BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
Fidanzate sputtanate............
CALDEROLI VUOTA IL SACCO -
“IL PORCELLUM LO VOLLE CASINI. POI BERLUSCONI TOLSE LA SOGLIA DEL 40%. LE LISTE BLOCCATE? UN’IDEA DI FINI. E SAPETE CHI VOLLE IL PREMIO REGIONALE AL SENATO CHE FECE CADERE PRODI? CIAMPI!” -
“NEL 2006 PRODI ARRIVÒ AL 49%, ERA GIUSTO DARGLI IL 55% DEI SEGGI. OGGI BERSANI LI VUOLE CON IL 30%! - VUOLE TENERSI IL PORCELLUM E POI FARE L’ACCORDO CON BERLUSCONI AL SENATO, DOVE NESSUNO AVREBBE LA MAGGIORANZA”…
Mattia Feltri per "La Stampa"
ROBERTO CALDEROLI JPEG
Senatore Calderoli, non le è bastato il Porcellum? Ancora ci si mette?
«A parte che Porcellum fu una definizione di Sartori. Io l'ho definita "porcata". Ma adesso vi racconto come andò».
ROBERTO CALDEROLI CASA JPEG
Siamo tutt'orecchi.
«Fu una legge figlia del ricatto di Casini che voleva il proporzionale stile Prima repubblica. E se non gliel'avessimo dato non avrebbe votato la riforma costituzionale: si trattava della devolution, della riduzione di oltre il 20% dei parlamentari. Cedemmo al ricatto. Peccato che poi la legge fu stravolta - perché era un'ottima legge - e proprio Casini ne rimase fregato».
CALDEROLI-ROBERTO
Ottima legge?
«Vi spiego. Avevo messo una soglia per il premio di maggioranza al 40%. Sapete chi tolse la soglia? Berlusconi. Perché voleva il premio a tutti i costi».
E le liste bloccate?
«Non c'erano. Le volle Fini perché diceva che prendeva soprattutto voti al Sud e non si fidava delle preferenze».
CALDEROLI-ROBERTO
Fini?! Quello che ora si straccia le vesti?
«Non aveva neanche tutti i torti. Ma fu proprio lui. Un'altra cosa: sapete perché non ci fu il premio di maggioranza su base nazionale al Senato? Perché il presidente Ciampi disse che il premio doveva essere su base regionale. Chiesi appuntamento al Quirinale per spiegare come superare il problema. E lui neanche mi ricevette perché non avevo la delega. Se Prodi non ebbe la maggioranza al Senato, e cadde nel 2008, lo deve soprattutto a Ciampi».
La sinistra in tutto questo non c'entra?
«Nel 2006, con Prodi premier, d'accordo con Napolitano proposi una legge di sei righe che cancellava il Porcellum e riportava al Mattarellum. Non ci fu verso, rimase per mesi in commissione. Poi ho fatto altre otto o nove proposte. Nessuna accolta. Ma ne racconto un'altra: pochi mesi fa, ai margini di un incontro pubblico, Prodi ha contestato a Bersani la mancata riforma del Porcellum».
CARLO AZEGLIO CIAMPI - COPYRIGHT PIZZI
E Bersani che ha detto?
«Che non l'ha potuto riformare perché Rifondazione comunista non era d'accordo. Ma che cosa c'entra? Avrebbe avuto i voti della Lega, e lo sapeva: Rifondazione non gli serviva».
Voleva evitare attriti.
«Ma se avevano attriti tutti i giorni? Sul lavoro, sulle missioni internazionali... La verità è un'altra, e cioè che, siccome sono trascorsi sette anni dall'approvazione del Porcellum, ed è ancora lì, ne deduco che di estimatori ne ha molti più di quanti si pensi».
CASINI E FINI
Infatti anche stavolta...
«Infatti. Ma adesso vi spiego. Nel 2006 Prodi arrivò al 49%. Nel 2008 Berlusconi arrivò al 47%. Che poi col premio raggiungessero il 55% dei seggi era normale. Il Pd vuole arrivarci col 30%. Cioè vuole raddoppiare i parlamentari. Vuole governare senza voti. Il problema vero, oggi, non è il Porcellum: è che i partiti non li vota più nessuno!».
Quindi il Pd vuole tenerselo il Porcellum.
«Certo. Dice: alla Camera sono a posto. Al Senato i voti non li avrò mai, ma andrò a chiederli a Berlusconi. Del resto anche lui ha interesse che vinca Bersani. Contano di mettersi d'accordo. Piuttosto che Grillo o l'ingovernabilità... E a Monti hanno promesso il Quirinale».
Però i centristi...
«Questo schema non va bene a quelli che ambiscono a qualche presidenza. Diciamo che non va bene a Casini, che spera di fare una legge che imporrà un Monti bis. E così per lui si spalancano le porte del Quirinale. E non va bene anche a qualcun altro che adesso è in difficoltà e magari potrebbe strappare una presidenza della Camera o del Senato».
PIERFERDINANDO CASINI E PIERLUIGI BERSANI
Fini?
«Può darsi».
Che scenario allucinante.
«Ma c'è un ma. Io ho la netta impressione che, se non ci sarà una nuova legge elettorale, Napolitano interverrà con un messaggio piuttosto energico per ricordare che è perlomeno scorretto non fissare una soglia oltre la quale si ha diritto al premio di maggioranza».
Ed è la discussione di questi giorni.
«Esatto. Allora io ho fatto un tentativo di mediazione. Martedì ho proposto un premio in percentuale sui voti raccolti che oggi ho perfezionato. È l'ultimo tentativo, poi non ci sono più i tempi».
E cioè?
SILVIO BERLUSCONI - COPYRIGHT PIZZI
«Cioè se tu prendi dal 25 al 30 per cento, ti do il 15% in più sui tuoi seggi, cioè sali al 33-35. Se prendi dal 30 al 35 ti do il 20% in più, cioè vai intorno al 40. Se prendi dal 35 al 40 ti do il 25% per cento in più, cioè ti avvicini al 50%. Se superi il 40, vai al 52. Attenzione, si può fare anche per le coalizioni».
Ci stanno?
«Mi sembravano meno rigidi del solito, ma non lo so».
E l'alternativa qual è?
«La Grecia».
CALDEROLI VUOTA IL SACCO -
“IL PORCELLUM LO VOLLE CASINI. POI BERLUSCONI TOLSE LA SOGLIA DEL 40%. LE LISTE BLOCCATE? UN’IDEA DI FINI. E SAPETE CHI VOLLE IL PREMIO REGIONALE AL SENATO CHE FECE CADERE PRODI? CIAMPI!” -
“NEL 2006 PRODI ARRIVÒ AL 49%, ERA GIUSTO DARGLI IL 55% DEI SEGGI. OGGI BERSANI LI VUOLE CON IL 30%! - VUOLE TENERSI IL PORCELLUM E POI FARE L’ACCORDO CON BERLUSCONI AL SENATO, DOVE NESSUNO AVREBBE LA MAGGIORANZA”…
Mattia Feltri per "La Stampa"
ROBERTO CALDEROLI JPEG
Senatore Calderoli, non le è bastato il Porcellum? Ancora ci si mette?
«A parte che Porcellum fu una definizione di Sartori. Io l'ho definita "porcata". Ma adesso vi racconto come andò».
ROBERTO CALDEROLI CASA JPEG
Siamo tutt'orecchi.
«Fu una legge figlia del ricatto di Casini che voleva il proporzionale stile Prima repubblica. E se non gliel'avessimo dato non avrebbe votato la riforma costituzionale: si trattava della devolution, della riduzione di oltre il 20% dei parlamentari. Cedemmo al ricatto. Peccato che poi la legge fu stravolta - perché era un'ottima legge - e proprio Casini ne rimase fregato».
CALDEROLI-ROBERTO
Ottima legge?
«Vi spiego. Avevo messo una soglia per il premio di maggioranza al 40%. Sapete chi tolse la soglia? Berlusconi. Perché voleva il premio a tutti i costi».
E le liste bloccate?
«Non c'erano. Le volle Fini perché diceva che prendeva soprattutto voti al Sud e non si fidava delle preferenze».
CALDEROLI-ROBERTO
Fini?! Quello che ora si straccia le vesti?
«Non aveva neanche tutti i torti. Ma fu proprio lui. Un'altra cosa: sapete perché non ci fu il premio di maggioranza su base nazionale al Senato? Perché il presidente Ciampi disse che il premio doveva essere su base regionale. Chiesi appuntamento al Quirinale per spiegare come superare il problema. E lui neanche mi ricevette perché non avevo la delega. Se Prodi non ebbe la maggioranza al Senato, e cadde nel 2008, lo deve soprattutto a Ciampi».
La sinistra in tutto questo non c'entra?
«Nel 2006, con Prodi premier, d'accordo con Napolitano proposi una legge di sei righe che cancellava il Porcellum e riportava al Mattarellum. Non ci fu verso, rimase per mesi in commissione. Poi ho fatto altre otto o nove proposte. Nessuna accolta. Ma ne racconto un'altra: pochi mesi fa, ai margini di un incontro pubblico, Prodi ha contestato a Bersani la mancata riforma del Porcellum».
CARLO AZEGLIO CIAMPI - COPYRIGHT PIZZI
E Bersani che ha detto?
«Che non l'ha potuto riformare perché Rifondazione comunista non era d'accordo. Ma che cosa c'entra? Avrebbe avuto i voti della Lega, e lo sapeva: Rifondazione non gli serviva».
Voleva evitare attriti.
«Ma se avevano attriti tutti i giorni? Sul lavoro, sulle missioni internazionali... La verità è un'altra, e cioè che, siccome sono trascorsi sette anni dall'approvazione del Porcellum, ed è ancora lì, ne deduco che di estimatori ne ha molti più di quanti si pensi».
CASINI E FINI
Infatti anche stavolta...
«Infatti. Ma adesso vi spiego. Nel 2006 Prodi arrivò al 49%. Nel 2008 Berlusconi arrivò al 47%. Che poi col premio raggiungessero il 55% dei seggi era normale. Il Pd vuole arrivarci col 30%. Cioè vuole raddoppiare i parlamentari. Vuole governare senza voti. Il problema vero, oggi, non è il Porcellum: è che i partiti non li vota più nessuno!».
Quindi il Pd vuole tenerselo il Porcellum.
«Certo. Dice: alla Camera sono a posto. Al Senato i voti non li avrò mai, ma andrò a chiederli a Berlusconi. Del resto anche lui ha interesse che vinca Bersani. Contano di mettersi d'accordo. Piuttosto che Grillo o l'ingovernabilità... E a Monti hanno promesso il Quirinale».
Però i centristi...
«Questo schema non va bene a quelli che ambiscono a qualche presidenza. Diciamo che non va bene a Casini, che spera di fare una legge che imporrà un Monti bis. E così per lui si spalancano le porte del Quirinale. E non va bene anche a qualcun altro che adesso è in difficoltà e magari potrebbe strappare una presidenza della Camera o del Senato».
PIERFERDINANDO CASINI E PIERLUIGI BERSANI
Fini?
«Può darsi».
Che scenario allucinante.
«Ma c'è un ma. Io ho la netta impressione che, se non ci sarà una nuova legge elettorale, Napolitano interverrà con un messaggio piuttosto energico per ricordare che è perlomeno scorretto non fissare una soglia oltre la quale si ha diritto al premio di maggioranza».
Ed è la discussione di questi giorni.
«Esatto. Allora io ho fatto un tentativo di mediazione. Martedì ho proposto un premio in percentuale sui voti raccolti che oggi ho perfezionato. È l'ultimo tentativo, poi non ci sono più i tempi».
E cioè?
SILVIO BERLUSCONI - COPYRIGHT PIZZI
«Cioè se tu prendi dal 25 al 30 per cento, ti do il 15% in più sui tuoi seggi, cioè sali al 33-35. Se prendi dal 30 al 35 ti do il 20% in più, cioè vai intorno al 40. Se prendi dal 35 al 40 ti do il 25% per cento in più, cioè ti avvicini al 50%. Se superi il 40, vai al 52. Attenzione, si può fare anche per le coalizioni».
Ci stanno?
«Mi sembravano meno rigidi del solito, ma non lo so».
E l'alternativa qual è?
«La Grecia».
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
Case chiuse - 2
Gli europei alle vongole.
Per fare il politico “Il manuale del politico di successo” prescrive che oltre ad avere una buona predisposizione a fottere il prossimo e a saper raccontare balle spaziali ma in modo tale da renderle credibili, occorre essere anche dei buoni piazzisti, soprattutto piazzisti di prodotti da trasformazione alimentare, che i franzosi chiamano con un termine tecnico ben specifico.
I vongolieri italiani amano riempirsi la bocca con l’europeismo però quando si tratta di non rispettarlo sono sempre in prima fila.
Legge elettorale: giusto cambiarla a pochi mesi dal voto? Il vox di Ricca
Video
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/11/ ... to/211199/
Le elezioni si avvicinano e perdura l’incertezza sulla legge elettorale. Le proposte si susseguono veloci, c’è anche Calderoli al lavoro.
Il nodo principale sembra il premio di maggioranza. Ma è giusto cambiare la legge elettorale a pochi mesi dal voto?
E si può credere che, dai compromessi in extremis tra gli attuali partiti, ne salterà fuori una migliore? Queste le domande dell’ “Uomo da marciapiede” della settimana.
Pochi in strada sono interessati alla questione. Quelli che esprimono un’opinione si dividono fra chi sostiene che non si può andare a votare con l’attuale legge elettorale e chi ritiene impensabile cambiare le regole del gioco nell’anno precedente le elezioni, secondo il principio stabilito in sede di Consiglio d’Europa.
Alcuni rilanciano il sospetto che attraverso la riforma elettorale si voglia spianare la strada al Monti bis, altri non perdono la speranza di poter scegliere parlamentari e maggioranza di governo.
E voi come la pensate? Dite la vostra nei commenti e votando la risposta che vi convince di più di Piero Ricca, riprese e montaggio di Niccolò Brindasso
*
Emma Bonino, in’intervista stamani su IFQ dichiara che per questa violazione verremo sanzionati.
A qualcuno dei politici, europeisti alle vongole interessa???
A Monty che continua ad affermare che non ci sono soldi in cassa ma di sprechi ne fa molti, pagare la sanzione non interessa?
E Napolitano che si dichiara europeista convinto, perché non ha spinto i partiti nel modo dovuto nell’ultimo anno a rispettare le regole europee.
Facciano poi quello che credono, ma evitino di citare l’Europa ad ogni piè sospinto, merli si ...ma fino ad un certo punto.
Non pretendano poi dagli italiani certi comportamenti, perché loro che dovrebbero dare l’esempio fanno piuttosto schifo.
Gli europei alle vongole.
Per fare il politico “Il manuale del politico di successo” prescrive che oltre ad avere una buona predisposizione a fottere il prossimo e a saper raccontare balle spaziali ma in modo tale da renderle credibili, occorre essere anche dei buoni piazzisti, soprattutto piazzisti di prodotti da trasformazione alimentare, che i franzosi chiamano con un termine tecnico ben specifico.
I vongolieri italiani amano riempirsi la bocca con l’europeismo però quando si tratta di non rispettarlo sono sempre in prima fila.
Legge elettorale: giusto cambiarla a pochi mesi dal voto? Il vox di Ricca
Video
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/11/ ... to/211199/
Le elezioni si avvicinano e perdura l’incertezza sulla legge elettorale. Le proposte si susseguono veloci, c’è anche Calderoli al lavoro.
Il nodo principale sembra il premio di maggioranza. Ma è giusto cambiare la legge elettorale a pochi mesi dal voto?
E si può credere che, dai compromessi in extremis tra gli attuali partiti, ne salterà fuori una migliore? Queste le domande dell’ “Uomo da marciapiede” della settimana.
Pochi in strada sono interessati alla questione. Quelli che esprimono un’opinione si dividono fra chi sostiene che non si può andare a votare con l’attuale legge elettorale e chi ritiene impensabile cambiare le regole del gioco nell’anno precedente le elezioni, secondo il principio stabilito in sede di Consiglio d’Europa.
Alcuni rilanciano il sospetto che attraverso la riforma elettorale si voglia spianare la strada al Monti bis, altri non perdono la speranza di poter scegliere parlamentari e maggioranza di governo.
E voi come la pensate? Dite la vostra nei commenti e votando la risposta che vi convince di più di Piero Ricca, riprese e montaggio di Niccolò Brindasso
*
Emma Bonino, in’intervista stamani su IFQ dichiara che per questa violazione verremo sanzionati.
A qualcuno dei politici, europeisti alle vongole interessa???
A Monty che continua ad affermare che non ci sono soldi in cassa ma di sprechi ne fa molti, pagare la sanzione non interessa?
E Napolitano che si dichiara europeista convinto, perché non ha spinto i partiti nel modo dovuto nell’ultimo anno a rispettare le regole europee.
Facciano poi quello che credono, ma evitino di citare l’Europa ad ogni piè sospinto, merli si ...ma fino ad un certo punto.
Non pretendano poi dagli italiani certi comportamenti, perché loro che dovrebbero dare l’esempio fanno piuttosto schifo.
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
Sondaggio Demopolis -
Leggi elettorali e proiezioni dei seggi alla Camera:
Solo il 'Porcellum' assicura una netta maggioranza;
le nuove bozze favoriscono il M5S.
dettagli al link:
http://www.sondaggibidimedia.com/2012/1 ... mezzo.html
Leggi elettorali e proiezioni dei seggi alla Camera:
Solo il 'Porcellum' assicura una netta maggioranza;
le nuove bozze favoriscono il M5S.
dettagli al link:
http://www.sondaggibidimedia.com/2012/1 ... mezzo.html
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
Repubblica 20.11.12
Bersani contro la tenaglia del bis “Senza di noi difficile fare il governo”
“E sulla legge elettorale adesso non si tratta più”
di Goffredo De Marchis
ROMA — Trattativa finita sulla legge elettorale, dicono al Partito democratico. Pier Luigi Bersani si concentra sulle primarie, convinto che alla fine dimostreranno soprattutto la forza del centrosinistra e del Pd. Nei sondaggi continua la crescita del suo partito e all’indomani del 25 potrebbe registrarsi un ulteriore balzo in avanti.
«Senza di noi — è la convinzione dei democratici — sarà difficile sia una modifica del sistema di voto sia la formazione di un nuovo governo».
Ma a Largo del Nazareno non si nascondono la doppia insidia di una tenaglia che ha un obiettivo ormai chiaro: il ritorno di Mario Monti a palazzo Chigi.
L’iniziativa di Montezemolo e Riccardi ufficializza la corsa del premier per il bis. Le parole di Monti dal Kuwait la confermano anche se ieri la precisazione chiesta dal Pd è arrivata.
L’esternazione di Napolitano completa il cerchio. Un quadro allarmante, completato dal muro contro muro sulla riforma del Porcellum. La legge, sostanzialmente proporzionale, che da oggi verrà votata in commissione al Senato favorisce una larga coalizione e dunque un nuovo esecutivo Monti.
Bersani vede la conventio ad excludendum, ne conosce i contorni, l’ha denunciata ad alta voce quando ci fu il blitz sulla riforma elettorale di una maggioranza diversa da quella di governo, una riedizione della Casa delle libertà: Pdl, Udc, Lega, Fli.
«Non vogliono farci governare», disse allora il leader Pd. Ma la partita delle primarie è la chiave e va oltre la sfida con Renzi.
Una legittimazione popolare forte, le file ai gazebo, il riconoscimento degli avversari al vincitore, il patto che lega i candidati con la firma alla carta d’intenti, sono elementi, secondo il segretario, capaci di offrire una prova muscolare e innescare un circolo virtuoso.
Nel Paese, ma anche negli ambienti internazionali che rappresentano uno degli ostacoli all’ascesa del centrosinistra e uno dei viatici maggiori per il Monti bis.
Milioni di elettori alla competizione interna sarebbero anche un segnale per chi vuole procedere senza il Pd sulla legge elettorale. Però, la preoccupazione per la tenaglia rimane.
Stamattina a Largo del Nazareno torneranno a riunirsi i capigruppo e gli sherpa del Pd sulla riforma. I contatti tra Maurizio Migliavacca e i colleghi Denis Verdini e Lorenzo Cesa sono interrotti da giorni.
L’incarico affidato da Bersani ai suoi ambasciatori è molto netto: non stiamo fermi, ma la nostra posizione è quella, vediamo dove arrivano loro.
“Loro” sono tuttavia determinati ad andare avanti.
L’Udc non si occupa più di tenere i rapporti diplomatici con i democratici.
Ha problemi nel suo campo dopo la comparsa di un soggetto concorrente come quello di Montezemolo e Riccardi.
Può difendere la linea del Monti bis, che fuori dal Palazzo è stata impugnata dal movimento civico di Italia Futura, lavorando in Parlamento a una legge che aiuti l’esito desiderato.
L’associazione “Verso la terza repubblica” gode di alcune simpatie tra i parlamentari, ma non ha un suo gruppo ed è fuori dalle trattative. I rapporti tra centristi e democratici sono ai minimi termini.
Bersani fa sapere che guarda «con molta attenzione » al lavoro del presidente Ferrari.
«Ho sentito parole d’ordine che sono le nostre da tempo. E sono coerenti con l’alleanza tra progressisti e moderati », dice.
Un gesto di sfida all’altro Pier? Dario Franceschini da giorni suggerisce di avviare da subito un dialogo con la nuova lista civica. E stamattina proporrà al vertice del partito di andare a vedere le carte sulla riforma elettorale. «Possiamo accettare un premio al partito dell’8 per cento e metterli in difficoltà», è la posizione del capogruppo alla Camera.
La formula magica del Pd è quella del 40/10/5. Il 40 per cento è la soglia oltre la quale la coalizione vincente prende il 52,5 per cento dei seggi, 10 per cento è il premietto di governabilità al primo partito, 5 per cento lo sbarramento. Ricalca la formula D’Alimonte. La risposta del Pdl però è un rifiuto netto. E l’apertura iniziale dell’Udc a una mediazione sembra svanita. La conferma si avrà oggi quando cominceranno le votazioni al Senato e non saranno lanciati ponti verso il Pd. Ma adesso tutto il quartier generale di Largo del Nazareno ha l’attenzione solo sulle urne di domenica. Si attribuisce un enorme potere taumaturgico alle primarie, la forza di rovesciare gli equilibri. Tanto più se dopo un eventuale vittoria di Bersani nascerà subito un ticket con Matteo Renzi. Il segretario democratico non rinuncerà al contributo del sindaco di Firenze, al suo bacino di voti.
Bersani contro la tenaglia del bis “Senza di noi difficile fare il governo”
“E sulla legge elettorale adesso non si tratta più”
di Goffredo De Marchis
ROMA — Trattativa finita sulla legge elettorale, dicono al Partito democratico. Pier Luigi Bersani si concentra sulle primarie, convinto che alla fine dimostreranno soprattutto la forza del centrosinistra e del Pd. Nei sondaggi continua la crescita del suo partito e all’indomani del 25 potrebbe registrarsi un ulteriore balzo in avanti.
«Senza di noi — è la convinzione dei democratici — sarà difficile sia una modifica del sistema di voto sia la formazione di un nuovo governo».
Ma a Largo del Nazareno non si nascondono la doppia insidia di una tenaglia che ha un obiettivo ormai chiaro: il ritorno di Mario Monti a palazzo Chigi.
L’iniziativa di Montezemolo e Riccardi ufficializza la corsa del premier per il bis. Le parole di Monti dal Kuwait la confermano anche se ieri la precisazione chiesta dal Pd è arrivata.
L’esternazione di Napolitano completa il cerchio. Un quadro allarmante, completato dal muro contro muro sulla riforma del Porcellum. La legge, sostanzialmente proporzionale, che da oggi verrà votata in commissione al Senato favorisce una larga coalizione e dunque un nuovo esecutivo Monti.
Bersani vede la conventio ad excludendum, ne conosce i contorni, l’ha denunciata ad alta voce quando ci fu il blitz sulla riforma elettorale di una maggioranza diversa da quella di governo, una riedizione della Casa delle libertà: Pdl, Udc, Lega, Fli.
«Non vogliono farci governare», disse allora il leader Pd. Ma la partita delle primarie è la chiave e va oltre la sfida con Renzi.
Una legittimazione popolare forte, le file ai gazebo, il riconoscimento degli avversari al vincitore, il patto che lega i candidati con la firma alla carta d’intenti, sono elementi, secondo il segretario, capaci di offrire una prova muscolare e innescare un circolo virtuoso.
Nel Paese, ma anche negli ambienti internazionali che rappresentano uno degli ostacoli all’ascesa del centrosinistra e uno dei viatici maggiori per il Monti bis.
Milioni di elettori alla competizione interna sarebbero anche un segnale per chi vuole procedere senza il Pd sulla legge elettorale. Però, la preoccupazione per la tenaglia rimane.
Stamattina a Largo del Nazareno torneranno a riunirsi i capigruppo e gli sherpa del Pd sulla riforma. I contatti tra Maurizio Migliavacca e i colleghi Denis Verdini e Lorenzo Cesa sono interrotti da giorni.
L’incarico affidato da Bersani ai suoi ambasciatori è molto netto: non stiamo fermi, ma la nostra posizione è quella, vediamo dove arrivano loro.
“Loro” sono tuttavia determinati ad andare avanti.
L’Udc non si occupa più di tenere i rapporti diplomatici con i democratici.
Ha problemi nel suo campo dopo la comparsa di un soggetto concorrente come quello di Montezemolo e Riccardi.
Può difendere la linea del Monti bis, che fuori dal Palazzo è stata impugnata dal movimento civico di Italia Futura, lavorando in Parlamento a una legge che aiuti l’esito desiderato.
L’associazione “Verso la terza repubblica” gode di alcune simpatie tra i parlamentari, ma non ha un suo gruppo ed è fuori dalle trattative. I rapporti tra centristi e democratici sono ai minimi termini.
Bersani fa sapere che guarda «con molta attenzione » al lavoro del presidente Ferrari.
«Ho sentito parole d’ordine che sono le nostre da tempo. E sono coerenti con l’alleanza tra progressisti e moderati », dice.
Un gesto di sfida all’altro Pier? Dario Franceschini da giorni suggerisce di avviare da subito un dialogo con la nuova lista civica. E stamattina proporrà al vertice del partito di andare a vedere le carte sulla riforma elettorale. «Possiamo accettare un premio al partito dell’8 per cento e metterli in difficoltà», è la posizione del capogruppo alla Camera.
La formula magica del Pd è quella del 40/10/5. Il 40 per cento è la soglia oltre la quale la coalizione vincente prende il 52,5 per cento dei seggi, 10 per cento è il premietto di governabilità al primo partito, 5 per cento lo sbarramento. Ricalca la formula D’Alimonte. La risposta del Pdl però è un rifiuto netto. E l’apertura iniziale dell’Udc a una mediazione sembra svanita. La conferma si avrà oggi quando cominceranno le votazioni al Senato e non saranno lanciati ponti verso il Pd. Ma adesso tutto il quartier generale di Largo del Nazareno ha l’attenzione solo sulle urne di domenica. Si attribuisce un enorme potere taumaturgico alle primarie, la forza di rovesciare gli equilibri. Tanto più se dopo un eventuale vittoria di Bersani nascerà subito un ticket con Matteo Renzi. Il segretario democratico non rinuncerà al contributo del sindaco di Firenze, al suo bacino di voti.
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
Bersani a Monti:
"Non si metta nella mischia , la gente vuole maggioranza politica"
Monti non si candidi alle elezioni politiche.
È questo il 'consiglio' di Pier Luigi Bersani al premier Mario Monti.
http://www.repubblica.it/speciali/polit ... ef=HREC1-9
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
da Repubblica.it
Legge elettorale, "intesa vicina".
Lodo Calderoli:
premio di maggioranza al 38 per cento.
L'ex ministro leghista sforna l'ennesima proposta di mediazione:
bonus per la lista sopra il 25 per cento
- con scaglioni crescenti -
e per l'alleanza sopra il 35 per cento.
Testo in aula al Senato il 5 dicembre.
Finocchiaro e Gasparri:
intesa possibile.
L'esame in aula al Senato slitta al 5 dicembre.
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HREC1-8
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
si vota col porcellum...da un suino cosa vuoi aspettarti.
Legge elettorale, salta l'intesa.
Berlusconi: i candidati li scelgo io.
Il Quirinale insiste:
riforma possibile anche prima del voto.
Bersani chiama Napolitano: "Ora le responsabilità sono evidenti"
ROMA - Fallisce l'intesa sulla riforma elettorale.
E il colpo di grazia lo spara Berlusconi. L'accordo era lì, a un passo.
Questa volta mancava solo la firma.
Per metterla in calce al documento finale, si erano dati appuntamento in gran segreto giovedì pomeriggio gli sherpa che alla bozza hanno lavorato per mesi.
Denis Verdini (Pdl), Lorenzo Cesa (Udc), Maurizio Migliavacca (Pd), Italo Bocchino (Fli).
Succede tuttavia che proprio Verdini si presenta e alza bandiera bianca:
"Mi spiace, ma il presidente Berlusconi ha deciso che così non va, non possiamo accettare, preferisce tenersi il sistema attuale".
Preferisce il Porcellum, "niente preferenze", fondamentale poter avere carta bianca nella selezione dei candidati,
per dar vita e forma alla nuova Forza Italia.
Senza tenere conto del fatto che la bozza di riforma, che la settimana prossima sarebbe approdata in aula al Senato, prevede anche un limite alle candidature multiple:
possibili solo in un massimo di tre circoscrizioni e non in tutta Italia.
E poi con le vecchie regole il Cavaliere confida ancora di poter impedire una maggioranza al Senato.
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HRER1-1
comunque,credo che questo sistema ,a questo giro,per il csx sia un grande vantaggio.
vedremo...
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
Li sceglie lui, fantastico.
Sta facendo una colossale figuraccia e i suoi servi vorrebbero fare qualcosa ma non possono, li ha creati lui.
Continuate la sitcom, pagliacci, ho bisogno di ridere un po'.
Sta facendo una colossale figuraccia e i suoi servi vorrebbero fare qualcosa ma non possono, li ha creati lui.
Continuate la sitcom, pagliacci, ho bisogno di ridere un po'.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
peanuts ha scritto:Li sceglie lui, fantastico.
Sta facendo una colossale figuraccia e i suoi servi vorrebbero fare qualcosa ma non possono, li ha creati lui.
Continuate la sitcom, pagliacci, ho bisogno di ridere un po'.
se lui e i suoi "fedelissimi" perdono l'immunità parlamentare...vanno tutti in galera.
il motivo è solo questo.
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
ASILO MARIUCCIA
Bersani chiama Napolitano: "Ora le responsabilità sono evidenti"
Che equivale a : “ Signora maestra Pierino mi fa le boccacce…!!!!”
Ma un gesto forte Nooooooooooooooooooooooo?????????????????????????
Come pensa di prendere in mano una situazione iper-super-tragica se nei momenti giusti non tira fuori le palle??????????????
C’è il detto:
Quando il gioco si fa duro i duri, di solito, cominciano a giocare
Bersani non è certo un duro e quindi si sottomette alla mummia cinese dagli occhi a mandorla.
In più, visto che sono fortemente malfidente nei confronto del mondo dei piazzisti e dell’intero mondo dei sottopancia della casta, oltre ad adattarmi al ragionamento da fdp che vige tra di loro, mi è venuto il sospetto che il trabocchetto preparato ad arte dall’insetto, due sere fa sia una specie di test commissionato ad arte dalla confraternita dei fdp intenzionati a misurare il grado di durezza dell’ipotetico prossimo futuro premier.
http://www.youtube.com/watch?v=UcmIJOjkr48
sono andati a toccare un tasto su di una persona che malgrado i suoi numerosi difetti politici ha conservato il suo lato umano.
Era proprio necessario da parte dell'insetto agire in quel modo, o ha agito per conto terzi???????
I fdp, dopo Terminator 123, vogliono Terminator 124.
Bersani chiama Napolitano: "Ora le responsabilità sono evidenti"
Che equivale a : “ Signora maestra Pierino mi fa le boccacce…!!!!”
Ma un gesto forte Nooooooooooooooooooooooo?????????????????????????
Come pensa di prendere in mano una situazione iper-super-tragica se nei momenti giusti non tira fuori le palle??????????????
C’è il detto:
Quando il gioco si fa duro i duri, di solito, cominciano a giocare
Bersani non è certo un duro e quindi si sottomette alla mummia cinese dagli occhi a mandorla.
In più, visto che sono fortemente malfidente nei confronto del mondo dei piazzisti e dell’intero mondo dei sottopancia della casta, oltre ad adattarmi al ragionamento da fdp che vige tra di loro, mi è venuto il sospetto che il trabocchetto preparato ad arte dall’insetto, due sere fa sia una specie di test commissionato ad arte dalla confraternita dei fdp intenzionati a misurare il grado di durezza dell’ipotetico prossimo futuro premier.
http://www.youtube.com/watch?v=UcmIJOjkr48
sono andati a toccare un tasto su di una persona che malgrado i suoi numerosi difetti politici ha conservato il suo lato umano.
Era proprio necessario da parte dell'insetto agire in quel modo, o ha agito per conto terzi???????
I fdp, dopo Terminator 123, vogliono Terminator 124.
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