Questionario sul Valore Legale della Laurea
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Questionario sul Valore Legale della Laurea
Da oggi c'è un questionario sul valore legale della laurea e dei titoli di studio nel sito del MIUR.
In un Italia dove la meritocrazia non esiste, dove c'è già una sottosvalutazione delle lauree e lo si dimostra con lo "spread" enorme dei salari e dei compiti con gli altri paesi europei, l'abolizione del valore legale renderebbe carta straccia anni di sacrifici e di competenze di milioni di italiani.
Invito a tutti voi di compilarlo, difendendo questo baluardo di meritocrazia, difendendo le nostre università, difendendo il fatto che una volta abolito il valore legale della laurea di fatto SI LEGALIZZA LA RACCOMANDAZIONE eliminando l'unica scala sociale e meritocratica che c'è in Italia.
Sottolineo che l'abolizione del valore legale della laurea era uno dei pochi punti non ancora attuati del Piano di Rinascita Democratica di Licio Gelli.
Ci sarà un perché la P2 ci teneva a questo infame atto.
In un Italia dove la meritocrazia non esiste, dove c'è già una sottosvalutazione delle lauree e lo si dimostra con lo "spread" enorme dei salari e dei compiti con gli altri paesi europei, l'abolizione del valore legale renderebbe carta straccia anni di sacrifici e di competenze di milioni di italiani.
Invito a tutti voi di compilarlo, difendendo questo baluardo di meritocrazia, difendendo le nostre università, difendendo il fatto che una volta abolito il valore legale della laurea di fatto SI LEGALIZZA LA RACCOMANDAZIONE eliminando l'unica scala sociale e meritocratica che c'è in Italia.
Sottolineo che l'abolizione del valore legale della laurea era uno dei pochi punti non ancora attuati del Piano di Rinascita Democratica di Licio Gelli.
Ci sarà un perché la P2 ci teneva a questo infame atto.
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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Re: Questionario sul Valore Legale della Laurea
@lucfig
si, il prossimo attacco è "il valore legale della laurea".
Come corollario a questo, si vogliono classificare le università pubbliche, specializzandone alcune e partendo dalla chiusura di alcune facoltà che non hanno raggiunto gli standard poi si arriverà a chiuderne alcune.
Siamo di fronte ad una attacco complessivo ai diritti conquistati dai nostri padri, cioè diritto allo studio, diritto al lavoro e diritto alla salute.
Non capisco come fa il PD a non capire queste cose evidenti.
L'appoggio a Monti non può essere dato, visto che si tratta di un governo che persegue una "chiara svolta reazionaria".
Dobbiamo unire le nostre forze ed insieme al sindacato scendere in piazza e protestare.
un saluto
si, il prossimo attacco è "il valore legale della laurea".
Come corollario a questo, si vogliono classificare le università pubbliche, specializzandone alcune e partendo dalla chiusura di alcune facoltà che non hanno raggiunto gli standard poi si arriverà a chiuderne alcune.
Siamo di fronte ad una attacco complessivo ai diritti conquistati dai nostri padri, cioè diritto allo studio, diritto al lavoro e diritto alla salute.
Non capisco come fa il PD a non capire queste cose evidenti.
L'appoggio a Monti non può essere dato, visto che si tratta di un governo che persegue una "chiara svolta reazionaria".
Dobbiamo unire le nostre forze ed insieme al sindacato scendere in piazza e protestare.
un saluto
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: Questionario sul Valore Legale della Laurea
La consultazione presso il sito del Miur scade il 27 Aprile p.v.
Se non facciamo niente vince la destra reazionaria.
Invito gli amici del forum di non essere insensibili su questa questione vitale per il paese.
Bisogna attivarsi verso parenti e conoscenti per agire in tal senso.
Io vorrei esprimermi CONTRO, ma prima voglio sapere da voi se abbiamo bisogno di maggior ragguagli dai nostri politici (se ce ne sono ancora) sulla natura di questo referendum (solo consultivo?), e sulle conseguenze del risultato.
Amici forumisti, siamo sotto un tiro concentrico:
1- abolizione di fatto dell'art.18
2- abolizione del valore legale della laurea
3- abolizione del reato di concussione
4- ...
Di fatto Monti è in piena continuità con il precedente governo, ed il caymano può stare tranquillo che quello che non ha saputo fare il suo governo lo farà Monti.
Se venisse abolito il reato di concussione il processo Ruby passerebbe a Monza e lì insabbiato.
Intanto il verme nano senza ancora una condanna potrebbe aspirare alla presidenza della repubblica ed avere un settennato di impunità, inoltre se morisse da presidente avrebbe anche i funerali di stato!
Dobbiamo opporci a tutto questo.
un saluto
Se non facciamo niente vince la destra reazionaria.
Invito gli amici del forum di non essere insensibili su questa questione vitale per il paese.
Bisogna attivarsi verso parenti e conoscenti per agire in tal senso.
Io vorrei esprimermi CONTRO, ma prima voglio sapere da voi se abbiamo bisogno di maggior ragguagli dai nostri politici (se ce ne sono ancora) sulla natura di questo referendum (solo consultivo?), e sulle conseguenze del risultato.
Amici forumisti, siamo sotto un tiro concentrico:
1- abolizione di fatto dell'art.18
2- abolizione del valore legale della laurea
3- abolizione del reato di concussione
4- ...
Di fatto Monti è in piena continuità con il precedente governo, ed il caymano può stare tranquillo che quello che non ha saputo fare il suo governo lo farà Monti.
Se venisse abolito il reato di concussione il processo Ruby passerebbe a Monza e lì insabbiato.
Intanto il verme nano senza ancora una condanna potrebbe aspirare alla presidenza della repubblica ed avere un settennato di impunità, inoltre se morisse da presidente avrebbe anche i funerali di stato!
Dobbiamo opporci a tutto questo.
un saluto
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
Re: Questionario sul Valore Legale della Laurea
Qui stiamo a discutere del valore legale della laurea. In altri paesi si investe in formazione per elevare lo standard di preparazione dei giovani.
Ma questi professori, sono dei tecnici o solo dei baroni?
Brasile e istruzione, il connubio vincente per il boom economico
Il presidente Rousseff ha annunciato che entro il 2015 saranno circa 100mila i brasiliani che avranno studiato nelle università di tutto il mondo
Scritto da Alessandro Proietti il 26 marzo 2012 in Mondo
Immaginiamo solo per un momento che il premier Monti destinasse 1,25 miliardi di euro all’istruzione e alla formazione dei giovani italiani in tutto il mondo. Questa sì che rappresenterebbe un’iniziativa lungimirante per il futuro del nostro paese. Purtroppo, le cifre stanziate in Italia sono ben lontane da quelle programmate dal presidente del Brasile Dilma Rousseff per i prossimi anni. Il progetto ‘Scienza senza frontiere” consentirà a oltre 100mila brasiliani, metà dei quali studenti universitari e metà dottorandi, di studiare nelle più prestigiose università del mondo in materie come la biotecnologia, l’oceanografia e l’ingegneria petrolifera, che il governo brasiliano reputa fondamentali per il futuro del paese. Le risorse saranno coperte per un quarto dalle imprese e per il restante dal contribuente pubblico.
Il progetto rappresenta un tentativo del Brasile di imprimere una svolta alla crescita economica che, stando al 4-4,5%, è leggermente al di sotto della media dei paesi latino-americani e molto lontana da quella dei paesi BRICS (Russia, India, Cina, Sudafrica). I funzionari di governo sperano che il miglioramento della qualità, nella forza lavoro, possa favorire la crescita economica, anche se ci vorrà del tempo per valutarne gli effetti reali. Gli imprenditori lamentano, però, la difficoltà di trovare personale altamente qualificato. La disoccupazione è al minimo storico. I brasiliani in possesso di una laurea guadagnano 3,6 volte di più rispetto ai diplomati, una percentuale senza eguali nei paesi dell’OCSE. Gli studenti preparati nelle materie scientifiche sono relativamente pochi. ‘IPEA’, un’ azienda di reclutamento laureati, vicina al governo, sostiene che dei 30mila ingegneri (metà del fabbisogno del paese) che ogni anno si laureano, la gran parte proviene da università mediocri.
Lo studio all’estero potrebbe elevare il loro standard di preparazione cosicché, al ritorno, gli studenti sarebbero in grado di fornire un contributo notevole al paese.I paesi e le università di tutto il mondo stanno cogliendo al volo l’opportunità di accogliere studenti brasiliani. Gli Stati Uniti ne ospiteranno circa 20mila, in Europa Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia se ne assicureranno tra i 6 e i 10mila ciascuno. Le tasse universitarie saranno interamente a carico loro. “La portata e la velocità di questo programma di studio sono senza precedenti”, ha spiegato all’Economist Allan Goodman dell’ ‘Institute of International Education’, il gruppo no-profit che gestisce il progetto per le università degli Stati Uniti. E’ previsto uno stage di tre mesi nelle aziende di settore inglesi.
L’ Edinburgh University, una delle prime 20 università al mondo, aspetta i nuovi borsisti brasiliani entro settembre. L’università scozzese ha già allacciato i contatti con l’azienda petrolifera brasiliana Petrobras, controllata dallo stato e sta aprendo una sede estera a San Paolo, la terza dopo Pechino e Mumbai, in vista di una proficua collaborazione che porti sempre nuovi studenti in Gran Bretagna. Finora, pochi brasiliani avevano studiato all’estero. Gli Stati Uniti erano stati la destinazione più richiesta, anche se lo scorso anno solo 9mila ragazzi avevano studiato nei campus statunitensi (esclusi gli studenti di lingua). I contingenti in Cina e in India contano insieme circa 260mila unità. Negli anni ’60 e ’70 il governo pagò cifre considerevoli per i dottorati all’estero in materie come l’esplorazione petrolifera, la ricerca in ambito agricolo e la progettazione di aeromobili. E il Brasile, ora, è uno dei paesi leader in questi tre settori.
http://www.dirittodicritica.com/2012/03 ... ico-87324/
Ma questi professori, sono dei tecnici o solo dei baroni?
Brasile e istruzione, il connubio vincente per il boom economico
Il presidente Rousseff ha annunciato che entro il 2015 saranno circa 100mila i brasiliani che avranno studiato nelle università di tutto il mondo
Scritto da Alessandro Proietti il 26 marzo 2012 in Mondo
Immaginiamo solo per un momento che il premier Monti destinasse 1,25 miliardi di euro all’istruzione e alla formazione dei giovani italiani in tutto il mondo. Questa sì che rappresenterebbe un’iniziativa lungimirante per il futuro del nostro paese. Purtroppo, le cifre stanziate in Italia sono ben lontane da quelle programmate dal presidente del Brasile Dilma Rousseff per i prossimi anni. Il progetto ‘Scienza senza frontiere” consentirà a oltre 100mila brasiliani, metà dei quali studenti universitari e metà dottorandi, di studiare nelle più prestigiose università del mondo in materie come la biotecnologia, l’oceanografia e l’ingegneria petrolifera, che il governo brasiliano reputa fondamentali per il futuro del paese. Le risorse saranno coperte per un quarto dalle imprese e per il restante dal contribuente pubblico.
Il progetto rappresenta un tentativo del Brasile di imprimere una svolta alla crescita economica che, stando al 4-4,5%, è leggermente al di sotto della media dei paesi latino-americani e molto lontana da quella dei paesi BRICS (Russia, India, Cina, Sudafrica). I funzionari di governo sperano che il miglioramento della qualità, nella forza lavoro, possa favorire la crescita economica, anche se ci vorrà del tempo per valutarne gli effetti reali. Gli imprenditori lamentano, però, la difficoltà di trovare personale altamente qualificato. La disoccupazione è al minimo storico. I brasiliani in possesso di una laurea guadagnano 3,6 volte di più rispetto ai diplomati, una percentuale senza eguali nei paesi dell’OCSE. Gli studenti preparati nelle materie scientifiche sono relativamente pochi. ‘IPEA’, un’ azienda di reclutamento laureati, vicina al governo, sostiene che dei 30mila ingegneri (metà del fabbisogno del paese) che ogni anno si laureano, la gran parte proviene da università mediocri.
Lo studio all’estero potrebbe elevare il loro standard di preparazione cosicché, al ritorno, gli studenti sarebbero in grado di fornire un contributo notevole al paese.I paesi e le università di tutto il mondo stanno cogliendo al volo l’opportunità di accogliere studenti brasiliani. Gli Stati Uniti ne ospiteranno circa 20mila, in Europa Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia se ne assicureranno tra i 6 e i 10mila ciascuno. Le tasse universitarie saranno interamente a carico loro. “La portata e la velocità di questo programma di studio sono senza precedenti”, ha spiegato all’Economist Allan Goodman dell’ ‘Institute of International Education’, il gruppo no-profit che gestisce il progetto per le università degli Stati Uniti. E’ previsto uno stage di tre mesi nelle aziende di settore inglesi.
L’ Edinburgh University, una delle prime 20 università al mondo, aspetta i nuovi borsisti brasiliani entro settembre. L’università scozzese ha già allacciato i contatti con l’azienda petrolifera brasiliana Petrobras, controllata dallo stato e sta aprendo una sede estera a San Paolo, la terza dopo Pechino e Mumbai, in vista di una proficua collaborazione che porti sempre nuovi studenti in Gran Bretagna. Finora, pochi brasiliani avevano studiato all’estero. Gli Stati Uniti erano stati la destinazione più richiesta, anche se lo scorso anno solo 9mila ragazzi avevano studiato nei campus statunitensi (esclusi gli studenti di lingua). I contingenti in Cina e in India contano insieme circa 260mila unità. Negli anni ’60 e ’70 il governo pagò cifre considerevoli per i dottorati all’estero in materie come l’esplorazione petrolifera, la ricerca in ambito agricolo e la progettazione di aeromobili. E il Brasile, ora, è uno dei paesi leader in questi tre settori.
http://www.dirittodicritica.com/2012/03 ... ico-87324/
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- Iscritto il: 21/02/2012, 17:56
Re: Questionario sul Valore Legale della Laurea
mariok ha scritto:
omissis...Ma questi professori, sono dei tecnici o solo dei baroni?...omissis...[/color]
"baroni" finisce in "oni"....
Re: Questionario sul Valore Legale della Laurea
C’è la crisi? ecco la ricetta di Profumo per i giovani: “andate all’estero se potete permettervelo”
Posted By Daniele Cardetta On 25 marzo 2012 @ 13:42 In Politica nazionale | 4 Comments
Articolotre.com nei giorni scorsi ha fatto qualche domanda [1]al ministro dell'Istruzione Profumo presente all'Università di Tor Vergata per una giornata di orientamento con i ragazzi delle scuole superiori. Le risposte del ministro però, suggeriscono di porre alcuni interrogativi.
-D.C.-25 marzo 2012- Qualche giorno fa nell'Università di Roma Tor Vergata il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo ha incontrato i ragazzi dell'ultimo anno delle scuole superiori per una giornata sull'orientamento. Nel corso dell'iniziativa noi di Articolotre.com abbiamo posto al ministro alcune domande sul futuro dell'istruzione in Italia, e le risposte del ministro ci hanno indotto a porci alcuni interrogativi. Abbiamo chiesto al ministro infatti se non gli sembrasse fuori luogo, stante la situazione di crisi nel mondo del lavoro, parlare ai giovani di "realizzazione di se stessi" e di "diventare i dirigenti del domani". La risposta che ci ha dato il ministro è stata sorprendente: "Il periodo che stiamo attraversando è un periodo di estrema difficoltà, soprattutto per i giovani che cercano impiego. Il mio consiglio è di essere creativi, diversi, di uscire di casa e andare all'astero". Proprio così. Francesco Profumo ha suggerito ai giovani italiani impantanati in una crisi occupazionale senza precedenti, di abbandonare la barca che affonda., una sorta di "si salvi chi può" collettivo. A questo punto abbiamo posto una seconda domanda, quasi ovvia, al ministro: va bene andare all'estero, ma chi non può permetterselo? Anche qui la risposta di Profumo ci ha lasciato perplessi: "La questione è seria e va affrontata. Non tutti possono ovviamente permettersi di studiare all'estero e fare esperienze del genere, per chi può è tuttavia consigliabile".
Insomma, ai nostri giovani affranti e depressi dalla crisi economica, il ministro dell'Istruzione consiglia di andare all'estero. Proprio colui che dovrebbe rassicurare i giovani, invogliandoli a mettersi al servizio della crescita economica nel nostro Paese, al contrario ha esortato "quelli che possono" ad andare via. E chi non può? Verrebbe quasi da allargare le braccia, per loro non c'è nulla da fare. Ancor più che l'andare all'estero non può essere una soluzione per un paese che ha un disperato bisogno di trovare un futuro per i suoi giovani. Si parla tanto di "fuga dei cervelli" con grande preoccupazione, e in molti in passato hanno sempre ribadito la necessità di attuare piani per convincere i giovani italiani a studiare e mettere a disposizione in Italia le proprie conoscenze; il ministro Profumo invece sembra pensarla diversamente e il suo consiglio: "essere creativi, uscire di casa, andare all'estero", suona quasi come una ammissione di "impotenza" nei confronti di una crisi sempre più sistemica del nostro sistema economico. Inutile dire che i ragazzi che hanno difficoltà a trovare un impiego spesso e volentieri all'estero possono andarci solo per fare i camerieri o per qualche lavoretto part-time, magari come lavapiatti o come usciere in qualche ostello. Anche per cercare lavoro all'estero occorrono fondi, per questo il consiglio di Profumo sembra riguardare solo una piccola porzione dei giovani italiani, quelli che possono permettersi di andare altrove, e quindi quelli che meno necessitano di consigli. E per gli altri?
Per correttezza va comunque detto che Profumo ha dato l'improvvido consiglio in un contesto ben preciso e a una platea di ragazzi liceali, per questo non è possibile caricare di troppo significato una frase poco felice che magari è stata travista o appunto, decontestualizzata. Tuttavia in un'Italia dove la crisi sta disarticolando il tessuto sociale rovinando famiglie e vite individuali, anche le parole hanno un loro peso.
http://www.articolotre.com/2012/03/ce-l ... 760/print/
Posted By Daniele Cardetta On 25 marzo 2012 @ 13:42 In Politica nazionale | 4 Comments
Articolotre.com nei giorni scorsi ha fatto qualche domanda [1]al ministro dell'Istruzione Profumo presente all'Università di Tor Vergata per una giornata di orientamento con i ragazzi delle scuole superiori. Le risposte del ministro però, suggeriscono di porre alcuni interrogativi.
-D.C.-25 marzo 2012- Qualche giorno fa nell'Università di Roma Tor Vergata il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo ha incontrato i ragazzi dell'ultimo anno delle scuole superiori per una giornata sull'orientamento. Nel corso dell'iniziativa noi di Articolotre.com abbiamo posto al ministro alcune domande sul futuro dell'istruzione in Italia, e le risposte del ministro ci hanno indotto a porci alcuni interrogativi. Abbiamo chiesto al ministro infatti se non gli sembrasse fuori luogo, stante la situazione di crisi nel mondo del lavoro, parlare ai giovani di "realizzazione di se stessi" e di "diventare i dirigenti del domani". La risposta che ci ha dato il ministro è stata sorprendente: "Il periodo che stiamo attraversando è un periodo di estrema difficoltà, soprattutto per i giovani che cercano impiego. Il mio consiglio è di essere creativi, diversi, di uscire di casa e andare all'astero". Proprio così. Francesco Profumo ha suggerito ai giovani italiani impantanati in una crisi occupazionale senza precedenti, di abbandonare la barca che affonda., una sorta di "si salvi chi può" collettivo. A questo punto abbiamo posto una seconda domanda, quasi ovvia, al ministro: va bene andare all'estero, ma chi non può permetterselo? Anche qui la risposta di Profumo ci ha lasciato perplessi: "La questione è seria e va affrontata. Non tutti possono ovviamente permettersi di studiare all'estero e fare esperienze del genere, per chi può è tuttavia consigliabile".
Insomma, ai nostri giovani affranti e depressi dalla crisi economica, il ministro dell'Istruzione consiglia di andare all'estero. Proprio colui che dovrebbe rassicurare i giovani, invogliandoli a mettersi al servizio della crescita economica nel nostro Paese, al contrario ha esortato "quelli che possono" ad andare via. E chi non può? Verrebbe quasi da allargare le braccia, per loro non c'è nulla da fare. Ancor più che l'andare all'estero non può essere una soluzione per un paese che ha un disperato bisogno di trovare un futuro per i suoi giovani. Si parla tanto di "fuga dei cervelli" con grande preoccupazione, e in molti in passato hanno sempre ribadito la necessità di attuare piani per convincere i giovani italiani a studiare e mettere a disposizione in Italia le proprie conoscenze; il ministro Profumo invece sembra pensarla diversamente e il suo consiglio: "essere creativi, uscire di casa, andare all'estero", suona quasi come una ammissione di "impotenza" nei confronti di una crisi sempre più sistemica del nostro sistema economico. Inutile dire che i ragazzi che hanno difficoltà a trovare un impiego spesso e volentieri all'estero possono andarci solo per fare i camerieri o per qualche lavoretto part-time, magari come lavapiatti o come usciere in qualche ostello. Anche per cercare lavoro all'estero occorrono fondi, per questo il consiglio di Profumo sembra riguardare solo una piccola porzione dei giovani italiani, quelli che possono permettersi di andare altrove, e quindi quelli che meno necessitano di consigli. E per gli altri?
Per correttezza va comunque detto che Profumo ha dato l'improvvido consiglio in un contesto ben preciso e a una platea di ragazzi liceali, per questo non è possibile caricare di troppo significato una frase poco felice che magari è stata travista o appunto, decontestualizzata. Tuttavia in un'Italia dove la crisi sta disarticolando il tessuto sociale rovinando famiglie e vite individuali, anche le parole hanno un loro peso.
http://www.articolotre.com/2012/03/ce-l ... 760/print/
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