Ospedale, costi e disservizi
Accuse al modello Mestre
La trasmissione Report rilancia le critiche sulle spese per il project financing. Lo stesso sistema sarà adottato a Pordenone. Attesa per il bando regionale
PORDENONE. Il modello veneto di realizzazione dei nuovi ospedali, basato sulla compartecipazione tra pubblico e privato con la finanza di progetto, è finito sotto i riflettori di Report, la trasmissione televisiva di Milena Gabanelli. Sotto esame l’ospedale dell’Angelo di Mestre, un precedente paragonabile a Pordenone. Non a caso tre anni fa era stato visitato dall’allora assessore alla Sanità, Vladimir Kosic, perché potenziale modello di riferimento. Poi l’ipotesi fu scartata, ma il venir meno dei contributi statali ha portato a imboccare nuovamente questa strada, tant’è che su 270 milioni di spesa per l’ospedale in Comina 120 saranno reperiti attraverso la finanza di progetto.
Proprio i contenuti del bando sono la vera partita che si sta giocando. Il vice presidente della Regione, Luca Ciriani, assicura che gli esperti della Bocconi consultati proporranno una soluzione equilibrata e renumerativa sia per il pubblico, sia per il privato. Non altrettanto è avvenuto in Veneto, ha denunciato la trasmissione d’inchiesta, sottolineando che i privati hanno ottenuto la concessione di servizi ad alta renumerazione per 30 anni con il pubblico che, alla fine, sborserà molto più di quanto sarebbe avvenuto se si fosse ricorsi alla Cassa depositi e prestiti. Ma i mutui, questa la replica dell’ex governatore veneto, Giancarlo Galan, non si fanno perché il patto di stabilità non lo consente.
Lo studio comparativo realizzato dalla quinta commissione del Consiglio regionale veneto spiega bene i termini della questione. L’ospedale di Mestre è costato 254 milioni 900 mila euro, di cui 120 milioni messi dai privati. In sostanza cifre analoghe a quelle pordenonesi.
La concessione è di 30 anni e al consorzio di imprese Veneta sanitaria finanza di progetto viene riconosciuto un canone annuo di 54 milioni 677 mila euro per l’investimento e i servizi offerti. Ma quali attività sono state delegate? Manutenzioni di fabbricati, elettromedicali, impianti e verde, mense (degenti e dipendenti), pulizie, lavanderia, smaltimento rifiuti, information technology, spazi commerciali, bar/ristorante, parcheggi, trasporto automatizzato e dozzinanti. In più - qui il punto critico - laboratori e diagnostica, ovvero quei servizi che l’assessore Luca Ciriani nega possano essere assegnati ai privati.
E’ chiaro che l’alternativa potrà essere rappresentata dall’aumento del canone o dall’affidamento dei servizi su scala provinciale. Decisioni di non scarsa importanza. Parcheggiare al dell’Angelo di Mestre, ad esempio, costa 1 euro l’ora (i primi trenta minuti sono gratis) e i dipendenti spendono 20 euro per l’abbonamento mensile. Come dire, le ricadute del project financing possono incidere, in maniera significativa, sul portafogli di lavoratori e utenti.
Non a caso il consigliere regionale del Pd, Paolo Pupulin, denuncia che a essere affidati ai privati, per finanziare il nosocomio in Comina, saranno i servizi dell’intera rete ospedaliera, ovvero anche quelli di Spilimbergo e San Vito. In ogni caso le carte si scopriranno una volta che sarà approvato il bando per il project financing.
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Questo sarà il futuro della sanità
Ciao
Paolo11