Top News
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Re: Top News
Caro erding,
non ti sembra questa sia materia propria dell'Europa?
che ci stanno a fare lì a Strasburgo se non occuparsi di questioni che interessano tutti i paesi dell'eurozona, compresa l'Inghilterra (fuori dall'eurozona) che ha rivendicato questioni simili con Amazon?
Bye
non ti sembra questa sia materia propria dell'Europa?
che ci stanno a fare lì a Strasburgo se non occuparsi di questioni che interessano tutti i paesi dell'eurozona, compresa l'Inghilterra (fuori dall'eurozona) che ha rivendicato questioni simili con Amazon?
Bye
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: Top News
Udite udite!
Obama cita in giudizio in sede civile Standard and Poor's per un risarcimento di 5 miliardi di dollari in quanto questa agenzia di ratings ha creato la crisi dei subprime innalzando a dismisura i valori immobiliari.
http://www.corriere.it/esteri/13_febbra ... 0aac.shtml
Non è cosa da poco.
Qui in Italia, Napolitano cerca di insabbiare lo scandalo MPS.
Vedremo gli sviluppi.
Bye
Obama cita in giudizio in sede civile Standard and Poor's per un risarcimento di 5 miliardi di dollari in quanto questa agenzia di ratings ha creato la crisi dei subprime innalzando a dismisura i valori immobiliari.
http://www.corriere.it/esteri/13_febbra ... 0aac.shtml
Non è cosa da poco.
Qui in Italia, Napolitano cerca di insabbiare lo scandalo MPS.
Vedremo gli sviluppi.
Bye
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
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Re: Top News
Chokri Belaid raggiunto da colpi
di pistola mentre usciva da casa
Ieri sera aveva criticato il partito
islamista di maggioranza. Esplode
la rivolta contro il governo di Jebali,
assaltate le sedi del partito Ennahda
Escalation in Tunisia. Nuovi violenti scontri sono scoppiati a Tunisi dopo l’uccisione del segretario generale del Partito dei patrioti democratici uniti, Chokri Belaid, assassinato in un agguato nella capitale, nel quartiere di El Menzah.
Il leader dell’opposizione è stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco mentre usciva dalla sua abitazione. Il fratello, Abdelmajid, ha accusato il partito islamico al potere, Ennahda, di essere il mandante dell’omicidio.
La notizia ha provocato l’immediata reazione della folla che si è riversata in avenue Bourghiba, nei pressi del ministero dell’Interno, per protestare e chiedere le dimissioni del premier Hamadi Jebali. I manifestanti si sono affollati anche nelle strade di Sidi Bouzid, dove nel dicembre del 2010 l’ambulante disoccupato Mohamed Bouazizi si diede fuoco dando inizio alle proteste del mondo arabo. La polizia, per disperdere la folla, ha iniziato a lanciare gas lacrimogeni, mentre quattro partiti dell’opposizione hanno deciso di uscire dall’Assemblea legislativa.
LA CRISI ISTITUZIONALE
Si affaccia intanto lo spettro della crisi istituzionale: le opposizioni presenti nell’Assemblea costituente hanno deciso, dopo l’uccisione di Chokri Belaid, di fare dimettere tutti i loro rappresentanti. Nel giorno in cui si terranno i funerali di Chokri Belaid (che ancora non sono stati fissati) la Tunisia sarà paralizzata da uno sciopero generale, indetto dall’opposizione. L’annuncio è stato dato oggi pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa, in cui è stato detto anche che le esequie saranno a carattere nazionale. Cosa che non significa che si tratterà di un funerale di Stato, che può essere deciso solo dal governo, ma che ad esso sarà dato risalto in tutto il Paese.
SOTTO ACCUSA IL PARTITO ENNAHDA
«Continueremo a combattere i nemici della rivoluzione» ha detto il presidente tunisino Moncef Marzouki a Strasburgo per partecipare alla sessione plenaria del Parlamento europeo. Marzouki è immediatamente rientrato a Tunisi e ha anche annullato il suo viaggio di domani al Cairo per partecipare al Vertice della cooperazione islamica. La situazione politica è comunque diventata incandescente nel Paese e le accuse dell’opposizione ora vanno soprattutto in direzione del partito al governo, Ennahda, eletto subito dopo le rivolte nel 2011. Gli assassini di Chokri Belaid «vogliono un bagno di sangue» in Tunisia «ma non ci riusciranno» si è difeso il leader del partito di maggioranza, Rached Ghannouci, accusato dalla famiglia di Belaid di essere il mandante dell’omicidio.
L’OMMAGGIO DI HOLLANDE
A modificare il tiro delle accuse ci ha pensato anche il premier tunisino Hamadi Jebali che ha definito l’attentato «un atto di terrorismo». «L’uccisione di Belaid - ha detto il premier - è un assassinio politico della rivoluzione tunisina: uccidendolo hanno voluto mettere a tacere la sua voce». Chokri Belaid era uno dei principali esponenti delle forze laiche tunisine che si oppongono al governo di Ennahda. La notizia della morte di Belaid era stata data proprio da suo fratello Abdelmajid e dalla moglie che aveva ricordato che proprio sabato scorso Chokri aveva accusato «mercenari» al soldo di Ennahda di aver attaccato una riunione del suo partito. La morte di Belaid ha avuto eco anche a livello internazionale. Il presidente francese, Francois Hollande ha condannato la morte «di una delle voci più coraggiose e libere» della Tunisia
IL KILLER
Le prime notizie che trapelano sulla dinamica dell’uccisione fanno pensare che a sparare sia stato un esperto di armi, se non addirittura un professionista, che indossava un burnous, l’abito tradizionale tunisino, che copre interamente il corpo e con un cappuccio a punta che cela gran parte del viso. Indossato prima della rivoluzione soprattutto dalle persone più anziane o da quelle che venivano in città dalle campagne, dopo la caduta di Ben Ali è tornato di moda (è il capo preferito dal presidente della repubblica, Marzouki, anche nelle manifestazioni ufficiali), sia come riaffermazione della cultura popolare tunisina, che come segno distintivo dei musulmani. La sua foggia, peraltro, consente di camuffare tutto il corpo, quindi anche la statura (per via della forma del cappuccio) e la complessione di chi lo indossa: l’ideale per chi vuole sfuggire a qualsiasi identificazione. Secondo quanto ha riferito alla Tap Mohamed Jmour, presidente del comitato centrale del Partito di Belaid, l’uomo politico è stato colpito da quattro proiettili, tre dei quali - alla testa, all’altezza del cuore e alla nuca - lo hanno raggiunto in punti mortali. Il quarto colpo è finito nella schiena.
L’ULTIMO COMIZIO
Negli ultimi mesi le violenze di matrice politica nel Paese si sono moltiplicate: numerose formazioni ostili al governo e sindacati hanno accusato le milizie filo-islamiche di aver organizzato disordini o attacchi contro gli oppositori o le sedi dei loro uffici. L’ultima presa di posizione di Belaid era giunta ieri sera ed era stata un atto d’accusa contro il partito egemonico della maggioranza, Ennahda. Nel suo intervento, il 48enne aveva sostenuto che nel disegno di Ennahda c’è il progressivo controllo della macchina dell’amministrazione e della giustizia e quindi dell’apparato militare e che la violenza riesploderà ogni qual volta in seno all’Assemblea Costituente si andrà a discutere di un articolo «retrogrado e contrario alla libertà».
( lastampa)
di pistola mentre usciva da casa
Ieri sera aveva criticato il partito
islamista di maggioranza. Esplode
la rivolta contro il governo di Jebali,
assaltate le sedi del partito Ennahda
Escalation in Tunisia. Nuovi violenti scontri sono scoppiati a Tunisi dopo l’uccisione del segretario generale del Partito dei patrioti democratici uniti, Chokri Belaid, assassinato in un agguato nella capitale, nel quartiere di El Menzah.
Il leader dell’opposizione è stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco mentre usciva dalla sua abitazione. Il fratello, Abdelmajid, ha accusato il partito islamico al potere, Ennahda, di essere il mandante dell’omicidio.
La notizia ha provocato l’immediata reazione della folla che si è riversata in avenue Bourghiba, nei pressi del ministero dell’Interno, per protestare e chiedere le dimissioni del premier Hamadi Jebali. I manifestanti si sono affollati anche nelle strade di Sidi Bouzid, dove nel dicembre del 2010 l’ambulante disoccupato Mohamed Bouazizi si diede fuoco dando inizio alle proteste del mondo arabo. La polizia, per disperdere la folla, ha iniziato a lanciare gas lacrimogeni, mentre quattro partiti dell’opposizione hanno deciso di uscire dall’Assemblea legislativa.
LA CRISI ISTITUZIONALE
Si affaccia intanto lo spettro della crisi istituzionale: le opposizioni presenti nell’Assemblea costituente hanno deciso, dopo l’uccisione di Chokri Belaid, di fare dimettere tutti i loro rappresentanti. Nel giorno in cui si terranno i funerali di Chokri Belaid (che ancora non sono stati fissati) la Tunisia sarà paralizzata da uno sciopero generale, indetto dall’opposizione. L’annuncio è stato dato oggi pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa, in cui è stato detto anche che le esequie saranno a carattere nazionale. Cosa che non significa che si tratterà di un funerale di Stato, che può essere deciso solo dal governo, ma che ad esso sarà dato risalto in tutto il Paese.
SOTTO ACCUSA IL PARTITO ENNAHDA
«Continueremo a combattere i nemici della rivoluzione» ha detto il presidente tunisino Moncef Marzouki a Strasburgo per partecipare alla sessione plenaria del Parlamento europeo. Marzouki è immediatamente rientrato a Tunisi e ha anche annullato il suo viaggio di domani al Cairo per partecipare al Vertice della cooperazione islamica. La situazione politica è comunque diventata incandescente nel Paese e le accuse dell’opposizione ora vanno soprattutto in direzione del partito al governo, Ennahda, eletto subito dopo le rivolte nel 2011. Gli assassini di Chokri Belaid «vogliono un bagno di sangue» in Tunisia «ma non ci riusciranno» si è difeso il leader del partito di maggioranza, Rached Ghannouci, accusato dalla famiglia di Belaid di essere il mandante dell’omicidio.
L’OMMAGGIO DI HOLLANDE
A modificare il tiro delle accuse ci ha pensato anche il premier tunisino Hamadi Jebali che ha definito l’attentato «un atto di terrorismo». «L’uccisione di Belaid - ha detto il premier - è un assassinio politico della rivoluzione tunisina: uccidendolo hanno voluto mettere a tacere la sua voce». Chokri Belaid era uno dei principali esponenti delle forze laiche tunisine che si oppongono al governo di Ennahda. La notizia della morte di Belaid era stata data proprio da suo fratello Abdelmajid e dalla moglie che aveva ricordato che proprio sabato scorso Chokri aveva accusato «mercenari» al soldo di Ennahda di aver attaccato una riunione del suo partito. La morte di Belaid ha avuto eco anche a livello internazionale. Il presidente francese, Francois Hollande ha condannato la morte «di una delle voci più coraggiose e libere» della Tunisia
IL KILLER
Le prime notizie che trapelano sulla dinamica dell’uccisione fanno pensare che a sparare sia stato un esperto di armi, se non addirittura un professionista, che indossava un burnous, l’abito tradizionale tunisino, che copre interamente il corpo e con un cappuccio a punta che cela gran parte del viso. Indossato prima della rivoluzione soprattutto dalle persone più anziane o da quelle che venivano in città dalle campagne, dopo la caduta di Ben Ali è tornato di moda (è il capo preferito dal presidente della repubblica, Marzouki, anche nelle manifestazioni ufficiali), sia come riaffermazione della cultura popolare tunisina, che come segno distintivo dei musulmani. La sua foggia, peraltro, consente di camuffare tutto il corpo, quindi anche la statura (per via della forma del cappuccio) e la complessione di chi lo indossa: l’ideale per chi vuole sfuggire a qualsiasi identificazione. Secondo quanto ha riferito alla Tap Mohamed Jmour, presidente del comitato centrale del Partito di Belaid, l’uomo politico è stato colpito da quattro proiettili, tre dei quali - alla testa, all’altezza del cuore e alla nuca - lo hanno raggiunto in punti mortali. Il quarto colpo è finito nella schiena.
L’ULTIMO COMIZIO
Negli ultimi mesi le violenze di matrice politica nel Paese si sono moltiplicate: numerose formazioni ostili al governo e sindacati hanno accusato le milizie filo-islamiche di aver organizzato disordini o attacchi contro gli oppositori o le sedi dei loro uffici. L’ultima presa di posizione di Belaid era giunta ieri sera ed era stata un atto d’accusa contro il partito egemonico della maggioranza, Ennahda. Nel suo intervento, il 48enne aveva sostenuto che nel disegno di Ennahda c’è il progressivo controllo della macchina dell’amministrazione e della giustizia e quindi dell’apparato militare e che la violenza riesploderà ogni qual volta in seno all’Assemblea Costituente si andrà a discutere di un articolo «retrogrado e contrario alla libertà».
( lastampa)
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Re: Top News
Scaroni indagato per tangenti SAIPEM per aggiudicarsi appalto in Algeria.
Scaroni capo ENI, con affari nel petrolio, gas, elettricità, nucleare ... ecc. è quello che ci sta facendo pagare l'elettricità e gas + cari d'europa.
Cosa fa con i nostri soldi:
- compra centrali nucleari in Slovenia
- fa contratti per acquistare il gas russo + caro d'europa
- contrasta l'energia delle rinnovabili
- contrasta la costruzione di un gasdotto che ci porterebbe gas meno caro, dai paesi del mar Caspio ex paesi del blocco sovietico.
Questo signore è un protetto di Berlusconi.
Questo signore è un anti-italiano .... cioè non fa il bene dell'Italia e dovrebbe essere cacciato.
Questo signore non ha nulla a che vedere con il grande Enrico Mattei.
Questo è quello che ci ha portato in questi anni il berlusconismo.
Bye
P.S. Lo so che Scaroni c'era anche con Prodi, ma non faceva porcate allora.
Scaroni capo ENI, con affari nel petrolio, gas, elettricità, nucleare ... ecc. è quello che ci sta facendo pagare l'elettricità e gas + cari d'europa.
Cosa fa con i nostri soldi:
- compra centrali nucleari in Slovenia
- fa contratti per acquistare il gas russo + caro d'europa
- contrasta l'energia delle rinnovabili
- contrasta la costruzione di un gasdotto che ci porterebbe gas meno caro, dai paesi del mar Caspio ex paesi del blocco sovietico.
Questo signore è un protetto di Berlusconi.
Questo signore è un anti-italiano .... cioè non fa il bene dell'Italia e dovrebbe essere cacciato.
Questo signore non ha nulla a che vedere con il grande Enrico Mattei.
Questo è quello che ci ha portato in questi anni il berlusconismo.
Bye
P.S. Lo so che Scaroni c'era anche con Prodi, ma non faceva porcate allora.
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: E Adesso chi Voto?
Dalla hp del Corriere.it di qualche minuto fa.
Vero o falso?
L'ACCORDO
Via libera al bilancio europeo
All'Italia fondi aggiuntivi per 3,5 mld
L'accordo è stato raggiunto su una seconda bozza di compromesso. Ecco le cifre: 960 miliardi di impegni e 908 di pagamenti
Vero o falso?
L'ACCORDO
Via libera al bilancio europeo
All'Italia fondi aggiuntivi per 3,5 mld
L'accordo è stato raggiunto su una seconda bozza di compromesso. Ecco le cifre: 960 miliardi di impegni e 908 di pagamenti
Re: Top News
Bisogna vedere se il parlamento europeo lo approva, il cui presidente si era già espresso negativamente.
L'ACCORDO È STATO RAGGIUNTO SU UNA SECONDA BOZZA DI COMPROMESSO
Via libera sul bilancio (pluriennale) europeo
«All'Italia risorse aggiuntive per 3,5 miliardi»
La soddisfazione di Monti: Ottimo risultato. Le cifre complessive: 960 miliardi di impegni e 908 di pagamenti
«Accordo fatto: il Consiglio ha approvato l'accordo sul quadro finanziario pluriennale per il resto del decennio. Valeva la pena di aspettare». È il testo di un messaggio mandato dal presidente Herman Van Rompuy su Twitter alle 16,22, oltre 25 ore dopo l'orario previsto inizialmente per l'avvio del vertice, che in realtà è cominciato solo giovedì sera dopo lunghe trattative incrociate fra i leader e con il presidente stesso.
Bilancio Ue, Monti: «Risultato soddisfacente»
IL TESTO - L'accordo è stato raggiunto su una seconda bozza di compromesso rivista dal presidente dopo una nuova pausa tecnica in mattinata, ma secondo quanto riferiscono fonti europee le cifre complessive non cambiano rispetto a quelle diffuse in mattinata (960 miliardi di impegni e 908 di pagamenti). «Semplicemente - ha riconosciuto Van Rompuy, giustificando la necessitá dei tagli - non avremmo potuto ignorare le realtá economiche estremamente difficili». Il presidente del Consiglio europeo ha ammesso che «forse non è il bilancio perfetto per nessuno, ma c'è molto per tutti, questo è un bilancio orientato al futuro, realistico e guidato dalle pressanti preoccupazioni» per la crisi. Ancora, Van Rompuy ha sottolineato come «non sia stato facile: è stato l'incontro più lungo del mio mandato, ma ne valeva la pena».
«RISULTATO SODDISFACENTE» -«Ho il piacere di poter dire che il consiglio si è concluso con un accordo sul quadro finanziario pluriennale per Ue. Il risultato è soddisfacente per quel che riguarda l'ammontare complessivo del bilancio dell'Unione europea». Lo dice il premier Mario Monti in conferenza stampa a Bruxelles, aggiungendo come all'Italia siano destinate risorse aggiuntive per 3,5 miliardi. «Abbiamo negoziato duramente», ha rincarato Monti, precisando che l'Italia ha messo il Consiglio Europeo davanti alla possibilità concreta del rischio di un veto italiano.
«UN BUON COMPROMESSO» - Per Francois Hollande l'accordo raggiunto tra i leader nel vertice sul bilancio pluriennale europeo è «un buon compromesso». «Raggiungere l'accordo è stato più lungo del solito ma - ha aggiunto - «i 960 miliardi sono senza dubbio il livello più alto raggiungibile nella forchetta».
«LE RIFORME» - L'accordo sul bilancio dimostra che «è possibile avanzare realmente verso le riforme in seno all'Unione Europea». È questa la lettura che il premier britannico David Cameron - principale fautore dei drastici tagli che i 27 hanno dovuto accettare - ha dato dell'intesa sulle prospettive finanziarie 2014-2020. «L'accordo è positivo - ha commentato - Dimostra che lavorando con gli alleati è possibile procedere realmente con le riforme nell'Ue».
Redazione Online
8 febbraio 2013 | 18:35
http://www.corriere.it/economia/13_febb ... d105.shtml
L'ACCORDO È STATO RAGGIUNTO SU UNA SECONDA BOZZA DI COMPROMESSO
Via libera sul bilancio (pluriennale) europeo
«All'Italia risorse aggiuntive per 3,5 miliardi»
La soddisfazione di Monti: Ottimo risultato. Le cifre complessive: 960 miliardi di impegni e 908 di pagamenti
«Accordo fatto: il Consiglio ha approvato l'accordo sul quadro finanziario pluriennale per il resto del decennio. Valeva la pena di aspettare». È il testo di un messaggio mandato dal presidente Herman Van Rompuy su Twitter alle 16,22, oltre 25 ore dopo l'orario previsto inizialmente per l'avvio del vertice, che in realtà è cominciato solo giovedì sera dopo lunghe trattative incrociate fra i leader e con il presidente stesso.
Bilancio Ue, Monti: «Risultato soddisfacente»
IL TESTO - L'accordo è stato raggiunto su una seconda bozza di compromesso rivista dal presidente dopo una nuova pausa tecnica in mattinata, ma secondo quanto riferiscono fonti europee le cifre complessive non cambiano rispetto a quelle diffuse in mattinata (960 miliardi di impegni e 908 di pagamenti). «Semplicemente - ha riconosciuto Van Rompuy, giustificando la necessitá dei tagli - non avremmo potuto ignorare le realtá economiche estremamente difficili». Il presidente del Consiglio europeo ha ammesso che «forse non è il bilancio perfetto per nessuno, ma c'è molto per tutti, questo è un bilancio orientato al futuro, realistico e guidato dalle pressanti preoccupazioni» per la crisi. Ancora, Van Rompuy ha sottolineato come «non sia stato facile: è stato l'incontro più lungo del mio mandato, ma ne valeva la pena».
«RISULTATO SODDISFACENTE» -«Ho il piacere di poter dire che il consiglio si è concluso con un accordo sul quadro finanziario pluriennale per Ue. Il risultato è soddisfacente per quel che riguarda l'ammontare complessivo del bilancio dell'Unione europea». Lo dice il premier Mario Monti in conferenza stampa a Bruxelles, aggiungendo come all'Italia siano destinate risorse aggiuntive per 3,5 miliardi. «Abbiamo negoziato duramente», ha rincarato Monti, precisando che l'Italia ha messo il Consiglio Europeo davanti alla possibilità concreta del rischio di un veto italiano.
«UN BUON COMPROMESSO» - Per Francois Hollande l'accordo raggiunto tra i leader nel vertice sul bilancio pluriennale europeo è «un buon compromesso». «Raggiungere l'accordo è stato più lungo del solito ma - ha aggiunto - «i 960 miliardi sono senza dubbio il livello più alto raggiungibile nella forchetta».
«LE RIFORME» - L'accordo sul bilancio dimostra che «è possibile avanzare realmente verso le riforme in seno all'Unione Europea». È questa la lettura che il premier britannico David Cameron - principale fautore dei drastici tagli che i 27 hanno dovuto accettare - ha dato dell'intesa sulle prospettive finanziarie 2014-2020. «L'accordo è positivo - ha commentato - Dimostra che lavorando con gli alleati è possibile procedere realmente con le riforme nell'Ue».
Redazione Online
8 febbraio 2013 | 18:35
http://www.corriere.it/economia/13_febb ... d105.shtml
Re: Top News
Dovremmo essere felici perché risparmieremo 500 milioni l'anno?
A me sembra un altro passo verso un mesto tramonto dell'Europa.
Ed il brutto è che nessuno ne parla, presi come siamo a vedere chi la spara più grossa sul taglio delle tasse.
A me sembra un altro passo verso un mesto tramonto dell'Europa.
Ed il brutto è che nessuno ne parla, presi come siamo a vedere chi la spara più grossa sul taglio delle tasse.
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Re: Top News
NUOVA ONDATA DI MALTEMPO SULLA COSTA EST DEGLI STATI UNITI
Nemo, due morti e 600mila al buio
La tempesta che spaventa gli Stati Uniti. Cinquemila voli annullati, scuole chiuse. Altre tre vittime in Canada
http://www.corriere.it/esteri/13_febbra ... d105.shtml
***
METEO: UNA SETTIMANA DI «PIENO INVERNO»
Neve in pianura al Nord da domenica sera
Una nevicata molto abbondante fino a tutto lunedì. Maltempo nei prossimi giorni anche al Centro e al Sud
http://www.corriere.it/cronache/13_febb ... d105.shtml
Nemo, due morti e 600mila al buio
La tempesta che spaventa gli Stati Uniti. Cinquemila voli annullati, scuole chiuse. Altre tre vittime in Canada
http://www.corriere.it/esteri/13_febbra ... d105.shtml
***
METEO: UNA SETTIMANA DI «PIENO INVERNO»
Neve in pianura al Nord da domenica sera
Una nevicata molto abbondante fino a tutto lunedì. Maltempo nei prossimi giorni anche al Centro e al Sud
http://www.corriere.it/cronache/13_febb ... d105.shtml
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Re: Top News
Sabato 09 Febbraio 2013 09:24
Trapani, suicida Giuseppe Burgarella, operaio disoccupato: "Non c'è dignità"
Giuseppe Burgarella, 61 anni, operaio di Guarrato, frazione di Trapani, ha deciso di suicidarsi, impiccandosi in una trave, come gesto estremo di protesta contro la mancanza di lavoro.
Nel suo messaggio di addio, in un pezzo di carta dentro una copia della Costituzione Italiana, ha inserito l'elenco di tutti i morti per disoccupazione degli ultimi due anni, che aveva letto nelle cronache dei giornali. L'ultimo nome in fondo alla lista è il suo. A fianco, vergate di suo pugno, due frasi secche. "Se non lavoro non ho dignità. Adesso mi tolgo dallo stato di disoccupazione".
La sua storia è raccontata oggi sul quotidiano La Repubblica:
Guarrato, 1.300 abitanti in provincia di Trapani, sulla strada per Marsala. Nel giardino della villetta dei Burgarella, muratori sindacalisti (Cgil), c’è un gazebo: tavolo di legno, quattro sedie, gli attrezzi. Da quando gli hanno tolto la «dignità» Giuseppe, non trovando altro da fare, ci va ogni mattina a mettere in ordine. Sessantuno anni, è il più giovane dei due fratelli. Ha iniziato da ragazzino segando il marmo, dai 30 in poi sempre e solo mattoni. L’ultimo contratto è datato 2000: poi la Cooperativa CELI di Santa Ninfa, una delle tante nate nel trapanese dopo il terremoto che nel 1968 sconvolge la Valle del Belice, lo lascia a casa perché non c’è lavoro nemmeno per i soci. Per due anni Giuseppe riceve l’indennità di disoccupazione: 700 euro al mese. Ma lui vuole lavorare. Non solo il bisogno economico — non è era fatto sentire, il muratore di Guarrato. Ultimamente aveva scritto due lettere: una al presidente Napolitano e una a Susanna Camusso, segretario della Cgil, il sindacato
al quale Burgarella era iscritto da sempre (faceva parte del direttivo provinciale della Fillea).
Nelle missive aveva messo nero su bianco tutto il suo disagio, una sofferenza mai spenta e che non riusciva più a tenere per sé. «L’articolo 1 della Costituzione dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. E allora perché lo Stato non mi aiuta a trovare lavoro? Perché non mi toglie da questa condizione di disoccupazione? Perché non mi restituisce la mia dignità?». Fino alla minaccia finale. «E allora se non lo fa lo Stato lo debbo fare io...».
Il gazebo. Una corda e una sedia. Alle 8.30 di domenica il fratello Giovanni lo trova cadavere. Gli accertamenti dei carabinieri di Trapani escludono piste “altre”: né debiti, né malattie incurabili, né movente sentimentale.. I carabinieri gli trovano in tasca copie delle lettere. «Al presidente Napolitano...». «A Susanna Camusso...». Non distante dal corpo senza vita dell’uomo, una versione-opuscolo della Costituzione con dentro il pizzino dei suicidi “da disoccupazione”. La lista di «quelli come me», che si chiude, infatti, col suo nome. «Mi tolgo io dalla condizione.
http://a.marsala.it/cronaca/item/65980- ... C3%A0.html
Terribile!
Ma cosa pensano i nostri politici.
Quando si sentiranno toccati da queste tragedie, provare almeno pietà e sentirsi almeno un po responsabili!
Sono strapagati per governare, attuare la costituzione e risolvere i problemi.
Fanno tutt'altro.
Trapani, suicida Giuseppe Burgarella, operaio disoccupato: "Non c'è dignità"
Giuseppe Burgarella, 61 anni, operaio di Guarrato, frazione di Trapani, ha deciso di suicidarsi, impiccandosi in una trave, come gesto estremo di protesta contro la mancanza di lavoro.
Nel suo messaggio di addio, in un pezzo di carta dentro una copia della Costituzione Italiana, ha inserito l'elenco di tutti i morti per disoccupazione degli ultimi due anni, che aveva letto nelle cronache dei giornali. L'ultimo nome in fondo alla lista è il suo. A fianco, vergate di suo pugno, due frasi secche. "Se non lavoro non ho dignità. Adesso mi tolgo dallo stato di disoccupazione".
La sua storia è raccontata oggi sul quotidiano La Repubblica:
Guarrato, 1.300 abitanti in provincia di Trapani, sulla strada per Marsala. Nel giardino della villetta dei Burgarella, muratori sindacalisti (Cgil), c’è un gazebo: tavolo di legno, quattro sedie, gli attrezzi. Da quando gli hanno tolto la «dignità» Giuseppe, non trovando altro da fare, ci va ogni mattina a mettere in ordine. Sessantuno anni, è il più giovane dei due fratelli. Ha iniziato da ragazzino segando il marmo, dai 30 in poi sempre e solo mattoni. L’ultimo contratto è datato 2000: poi la Cooperativa CELI di Santa Ninfa, una delle tante nate nel trapanese dopo il terremoto che nel 1968 sconvolge la Valle del Belice, lo lascia a casa perché non c’è lavoro nemmeno per i soci. Per due anni Giuseppe riceve l’indennità di disoccupazione: 700 euro al mese. Ma lui vuole lavorare. Non solo il bisogno economico — non è era fatto sentire, il muratore di Guarrato. Ultimamente aveva scritto due lettere: una al presidente Napolitano e una a Susanna Camusso, segretario della Cgil, il sindacato
al quale Burgarella era iscritto da sempre (faceva parte del direttivo provinciale della Fillea).
Nelle missive aveva messo nero su bianco tutto il suo disagio, una sofferenza mai spenta e che non riusciva più a tenere per sé. «L’articolo 1 della Costituzione dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. E allora perché lo Stato non mi aiuta a trovare lavoro? Perché non mi toglie da questa condizione di disoccupazione? Perché non mi restituisce la mia dignità?». Fino alla minaccia finale. «E allora se non lo fa lo Stato lo debbo fare io...».
Il gazebo. Una corda e una sedia. Alle 8.30 di domenica il fratello Giovanni lo trova cadavere. Gli accertamenti dei carabinieri di Trapani escludono piste “altre”: né debiti, né malattie incurabili, né movente sentimentale.. I carabinieri gli trovano in tasca copie delle lettere. «Al presidente Napolitano...». «A Susanna Camusso...». Non distante dal corpo senza vita dell’uomo, una versione-opuscolo della Costituzione con dentro il pizzino dei suicidi “da disoccupazione”. La lista di «quelli come me», che si chiude, infatti, col suo nome. «Mi tolgo io dalla condizione.
http://a.marsala.it/cronaca/item/65980- ... C3%A0.html
Terribile!
Ma cosa pensano i nostri politici.
Quando si sentiranno toccati da queste tragedie, provare almeno pietà e sentirsi almeno un po responsabili!
Sono strapagati per governare, attuare la costituzione e risolvere i problemi.
Fanno tutt'altro.
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Re: Top News
Ma cosa pensano i nostri politici.
erding
Secondo te a quale specie di predatori possono essere paragonati i politici?
erding
Secondo te a quale specie di predatori possono essere paragonati i politici?
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