Che fine faranno i bananas?
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Re: Che fine faranno i bananas?
Emilio Fede sbrocca a La
Zanzara: «Andatevene tutti a…»
Pubblicato da: Redazione il 07 dicembre 2012 alle 01:44
«Mi sono rotto il c***o, Berlusconi non mi ha mai dato 800mila euro, sono uscito senza un euro di bonus. Non posso subire ancora. Andate aff****lo tutti».
Emilio Fede ieri sera ha sbroccato in diretta a La Zanzara, ammutolendo perfino Giuseppe Cruciani e David Parenzo.
È adirato per l’articolo de L’Espresso nel quale si riferisce che Berlusconi avrebbe pagato una salatissima buonuscita all’ex direttore del TG4.
Il suo movimento “Vogliamo vivere” non ha riscosso il successo sperato (alla presentazione c’erano quattro gatti) e la frustrazione si avverte in ogni parola dell’ex fanboy del Cavaliere.
http://pubblicogiornale.it/attualita/em ... e-tutti-a/
Zanzara: «Andatevene tutti a…»
Pubblicato da: Redazione il 07 dicembre 2012 alle 01:44
«Mi sono rotto il c***o, Berlusconi non mi ha mai dato 800mila euro, sono uscito senza un euro di bonus. Non posso subire ancora. Andate aff****lo tutti».
Emilio Fede ieri sera ha sbroccato in diretta a La Zanzara, ammutolendo perfino Giuseppe Cruciani e David Parenzo.
È adirato per l’articolo de L’Espresso nel quale si riferisce che Berlusconi avrebbe pagato una salatissima buonuscita all’ex direttore del TG4.
Il suo movimento “Vogliamo vivere” non ha riscosso il successo sperato (alla presentazione c’erano quattro gatti) e la frustrazione si avverte in ogni parola dell’ex fanboy del Cavaliere.
http://pubblicogiornale.it/attualita/em ... e-tutti-a/
Re: Che fine faranno i bananas?
enrico mentana
@ementana
Attenti, il Pdl sta per esplodere. I ciellini, Alemanno e i moderati di Frattini pronti a lasciare Berlusconi per fare una lista "con Monti"
12 Dic 12
@ementana
Attenti, il Pdl sta per esplodere. I ciellini, Alemanno e i moderati di Frattini pronti a lasciare Berlusconi per fare una lista "con Monti"
12 Dic 12
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Re: Che fine faranno i bananas?
>>Attenti, il Pdl sta per esplodere. I ciellini, Alemanno e i moderati di Frattini pronti a lasciare Berlusconi per fare una lista "con Monti"
Ottima notizia.
Cosi` si prendono il 15%.
Poi noi PD+SEL col 42% presentiamoci a trattare come Fantozzi, scolaretti col cappello in mano.
"Mi scusi sua eccellenza super prof Monti, sarebbe possibile non privatizzare la sanita` pubblica?".
"Sa, il mio 42% l'ho ottenuto coi voti di cittadini che sono per la sanita` pubblica...".
soloo42000
Ottima notizia.
Cosi` si prendono il 15%.
Poi noi PD+SEL col 42% presentiamoci a trattare come Fantozzi, scolaretti col cappello in mano.
"Mi scusi sua eccellenza super prof Monti, sarebbe possibile non privatizzare la sanita` pubblica?".
"Sa, il mio 42% l'ho ottenuto coi voti di cittadini che sono per la sanita` pubblica...".
soloo42000
Re: Che fine faranno i bananas?
bisogna vedere se Monti ( ammesso e non concesso che dia vita ad un partito monti ) vorrà circondarsi di siffatta gentaglia. idem per Casini che invoca da più tempo un'alleanza seeeeeeeeeeeeeeeeeria col prof.
io non credo proprio.
quello una reputazione da difendere ce l'ha.
io non credo proprio.
quello una reputazione da difendere ce l'ha.
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Re: Che fine faranno i bananas?
C'è un po' di confusione
ma Silvio non entrava nell'agone a capo dei moderati per salvare l'Italia dopo gli errori di Monti ?
e adesso, se Monti si presenta a capo dei moderati , Silvio si ritira ?
ma questi moderati quanto sono strani .
ma Silvio non entrava nell'agone a capo dei moderati per salvare l'Italia dopo gli errori di Monti ?
e adesso, se Monti si presenta a capo dei moderati , Silvio si ritira ?
ma questi moderati quanto sono strani .
Re: Che fine faranno i bananas?
Roma
Si lavora a testa bassa per costruire la «cosa di destra». Le riunioni si susseguono. Gli incontri tra le correnti sono il filo conduttore di giornate lunghissime. Così come le telefonate per sondare questo o quel parlamentare. Il quadro in movimento, però, costringe a ponderare ogni mossa, per evitare di farsi trovare in fuorigioco.
La riunione annunciata come decisiva va in scena in serata. Nella sede della Fondazione «Italia Protagonista» si incontrano parlamentari e consiglieri regionali vicini a Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri ma anche a Fabio Rampelli e Giorgia Meloni, con quest'ultima che non si presenta. Quello che doveva essere l'appuntamento in cui celebrare la rinascita di An diventa un passaggio interlocutorio. Ed è lo stesso La Russa a dettare una sorta di partenza controllata: «Accendiamo i motori ma si decide entro lunedì se partire o no con Centrodestra Nazionale, una formazione politica collegata al Pdl che rappresenti i nostri valori». Il simbolo è pronto. Al posto della fiamma c'è un nodo tricolore che richiama la campagna di An nel 2008. I colori sono identici: blu e bianco.
Martedì sera l'ex ministro della Difesa e la Meloni si erano confrontati per due ore sul partito e sul simbolo, prendendo in considerazione altri due loghi, tutti in qualche modo vicini e assonanti con An per evidenti ragioni di marketing politico. Una discussione andata avanti tra alti e bassi, tra sorrisi e qualche frizione, soprattutto sulle liste e sulla distribuzione del potere interno. Il tutto senza arrivare a un accordo definitivo.
Il più convinto della necessità di offrire agli elettori un soggetto diverso dal Pdl è La Russa. La conta, però, è variabile e complicata. Francesco Storace si dice disposto a partecipare a un soggetto con una chiara connotazione di destra. Gasparri appare scettico ma certo non disposto a celebrare un divorzio dal suo compagno di mille battaglie. La Meloni aspetterà almeno fino a lunedì per decidere. Domenica sono previste le «Primarie delle idee», la sua manifestazione romana, alla quale parteciperanno anche Guido Crosetto e Alessandro Cattaneo. Inizialmente prevista al Teatro Brancaccio è stata spostata all'Auditorium Conciliazione a causa delle molte adesioni incassate. L'ex ministro della Gioventù - che ha avuto un colloquio anche con Alfredo Mantovano - se deciderà di partecipare alla nuova avventura, potrà farlo sull'onda di una prova di forza. Nella stessa area Giuseppe Scopelliti osserva ma non nasconde le sue perplessità. Gianni Alemanno percorre una strada diversa. Domenica al Teatro Olimpico di Roma - in contemporanea con la Meloni - lancerà «Italia Popolare», il suo movimento che si richiama al Ppe e punta a riaprire la «parentesi» del Professore. Alemanno, peraltro, in un faccia a faccia serale con Berlusconi ha anche incassato il via libera alla ricandidatura per il Campidoglio. Gli occhi di tutti restano comunque puntati sulle scelte berlusconiane. Se il Pdl dovesse convergere su Monti, il progetto alemanniano potrebbe rientrare. Mentre Centrodestra Nazionale avrebbe due vie. Appoggiare il Professore. Oppure guardare alla Lega puntando a costruire una candidatura Tosi-Meloni, mettendo nel mirino i delusi dal mancato rinnovamento.
il giornale
Si lavora a testa bassa per costruire la «cosa di destra». Le riunioni si susseguono. Gli incontri tra le correnti sono il filo conduttore di giornate lunghissime. Così come le telefonate per sondare questo o quel parlamentare. Il quadro in movimento, però, costringe a ponderare ogni mossa, per evitare di farsi trovare in fuorigioco.
La riunione annunciata come decisiva va in scena in serata. Nella sede della Fondazione «Italia Protagonista» si incontrano parlamentari e consiglieri regionali vicini a Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri ma anche a Fabio Rampelli e Giorgia Meloni, con quest'ultima che non si presenta. Quello che doveva essere l'appuntamento in cui celebrare la rinascita di An diventa un passaggio interlocutorio. Ed è lo stesso La Russa a dettare una sorta di partenza controllata: «Accendiamo i motori ma si decide entro lunedì se partire o no con Centrodestra Nazionale, una formazione politica collegata al Pdl che rappresenti i nostri valori». Il simbolo è pronto. Al posto della fiamma c'è un nodo tricolore che richiama la campagna di An nel 2008. I colori sono identici: blu e bianco.
Martedì sera l'ex ministro della Difesa e la Meloni si erano confrontati per due ore sul partito e sul simbolo, prendendo in considerazione altri due loghi, tutti in qualche modo vicini e assonanti con An per evidenti ragioni di marketing politico. Una discussione andata avanti tra alti e bassi, tra sorrisi e qualche frizione, soprattutto sulle liste e sulla distribuzione del potere interno. Il tutto senza arrivare a un accordo definitivo.
Il più convinto della necessità di offrire agli elettori un soggetto diverso dal Pdl è La Russa. La conta, però, è variabile e complicata. Francesco Storace si dice disposto a partecipare a un soggetto con una chiara connotazione di destra. Gasparri appare scettico ma certo non disposto a celebrare un divorzio dal suo compagno di mille battaglie. La Meloni aspetterà almeno fino a lunedì per decidere. Domenica sono previste le «Primarie delle idee», la sua manifestazione romana, alla quale parteciperanno anche Guido Crosetto e Alessandro Cattaneo. Inizialmente prevista al Teatro Brancaccio è stata spostata all'Auditorium Conciliazione a causa delle molte adesioni incassate. L'ex ministro della Gioventù - che ha avuto un colloquio anche con Alfredo Mantovano - se deciderà di partecipare alla nuova avventura, potrà farlo sull'onda di una prova di forza. Nella stessa area Giuseppe Scopelliti osserva ma non nasconde le sue perplessità. Gianni Alemanno percorre una strada diversa. Domenica al Teatro Olimpico di Roma - in contemporanea con la Meloni - lancerà «Italia Popolare», il suo movimento che si richiama al Ppe e punta a riaprire la «parentesi» del Professore. Alemanno, peraltro, in un faccia a faccia serale con Berlusconi ha anche incassato il via libera alla ricandidatura per il Campidoglio. Gli occhi di tutti restano comunque puntati sulle scelte berlusconiane. Se il Pdl dovesse convergere su Monti, il progetto alemanniano potrebbe rientrare. Mentre Centrodestra Nazionale avrebbe due vie. Appoggiare il Professore. Oppure guardare alla Lega puntando a costruire una candidatura Tosi-Meloni, mettendo nel mirino i delusi dal mancato rinnovamento.
il giornale
Re: Che fine faranno i bananas?
Ieri a linea notte c'era un Quagliariello che faceva quasi pena. Sta lì ad aspettare di capire che fine il boss gli vuol far fare, senza sapere che pesci prendere.
Da un lato da una qualche soddisfazione vedere questi personaggi, fino a poco fa arroganti e sicuri di sé, che ad ogni pie' sospinto si pavoneggiavano del consenso popolare, con la coda tra le gambe incapaci ormai di dissimulare la loro tristezza (in tutti i sensi).
Dall'altro fa male vedere come si è ridotto questo paese.
Da un lato da una qualche soddisfazione vedere questi personaggi, fino a poco fa arroganti e sicuri di sé, che ad ogni pie' sospinto si pavoneggiavano del consenso popolare, con la coda tra le gambe incapaci ormai di dissimulare la loro tristezza (in tutti i sensi).
Dall'altro fa male vedere come si è ridotto questo paese.
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Re: Che fine faranno i bananas?
iospero ha scritto:C'è un po' di confusione
ma Silvio non entrava nell'agone a capo dei moderati per salvare l'Italia dopo gli errori di Monti ?
e adesso, se Monti si presenta a capo dei moderati , Silvio si ritira ?
ma questi moderati quanto sono strani .
Fanno pena.
Si vede che politicamente sono nessuno.
E meno male che avevano i valori non negoziabili...
Finche` hanno potuto mangiare protetti dal capo erano uniti.
Adesso li vediamo polverizzarsi in mille interessi.
I clericali.
I fasci.
I mignottari.
Gli evasori.
I razzisti.
I liberisti de' noantri.
Non ne vengono a capo e non se ne fanno una ragione.
[Immagino come se la ride Tabacci, l'unico liberale moderato serio che abbiamo in Italia.]
Purtroppo per loro B&B non sono piu` in grado di "federare" le esigenze egoistiche e antisociali dei vari gruppi.
Perche` le loro politiche ci hanno mandato falliti, e quindi non sono piu` credibili, ma soprattutto non c'e` piu` nulla da spolpare.
Per cui si sono spaccati.
Quelli che vogliono risanare alla liberista de' noantri (montiani).
Quelli che vogliono tirare a campare mangiando quel che trovano (berlusconiani e leghisti).
I due gruppi non sono piu` conciliabili.
Perche` Berlusconi li (e ci) porta dritti al fallimento.
Mentre Monti li costringe a non rubare e a pagare le tasse, anche se in modo blando, ovvero a lavorare.
E il peggio per loro e` che i montiani sono rimasti impiccati all'ideologia berlusconiana.
Per cui pur avendo l'apertura del CSX, approcciano politicamente un eventuale accordo
come farebbe berlusconi.
Con gli stessi argomenti:
- e le sinistre
- e la sinistra radicale
- e i comunisti
- e i sindacati
- e i privilegi
- e le privatizzazioni del pubblico
- e il lusso che non possiamo piu` permetterci
Ovvero con quel cumulo di insulsaggini anticomuniste d'accatto confezionate dagli anni 50 a oggi.
Cosi` finisce che i montiani si castrano da soli.
Perche` con quegli argomenti e con quell'approccio rendi impossibile qualunque ipotesi di accordo politico col CSX.
E se escludi dal novero delle alleanze possibili quella col CSX, a quel punto gli rimane solo di guardare ai berlusconiani.
Che e` esattamente quello che stiamo vivendo in questi ultimi mesi convulsi.
Manovre su manovre per creare chissa` quale alchimia politica che federi Monti ma portando avanti politiche berlusconiane.
Peggio per loro.
Bersani a questo punto deve stare fermo.
Prepari bene le primarie, cosi` il PD e SEL salgono nei consensi e si ripuliscono delle scorie di questi ultimi 20 anni.
Prepari bene il programma politico.
E lasci che i montiani cuociano al fuoco lento delle loro cazzate liberiste.
Quando ne avranno abbastanza verranno di qua col cappello in mano.
Ciao.
soloo42000
Ultima modifica di soloo42000 il 13/12/2012, 11:58, modificato 2 volte in totale.
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- Iscritto il: 21/02/2012, 17:56
Re: Che fine faranno i bananas?
@soloo
per quanto sopra :
110 cum laude.
se potessi ti farei pure pubblicare la tesi sui maggiori quotidiani nazionali.
per quanto sopra :
110 cum laude.
se potessi ti farei pure pubblicare la tesi sui maggiori quotidiani nazionali.
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