La Questione Monti
Re: La Questione Monti
tu dici? mh... bisogna vedere alla fine chi ha usato chi... può essere che in cima al Monte il somaro butta giù l'arrampicatore dalla scarpata .
ho citato Niki perchè il suo "mai con Monti" mal si concilia con l'anello di fidanzamento che bersani ha offerto a monti oggi .
ho citato Niki perchè il suo "mai con Monti" mal si concilia con l'anello di fidanzamento che bersani ha offerto a monti oggi .
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Re: La Questione Monti
«Il mio pensiero è che la famiglia sia costituita da un uomo e una donna, credo che sia fondata sul matrimonio e ritengo necessario che i figli crescano con un padre e una madre. Il Parlamento può certamente trovare delle soluzioni convincenti per regolare altre forme di unioni e convivenze»(Monti)
http://www.ilpost.it/2013/01/17/mario-m ... imoni-gay/
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Forse Vendola dopo le elezioni vedremo se ci stà anche con Monti.
Ciao
Paolo11
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Forse Vendola dopo le elezioni vedremo se ci stà anche con Monti.
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Paolo11
Re: La Questione Monti
Mario Monti: l'uomo che si ispirava ai falliti
Mercoledì 6 Febbraio 2013, 18:04 in
di Debora Billi
Anni fa, Monti invitava i leader ad ispirarsi al Presidente Carlos Menem e alle sue politiche liberiste, proprio quelle che hanno poi portato l'Argentina allo storico crac. Che lungimiranza.
Da tempo ho in animo di proporre, alla stampa, una moratoria sui professori di economia delle Università private. Non capisco infatti come mai nelle interviste e nelle ospitate in TV esistano solo docenti della Cattolica, della Bocconi e della Luiss. Non ci sono in Italia università pubbliche? Come mai a dettare l'agenda economica del Paese vengono convocati sono docenti del privato, mentre ai professori degli atenei pubblici si è da anni messo il bavaglio? Forse perché, tra loro, in pochi abbracciano il credo suicida liberista che invece è altrove abbondantemente finanziato? Chissà.
In Rete, oggi, sta girando un'interessante intervista de La Stampa al prof.Mario Monti, risalente al 1994. Intervista in cui la lungimiranza del Nostro si mostrava ancora in tutto il suo splendore: nel rivolgersi al neoeletto Berlusconi, gli suggeriva di tradire le promesse elettorali ispirandosi alle politiche economiche liberiste di un leader esemplare, Carlos Menem, Presidente dell'Argentina allora già da 5 anni. Ecco qualche stralcio di Wikipedia su questo modello di virtù:
Carlos Saúl Menem si impose al governo della nazione argentina col cavallo di battaglia del liberismo. Uno dei suoi primi atti come presidente fu la concessione della grazia a tutti i politici del precedente governo responsabili del sanguinoso fenomeno dei "desaparecidos".
Che statista. Ma questo è il meno: fedele alle teorie economiche che i professori propugnano ancora oggi, Menem si affrettò a imporre il tasso di cambio fisso col dollaro (un po' come qui da noi con l'euro) per "dare stabilità", e a svendere tutte le ricchezze argentine. A Monti piaceva così tanto! Peccato che, appena pochi anni dopo, gli azzardati provvedimenti economici di Menem si tradussero nel più grande crac degli ultimi decenni, ovvero quello dell'Argentina 2001. Ancora abbiamo i brividi a pensarci.
Menem è, con l'eminenza grigia Cavallo, il responsabile maggiore del crollo economico dell'Argentina e della vendita dissennata ai privati delle maggiori industrie produttrici nazionali. Menem è stato raggiunto da due mandati di cattura internazionali. Durante la sua presidenza il debito estero, l'inflazione, la crescita dei tassi di interesse, la disoccupazione e la forbice tra la minoranza ricca e la maggioranza povera del Paese crebbero a ritmi inarrestabili, toccando vertici mai raggiunti in precedenza.
Monti nell'intervista sosteneva che gli argentini erano molto grati a Menem. Appena due anni dopo però, a Buenos Aires la gente era già in piazza con le pentole a protestare per la disoccupazione dilagante e i fallimenti a catena. Che preveggenza, che lungimiranza. Chissà se sta applicando le stesse doti visionarie anche nel promettere a noi, oggi, l'uscita dalla crisi ancora con le stesse ricettuzze di Menem. L'ostinazione nel perseguire i fallimenti è davvero cronica, per certi professori.
In Argentina, dodici anni dopo il disastro, hanno finalmente Cristina Kirchner. A noi toccherà aspettare il 2025?
http://crisis.blogosfere.it/2013/02/mar ... lliti.html
Mercoledì 6 Febbraio 2013, 18:04 in
di Debora Billi
Anni fa, Monti invitava i leader ad ispirarsi al Presidente Carlos Menem e alle sue politiche liberiste, proprio quelle che hanno poi portato l'Argentina allo storico crac. Che lungimiranza.
Da tempo ho in animo di proporre, alla stampa, una moratoria sui professori di economia delle Università private. Non capisco infatti come mai nelle interviste e nelle ospitate in TV esistano solo docenti della Cattolica, della Bocconi e della Luiss. Non ci sono in Italia università pubbliche? Come mai a dettare l'agenda economica del Paese vengono convocati sono docenti del privato, mentre ai professori degli atenei pubblici si è da anni messo il bavaglio? Forse perché, tra loro, in pochi abbracciano il credo suicida liberista che invece è altrove abbondantemente finanziato? Chissà.
In Rete, oggi, sta girando un'interessante intervista de La Stampa al prof.Mario Monti, risalente al 1994. Intervista in cui la lungimiranza del Nostro si mostrava ancora in tutto il suo splendore: nel rivolgersi al neoeletto Berlusconi, gli suggeriva di tradire le promesse elettorali ispirandosi alle politiche economiche liberiste di un leader esemplare, Carlos Menem, Presidente dell'Argentina allora già da 5 anni. Ecco qualche stralcio di Wikipedia su questo modello di virtù:
Carlos Saúl Menem si impose al governo della nazione argentina col cavallo di battaglia del liberismo. Uno dei suoi primi atti come presidente fu la concessione della grazia a tutti i politici del precedente governo responsabili del sanguinoso fenomeno dei "desaparecidos".
Che statista. Ma questo è il meno: fedele alle teorie economiche che i professori propugnano ancora oggi, Menem si affrettò a imporre il tasso di cambio fisso col dollaro (un po' come qui da noi con l'euro) per "dare stabilità", e a svendere tutte le ricchezze argentine. A Monti piaceva così tanto! Peccato che, appena pochi anni dopo, gli azzardati provvedimenti economici di Menem si tradussero nel più grande crac degli ultimi decenni, ovvero quello dell'Argentina 2001. Ancora abbiamo i brividi a pensarci.
Menem è, con l'eminenza grigia Cavallo, il responsabile maggiore del crollo economico dell'Argentina e della vendita dissennata ai privati delle maggiori industrie produttrici nazionali. Menem è stato raggiunto da due mandati di cattura internazionali. Durante la sua presidenza il debito estero, l'inflazione, la crescita dei tassi di interesse, la disoccupazione e la forbice tra la minoranza ricca e la maggioranza povera del Paese crebbero a ritmi inarrestabili, toccando vertici mai raggiunti in precedenza.
Monti nell'intervista sosteneva che gli argentini erano molto grati a Menem. Appena due anni dopo però, a Buenos Aires la gente era già in piazza con le pentole a protestare per la disoccupazione dilagante e i fallimenti a catena. Che preveggenza, che lungimiranza. Chissà se sta applicando le stesse doti visionarie anche nel promettere a noi, oggi, l'uscita dalla crisi ancora con le stesse ricettuzze di Menem. L'ostinazione nel perseguire i fallimenti è davvero cronica, per certi professori.
In Argentina, dodici anni dopo il disastro, hanno finalmente Cristina Kirchner. A noi toccherà aspettare il 2025?
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Re: La Questione Monti
Monti: "Non escludo governo con Vendola"
http://www.repubblica.it/
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e adesso chi glielo dice a Pierazzurro in cementi Caltagirone ???
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Re: La Questione Monti
"Il giorno in cui cadde il mio governo, entrò nella mia stanza Padoa-Schioppa.
Ricordo ancora che mi disse:
«Sai quanto è oggi lo spread ? È a 34, un sogno per l’Italia»."
Romano Prodi
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Romano Prodi
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Re: La Questione Monti
Ma gli Italioti preferirono il Cainano e il padre del Trota con i risultati che tutti oggi hanno davanti agli occhi e fanno finta di non vedere...
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Re: La Questione Monti
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Monti torna sulla grande coalizione
"Serve largo consenso per affrontare problemi"
http://www.repubblica.it/speciali/polit ... ref=HREA-1
ma questo è folgorato...
io mi chiedo come sia possibile anche solo pensare di ridare alla mummia cinese la possibilità di incidere sulle scelte politiche della prossima legilslatura,dopo tutto il danno che ha arrecato al paese in 20 di leggi ad minchiam,condoni,bunga-bunga,tangenti,milioni di posti di lavoro persi,economia sottoterra,diverse e tragiche macellerie sociali per ripianare un debito fuori controllo...e la lista potrebbe continuare fino a domani.
e pensare che c'è chi ancora spaccia Monti per uno "statista"...ma va'cagher.
Re: La Questione Monti
ma no, sta ancora giocando al gatto col topo con Bersani.
ormai è tutto fantozzianamente patetico...comprese le corse degli ultimi giorni a riempire teatri di supporters .
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Re: La Questione Monti
E' facile riempire un teatro di presenze amiche che applaudono festanti come in TV: li paghi...
Mentre in piazza chiunque può venire a sentirti e contestarti... e in piazza il Cainano e il Banchiere mannaro non ci vanno...
Speriamo che IBC vinca alla Camera e che al Senato M5S tolga tanti "senatur" al duo Cav/Monti...
Mentre in piazza chiunque può venire a sentirti e contestarti... e in piazza il Cainano e il Banchiere mannaro non ci vanno...
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Re: La Questione Monti
che tutti paghino una claque non credo....
in una piazza gremita di supporters, come quella del duomo a milano o san carlo a torino, i contestatori avrebbero vita difficile ...
fatto sta che per raggiungere "gli altri" , quelli che non ti votano , che sono indecisi, bisogna andare in tv ( checchè ne dica grillo) .
certo non nei soliti contenitori .
il confronto diretto sarebbe stato utile ( come quello per le primarie su sky, per capirci ) o quantomeno opportuno
ma li vedi?
quello non riconosce gli altri come avversari e non è manco candidato premier
grillo sulla tv ci sputa
bersani e monti sono disponibili ma in due che fanno? un tango?
ingroia e giannino non se li fila nessuno
sta campagna elettorale è come la corazzata potemkin secondo fantozzi .
in una piazza gremita di supporters, come quella del duomo a milano o san carlo a torino, i contestatori avrebbero vita difficile ...
fatto sta che per raggiungere "gli altri" , quelli che non ti votano , che sono indecisi, bisogna andare in tv ( checchè ne dica grillo) .
certo non nei soliti contenitori .
il confronto diretto sarebbe stato utile ( come quello per le primarie su sky, per capirci ) o quantomeno opportuno
ma li vedi?
quello non riconosce gli altri come avversari e non è manco candidato premier
grillo sulla tv ci sputa
bersani e monti sono disponibili ma in due che fanno? un tango?
ingroia e giannino non se li fila nessuno
sta campagna elettorale è come la corazzata potemkin secondo fantozzi .
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