Come se ne viene fuori ?
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Re: Come se ne viene fuori ?
Monti può dire tante cose non condivisibili, ma sono d'accordo con lui quando quando afferma che se
vuoi ottenere qualcosa in Europa non devi battere i pugni , devi dimostrare di saper governare a casa tua, di conoscere a sufficienza ciò che fanno gli altri e allora potrai confrontarti e far venire a galla le soliuzioni migliori per tutti.
vuoi ottenere qualcosa in Europa non devi battere i pugni , devi dimostrare di saper governare a casa tua, di conoscere a sufficienza ciò che fanno gli altri e allora potrai confrontarti e far venire a galla le soliuzioni migliori per tutti.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Le soluzioni di monti sono fatte per banche, finanza, assicurazioni, imprenditori che vogliono mano libera per ricattare e licenziare
No, grazie. Meglio mollare l'euro e ricominciare da capo.
Sarebbe dura ma almeno una forte svalutazione della lira ci permetterebbe di esportare di più, sarebbe un inizio
Tanto, ripeto, andiamo verso il disastro comunque. E non mi si confonda col clown di arcore. Lui lo dice in malafede, io no, sia chiaro
No, grazie. Meglio mollare l'euro e ricominciare da capo.
Sarebbe dura ma almeno una forte svalutazione della lira ci permetterebbe di esportare di più, sarebbe un inizio
Tanto, ripeto, andiamo verso il disastro comunque. E non mi si confonda col clown di arcore. Lui lo dice in malafede, io no, sia chiaro
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Come se ne viene fuori ?
Se queste non sono parole al vento, si possono condividere
Le istituzioni. I costi della politica. Gli scandali sull’uso del denaro pubblico. Ciò che ha più fatto infuriare gli italiani in questi mesi difficili. L’agenda di Mario Monti (foto by InfoPhoto) è chiarissima su cosa è indispensabile fare.
“L’Italia ha bisogno di riformare le sue istituzioni. Non ci sono più tempi supplementari. La prossima legislatura dovrà affrontare, da subito, il tema di come rendere le decisioni più efficaci e rapide, come riformare il bicameralismo e ridurre i membri del Parlamento. Il primo atto del nuovo Parlamento deve essere la riforma della legge elettorale, così da restituire ai cittadini la scelta effettiva dei governi e dei componenti delle Camere”.
“Un federalismo responsabile e solidale che non scada nel particolarismo e nel folclore è fondamentale. Nei mesi passati le riforme che dovevano aggiornare l’assetto territoriale dello Stato e modernizzarlo, come la riforma delle province, si sono incagliate. Non si può perdere altro tempo. Le regioni e i territori capaci di mettersi in gioco devono poter assumere più responsabilità, rispondendo però dei risultati in termini finanziari e sociali”.
“I cittadini devono essere meno comprensivi verso la cattiva politica e i comportamenti non virtuosi di coloro che hanno responsabilità politiche, a tutti i livelli. Il costo maggiore della politica sono le decisioni sbagliate o le non decisioni che scaricano il peso sulle nuove generazione. La politica deve essere servizio reso ai cittadini in modo disinteressato, in nome di un interesse generale”.
( per questo ci vuole la democrazia diretta)
“I recenti inaccettabili episodi di corruzione e malcostume emersi nelle cronache impongono una sterzata: la drastica riduzione dei contributi pubblici anche indiretti ai partiti e ai gruppi parlamentari e dei rimborsi elettorali, con l’introduzione di una disciplina di trasparenza dei bilanci con la perfetta tracciabilità dei finanziamenti privati e una soglia massima per gli stessi contributi. Chi riveste cariche pubbliche dovrà dichiarare i propri interessi economici e patrimoniali al momento dell’ingresso in carica e alla fine del suo incarico, in modo da verificare eventuali casi di arricchimento indebito. Va previsto il divieto di cumulo tra indennità parlamentare e le retribuzioni da altre attività professionali“
Le istituzioni. I costi della politica. Gli scandali sull’uso del denaro pubblico. Ciò che ha più fatto infuriare gli italiani in questi mesi difficili. L’agenda di Mario Monti (foto by InfoPhoto) è chiarissima su cosa è indispensabile fare.
“L’Italia ha bisogno di riformare le sue istituzioni. Non ci sono più tempi supplementari. La prossima legislatura dovrà affrontare, da subito, il tema di come rendere le decisioni più efficaci e rapide, come riformare il bicameralismo e ridurre i membri del Parlamento. Il primo atto del nuovo Parlamento deve essere la riforma della legge elettorale, così da restituire ai cittadini la scelta effettiva dei governi e dei componenti delle Camere”.
“Un federalismo responsabile e solidale che non scada nel particolarismo e nel folclore è fondamentale. Nei mesi passati le riforme che dovevano aggiornare l’assetto territoriale dello Stato e modernizzarlo, come la riforma delle province, si sono incagliate. Non si può perdere altro tempo. Le regioni e i territori capaci di mettersi in gioco devono poter assumere più responsabilità, rispondendo però dei risultati in termini finanziari e sociali”.
“I cittadini devono essere meno comprensivi verso la cattiva politica e i comportamenti non virtuosi di coloro che hanno responsabilità politiche, a tutti i livelli. Il costo maggiore della politica sono le decisioni sbagliate o le non decisioni che scaricano il peso sulle nuove generazione. La politica deve essere servizio reso ai cittadini in modo disinteressato, in nome di un interesse generale”.
( per questo ci vuole la democrazia diretta)
“I recenti inaccettabili episodi di corruzione e malcostume emersi nelle cronache impongono una sterzata: la drastica riduzione dei contributi pubblici anche indiretti ai partiti e ai gruppi parlamentari e dei rimborsi elettorali, con l’introduzione di una disciplina di trasparenza dei bilanci con la perfetta tracciabilità dei finanziamenti privati e una soglia massima per gli stessi contributi. Chi riveste cariche pubbliche dovrà dichiarare i propri interessi economici e patrimoniali al momento dell’ingresso in carica e alla fine del suo incarico, in modo da verificare eventuali casi di arricchimento indebito. Va previsto il divieto di cumulo tra indennità parlamentare e le retribuzioni da altre attività professionali“
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Re: Come se ne viene fuori ?
Il primo atto del nuovo Parlamento deve essere la riforma della legge elettorale, così da restituire ai cittadini la scelta effettiva dei governi e dei componenti delle Camere”.
“
mica vero.
il primo atto del nuovo parlamento deve essere il varo di un piano Marshall per ridare lavoro e dignità ai milioni di disoccupati che c'abbiamo sul groppone.
al proposito ricordo alcune parole dette da Benigni nel suo spettacolo sulla Costituzione:
"lo stipendio che il lavoratore riceve a fine mese non un "avere" ma un "essere"."
Jesus...quest'uomo è un genio.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Si può benissimo concordare che il Parlamento faccia la legge elettorale
e il Governo un piano Marshall per ridare lavoro e dignità ai milioni di disoccupati che c'abbiamo sul groppone.
e il Governo un piano Marshall per ridare lavoro e dignità ai milioni di disoccupati che c'abbiamo sul groppone.
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Re: Come se ne viene fuori ?
iospero ha scritto:Si può benissimo concordare che il Parlamento faccia la legge elettorale
e il Governo un piano Marshall per ridare lavoro e dignità ai milioni di disoccupati che c'abbiamo sul groppone.
oh certo.
sarà il caso.
resta il fatto che nell'"agenda" il lavoro NON è al primo posto...e neppure al secondo o terzo.
e questo la dice lunga sull'autore...dell'agenda.
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Re: Come se ne viene fuori ?
iospero ha scritto:Si può benissimo concordare che il Parlamento faccia la legge elettorale
e il Governo un piano Marshall per ridare lavoro e dignità ai milioni di disoccupati che c'abbiamo sul groppone.
La teoria
Se un governo intende sopravvivere solo pochi mesi, un anno, due anni al massimo, non un’intera legislatura, allora è giusto che sia prudente e con il tentativo di sopravvivere dia corso ad una nuova legge elettorale dopo i primi vagiti.
Se invece intende durare un’intera legislatura, allora può mettere in cantiere la legge elettorale nell’ultimo anno della legislatura.
Nella penisola dove si allevano merli, invece, vista l’esperienza della presa del potere da parte dei piazzisti trombaroli, la legge elettorale è necessario metterla in cantiere almeno 2 anni prima della fine della legislatura.
Tutto questo però è valido quando si è in regime ordinario.
Nei casi estremi di emergenza al limite, come quello presente nello stivalone da troppo tempo, allora ci si deve comportare come la Protezione civile quando arriva sul luogo del disastro. Con i suoi tecnici provvede in prima istanza ad effettuare un sopralluogo dell’intera area interessata al disastro e poi, in luogo riparato e sicuro, si siede dietro ad un tavolo con i suoi tecnici per redigere la scaletta delle priorità.
Lo schema attuativo è sempre lo stesso:
- La prima misura da prendere è il tamponamento dello stato di fatto. Tutte le misure urgentissime e urgenti necessarie alla sopravvivenza delle persone in primis, animali e poi degli edifici.
- La seconda misura è la stabilizzazione delle misure di sopravvivenza.
- La terza è quella dell’inizio del ritorno ad una situazione di “normalità”.
In questo caso, la legge elettorale non rientra nelle priorità della prima e della seconda fase. Kruscev durante la seconda guerra mondiale, raccomandava: Prima riempire la pancia, poi parliamo di politica.
Questa è forse una delle rarissime cose che si possono prendere come esempio da quel mondo.
Noi in questo momento dobbiamo individuare le priorità per fare sopravvivere gli italiani.
Lo Stato non ha la possibilità economica di poter mantenere una parte di italiani caduti nell’indigenza, perché assaltato da truppe mercenarie e bucaniere che ne hanno vuotato le casse.
L’unica possibilità è quella che ognuno possa provvedere a se stesso tramite la fonte di un reddito privato ottenuto tramite lavoro.
La pratica
Per il momento nulla è possibile per via della presenza delle truppe mercenarie e bucaniere che controllano lo Stato e le casse dello Stato.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Sotto le macerie – 28
Il Paese dove il Carnevale non tramonta mai, dove è sempre Carnevale 365 giorni l’anno – 3
Il Professore affida alla Rete l'annuncio dell'impegno: (guarda) «Basta lamentele. Ora rinnoviamo l'Italia»
http://www.corriere.it/index.shtml------del 26 dicembre 2012
***
Caro vecchio Professor, ma quanti siete i cloni di Berlusconi????
Dimostraci, perché i Professori sanno fare molto bene le dimostrazioni, come fai a rinnovare l’Italia con tra i piedi Pierazzurro Casini in Caltagirone.
Finmeccanica, l’azienda di Stato che tu ben conosci, ha inviato per ben 14 volte i suoi Re magi nella grotta dell’U Dc, in Via Due Macelli, 66, in quel di Roma, in prossimità di Piazza di Spagna, per portare, non di certo incenso, mirra e birra, perché i palati fini di quella grotta non gradivano, ma solo oro.
Vuoi dirci, caro Professore, come puoi rinnovare l’Italia, con chi ha radici lontane con Ghino di Tacco e con i bucanieri della Tortuga?????
Oppure anche questo è uno scherzo di carnevale nel giorno di Santo Stefano.
Il Paese dove il Carnevale non tramonta mai, dove è sempre Carnevale 365 giorni l’anno – 3
Il Professore affida alla Rete l'annuncio dell'impegno: (guarda) «Basta lamentele. Ora rinnoviamo l'Italia»
http://www.corriere.it/index.shtml------del 26 dicembre 2012
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Caro vecchio Professor, ma quanti siete i cloni di Berlusconi????
Dimostraci, perché i Professori sanno fare molto bene le dimostrazioni, come fai a rinnovare l’Italia con tra i piedi Pierazzurro Casini in Caltagirone.
Finmeccanica, l’azienda di Stato che tu ben conosci, ha inviato per ben 14 volte i suoi Re magi nella grotta dell’U Dc, in Via Due Macelli, 66, in quel di Roma, in prossimità di Piazza di Spagna, per portare, non di certo incenso, mirra e birra, perché i palati fini di quella grotta non gradivano, ma solo oro.
Vuoi dirci, caro Professore, come puoi rinnovare l’Italia, con chi ha radici lontane con Ghino di Tacco e con i bucanieri della Tortuga?????
Oppure anche questo è uno scherzo di carnevale nel giorno di Santo Stefano.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Indicatori economici sotto le macerie - 7
I consumi
La scoperta del acqua calda
Natale e consumi, il Codacons:
«Mai così male da dieci anni»
Secondo l'associazione dei consumatori la spesa degli italiani per comprare regali si è ridotta del 20%. Cresce solo l'alimentare: più 5%
REGALI - «Chi sperava in una impennata delle vendite grazie agli acquisti dell'ultim'ora, è rimasto deluso - spiega l'associazione -. Le famiglie hanno fortemente tirato la cinghia, riducendo il numero di regali e la loro entità, e tagliando anche sulle spese per la casa, sempre più spesso riciclando gli addobbi degli scorsi anni
http://www.corriere.it/economia/12_dice ... 346e.shtml
***
E dire che c’è chi ha visto la luce in fondo al tunnel dopo essere sceso dal Monte Sinai.
Non sarà il caso che il Codacons, che assieme ai suoi associati crede a Babbo Natale e alla Befana, chieda qualche spiegazione al Professore e a chi voluto l'Imu al posto di altro?
I consumi
La scoperta del acqua calda
Natale e consumi, il Codacons:
«Mai così male da dieci anni»
Secondo l'associazione dei consumatori la spesa degli italiani per comprare regali si è ridotta del 20%. Cresce solo l'alimentare: più 5%
REGALI - «Chi sperava in una impennata delle vendite grazie agli acquisti dell'ultim'ora, è rimasto deluso - spiega l'associazione -. Le famiglie hanno fortemente tirato la cinghia, riducendo il numero di regali e la loro entità, e tagliando anche sulle spese per la casa, sempre più spesso riciclando gli addobbi degli scorsi anni
http://www.corriere.it/economia/12_dice ... 346e.shtml
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E dire che c’è chi ha visto la luce in fondo al tunnel dopo essere sceso dal Monte Sinai.
Non sarà il caso che il Codacons, che assieme ai suoi associati crede a Babbo Natale e alla Befana, chieda qualche spiegazione al Professore e a chi voluto l'Imu al posto di altro?
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Re: Come se ne viene fuori ?
Sotto le macerie - 29
Gioco al massacro - 3
I defunti ringrazino la ri-ri-ri-ri-ridiscesa in campo di Sciagura, perché le due destre si sbraneranno per conto loro.
****
Foto di Twitter solo per il 26 dicembre 2012
http://www.ilfattoquotidiano.it/#refresh_ce
Pdl all'assalto di Monti: 'Delegittimato'
Pd alla finestra: 'Vedremo se super partes'
Passate le feste, Cicchitto e Gasparri alla carica: "Vulnus politico, riprovevole suo impegno politico"
Il segretario democratico Bersani: "In agenda cose buone, altre no. Noi comunque primo partito"
IL PREMIER TWITTA A NATALE: "BASTA LAMENTELE, SALIAMO IN POLITICA PER RINNOVARLA"
La tregua è durata giusto il giorno di Natale. Già dalla mattinata è ripreso il fuoco berlusconiano contro Mario Monti, visto come il vero avversario nella corsa elettorale. ”Ci troviamo già oggi di fronte a un vulnus politico e istituzionale e a una forzatura”, scrive in una nota Fabrizio Cicchitto. Che “diventerebbe lacerante qualora Monti sviluppasse una campagna elettorale". Subito si accodano Alfano, Gasparri, Capezzone, Rotondi, Matteoli, con dichiarazioni che fanno intravedere il canovaccio della campagna elettorale contro l’ex rettore della Bocconi (leggi). Dubbioso il segretario Pd Pier Luigi Bersani (leggi) che al Tg2 dice: "Vedremo se Monti sarà super partes o se si schiererà. Comunque noi primo partito"
**
Le sculacciate di gas parri a Monti
Pdl, assalto a Monti. Cicchitto: “Vulnus politico”. Gasparri: “Lasci il governo”
Dopo la tregua di Natale, fuoco di fila contro il professore, visto come il vero avversario della campagna elettorale. In campo i grandi dichiaratori, dai due capigruppo a Capezzone e Rotondi. La strategia punta sulla presunta "illegittimità" del suo impegno politico e sulle tasse imposte dal suo governo, a partire dall'Imu
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 26 dicembre 2012Commenti (251)
La tregua è durata giusto il giorno di Natale. Già dalla mattinata di Santo Stefano, si scatena il fuoco berlusconiano contro Mario Monti, visto ormai come il vero avversario nella corsa elettorale. ”Ci troviamo già oggi di fronte a un vulnus politico e istituzionale e a una forzatura”, scrive in una nota Fabrizio Cicchitto, capogruppo uscente del Pdl alla Camera. Vulnus che “diventerebbe lacerante qualora Monti sviluppasse una campagna elettorale alla guida di uno schieramento centrista – ovviamente contro il Pdl – e la facesse utilizzando la carica di Presidente del Consiglio alla quale è stato nominato proprio con il concorso dello stesso Pdl”. E subito si accodano Alfano, Gasparri, Capezzone, Rotondi, Matteoli, con dichiarazioni che fanno intravedere il canovaccio della campagna elettorale contro l’ex rettore della Bocconi, non candidato formalmente ma “a disposizione” di chi sosterrà la sua agenda. Una campagna giocata soprattutto sulla presunta “illegittimità” dell’impegno politico di Monti e sulle tasse introdotte, a partire dall’Imu.
Cicchitto spiega in dettaglio che cosa – secondo lui – il professore poteva e non poteva fare in occasione della conferenza stampa del 23 dicembre: “Invece di fare – come era insieme un suo diritto e un suo dovere – un bilancio della attività di un governo nato e durato solo perché nel novembre del 2011 il presidente Berlusconi – anziché provocare una crisi politica generale con conseguenti elezioni – gli ha dato via libera per un esecutivo tecnico, il presidente Monti ha utilizzato la tribuna di Palazzo Chigi non solo per attaccare proprio il Pdl, Berlusconi e Alfano, ma addirittura per lanciare la sua ascesa-discesa, che dir si voglia, in politica”.
Il capogruppo torna anche sulla questione Ppe, sulla quale Silvio Berlusconi è stato già sbugiardato in tempo reale dal presidente Wielfred Martens, durante la registrazione di Porta a porta. ”Monti si è recato a Bruxelles alla riunione dei leader dei partiti del Ppe e lì Berlusconi, nel consenso generale, lo ha pregato di assumere la guida dello schieramento di centrodestra. Una volta tornato in Italia, Monti non ha affatto dato seguito a quella prospettiva, ma anzi l’ha rovesciata”. Da qui l’accusa a Monti di “spericolato esercizio di trasformismo”.
Più lapidario il segretario Angelino Alfano, che su Facebook scrive: ”Agenda Monti, un’agenda, tre certezze: Imu, patrimoniale, più Iva. Verificare per credere”. Maurizio Gasparri, capogruppo uscente al Senato, giudica “riprovevole” l’impegno politico del professore e ne chiede addirittura l’allontanamento dal governo che, dimissionario, resterà in carica per l’ordinaria amministrazione fino al giuramento de prossimo. “Monti viene meno a una posizione di terzietà e delegittima la sua presenza a Palazzo Chigi”, afferma Gasparri, “che diventa funzionale a manovre interne ed esterne che, al di là di propositi e agende, sono di fatto funzionali alla sinistra. La sua permanenza alla guida del governo è ormai un problema, che deve essere valutato anche ai massimi livelli istituzionali”. E anche lui si scaglia contro l’Imu, “una vera patrimoniale che ha saccheggiato milioni di famiglie”.
Contro il professore si fanno sentire i grandi dichiaratori del Pdl. Dopo Cicchitto e Gasparri, il portavoce del partito Daniele Capezzone, già protagonista di un clamoroso voltafaccia dopo l’apparizione di Berlusconi a Porta a porta. ”Anziché discutere di formule verbali e retoriche (si scende o si sale in politica) o degli autori palesi oppure occulti dell’agenda Monti, è venuto il momento di esaminare il cuore della proposta politica di Mario Monti, e di capire quali effetti determinerebbe sulla nostra economia, già gravata da un carico fiscale troppo pesante”, afferma Capezzone. “Il punto centrale è che l’agenda Monti peggiorerebbe la situazione fiscale: conferma dell’Imu, aumento dell’Iva, e in aggiunta una patrimoniale”.
Non poteva mancare l’ex ministro Gianfranco Rotondi, altro berlusconiano inossidabile, che si affida a Twitter: ”Monti non ha salvato l’Italia, ha solo raccolto i meriti di quattro anni di lavoro di Berlusconi e Tremonti. Presto si saprà come davvero è caduto il governo Berlusconi”. Mentre per la pasionaria del Cavaliere, Anna Maria Bernini, “le frasi con cui Monti sta preparando la sua discesa in campo sono pura propaganda. E’ sconcertante che si presenti come uomo della provvidenza dopo avere portato il Paese in recessione, attribuendo tutti i meriti a sé e tutti i disastri agli altri, e che lo faccia proprio al termine di un giorno di Natale, reso per gli italiani più triste e più povero dal pagamento dell’Imu che il suo governo ha introdotto”.
Un altro filone consiste nel contestare la “novità” di Monti. E’ la tesi del senatore Pdl Lucio Malan, che in una nota afferma: “Ci si attarda sul ‘salire’ usato da Monti per descrivere il suo presunto ingresso in politica, ma la verità è che Monti è in politica da 18 anni”. Infatti il professore è stato “commissario della Ue per dieci anni, presidente del Consiglio per più di un anno, ministro dell’economia per parecchi mesi: non si è reso conto che questi sono incarichi politici? O forse pensava di rivestirli per conto delle banche di cui ha continuato ad essere consulente-consigliori?”. Dunque è “già abbastanza sleale fare campagna elettorale approfittando di un ruolo avuto come super partes. Il professore ci risparmi almeno l’ipocrisia di spacciarsi per estraneo alla politica in cui guazza da decenni, e ai massimi livelli”. Curiosamente, il Monti di cui parlano gli esponenti del Pdl è lo stesso a cui fino a pochi giorni fa Silvio Berlusconi offriva la guida dei moderati italiani.
Voci e toni molto simili alle campagne elettorali già viste nel 2008 e nel 2006, se non addirittura del 2001, anche se il bersaglio è diverso. Tutto uguale, allora? Non proprio, perché si fanno avanti anche gli ex del Pdl ora attratti da Monti. E a parlare per loro è Isabella Bertolini, in passato feroce e irriducibile dichiaratrice pro-Cavaliere. ”L’Agenda e il metodo Monti testimoniano un salto di qualità della politica italiana. Venticinque pagine di proposte per la crescita del Paese che mettono al centro della prossima campagna elettorale un programma di cose da fare”, afferma a nome di Italia Libera, gruppo composto da 11 deputati ex Pdl. Che auspica una rivoluzione “copernicana per chi è abituato solo alla logorante e improduttiva sfida tra berlusconiani e antiberlusconiani, o alle dispute ideologiche a sinistra. Un progetto che, per avere successo elettorale e politico, deve anche conquistare quegli elettori moderati che in questi anni hanno dato fiducia al Pdl. Le proposte contenute nell’agenda Monti devono andare oltre i confini degli attuali partiti”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12 ... no/455302/
Gioco al massacro - 3
I defunti ringrazino la ri-ri-ri-ri-ridiscesa in campo di Sciagura, perché le due destre si sbraneranno per conto loro.
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Pdl all'assalto di Monti: 'Delegittimato'
Pd alla finestra: 'Vedremo se super partes'
Passate le feste, Cicchitto e Gasparri alla carica: "Vulnus politico, riprovevole suo impegno politico"
Il segretario democratico Bersani: "In agenda cose buone, altre no. Noi comunque primo partito"
IL PREMIER TWITTA A NATALE: "BASTA LAMENTELE, SALIAMO IN POLITICA PER RINNOVARLA"
La tregua è durata giusto il giorno di Natale. Già dalla mattinata è ripreso il fuoco berlusconiano contro Mario Monti, visto come il vero avversario nella corsa elettorale. ”Ci troviamo già oggi di fronte a un vulnus politico e istituzionale e a una forzatura”, scrive in una nota Fabrizio Cicchitto. Che “diventerebbe lacerante qualora Monti sviluppasse una campagna elettorale". Subito si accodano Alfano, Gasparri, Capezzone, Rotondi, Matteoli, con dichiarazioni che fanno intravedere il canovaccio della campagna elettorale contro l’ex rettore della Bocconi (leggi). Dubbioso il segretario Pd Pier Luigi Bersani (leggi) che al Tg2 dice: "Vedremo se Monti sarà super partes o se si schiererà. Comunque noi primo partito"
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Le sculacciate di gas parri a Monti
Pdl, assalto a Monti. Cicchitto: “Vulnus politico”. Gasparri: “Lasci il governo”
Dopo la tregua di Natale, fuoco di fila contro il professore, visto come il vero avversario della campagna elettorale. In campo i grandi dichiaratori, dai due capigruppo a Capezzone e Rotondi. La strategia punta sulla presunta "illegittimità" del suo impegno politico e sulle tasse imposte dal suo governo, a partire dall'Imu
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 26 dicembre 2012Commenti (251)
La tregua è durata giusto il giorno di Natale. Già dalla mattinata di Santo Stefano, si scatena il fuoco berlusconiano contro Mario Monti, visto ormai come il vero avversario nella corsa elettorale. ”Ci troviamo già oggi di fronte a un vulnus politico e istituzionale e a una forzatura”, scrive in una nota Fabrizio Cicchitto, capogruppo uscente del Pdl alla Camera. Vulnus che “diventerebbe lacerante qualora Monti sviluppasse una campagna elettorale alla guida di uno schieramento centrista – ovviamente contro il Pdl – e la facesse utilizzando la carica di Presidente del Consiglio alla quale è stato nominato proprio con il concorso dello stesso Pdl”. E subito si accodano Alfano, Gasparri, Capezzone, Rotondi, Matteoli, con dichiarazioni che fanno intravedere il canovaccio della campagna elettorale contro l’ex rettore della Bocconi, non candidato formalmente ma “a disposizione” di chi sosterrà la sua agenda. Una campagna giocata soprattutto sulla presunta “illegittimità” dell’impegno politico di Monti e sulle tasse introdotte, a partire dall’Imu.
Cicchitto spiega in dettaglio che cosa – secondo lui – il professore poteva e non poteva fare in occasione della conferenza stampa del 23 dicembre: “Invece di fare – come era insieme un suo diritto e un suo dovere – un bilancio della attività di un governo nato e durato solo perché nel novembre del 2011 il presidente Berlusconi – anziché provocare una crisi politica generale con conseguenti elezioni – gli ha dato via libera per un esecutivo tecnico, il presidente Monti ha utilizzato la tribuna di Palazzo Chigi non solo per attaccare proprio il Pdl, Berlusconi e Alfano, ma addirittura per lanciare la sua ascesa-discesa, che dir si voglia, in politica”.
Il capogruppo torna anche sulla questione Ppe, sulla quale Silvio Berlusconi è stato già sbugiardato in tempo reale dal presidente Wielfred Martens, durante la registrazione di Porta a porta. ”Monti si è recato a Bruxelles alla riunione dei leader dei partiti del Ppe e lì Berlusconi, nel consenso generale, lo ha pregato di assumere la guida dello schieramento di centrodestra. Una volta tornato in Italia, Monti non ha affatto dato seguito a quella prospettiva, ma anzi l’ha rovesciata”. Da qui l’accusa a Monti di “spericolato esercizio di trasformismo”.
Più lapidario il segretario Angelino Alfano, che su Facebook scrive: ”Agenda Monti, un’agenda, tre certezze: Imu, patrimoniale, più Iva. Verificare per credere”. Maurizio Gasparri, capogruppo uscente al Senato, giudica “riprovevole” l’impegno politico del professore e ne chiede addirittura l’allontanamento dal governo che, dimissionario, resterà in carica per l’ordinaria amministrazione fino al giuramento de prossimo. “Monti viene meno a una posizione di terzietà e delegittima la sua presenza a Palazzo Chigi”, afferma Gasparri, “che diventa funzionale a manovre interne ed esterne che, al di là di propositi e agende, sono di fatto funzionali alla sinistra. La sua permanenza alla guida del governo è ormai un problema, che deve essere valutato anche ai massimi livelli istituzionali”. E anche lui si scaglia contro l’Imu, “una vera patrimoniale che ha saccheggiato milioni di famiglie”.
Contro il professore si fanno sentire i grandi dichiaratori del Pdl. Dopo Cicchitto e Gasparri, il portavoce del partito Daniele Capezzone, già protagonista di un clamoroso voltafaccia dopo l’apparizione di Berlusconi a Porta a porta. ”Anziché discutere di formule verbali e retoriche (si scende o si sale in politica) o degli autori palesi oppure occulti dell’agenda Monti, è venuto il momento di esaminare il cuore della proposta politica di Mario Monti, e di capire quali effetti determinerebbe sulla nostra economia, già gravata da un carico fiscale troppo pesante”, afferma Capezzone. “Il punto centrale è che l’agenda Monti peggiorerebbe la situazione fiscale: conferma dell’Imu, aumento dell’Iva, e in aggiunta una patrimoniale”.
Non poteva mancare l’ex ministro Gianfranco Rotondi, altro berlusconiano inossidabile, che si affida a Twitter: ”Monti non ha salvato l’Italia, ha solo raccolto i meriti di quattro anni di lavoro di Berlusconi e Tremonti. Presto si saprà come davvero è caduto il governo Berlusconi”. Mentre per la pasionaria del Cavaliere, Anna Maria Bernini, “le frasi con cui Monti sta preparando la sua discesa in campo sono pura propaganda. E’ sconcertante che si presenti come uomo della provvidenza dopo avere portato il Paese in recessione, attribuendo tutti i meriti a sé e tutti i disastri agli altri, e che lo faccia proprio al termine di un giorno di Natale, reso per gli italiani più triste e più povero dal pagamento dell’Imu che il suo governo ha introdotto”.
Un altro filone consiste nel contestare la “novità” di Monti. E’ la tesi del senatore Pdl Lucio Malan, che in una nota afferma: “Ci si attarda sul ‘salire’ usato da Monti per descrivere il suo presunto ingresso in politica, ma la verità è che Monti è in politica da 18 anni”. Infatti il professore è stato “commissario della Ue per dieci anni, presidente del Consiglio per più di un anno, ministro dell’economia per parecchi mesi: non si è reso conto che questi sono incarichi politici? O forse pensava di rivestirli per conto delle banche di cui ha continuato ad essere consulente-consigliori?”. Dunque è “già abbastanza sleale fare campagna elettorale approfittando di un ruolo avuto come super partes. Il professore ci risparmi almeno l’ipocrisia di spacciarsi per estraneo alla politica in cui guazza da decenni, e ai massimi livelli”. Curiosamente, il Monti di cui parlano gli esponenti del Pdl è lo stesso a cui fino a pochi giorni fa Silvio Berlusconi offriva la guida dei moderati italiani.
Voci e toni molto simili alle campagne elettorali già viste nel 2008 e nel 2006, se non addirittura del 2001, anche se il bersaglio è diverso. Tutto uguale, allora? Non proprio, perché si fanno avanti anche gli ex del Pdl ora attratti da Monti. E a parlare per loro è Isabella Bertolini, in passato feroce e irriducibile dichiaratrice pro-Cavaliere. ”L’Agenda e il metodo Monti testimoniano un salto di qualità della politica italiana. Venticinque pagine di proposte per la crescita del Paese che mettono al centro della prossima campagna elettorale un programma di cose da fare”, afferma a nome di Italia Libera, gruppo composto da 11 deputati ex Pdl. Che auspica una rivoluzione “copernicana per chi è abituato solo alla logorante e improduttiva sfida tra berlusconiani e antiberlusconiani, o alle dispute ideologiche a sinistra. Un progetto che, per avere successo elettorale e politico, deve anche conquistare quegli elettori moderati che in questi anni hanno dato fiducia al Pdl. Le proposte contenute nell’agenda Monti devono andare oltre i confini degli attuali partiti”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12 ... no/455302/
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