Che fine faranno i bananas?

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soloo42000
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Iscritto il: 15/05/2012, 9:38

Re: Che fine faranno i bananas?

Messaggio da soloo42000 »

shiloh ha scritto:@soloo

per quanto sopra :

110 cum laude.

se potessi ti farei pure pubblicare la tesi sui maggiori quotidiani nazionali.

Grazie, grazie.
Ogni tanto ne azzecco una...
:oops:

Aggiungo una cosa.
Un consiglio non richiesto.

E` anche il momento delle risate e del dileggio.
E ancor piu` lo sara` dopo la possibile vittoria del CSX.

Non dobbiamo farci remora alcuna a far sentire ai nostri colleghi e famigliari destri
le tragiche conseguenze delle loro scelte politiche.

Ci sono quelli come Crosetto, che si vergognano perche` si rendono conto del disastro.
E ci sono quelli che non vogliono vedere.
Questi non li convinci con argomenti razionali.
Molto piu` utile ridergli in faccia a causa delle loro cazzate.

Ruby docet.
L'umiliazione e il dileggio subito dal mondo cattolico per questa ragazzina
sono stati di gran lunga piu` convincenti di mille e mille trattati di finanza, etica,
dottrina sociale, Vangeli e Sacre Scritture compresi.

Alla fine tutti, pure i papi, sono soggetti all'umiliazione del ridicolo.
Spiace, ma e` l'unico modo per "lasciare un segno che rimane" nella testa e nel cuore di questa gente.

Ciao.


soloo42000
shiloh
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Iscritto il: 21/02/2012, 17:56

Re: Che fine faranno i bananas?

Messaggio da shiloh »


La Russa molla Berlusconi
«Movimento con Crosetto-Meloni»


Nuova fuga dal Pdl. Nuova fuga da Berlusconi.
Nuovo aennino che abbandona la scialuppa in piena difficoltà.
Stavolta a lasciare è un pezzo grosso.
Ignazio La Russa, già coordinatore di quel partito che ora abbandona.

Dopo aver ufficializzato l'addio per dar vita a una formazione politica che sarà comunque coalizzata con il partito di via dell'Umiltà, La Russa delinea i contorni dell'iniziativa e i possibili compagni di viaggio:
«Ieri c'è stato un appuntamento di un movimento parallelo degli amici Meloni, Crosetto, Rampelli, Cossiga.
Un movimento che ha bisogno ancora di qualche ora per poter insieme a noi dare vita a un movimento autonomo che non sarà composto solo da ex An».

«Il nome - ha aggiunto La Russa, parlando a Porta a porta - non sarà necessariamente 'Centro destra nazionalè.
L'intenzione è quella di dare più forza al centrodestra».

http://www.unita.it/italia/la-russa-mol ... i-1.475004
la nave del maniaco perde un'altro pAzzo...ehm volevo dire pezzo.
Amadeus

Re: Che fine faranno i bananas?

Messaggio da Amadeus »

prima di ritrovarsi rottamati provano a superare la soglia di sbarramento.
peanuts
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Iscritto il: 21/02/2012, 22:29

Re: Che fine faranno i bananas?

Messaggio da peanuts »

maroni si allea, poi no, poi si, poi no, poi si, poi no, oggi forse, domani si, dopodomani chissà

sega nord, meglio di una sitcom
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
mariok

Re: Che fine faranno i bananas?

Messaggio da mariok »

Tutto come da copione. La sottigliezza poi del "capo della coalizione" non "candidato premier" è un capolavoro di ipocrisia.
Voglio vedere la reazione dei bifolchi padani.


Alessandro De Angelis
alessandro.de.angelis@huffingtonpost.it

Elezioni 2013, accordo Berlusconi-Lega: Bobo al Pirellone, Silvio in campo. Si firma venerdì

Pubblicato: 17/12/2012 20:25 CET | Aggiornato: 17/12/2012 21:39 CET


Silvio Berlusconi in campo, come leader della coalizione, anche se formalmente non come candidato premier. E appoggio del Pdl a Roberto Maroni per la Lombardia. L'accordo tra Silvio Berlusconi e Roberto Maroni è stato raggiunto stamattina ad Arcore, anche se la firma - come tutti gli accordi veri il patto è scritto - sarà messa in calce al papello stilato da Roberto Calderoli e supervisionato da Gianni Letta venerdì prossimo. E poi in serata sarà diramato un comunicato ufficiale che sancisca la rinata alleanza.

È solo una pausa tattica. Che ruota attorno all'enigma Monti. Il Cavaliere è convinto che alla fine il Professore non scenderà in campo come candidato premier. Al massimo farà un endorsement alle liste centriste - da Casini a Montezemolo - che si richiamano al suo operato. Ma l'ex premier non vuole apparire come il killer di Monti, anzi fino a venerdì continuerà a ripetere che se il Prof fosse disponibile sarebbe la guida ideale dei moderati. Poi, il minuto dopo il gran rifiuto, si dichiarerà "costretto" ad unire i moderati, categoria nella quale il Cavaliere mette anche la Lega.

Il che consente di depotenziare anche la fronda montiana interna al Pdl, che nello spazio di pochi giorni è passata dalle quasi minacce di scissione alle manifestazioni di ortodossia berlusconiana. E consente anche a Maroni di superare le resistenze di quella parte della Lega che considera archiviata la stagione dell'alleanza con il Cavaliere. Perché scalare il Carroccio in nome delle ramazze e ritrovarsi con Berlusconi in campo contro le procure è un salto non banale. Maroni ha registrato sull'ipotesi l'ostilità dei barbari sognanti duri e puri. I veneti Flavio Tosi e Luca Zaia, ma anche il segretario della Lega Lombarda Matteo Salvini. Epperò c'è di mezzo una questione di sopravvivenza. Perché la corsa solitaria della Lega significherebbe rinunciare al Pirellone in partenza, e rischiare di non entrare in Parlamento.

E non è un caso che proprio oggi è stata rimandata la conferenza stampa di Maroni prevista in un primo momento in tarda mattinata. E al consiglio federale riunitosi in via Bellerio nel pomeriggio il segretario della Lega non ha presentato l'accordo come già siglato, evitando di mettere i suoi di fronte a scelte già compiute. E limitandosi a mettere a verbale l'intesa con la lista di Giulio Tremonti. Un algido comunicato informa che "il consiglio federale ha dato ampio mandato a Roberto Maroni di gestire la questione delle alleanze alla luce degli sviluppi del quadro politico che ci saranno entro la fine di questa settimana". Tradotto: appena si chiarisce la questione Monti, si ufficializza l'alleanza con il Pdl.

Il perimetro è fissato. Il Pdl converge sulla candidatura dell'ex ministro dell'Interno al Pirellone. In cambio la Lega si allea con Berlusconi per le politiche. Già, con Berlusconi, sia pur nel ruolo di capo della coalizione e non di candidato premier. Un compromesso, legato a un cavillo giuridico più che a una questione sostanziale. Maroni, come anticipato dall'HuffPost, ha spiegato già durante la cena di martedì scorso che non avrebbe retto la candidatura di Berlusconi a palazzo Chigi. E ha proposto di indicare Angelino Alfano. Silvio Berlusconi però ha posto il veto su Alfano: non funziona in televisione, e fa perdere voti a Nord proprio a vantaggio della Lega.

Ecco che il compromesso è affidato a un escamotage giuridico: il Porcellum non prevede l'indicazione del candidato premier, ma del "capo della coalizione". I precedenti delle scorse elezioni dicono che le due cose coincidono, visto che il capo della coalizione è stato sempre indicato come premier, dopo le elezioni. Sia come sia la sfumatura formale consente alla Lega di dire che non sostiene Berlusconi a palazzo Chigi, di far parte di un schieramento anti-montiano guidato dal Cavaliere (che comprenderebbe anche la neo formazione di destra-destra di Ignazio La Russa), rimandando a una successiva intesa la premiership. E a Silvio Berlusconi la lettera del Porcellum permette, semplicemente, di essere in campo a modo suo. Dettaglio, non irrilevante: visto che nessuno pensa che questo schieramento possa vincere le elezioni, la questione della premiership è un non problema.

Perché l'obiettivo è altro: blindare il Nord e provare a rendere ingovernabile il Senato vincendo in Lombardia e Veneto. Ecco che per favorire la corsa di Maroni al Pirellone Silvio Berlusconi si è messo a giocare pesante, provando a far rientrare la candidatura di Gabriele Albertini: "Prima gli sfiliamo Formigoni - dice un ex ministro - poi parliamo con lui. Se Roberto vuole i cinque collegi che ha chiesto deve ritirare l'appoggio ad Albertini". Mentre sul piano nazionale il recupero è affidato a una campagna elettorale del Cavaliere senza tregua, soprattutto in tv. L'ultimo sondaggio arrivato sulla scrivania di Arcore dice che con Berlusconi in campo il Pdl è risalito di due punti.
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