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La libertà è il diritto dell’anima a respirare. E noi, partecipando malgrado tutto, vogliamo continuare a respirare.Lo facciamo nel modo più opportuno possibile all’interno di questo forum che offre spazio a tutti coloro che credono nella democrazia
Nel caso in cui la condanna definitiva per uno dei delitti 'ostativi' sopravvenga nel corso del mandato elettivo, le Camere deliberano ai sensi dell'articolo 66 della Costituzione.
Art. 66.
Ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità.
per cui c'è un giudizio successivo ...anche se sappiamo che "cane non mangia cane".
TURBOLENZE NELLA MAGGIORANZA Berlusconi in corsa? Il giubilo del Pdl
Ma Giorgia Meloni: «È un errore»
Le reazioni all'ipotesi che il premier scenda in campo di nuovo
Capezzone: «Berlusconi unica chance contro la sinistra»
È un coro di giubilo quello che si alza dalle file del Pdl, alla notizia che il partito di centrodestra ha lasciato la maggioranza.
Con un'eccezione. Giorgia Meloni che su Twitter, scrive: «Considero la ricandidatura di Berlusconi un errore. In ogni caso, decisioni come questa vanno discusse e prese negli organi competenti».
Ma se l'idea di una nuova candidatura del tre volte premier non piace a Meloni c'è chi esulta. È mentre è in corso a Palazzo Grazioli un vertice del Pdl con Angelino Alfano e i capigruppo di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, un gruppetto di persone si è radunato in strada con bandiere e striscioni con la scritta Nuova Forza Italia che invita l'ex premier a tornare in campo.
(Le Clarette -- ndt)
DONNE - Tra i parlamentari, tante le donne felici dell'ipotesi. «Finalmente il dado è tratto: nel momento in cui il Governo Monti sta mostrando tutta la sua debolezza e i dati economici descrivono un'Italia in recessione nonostante la cura da cavallo imposta dai tecnici, Berlusconi decide di ridiscendere in campo e di prendersi la responsabilità di ricompattare un elettorato disorientato da mesi di confusione ed incertezze», afferma la deputata Deborah Bergamini.
Per Mara Carfagna: «Se Silvio Berlusconi decidesse di rappresentare il centrodestra, di proporsi nuovamente come candidato premier, il nostro lavoro sarebbe certamente più facile».
Ancora più entusiasta Paola Pelino: «Berlusconi deve tornare per il bene del paese».
E per Michaela Biancofiore addirittura «Fiat lux - e fu Luce. L'annunciato ritorno di Berlusconi in campo e la sua probabile ricandidatura alla presidenza del consiglio apre uno squarcio di luce sull'Italia e sulla rinascita del centro destra che è maggioranza silenziosa fra gli italiani».
E UOMINI - Nelle file dei banchi, non manca però anche il sostegno degli uomini. Per il senatore del Pdl Lucio Malan «con Berlusconi per puntare alla vittoria: possiamo rovesciare i sondaggi e cambiare in meglio l'Italia».
Poi Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, che spiega come «Berlusconi in campo sia l'unica chance contro la sinistra».
E il presidente dei senatori Maurizio Gasparri: «La responsabilità verso Italia l'abbiamo dimostrata alla nascita di questo governo e lo dimostreremo anche in futuro».
Ma c'è stato un messaggio che più di tutti ha caratterizzato la giornata politica.
Ed è quello di Daniela Santanché che su Twitter ha scritto: «Bersani dalla Libia dice no all'election day, Berlusconi dica sì alla caduta del governo Monti».
sentivamo tanto la mancanza del La Russa vè?
e se penso che perfino Capezzone è legittimato a farsi risentire mi sento malissimo.
invece di andare avanti siamo ripiombati indietro, indietrissimo .
ma le azioni mediaset oggi che hanno fatto? almeno hanno perso?
ci aspettano altri mesi di inutile fanghiglia televisiva , ne avevamo proprio bisogno vè?
che squallore ...
Berlusconi punta far saltare incandidabilità e processo Ruby.
Il Pd non voterà altri provvedimenti "antipopolari" senza che il Pdl faccia altrettanto.
Il Quirinale pensa al voto il 10 marzo.
...omissis... L'obiettivo di Berlusconi è quello di ottenere in un colpo solo almeno quattro risultati:
affondare l'incandidabilità,
archiviare la riforma elettorale,
strappare l'election day.
E in ultimo sperare che anticipando la campagna elettorale, possa contare sul ricorso sistematico al legittimo impedimento per il processo Ruby.
Una tattica processuale, dunque, finalizzata a evitare la sentenza prima del voto.
Il suo incubo, infatti, è quello di ritrovarsi già a fine dicembre o inizio gennaio una condanna che trasforma la campagna elettorale in una corsa ad handicap...omissis..
Alfano alla Camera: "Il governo Monti è finito"
Bersani a centrodestra: "Siete irresponsabili" Seduta infuocata nel giorno del voto sui costi della politica. Il segretario del Pdl, dopo aver incontrato Napolitano: "Non vogliamo mandare Paese a scatafascio". Il leader del Pd: "Berlusconi incoerente". Dopo la delegazione Pdl, a colloquio con il capo dello Stato anche Schifani e nel pomeriggio Fini, Bersani e Casini
ROMA - Angelino Alfano alla Camera: "Tredici mesi fa questo governo nacque perché le cose andassero meglio. Tredici mesi dopo le cose vanno peggio. Non abbiamo bisogno di molte discussioni. Oggi siamo qui a dire che consideriamo conclusa questa esperienza di governo. Ieri non abbiamo votato la sfiducia perché avremmo causato l'abisso dell'esercizio provvisorio. Vogliamo concludere l'esperienza di questo esecutivo" senza strappi, spiega il segretario del Pdl Angelino Alfano. "Non vogliamo mandare le istituzioni e il Paese allo scatafascio". Parole che spiegano perché, dopo aver incontrato la delegazione Pdl al Quirinale, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha convocato i presidenti di Camera e Senato, oltre ai leader di Pd e Udc. Sono iniziate, sostanzialmente, le consultazioni per il dopo Monti.
Per motivare la scelta del Pdl di togliere il suo sostegno a Monti, Alfano parla di "debito pubblico peggiorato, nessua strategia di sviluppo, Pil diminuito, tasse aumentate, crollata compravendita degli immobili. Ma gli errori principali a questo governo li ha fatti compiere il Partito democratico - sottolinea il segretario del Pdl, durante la discussione alla Camera sul dl sui costi della politica -. Sulla riforma del mercato del lavoro, nonostante la disponibilità, il Pd si è piegato ai diktat della Cgil che a sua volta si è piegata ai diktat della Fiom. L'epilogo è stato il voto sbagliatissimo dell'Italia all'Onu sulla Palestina. Sempre per il cattivo condizionamento della sinistra a questo governo".
Facile, a questo punto, immaginare cosa Alfano abbia comunicato al Quirinale, nel primo dei tanti colloqui che attendono in giornata Giorgio Napolitano, che ieri ha garantito sulla tenuta istituzionale del Paese. Incontro durato quasi un'ora e mezza, con il segretario del Pdl, e i presidenti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, dopo che ieri il Pdl si è astenuto sulla fiducia al governo al Senato e alla Camera.
Dopo la delegazione Pdl, il capo dello Stato ha incontrato il presidente del Senato, Renato Schifani, e, secondo quanto si apprende, nel pomeriggio vedrà anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Ma al Quirinale sono attesi anche il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, e il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini.
Proprio Casini, durante le dichiarazioni di voto sul dl sui costi della politica alla Camera, ha attaccato il Pdl e la sua scelta di non sostenere più il governo Monti. "Il Pdl ha tolto la fiducia dalla sera alla mattina solo per un calcolo elettorale, oppure ci sono motivi connessi a provvedimenti che questo governo sta varando - dice il leader Udc -. Ma come si può essere contro l'incandidabilità dei condannati o contro la volontà di restituire agli elettori la possibilità di scegliere i propri candidati?". "Ma ogni ragionamento serio sul futuro del Paese parte dal sostegno a questo governo, che ha detto la verità e fatto scelte impopolari. Il governo non può diventare il parafulmine di questi giochi irresponsabili fatti sulla pelle degli italiani" ha concluso Casini.
A seguire, ecco in aula Bersani accusare Berlusconi di "incoerenza", raccontare dell'esistenza di un "meccanismo padronale nel centrodestra". "È evidente che se non avete da riflettere sui vostri errori passati per voi il governo Monti non è un momento di transizione, ma una parentesi che si apre e si chiude e tutto torna come prima. Siete degli irresponsabili! Ma le domande che non vi fate ve le facciamo noi. Pensate di avere qualche responsabilità nella crisi? Voi siete stati degli irresponsabili nel dire che la crisi non c'era" tuona Bersani, che poi descrive l'Imu come una tassa originata dall'azione di Berlusconi e Tremonti. "Noi saremo leali con il governo e fedeli alle indicazioni del capo dello Stato. Leali, ma non ingenui, non ci accolleremo la propaganda Pdl. Voi avete il coraggio di motivare la vostra decisione (di staccare la spina al governo, ndr) con le condizioni in cui versa il Paese?".
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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