quo vadis PD ????

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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shiloh
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da shiloh »


Bersani contro Casini:
"Vuole comandare senza voti"

L'allarme del segretario del Pd:
"Così regalano spazi al Cavaliere".

Pressioni su Ingroia perché non si presenti al Senato in tre regioni strategiche per il centrosinistra.

http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... ref=HREA-1
strategicamente sarebbe vitale che Ingroia non si presentasse in Lombardia,Campania e Sicilia.
Ma vista con occhi "super partes",
francamente,
non vedo come il PD possa avere la faccia tosta di fargli una richiesta del genere:
Ingroia aveva teso la mano a IBC per entrare nella coalizione.
gli è stata chiusa la porta in faccia.
Adesso gli si chiede di non presentarsi in quelle poche regioni dove potrebbe prendere qualche senatore.
che dire:
spero che in lui prevalga il senso civico e dello stato e che metta il paese prima del suo interesse.
per farla breve:
spero che NON si comporti come ha fatto il PD con lui...e come ha fatto Monti col PD.
erding
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da erding »

spero che NON si comporti come ha fatto il PD con lui...
Lo spero anch'io, però... gli atti di eroismo, generosi e gratuiti, li si chiede sempre agli altri.
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

La non scomparsa

Lo dico da mesi, ma forse vale la pena ripeterlo anche oggi, a quaranta giorni dalle elezioni.

La destra in Italia non è scomparsa. Attendeva un segnale. Il segnale è arrivato. Dal passato, certamente, ma è arrivato. Con tutte le contraddizioni del caso, sicuro, ma quand’è che questa destra non ha conosciuto contraddizioni?

Ora non c’è da riproporre la solita ‘scena’, per la quale si passa dall’euforia alla depressione nel giro di una puntata di Santoro (detto Lazzaro). C’è da fare campagna elettorale. Senza continuare a spiegare che eventualmente poi ci si allea anche con chi non si presenta con noi. Perché non ha alcun senso. Ed elettoralmente è un mezzo suicidio.

In Lombardia, per fare un esempio (anzi, l’esempio), fino a qualche settimana fa tutti gli esponenti del centrosinistra si auguravano che Albertini si candidasse, per dividere lo schieramento altrui.

Ora, molti si augurano che Albertini si ritiri, preoccupati forse da un certo qual ingorgo di moderati che la competizione lombarda presenta (ve lo ricordate, il mitico appello alla moderazione?).

La moderazione ci vuole, ma solo nel senso della misura da trovare nei confronti della competizione che si apre.

Prima domanda: si vogliono vincere le elezioni o si vogliono pareggiare?

Seconda domanda: la destra ha perso molti punti, in questi ultimi mesi, ma ora facciamo affidamento su noi stessi o sulle disgrazie altrui?

Terza domanda: passeremo i prossimi quaranta giorni, voltandoci all’indietro, o lanceremo una volata, la nostra?

Sono domande retoriche, me ne rendo conto. Ma forse dobbiamo cambiare atteggiamento.

http://www.ciwati.it/
Amadeus

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Amadeus »

Che cosa ha detto Stefano Fassina al Financial Times
Il centrosinistra non toccherà né la riforma del lavoro né il fiscal compact e cercherà di rilanciare gli investimenti nel settore privato, secondo il responsabile economico del PD

14 gennaio 2013
il post.it


Stefano Fassina, responsabile Economia del Partito Democratico e candidato alla Camera dei Deputati in Lazio, è stato intervistato sul Financial Times e ha parlato dei programmi per il centrosinistra, dovesse questo vincere le elezioni. Le parole di Fassina sono importanti, oltre che per il suo incarico all’interno del partito, perché è uno degli esponenti più importanti dei cosiddetti “Giovani Turchi”, la corrente più a sinistra del partito, e perché ci si aspetta che ricopra un qualche incarico di governo nel caso Pier Luigi Bersani dovesse diventare presidente del Consiglio.

Fassina è stato più volte citato da Mario Monti negli ultimi giorni come esempio dell’estremismo – e quindi, secondo il premier uscente, del conservatorismo – di parte della sinistra italiana. Parlando al Financial Times, però, Fassina è stato piuttosto equilibrato e moderato. Ha detto che, una volta al governo, il centrosinistra non intende né rinegoziare il fiscal compact né abolire la norma costituzionale sul pareggio di bilancio, due cose molto criticate in passato da Fassina e dai “Giovani Turchi”. «Se agissimo in modo unilaterale danneggeremmo il progetto europeo: noi vogliamo avere più spazio di manovra per politiche anti-cicliche, ma a livello europeo». Fassina ha detto che per questo il centrosinistra sarebbe disponibile a istituire un “supercommissario” europeo per il Bilancio, come proposto dal ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble. «La sovranità fiscale che oggi hanno i singoli paesi, vuota e formale, sarebbe trasferita all’Europa in cambio di una “golden rule” sugli investimenti pubblici e un ruolo più forte della Banca Centrale Europea», ha detto il responsabile Economia del PD.
Riguardo le riforme approvate dal governo Monti, Fassina ha detto che il centrosinistra intende proseguire le liberalizzazioni – soprattutto nel mercato assicurativo, nelle farmacia e nel settore dei servizi giuridici – e che “non c’è ragione” di approvare una nuova riforma del lavoro, che modifichi quella promossa dal ministro Fornero. «In Italia per un’impresa non è difficile licenziare qualcuno: quello che non funziona è l’applicazione delle leggi, per questo serve riformare il sistema giudiziario». Fassina in passato aveva detto che la riforma Fornero avrebbe subito «interventi anche rilevanti» nella prossima legislatura in caso di vittoria del centrosinistra.
Secondo Fassina le esportazioni di per sé non possono aiutare abbastanza l’economia italiana, quindi bisogna rilanciare la domanda interna. A questo scopo, il centrosinistra «cercherà un accordo con i sindacati e le imprese: congelare gli adeguamenti di stipendio in cambio di investimenti. Negli ultimi dieci anni gli investimenti nel settore privato sono stati molto scarsi». Il responsabile Economia del PD, infine, ha detto che i democratici e Monti condividono «un terreno comune» su temi come «le riforme costituzionali, l’Europa e la necessità di fare alcune riforme strutturali».
peanuts
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Iscritto il: 21/02/2012, 22:29

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da peanuts »

Vabè, pure Fassina sta guardando ai voti del centro... mah
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

C.V.D.

La storia di Renzi "liberista" e di Bersani col "profumo di sinistra" era una presa per i fondelli, "ad usum merlorum" :lol:

Amadeus ha scritto:Che cosa ha detto Stefano Fassina al Financial Times
Il centrosinistra non toccherà né la riforma del lavoro né il fiscal compact e cercherà di rilanciare gli investimenti nel settore privato, secondo il responsabile economico del PD

14 gennaio 2013
il post.it


Stefano Fassina, responsabile Economia del Partito Democratico e candidato alla Camera dei Deputati in Lazio, è stato intervistato sul Financial Times e ha parlato dei programmi per il centrosinistra, dovesse questo vincere le elezioni. Le parole di Fassina sono importanti, oltre che per il suo incarico all’interno del partito, perché è uno degli esponenti più importanti dei cosiddetti “Giovani Turchi”, la corrente più a sinistra del partito, e perché ci si aspetta che ricopra un qualche incarico di governo nel caso Pier Luigi Bersani dovesse diventare presidente del Consiglio.

Fassina è stato più volte citato da Mario Monti negli ultimi giorni come esempio dell’estremismo – e quindi, secondo il premier uscente, del conservatorismo – di parte della sinistra italiana. Parlando al Financial Times, però, Fassina è stato piuttosto equilibrato e moderato. Ha detto che, una volta al governo, il centrosinistra non intende né rinegoziare il fiscal compact né abolire la norma costituzionale sul pareggio di bilancio, due cose molto criticate in passato da Fassina e dai “Giovani Turchi”. «Se agissimo in modo unilaterale danneggeremmo il progetto europeo: noi vogliamo avere più spazio di manovra per politiche anti-cicliche, ma a livello europeo». Fassina ha detto che per questo il centrosinistra sarebbe disponibile a istituire un “supercommissario” europeo per il Bilancio, come proposto dal ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble. «La sovranità fiscale che oggi hanno i singoli paesi, vuota e formale, sarebbe trasferita all’Europa in cambio di una “golden rule” sugli investimenti pubblici e un ruolo più forte della Banca Centrale Europea», ha detto il responsabile Economia del PD.
Riguardo le riforme approvate dal governo Monti, Fassina ha detto che il centrosinistra intende proseguire le liberalizzazioni – soprattutto nel mercato assicurativo, nelle farmacia e nel settore dei servizi giuridici – e che “non c’è ragione” di approvare una nuova riforma del lavoro, che modifichi quella promossa dal ministro Fornero. «In Italia per un’impresa non è difficile licenziare qualcuno: quello che non funziona è l’applicazione delle leggi, per questo serve riformare il sistema giudiziario». Fassina in passato aveva detto che la riforma Fornero avrebbe subito «interventi anche rilevanti» nella prossima legislatura in caso di vittoria del centrosinistra.
Secondo Fassina le esportazioni di per sé non possono aiutare abbastanza l’economia italiana, quindi bisogna rilanciare la domanda interna. A questo scopo, il centrosinistra «cercherà un accordo con i sindacati e le imprese: congelare gli adeguamenti di stipendio in cambio di investimenti. Negli ultimi dieci anni gli investimenti nel settore privato sono stati molto scarsi». Il responsabile Economia del PD, infine, ha detto che i democratici e Monti condividono «un terreno comune» su temi come «le riforme costituzionali, l’Europa e la necessità di fare alcune riforme strutturali».
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

BUONGIORNO
15/01/2013

Consigli non richiesti a Bersani

MASSIMO GRAMELLINI

Ricominci a pettinare le bambole. Il Bersani presidenziale, in gessato e ingessato, ha perso simpatia senza guadagnare carisma. Smaltita l’emozione delle primarie, il partito strafavorito sta iniziando a rinculare nei sondaggi. Servirebbero Renzi e il pullman dell’Ulivo: qualcuno o qualcosa che parli ai cuori e alle pance. Lei, Bersani, è un politico del Novecento (lo dico a suo merito), più credibile come amministratore pubblico che come seduttore appassionato. Il suo problema è che non dà mai un titolo. Invece le campagne vivono di slogan, messaggi semplici, frasi a effetto. «L’Italia giusta», col suo sorriso ammainato accanto, ha invaso le città come un preludio di quaresima: non ne parla nessuno, nemmeno per dirne male. Le sue interviste grondano buon senso e competenza, ma non contengono una sola idea concreta facilmente afferrabile. Lei non sta dettando l’agenda di queste elezioni. Va sui giornali con argomenti di politichese - l’accordo con Monti, la desistenza con Ingroia - o espressioni vaghe («confermeremo l’austerità, accompagnandola con intelligenti politiche di crescita») che rassicurano i mercati, non le famiglie con due disoccupati in casa. Spezzi il tran tran del vincitore designato, organizzi eventi che attirino l’attenzione. Ma cosa aspetta a coccolare lo spirito anticasta degli elettori, proponendo come primo atto del nuovo governo il dimezzamento del numero dei parlamentari e dei consiglieri locali?

Se non cambia rotta vincerà comunque, ma rischia di vincere male e per poco. Peccato, perché fra quelli in gara probabilmente è il migliore.
Amadeus

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Amadeus »

va... che stamattina pensavo proprio al grande exploit di consensi che il PD ha avuto nel periodo delle primarie, ora invece le prime pagine sono dedicate alle Berlusconiadi.

Renzi va sfruttato un pò di più giacchè è al servizio del partito,un pò di verve non guasterebbe.
Joblack
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Joblack »

peanuts ha scritto:Vabè, pure Fassina sta guardando ai voti del centro... mah
Come al solito Fassina cercava una candidatura ed incassato i molti voti presi alle primarie ora è pronto a tradire la "sua stessa" linea economica.

Non mi meraviglierei se diventasse pro-Marchionne e quindi favorevole che la Fiom stia fuori dalle fabbriche fiat.

Di traditori, la sinistra ne conosce ad iosa e da sempre.

Fassina è uno tra quelli.
.........

Ho letto Civati ...giuste riflessioni ... ma non lo seguirà nessuno dentro il PD.

Bye
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Sotto le macerie - 55
Cronaca di un affondamento - 5

Il buio oltre la siepe - 1


Ogni giorno che passa, complice anche la campagna elettorale facciamo un passo in avanti verso il baratro. La storia ci riserva, spesso e volentieri, passaggi molto stretti e filtri durissimi. Uno di questi è quello che stiamo vivendo intensamente da due anni.

Ci troviamo di fronte ad una classe politica completamente fallita, i cui attori e responsabili del fallimento sono nuovamente sulla scena come se niente fosse accaduto. Anzi, si propongono tutti quanti come il Dottor Balanzone, l’antica maschera bolognese, con soluzioni miracolose per eliminare il disastro che loro stessi hanno creato. Un psicodramma tutto tipicamente tricolore dove anche gli elettori intendono farsi attori a loro volta sostenendo principali tre candidati, il Dottor Balanzone B1, il Dottor Balanzone B2, e il Dottor Balanzone M.

Non ci sono ricambi dietro le quinte e questo peggiora sensibilmente la situazione.

Dopo due giorni di conferme e smentite oggi è Bersani ad intervenire in merito alla richiesta di desistenza del Pd al Pdr.

Dopo 18 anni di “VOTATECI SE NO ARRIVA L’UOMO NERO”, preoccupato solo di non poter eventualmente non sedere sulla poltrona di Palazzo Chigi, non potendo fare la desistenza con Ingroia, aggira l’ostacolo precisando che occorre fare attenzioni ai numeri perché se no vince Berlusconi.

A ridaglie.

Abbiamo passato interamente la seconda Repubblica con queste cazzate da Asilo Mariuccia solo perché lorsignori hanno abbracciato la teoria democristiana che fare politica non serve, basta sommare i partiti per poter governare.

E gli elettori?

Basta raccontargli balle in quantità industriale e fare promesse mirabolanti e meravigliose durante la campagna elettorale, sempre le stesse da 50 anni, mettendo in evidenza che gli italiani non hanno memoria, perché non si ricordano che sono sempre le stesse.

La situazione oggi è diventata ulteriormente drammatica, perché ci si deve augurare che Bersani non diventi mai presidente del Consiglio. In una situazione come questa pensare che sia Bersani a guidare il Paese è altamente drammatico perché è da irresponsabile chiedere ad altri di rinunciare al diritto di voto solo perché lui ha fatto scelte sbagliate ed intende non rinunciare.

Ma se Bersani continua a dimostrare di non essere idoneo a guidare il Paese, gli altri due candidati, sono decisamente peggio di lui.

Siamo al’interno di un terrificante cul de sac, senza via di scampo.

****



Elezioni 2013, Bersani: “Nessuna desistenza, ma occhio alla matematica”
E Antonio Ingroia, riferendosi alla proposta Pd di evitare la presentazione delle liste di Rivoluzione civile nelle regioni chiave per il Senato, a un 'Giorno da pecora' ha detto: "Parliamone", pur lamentandosi del fatto che il segretario democratico ha evitato il dialogo

di Redazione Il Fatto Quotidiano
| 15 gennaio 2013


No alla desistenza, ma occhio alla matematica.

Quello di Pier Luigi Bersani è un messaggio sibillino che ha un destinatario ben preciso: Antonio Ingroia. Dopo le polemiche di ieri circa la richiesta del Pd all’ex pm di non presentare le liste, il segretario democratico ha detto la sua sulla questione. Offrendo un’interpretazione a più largo raggio.


”Non facciamo nessun patto, ma voglio dire una cosa che va nelle diverse direzioni – ha detto Bersani – Oltre alla politica, c’è la matematica della legge elettorale.


^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Chi non sostiene il Pd, in particolare al Senato e in alcune regioni, fa un regalo a Berlusconi”.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^


Proprio per questo motivo, Bersani ha aggiunto anche un’altra considerazione: “Tradotto in politica – è il parere del segretario – vuol dire che il Pd e i progressisti reggono la sfida alla destra di Berlusconi e della Lega.


Questo è l’oggetto della campagna elettorale e bisogna che tutti facciano una riflessione”.

Poi l’appello, che in questo caso sembra indirizzato non solo all’ex procuratore aggiunto della Procura di Palermo, ma anche a Mario Monti.


“Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, non davanti a Bersani, ma davanti al Paese. Non facciamo alcun accordo con posizioni politiche che non possono dar luogo a patti”.

Infine l’accenno diretto al Professore: “Quel che ho detto sul patto di desistenza vale anche per Monti” ha detto Bersani, commentando l’apertura nei suoi confronti dimostrato da Monti.

L’ex rettore della Bocconi sottovaluta il centrodestra?

Anche su questo Bersani ha le idee chiare. “Non mi permetto ma soprattutto in alcune situazioni non bisogna sottovalutarlo perché in diverse realtà è presente, usa leve demagogiche e ha potenti mezzi. Siamo in linea di combattimento positiva, ma tuttavia la battaglia è difficile e complicata”.

Messaggio chiaro. E risposta altrettanto chiara. ”Parliamone” ha detto Ingroia, che, intervenendo a Un giorno da Pecora su Radio2, ha replicato così ad una domanda sulla proposta di una desistenza da parte di Rivoluzione civile nelle regioni chiave per il Senato. Contestualmente, però, Ingroia ha lamentato il fatto che nonostante lui abbia cercato varie volte Pier Luigi Bersani per un confronto e che il segretario del Pd non abbia mai risposto.

”Si potrebbe anche rovesciare il ragionamento – ha specificato Ingroia – chi non si accorda con chi potrebbe accordarsi col Pd al Senato aiuta Berlusconi. E comunque – ha spiegato l’ex pm – a me non è venuto a chiedere niente nessuno. Nessuno mi cerca”.

E se la cercano, è stato chiesto, come risponde? “Parliamone”, ha detto, per poi spiegare che l’eventuale accordo deve essere “vantaggioso” in termini di eletti in Senato, e però “bisogna parlare anche di contenuti.

Non siamo al mercato… C’è una questione programmatica. Noi abbiamo un programma e candidati che rievocano la storia della sinistra italiana”, mentre nel Pd c’è anche “qualcuno imbarazzante”. “Sul problema della presentabilità – ha aggiunto – anche là abbiamo qualcosina da dire”. I conduttori hanno insistito affinché Ingroia facesse un appello a Bersani: “No – ha replicato – appelli a Bersani ne ho fatti almeno due o tre, ora aspetto che sia Bersani a chiamare Ingroia. Il mio appello è ‘parliamone’.
Vista l’insistenza giocosa dei conduttori, Ingroia ha fatto un appello a Bersani: “Caro Pierluigi, vuoi il voto utile? Il nostro è il voto utile. Parliamone. Perché a proposito di voto utile senza di noi il tuo voto diventa inutile”.

E’ intervenuta in trasmissione anche Ilaria D’Amico che ha difeso l’idea di una desistenza: “Il punto – ha replicato – è che non deve essere Ilaria D’Amico, deve essere Bersani a dirmelo”.

“Non solo si sciupano i voti nostri – ha convenuto Ingroia – ma anche quelli degli elettori del Pd”.
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