L'Insopportabile silenzio del Colle: caso Orsi-Finmeccanica
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L'Insopportabile silenzio del Colle: caso Orsi-Finmeccanica
Cari amici forumisti,
oggi abbiamo saputo che Orsi, AD di Finmeccanica, è stato arrestato per le tangenti Agusta-Westland in India.
Dai magistrati abbiamo saputo che Orsi ha cercato tramite contatti con membri del CSM di far togliere l'inchiesta al PM Fusco della procura di Busto Arsizio.
Ora mi aspettavo dal tanto decantato ottimo presidente della repubblica, nonchè presidente del CSM, la seguente dichiarazione pubblica:
"Ho dato mandato al vicepresidente del CSM Vietti di appurare quali e chi sono stati i contatti avuti dall'ing. Orsi con membri del consiglio per fini personali riguardo l'indagine della magistratura di Busto Arsizio. Se venisse appurato una qualsivoglia interferenza con le funzioni del CSM da parte di alcuni membri del consiglio, pretendere ed ottenere le loro dimissioni."
Sono sicuro che parole così semplici "non saranno mai pronunciate" da questo nostro presidente per fortuna uscente.
Un caro saluto a tutti
oggi abbiamo saputo che Orsi, AD di Finmeccanica, è stato arrestato per le tangenti Agusta-Westland in India.
Dai magistrati abbiamo saputo che Orsi ha cercato tramite contatti con membri del CSM di far togliere l'inchiesta al PM Fusco della procura di Busto Arsizio.
Ora mi aspettavo dal tanto decantato ottimo presidente della repubblica, nonchè presidente del CSM, la seguente dichiarazione pubblica:
"Ho dato mandato al vicepresidente del CSM Vietti di appurare quali e chi sono stati i contatti avuti dall'ing. Orsi con membri del consiglio per fini personali riguardo l'indagine della magistratura di Busto Arsizio. Se venisse appurato una qualsivoglia interferenza con le funzioni del CSM da parte di alcuni membri del consiglio, pretendere ed ottenere le loro dimissioni."
Sono sicuro che parole così semplici "non saranno mai pronunciate" da questo nostro presidente per fortuna uscente.
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Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: L'Insopportabile silenzio del Colle: caso Orsi-Finmeccan
1. LA “BOMBA” FINMECCANICA SCOPPIA NELLA MANI DEL PREMIER RIGOR MORTIS E DEL SUO MINISTRO GRILLI NE PROVOCA LO SPUTTANAMENTO INTERNAZIONE E IL CROLLO IN BORSA -
2. DA UN ANNO IL PREMIER-LEADER, TACENDO E NON RIMUOVENDO L’AD GIUSEPPE ORSI FINITO IN CARCERE, HA DI FATTO COPERTO UNA SITUAZIONE INGOVERNABILE E INSOSTENIBILE -
3. ADESSO TOCCHERA’ ALLA MAGISTRATURA INQUIRENTE STABILIRE PURE CHI HA “PROTETTO” ORSI, NOMINATO DA MARIO MONTI APPENA MESSO PIEDE A PALAZZO CHIGI CON BUONA PACE DELL’IMPRUDENTE CANDIDATO GREGORIO GITTI OSPITE FISSO DI “CASA CORRIERE” -
DAGOREPORT
Sabato scorso Dagospia ricordava al candidato monticiano, Gregorio Gitti, che da un anno il numero uno di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, era inquisito dalla magistratura con la pesante accusa di riciclaggio internazionale e sospetto di tangenti pagate per la vendita di una partita di elicotteri AugustaWestland al governo dell'India.
Il genero di Abramo Bazoli, che a quanto pare ha libero accesso nelle stanze del Corriere (interviste) anche nei giorni amari della sua svendita da parte del suocero, aveva sollecitato, sventatamente come vedremo, le dimissioni del presidente dell'Eni, Paolo Scaroni, finito indagato per lo scandalo Saipem.
Un'imprudenza non da poco per lo smemorato avvocato bresciano, dimentico, appunto, che il suo leader-premier, Rigor Mortis, tacendo per lunghissimi mesi sul "caso" del manager di Finmeccanica - finito ieri agli arresti -, si è reso complice della disfatta in Borsa di uno dei player mondiali nel campo dell'aviazione e dei sistemi di sicurezza più sofisticati. E della pessima figura internazione cui, ingiustamente, è stata esposta Finmeccanica davanti ai suoi competitori internazionali.
Nella sua dichiarazione contro Paolo Scaroni a "casa Corriere", il rampante Gitti faceva anche osservare come l'ad di Eni era stato scelto dall'allora premier Silvio Berlusconi. Trascurando il particolare, grazie alla benevolenza dei cronisti, che Giuseppe Orsi in Finmeccanica è stato la prima nomina fatta da Mario Monti appena messo piede a palazzo Chigi.
Ora spetterà alla magistratura inquirente provare le accuse contro il manager varesino più amato dalla Lega di Maroni. Il manager che nelle ore libere confidava al pio Ettore lo Fusto Gotti Tedeschi, di come il giovane Alberto Nagel (Mediobanca) gli aveva raccontato delle "false" consulenze all'ex moglie del ministro del Tesoro, Vittorio Grilli.
E svelare poi quale ruolo di "puparo" continua a svolgere l'ex presidente dello Ior, Gotti-Tedeschi, nelle retrovie dei Poteri marci. Che con Orsi si vantava di avergli assicurato la "tutela" del direttore del "Corriere della Sera", Flebuccio de Bortoli.
Chissà se il puntuto avv. Gregorio Gitti oltre che su Paolo Scaroni, ha qual cosa da dire sulla presenza del banchiere cattolico in posti di spicco nella Cassa depositi e prestiti di Vito Gamberale e Franco Bassanini, anche dopo la sua chiamata in causa per lo scandalo Montepaschi di Siena-Antonveneta. Magari il solerte candidato monticiano, potrà verificare (e denunciare) se c'è un possibile conflitto d'interessi se nella pubblica Cassa depositi e prestiti trovi posti (e spazio) il proconsole italiano del privato Banco di Santander. O solo Opus Dei?
2. DA UN ANNO IL PREMIER-LEADER, TACENDO E NON RIMUOVENDO L’AD GIUSEPPE ORSI FINITO IN CARCERE, HA DI FATTO COPERTO UNA SITUAZIONE INGOVERNABILE E INSOSTENIBILE -
3. ADESSO TOCCHERA’ ALLA MAGISTRATURA INQUIRENTE STABILIRE PURE CHI HA “PROTETTO” ORSI, NOMINATO DA MARIO MONTI APPENA MESSO PIEDE A PALAZZO CHIGI CON BUONA PACE DELL’IMPRUDENTE CANDIDATO GREGORIO GITTI OSPITE FISSO DI “CASA CORRIERE” -
DAGOREPORT
Sabato scorso Dagospia ricordava al candidato monticiano, Gregorio Gitti, che da un anno il numero uno di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, era inquisito dalla magistratura con la pesante accusa di riciclaggio internazionale e sospetto di tangenti pagate per la vendita di una partita di elicotteri AugustaWestland al governo dell'India.
Il genero di Abramo Bazoli, che a quanto pare ha libero accesso nelle stanze del Corriere (interviste) anche nei giorni amari della sua svendita da parte del suocero, aveva sollecitato, sventatamente come vedremo, le dimissioni del presidente dell'Eni, Paolo Scaroni, finito indagato per lo scandalo Saipem.
Un'imprudenza non da poco per lo smemorato avvocato bresciano, dimentico, appunto, che il suo leader-premier, Rigor Mortis, tacendo per lunghissimi mesi sul "caso" del manager di Finmeccanica - finito ieri agli arresti -, si è reso complice della disfatta in Borsa di uno dei player mondiali nel campo dell'aviazione e dei sistemi di sicurezza più sofisticati. E della pessima figura internazione cui, ingiustamente, è stata esposta Finmeccanica davanti ai suoi competitori internazionali.
Nella sua dichiarazione contro Paolo Scaroni a "casa Corriere", il rampante Gitti faceva anche osservare come l'ad di Eni era stato scelto dall'allora premier Silvio Berlusconi. Trascurando il particolare, grazie alla benevolenza dei cronisti, che Giuseppe Orsi in Finmeccanica è stato la prima nomina fatta da Mario Monti appena messo piede a palazzo Chigi.
Ora spetterà alla magistratura inquirente provare le accuse contro il manager varesino più amato dalla Lega di Maroni. Il manager che nelle ore libere confidava al pio Ettore lo Fusto Gotti Tedeschi, di come il giovane Alberto Nagel (Mediobanca) gli aveva raccontato delle "false" consulenze all'ex moglie del ministro del Tesoro, Vittorio Grilli.
E svelare poi quale ruolo di "puparo" continua a svolgere l'ex presidente dello Ior, Gotti-Tedeschi, nelle retrovie dei Poteri marci. Che con Orsi si vantava di avergli assicurato la "tutela" del direttore del "Corriere della Sera", Flebuccio de Bortoli.
Chissà se il puntuto avv. Gregorio Gitti oltre che su Paolo Scaroni, ha qual cosa da dire sulla presenza del banchiere cattolico in posti di spicco nella Cassa depositi e prestiti di Vito Gamberale e Franco Bassanini, anche dopo la sua chiamata in causa per lo scandalo Montepaschi di Siena-Antonveneta. Magari il solerte candidato monticiano, potrà verificare (e denunciare) se c'è un possibile conflitto d'interessi se nella pubblica Cassa depositi e prestiti trovi posti (e spazio) il proconsole italiano del privato Banco di Santander. O solo Opus Dei?
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Re: L'Insopportabile silenzio del Colle: caso Orsi-Finmeccan
IL SEGRETO DI PULCINELLA
Orsi arrestato per corruzione: “Tangente da 51 milioni”
Mazzette come "filosofia aziendale", scrive il gip.
Non è comprensibile l’ipocrisia nazionale, compresa quella della magistratura.
Su questo punto ha ragione Orsi, “Da sempre si tratta di una normale prassi internazionale”.
Un conto è la giurisdizione sul territorio di nostra competenza, la “Penisola dei Famosi”, un conto è la giurisdizione internazione su cui non abbiamo competenza.
Da sempre, premier e ministri della Repubblica si sono prestati alla promozione della vendita delle primarie aziende di Stato.
Sembra di vivere all’interno della favola de “I vestiti nuovi dell’imperatore” di Hans Christian Andersen, dove tutti i cortigiani facevano finta di magnificare i nuovi abiti dell’imperatore mentre non indossava nulla e solo l’ingenuità di un ragazzino ha svelato l’arcano.
Lo sanno tutti che in tutto il pianeta, tra gli Stati, vendi in cambio di tangente.
51 milioni (quasi 100 miliardi di vecchie lire) è certamente una bella tangente, ma tanti dovevano essere tacitati.
*****
Finmeccanica, Orsi arrestato per corruzione: “Tangente da 51 milioni”
In carcere il presidente del gruppo pubblico, vicino al leader leghista Maroni. Domiciliari per l'ad di Agusta Westland Bruno Spagnolini. Al centro dell'inchiesta la vendita di 12 elicotteri al governo indiano. Mazzette come "filosofia aziendale", scrive il gip. Pressioni sul Csm per ostacolare i magistrati, e su Squinzi per ammorbidire la linea del "Sole". Monti: sull'azienda "un problema di governance che affronteremo"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 12 febbraio 2013Commenti (941)
La “filosofia aziendale” delle tangenti come “fattore naturale” degli affari del gruppo. E’ quanto si legge nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto del presidente di Finmeccanica Giuseppe Orsi. L’accusa nei suoi confronti è di corruzione internazionale, peculato e concussione, per le presunte mazzette che sarebbero state pagate per la vendita di 12 elicotteri Agusta Westland al governo indiano. Il gip di Busto Arsizio (l’inchiesta è condotta dal pm Eugenio Fusco) ha disposto anche gli arresti domiciliari per l’ad di Augusta Westland, Bruno Spagnolini, con le stesse accuse. Gli investigatori hanno inoltre perquisito gli uffici di Finmeccanica a Roma da dove hanno acquisiti docuumenti e supporti informatici.
Con Orsi, sono stati arrestati anche due cittadini svizzeri, Guido Haschke e il suo socio Carlo Gerosa, che intermediarono nell’affare con Finmeccanica. Secondo l’accusa, per la vendita degli elicotteri fu pagata una tangente da 51 milioni di euro. Dalle carte emerge che il presidente di Finmeccanica avrebbe cercato di ostacolare l’inchiesta giudiziaria contattando il Csm affinché venisse nominato in tempi brevi il nuovo procuratore di Busto Arsizio. Questi, a sua volta, avrebbe dovuto estromettere dall’indagine il procuratore applicato Eugenio Fusco, titolare del fascicolo su Giuseppe Orsi. Dalle certa emerge anche un’intercettazione telefonica in cui lo stesso Orsi si lamenta con il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi degli articolo critici pubblicati da Il Sole-24 Ore. E Squinzi promette immediatamente di intervenire sul direttore del quotidiano, Roberto Napoletano.
Secondo il gip, sia Giuseppe Orsi che Bruno Spagnolini “appaiono convinti dell’esigenza di ricorrere a tali sistemi operativi per ottenere l’aggiudicazione delle gare di appalto”. A questo riguardo, con riferimento a Spagnolini, il gip sottolinea che in una valigia sequestrata all’intermediario Haschke a casa della madre è stato trovato un memorandum risalente al 2010 “riguardante successiva fornitura di mezzi Agusta sempre all’India con specifico riferimento alla tangente richiesta dal pubblico ufficiale coinvolto in quei fatti (tale Saini). Dunque – annota il giudice – l’Agusta Westland, e per essa la sua dirigenza e lo Spagnolini in particolare, sembrano essere consueti al pagamento di tangenti e vi è motivo di credere che tale ‘filosofia aziendale‘ si ripeta anche in futuro se non resa vana attraverso l’intervento cautelare”. Riguardo a Orsi, scrive ancora il giudice, “rivela il suo disincanto per la pratica tangentizia e, dunque deve aggiungersi, il suo convincimento che la stessa sia un fattore naturale della pratica aziendale”.
”Ho sempre fatto il bene dell’azienda e del paese” ha detto Orsi al suo legale Ennio Amodio dopo l’arresto. Orsi, afferma Amodio, “non ha mai commesso alcun illecito e lo dimostreremo”.
L’inchiesta che ha determinato l’arresto del presidente di Finmeccanica, vicino al leader leghista Roberto Maroni, è stata condotta a lungo dai pubblici ministeri di Napoli Piscitelli e Woodcock e poi trasmessa a Busto Arsizio per decisione della Corte di Cassazione, che ha stabilito la competenza territoriale dei magistrati lombardi. Nella prima fase dell’inchiesta i pm napoletani hanno raccolto una gran quantità di documenti e numerosi indizi a carico di Orsi e di altri indagati. I magistrati della procura di Busto Arsizio, attraverso altre indagini, hanno completato il quadro accusatorio, chiedendo ed ottenendo le misure cautelari eseguite questa mattina.
Finmeccanica, si legge in una nota, ”esprime solidarietà” al suo presidente e all’amministratore della controllata Agusta Westland. La società comunica inoltre che l’attività aziendale prosegue con ordine. Sulla vicenda intervien, con altri toni, anche il presidente del consiglio uscente Mario Monti: “La magistratura fa il suo lavoro e sono sicuro lo farà fino in fondo”, spiega a Unomattina, ma su Finmeccanica “c’è un problema di governance che affronteremo”. L’aspetto delle regole è “importante andare avanti per estirpare la corruzione”, “rafforzando la disciplina”. Il premier ha anche ricordato come la legge anticorruzione sia stata approvata “con fatica” per l’opposizione della destra.
Orsi, nonostante fosse indagato da tempo, è sempre rimasto al suo posto. Fino ad oggi, “in assenza di riscontri fattuali sulla vicenda contestata non sussistevano i presupposti concreti certi e attuali affinché l’assemblea deliberasse l’eventuale revoca dell’amministratore coinvolto nelle indagini, ovvero la promozione di una azione di responsabilità nei suoi confronti”. Ma ormai il ministero dell’Economia ora deve guardare avanti. Ciò “anche al fine di evitare il rischio di insorgere di danni al patrimonio della Società ovvero all’erario derivanti da infondatezza dell’azione eventualmente promossa”. Il Tesoro quindi ”si sta adoperando adotti tempestivamente un sistema di governance in grado di garantire la necessaria continuità gestionale, la tutela degli interessi degli azionisti – e quindi anche dell’Erario – nonché la massima correttezza e trasparenza nei processi decisionali”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02 ... ni/496341/
Orsi arrestato per corruzione: “Tangente da 51 milioni”
Mazzette come "filosofia aziendale", scrive il gip.
Non è comprensibile l’ipocrisia nazionale, compresa quella della magistratura.
Su questo punto ha ragione Orsi, “Da sempre si tratta di una normale prassi internazionale”.
Un conto è la giurisdizione sul territorio di nostra competenza, la “Penisola dei Famosi”, un conto è la giurisdizione internazione su cui non abbiamo competenza.
Da sempre, premier e ministri della Repubblica si sono prestati alla promozione della vendita delle primarie aziende di Stato.
Sembra di vivere all’interno della favola de “I vestiti nuovi dell’imperatore” di Hans Christian Andersen, dove tutti i cortigiani facevano finta di magnificare i nuovi abiti dell’imperatore mentre non indossava nulla e solo l’ingenuità di un ragazzino ha svelato l’arcano.
Lo sanno tutti che in tutto il pianeta, tra gli Stati, vendi in cambio di tangente.
51 milioni (quasi 100 miliardi di vecchie lire) è certamente una bella tangente, ma tanti dovevano essere tacitati.
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Finmeccanica, Orsi arrestato per corruzione: “Tangente da 51 milioni”
In carcere il presidente del gruppo pubblico, vicino al leader leghista Maroni. Domiciliari per l'ad di Agusta Westland Bruno Spagnolini. Al centro dell'inchiesta la vendita di 12 elicotteri al governo indiano. Mazzette come "filosofia aziendale", scrive il gip. Pressioni sul Csm per ostacolare i magistrati, e su Squinzi per ammorbidire la linea del "Sole". Monti: sull'azienda "un problema di governance che affronteremo"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 12 febbraio 2013Commenti (941)
La “filosofia aziendale” delle tangenti come “fattore naturale” degli affari del gruppo. E’ quanto si legge nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto del presidente di Finmeccanica Giuseppe Orsi. L’accusa nei suoi confronti è di corruzione internazionale, peculato e concussione, per le presunte mazzette che sarebbero state pagate per la vendita di 12 elicotteri Agusta Westland al governo indiano. Il gip di Busto Arsizio (l’inchiesta è condotta dal pm Eugenio Fusco) ha disposto anche gli arresti domiciliari per l’ad di Augusta Westland, Bruno Spagnolini, con le stesse accuse. Gli investigatori hanno inoltre perquisito gli uffici di Finmeccanica a Roma da dove hanno acquisiti docuumenti e supporti informatici.
Con Orsi, sono stati arrestati anche due cittadini svizzeri, Guido Haschke e il suo socio Carlo Gerosa, che intermediarono nell’affare con Finmeccanica. Secondo l’accusa, per la vendita degli elicotteri fu pagata una tangente da 51 milioni di euro. Dalle carte emerge che il presidente di Finmeccanica avrebbe cercato di ostacolare l’inchiesta giudiziaria contattando il Csm affinché venisse nominato in tempi brevi il nuovo procuratore di Busto Arsizio. Questi, a sua volta, avrebbe dovuto estromettere dall’indagine il procuratore applicato Eugenio Fusco, titolare del fascicolo su Giuseppe Orsi. Dalle certa emerge anche un’intercettazione telefonica in cui lo stesso Orsi si lamenta con il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi degli articolo critici pubblicati da Il Sole-24 Ore. E Squinzi promette immediatamente di intervenire sul direttore del quotidiano, Roberto Napoletano.
Secondo il gip, sia Giuseppe Orsi che Bruno Spagnolini “appaiono convinti dell’esigenza di ricorrere a tali sistemi operativi per ottenere l’aggiudicazione delle gare di appalto”. A questo riguardo, con riferimento a Spagnolini, il gip sottolinea che in una valigia sequestrata all’intermediario Haschke a casa della madre è stato trovato un memorandum risalente al 2010 “riguardante successiva fornitura di mezzi Agusta sempre all’India con specifico riferimento alla tangente richiesta dal pubblico ufficiale coinvolto in quei fatti (tale Saini). Dunque – annota il giudice – l’Agusta Westland, e per essa la sua dirigenza e lo Spagnolini in particolare, sembrano essere consueti al pagamento di tangenti e vi è motivo di credere che tale ‘filosofia aziendale‘ si ripeta anche in futuro se non resa vana attraverso l’intervento cautelare”. Riguardo a Orsi, scrive ancora il giudice, “rivela il suo disincanto per la pratica tangentizia e, dunque deve aggiungersi, il suo convincimento che la stessa sia un fattore naturale della pratica aziendale”.
”Ho sempre fatto il bene dell’azienda e del paese” ha detto Orsi al suo legale Ennio Amodio dopo l’arresto. Orsi, afferma Amodio, “non ha mai commesso alcun illecito e lo dimostreremo”.
L’inchiesta che ha determinato l’arresto del presidente di Finmeccanica, vicino al leader leghista Roberto Maroni, è stata condotta a lungo dai pubblici ministeri di Napoli Piscitelli e Woodcock e poi trasmessa a Busto Arsizio per decisione della Corte di Cassazione, che ha stabilito la competenza territoriale dei magistrati lombardi. Nella prima fase dell’inchiesta i pm napoletani hanno raccolto una gran quantità di documenti e numerosi indizi a carico di Orsi e di altri indagati. I magistrati della procura di Busto Arsizio, attraverso altre indagini, hanno completato il quadro accusatorio, chiedendo ed ottenendo le misure cautelari eseguite questa mattina.
Finmeccanica, si legge in una nota, ”esprime solidarietà” al suo presidente e all’amministratore della controllata Agusta Westland. La società comunica inoltre che l’attività aziendale prosegue con ordine. Sulla vicenda intervien, con altri toni, anche il presidente del consiglio uscente Mario Monti: “La magistratura fa il suo lavoro e sono sicuro lo farà fino in fondo”, spiega a Unomattina, ma su Finmeccanica “c’è un problema di governance che affronteremo”. L’aspetto delle regole è “importante andare avanti per estirpare la corruzione”, “rafforzando la disciplina”. Il premier ha anche ricordato come la legge anticorruzione sia stata approvata “con fatica” per l’opposizione della destra.
Orsi, nonostante fosse indagato da tempo, è sempre rimasto al suo posto. Fino ad oggi, “in assenza di riscontri fattuali sulla vicenda contestata non sussistevano i presupposti concreti certi e attuali affinché l’assemblea deliberasse l’eventuale revoca dell’amministratore coinvolto nelle indagini, ovvero la promozione di una azione di responsabilità nei suoi confronti”. Ma ormai il ministero dell’Economia ora deve guardare avanti. Ciò “anche al fine di evitare il rischio di insorgere di danni al patrimonio della Società ovvero all’erario derivanti da infondatezza dell’azione eventualmente promossa”. Il Tesoro quindi ”si sta adoperando adotti tempestivamente un sistema di governance in grado di garantire la necessaria continuità gestionale, la tutela degli interessi degli azionisti – e quindi anche dell’Erario – nonché la massima correttezza e trasparenza nei processi decisionali”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02 ... ni/496341/
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Re: L'Insopportabile silenzio del Colle: caso Orsi-Finmeccan
Fitto (PDL) è stato condannato a 4 anni per tangenti e finanziamento illecito quando era governatore della Puglia.
Non sono i magistrati politicizzati ma un sistema di magna magna messo in essere da Berlusconi e dal suo partito azienda fatto da una buona parte da persone giá condannate, vedi il suo fiscalista orgoglioso di aver corrotto nientemeno che la GdF.
Il prossimo 24 e 25 febbraio andiamo a liberarci di questo sporco individuo e dei suoi sodali.
Coraggio ..... si può.
Non sono i magistrati politicizzati ma un sistema di magna magna messo in essere da Berlusconi e dal suo partito azienda fatto da una buona parte da persone giá condannate, vedi il suo fiscalista orgoglioso di aver corrotto nientemeno che la GdF.
Il prossimo 24 e 25 febbraio andiamo a liberarci di questo sporco individuo e dei suoi sodali.
Coraggio ..... si può.
Ultima modifica di Joblack il 13/02/2013, 14:01, modificato 1 volta in totale.
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Re: L'Insopportabile silenzio del Colle: caso Orsi-Finmeccan
ANSA) - BARI, 13 FEB - Sono stati condonati, per effetto dell'indulto, tre dei quattro anni di reclusione inflitti dal Tribunale di Bari all'ex ministro Raffaele Fitto per presunti illeciti in appalti. Lo si è appreso solo nella tarda mattinata quando il dispositivo della sentenza è stato messo a disposizione delle parti.
manco il tempo
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Re: L'Insopportabile silenzio del Colle: caso Orsi-Finmeccan
Certo, i giudici applicano la legge in questo caso favorevole a fitto, quindi non si può parlare a vanvera come fa Berlusconi ma non solo lui sulla politicizzazione dei magistrati. I soliti 2 pesi e due misure.Amadeus ha scritto:ANSA) - BARI, 13 FEB - Sono stati condonati, per effetto dell'indulto, tre dei quattro anni di reclusione inflitti dal Tribunale di Bari all'ex ministro Raffaele Fitto per presunti illeciti in appalti. Lo si è appreso solo nella tarda mattinata quando il dispositivo della sentenza è stato messo a disposizione delle parti.
manco il tempo
Cmq resta il reato riconosciuto in primo grado, quindi con certezza avremo un parlamentare eletto con precedenti penali, non di poco conto, ma corruzione e finanziamento illecito.
Un tal personaggio sarà chiamato a formare le leggi ......speriamo che resti inchiodato all' opposizione.
Oggi a omnibus Cappellini de il messaggero ha avuto il coraggio di sostenere la tesi che Ingroia non avrebbe potuto candidarsi perché magistrato, mentre i condannati si, i legali di Berlusconi si, i mafiosi dell' Utri si, Fitto si fino al quarto grado di giudizio.
Se fossi stato lì l'avrei schiaffeggiato.
Questa di Cappellini è una disonestà intellettuale inaudita.
La destra populista di Berlusconi e la lega razzista e xenofoba vorrebbero che si bloccassero i processi, il programmi tv di intrattenimento e la satira politica, perfino le notizie giornalistche sui gravi fatti di corruzione delle imprese a controllo pubblico.
Questa pretesa assurda ha lo scopo di ingannare l'elettore affinché possa mettere un voto al buio oppure un voto di solite interessi.
Ancora un attacco alla democrazia che l'attuale PdR minimamente difende ..... lui che è chiamato dal popolo al più alto scranno della repubblica proprio per questa funzione ...cosa che non ha mai fatto consentendo l'uso diffuso della fiducia che né nella costituzione né nella prassi 50enaria degli atti del parlamento viene consentita.
Sempre più schifato ....
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
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Re: L'Insopportabile silenzio del Colle: caso Orsi-Finmeccan
non guardo più nè omnibus nè agorà, inutile chiacchiericcio..... tanto poi le decisioni le prendono altri.
speriamo di cambiare buona parte del copione dopo il 25 febbraio.
speriamo di cambiare buona parte del copione dopo il 25 febbraio.
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Re: L'Insopportabile silenzio del Colle: caso Orsi-Finmeccan
Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato... scurdammoce 'o passato...simme in Italy paisà.................
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Finmeccanica, India: “Pagamento degli elicotteri sospeso”. Titolo in Borsa ko
Nuova Delhi: "Pronti a rinunciare alla commessa". Intanto blocca il versamento da 750 milioni di dollari. A Piazza Affari gli scambi dell'azienda congelati. Maroni furioso dopo che l'inchiesta sfiora anche il partito. Orsi in un colloquio con Repubblica di un mese fa si difendeva: "Non corrompo per vendere. Piuttosto rinuncio"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 13 febbraio 2013Commenti (117)
L’India ha sospeso i pagamenti a Finmeccanica per il contratto da 750 milioni di dollari e non ritirerà più elicotteri fino a quando non sarà terminata l’indagine in corso. Lo scrive la Reuters una fonte del ministero della Difesa indiano. L’India già nelle prime ore successive all’arresto del presidente Giuseppe Orsi da una parte aveva avvertito che è pronta ad annullare la commessa al centro dell’inchiesta dei magistrati e dall’altra, con il ministro degli Esteri, aveva fatto sapere che “seguirà la legge”, nel senso che useranno gli elementi delle indagini della Procura di Busto Arsizio. Se l’inchiesta indiana proverà che vi è stata corruzione nella vendita di 12 elicotteri di AgustaWestland, “Finmeccanica potrebbe finire sulla ‘blacklist’e la commessa potrebbe essere annullata” ha dichiarato il ministro della Difesa indiano A.K. Antony. Antony ha. ribadito che “agiremo non appena avremo i risultati della nostra inchiesta” e ricordato che in passato l’Ufficio centrale di indagini ha indagato in altre operazioni di questo tipo “è sei imprese sono finite sulla lista nera”.
Intanto il titolo di Finmeccanica nel primo pomeriggio è stato congelato in Borsa per eccesso di ribasso in attesa del cda chiamato a decidere sulla governance. Le azioni del gruppo aerospaziale, al centro dell’inchiesta sulle presunte tangenti, hanno segnato un calo fino al 5% soprattutto dopo la notizia della sospensione dei pagamenti da parte dell’India. In chiusura di contrattazioni le azioni del gruppo hanno lasciato un 4% a 4,23 euro.
Dopo aver letto le ricostruzioni dei giornali sul coinvolgimento della Lega Nord nell’inchiesta su Finmeccanica reagisce anche Roberto Maroni che annuncia querele. Su Twitter il segretario del Carroccio avverte: “Su Finmeccanica oggi faccio partire nuove querele contro la banda dei diffamatori di professione, comincio da Repubblica e Falso Quotidiano“.
Oggi peraltro Repubblica riporta un colloquio con lo stesso Orsi di un mese fa: “Non corrompo per vendere – diceva allora il manager – Piuttosto, rinuncio a vendere”. E ancora: “Nella mia vita non ho chiesto mai nulla. Tantomeno di essere seduto su questa sedia. Mi hanno chiamato”. “Ancora adesso – diceva Orsi – Roma, i palazzi della politica, le banche, sono qualcosa che fatico a maneggiare”. “In vita mia sarò stato in tutto due volte a palazzo Chigi, ho incontrato Tremonti in una sola occasione e non frequento il ministero dell’Economia”. “Io sono l’uomo della discontinuità – ha detto – Perché rispetto al modello delle vecchie Partecipazioni Statali, vale a dire allo schema contratti/lavoro/pace sociale, io ho scelto il mercato. Anzi, i mercati Internazionali. Io sfido da sempre la concorrenza internazionale”. Orsi minimizzava il ruolo della Lega nella sua posizione al vertice di Finmeccanica: “Un giorno incontro qui in ascensore Calderoli e lui non mi riconosce. Per non parlare di Bossi, che non so neppure che faccia abbia. Solo Maroni l’ho conosciuto bene. Dai tempi in cui era ministro dell’Interno. E lo stimo”. Sull’affare indiano non era entrato nel merito: di Guido Haschke, presunto intermediario della tangente pure incluso nell’ordine di arresto, diceva di averlo “conosciuto pochissimo. Me lo presentò Zappa e sull’uomo preferirei non dire. Mettiamola così: ha fatto il suo lavoro”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02 ... at/497628/
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Finmeccanica, India: “Pagamento degli elicotteri sospeso”. Titolo in Borsa ko
Nuova Delhi: "Pronti a rinunciare alla commessa". Intanto blocca il versamento da 750 milioni di dollari. A Piazza Affari gli scambi dell'azienda congelati. Maroni furioso dopo che l'inchiesta sfiora anche il partito. Orsi in un colloquio con Repubblica di un mese fa si difendeva: "Non corrompo per vendere. Piuttosto rinuncio"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 13 febbraio 2013Commenti (117)
L’India ha sospeso i pagamenti a Finmeccanica per il contratto da 750 milioni di dollari e non ritirerà più elicotteri fino a quando non sarà terminata l’indagine in corso. Lo scrive la Reuters una fonte del ministero della Difesa indiano. L’India già nelle prime ore successive all’arresto del presidente Giuseppe Orsi da una parte aveva avvertito che è pronta ad annullare la commessa al centro dell’inchiesta dei magistrati e dall’altra, con il ministro degli Esteri, aveva fatto sapere che “seguirà la legge”, nel senso che useranno gli elementi delle indagini della Procura di Busto Arsizio. Se l’inchiesta indiana proverà che vi è stata corruzione nella vendita di 12 elicotteri di AgustaWestland, “Finmeccanica potrebbe finire sulla ‘blacklist’e la commessa potrebbe essere annullata” ha dichiarato il ministro della Difesa indiano A.K. Antony. Antony ha. ribadito che “agiremo non appena avremo i risultati della nostra inchiesta” e ricordato che in passato l’Ufficio centrale di indagini ha indagato in altre operazioni di questo tipo “è sei imprese sono finite sulla lista nera”.
Intanto il titolo di Finmeccanica nel primo pomeriggio è stato congelato in Borsa per eccesso di ribasso in attesa del cda chiamato a decidere sulla governance. Le azioni del gruppo aerospaziale, al centro dell’inchiesta sulle presunte tangenti, hanno segnato un calo fino al 5% soprattutto dopo la notizia della sospensione dei pagamenti da parte dell’India. In chiusura di contrattazioni le azioni del gruppo hanno lasciato un 4% a 4,23 euro.
Dopo aver letto le ricostruzioni dei giornali sul coinvolgimento della Lega Nord nell’inchiesta su Finmeccanica reagisce anche Roberto Maroni che annuncia querele. Su Twitter il segretario del Carroccio avverte: “Su Finmeccanica oggi faccio partire nuove querele contro la banda dei diffamatori di professione, comincio da Repubblica e Falso Quotidiano“.
Oggi peraltro Repubblica riporta un colloquio con lo stesso Orsi di un mese fa: “Non corrompo per vendere – diceva allora il manager – Piuttosto, rinuncio a vendere”. E ancora: “Nella mia vita non ho chiesto mai nulla. Tantomeno di essere seduto su questa sedia. Mi hanno chiamato”. “Ancora adesso – diceva Orsi – Roma, i palazzi della politica, le banche, sono qualcosa che fatico a maneggiare”. “In vita mia sarò stato in tutto due volte a palazzo Chigi, ho incontrato Tremonti in una sola occasione e non frequento il ministero dell’Economia”. “Io sono l’uomo della discontinuità – ha detto – Perché rispetto al modello delle vecchie Partecipazioni Statali, vale a dire allo schema contratti/lavoro/pace sociale, io ho scelto il mercato. Anzi, i mercati Internazionali. Io sfido da sempre la concorrenza internazionale”. Orsi minimizzava il ruolo della Lega nella sua posizione al vertice di Finmeccanica: “Un giorno incontro qui in ascensore Calderoli e lui non mi riconosce. Per non parlare di Bossi, che non so neppure che faccia abbia. Solo Maroni l’ho conosciuto bene. Dai tempi in cui era ministro dell’Interno. E lo stimo”. Sull’affare indiano non era entrato nel merito: di Guido Haschke, presunto intermediario della tangente pure incluso nell’ordine di arresto, diceva di averlo “conosciuto pochissimo. Me lo presentò Zappa e sull’uomo preferirei non dire. Mettiamola così: ha fatto il suo lavoro”.
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Re: L'Insopportabile silenzio del Colle: caso Orsi-Finmeccan
MONTI ACCUSATO DI INERZIA “NON POTEVO IMMAGINARE”
(Giorgio Meletti).
13/02/2013 di triskel182
L’IMBARAZZO DEL PREMIER CHE PER UN ANNO HA FINTO DI NON VEDERE. ORSI NON SI DIMETTE, OGGI I POTERI AL DG PANSA.
Gli hanno sfasciato la Finmeccanica sotto gli occhi, ma a sua insaputa.
Mario Monti aggiunge il suo nome prestigioso alla lista dei politici del terzo tipo, quelli del “chi poteva immaginarlo”.
Con lui, perfettamente allineato, il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che ieri sera si è chiamato fuori dalla vicenda arrivando addirittura a dichiarare di non svolgere “attività di direzione e coordinamento sulle attività della Finmeccanica”.
Come se la più importante società dello Stato fosse dunque abbandonata a se stessa, affidata in autogestione al signor Giuseppe Orsi e ai suoi cari.
È stata una giornata di polemiche roventi su un governo tecnico che per mesi ha lasciato al suo posto Giuseppe Orsi, quando anche i lavandini e gli altri sanitari di palazzo Chigi sapevano che il numero uno della Finmeccanica sarebbe stato prima o poi arrestato; e che, per un’azienda che ha come clienti quasi esclusivamente i governi, la cacciata traumatica del numero uno sarebbe stata meno dannosa delle notizie sul presidente e amministratore delegato in gattabuia: a cominciare dal titolo, crollato in Borsa.
L’AUTODIFESA di Monti è imbarazzata: “Finora non c’erano elementi che consentissero di prendere determinate decisioni”, ha detto, glissando sul fatto che il siluramento di Pier Francesco Guarguaglini per fare posto a Orsi alla presidenza di Fin-meccanica è stato il primo atto del suo governo, e si è basato su un semplice avviso di garanzia.
Monti tradisce un pensiero tutto elettoralistico aggiungendo che “una società quotata in Borsa, non è che si può gestire pensando a quali critiche farà sei-otto mesi dopo il presidente Vendola”.
Ma le critiche ci furono anche sei-otto mesi prima, come ricorda il leader Pd Pier Luigi Bersani: “Forse il governo doveva fare qualche mossa prima”. Ma la gestione di Monti della drammatica vicenda Finmeccanica è perfettamente descritta nell’ordinanza di custodia cautelare del gip di Busto Arsizio Luca Labianca, che ricorda come da mesi l’inchiesta stava determinando “una palese e conosciuto imbarazzo da parte dei più importanti esponenti governativi”.
Monti sapeva tutto perfettamente, e del resto non è un mistero che al governo sono arrivati ripetuti e autorevoli segnali sulla grave evoluzione dell’inchiesta sugli elicotteri indiani. Lo scorso 4 gennaio gli inquirenti hanno intercettato un colloquio tra il presidente della Fata, Ignazio Moncada, e l’ex ministro dell’Economia Domenico Siniscalco. Moncada spiega all’amico torinese che Monti, ancora poche settimane fa, aspetta che Orsi si dimetta spontaneamente. Anziché cacciarlo, come da più parti sollecitato, il nuovo leader centrista cerca di farglielo capire. Secondo Moncada, Monti avrebbe così descritto la sua sottile strategia: “Vado ad Abu Dhabi, non gli stringo la mano, capirà che si deve dimettere… poi non gli ho risposto alla lettera quindi ha capito che…”.
Moncada è il manager del gruppo Finmeccanica di cui a lungo parlarono Orsi e l’amico Ettore Gotti Tedeschi nella cena dello scorso 23 maggio intercettata in un ristorante di Roma. Orsi accusava Moncada di fare il gioco di Alessandro Pansa, direttore generale Finmeccanica, in rotta di collisione con il presidente indagato. Gotti Tedeschi lo rassicurava, considerando il potente Moncada, al contrario, depositario della volontà del “sistema” di proteggere Orsi.
Nella stessa conversazione ci furono le pesanti accuse di Orsi alla ex moglie di Vittorio Grilli, che avrebbe visto risolti alcuni suoi problemi economici da false consulenze Finmeccanica. Accuse poi smentite, senza però che mai ci sia stata una resa dei conti tra Orsi e Grilli. Il quale ministro, d’intesa con Monti, si è sempre ben guardato dal mettere Orsi di fronte alle sue responsabilità. Con dettagli da commedia dell’arte, come il famoso vertice convocato a palazzo Chigi per il 16 ottobre scorso per discutere del futuro di Fin-meccanica e mai tenuto, con ampia delusione di quanti aspettavano di vedere finalmente Orsi e Grilli faccia a faccia.
Oggi però le decisioni non possono essere rinviate. È convocato il consiglio d’amministrazione di Finmeccanica, che in mancanza delle dimissioni di Orsi, nominerà vicepresidente il consigliere anziano, l’ammiraglio Guido Venturoni, e poi affiderà le deleghe operative al direttore generale Pansa, che siede già in consiglio d’amministrazione, e diventerà così quell’amministratore delegato di transizione e di continuità auspicato ieri da tutte le forze politiche della ex maggioranza montiana.
SULLA NOMINA di Pansa, da sempre in conflitto con Orsi, incombe però l’incognita della candidatura di un altro consigliere Finmeccanica, l’ex amministratore delegato della Fiat, Paolo Cantarella, torinese, appoggiato dai torinesi Siniscalco e Moncada. L’Assogestioni (associazione dei fondi comuni d’investimento) presieduta da Siniscalco ha eletto tre consiglieri Finmeccanica, tra cui lo stesso Cantarella, pronti a vo-tarlo. Tra gli altri consiglieri, espressi dal governo, potrebbero esserci voti in libera uscita verso un uomo che, venendo dalla Fiat pre-Marchionne, ha ampia esperienza di aziende sfasciate. Il fatto è che per il sobrio governo dei tecnici sembra difficile anche decidere una nomina, sia pure di transizione.
Da Il Fatto Quotidiano del 13/02/2013.
(Giorgio Meletti).
13/02/2013 di triskel182
L’IMBARAZZO DEL PREMIER CHE PER UN ANNO HA FINTO DI NON VEDERE. ORSI NON SI DIMETTE, OGGI I POTERI AL DG PANSA.
Gli hanno sfasciato la Finmeccanica sotto gli occhi, ma a sua insaputa.
Mario Monti aggiunge il suo nome prestigioso alla lista dei politici del terzo tipo, quelli del “chi poteva immaginarlo”.
Con lui, perfettamente allineato, il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che ieri sera si è chiamato fuori dalla vicenda arrivando addirittura a dichiarare di non svolgere “attività di direzione e coordinamento sulle attività della Finmeccanica”.
Come se la più importante società dello Stato fosse dunque abbandonata a se stessa, affidata in autogestione al signor Giuseppe Orsi e ai suoi cari.
È stata una giornata di polemiche roventi su un governo tecnico che per mesi ha lasciato al suo posto Giuseppe Orsi, quando anche i lavandini e gli altri sanitari di palazzo Chigi sapevano che il numero uno della Finmeccanica sarebbe stato prima o poi arrestato; e che, per un’azienda che ha come clienti quasi esclusivamente i governi, la cacciata traumatica del numero uno sarebbe stata meno dannosa delle notizie sul presidente e amministratore delegato in gattabuia: a cominciare dal titolo, crollato in Borsa.
L’AUTODIFESA di Monti è imbarazzata: “Finora non c’erano elementi che consentissero di prendere determinate decisioni”, ha detto, glissando sul fatto che il siluramento di Pier Francesco Guarguaglini per fare posto a Orsi alla presidenza di Fin-meccanica è stato il primo atto del suo governo, e si è basato su un semplice avviso di garanzia.
Monti tradisce un pensiero tutto elettoralistico aggiungendo che “una società quotata in Borsa, non è che si può gestire pensando a quali critiche farà sei-otto mesi dopo il presidente Vendola”.
Ma le critiche ci furono anche sei-otto mesi prima, come ricorda il leader Pd Pier Luigi Bersani: “Forse il governo doveva fare qualche mossa prima”. Ma la gestione di Monti della drammatica vicenda Finmeccanica è perfettamente descritta nell’ordinanza di custodia cautelare del gip di Busto Arsizio Luca Labianca, che ricorda come da mesi l’inchiesta stava determinando “una palese e conosciuto imbarazzo da parte dei più importanti esponenti governativi”.
Monti sapeva tutto perfettamente, e del resto non è un mistero che al governo sono arrivati ripetuti e autorevoli segnali sulla grave evoluzione dell’inchiesta sugli elicotteri indiani. Lo scorso 4 gennaio gli inquirenti hanno intercettato un colloquio tra il presidente della Fata, Ignazio Moncada, e l’ex ministro dell’Economia Domenico Siniscalco. Moncada spiega all’amico torinese che Monti, ancora poche settimane fa, aspetta che Orsi si dimetta spontaneamente. Anziché cacciarlo, come da più parti sollecitato, il nuovo leader centrista cerca di farglielo capire. Secondo Moncada, Monti avrebbe così descritto la sua sottile strategia: “Vado ad Abu Dhabi, non gli stringo la mano, capirà che si deve dimettere… poi non gli ho risposto alla lettera quindi ha capito che…”.
Moncada è il manager del gruppo Finmeccanica di cui a lungo parlarono Orsi e l’amico Ettore Gotti Tedeschi nella cena dello scorso 23 maggio intercettata in un ristorante di Roma. Orsi accusava Moncada di fare il gioco di Alessandro Pansa, direttore generale Finmeccanica, in rotta di collisione con il presidente indagato. Gotti Tedeschi lo rassicurava, considerando il potente Moncada, al contrario, depositario della volontà del “sistema” di proteggere Orsi.
Nella stessa conversazione ci furono le pesanti accuse di Orsi alla ex moglie di Vittorio Grilli, che avrebbe visto risolti alcuni suoi problemi economici da false consulenze Finmeccanica. Accuse poi smentite, senza però che mai ci sia stata una resa dei conti tra Orsi e Grilli. Il quale ministro, d’intesa con Monti, si è sempre ben guardato dal mettere Orsi di fronte alle sue responsabilità. Con dettagli da commedia dell’arte, come il famoso vertice convocato a palazzo Chigi per il 16 ottobre scorso per discutere del futuro di Fin-meccanica e mai tenuto, con ampia delusione di quanti aspettavano di vedere finalmente Orsi e Grilli faccia a faccia.
Oggi però le decisioni non possono essere rinviate. È convocato il consiglio d’amministrazione di Finmeccanica, che in mancanza delle dimissioni di Orsi, nominerà vicepresidente il consigliere anziano, l’ammiraglio Guido Venturoni, e poi affiderà le deleghe operative al direttore generale Pansa, che siede già in consiglio d’amministrazione, e diventerà così quell’amministratore delegato di transizione e di continuità auspicato ieri da tutte le forze politiche della ex maggioranza montiana.
SULLA NOMINA di Pansa, da sempre in conflitto con Orsi, incombe però l’incognita della candidatura di un altro consigliere Finmeccanica, l’ex amministratore delegato della Fiat, Paolo Cantarella, torinese, appoggiato dai torinesi Siniscalco e Moncada. L’Assogestioni (associazione dei fondi comuni d’investimento) presieduta da Siniscalco ha eletto tre consiglieri Finmeccanica, tra cui lo stesso Cantarella, pronti a vo-tarlo. Tra gli altri consiglieri, espressi dal governo, potrebbero esserci voti in libera uscita verso un uomo che, venendo dalla Fiat pre-Marchionne, ha ampia esperienza di aziende sfasciate. Il fatto è che per il sobrio governo dei tecnici sembra difficile anche decidere una nomina, sia pure di transizione.
Da Il Fatto Quotidiano del 13/02/2013.
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Re: L'Insopportabile silenzio del Colle: caso Orsi-Finmeccan
L'indulto non era stato fatto nel 2006? Ancora ha effetto? Qui alcuni vogliono fare l'amnistia.Amadeus ha scritto:ANSA) - BARI, 13 FEB - Sono stati condonati, per effetto dell'indulto, tre dei quattro anni di reclusione inflitti dal Tribunale di Bari all'ex ministro Raffaele Fitto per presunti illeciti in appalti. Lo si è appreso solo nella tarda mattinata quando il dispositivo della sentenza è stato messo a disposizione delle parti.
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