Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

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iospero
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Messaggio da iospero »

mariok ha scritto:
C'è chi, pur non negando la realtà, non si rassegna a dover pagare prezzi altissimi per ottenere cose normali.

Come quella di dover ingoiare un ex-comico in odore di fascismo alla guida politica del paese, pur di eliminare i privilegi e le ruberie degli amici degli amici.

Detto da un non tifoso, che non si rassegna all'idea di dover fare il tifo comunque per qualcuno, come fare il tifo per grillo per sconfiggere le tifoserie dei berluscones.
Anche questa è un'opinione.

Lasciamo stare un ex comico, ottimo megafono e non alla guida del paese, i 5 Stelle non crescono solo per sconfiggere i berluscones, ma per sconfiggere quelli che hanno portato l'Italia 72ma su 179 Paesi per la corruzione , 60miliardi/anno di euro per tangenti.
E come dice Grillo ai futuri parlamentari , quando non si capisce, perchè non è chiaro, in aula non si schiaccia il pulsante e si chiedono chiarimenti.
Perchè affermi che bisognerebbe pagare prezzi altissimi ......
finora gli eletti di 5 Stelle si sono dimostrati persone per bene e responsabili.
erding
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Messaggio da erding »

Il “fenomeno” Grillo, i vaffa, le piazze piene ecc. sono un grido di rabbia che i partiti e i politici
tradizionali colpevolmente minimizzano, ed in questo, temo, che pecchiamo anche noi.

Cosa dovrebbero fare i cittadini di fronte alla sordità delle istituzioni e dei suoi rappresentanti?

Cosa dovrebbero fare, dopo aver esperito tutti gli strumenti istituzionali (per esempio i troppi referendum traditi), ed aver avuto in cambio arroganze, imbrogli, mistificazioni da parte di bari che si sentono intoccabili?

Continuiamo a non voler capire il grande disagio di una porzione di società sempre più grande che come un fiume si gonfia sempre più e, prima o poi, esonderà travolgendo gli argini.

A molti non resta che affidarsi ad un comico.

Questa scelta è certamente un salto nel buio, ma un pezzo di società la fa nella convinzione che: non può cadere dal letto chi dorme per terra!

Molti stavolta si affidano al buio, preferendolo ad un già esperimentato imbroglio.


Ma da tempo i parlamentari «riconoscono» le loro coppie di fatto
(Due pesi due misure- IO SO' IO VOI ....
http://www.radicaliroma.com/wp/2006/12/ ... -di-fatto/


Acqua pubblica, referendum tradito: il profitto dei gestori torna sotto altra veste
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12 ... te/442468/


Consiglio di Stato: traditi i referendum sull'acqua
http://www.valtrompianews.it/notizie-it ... 20623.html

Nel 1999 con la Legge 157 viene reintrodotto a tutti gli effetti il finanziamento pubblico bocciato dagli italiani.
Il rimborso elettorale previsto non ha infatti attinenza diretta con le spese effettivamente sostenute per le campagne elettorali.

http://www.famigliacristiana.it/informa ... adito.aspx



RESPONSABILITA' CIVILE DEI MAGISTRATI

FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI

PRIVATIZZAZIONE RAI

CONTRIBUZIONE SINDACALE AUTOMATICA

http://notizie.virgilio.it/politica/ref ... aditi.html
Ultima modifica di erding il 17/02/2013, 15:13, modificato 2 volte in totale.
iospero
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Messaggio da iospero »

Omai non ci resta che attendere lunedì 25 febbraio per vedere i risultati prima del Senato poi della Camera. Bisognerà attendere martedì per vedere quelli delle regioni.
Mi sembra almeno questa la successione degli scutini.
A Erding
Molti stavolta si affidano al buio, preferendolo ad un già esperimentato imbroglio.
Dopo il buio speriamo in un po' di luce
Ultima modifica di iospero il 17/02/2013, 15:25, modificato 1 volta in totale.
iospero
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Messaggio da iospero »

da Il Fatto quotidiano
A tre mesi dalle elezioni regionali, il governatore della Sicilia Rosario Crocetta promuove l’operato degli attivisti di Beppe Grillo all’Ars, dove hanno eletto quindici deputati. “Io li ho sempre considerati politici – spiega il governatore – nel mio modo di vedere le cose li considero persino alleati, nonostante i partiti che sostengono il governo li guardino magari con diffidenza. Ma io sono stato il primo ad aprire ai grillini, quando per esempio gli altri partiti volevano fare un accordo per lasciarli fuori dalle cariche parlamentari io ho detto no”. Durante l’insediamento all’Ars, il Movimento Cinque Stelle è riuscito a conquistare una vicepresidenza del parlamento siciliano e la presidenza della commissione Ambiente, grazie anche ai voti dei deputati vicini a Crocetta. Tra il governo e i Cinque Stelle però ci sono stati anche momenti di frizione, come sul Muos per esempio, la centrale radar statunitense di Niscemi. “Da cittadino – spiega Crocetta – io posso anche dire che bisogna bloccare tutto. Ma da governatore devo rispettare la legge. In questo devo dire che col gruppo parlamentare grillino c’è più dialogo, anche se nel movimento ci sono posizioni diverse”. Poi due battute su Giancarlo Cancelleri il capogruppo del movimento di Grillo all’Ars. “C’è stato un piccolo problema in campagna elettorale perché ha detto che non mi avrebbe stretto la mano per via delle mia alleanze. Adesso però ce la stringiamo sempre”. Quindi la promozione tout court dei Cinque Stelle isolani da parte del governatore. “Credo che i grillini siciliani possano essere un esempio da seguire per il Movimento Cinque Stelle nazionale” di Giuseppe Pipitone e Silvia Bellotti
erding
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Messaggio da erding »

iospero ha scritto:Omai non ci resta che attendere lunedì 26 febbraio per vedere i risultati prima del Senato poi della Camera. Bisognerà attendere martedì per vedere quelli delle regioni.
Mi sembra almeno questa la successione degli scutini.
A Erding
Molti stavolta si affidano al buio, preferendolo ad un già esperimentato imbroglio.
Dopo il buio speriamo in un po' di luce

Per quanto riguarda i risultati numerici: basta attendere lunedi 26 pv

Per verificare quanto il buio è buio e di quanta luce c'è ...se c'è
ci sarà da attendere un po' di più.

un saluto erding
camillobenso
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Messaggio da camillobenso »

Il “fenomeno” Grillo, i vaffa, le piazze piene ecc. sono un grido di rabbia che i partiti e i politici
tradizionali colpevolmente minimizzano, ed in questo, temo, che pecchiamo anche noi.

Cosa dovrebbero fare i cittadini di fronte alla sordità delle istituzioni e dei suoi rappresentanti?


erding



Insisto, Grillo esiste perché ad assisterlo con amorevole cura sono il Pd, il Pdl, la Lega.

Prendo ad esempio le dichiarazioni fatte sempre da paolo11.

Il suo percorso politico è chiaro.

Pci > Pds > Ds > Pd > Idv > M5S.

Paolo appartiene alla mia generazione quella che ha visto che a sinistra ci stavano uomini come Berlinguer e Pertini a fare da punto di riferimento.

Paolo ha il senso della legalità e conosce bene cosa intendeva dire Berlinguer con la” Questione morale”.

Il suo passaggio da Pd a Idv sta a dimostrare la ricerca della legalità perduta prima dai Ds e poi dal Pd.

Deluso in parte dall’Idv, si è rivolto all’ultima stazione prima di entrare a far parte di coloro che dicono basta con la politica.

C’è molta confusione sui ruoli della politica.

La politica si muove sulla base di interessi e convenienze.

Sono ancora molti, forse troppi, coloro che pensano che la politica faccia gli interessi degli elettori.

Non è così. Li fa solo di certi elettori

La sinistra muore con Enrico Berlinguer e chi gli subentra nella seconda Repubblica fa solo gli interessi della casta politica di appartenenza. Non solo questo: http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-conte ... jpg?47e3a5

Bossi durerà più di 20 anni con le balle su “Roma ladrona”, il federalismo, e l’indipendenza padana. Ci sono voluti tutti quegli anni ai merli verdi per capire quali fossero i veri interessi del capo padano.

Il cavalier banana sta cercando di evitare condanne da 20 anni e promuovere le sue aziende con un mare di balle.

Casini è stato il difensore dei poteri forti, Vaticano SpA in testa. Compresi quelli del suocero.

Abbiamo visto i filmati dalla Grecia in cui Alba dorata, furbescamente sta cercando di accaparrarsi il consenso popolare distribuendo cibo a chi non se lo può più permettere.

Funziona così su questo pianeta.

La gente si lega a chi difende i propri interessi. E’ stato così per la sinistra fin dalla fine del 1800.

Lo hanno fatto banchieri e molti altri con il cavalier banana.

I poteri forti per salvaguardare i propri interessi hanno messo in circolazione Monti. Quasi cent’anni fa si erano affidati a Benito Mussolini.

Gli operai di Mirafiori hanno votato per mezzo secolo a sinistra e poi sono passati o con il banana o con la Lega perché i nipotini di Berlinguer avevano smesso di dargli una speranza perché si interessavano d’altro.

In politica, quando si abbandonano degli spazi, vengono subito occupati da altri. Gli ex Ds, ex Pci hanno puntato sul mondo degli affari guardano al mondo delle banche.

Non da oggi gli ex Ds hanno una grana in più:

Immagine

Il Pd e i 200 milioni di buco dei Ds
17/02/2013 - I creditori del partito vogliono indietro gli immobili. Ma Sposetti ha un piano

“E che problema c’è? Pagherà lo Stato”, dice al Fatto l’eterno tesoriere Ds, Ugo Sposetti, appena ricandidato dal Pd. Il quotidiano di Padellaro, in un articolo a firma di Stefano Feltri, racconta del “buco” da 200 milioni di euro dei Democratici di Sinistra, eredità del passato del Partito Democratico:
Il 24 giugno 2012 viene notificato ai Ds, che non solo esistono ma hanno ancora una sede a Roma, un decreto ingiuntivo: UniCredit si è stancata di aspettare, vuole indietro i suoi 29 milioni di euro più gli interessi maturati dal 2011 e le spese. Chiede quindi al Tribunale civile di Roma di annullare la donazione di un immobile di Bergamo da parte dei Ds alla Fondazione Gritti Minetti (che ne detiene 58). L’atto è “senz’altro revocabile” perché ha creato “un evidente, grave, pregiudizio alla ingente ragione di credito certa, liquida ed esigibile vantata dalla UniCredit Spa” verso i Ds. Sempre Uni- Credit, per le stesse ragioni, contesta anche la donazione di un appartamento a uso ufficio e di un magazzino a Udine, trasferiti gratis dai Ds alla Fondazione per il Riformismo nel Friuli Venezia Giulia. Anche Efibanca, gruppo Banco Popolare, rivuole i suoi 24 milioni, Intesa i suoi 13,7 e così via.

Fino ad arrivare ai 176 milioni indicati nel bilancio 2011, poi lievitati a causa degli interessi:

Le banche, dice sempre il consuntivo 2011, l’ultimo disponibile, hanno già pignorato 30 milioni di rimborsi elettorali ancora da ricevere. E il resto? Niente. Nessuna garanzia o quasi, visto che tutti i beni immobili dei Ds sono stati trasferiti a fondazioni che giuridicamente non hanno alcun legame con il partito. Ugo Sposetti, al Fatto , dice: “Sono beni che erano del partito nazionale, ma che se ne fa l’UniCredit di un piccolo immobile, un circolo dove si riuniscono i lavoratori?”. E ripete la battuta con cui ha tacitato ogni obiezione in questi anni: “Lunga vita ai debitori”. Tanta sicurezza deriva da una doppia assicurazione: gli immobili sono stati posti fuori dal perimetro del partito, lontano dagli artigli dei creditori. E sul debito una provvidenziale legge del 14 luglio 1998 (governo Prodi), ritoccata da un decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri nel febbraio 2000 (quando, guarda caso, a Palazzo Chigi c’era D’Alema): la garanzia statale pensata per i giornali sovvenzionati che dovevano incassare contributi da Palazzo Chigi veniva estesa anche a “soggetti diversi dalle imprese editrici concessionarie”.


Se le banche non riescono ad avere indietro gli immobili dei Ds, insomma, i loro debiti li pagheremo noi contribuenti.

Il resto dell’articolo è sul Fatto Quotidiano in edicola.


http://www.giornalettismo.com/archives/ ... co-dei-ds/
lucfig
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Messaggio da lucfig »

Intanto in Sicilia ...

da www.ilfattoquotidiano.it
Sicilia, Crocetta promuove i ‘grillini’: “Il mio è un governo a sette stelle”

A tre mesi dalle elezioni regionali, il governatore della Sicilia Rosario Crocetta promuove l’operato degli attivisti di Beppe Grillo all’Ars, dove hanno eletto quindici deputati. “Io li ho sempre considerati politici – spiega il governatore – nel mio modo di vedere le cose li considero persino alleati, nonostante i partiti che sostengono il governo li guardino magari con diffidenza. Ma io sono stato il primo ad aprire ai grillini, quando per esempio gli altri partiti volevano fare un accordo per lasciarli fuori dalle cariche parlamentari io ho detto no”. Durante l’insediamento all’Ars, il Movimento Cinque Stelle è riuscito a conquistare una vicepresidenza del parlamento siciliano e la presidenza della commissione Ambiente, grazie anche ai voti dei deputati vicini a Crocetta. Tra il governo e i Cinque Stelle però ci sono stati anche momenti di frizione, come sul Muos per esempio, la centrale radar statunitense di Niscemi. “Da cittadino – spiega Crocetta – io posso anche dire che bisogna bloccare tutto. Ma da governatore devo rispettare la legge. In questo devo dire che col gruppo parlamentare grillino c’è più dialogo, anche se nel movimento ci sono posizioni diverse”. Poi due battute su Giancarlo Cancelleri il capogruppo del movimento di Grillo all’Ars. “C’è stato un piccolo problema in campagna elettorale perché ha detto che non mi avrebbe stretto la mano per via delle mia alleanze. Adesso però ce la stringiamo sempre”. Quindi la promozione tout court dei Cinque Stelle isolani da parte del governatore. “Credo che i grillini siciliani possano essere un esempio da seguire per il Movimento Cinque Stelle nazionale” di Giuseppe Pipitone e Silvia Bellotti

17 febbraio 2013
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lucfig
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Messaggio da lucfig »

Siamo proprio sicuri che ha il 18%?

da http://www.corriere.it

SEGNALI DI PIAZZA
Se Grillo fa il pieno anche a Torino
Beppe Grillo e i trentamila in piazza Castello a Torino evocano una sensazione di già visto, ma lontana negli anni

Alla fine siamo dovuti tornare al Sessantotto, fatidico per definizione. Un sabato di fine marzo, Giancarlo Pajetta sul palco contro la guerra americana in Vietnam e un mare di gente sotto di lui, un bagno di folla buono per la propaganda, finito subito sulla prima pagina de L'Unità del giorno seguente.
La foto di Beppe Grillo e dei trentamila in piazza Castello a Torino evocava una sensazione di già visto, ma così lontana negli anni da risultare mitologica e incerta al tempo stesso. Quello scatto, e quei numeri, hanno destato una forte impressione, sui social media e non solo. Con molte buone ragioni, perché l'ultimo trionfo personale di Grillo segna la rottura di un altro argine, nella politica che vive di simboli.
Appena a Natale sembrava finito. La dura reazione alla rivolta dei grillini emiliani aveva fatto emergere indubbie contraddizioni e annullato pretese di diversità rispetto al resto dell'offerta politica. A metà gennaio è cominciato lo Tsunami tour. Come già avvenuto per le comunali a Parma e per le regionali in Sicilia, la piazza ha fatto da trampolino, gli ha ridato slancio. Tutto è nuovamente cambiato, anche se in molti hanno fatto finta di niente. Sul suo blog, Grillo pubblicava foto di piazze piene, quasi sempre in località di provincia, accompagnate dalla dicitura ironica «non c'è nessuno». Nell'ultimo mese questa nuova sottovalutazione collettiva del suo movimento gli ha parecchio giovato.

Ma Torino è una svolta. Perché ha sempre rappresentato un'altra idea di politica, del tutto opposta a quella dell'ex comico. Lo stile estroverso, chiamiamolo così, di Grillo, è quanto di più lontano si possa immaginare dalla cultura politica torinese, e piemontese in generale. Non è neppure il caso di scomodare la sobrietà sabauda, Gramsci, Gobetti, l'azionismo e i miti giacobini. Basta guardare al passato recente. Torino è sempre stata la bestia nera del populismo leghista. È la città che non ha mai ceduto al mal di pancia, neppure quando Milano eleggeva sindaco il «barbaro» Marco Formentini, neppure quando, nel 2010, il voto delle altre province ha consegnato il governo regionale a Roberto Cota. Non è un posto di gente che esterna la propria passione, non è ribalta da politica spettacolo. Le grandi manifestazioni di piazza sono finite con i 35 giorni del 1980 e la marcia dei quarantamila a chiudere l'epoca delle adunate nell'unica città d'Italia che aveva un Pci di massa.
Negli ultimi anni piazza Castello è diventata il luogo dei concerti, la medal plaza delle Olimpiadi invernali del 2006. Grillo ci aveva fatto il suo secondo «Vaffa day», con risultati neppure paragonabili a quelli di sabato. La scelta di tornarci, senza passare per la più capiente piazza San Carlo, lasciava intravedere un certo timore reverenziale. La risposta, invece, è stata impressionante. Piazza Castello riempita in quel modo ha il valore di un giudizio politico netto, di un cambio di stagione in corso, dopo che le amministrative del 2011 hanno segnato un'astensione massiccia, inusuale a quella latitudine. Nella foto dei trentamila c'è il segno di ciò che potrebbe succedere tra una settimana.

Il successo di Torino non è estraneo alla scelta di rinunciare all'unica comparsata in tivù. Quel bagno di folla ha confermato a Grillo di non avere alcun bisogno degli estrogeni televisivi. Anzi, a questo punto l'invisibilità catodica diventa un ulteriore segno di distinzione. Ha la piazza, ha la rete, e tanto gli basta. Perché dovrebbe cambiare adesso, quando anche la concorrenza sta abbandonando gli studi televisivi per tornare in zona Cesarini al caro vecchio comizio? A una settimana dalle elezioni, il fondatore e unico titolare del Movimento 5 Stelle sa di potersi permettere un gesto di rottura, imponendo la sua scelta agli altri. Certo, l'intervista televisiva implica il fastidioso inconveniente delle domande, che rischierebbero di mettere in risalto le incongruenze di un programma generico che si limita a enunciare buoni propositi senza indicare la strada e il metodo per raggiungerli. Ma ormai è andata, manca poco. E alcune reazioni all'annullamento della sua intervista a Sky sono pronunciate con una tracotanza che risulta fuori tempo massimo. Chi legge un segno di debolezza nella rinuncia di Grillo sbaglia di grosso. È l'esatto contrario.


Marco Imarisio
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Amadeus

Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Messaggio da Amadeus »

Con il primo posto nell’isola in palio quattordici seggi cruciali
FEDERICO GEREMICCA
ROMA
Sarà anche un comico - anzi, certamente lo è stato - ma ormai sono settimane che gli stati maggiori dei partiti non ridono più. Il fenomeno-Grillo si è trasformato nell’incubo-Grillo: secondo molti sussurri e qualche grida, il suo partito sarebbe addirittura il più forte di tutti, e l’ipotesi ieri ha fatto sbottare anche un leader solitamente pacato come Massimo D’Alema. «Grillo primo? La tradizione orale dei sondaggi, con la conseguente leggenda, mi sembra deprimente…».

Sarà anche deprimente, ma il quadro rischia di farsi ancor peggiore per i partiti politici, se dovesse andare in porto l’«Operazione Sicilia», una scommessa alla quale Beppe Grillo lavora da settimane sottotraccia: piazzarsi primo al Senato, strappare il premio ai partiti maggiori e conquistare 14 dei 25 seggi per Palazzo Madama che vengono assegnati sull’isola. I sondaggisti non archiviano l’operazione come impossibile. «Grillo continua a crescere – annota Nando Pagnoncelli, Ipsos – in Sicilia l’equilibrio è massimo e la composizione dell’elettorato pronto a votare M5S sta cambiando in quantità e qualità...».

Forse è proprio questa la novità maggiore: al Movimento Cinque Stelle si stanno avvicinando – a differenza di quanto accadeva ancora fino a qualche mese fa – non solo giovani, ma anche persone ormai di una certa età. E’ come se di fronte al comico genovese, dunque, si stesse aprendo un nuovo, grande territorio di caccia elettorale: il che renderebbe, a questo punto, davvero difficile immaginare il punto d’approdo finale della campagna del Movimento. Il fenomeno si era empiricamente intuito dall’osservazione delle piazze di Grillo: non più solo ragazzi e ragazze, ma elettori di ogni ceto e di tutte le età. Gli istituti di sondaggio hanno poi confermato la metamorfosi. «Quando un partito o un movimento cominciano a espandere i consensi – spiega Pagnoncelli – gli steccati saltano e tutto diventa possibile…».

E se tutto diventa possibile, allora perché non provarci? L’«Operazione Sicilia» nasce appunto così: dalla consapevolezza, cioè, dell’ampliarsi dei consensi. E la terra scelta è quella siciliana perché appena quattro mesi fa benedisse e ufficializzò la perdurante esistenza in vita (e che vita…) del Movimento Cinque stelle: 18,2% alle regionali dell’ottobre 2012 (contro il 13 del Pd e il 12 del Pdl), quindici deputati regionali e dunque un punto di partenza promettente e solido per tentare la scalata al maxi-premio per Palazzo Madama.

Gli effetti che una circostanza del genere potrebbe avere sugli equilibri (e la governabilità) del Senato sono evidenti: ma questo non basta a convincere i partiti tradizionali a mutare una linea che si è abbondantemente rivelata fallimentare. Il «tutti contro Grillo» non funziona, anzi. Ma anche ieri il film andato in scena è stato precisamente lo stesso. Grillo demagogo, Grillo populista, Grillo antidemocratico (per non esser andato in tv).

C’è voluto Erri De Luca - scrittore un po’ fuori dalla mischia - perchè si intendesse che non c’è poi nulla di così scandaloso nel rifiutare di andare in tv... «Quella di Grillo mi sembra una scelta ragionevole per un movimento che parte dal basso e quindi cerca lì la sua legittimazione... Sta facendo un giro capillare di luoghi e piazze italiane - aggiunge De Luca - e d’altra parte la politica una volta si faceva proprio così: nelle piazze e non nei salotti televisivi...».

Nessuno ride più, dunque, di fronte al comico Grillo; e i timori di una «sorpresona elettorale» crescono ogni giorno di più. C’è poco di cui rammaricarsi, però: il Movimento Cinque Stelle, in fondo, è nient’altro che la cartina di tornasole degli errori e delle difficoltà di una intera classe politica. Un anno a promettere riforme - mentre Monti fronteggiava l’emergenza economica - e non una riforma (a partire da quella elettorale) realmente varata; la grancassa dell’«aboliremo le Province» e poi invece ecco le Province ancora tutte lì; ripuliremo le liste e i partiti, e intanto le liste e i partiti (non tutti, certo) sono affollati di candidati opachi, inquisiti, in alcuni casi condannati...

«Promettono di fare domani quel che non hanno fatto ieri», continua a tuonare Grillo. Che domenica sera si è fregato le mani osservando il ritorno in campo di Romano Prodi: «Se questo è il nuovo che avanza, vinciamo a mani basse...», ha confidato Grillo ai suoi. E sembrava più una previsione che la solita «sparata»...
paolo11
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Iscritto il: 22/02/2012, 14:30

Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Messaggio da paolo11 »

Grazie Camillobenso.Mi hai descritto alla perfezione.
MI dispiace molto per quei militanti che hanno lavorato gratis per il partito PCI.Utilizzando le proprie ferie per le feste dellUnità.Ora ritrovarsi ........
Ecco cosa ha riportato sul suo blog Grillo.
Arrendetevi! Siete circondati dal popolo italiano. Uscite con le mani alzate. Nessuno vi toccherà. Il vostro tempo è finito, non abusate della fortuna che vi ha assistito finora. Di voi, ormai, nelle piazze, tra la gente, si parla al passato, come di persone estinte. Quando apparite in televisione scatta l'insulto che equivale al vilipendio di cadavere. Quello che stupisce è la vostra folle ostinazione a non farvi da parte come se foste investiti da una missione divina. C'è in ciò qualcosa di patologico, che richiede l'intervento di uno psichiatra, ma anche di triste, come la recita di un vecchio senza voce e malfermo sulle gambe nella parte dell'attor giovane o come l'aria di Memory cantata dalla cadente Grizabella in Cats "Touch me/ It's so easy to leave me/ All alone with the memory/ Of my days in the sun". I manifesti con le vostre facce nelle strade sembrano annunci mortuari svolazzanti, con qualche tocco di colore. Vi muovete nelle piazze vuote, nei teatri pieni di comparse, negli studi televisivi intervistati da vostri dipendenti, enunciate promesse che non potrete mai mantenere, né avete intenzione peraltro di farlo. Nessuno, tra coloro che vi è vicino, ha il coraggio di dirvi che è finita, che è finita male, e che voi, da qualunque punto si voglia considerare: economico, sociale, politico, amministrativo, siete dei falliti.
Gli italiani sentono, come guidati da un istinto animale, di essere a un bivio e che continuare con voi è un suicidio. Vi hanno perdonato tutto, al di là della decenza, ma ora non vi possono condonare anche il fallimento di una Nazione. Dovete rendervene conto, dovete andarvene prima di essere cacciati dalla rabbia popolare, è un consiglio amichevole quello di dirvi "Arrendetevi". Questo ventennio è stato un Vietnam per gli italiani, ma voi avete ancora la possibilità di salire sull'ultimo elicottero come gli americani sui tetti di Saigon nel 1975. Siete terrorizzati, in preda di attacchi d'ansia al pensiero di perdere il potere, di qualcuno che potrà rovistare nei vostri cassetti, capire, scoprire, denunciare. Vi consiglio comunque uno, due, tre, cento passi indietro. Se anche vinceste queste elezioni avrete solo rimandato il cambiamento, durerete un anno, forse meno, ha senso? Fate una pubblica ammissione di colpa e chiedete agli italiani di perdonarvi. Arrendetevi. La vostra stessa presenza è diventata insopportabile. Il vostro tirarvi fuori da ogni responsabilità, lo scuotere le piume e minacciare come dei guappi, lo stalking a cui sottoponete gli italiani sono al di là di ogni sopportazione. Arrendetevi. Non potrete dire che non vi ho avvisato.

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Paolo11
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