THE CATHOLIC QUESTION
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
Se Gesù esiste secondo me ha la nausea anche lui
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
Primo piano
Il Vangelo non sta al centro
di Walter Fiocchi
«Il rischio è che la frammentazione porti a un’irrilevanza della presenza dei cattolici» in politica. Mi pare che, con questa frase, mons. Fisichella esprima bene la preoccupazione delle gerarchie nell’ultimo ventennio di vita politica italiana, da Ruini in poi. 20 anni, a mio giudizio, di clericalismo che ha cancellato le acquisizioni del Vaticano II: «La Chiesa non pone la sua speranza nei privilegi offertigli dall’autorità civile. Anzi essa rinunzierà all’esercizio di certi diritti legittimamente acquisiti, ove constatasse che il loro uso può far dubitare della sincerità della sua testimonianza» (Gaudium et spes, 76). L'autonomia e la libertà di coscienza erano affermate con decisione; nelle scelte morali individuali, nella politica, nella professione, gli esperti sono i “laici”, inseriti nel mondo. «Spetta alla loro coscienza iscrivere la legge divina nella vita della città terrena» (GS 36; 43).
Questa messa tra parentesi dei principi conciliari ha portato ad un’afasia del laicato cattolico “adulto” in particolare. I “cattolici adulti”, al massimo, possono ritrovarsi a Todi o altrove. E, più che a dialogare, ad ascoltare la tonaca di turno. E così, il “mondo cattolico” ha tanti attori e pochi registi, per lo più in abito talare, ai quali i media si rivolgono ormai direttamente, per trarne indicazioni pregnanti di indirizzi, veti, obiettivi. Una supplenza quantomeno imbarazzante, per chi la esercita e per chi la subisce, con passiva accettazione di una endemica minorità di pensiero politico.
Sembra tornata d’attualità la massima latina «la virtù (e la Verità) sta nel centro». Così si guarda, da Monti in poi, ad un centro che ha come approdo il Partito Popolare Europeo conservatore; e all’appoggio di parte della gerarchia per fare un’ammucchiata di movimenti e sigle cattoliche con referente un liberale come Montezemolo.
Con l’autorevolezza e la sobrietà di Monti, il neonato centro non offre che un’agenda: mancano però anima, prospettiva, valori, progetto. Si continua a navigare, con più competenza e autorevolezza internazionale, nel mare capitalistico senza indicare se, come e cosa cambiare del modello che ci ha portati a questi livelli di disoccupazione e all’impoverimento di troppe famiglie e imprese. Diceva il cileno Tomic: «Non esiste il centro tra giustizia e ingiustizia». Basterebbe semplicemente riconoscere: «È il capitalismo, bellezza!». È contro un sistema ingiusto che bisogna schierarsi e non fare del mercato un dogma, secondo lo spirito bocconiano.
Io non credo che il Vangelo stia al centro! Il Maestro è nato tra gli ultimi, tra gli emarginati, straniero seppur in patria, nato “nel verso della storia”; ha frequentato le “mele marce” e gli “scomunicati” del suo mondo religioso e politico; morto sulla croce, come la “feccia” dell’umanità. Prima di tutto l’Essere umano: principio da tradurre in scelte della sua Chiesa, senza farla diventare “crocerossina dell’umanità”, ma “Chiesa del grembiule”, Chiesa che lava i piedi, Chiesa che non ha paura di macchiarsi gli abiti di sangue, soccorrendo l’uomo ferito sulla strada da Gerusalemme a Gerico, rendendosi “impura” per il culto, Chiesa che cammina nel fango, Chiesa che ha il coraggio di prendere posizione per l’accoglienza, il rispetto di ogni fede, della pace, della giustizia... Pena l’insignificanza e la vacuità di una Chiesa rinchiusa nel culto, nelle devozioni o nei devozionismi, nei cerimoniali che non trovano poi “incarnazione” nei fatti e nelle scelte. Come ha scritto Raniero La Valle, siamo usciti sì dalle ideologie, ma siamo caduti in idolatrie suicide, in «un mondo modellato sul danaro dove i tagli alle spese sociali e l’aumento delle tasse ai poveri scattano per meccanismi automatici senza nemmeno intervento di mani d’uomo; un mondo dove la politica è licenziata, le leggi del mercato sono promosse a leggi di natura, il divario tra ricchi e poveri aumenta e la disperazione prende alla gola milioni di persone». Anche questi sono “valori non negoziabili”. Da difendere non con prostituzioni politiche della Chiesa, ma cercando meno di egemonizzare culture, influenzare politiche e regolamentare la vita dei cittadini, e più di raccontare di Dio, il Dio del Vangelo. Si testimonia anche con la vita: i cattolici lo facciano allora con l’esempio personale e non con il tentativo di rendere egemoni le proprie convinzioni, limitando i diritti e le libertà di chi queste convinzioni non condivide.
* Parroco a San Giorgio in Castelceriolo (Alessandria)
http://www.adistaonline.it/index.php?op ... o&id=52451
Il Vangelo non sta al centro
di Walter Fiocchi
«Il rischio è che la frammentazione porti a un’irrilevanza della presenza dei cattolici» in politica. Mi pare che, con questa frase, mons. Fisichella esprima bene la preoccupazione delle gerarchie nell’ultimo ventennio di vita politica italiana, da Ruini in poi. 20 anni, a mio giudizio, di clericalismo che ha cancellato le acquisizioni del Vaticano II: «La Chiesa non pone la sua speranza nei privilegi offertigli dall’autorità civile. Anzi essa rinunzierà all’esercizio di certi diritti legittimamente acquisiti, ove constatasse che il loro uso può far dubitare della sincerità della sua testimonianza» (Gaudium et spes, 76). L'autonomia e la libertà di coscienza erano affermate con decisione; nelle scelte morali individuali, nella politica, nella professione, gli esperti sono i “laici”, inseriti nel mondo. «Spetta alla loro coscienza iscrivere la legge divina nella vita della città terrena» (GS 36; 43).
Questa messa tra parentesi dei principi conciliari ha portato ad un’afasia del laicato cattolico “adulto” in particolare. I “cattolici adulti”, al massimo, possono ritrovarsi a Todi o altrove. E, più che a dialogare, ad ascoltare la tonaca di turno. E così, il “mondo cattolico” ha tanti attori e pochi registi, per lo più in abito talare, ai quali i media si rivolgono ormai direttamente, per trarne indicazioni pregnanti di indirizzi, veti, obiettivi. Una supplenza quantomeno imbarazzante, per chi la esercita e per chi la subisce, con passiva accettazione di una endemica minorità di pensiero politico.
Sembra tornata d’attualità la massima latina «la virtù (e la Verità) sta nel centro». Così si guarda, da Monti in poi, ad un centro che ha come approdo il Partito Popolare Europeo conservatore; e all’appoggio di parte della gerarchia per fare un’ammucchiata di movimenti e sigle cattoliche con referente un liberale come Montezemolo.
Con l’autorevolezza e la sobrietà di Monti, il neonato centro non offre che un’agenda: mancano però anima, prospettiva, valori, progetto. Si continua a navigare, con più competenza e autorevolezza internazionale, nel mare capitalistico senza indicare se, come e cosa cambiare del modello che ci ha portati a questi livelli di disoccupazione e all’impoverimento di troppe famiglie e imprese. Diceva il cileno Tomic: «Non esiste il centro tra giustizia e ingiustizia». Basterebbe semplicemente riconoscere: «È il capitalismo, bellezza!». È contro un sistema ingiusto che bisogna schierarsi e non fare del mercato un dogma, secondo lo spirito bocconiano.
Io non credo che il Vangelo stia al centro! Il Maestro è nato tra gli ultimi, tra gli emarginati, straniero seppur in patria, nato “nel verso della storia”; ha frequentato le “mele marce” e gli “scomunicati” del suo mondo religioso e politico; morto sulla croce, come la “feccia” dell’umanità. Prima di tutto l’Essere umano: principio da tradurre in scelte della sua Chiesa, senza farla diventare “crocerossina dell’umanità”, ma “Chiesa del grembiule”, Chiesa che lava i piedi, Chiesa che non ha paura di macchiarsi gli abiti di sangue, soccorrendo l’uomo ferito sulla strada da Gerusalemme a Gerico, rendendosi “impura” per il culto, Chiesa che cammina nel fango, Chiesa che ha il coraggio di prendere posizione per l’accoglienza, il rispetto di ogni fede, della pace, della giustizia... Pena l’insignificanza e la vacuità di una Chiesa rinchiusa nel culto, nelle devozioni o nei devozionismi, nei cerimoniali che non trovano poi “incarnazione” nei fatti e nelle scelte. Come ha scritto Raniero La Valle, siamo usciti sì dalle ideologie, ma siamo caduti in idolatrie suicide, in «un mondo modellato sul danaro dove i tagli alle spese sociali e l’aumento delle tasse ai poveri scattano per meccanismi automatici senza nemmeno intervento di mani d’uomo; un mondo dove la politica è licenziata, le leggi del mercato sono promosse a leggi di natura, il divario tra ricchi e poveri aumenta e la disperazione prende alla gola milioni di persone». Anche questi sono “valori non negoziabili”. Da difendere non con prostituzioni politiche della Chiesa, ma cercando meno di egemonizzare culture, influenzare politiche e regolamentare la vita dei cittadini, e più di raccontare di Dio, il Dio del Vangelo. Si testimonia anche con la vita: i cattolici lo facciano allora con l’esempio personale e non con il tentativo di rendere egemoni le proprie convinzioni, limitando i diritti e le libertà di chi queste convinzioni non condivide.
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
L'Assemblea Nazionale francese ha approvato l'articolo della legge sul matrimonio per tutti che riguarda le nozze gay. In particolare, i deputati francesi hanno adottato oggi l'articolo chiave del progetto di legge sul matrimonio e l'adozione da parte delle coppie omosessuali, che elimina l'esigenza di una differenza tra i sessi come condizione fondamentale per il diritto al matrimonio. L'articolo 1 del progetto di legge, su cui si dibatterà ancora per diversi giorni, è stato votato con 249 voci a favore e 97 contrari. La legge sul matrimonio per tutti è stata una delle principali promesse della campagna elettorale del presidente Francois Hollande, che in queste ore è in missione in Mali.
CARD.BAGNASCO, SIAMO VICINI AL BARATRO - "Siamo vicino al baratro". Lo ha detto l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, commentando l'approvazione in Francia del primo articolo per l'istituzione del matrimonio per gli omosessuali. L'Italia "non deve prendere esempio da queste situazioni che hanno esiti estremamente pericolosi. Non seguiamone le orme".
CARD.BAGNASCO, SIAMO VICINI AL BARATRO - "Siamo vicino al baratro". Lo ha detto l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, commentando l'approvazione in Francia del primo articolo per l'istituzione del matrimonio per gli omosessuali. L'Italia "non deve prendere esempio da queste situazioni che hanno esiti estremamente pericolosi. Non seguiamone le orme".
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
E chi erano gli scribi e i farisei , quelli che Cristo ha definito "sepolcri imbiancati" , se non i Bagnasco e i Ruini di allora?peanuts ha scritto:Se Gesù esiste secondo me ha la nausea anche lui
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
E noi che pensiamo che il baratro sia la crisi economica, la povertà che dilaga, il lavoro che non c'è, la delinquenza organizzata che impera, l'inquinamento che uccide l'aria e l'acqua.... invece no, il baratro è il matrimonio gay!Amadeus ha scritto:L'Assemblea Nazionale francese ha approvato l'articolo della legge sul matrimonio per tutti che riguarda le nozze gay. In particolare, i deputati francesi hanno adottato oggi l'articolo chiave del progetto di legge sul matrimonio e l'adozione da parte delle coppie omosessuali, che elimina l'esigenza di una differenza tra i sessi come condizione fondamentale per il diritto al matrimonio. L'articolo 1 del progetto di legge, su cui si dibatterà ancora per diversi giorni, è stato votato con 249 voci a favore e 97 contrari. La legge sul matrimonio per tutti è stata una delle principali promesse della campagna elettorale del presidente Francois Hollande, che in queste ore è in missione in Mali.
CARD.BAGNASCO, SIAMO VICINI AL BARATRO - "Siamo vicino al baratro". Lo ha detto l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, commentando l'approvazione in Francia del primo articolo per l'istituzione del matrimonio per gli omosessuali. L'Italia "non deve prendere esempio da queste situazioni che hanno esiti estremamente pericolosi. Non seguiamone le orme".
Re: THE CATHOLIC QUESTION
Roberto Saviano
Feriscono le parole del Cardinal Bagnasco che si sente “sull’orlo del baratro” per un diritto realizzato. Mi rivolgo direttamente a lei, Cardinale, facendo appello alla sua sensibilità cristiana. Le sembra giusto, le sembra opportuno paragonare il riconoscimento di un diritto – che è liberissimo, se ritiene, di non condividere – al trovarsi sull’orlo del baratro? Sul baratro si è in questa cronica mancanza di lavoro, sul baratro si è quando la finanza senza regole divora le democrazie. Cardinale, lei sa come dosare le parole e insegna che ciascuna di esse ha un peso specifico. L’espressione “trovarsi sull’orlo del baratro” la usi non su un diritto che per molti significa felicità senza ledere la libertà e i diritti altrui. La usi per situazioni drammatiche che meriterebbero interesse ed empatia.
Feriscono le parole del Cardinal Bagnasco che si sente “sull’orlo del baratro” per un diritto realizzato. Mi rivolgo direttamente a lei, Cardinale, facendo appello alla sua sensibilità cristiana. Le sembra giusto, le sembra opportuno paragonare il riconoscimento di un diritto – che è liberissimo, se ritiene, di non condividere – al trovarsi sull’orlo del baratro? Sul baratro si è in questa cronica mancanza di lavoro, sul baratro si è quando la finanza senza regole divora le democrazie. Cardinale, lei sa come dosare le parole e insegna che ciascuna di esse ha un peso specifico. L’espressione “trovarsi sull’orlo del baratro” la usi non su un diritto che per molti significa felicità senza ledere la libertà e i diritti altrui. La usi per situazioni drammatiche che meriterebbero interesse ed empatia.
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
Prima di tutto una parola a bagnasco: PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR! E va all'inferno tu e lo ior...
Ma Famiglia Cristiana e gli altri che tuonavano contro il caimano e i suoi vizietti... che dicono? Allora?
Ma Famiglia Cristiana e gli altri che tuonavano contro il caimano e i suoi vizietti... che dicono? Allora?
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
le leggi sul gioco d'azzardo, che ha avuto un'impennata paurosa negli ultimi anni, chi le ha agevolate?
tutti sti minchia di gratta e vinci chi li ha fatti sbucare?
non si può più entrare in un bar/ tabaccheria senza notare i rotoloni regina di ogni sorta di cartellini da grattare.
le agguerrite vecchine ti schiacciano i piedi e ti scavalcano senza pietà mentre tenti rispettosamente di pagare un tinto caffè.
poi però al vaticano fanno l'angelus per condannare....ma condannare che ? che non avete fiatato per anni!!!!
i SERT sono al collasso perchè c'è un mare di gente dipendente dal gioco d'azzardo.
il che significa aver dato una grossa mano a mafia camorra e ndrangheta per i prossimi 50 anni ... te credo che non hanno dato indicazioni di voto, stanno in una botte de fero...guadagnano milioni respirando.
patti lateranensi da cancellare .... altrochè conflitto d'interessi.
tutti sti minchia di gratta e vinci chi li ha fatti sbucare?
non si può più entrare in un bar/ tabaccheria senza notare i rotoloni regina di ogni sorta di cartellini da grattare.
le agguerrite vecchine ti schiacciano i piedi e ti scavalcano senza pietà mentre tenti rispettosamente di pagare un tinto caffè.
poi però al vaticano fanno l'angelus per condannare....ma condannare che ? che non avete fiatato per anni!!!!
i SERT sono al collasso perchè c'è un mare di gente dipendente dal gioco d'azzardo.
il che significa aver dato una grossa mano a mafia camorra e ndrangheta per i prossimi 50 anni ... te credo che non hanno dato indicazioni di voto, stanno in una botte de fero...guadagnano milioni respirando.
patti lateranensi da cancellare .... altrochè conflitto d'interessi.
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
Gia infiltrata l'organizzazioni criminali nei Giochi D'azzardo via internet.
Poi li dobbiamo curare per la dipendenza da gioco d'azzardo.
IL Vanna Marchi Maschio (Silvio).
Questi gioni sono avanti indietro dall'ospedale per l'oprerazione alla tiroide della Moglie.
La prima notte è stata un po tragica.Non riusciva a respirare quindi ho passato la nottata li.
Queste donne almeno la mia.Ha aspettatto troppi anni prima di operarsi.Quindi le altre in 3 gioni vanno a casa la mia è ancora li.
Ciao
Paolo11
Poi li dobbiamo curare per la dipendenza da gioco d'azzardo.
IL Vanna Marchi Maschio (Silvio).
Questi gioni sono avanti indietro dall'ospedale per l'oprerazione alla tiroide della Moglie.
La prima notte è stata un po tragica.Non riusciva a respirare quindi ho passato la nottata li.
Queste donne almeno la mia.Ha aspettatto troppi anni prima di operarsi.Quindi le altre in 3 gioni vanno a casa la mia è ancora li.
Ciao
Paolo11
Re: THE CATHOLIC QUESTION
Roma, 5 feb. (TMNews) - Un quadro delle differenti legislazioni sui matrimoni omosessuali nel mondo, legali in 10 Paesi, dopo il voto dell'Assemblea Nazionale francese che ha aperto la strada alle nozze gay e alla vigilia di quello della Camera dei Comuni britannica, che dovrebbe autorizzare un provvedimento analogo; in altri cinque Paesi le nozze gay costituiscono un reato punibile con la pena di morte, in 39 con il carcere.
- Paesi Bassi: dopo aver creato nel 1998 una partnership aperta agli omosessuali, l'Olanda è stato il primo paese, nell'aprile 2001, ad aprire ai matrimoni civili per le coppie dello stesso sesso. Obblighi e diritti dei congiunti sono identici a quelli delle coppie eterosessuali, tra cui quello di adozione; dall'entrata in vigore della legge al 2005 sono stati registrati 6mila matrimoni.
- Belgio: i matrimoni tra omosessuali sono legali dal gennaio 2003. Le coppie gay hanno gli stessi diritti di quelle etero, ad eccezione delle leggi sui figli; hanno tuttavia ottenuto nel 2006 il diritto di adottare dei bambini.
- Spagna: il governo socialista ha legalizzato nel luglio 2005 le nozze tra omosessuali ed è possibile per queste coppie, sposate o meno, di adottare dei bambini; i conservatori - tornati al potere nel 2012 - avevano tuttavia fatto appello alla Corte Costituzionale, che deve ancora pronuciarsi; secondo i sondaggi il 66% della popolazione è a favore del provvedimento.
- Canada: matrimonio e diritto di adozione per le coppie gay è legge nazionale dal luglio 2005, primo Paese nel continente americano a riconoscere questo diritto. In precedenza la maggioranza delle province canadesi concedeva già le unioni tra persone dello stesso sesso.
- Sudafrica: nel novembre 2006 il Sudafrica è divenuto il primo Paese africano a legalizzare le unioni tra due persone dello stesso sesso tramite "nozze" o "partenariato civile".
- Francia: l'Assemblea Nazionale ha votato il 2 febbraio 2013 il ptimo articolo del provvedimento di legge che definisce il matrimonio come "contratto da due persone di sesso diverso oppure del medesimo", ma il dibattito parlamentare non è ancora concluso.
Norvegia: una legge del gennaio 2009 mette sullo stesso piano le coppie omosessuali ed eterosessuali, sia in merito alle nozze che all'adozione di bambini e ai benefici legati alla fecondazione assistita (nel caso di un matrimonio fra due donne e una successiva gravidanza per inseminazione, entrambe avranno il diritto di maternità). Dal 1993 esisteva la possibilità di stipulare un patto civile.
- Svezia: pioniera in materia di diritto all'adozione, la Svezia concede dal 2009 alle coppie gay di sposarsi civilmente o tramite rito religioso, con il sostegno della Chiesa svedese. Dal 1995 erano autorizzate le unioni di fatto, dal 2003 le adozioni.
- Portogallo: Una legge del primo giugno 2010 modifica la definizione di matrimonio, cassando il riferimento "tra sessi diversi", ma per le coppie gay è escluso il diritto all'adozione; stando ai sondaggi solo il 29% della popolazione era favorevole al provvedimento, molto al di sotto della media europea (44%).
- Islanda: il primo ministro Johanna Sigurdardottir ha sposato la sua compagna il 27 giugno 2010, giorno in cui è entrata in vigore la legge che legalizza le nozze gay. Dal 1996 gli omosessuali potevano stipulare delle unioni civili, diverse tuttavia dai matrimoni.
- Argentina: il 15 luglio 2010, l'Argentina è diventato il primo paese a autorizzare i matrimoni omosessuali in Sudamerica, la più grande regione cattolica del pianeta. Le coppie gay possono adottare e hanno gli stessi diritti degli eterosessuali, indipendentemente da nazionalità e residenza.
- Stati Uniti: i matrimoni omosessuali sono proibiti a livello federale - sebbene sulla questione sia attesa una sentenza della Corte Suprema, ma legali negli stati di Iowa, Connecticut, Massachusetts, Vermont, New Hampshire, New York, Maine, Maryland e la capitale Washington.
- Messico: legali solo nella capitale federale.
Altri Paesi hanno adottato una legislazione sulle unioni civili che concedono dei diritti più o meno estesi agli omosessuali, tra cui la Danimarca, che ha aperto la strada nel 1989 creando un "registro di partenariato", la Germania (2001), la Finlandia (2002), la Nuova Zelanda (2004), il Regno Unito (2005), la Repubblica Ceca (2006), la Svizzera (2007), l'Uruguay e la Colombia.
L'Italia non ha attualmente una legislazione effettiva nè per i matrimoni gay, nè per le unioni civili. Alcune regioni italiane hanno tuttavia approvato degli statuti favorevoli ad una legge sulle unioni civili, anche omosessuali, tra cui la Calabria, la Toscana, l'Umbria e l'Emilia-Romagna.
- Paesi Bassi: dopo aver creato nel 1998 una partnership aperta agli omosessuali, l'Olanda è stato il primo paese, nell'aprile 2001, ad aprire ai matrimoni civili per le coppie dello stesso sesso. Obblighi e diritti dei congiunti sono identici a quelli delle coppie eterosessuali, tra cui quello di adozione; dall'entrata in vigore della legge al 2005 sono stati registrati 6mila matrimoni.
- Belgio: i matrimoni tra omosessuali sono legali dal gennaio 2003. Le coppie gay hanno gli stessi diritti di quelle etero, ad eccezione delle leggi sui figli; hanno tuttavia ottenuto nel 2006 il diritto di adottare dei bambini.
- Spagna: il governo socialista ha legalizzato nel luglio 2005 le nozze tra omosessuali ed è possibile per queste coppie, sposate o meno, di adottare dei bambini; i conservatori - tornati al potere nel 2012 - avevano tuttavia fatto appello alla Corte Costituzionale, che deve ancora pronuciarsi; secondo i sondaggi il 66% della popolazione è a favore del provvedimento.
- Canada: matrimonio e diritto di adozione per le coppie gay è legge nazionale dal luglio 2005, primo Paese nel continente americano a riconoscere questo diritto. In precedenza la maggioranza delle province canadesi concedeva già le unioni tra persone dello stesso sesso.
- Sudafrica: nel novembre 2006 il Sudafrica è divenuto il primo Paese africano a legalizzare le unioni tra due persone dello stesso sesso tramite "nozze" o "partenariato civile".
- Francia: l'Assemblea Nazionale ha votato il 2 febbraio 2013 il ptimo articolo del provvedimento di legge che definisce il matrimonio come "contratto da due persone di sesso diverso oppure del medesimo", ma il dibattito parlamentare non è ancora concluso.
Norvegia: una legge del gennaio 2009 mette sullo stesso piano le coppie omosessuali ed eterosessuali, sia in merito alle nozze che all'adozione di bambini e ai benefici legati alla fecondazione assistita (nel caso di un matrimonio fra due donne e una successiva gravidanza per inseminazione, entrambe avranno il diritto di maternità). Dal 1993 esisteva la possibilità di stipulare un patto civile.
- Svezia: pioniera in materia di diritto all'adozione, la Svezia concede dal 2009 alle coppie gay di sposarsi civilmente o tramite rito religioso, con il sostegno della Chiesa svedese. Dal 1995 erano autorizzate le unioni di fatto, dal 2003 le adozioni.
- Portogallo: Una legge del primo giugno 2010 modifica la definizione di matrimonio, cassando il riferimento "tra sessi diversi", ma per le coppie gay è escluso il diritto all'adozione; stando ai sondaggi solo il 29% della popolazione era favorevole al provvedimento, molto al di sotto della media europea (44%).
- Islanda: il primo ministro Johanna Sigurdardottir ha sposato la sua compagna il 27 giugno 2010, giorno in cui è entrata in vigore la legge che legalizza le nozze gay. Dal 1996 gli omosessuali potevano stipulare delle unioni civili, diverse tuttavia dai matrimoni.
- Argentina: il 15 luglio 2010, l'Argentina è diventato il primo paese a autorizzare i matrimoni omosessuali in Sudamerica, la più grande regione cattolica del pianeta. Le coppie gay possono adottare e hanno gli stessi diritti degli eterosessuali, indipendentemente da nazionalità e residenza.
- Stati Uniti: i matrimoni omosessuali sono proibiti a livello federale - sebbene sulla questione sia attesa una sentenza della Corte Suprema, ma legali negli stati di Iowa, Connecticut, Massachusetts, Vermont, New Hampshire, New York, Maine, Maryland e la capitale Washington.
- Messico: legali solo nella capitale federale.
Altri Paesi hanno adottato una legislazione sulle unioni civili che concedono dei diritti più o meno estesi agli omosessuali, tra cui la Danimarca, che ha aperto la strada nel 1989 creando un "registro di partenariato", la Germania (2001), la Finlandia (2002), la Nuova Zelanda (2004), il Regno Unito (2005), la Repubblica Ceca (2006), la Svizzera (2007), l'Uruguay e la Colombia.
L'Italia non ha attualmente una legislazione effettiva nè per i matrimoni gay, nè per le unioni civili. Alcune regioni italiane hanno tuttavia approvato degli statuti favorevoli ad una legge sulle unioni civili, anche omosessuali, tra cui la Calabria, la Toscana, l'Umbria e l'Emilia-Romagna.
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