USA-presidenziali Novembre 2012

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
camillobenso
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Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da camillobenso »

Federico Rampini per Servizio Pubblico:

Questa è stata l'elezione più costosa d'America. 4 miliardi di dòllari da tutti i Paperoni che hanno puntato su Romney.

Saranno certamente incazzati..............buttar via così i soldi in momenti di crisi.

MA DA ROMNEY VOLEVANO UN RITORNO..................

Ma quando mai gli strozzini hanno regalato soldi ai candidati senza niente in cambio?????????????
shiloh
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Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da shiloh »

November 09, 2012

Republicans Drop Efforts to Repeal Obamacare
Republican efforts to undo President Obama's health care reform law appear to have come to an end,
as House Speaker John Boehner described it as the "law of the land," NBC News reports.

Said Boehner:
"Well, I think the election changes that.
It's pretty clear that the president was reelected, Obamacare is the law of the land."

However, he added:
"There certainly may be parts of it that we believe -- need to be changed.
We may do that.
No decisions at this point."


http://politicalwire.com/archives/20...obamacare.html


******************



upsy daisy !!!

che comincino a capire che non è mettendola nel culo al 47% della popolazione che si vincono le elezioni ???
shiloh
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Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da shiloh »

November 09, 2012


George P. Bush Initiates Bid for Office
George P. Bush -- the son of former Florida Gov. Jeb Bush (R) -- filed what is called an "appointment of a campaign treasurer" with the Texas Ethics Commission,
a form that is required before running for any statewide office, the New Republic reports.

Over the summer, we noted Bush was "reviewing potential opportunities" and last month Fox News reported "observers" suggested he might seek to be Texas State Attorney General or Texas Land Commissioner.

http://politicalwire.com/archives/20...or_office.html

**************

oh dear Lord...another redneck coming up.
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Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da shiloh »

November 09, 2012

Cuban-Americans Move Left

The Wall Street Journal notes that Cuban-born voters living in Florida voted for Mitt Romney, 55% to 45%.

However, American-born Cubans voted overwhelmingly for President Obama, 60% to 40%.


http://politicalwire.com/archives/20...move_left.html
**********************

wow !!!
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Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da shiloh »

What Can the Republicans Do To Recover?

Pundits of all stripes are starting to announce how to fix what ails the Republican Party. Here is a small sample of their advice.


•Michael Gerson: Stop dissing blacks, Latinos, women, and young people and address their needs
•Charles Krauthammer: Support amnesty for illegal aliens and suddenly all Latinos will be Republicans
•Roger Cohen: Get the government out of the bedroom with respect to abortion, contraception, and gay marriage
•Erick Erickson: Run a conservative in 2016, improve the GOTV operation, and ignore Latinos for the next 15 years
•Rich Lowry: Tell everyone how much the Republicans like the middle class
•Mona Charen: Stop talking about deporting illegal aliens
•Mario Loyola: Keep the Republican platform, just find a much younger and friendlier candidate to sell it
•Marc Ambinder: Forget the tactics stuff, the party has to change its positions on major issues
•Rex Nutting: Stop talking about social issues, embrace diversity, dump Grover, and accept that Obama won
•Sommer Mathis: Stop focusing on rural voters and have policies that appeal to people in cities


http://www.electoral-vote.com/evp201...09.html#item-1


********************

p.s.

Erick Erickson: Run a conservative in 2016, improve the GOTV operation, and ignore Latinos for the next 15 years.


***************************

questo ha capito tutto...speriamo l'ascoltino così che i dem.vincono anche nel 2016...
camillobenso
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Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da camillobenso »

Democrazie a stelle e strisce


‘Se vince Obama dovrò licenziarvi’. Profezia auto-avverata della Murray energy
Il numero uno della più grande compagnia privata di estrazione del carbone negli Usa, Robert Murray, già accusato di avere obbligato i suoi dipendenti a finanziare Romney, ha lasciato a casa 163 dipendenti. Colpa, scrive in una lettera dai toni profetici infarcita di richiami biblici, di Obama e di chi l'ha votato

di Marco Quarantelli
| 11 novembre 2012Commenti (54)



“Sono spaventati, hanno paura di perdere il lavoro. E io ho paura per tutti loro”, spiegava ai giornalisti il 14 agosto, indicando i suoi operai che si accalcavano ai piedi del palco su cui Mitt Romney aveva appena terminato il suo comizio alla Century Mine di Beallsville, in Ohio. Robert Murray, 72 anni, ceo e padre padrone della Murray Energy, la più grande compagnia mineraria privata degli Stati Uniti, è stato tra i più strenui sostenitori del candidato repubblicano nella corsa alla Casa Bianca, tanto da essere accusato di costringere i suoi operai non solo ad applaudire in quell’occasione Romney, ma a finanziarne la campagna elettorale a suon di migliaia di dollari. “Pena il licenziamento”, avevano raccontato a ottobre due dirigenti della compagnia. Ora, scrive il Washington Post, Murray ha licenziato 163 dipendenti e ha dato la colpa agli americani che hanno votato Obama.

“Se non vinciamo, l’industria del carbone verrà eliminata e la stessa fine farà il vostro lavoro”, scriveva Murray nel settembre 2010, in una delle decine di lettere con cui chiedeva soldi ai suoi dirigenti per finanziare il partito repubblicano.

La seconda parte della profezia si è avverata. Mercoledì Murray ha inviato a 50 membri del suo staff una lettera pubblicata dal The Intelligencer in cui annuncia i licenziamenti: 102 alla Utah American Energy, 54 alla American Coal e altri 7 in compagnie satelliti tra l’Illinois e la West Virginia. La colpa? Di Barack Obama e della sua “guerra al carbone”.

Il messaggio ha i toni lirici di un’invocazione religiosa, Murray si rivolge a Dio: “Signore, gli americani hanno deciso che l’America dovrà cambiare strada e allontanarsi dai principi indicati dai fondatori”. Ora – continua l’imprenditore – l’America che ha votato Obama è un Paese che ha optato “per la redistribuzione della ricchezza, la debolezza della nazione, per la riduzione dello standard di vita e della libertà personale”.

Nemica dichiarata delle politiche energetiche di Barack Obama, negli ultimi anni Murray Energy, con i suoi 3.000 lavoratori, è stata tra i più importanti donatori del Grand Old Party. Lo scorso maggio il patron organizzò per Mitt Romney una raccolta fondi da 1,7 milioni di dollari e i suoi dipendenti donarono da soli 120mila dollari. E nel 2011 l’azienda, che ha base in Ohio, è stato il secondo maggior contributor nella corsa elettorale che ha portato John Boehner a diventare presidente della Camera dei Rappresentanti. “Riceviamo pressioni continue – raccontava a ottobre un manager della compagnia – e se non contribuisci, il tuo lavoro è a rischio”. E ora che Romney è uscito sconfitto dalla corsa per la Casa Bianca grazie anche al voto di un Ohio che ha scelto di rinnovare la fiducia al presidente, Murray ha deciso di far pagare il conto ai suoi dipendenti.

Con lo scorrere delle righe il tono della lettera si fa sempre più ispirato, Murray cita passi della Bibbia per avvalorare la propria posizione: “Gli acquirenti hanno messo in minoranza i produttori. Per farmi forza ho aperto la Bibbia e in Pietro II, Capitolo 1, versi 4-9 ho letto: ‘Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l’amore fraterno, all’amore fraterno la carità”. L’effetto ironico è evidente: Murray parla di carità per giustificare 163 licenziamenti. Quindi l’invocazione: “Signore, ti prego perdona me e chiunque con me alla Murray Energy Corp. per le decisioni che ora siamo costretti a prendere per garantire l’esistenza stessa dell’impresa. Chiediamo la tua guida in questo momento difficile per le decisioni drastiche che verranno prese”.

Il finale ha il tono della profezia, con il magnate del carbone che si dilunga nell’elencare le disastrose conseguenze della vittoria di Obama. I toni si fanno apocalittici. “Cosa vedo nel futuro dell’America – si legge – ‘Drastica riduzione dell’attività economica’; ‘arriverà una carbon tax a finanziare il governo e i suoi beneficiari (i sostenitori di Obama) e ciò comporterà la distruzione totale dell’industria del carbone non più tardi del 2030″.

Quindi l’invito: “Dobbiamo essere appassionati e austeri in tutto ciò che facciamo”. L’austerità è già cominciata e altri licenziamenti si profilano all’orizzonte già nei prossimi mesi: “Dobbiamo operare in modalità ‘sopravvivenza’ e risparmiare quanto più possibile”. Il futuro è scritto: “Dovremo ristrutturare completamente la Murray Energy – conclude Murray – e ricostruirla daccapo”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11 ... gy/410697/
camillobenso
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Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da camillobenso »

Vox populi


Hychno 1 ora fa
con la bibbia in mano,molti identificano dio nel proprio ego.
bella cosa è la religione per i predicatori,
necessaria per i creduloni,
pessima per l"umana solidarietà.


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Riccardo Revilant 1 ora fa
Ora ditemi voi ad uno cosi' cosa dovrebbero fargli...
E' mai possibile che in America si possano fare simili porcate senza che qualcuno intervenga colpendo duramente sto infame?


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francamariabag 1 ora fa
Non so se la preghiera di questo "personaggio" sia più blasfema o più ridicola.

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Tania Comisso 1 ora fa
Pensate al fatto che Romney ha fatto chiudere i conti correnti dei membri del suo team elettorale 2 giorni dopo aver perso queste elezioni.

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Mauro Barausse 1 ora fa
Questa gente è pazza. Completamente pazza. Persone di tal genere credono sul serio che Dio sia con loro. Che la loro attività affaristica in un settore costituente una delle principali cause dei cambiamenti climatici sia una "missione divina". E che l'ingrossarsi del proprio conto in banca sia benvoluto da Dio. Anche se per averlo conducono alla rovina milioni di uomini.

E questo accade perché il dio in cui credono non è quello della Bibbia, ma quello delle banche e delle borse: il dio denaro.

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Sonia Martino 1 ora fa in risposta a Mauro Barausse
E' la grande democrazia americana, bambola !

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Il contadino 1 ora fa in risposta a Sonia Martino
Rettifichi! E' la "grande democrazia" USA. Niente a che vedere con Cuba, e Venezuela, che come tutti sanno sono sotto il "giogo comunista".

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Dark Angel 1 ora fa
Chi piega la religione alle logiche economiche andrebbe rinchiuso in un manicomio

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Il contadino 1 ora fa in risposta a Dark Angel
Con il risultato di affollarlo di cardinali, vescovi e preti , per non dire altro.

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Giorgio Raneros Caldarella 1 ora fa
scommetto che se mette in moto la macchina non gli parte..

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Apolide 1 ora fa
paese che vai marchionne che trovi

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franco russo 1 ora fa
L'America è qui,basterebbe una classe politica intelligente.

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ChiaraRuocco 1 ora fa
Miiiiiinchia, non lo smuove neanche S. Pietro.

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Tania Comisso 1 ora fa in risposta a ChiaraRuocco
CHI?

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redfish 1 ora fa
Un fanatico, pazzo furioso.
Gente come questa non dovrebbe nascere.
(A proposito, qualcuno ha controllato di che colorre sono quei 163?
)

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franco russo 1 ora fa
Non mi meraviglierei che tra pochi mesi,Marchionne consigliasse di votare per chi dice lui! Poveri minatori!

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Scaccianani 1 ora fa
Anch'io ho aperto la Bibbia, dopo tantissimo tempo, è ho trovato a bordo pagina il numero di telefono di una ex che avevo 35 anni or sono. Le vie del signore sono infinite.

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uncittadino 1 ora fa
Questo ci fa capire il basso livello culturale dei repubblicani americani. Mi ricordano qualcun'altro..

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ninivaipiano 1 ora fa
Ora capisco perchè ogni tanto uno si sveglia con la giornata storta e con un fucile fa fuori 7-8 persone, questa è l'america (USA) paese altamente civilizzato e democratico.

(Modificato dall'autore 1 ora fa)
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Il contadino 19 minuto fa in risposta a ninivaipiano
Dal 1945, però loro (gli USA) vanno forte! Pensi che nei primi di agosto( 6 e 9 di quell'anno,) con 2 "pilloline" atomiche sganciate dall'alto "addormentarono" per il sonno eterno, più di 200.000 giapponesi all'istante, e molte più di questa cifra, negli anni seguenti, per le conseguenze riportate. Con altri metodi, ma per non perdere il "vizio" come "contorno", sono andati forte in diverse parti del mondo, dando la caccia al "comunista", per portare "civiltà e democrazia". Per questo il militare USA si sente il padrone del mondo, in barba al rispetto per la vita altrui, e i molti Robert Murray "imitandoli" in patria si rendono responsabili dei destini di milioni di poveracci

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gaetano munafo 1 ora fa
vedete quel bastone che ha in mano? ecco adesso immaginatevi dove dovrebbero cacciarglielo i 163 licenziati

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navolta 1 ora fa in risposta a gaetano munafo
Un colpo in testa e una infilatina lì... poi un colpo in testa e una infilatina lì... ad libitum.

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Hector Giovannini 1 ora fa
Republicans are "Mad Men" party in a "Modern Family" world.

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giuseppe andrea rapisarda 1 ora fa
toh, questo murray mi ricorda marchionne...

ARTICOLO sulla crisi catalana http://www.capitochesuccede.altervist...

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BannatoAvita 1 ora fa
non ci demintichiamo che anche noi abbiamo il nostro murray, che si chiama Riva ed è il padrone dell'Ilva

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Marcello 1 ora fa
Il sistema imprenditoriale statunitense è capace di eccellere in tutto... anche nell'idiozia!

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orsobubu 1 ora fa
Non poteva avere tutto anche a questo qualche cosa manca
altrimenti intelligenti belli buoni e saggi tutti con i soldi le religioni sarebbero in declino paurosamente.

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Tania Comisso 2 ora fa
Ma 'sto Murray è un mormone?

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AeRoberto 1 ora fa in risposta a Tania Comisso
No, è un cretino.

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TPK 1 ora fa in risposta a Tania Comisso
Sicuramente ci fa rima.

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stanco1000 2 ora fa
IL SOGNO AMERICANO.......

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Vincenzo Lupo 2 ora fa
La più grande Democrazia al mondo. . . . .

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Nafio 2 ora fa
Un poveraccio, ecco cos' é costui...

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raferro 2 ora fa
spero che questo signore vada presto in fallimento

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Ben Hur 2 ora fa
finalmente capiranno tutti che l'america dei sogni era solo un sogno.

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Il contadino 2 ora fa
Da come gli si sta mettendo la situazione sia in casa che fuori (Medio Oriente), comincio a pensare che avrebbe preferito perdere! Questo "democratico", imprenditore nel suo piccolo, diciamo così, è la prova lampante di quanto sia odiato Obama in certi ambienti USA e non. Cosa ne pensano i nostrani "democratici a comodo" di queste recentissime vicende USA, tendenti a screditare un Presidente democraticamente eletto, che si mostra meno MARIONETTA dei precedenti? Auguri Obama.

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Apolide 1 ora fa in risposta a Il contadino
Dopo 28 anni ininterrotti di repubblicani un vero democratico gli fa dare di matto

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Il contadino 7 minuto fa in risposta a Apolide
Magari fosse il solo! Temo che ne sorgeranno molti di matti, non oligofrenici (innocui), ma schizofrenici e paranoici, i più pericolosi, specialmente quando questi soggetti hanno a disposizione, montagne di dollari, che qualcuno "vorrebbe" cominciare a ridimensionar, ammesso che non riceva qualche "consiglio" di dissuasione. Auguri Obama.

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Sonia Martino 1 ora fa in risposta a Apolide
Sono pericolosi quando danno di matto e non possono fare una guerra.
Remeber JFK.


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TitoLivio 2 ora fa
L'ho scritto prima delle elezioni e lo scrivo pure dopo...

Io capisco come si possa essere di destra in tutto il mondo (anche in italia, pur se non di QUESTA destra...) ma come si può essere repubblicani mi è ignoto.

Il creazionismo alla pari dell'evoluzionismo, manca. Ah, no.

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SignorinaLetizia 2 ora fa
Ma negli U.S.A. esiste il T.S.O. ?

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Il contadino 17 minuto fa in risposta a SignorinaLetizia
No perchè questi "reati"sono "democratici." Quello che dice lei, esiste per i disoccupati, per chi sciopera, per i giovani che contestano, per gli ubriachi, ma a quest'ultimi ci pensano nugoli di "democratici polizziotti" armati fino ai denti, gheddaffizzandoli, poichè si sentono"minacciati", quando questi ubriachi li guardano.

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stanco1000 2 ora fa in risposta a SignorinaLetizia
...non lo so,ma anni fa in italia c'era la P38

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mvenier 2 ora fa
Piú che di profezia auto-avverata, parlerei d minaccia mantenuta.
Saluti,
Mauro.

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ansimo 2 ora fa
C'è la democrazia e poi c'è chi si fa la democrazia su misura. Il Russia ci starebbe da Dio.

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Luca Barbato 2 ora fa
Boh, che passi a fare pannelli solari e mini terre rare nelle sue miniere di carbone. Il carbone poi lo tenga da parte che i sistemi a segregazione son sempre dietro l'angolo e magari potrebbero essere una buona soluzione una volta ben studiati.

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Sigmax 2 ora fa
E ci lamentiamo di Marchionne.....

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Alexone1 2 ora fa
Ammazza che sciroccati che ci sono a capo delle grandi multinazionali. E dettano la linea ai governi. Teribbile.

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Goccia 2 ora fa
sarebbe successa la stessa cosa a Mediaset

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Hychno 1 ora fa in risposta a Goccia
Qualcosa si era sentito per Standa agli esordi di Berlu, o sbaglio).

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Tania Comisso 2 ora fa
Oh, ma quel Mitt Romney non la smette mai!

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maurizio rosso 2 ora fa
C'è poco da commentare. Ghigliottina!

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darioprov 2 ora fa
Tutto il mondo è paese. Ognuno ha il suo Marchionne.

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Duducc 2 ora fa
A gente del genere si puo solo augurare un infarto il prima possibile

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elias cianca 2 ora fa in risposta a Duducc
In fondo ha detto la verità. Se vince Obama il carbone negli USA non ha futuro (sempre che Obama faccia ciò che ha promesso 4 anni fa in materia di energia da fonti rinnovabili) a prescindere da questo personaggio abbastanza ridicolo e quindi in linea con gli standard repubblicani. Solidarietà agli operai.

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camillobenso
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Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da camillobenso »

1. IN FONDO AL SEX-SCANDAL DI PETRAEUS C’È L’IMPEACHMENT PER IL NEO RIELETTO OBAMA? -

2. SE VIENE FUORI CHE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI SAPEVA DELLA RELAZIONE DEL GENERALE PRIMA DELLE ELEZIONI, I REPUBBLICANI HANNO PRONTA L’ACCUSA DI ALTO TRADIMENTO
-

3. SE PAULA BROADWELL HA AVUTO ACCESSO A INFORMAZIONI SENSIBILI IN RAGIONE DELL’AMORAZZO, E IL CAPO GRUPPO REPUBBLICANO ERIC CANTOR FU INFORMATO DELL’INCHIESTA A OTTOBRE, COME POSSIBILE CHE BARACK NON SAPESSE? OBAMA DICE NO -

4. PETRAEUS TESTIMONIERÀ DAVANTI ALLA COMMISSIONE DEL SENATO SUI FATTI DI BENGASI -



1- PETRAEUS TESTIMONIERA' IN COMMISSIONE SENATO
(ANSA) - L'ex direttore della Cia, David Petraeus, comparirà come testimone davanti alla Commissione intelligence del Senato. Lo ha detto la presidente della Commissione, Dianne Feinstein, spiegando che l'audizione non è stata ancora calendarizzata. "Petraeus - ha detto - ha dato la sua disponibilita". la Stampa Usa parla di domani o venerdì.

Prima che scoppiasse lo scandalo, la testimonianza dell'ex direttore della Cia era prevista in Senato per domani, nel corso di un'audizione sui fatti di Bengasi dello scorso 11 settembre, quando in un attacco al consolato Usa della città libica furono uccisi quattro cittadini americani, tra cui l'ambasciatore Chris Steven. Alcuni media, tra cui Fox News, riportano che Petraeus potrebbe decidere volontariamente di presentarsi in Commissione venerdì.


2- "A KERRY LA GUIDA DELLA DIFESA SUSAN RICE AL POSTO DI HILLARY" IL REBUS DEI NUOVI INCARICHI

Da "la Repubblica"

Il secondo governo di Barack Obama ripartirà quasi certamente da Susan Rice e da John Kerry. Tra i molti nomi che girano nel toto-nomine per il nuovo mandato del presidente Usa, su quelli dell'ambasciatrice all'Onu e dell'ex candidato alla Casa Bianca nella corsa del 2004 sono tutti d'accordo. Saranno in squadra sia per il New York Times che per il Washington Post.

Per la Rice - contestata dai repubblicani per come ha gestito le fasi successive all'attacco terrorista al consolato di Bengasi, quando disse che quell'operazione letale in cui venne ucciso l'ambasciatore Chris Stevens poteva essere «un atto spontaneo e non pianificato» - l'incarico sarebbe di guidare il Dipartimento di Stato al posto di Hillary Clinton, che alle prossime elezioni presidenziali potrebbe essere in campo per conquistare la Casa Bianca.

Per Kerry si profila invece il delicatissimo ruolo di ministro della Difesa: la partita, però, non è ancora chiusa, e c'è chi prevede addirittura la nomina a sorpresa di un repubblicano al Pentagono: il nome sussurrato è quello di Chuck Hagel.

3- OBAMA NEL MIRINO
Vittorio Zucconi per "la Repubblica"

Nel fondo del labirinto erotico e politico dell'affaire Petraeus si intravede la sagoma di un possibile bersaglio più grosso di vecchi generali sedotti e abbandonati: il presidente Obama.

La domanda radioattiva che sta sotto le lenzuola, le scrivanie maliziose, le email d'amore, la furia di donne in guerra fra loro e le false piste è quella che sta facendo venire l'acquolina in bocca alla destra bastonata alle urne: quando ha saputo, il Presidente? E se ha saputo, perché ha taciuto?

Troppe cose non tornano, in questo puzzle, ma nessuna cruciale, e pericolosa per il Presidente, come il calendario. «Io - ha detto ieri il capo gruppo repubblicano alla Camera, idolo del partito del tè e nemico mortale di Obama, Eric Cantor - l'ho saputo in ottobre, quando l'Fbi mi ha informato».

Possibile che l'Fbi avesse avvertito, ufficialmente o sottobanco, un parlamentare, mentre i diretti superiori dei G-Men, il governo, non avessero saputo nulla fino a due giorni dopo le elezioni? La rivelazione di Cantor lascia maliziosamente sospesa la conclusione logica: se lo sapevo io, poteva il Presidente non sapere?


Se proviamo a raccogliere i fili sparsi di un tessuto ancora incompiuto e aggiungiamo il nuovo scandalo parallelo di un altro generale, Allen - il successore alla guida del disastro afgano - nei guai per essersi forse invaghito della donna che la seduttrice di Petraeus odiava, si capisce che la chiave del dramma politico, dietro la finzione del gossip, è nei tempi.

Ogni giorno che porta una nuova scoperta, aggiunge un nuovo tassello a questo rompicapo che si sposta all'indietro nel tempo e rende sempre meno credibile l'ignoranza professata dalla Casa Bianca e ribadita anche ieri dal portavoce di Obama.

Per ora abbiamo cinque attori centrali, che si agitano attorno alla divisa di due generalissimi. David Petraeus, che dopo avere comandato tutto era stato scelto da Obama per guidare la Cia anche per chiamarlo fuori dalla possibile competizione elettorale come avversario repubblicano. E il suo successore alla guida della disastrosa spedizione afgana, il generale John Allen.

Mentre Petraeus perdeva la testa per la biografa intraprendente e spregiudicata, Paula Broadwell, Allen si scambiava almeno ventimila email sequestrate dallo Fbi, con una attraente signora bruna, Jill Kelley. Era una funzionaria del Dipartimento di Stato con il compito di fare da "liaison" fra la diplomazia e la forze armate, ma soprattutto una insaziabile regina della mondanità.

Mentre Petreaus fantasticava di esercizi "sotto la scrivania" con Paula, Allen era visto "fare piedino" alla bella Jill in una delle numerosissime occasioni nelle quali lei partecipava a pranzi, eventi sociali, cocktail fra smoking, abiti lunghi e uniformi.

«Non ci sono prove di rapporti amorosi fra il generale e la Kelley» filtra dall'Fbi. E neppure l'appellativo di honey, sweetheart, love con il quale il generale si rivolgeva a lei, dolcezza, tesoro, amore, provano nulla. E Jill ha una gemella identica, indistinguibile da lei.

Forse il generale faceva piedino a un piede sbagliato? Il copione della commedia degli equivoci se ne arricchirebbe. Ma Allen, mentre le due donne si affidano agli stessi avvocati che difesero Clinton e la Lewinski nel loro "Monicagate", nega di avere avuto una "storia" con una o entrambe le gemelle.

La Kelley conosceva bene la quinta persona di questo "pentagono", Holly, la moglie silenziosa, almeno in pubblico. Ma, ecco un altro mistero dentro l'enigma, perché la "lupa alpha", la biografa, comincia a sparare email minacciose e violente contro la Kelley? La moglie aveva forse scoperto le avventure del marito e cercava di intervenire attraverso una terza persona? O Paula Broadwell vedeva la Kelley come una concorrente al letto anche di Petraeus?

Era la tarda primavera quando la Kelley si decise ad avvertire lo Fbi e i G-Men cominciarono a setacciare la casella postale del direttore della Cia, scoprendo che era stata "compromessa" dalla biografa, che carpiva anche gli impegni dell'agenda ufficiale di lui, per controllarlo. Ma anche l'agente incaricato dell'indagine cadde nella stessa "trappola al miele". S'invaghì della Kelley, la vittima della biografa, e cominciò a mandare foto di sé, seminudo. Fu sospeso.

A questo punto, siamo in estate, sono molti, troppi, coloro che sanno. Eppure, secondo il canovaccio delle peggiori pochade, il "marito", vale a dire il Presidente, è ignaro, l'ultimo a sapere. Mentre il cronografo elettorale si avvicina alla scadenza del 6 novembre, l'11 settembre esplode la tragedia di Bengasi.

La Casa Bianca spedisce Petraeus (che ben sa di essere sotto inchiesta) al Senato per coprire le spalle di Obama, accettando ogni responsabilità. Petraeus è salvo, per il momento. Ma la notizia del suo labirinto amoroso arriva alla Camera, al deputato Cantor. Due giorni dopo le elezioni, Obama viene ufficialmente avvertito e il capo della sicurezza nazionale, Clapper, chiede le dimissioni a Petraeus.

Qui, nell'ipotesi che la Casa Bianca sapesse, che avesse usato l'inchiesta sulle relazioni extraconiugali per costringere Petraeus a prendersi la colpa del sangue a Bengasi, che i collaboratori del Presidente avessero compromesso la sicurezza nazionale per motivi elettorali sta la leva di un ricatto politico molto più serio della possibile corte marziale per il generale Allen e il tramonto di Petraeus.

Se Obama insisterà nel voler imporre ai repubblicani, maggioranza alla Camera ma non più nel Paese, i propri piani economici per tasse e tagli qualcuno, in Parlamento potrebbe calare l'asso del possibile "alto tradimento" e rispolverare l'arma finale, la minaccia di «impeachment ». Nel labirinto dello scandalo, molti mostri sono in agguato.
Amadeus

Re: USA-presidenziali Novembre 2012

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10 cose sul discorso di Obama-ilpost.it
di FRANCESCO COSTA – @FRANCESCOCOSTA

Questa notte il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha rivolto alla sessione plenaria del Congresso l’annuale discorso sullo Stato dell’Unione, uno degli appuntamenti fissi più importanti e attesi della politica statunitense. Quest’anno meno di altre volte, però: nell’anno successivo alle elezioni presidenziali, infatti, il discorso dello Stato dell’Unione perde tradizionalmente interesse a vantaggio del discorso di insediamento rivolto a metà gennaio. Di seguito, in 10 punti, le cose essenziali da sapere.

1. Il salario minimo
Obama ha parlato soprattutto di politica interna ed economia, come mostra quest’infografica del New York Times. La proposta concreta più importante rivolta al Congresso è stata aumentare il salario minimo da 7,25 a 9 dollari l’ora, dicendo che questa misura farebbe uscire milioni di persone dalla povertà e darebbe forza all’economia. L’aumento del salario minimo è un tema molto caro alla corrente di sinistra dei democratici nonché agli americani più giovani e agli operai, categorie di persone che hanno votato in maggioranza Obama alle ultime presidenziali.

2. La legge sulle armi
Obama è tornato sulla legge sul controllo delle armi in uno dei passaggi più intensi del suo discorso, in cui ha citato i nomi di molte persone ferite o uccise e quello dei loro parenti e amici, alcuni dei quali erano presenti in aula.

3. Istruzione, immigrazione, commercio, ambiente
Obama ha invitato il Congresso a lavorare con i singoli stati allo scopo di garantire che i figli delle famiglie meno abbienti possano andare in asili e scuole materne di “alta qualità”, altra proposta cara ai democratici. Ha rilanciato la sua intenzione di investire miliardi di dollari nella ricostruzione di ponti e strade, una cosa che aveva già promesso durante il primo mandato senza riuscire a superare l’opposizione dei repubblicani del Congresso, ha annunciato le trattative in corso per stringere un accordo sul commercio con l’Unione Europea e ha respinto i repubblicani relativamente alle loro proposte di tagli ai programmi di assistenza sanitaria. Infine, Obama ha toccato con decisione anche i due temi che rappresentano forse i due più significativi temi irrisolti del suo primo mandato, mostrando che intende riprovare a ottenere qualcosa: l’immigrazione, attorno alla quale è in corso un tentativo di riforma bipartisan, e il cambiamento climatico.

4. Debito e deficit
Obama ha sottolineato come nessuna delle sue proposte aggravi il deficit degli Stati Uniti, rientrando nei piani previsti dal budget approvato un anno e mezzo fa. «Non ci serve un governo più grande ma un governo più intelligente», ha detto, «che fissi delle priorità e investa sulla crescita». Ma Obama ha anche fatto capire che bisogna smettere di considerare i tagli la prima preoccupazione, dicendo che negli ultimi anni il deficit è stato ridotto di 2,5 migliaia di miliardi di dollari, oltre metà di quanto suggerito dagli economisti.

5. Le code ai seggi
Obama ha annunciato la formazione di una commissione che trovi soluzione per evitare il problema delle code ai seggi nel giorno delle elezioni (che secondo vari studi danneggia soprattutto i democratici). La commissione sarà presieduta da Bob Bauer, ex consigliere di Obama alla Casa Bianca, e Ben Ginsberg, ex legale dello staff di Mitt Romney, candidato repubblicano alle presidenziali del 2012 nonché membro dello staff legale di George W. Bush nella contestata elezione del 2000.

6. Corea del Nord e Afghanistan
I riferimenti più importanti alla politica estera sono stati due. Primo: la condanna del nuovo test nucleare della Corea del Nord. Secondo: la conferma di quanto circolato ieri sul fatto che gli Stati Uniti intendono ritirare 34.000 soldati dall’Afghanistan entro un anno, dimezzando così il loro contingente.

7. Obama a sinistra
Secondo la grandissima parte degli osservatori e degli analisti, con questo discorso Obama ha consolidato la “svolta a sinistra” che aveva già lasciato intendere nel discorso di insediamento, puntando su alcuni temi e proposte molto care ai democratici. Il Wall Street Journal lo ha descritto come “un presidente attivista”. Secondo Tim Widmer sul New York Times è stato “orgogliosamente liberal”, “il discorso sullo Stato dell’Unione più democratico da molto tempo a questa parte”. Buzzfeed ha scritto che il discorso fornisce una sponda concreta “alla visione liberal e di sinistra” descritta nell’insediamento. Secondo Politico si tratta, tra le altre cose, di un messaggio chiaro mandato ai repubblicani, ai quali Obama vuole far capire che, acquisita la rielezione, le trattative con la Casa Bianca saranno molto più complicate. Obama in queste settimane sta già passando molto più tempo in giro per il paese, rispetto al passato: intende costruire consenso per le sue proposte fuori da Washington, invece che chiudersi nelle lunghe trattative che lo hanno logorato nel corso del suo primo mandato.

8. 10 foto e il video
http://www.ilpost.it/2013/02/13/obama-s ... ne-2013/2/

9. La risposta di Marco Rubio
Una tradizione informale vuole che un membro del partito di opposizione “risponda” al presidente tenendo un breve discorso, fuori dal Congresso, dopo il discorso sullo Stato dell’Unione. Il partito repubblicano quest’anno ha scelto Marco Rubio, senatore della Florida cubano-americano, considerato uno dei politici americani più promettenti. Rubio sostiene la necessità di ribaltare le leggi sull’immigrazione, contrariamente a un bel pezzo del suo partito, ma riguardo i temi economici non ha offerto posizioni diverse da quelle che i repubblicani hanno avuto negli ultimi anni: ha detto che Obama pensa che ogni problema si possa risolvere solo attraverso Washington, tassando di più e spendendo di più.
Il discorso di risposta al presidente è una prova sempre piuttosto complicata: è difficile in 10-15 minuti girati in una stanza, spesso senza pubblico, risultare credibili come alternativa alla solennità di un discorso di un’ora tenuto al Congresso riunito in seduta plenaria. Per questo capita spesso che questi discorsi si ricordino per particolari minori: così sarà probabilmente anche per quello di Rubio, che ieri a un certo punto si è goffamente portato una bottiglietta d’acqua alla bocca durante uno dei passaggi del discorso.

10. Il designated survivor
Come avrete capito, stanotte erano riuniti nello stesso posto tutti i deputati, tutti i senatori, tutti i membri del governo, i giudici della Corte Suprema, il presidente e il vicepresidente degli Stati Uniti. Per quanto il Congresso sia blindato e super protetto, si tratta di una circostanza piuttosto pericolosa: in caso di attentato, esplosione, bombardamento, aereo di linea dirottato, eccetera, gli Stati Uniti si sarebbero trovati decapitati, privi di qualsiasi forma di autorità nazionale riconosciuta. Per questa ragione ogni volta che un presidente si rivolge al Congresso in seduta plenaria – quindi anche ma non solo durante il discorso sullo Stato dell’Unione – un membro del governo non partecipa all’evento: se ne sta da un’altra parte, in una località sconosciuta e sicura, e fa il designated survivor, il sopravvissuto designato, pronto a guidare la nazione dovesse accadere il patatrac. Stanotte il designated survivor era Steven Chu, ministro dell’Energia.
Questa pratica è stata istituita durante la guerra fredda, nel timore di un attacco nucleare. Durante il discorso dello Stato dell’Unione, al designated survivor viene assegnato un servizio di protezione speculare e identico a quello solitamente riservato ai presidenti, compreso un accompagnatore che porta con sè il nuclear football, la valigetta con i codici nucleari. In momenti particolarmente complicati della storia degli Stati Uniti, il designated survivor è stato il vicepresidente, così da assicurare al paese una leadership forte in caso di catastrofe: nel 2001, durante il discorso al Congresso del presidente Bush in seguito agli attentati dell’11 settembre, il designated survivor fu proprio il vice presidente Cheney.
shiloh
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Iscritto il: 21/02/2012, 17:56

Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da shiloh »

un grande Bubba,
as usual.
:)
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