suo governo in un’intervista al Tempo.
Alla domanda su che cosa sia cambiato nei loro rapporti, replica: “E’ venuto meno rispetto a quei principi che noi pensavamo lui avesse.
E ricordi che l’ho avuto per sette anni nella loggia, quindi credo di conoscerlo. L’ho anche aiutato, quando ho potuto”. Berlusconi ha deluso il Gran maestro. Come mai?
“Ma pensi anche questo puttanaio delle ultime settimane – risponde Gelli -. Sia chiaro, è vero che può fare ciò che gli pare e piace, come e quanto vuole, ma bisogna anche avere la capacità di ‘saperlo fare’, e poi esiste pur sempre un limite.
Invece lui continua. Ha prima disfatto la famiglia, ora sta disfacendo l’Italia. Ma nessuno gli dice nulla. Ha commesso un reato? Se è vero ciò che gli viene attribuito (e credo che almeno in parte sia vero), allora sì: non avrebbe dovuto farlo, o, quantomeno, avrebbe dovuto utilizzare sistemi più riservati”.
Gelli parla poi del ‘Piano di rinascita democratica’, il piano eversivo della P2: ”Non solo lo rifarei, ma vorrei anche riuscire ad attuarlo, se solo avessi venti anni di meno.
All’epoca, se avessimo avuto quattro mesi di tempo ancora, saremmo riusciti ad attuarlo.
In quel momento avevamo in mano tutto: la Gladio, la P2 e un’altra organizzazione, che ancora oggi non è apparsa ufficialmente, non creata da noi ma da una persona che è ancora viva tutt’oggi, nonostante abbia oramai tanti anni.
Avevamo tre organizzazioni, ancora quattro mesi di tempo e avremmo sicuramente messo in pratica il Piano.
Che, sia chiaro, era valido allora e sarebbe valido anche adesso.
Certo, servirebbero delle modifiche, ma attuando il Piano non saremmo arrivati alla situazione che, in Italia, si vive oggi”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01 ... lia/88954/
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Non so se quanto sta accadendo sia frutto di una raffinata regia che cala le carte al momento giusto come avvenuto nella Prima Repubblica con “La notte della Repubblica” che incorporava la “Strategia della tensione”, oppure tutto avviene così per caso.
Rimane il fatto che osservando la Seconda Repubblica si sente forte l’impronta di Licio Gelli e della sua P2.
Il detto “ Sono sempre i migliori che se ne vanno per primi”, e l'associato detto meneghino “L’erba grama non muore mai” sono valorizzati proprio dal vecchio Maestro Venerabile, classe 1919, cioè 100 anni tra sette.
Ma non c’è solo lui,…ovviamente.
Nel 2008 Licio Gelli dichiara: "L'unico che può andare avanti è solo Berlusconi ...
► 3:05► 3:05
http://www.youtube.com/watch?v=w6VbeDKjZCA
ed inoltre, anche se non c’è stata una svolta autoritaria, è ancora in grado di realizzare il Piano di Rinascita Democratica.
Ma poi il Caimano rovina tutto con le pupette e nel gennaio del 2011, con un’intervista a Il Tempo, Gelli scarica Berlusconi, ma poi si schermisce che il suo Piano non sia stato realizzato, contraddicendo l'intervista a "Odeon tv" del 2008.
Però in quei tre anni ha lavorato perché si attuasse.
**
Anche Gelli scarica Berlusconi “Sta disfacendo l’Italia”
In un'intervista al Tempo, il fondatore della P2 dà un giudizio negativo sul premier e sul governo e parla del "puttanaio delle ultime settimane": il Cavaliere "non avrebbe dovuto farlo, o quantomeno avrebbe dovuto utilizzare sistemi più riservati"
di Redazione Il Fatto Quotidiano
| 28 gennaio 2011Commenti (0)
Berlusconi sta disfacendo l’Italia. Parola di Licio Gelli. Anche il fondatore della P2 scarica quindi il premier, che è stato uno degli appartenenti alla loggia massonica.
Gelli esprime un giudizio “negativo” sul Cavaliere e sul suo governo in un’intervista al Tempo.
Alla domanda su che cosa sia cambiato nei loro rapporti, replica: “E’ venuto meno rispetto a quei principi che noi pensavamo lui avesse.
E ricordi che l’ho avuto per sette anni nella loggia, quindi credo di conoscerlo. L’ho anche aiutato, quando ho potuto”. Berlusconi ha deluso il Gran maestro. Come mai?
“Ma pensi anche questo puttanaio delle ultime settimane – risponde Gelli -. Sia chiaro, è vero che può fare ciò che gli pare e piace, come e quanto vuole, ma bisogna anche avere la capacità di ‘saperlo fare’, e poi esiste pur sempre un limite.
Invece lui continua. Ha prima disfatto la famiglia, ora sta disfacendo l’Italia. Ma nessuno gli dice nulla. Ha commesso un reato? Se è vero ciò che gli viene attribuito (e credo che almeno in parte sia vero), allora sì: non avrebbe dovuto farlo, o, quantomeno, avrebbe dovuto utilizzare sistemi più riservati”.
Gelli parla poi del ‘Piano di rinascita democratica’, il piano eversivo della P2: ”Non solo lo rifarei, ma vorrei anche riuscire ad attuarlo, se solo avessi venti anni di meno.
All’epoca, se avessimo avuto quattro mesi di tempo ancora, saremmo riusciti ad attuarlo.
In quel momento avevamo in mano tutto: la Gladio, la P2 e un’altra organizzazione, che ancora oggi non è apparsa ufficialmente, non creata da noi ma da una persona che è ancora viva tutt’oggi, nonostante abbia oramai tanti anni.
Avevamo tre organizzazioni, ancora quattro mesi di tempo e avremmo sicuramente messo in pratica il Piano.
Che, sia chiaro, era valido allora e sarebbe valido anche adesso.
Certo, servirebbero delle modifiche, ma attuando il Piano non saremmo arrivati alla situazione che, in Italia, si vive oggi”.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Sotto le macerie - 10
Su alcuni punti del Piano di rinascita democratica potremmo apporre il timbro:
FATTO
Piano di rinascita democratica
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il piano di rinascita democratica (detto anche programma di rinascita nazionale o il Piano)[1] era una parte essenziale del programma piduista e consisteva in un assorbimento degli apparati democratici della società italiana dentro le spire di un autoritarismo legale che avrebbe avuto al suo centro l'informazione. La sua materiale redazione da parte di Francesco Cosentino[2] è stata la ragione per cui si è voluto definire quest'ultimo come la mente istituzionale della compagnia P2[3].
Indice
1 Obiettivi
2 Punti principali
3 Dettagli
3.1 Modifiche urgenti
3.2 Modifiche riguardo al Governo
3.3 Provvedimenti economico-sociali
3.4 TV e stampa
3.5 Sindacati
3.6 Provvedimenti a medio e lungo termine
4 Note
5 Altri progetti
6 Voci correlate
7 Collegamenti esterni
Obiettivi [modifica]
I suoi obiettivi essenziali consistevano in una serie di riforme e modifiche costituzionali onde
« … rivitalizzare il sistema attraverso la sollecitazione di tutti gli istituti che la Costituzione prevede e disciplina, dagli organi dello Stato ai partiti politici, alla stampa, ai sindacati, ai cittadini elettori »
In particolare andavano programmate azioni di Governo, di comportamento politico ed economico, nonché di atti legislativi, per ottenere ad esempio nel settore scuola di
« … chiudere il rubinetto del preteso automatismo: titolo di studio - posto di lavoro… »
Il piano è stato ritrovato e sequestrato nel 1982 in un doppiofondo di una valigia di Maria Grazia Gelli, figlia di Licio Gelli, Maestro venerabile della loggia massonica P2, assieme al memorandum sulla situazione politica in Italia. È stato pubblicato negli atti della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2[4].
Punti principali [modifica]
A trent'anni di distanza, alcuni punti del piano hanno trovato parziale attuazione a livello istituzionale e di assetto economico nel mondo imprenditoriale e soprattutto a livello mediatico. Altri sono stati riproposti dalle forze politiche, anche di tendenza opposta.
Principali punti:
La nascita di due partiti: "l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altra sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali e democratici della Destra Nazionale)." Allo scopo di semplificare il panorama politico.
Controllo dei media. Il piano prevedeva il controllo di quotidiani (quindi l'eliminazione della libertà di stampa e di pensiero) e la liberalizzazione delle emittenti televisive (all'epoca permesse solo a livello regionale) allo scopo di controllarle, e in questo modo influenzare l'opinione pubblica; nonché l'abolizione del monopolio della RAI e la sua privatizzazione. L'abolizione del monopolio RAI era avvenuto prima della scoperta della loggia, con la sentenza della Corte Costituzionale del luglio 1974 che liberalizzava le trasmissioni televisive via cavo.
Progetto Bicamerale del 1997 (Commissione parlamentare per le riforme costituzionali): "ripartizione di fatto, di competenze fra le due Camere (funzione politica alla CD e funzione economica al SR)".
Riforma della magistratura: divisione tra ruolo del P.M. e del magistrato, responsabilità del CSM nei confronti del parlamento. Si osserva che introdurre la responsabilità del CSM nei confronti del parlamento sarebbe tecnicamente una subordinazione del potere giudiziario al potere legislativo, e quindi verrebbe meno la separazione dei poteri. La modifica, infatti, necessiterebbe di una riforma costituzionale.
Riduzione del numero dei parlamentari[5].
Abolizione delle province[5].
Abolizione della validità legale dei titoli di studio[5].
Licio Gelli sostiene che la coincidenza di talune parti del "Piano" con i programmi dei partiti attuali non sarebbe casuale[6]. In un'intervista dell'ottobre 2008 ha successivamente affermato che, sebbene tutte le forze politiche abbiano preso spunto dal Piano (tanto da indurlo a reclamare ironicamente i diritti d'autore), Silvio Berlusconi è l'unico che può attuarlo[7]. Dello stesso avviso Mario Guarino, Sergio Flamigni[8] e Umberto Bossi[9].
Dettagli [modifica]
Il piano prevedeva modifiche urgenti e a medio e lungo termine.
Modifiche urgenti [modifica]
la responsabilità civile (per colpa) dei magistrati;
la normativa per l'accesso in carriera (esami psico-attitudinali preliminari).
Modifiche riguardo al Governo [modifica]
la “legge sulla Presidenza del Consiglio e sui Ministeri" (Cost.art.95) per determinare competenze e numero (ridotto) dei ministri, con eliminazione o quasi dei Sottosegretari;
riforma dell'amministrazione (relativa agli artt. 28, 97 e 98 Cost.) fondata sulla teoria dell'atto pubblico non amministrativo, sulla netta separazione della responsabilità politica da quella amministrativa (che diviene personale, attraverso l'istituzione dei Segretari Generali di Ministero) e sulla sostituzione del principio del silenzio-rifiuto con quello del silenzio-consenso;
Provvedimenti economico-sociali [modifica]
eliminazione delle festività infrasettimanali e dei relativi ponti (eccettuato il 2 giugno, il Natale, il Capodanno e Ferragosto) da riconcedere in un forfait di 7 giorni aggiuntivi alle ferie annuali di diritto;
alleggerimento delle aliquote sui fondi aziendali destinati a riserve, ammortamenti, investimenti e garanzie, per sollecitare l'autofinanziamento premiando il reinvestimento del profitto;
concessione di forti sgravi fiscali ai capitali stranieri per agevolare il ritorno dei capitali dall'estero.
TV e stampa [modifica]
immediata costituzione di una agenzia per il coordinamento della stampa locale (da acquisire con operazioni successive nel tempo) e della TV via cavo da impiantare a catena in modo da controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese.
moltiplicazione delle reti radio e TV in nome della libertà di antenna (art. 21 della Costituzione), e la soppressione della RAI. Queste emittenti e i giornali dovevano essere coordinati da un'agenzia centrale per la stampa.
Sindacati [modifica]
ricondurre il sindacato alla sua «naturale funzione» di
« interlocutore del fenomeno produttivo in luogo di quello illegittimamente assunto di interlocutore in vista di decisioni politiche aziendali e governative »
il sindacato non deve fare politica. In quest'ottica occorre
« limitare il diritto di sciopero alle causali economiche ed assicurare comunque la libertà di lavoro »
provvedere alla
« restaurazione della libertà individuale nelle fabbriche e aziende in genere per consentire l'elezione dei consigli di fabbrica con effettive garanzie di segretezza del voto »
Il primo obiettivo è collegato al tema della insufficiente delimitazione di chiari confini e della sovrapposizione di poteri, che indeboliscono lo Stato. Come esempio:
« lo spostamento dei centri di potere reale del Parlamento ai sindacati e dal Governo ai padronati multinazionali con i correlativi strumenti di azione finanziaria »
I due obiettivi si realizzano con due ipotesi:
sollecitazione alla rottura di CISL e UIL e successiva unione con i sindacati autonomi;
controllo delle correnti interne:
« acquisire con strumenti finanziari di pari entità i più disponibili fra gli attuali confederali allo scopo di rovesciare i rapporti di forza all'interno dell'attuale trimurti. »
Lo Statuto dei lavoratori art. 17 vietava il finanziamento a sindacati di comodo; È lasciato come ultima scelta
« un fenomeno clamoroso come la costituzione di un vero sindacato che agiti la bandiera della libertà di lavoro e della tutela economica dei lavoratori »
Provvedimenti a medio e lungo termine [modifica]
Ordinamento giudiziario:
unità del Pubblico Ministero con gli altri magistrati (nell'ordinamento vigente, invece, il P.M. è distinto dai Giudici, a norma della Costituzione - articoli 107 e 112);
riforma del Consiglio Superiore della Magistratura che deve essere responsabile verso il Parlamento (modifica costituzionale);
riforma dell'ordinamento giudiziario per ristabilire criteri di selezione per merito delle promozioni dei magistrati, imporre limiti di età per le funzioni di accusa, separare le carriere requirente e giudicante, ridurre a giudicante la funzione pretorile.
Ordinamento del Governo:
modifica della Costituzione per stabilire che il Presidente del Consiglio è eletto dalla Camera all'inizio di ogni legislatura e può essere rovesciato soltanto attraverso l'elezione del successore;
Ordinamento del Parlamento:
nuove leggi elettorali, per la Camera, di tipo misto (uninominale e proporzionale secondo il modello tedesco) riducendo il numero dei deputati a 450 e, per il Senato, di rappresentanza di 2º grado, regionale, degli interessi economici, sociali e culturali, diminuendo a 250 il numero dei senatori ed elevando da 5 a 25 quello dei senatori a vita di nomina presidenziale, con aumento delle categorie relative (ex parlamentari - ex magistrati - ex funzionari e imprenditori pubblici - ex militari ecc.);
preminenza della Camera dei Deputati nell'approvazione delle leggi; Senato federale delle Regioni focalizzato sulla legge di bilancio.
Ordinamento di altri organi istituzionali:
Corte Costituzionale: sancire l'incompatibilità successiva dei giudici a cariche elettive ed in enti pubblici; sancire il divieto di sentenze cosiddette attive (che trasformano la Corte in organo legislativo di fatto);
abolire le province.
Abolire tutte le provvidenze agevolative dirette a sanare i bilanci deficitari con onere del pubblico erario ed abolire il monopolio RAI.
Il ruolo della stampa:
« che va sollecitata al livello di giornalisti attraverso una selezione che tocchi soprattutto: Corriere della Sera, Il Giorno, Il Giornale, La Stampa, Il Resto del Carlino, Il Messaggero, Il Tempo, Roma, Il Mattino, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Giornale di Sicilia per i quotidiani; e per i periodici: L'Europeo, L'Espresso, Panorama, Epoca, Oggi, Gente, Famiglia Cristiana. La RAI-TV non va dimenticata. »
Infine era previsto il ridimensionamento del ruolo del Presidente della Repubblica con il passaggio, tra l'altro, del comando delle Forze Armate nelle mani del Ministero dell'Interno.
Continua in :
Sotto le materie - 11
Su alcuni punti del Piano di rinascita democratica potremmo apporre il timbro:
FATTO
Piano di rinascita democratica
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il piano di rinascita democratica (detto anche programma di rinascita nazionale o il Piano)[1] era una parte essenziale del programma piduista e consisteva in un assorbimento degli apparati democratici della società italiana dentro le spire di un autoritarismo legale che avrebbe avuto al suo centro l'informazione. La sua materiale redazione da parte di Francesco Cosentino[2] è stata la ragione per cui si è voluto definire quest'ultimo come la mente istituzionale della compagnia P2[3].
Indice
1 Obiettivi
2 Punti principali
3 Dettagli
3.1 Modifiche urgenti
3.2 Modifiche riguardo al Governo
3.3 Provvedimenti economico-sociali
3.4 TV e stampa
3.5 Sindacati
3.6 Provvedimenti a medio e lungo termine
4 Note
5 Altri progetti
6 Voci correlate
7 Collegamenti esterni
Obiettivi [modifica]
I suoi obiettivi essenziali consistevano in una serie di riforme e modifiche costituzionali onde
« … rivitalizzare il sistema attraverso la sollecitazione di tutti gli istituti che la Costituzione prevede e disciplina, dagli organi dello Stato ai partiti politici, alla stampa, ai sindacati, ai cittadini elettori »
In particolare andavano programmate azioni di Governo, di comportamento politico ed economico, nonché di atti legislativi, per ottenere ad esempio nel settore scuola di
« … chiudere il rubinetto del preteso automatismo: titolo di studio - posto di lavoro… »
Il piano è stato ritrovato e sequestrato nel 1982 in un doppiofondo di una valigia di Maria Grazia Gelli, figlia di Licio Gelli, Maestro venerabile della loggia massonica P2, assieme al memorandum sulla situazione politica in Italia. È stato pubblicato negli atti della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2[4].
Punti principali [modifica]
A trent'anni di distanza, alcuni punti del piano hanno trovato parziale attuazione a livello istituzionale e di assetto economico nel mondo imprenditoriale e soprattutto a livello mediatico. Altri sono stati riproposti dalle forze politiche, anche di tendenza opposta.
Principali punti:
La nascita di due partiti: "l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altra sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali e democratici della Destra Nazionale)." Allo scopo di semplificare il panorama politico.
Controllo dei media. Il piano prevedeva il controllo di quotidiani (quindi l'eliminazione della libertà di stampa e di pensiero) e la liberalizzazione delle emittenti televisive (all'epoca permesse solo a livello regionale) allo scopo di controllarle, e in questo modo influenzare l'opinione pubblica; nonché l'abolizione del monopolio della RAI e la sua privatizzazione. L'abolizione del monopolio RAI era avvenuto prima della scoperta della loggia, con la sentenza della Corte Costituzionale del luglio 1974 che liberalizzava le trasmissioni televisive via cavo.
Progetto Bicamerale del 1997 (Commissione parlamentare per le riforme costituzionali): "ripartizione di fatto, di competenze fra le due Camere (funzione politica alla CD e funzione economica al SR)".
Riforma della magistratura: divisione tra ruolo del P.M. e del magistrato, responsabilità del CSM nei confronti del parlamento. Si osserva che introdurre la responsabilità del CSM nei confronti del parlamento sarebbe tecnicamente una subordinazione del potere giudiziario al potere legislativo, e quindi verrebbe meno la separazione dei poteri. La modifica, infatti, necessiterebbe di una riforma costituzionale.
Riduzione del numero dei parlamentari[5].
Abolizione delle province[5].
Abolizione della validità legale dei titoli di studio[5].
Licio Gelli sostiene che la coincidenza di talune parti del "Piano" con i programmi dei partiti attuali non sarebbe casuale[6]. In un'intervista dell'ottobre 2008 ha successivamente affermato che, sebbene tutte le forze politiche abbiano preso spunto dal Piano (tanto da indurlo a reclamare ironicamente i diritti d'autore), Silvio Berlusconi è l'unico che può attuarlo[7]. Dello stesso avviso Mario Guarino, Sergio Flamigni[8] e Umberto Bossi[9].
Dettagli [modifica]
Il piano prevedeva modifiche urgenti e a medio e lungo termine.
Modifiche urgenti [modifica]
la responsabilità civile (per colpa) dei magistrati;
la normativa per l'accesso in carriera (esami psico-attitudinali preliminari).
Modifiche riguardo al Governo [modifica]
la “legge sulla Presidenza del Consiglio e sui Ministeri" (Cost.art.95) per determinare competenze e numero (ridotto) dei ministri, con eliminazione o quasi dei Sottosegretari;
riforma dell'amministrazione (relativa agli artt. 28, 97 e 98 Cost.) fondata sulla teoria dell'atto pubblico non amministrativo, sulla netta separazione della responsabilità politica da quella amministrativa (che diviene personale, attraverso l'istituzione dei Segretari Generali di Ministero) e sulla sostituzione del principio del silenzio-rifiuto con quello del silenzio-consenso;
Provvedimenti economico-sociali [modifica]
eliminazione delle festività infrasettimanali e dei relativi ponti (eccettuato il 2 giugno, il Natale, il Capodanno e Ferragosto) da riconcedere in un forfait di 7 giorni aggiuntivi alle ferie annuali di diritto;
alleggerimento delle aliquote sui fondi aziendali destinati a riserve, ammortamenti, investimenti e garanzie, per sollecitare l'autofinanziamento premiando il reinvestimento del profitto;
concessione di forti sgravi fiscali ai capitali stranieri per agevolare il ritorno dei capitali dall'estero.
TV e stampa [modifica]
immediata costituzione di una agenzia per il coordinamento della stampa locale (da acquisire con operazioni successive nel tempo) e della TV via cavo da impiantare a catena in modo da controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese.
moltiplicazione delle reti radio e TV in nome della libertà di antenna (art. 21 della Costituzione), e la soppressione della RAI. Queste emittenti e i giornali dovevano essere coordinati da un'agenzia centrale per la stampa.
Sindacati [modifica]
ricondurre il sindacato alla sua «naturale funzione» di
« interlocutore del fenomeno produttivo in luogo di quello illegittimamente assunto di interlocutore in vista di decisioni politiche aziendali e governative »
il sindacato non deve fare politica. In quest'ottica occorre
« limitare il diritto di sciopero alle causali economiche ed assicurare comunque la libertà di lavoro »
provvedere alla
« restaurazione della libertà individuale nelle fabbriche e aziende in genere per consentire l'elezione dei consigli di fabbrica con effettive garanzie di segretezza del voto »
Il primo obiettivo è collegato al tema della insufficiente delimitazione di chiari confini e della sovrapposizione di poteri, che indeboliscono lo Stato. Come esempio:
« lo spostamento dei centri di potere reale del Parlamento ai sindacati e dal Governo ai padronati multinazionali con i correlativi strumenti di azione finanziaria »
I due obiettivi si realizzano con due ipotesi:
sollecitazione alla rottura di CISL e UIL e successiva unione con i sindacati autonomi;
controllo delle correnti interne:
« acquisire con strumenti finanziari di pari entità i più disponibili fra gli attuali confederali allo scopo di rovesciare i rapporti di forza all'interno dell'attuale trimurti. »
Lo Statuto dei lavoratori art. 17 vietava il finanziamento a sindacati di comodo; È lasciato come ultima scelta
« un fenomeno clamoroso come la costituzione di un vero sindacato che agiti la bandiera della libertà di lavoro e della tutela economica dei lavoratori »
Provvedimenti a medio e lungo termine [modifica]
Ordinamento giudiziario:
unità del Pubblico Ministero con gli altri magistrati (nell'ordinamento vigente, invece, il P.M. è distinto dai Giudici, a norma della Costituzione - articoli 107 e 112);
riforma del Consiglio Superiore della Magistratura che deve essere responsabile verso il Parlamento (modifica costituzionale);
riforma dell'ordinamento giudiziario per ristabilire criteri di selezione per merito delle promozioni dei magistrati, imporre limiti di età per le funzioni di accusa, separare le carriere requirente e giudicante, ridurre a giudicante la funzione pretorile.
Ordinamento del Governo:
modifica della Costituzione per stabilire che il Presidente del Consiglio è eletto dalla Camera all'inizio di ogni legislatura e può essere rovesciato soltanto attraverso l'elezione del successore;
Ordinamento del Parlamento:
nuove leggi elettorali, per la Camera, di tipo misto (uninominale e proporzionale secondo il modello tedesco) riducendo il numero dei deputati a 450 e, per il Senato, di rappresentanza di 2º grado, regionale, degli interessi economici, sociali e culturali, diminuendo a 250 il numero dei senatori ed elevando da 5 a 25 quello dei senatori a vita di nomina presidenziale, con aumento delle categorie relative (ex parlamentari - ex magistrati - ex funzionari e imprenditori pubblici - ex militari ecc.);
preminenza della Camera dei Deputati nell'approvazione delle leggi; Senato federale delle Regioni focalizzato sulla legge di bilancio.
Ordinamento di altri organi istituzionali:
Corte Costituzionale: sancire l'incompatibilità successiva dei giudici a cariche elettive ed in enti pubblici; sancire il divieto di sentenze cosiddette attive (che trasformano la Corte in organo legislativo di fatto);
abolire le province.
Abolire tutte le provvidenze agevolative dirette a sanare i bilanci deficitari con onere del pubblico erario ed abolire il monopolio RAI.
Il ruolo della stampa:
« che va sollecitata al livello di giornalisti attraverso una selezione che tocchi soprattutto: Corriere della Sera, Il Giorno, Il Giornale, La Stampa, Il Resto del Carlino, Il Messaggero, Il Tempo, Roma, Il Mattino, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Giornale di Sicilia per i quotidiani; e per i periodici: L'Europeo, L'Espresso, Panorama, Epoca, Oggi, Gente, Famiglia Cristiana. La RAI-TV non va dimenticata. »
Infine era previsto il ridimensionamento del ruolo del Presidente della Repubblica con il passaggio, tra l'altro, del comando delle Forze Armate nelle mani del Ministero dell'Interno.
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- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
Sotto le macerie - 11
Ma non ci sta solo la P2 che opera intensamente per modificare l’Italia e gli italiani. Da quando si è insediato, il Professore della Bocconi ce la sta mettendo tutta con il massimo impegno per innescare la Rivoluzione.
Mentre Oltre Atlantico, il presidente degli Stati Uniti, Barack Hussein Obama, sfida gli Usa e i poteri forti per portare nella storia secolare degli Usa una sostanziale riforma sanitaria, da noi, il premier che si dichiara ""amico"" di Obama, si propone di fare la manovra inversa.
Dopo il caso Fiat che vuole pagare le tasse in Olanda dove spostando la produzione dell’Iveco, dopo la ritorsione del padrone delle ferriere Riva che spedisce a casa 5.000 lavoratori, fatto che ci riporta indietro di più di cent’anni, ecco la buona novella del Professore della Bocconi.
*****
SANITA'
Monti: «Non è garantita la sostenibilità futura del Sistema Sanitario Nazionale»
Il premier in un intervento a Palermo. «Andiamo fieri della nostra sanità ma servono nuovi finanziamenti»
Monti con il ministro della Sanità Balduzzi (Ansa)
La sostenibilità futura del Servizio Sanitario Nazionale potrebbe «non essere garantita». Ad affermarlo è il presidente del Consiglio Mario Monti che è intervenuto in videoconferenza in occasione della presentazione a Palermo del progetto del nuovo Centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica della Fondazione Rimed. La crisi, ha sottolineato ancora Monti, «ha colpito tutti ed il campo medico non è una eccezione. La sostenibilità futura dei sistemi sanitari nazionali, compreso il nostro di cui andiamo fieri - ha avvertito il premier - potrebbe non essere garantita se non si individueranno nuove modalità di finanziamento per servizi e prestazioni. La posta in palio è altissima».
LA RICERCA - Poi Monti ha sottolineato come: «La ricerca e l'innovazione nel campo delle scienze della vita sono i presupposti per un sentiero di crescita virtuoso, in grado di generare investimenti esteri, miglioramenti, e occupazione di qualità». «Si tratta - ha detto il premier - di un processo di sviluppo che tutti sottoscriverebbero come miglior lascito per le future generazioni. Siamo contenti - ha aggiunto - di aver creduto come governo in questo progetto», riferendosi al Centro della Fondazione Rimed. Monti ha quindi sottolineato come siano soprattutto i giovani ricercatori che lavoreranno nel nuovo centro i protagonisti di questa iniziativa, che porterà alla messa a punto di nuove terapie e nuovi presidi per migliorare la qualità di vita dei malati.
Redazione Online
27 novembre 2012 | 14:32
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/economia/12_nove ... 9020.shtml
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Sotto le macerie - 12
Ma non ci sta solo la P2 che opera intensamente per modificare l’Italia e gli italiani. Da quando si è insediato, il Professore della Bocconi ce la sta mettendo tutta con il massimo impegno per innescare la Rivoluzione.
Mentre Oltre Atlantico, il presidente degli Stati Uniti, Barack Hussein Obama, sfida gli Usa e i poteri forti per portare nella storia secolare degli Usa una sostanziale riforma sanitaria, da noi, il premier che si dichiara ""amico"" di Obama, si propone di fare la manovra inversa.
Dopo il caso Fiat che vuole pagare le tasse in Olanda dove spostando la produzione dell’Iveco, dopo la ritorsione del padrone delle ferriere Riva che spedisce a casa 5.000 lavoratori, fatto che ci riporta indietro di più di cent’anni, ecco la buona novella del Professore della Bocconi.
*****
SANITA'
Monti: «Non è garantita la sostenibilità futura del Sistema Sanitario Nazionale»
Il premier in un intervento a Palermo. «Andiamo fieri della nostra sanità ma servono nuovi finanziamenti»
Monti con il ministro della Sanità Balduzzi (Ansa)
La sostenibilità futura del Servizio Sanitario Nazionale potrebbe «non essere garantita». Ad affermarlo è il presidente del Consiglio Mario Monti che è intervenuto in videoconferenza in occasione della presentazione a Palermo del progetto del nuovo Centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica della Fondazione Rimed. La crisi, ha sottolineato ancora Monti, «ha colpito tutti ed il campo medico non è una eccezione. La sostenibilità futura dei sistemi sanitari nazionali, compreso il nostro di cui andiamo fieri - ha avvertito il premier - potrebbe non essere garantita se non si individueranno nuove modalità di finanziamento per servizi e prestazioni. La posta in palio è altissima».
LA RICERCA - Poi Monti ha sottolineato come: «La ricerca e l'innovazione nel campo delle scienze della vita sono i presupposti per un sentiero di crescita virtuoso, in grado di generare investimenti esteri, miglioramenti, e occupazione di qualità». «Si tratta - ha detto il premier - di un processo di sviluppo che tutti sottoscriverebbero come miglior lascito per le future generazioni. Siamo contenti - ha aggiunto - di aver creduto come governo in questo progetto», riferendosi al Centro della Fondazione Rimed. Monti ha quindi sottolineato come siano soprattutto i giovani ricercatori che lavoreranno nel nuovo centro i protagonisti di questa iniziativa, che porterà alla messa a punto di nuove terapie e nuovi presidi per migliorare la qualità di vita dei malati.
Redazione Online
27 novembre 2012 | 14:32
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http://www.corriere.it/economia/12_nove ... 9020.shtml
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Re: Come se ne viene fuori ?
camillobenso ha scritto:
Monti: «Non è garantita la sostenibilità futura del Sistema Sanitario Nazionale»
Il premier in un intervento a Palermo. «Andiamo fieri della nostra sanità ma servono nuovi finanziamenti »
se dovessi tradurre dal criptico e freddo linguaggio del mondo finanziario al quale appartiene il banchiere mannaro,tradurrei così:
"la sanità pubblica va data in mano ai privati"
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Re: Come se ne viene fuori ?
shiloh ha scritto:camillobenso ha scritto:
Monti: «Non è garantita la sostenibilità futura del Sistema Sanitario Nazionale»
Il premier in un intervento a Palermo. «Andiamo fieri della nostra sanità ma servono nuovi finanziamenti »
se dovessi tradurre dal criptico e freddo linguaggio del mondo finanziario al quale appartiene il banchiere mannaro,tradurrei così:
"la sanità pubblica va data in mano ai privati"
stavolta c'ho avuto naso (non era difficile)...ecco qua:
Servizio sanitario nazionale, è scontro.
Monti apre a finanziamenti non pubblici.
Cgil: "Dica chiaramente se vuole privatizzare"
Immediate le reazioni.
Bersani:
"No a una sanità solo per ricchi".
Poi la rettifica di Palazzo Chigi:
"Le risorse ci sono, ma serve innovazione,"
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ref=HREA-1
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Re: Come se ne viene fuori ?
shiloh ha scritto:shiloh ha scritto:camillobenso ha scritto:
Monti: «Non è garantita la sostenibilità futura del Sistema Sanitario Nazionale»
Il premier in un intervento a Palermo. «Andiamo fieri della nostra sanità ma servono nuovi finanziamenti »
se dovessi tradurre dal criptico e freddo linguaggio del mondo finanziario al quale appartiene il banchiere mannaro,tradurrei così:
"la sanità pubblica va data in mano ai privati"
stavolta c'ho avuto naso (non era difficile)...ecco qua:
Servizio sanitario nazionale, è scontro.
Monti apre a finanziamenti non pubblici.
Cgil: "Dica chiaramente se vuole privatizzare"
Immediate le reazioni.
Bersani:
"No a una sanità solo per ricchi".
Poi la rettifica di Palazzo Chigi:
"Le risorse ci sono, ma serve innovazione,"
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ref=HREA-1
La tua osservazione è giusta.
Ma allora vai a confermare l’ipotesi di reazione rivoluzionaria che “The banker werewolf” dal cuore di pietra sta costruendo mattone dopo mattone con molta diligenza.
Da queste parti la situazione peggiora giorno dopo giorno, e corrispondentemente, il malessere aumenta proporzionalmente.
La settimana scorsa due retired friens incontrati on the road mentre portavano a spasso i rispettivi cagnolini, hanno cominciato a sciorinare il rosario del cahier de doléances degli avvenimenti del giorno precedente e di quelli freschi di giornata.
Dato che le problematiche che elencavano erano tutte meritevoli di attenzione perché certe condizioni non possono essere accettate in condizioni di un’economia ordinaria di alti e bassi e per nessuna ragione al mondo in un’economia di guerra, ho posto la domanda di rito: <<Preso atto di questa realtà….secondo voi come se ne esce da questa situazione>>
Il primo non ci ha pensato su molto a rispondere: <<Con un dittatore…..>>.
E il secondo di rincalzo : << Con un dittatore ….buono…..>>
Premetto, che entrambi sono lontanissimi da Casa Pound e dal Maestro Venerabile Licio Gelli che non molla. A novantaquattro anni si dichiara ancora “fasista”.
Questo è il clima medio che si registra da queste parti.
Ieri, invece, nel bouquet di notizie fresche fresche, ce ne stavano due inerenti alla sanità longobarda:
1) I ticket in questi ultimi anni sono aumentati a dismisura e lo può capire dalle esigenze del memores domini Forchettoni e di tutto il resto della banda, che non è solo Comunione e Fatturazione.
Il doleante osservava che l’analisi del sangue fatta di recente doveva servire nei secoli dei secoli, anche se il medico curante tempo addietro lo aveva obbligato a controlli annuali visto che la malattia che aveva portato alla morte della sorella è stata diagnosticata di tipo ereditario.
2) In zona sono molti coloro che stanno rinunciando a curarsi. Semplice, la disponibilità economica. Il Sacco, vecchio ospedale milanese, dopo essersi rinnovato e ristrutturato un po’ di anni fa, ora da due anni è in crisi, è in rosso porpora. Non pagano più i fornitori. L’ospedale fa capo alla regione e quindi allo Stato. Si ventila la chiusura di un certo numero di ospedali pubblici della zona, ma non si sente altrettanto per i privati, che spesso fanno capo alla banda Forchettoni. I Ds prima, e i defunti poi, ovviamente sono sempre stati zitti, perché il sistema Forchettoni mutuava dalla emerita azienda della Banda Bassotti a guida San Bettino, che aveva raddoppiato ai tempi i costi al km della MM, spartendo poi con tutti, Pci compreso, così teneva la bocca chiusa.
Ergo, già qui si rinuncia a curarsi per situazioni contingenti, se poi si chiudono gli ospedali pubblici è ovvio che tutto porta al disagio e al disastro.
Ai privati non ci pensano neppure, mancano i danè.
The banker werewolf dal cuore di pietra, assieme a Forchettoni hanno affossato definitivamente e senza scampo il cattolicesimo. Quella non può essere una religione, ma un bancomat.
A questo punto non rimane che la ribellione generalizzata.
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Re: Come se ne viene fuori ?
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Questa immagine con commento pubblicata da mario nel 3D : Circolano in rete,
http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... 734#p12734
Mi consente di recuperare una parte che avevo completamente dimenticato e che ci induce a ulteriori riflessioni, oltre a diventare ed’estrema attualità sull’ennesima sparata montiana:
Il tema dell’evasione fiscale è di questi giorni e questa nota pone ulteriormente in evidenza la presa per i fondelli del governo Monty e dei partiti che lo sostengono.
Come il suo predecessore, e la stragrande maggioranza dei parlamentari sono tutti fermamente convinti che il popolo tricolore, ad eccezione di una ristretta cerchia appartenente al cerchio magico, sia composto da merli scemi e Pasquali, a cui si può somministratore di tutto e di più, tanto none reagiscono.
A dargli ragione in pratica sono le reazioni indotte.
L’analisi comportamentale vista la scorsa settimana e quella precedente nei riguardi di malati di Sla spiegano molto bene come funziona l’ambaradan.
Nelle settimane precedenti il governo dei “cattolicissimi” guidati da Monty, ha fatto sapere che nella finanziaria, oggi definita “legge di stupidità”, non era riuscito a trovare i fondi per i malati di Sla e di conseguenza per quest’anno i fondi dovevano essere tagliati.
La notizia diffusa dai media, non solo ha destato stupore e rabbia nei diretti interessati e nelle famiglie e gli istituti che li tengono invita, ma l’intero popolo italiano compresa la fascia della criminalità organizzata e non, in quanto a tanta crudeltà gratuita non saprebbero arrivarci neppure loro.
Ma Monty oggi supera se stesso in fatto di cattiveria.
Non si capisce se è colluso o ha la coda di paglia, tiene famiglia, tiene soprattutto a Mario Monti, preferisci mettere in difficoltà chi a vario titolo deve fare ricorso alla sanità, come se fosse un piacere come andare a Malindi.
Può recuperare 98 miliardi dall’evasione fiscale del slot machine, ma ha una ferrea volontà di non farlo.
I Tg della sera raccontano le balle di Monti, questo Paese non ha più futuro, Monti più di Berlusconi lo ha messo in ginocchio. Doveva fare, poteva fare, ma si rifiuta di fare.
A quando il dimezzamento delle pensioni?
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Questa immagine con commento pubblicata da mario nel 3D : Circolano in rete,
http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... 734#p12734
Mi consente di recuperare una parte che avevo completamente dimenticato e che ci induce a ulteriori riflessioni, oltre a diventare ed’estrema attualità sull’ennesima sparata montiana:
Il tema dell’evasione fiscale è di questi giorni e questa nota pone ulteriormente in evidenza la presa per i fondelli del governo Monty e dei partiti che lo sostengono.
Come il suo predecessore, e la stragrande maggioranza dei parlamentari sono tutti fermamente convinti che il popolo tricolore, ad eccezione di una ristretta cerchia appartenente al cerchio magico, sia composto da merli scemi e Pasquali, a cui si può somministratore di tutto e di più, tanto none reagiscono.
A dargli ragione in pratica sono le reazioni indotte.
L’analisi comportamentale vista la scorsa settimana e quella precedente nei riguardi di malati di Sla spiegano molto bene come funziona l’ambaradan.
Nelle settimane precedenti il governo dei “cattolicissimi” guidati da Monty, ha fatto sapere che nella finanziaria, oggi definita “legge di stupidità”, non era riuscito a trovare i fondi per i malati di Sla e di conseguenza per quest’anno i fondi dovevano essere tagliati.
La notizia diffusa dai media, non solo ha destato stupore e rabbia nei diretti interessati e nelle famiglie e gli istituti che li tengono invita, ma l’intero popolo italiano compresa la fascia della criminalità organizzata e non, in quanto a tanta crudeltà gratuita non saprebbero arrivarci neppure loro.
Ma Monty oggi supera se stesso in fatto di cattiveria.
Non si capisce se è colluso o ha la coda di paglia, tiene famiglia, tiene soprattutto a Mario Monti, preferisci mettere in difficoltà chi a vario titolo deve fare ricorso alla sanità, come se fosse un piacere come andare a Malindi.
Può recuperare 98 miliardi dall’evasione fiscale del slot machine, ma ha una ferrea volontà di non farlo.
I Tg della sera raccontano le balle di Monti, questo Paese non ha più futuro, Monti più di Berlusconi lo ha messo in ginocchio. Doveva fare, poteva fare, ma si rifiuta di fare.
A quando il dimezzamento delle pensioni?
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Re: Come se ne viene fuori ?
Crisi/ Zaia: Diaspora imprese venete in Austria è una vergogna
Per Roma che resta a guardare"
Venezia, 27 nov. La "diaspora" delle imprese venete
verso la Carinzia in Austria dove c'è un regime fiscale migliore
è "una vergogna per Roma" che mette in imbarazzo il governatore
del Veneto, Luca Zaia.
A margine della firma dello statuto che sancisce la nascita
ufficiale dell'Euroregio senza confini a Venezia, alla presenza
del presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo e del
governatore della Carinzia, Gerard Dorfler, firmatari entrambi,
Zaia si e' sfogato:"Dal Veneto se ne sono andate 7mila imprese in
cerca di risposte che non trovano sul territorio. Potremmo essere
un'isola felice - ammette - ma 16 mld di euro delle imprese
venete restano a Roma" sotto forma di tasse.
Il governatore leghista ha riconosciuto l'attrattività del
regime fiscale austriaco che "ha una tassazione del 20-25 per
cento. L'emigrazione delle nostre imprese e' una vergogna per
Roma, in Italia non si puo' sopravvivere con questa tassazione e
mentre avviene una diaspora delle nostre imprese Roma assiste
senza far niente".
Zaia ha assicurato che da parte del governatore della Carinzia
Dorfler c'e' stata la massima correttezza: "Dorfler non ha mai
stimolato viaggi della speranza", ha concluso.
http://www.ilmondo.it/attualita/2012-11 ... 8071.shtml
...............................................
Ne hanno parlato a lungo questa sera Tg3 delle 19,30 Veneto.Anche in Slovenia.
Ciao
Paolo11
Per Roma che resta a guardare"
Venezia, 27 nov. La "diaspora" delle imprese venete
verso la Carinzia in Austria dove c'è un regime fiscale migliore
è "una vergogna per Roma" che mette in imbarazzo il governatore
del Veneto, Luca Zaia.
A margine della firma dello statuto che sancisce la nascita
ufficiale dell'Euroregio senza confini a Venezia, alla presenza
del presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo e del
governatore della Carinzia, Gerard Dorfler, firmatari entrambi,
Zaia si e' sfogato:"Dal Veneto se ne sono andate 7mila imprese in
cerca di risposte che non trovano sul territorio. Potremmo essere
un'isola felice - ammette - ma 16 mld di euro delle imprese
venete restano a Roma" sotto forma di tasse.
Il governatore leghista ha riconosciuto l'attrattività del
regime fiscale austriaco che "ha una tassazione del 20-25 per
cento. L'emigrazione delle nostre imprese e' una vergogna per
Roma, in Italia non si puo' sopravvivere con questa tassazione e
mentre avviene una diaspora delle nostre imprese Roma assiste
senza far niente".
Zaia ha assicurato che da parte del governatore della Carinzia
Dorfler c'e' stata la massima correttezza: "Dorfler non ha mai
stimolato viaggi della speranza", ha concluso.
http://www.ilmondo.it/attualita/2012-11 ... 8071.shtml
...............................................
Ne hanno parlato a lungo questa sera Tg3 delle 19,30 Veneto.Anche in Slovenia.
Ciao
Paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?
Il problema centrale di questo stramaledetto Paese, caro paolo, è da più di 31 anni, da quando è stato denunciato da Enrico Berlinguer, ma forse da sempre, la QUESTIONE MORALE.
I partiti – diceva il segretario del Pci – hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali”
Il sistema è così incancrenito, che è andato oltre i settori denunciati da Berlinguer tanto che si è diffuso su tutto il territorio nazionale in tutti settori dal pubblico al privato.
Il cancro è così diffuso capillarmente in tutto il tessuto sociale italiano che non c’è più niente da fare. Per cambiare occorre un secondo diluvio universale.
( NB. Se qualcun pensa che questa sia un’esagerazione, è gentilmente pregato di elencare in modo dettagliato nella controreplica per come si può risolvere il problema senza ricorrere al diluvio universale.)
Nei Paesi non latini dell’Europa le cose vanno diversamente (appunto come l’Austria) perché non soffrono del problema della Questione morale.
Non che siano degli angioletti, ma non sono così ingordi di denaro e di potere come gli italiani.
Per mantenere tutto il sistema delle cricche ci vogliono molti soldi, e questi soldi li chiedono ai cittadini italiani.
Non essendoci questi bucanieri predatori, la gestione dello Stato, costa infinitamente meno e di conseguenza il livello di tassazione è fortemente inferiore.
Ora, fin quando il mercato ha tirato, fino a quando c’è stata la possibilità del nero che negli ultimi anni serviva solo alla sopravvivenza dell’impresa, la stessa a retto.
Oggi che il giro di affari si è ridotto sensibilmente mentre la richiesta di denaro dei bucanieri aumentava sempre più il dare e avere di un’impresa non ha più senso. Mentre quarant’anni fa si diceva che lo Stato era un socio occulto che prendeva solo e non dava mai nulla, oggi il rapporto si è spostato e lo Stato non è più un socio occulto ma un padrone schiavizzatore.
Diventa quindi evidente che l’azienda deve decidere se continuare a morire lentamente di schiavizzazione oppure tentare di sopravvivere altrove.
Poi c’è un altro gravissimo problema di cui se ne sono sbattuti altamente gli italiani negli ultimi 40 anni, la penetrazione della mafie al Nord.
L’informazione è di ieri su di un articolo di Repubblica dei giorni addietro, che mi è sfuggito anche perché non acquisto più il giornale romano.
Gli imprenditori lombardi minacciati dalle ndrine, presi a schiaffi perché si rifiutavano di collaborare.
Altrimenti se vuoi sopravvivere come azienda ti devi adattare in questo modo:
L'imprenditore di Rho che ha fatto affari con la 'ndrangheta
La storia, le contraddizioni e le reticenze di Maurizio Luraghi: «Così fanno tutti» -
di Ruben H.Oliva
Maurizio Luraghi, l’imprenditore di Rho che si è messo con la Ndrine di Plati per fare affari: «Così fan tutti: per lavorare bisogna associarsi con la Ndrangheta». La storia, le contraddizioni e le reticenze di un uomo che ha giocato a fare lo ndranghetista ed è finito condannato per associazione mafiosa
7 gennaio 2012 (modifica il 20 febbraio 2012)
http://www.corriere.it/inchieste/impren ... bebb.shtml
Sia per l’opera vampiristica dello Stato con una tassazione al 70 %, sia perché lo Stato da 4 anni non ha provveduto alla ripresa economica, sia perché malgrado la tassazione sia così elevata lo Stato consente alle mafie di vessare gli imprenditori senza offrirgli nessuna protezione in cambio, è difficile non comprendere gli imprenditori che cercano fortuna altrove.
Qui esiste solo un sistema parassitario che succhia il sangue a chi rimane.
Questo vuol dire poi disoccupazione dilagante, e prima o poi questo sistema perverso è destinato ad esplodere.
I partiti – diceva il segretario del Pci – hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali”
Il sistema è così incancrenito, che è andato oltre i settori denunciati da Berlinguer tanto che si è diffuso su tutto il territorio nazionale in tutti settori dal pubblico al privato.
Il cancro è così diffuso capillarmente in tutto il tessuto sociale italiano che non c’è più niente da fare. Per cambiare occorre un secondo diluvio universale.
( NB. Se qualcun pensa che questa sia un’esagerazione, è gentilmente pregato di elencare in modo dettagliato nella controreplica per come si può risolvere il problema senza ricorrere al diluvio universale.)
Nei Paesi non latini dell’Europa le cose vanno diversamente (appunto come l’Austria) perché non soffrono del problema della Questione morale.
Non che siano degli angioletti, ma non sono così ingordi di denaro e di potere come gli italiani.
Per mantenere tutto il sistema delle cricche ci vogliono molti soldi, e questi soldi li chiedono ai cittadini italiani.
Non essendoci questi bucanieri predatori, la gestione dello Stato, costa infinitamente meno e di conseguenza il livello di tassazione è fortemente inferiore.
Ora, fin quando il mercato ha tirato, fino a quando c’è stata la possibilità del nero che negli ultimi anni serviva solo alla sopravvivenza dell’impresa, la stessa a retto.
Oggi che il giro di affari si è ridotto sensibilmente mentre la richiesta di denaro dei bucanieri aumentava sempre più il dare e avere di un’impresa non ha più senso. Mentre quarant’anni fa si diceva che lo Stato era un socio occulto che prendeva solo e non dava mai nulla, oggi il rapporto si è spostato e lo Stato non è più un socio occulto ma un padrone schiavizzatore.
Diventa quindi evidente che l’azienda deve decidere se continuare a morire lentamente di schiavizzazione oppure tentare di sopravvivere altrove.
Poi c’è un altro gravissimo problema di cui se ne sono sbattuti altamente gli italiani negli ultimi 40 anni, la penetrazione della mafie al Nord.
L’informazione è di ieri su di un articolo di Repubblica dei giorni addietro, che mi è sfuggito anche perché non acquisto più il giornale romano.
Gli imprenditori lombardi minacciati dalle ndrine, presi a schiaffi perché si rifiutavano di collaborare.
Altrimenti se vuoi sopravvivere come azienda ti devi adattare in questo modo:
L'imprenditore di Rho che ha fatto affari con la 'ndrangheta
La storia, le contraddizioni e le reticenze di Maurizio Luraghi: «Così fanno tutti» -
di Ruben H.Oliva
Maurizio Luraghi, l’imprenditore di Rho che si è messo con la Ndrine di Plati per fare affari: «Così fan tutti: per lavorare bisogna associarsi con la Ndrangheta». La storia, le contraddizioni e le reticenze di un uomo che ha giocato a fare lo ndranghetista ed è finito condannato per associazione mafiosa
7 gennaio 2012 (modifica il 20 febbraio 2012)
http://www.corriere.it/inchieste/impren ... bebb.shtml
Sia per l’opera vampiristica dello Stato con una tassazione al 70 %, sia perché lo Stato da 4 anni non ha provveduto alla ripresa economica, sia perché malgrado la tassazione sia così elevata lo Stato consente alle mafie di vessare gli imprenditori senza offrirgli nessuna protezione in cambio, è difficile non comprendere gli imprenditori che cercano fortuna altrove.
Qui esiste solo un sistema parassitario che succhia il sangue a chi rimane.
Questo vuol dire poi disoccupazione dilagante, e prima o poi questo sistema perverso è destinato ad esplodere.
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Re: Come se ne viene fuori ?
>>Ma Monty oggi supera se stesso in fatto di cattiveria.
Nah.
Non e` "cattivo".
E` peggio.
E` L-I-B-E-R-I-S-T-A.
Il piano e` chiaro, cristallino.
Non lo vede solo chi non vuole, o e` cieco d'intelletto.
Io grande tecnico bocconiano liberista.
So benissimo dove si annidano i problemi della PA (sanita` compresa).
Ma mettere a posto la PA e` un'impresa titanica.
Richiederebbe:
- lacrime e sangue
- solida maggioranza politica
- consenso dei sindacati
- pesanti ristrutturazioni
- licenziamenti dipendenti fannulloni e dirigenti irresponsabili (altro che dirigenti a tempo indeterminato...)
- accentramento del controllo
- standardizzazione
Tutto questo porterebbe ad una PA (giustizia, pensioni, scuola e sanita` compresi) di livello scandinavo.
Ma perche` dovrei mai farlo, pensa Monti?
Non lo fanno i movimenti di CSX, e dovrei farlo io che sono bocconiano liberista?
Ma non ci penso proprio.
Se e quando posso privatizzo.
Cosi` la PA la smantello, altro che "raddrizzare".
E quando non posso faccio pagare i cittadini 2 volte.
Tramite "fonti di finanziamento alternative".
Quello che propone Monti non e` la "privatizzazione".
E` peggio.
E` lo scarico dell'inefficienza e dell'indolenza della PA sui cittadini.
Vuoi la sanita` buona? Fatti l'assicurazione privata.
Non hai l'assicurazione privata? Fatti tuoi.
Del resto non hanno fatto lo stesso con scuole e pensioni?
E il contributo "volontario" alla scuola statale.
E se vuoi la scuola buona vai alle private.
E se vuoi la pensione non da fame fatti la pensione integrativa.
La strategia e` chiarissima.
Io L-I-B-E-R-I-S-T-A nello Stato non ci credo.
Lo lascio andare in malora, tranne per la stabilita` finanziaria.
Privatizzo.
E faccio pagare i cittadini.
Tramite tasse o assicuraizoni integrative, o ticket, o contributi aggiuntivi.
Sorprende, invece, che gente tipo Bersani non ci faccia una campagna devastante contro.
Non sorprende Monti.
Sorprendono e deludono gli ex-comunisti.
Se queste cose le vede un cattolico ex-popolare coma fa a non vederle un ex-comunista?
Stanno perdendo un'opportunita` politica incredibile.
Che follia.
soloo42000
Nah.
Non e` "cattivo".
E` peggio.
E` L-I-B-E-R-I-S-T-A.
Il piano e` chiaro, cristallino.
Non lo vede solo chi non vuole, o e` cieco d'intelletto.
Io grande tecnico bocconiano liberista.
So benissimo dove si annidano i problemi della PA (sanita` compresa).
Ma mettere a posto la PA e` un'impresa titanica.
Richiederebbe:
- lacrime e sangue
- solida maggioranza politica
- consenso dei sindacati
- pesanti ristrutturazioni
- licenziamenti dipendenti fannulloni e dirigenti irresponsabili (altro che dirigenti a tempo indeterminato...)
- accentramento del controllo
- standardizzazione
Tutto questo porterebbe ad una PA (giustizia, pensioni, scuola e sanita` compresi) di livello scandinavo.
Ma perche` dovrei mai farlo, pensa Monti?
Non lo fanno i movimenti di CSX, e dovrei farlo io che sono bocconiano liberista?
Ma non ci penso proprio.
Se e quando posso privatizzo.
Cosi` la PA la smantello, altro che "raddrizzare".
E quando non posso faccio pagare i cittadini 2 volte.
Tramite "fonti di finanziamento alternative".
Quello che propone Monti non e` la "privatizzazione".
E` peggio.
E` lo scarico dell'inefficienza e dell'indolenza della PA sui cittadini.
Vuoi la sanita` buona? Fatti l'assicurazione privata.
Non hai l'assicurazione privata? Fatti tuoi.
Del resto non hanno fatto lo stesso con scuole e pensioni?
E il contributo "volontario" alla scuola statale.
E se vuoi la scuola buona vai alle private.
E se vuoi la pensione non da fame fatti la pensione integrativa.
La strategia e` chiarissima.
Io L-I-B-E-R-I-S-T-A nello Stato non ci credo.
Lo lascio andare in malora, tranne per la stabilita` finanziaria.
Privatizzo.
E faccio pagare i cittadini.
Tramite tasse o assicuraizoni integrative, o ticket, o contributi aggiuntivi.
Sorprende, invece, che gente tipo Bersani non ci faccia una campagna devastante contro.
Non sorprende Monti.
Sorprendono e deludono gli ex-comunisti.
Se queste cose le vede un cattolico ex-popolare coma fa a non vederle un ex-comunista?
Stanno perdendo un'opportunita` politica incredibile.
Che follia.
soloo42000
Ultima modifica di soloo42000 il 28/11/2012, 11:58, modificato 1 volta in totale.
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