Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Lo spero tanto anche io, forse solo così sarà in grado di fare quelle cose di sinistra che finora non ha mai fatto per un motivo o per un altro.
Il 5 Stelle afferma di non essere nè di sinistra nè di destra, certo non è marxista, nè fascista, ma alla fine quando afferma ""Faremo tutto quello che abbiamo promesso in campagna elettorale: reddito di cittadinanza, nessuno deve rimanere indietro",
sembra più a sinistra del PD.
Perché il Pd è di sinistra?
Il 5 Stelle afferma di non essere nè di sinistra nè di destra, certo non è marxista, nè fascista, ma alla fine quando afferma ""Faremo tutto quello che abbiamo promesso in campagna elettorale: reddito di cittadinanza, nessuno deve rimanere indietro",
sembra più a sinistra del PD.
Perché il Pd è di sinistra?
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
mariok ha scritto:Non sono tra quelli che dicono che con Renzi l'esito sarebbe stato diverso.
Anche se è vero, ma resta comunque da dimostrare, non credo sia il modo giusto di procedere in questa situazione.
La via maestra è sempre quella, democratica. Un leader sconfitto (e Bersani obbiettivamente lo è) si fa da parte e si procede con gli strumenti della democrazia per voltare pagina ed andare avanti con nuove leadership.
Se il futuro sia Renzi lo si vedrà. Dipenderà anche da chi altri si metterà in gioco e con quali argomenti e progetti.
Il senso del mio riferimento, a proposito di Renzi, era un altro. La constatazione, ancora una volta, della superficialità e dello schematismo con cui la sinistra ha affrontato il fenomeno Renzi e soprattutto ha eluso le questioni che la sua comparsa ha posto.
Primo fra tutti il tema della "rottamazione". Ma non solo. Come si è reagito al tema, pur ritenuto a parole centrale, del superamento del gruppo dirigente? In varie maniere, a mio avviso tutte sbagliate.
La parte più snob della sinistra, ha liquidato la questione come problema interno del PD ed in quanto tale estraneo a chi non si riconosce in quel partito. Sbagliando due volte: innanzi tutto perché prescinde dal fatto ineludibile che il PD e la sua conduzione è problema che condiziona e quindi riguarda tutta la sinistra. In secondo luogo perché la questione della classe dirigente, della sua inadeguatezza e del suo superamento è problema che investe tutta la sinistra non solo la parte costituita dal PD.
Tutta un'altra serie di questioni, poste da Renzi, è stata liquidata a mio avviso con altrettanta superficialità. Anche quella più spinosa, quella cioè del mercato del lavoro, della sua inefficienza e della sua inadeguatezza alle attuali dinamiche, non può essere liquidata, pur con tutte le giuste critiche alle sue posizioni, con l'affermazione che Ichino è un liberista e quindi un nemico e contrapponendo alle sue impostazioni il referendum sull'art. 18.
Analogamente le numerose altre sollecitazioni, sui servizi sociali, sull'inefficienza della PA, sulla scuola, sul riconoscimento del merito, sull'Europa, sui costi della politica e tante altre questioni, sono state frettolosamente archiviate come vecchie espressioni di un'ideologia liberista, piuttosto che entrare nel merito ed aprire su di esse un dibattito serio e costruttivo.
Sono questioni che restano sul tappeto e che una sinistra che voglia tornare a dire qualcosa a questo paese non può non affrontare, con o senza Renzi.
Le scorciatoie del tipo: facciamo l'accordo con Grillo e tutto va a posto, non funzionano e ci portano fuori strada.
Un leader sconfitto (e Bersani obbiettivamente lo è) si fa da parte e si procede con gli strumenti della democrazia per voltare pagina ed andare avanti con nuove leadership.
Da 15 mesi stiamo vivendo all’interno di un vuoto di potere drammatico, e non sappiamo quanto durerà ancora perché chiaramente sembra che non ci siano gli uomini adatti a governare questa difficilissima transizione.
Il vuoto di potere parte dalla resa del governo Berlusconi ai giorni nostri. L’intermezzo di Monti si colloca sempre all’interno del vuoto di potere perché in quell’occasione ci voleva un altro uomo dalla visione a 360 gradi della società italiana. Invece è stato scelto un uomo che salvasse solo le banche. Sorretto poi da tre partiti completamente falliti.
La prova elettorale ultima, come ha dichiarato la Dottoressa Gualmini ieri sera a Otto e mezzo, ha certificato il fallimento dei partiti.
In pratica, siamo in condizioni peggiori del 12 novembre del 2011, quando B. ha dato le dimissioni.
In altri tempi, l’Arma dei Carabinieri avrebbe già piazzato senza pensarci su troppo il generale De Lorenzo a Palazzo Chigi.
Non ho informazioni in merito e quindi mi fido della valutazione di soloo4200, che mesi fa ha dichiarato che neppure l’esercito (o forse anche la Benemerita) non sono messi troppo bene.
La sorpresa dell’uovo di Pasqua anticipato, le elezioni, ci ha consegnato ieri una delle situazione più complicate immaginabili, in cui qualsiasi decisione prendi sbagli.
Anche se molti in queste ore hanno chiesto le dimissioni di Bersani, ritengo che in queste ore drammatiche, al di la della mia personale valutazione sul potenziale premier, il segretario Pd debba rimanere al suo posto, per non complicare ulteriormente il quadro politico.
A maggior ragione dopo la vittoria di oggi della destra in Lombardia che consegna a Maroni tutto il Nord.
Una condizione che aggrava la stabilità del Paese.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Andiamo per punti e cosi’ cerco di rispondere senza prendere soltanto quello che a me farebbe piu’ comodo..mariok ha scritto:Non sono tra quelli che dicono che con Renzi l'esito sarebbe stato diverso.
Anche se è vero, ma resta comunque da dimostrare, non credo sia il modo giusto di procedere in questa situazione.
La via maestra è sempre quella, democratica. Un leader sconfitto (e Bersani obbiettivamente lo è) si fa da parte e si procede con gli strumenti della democrazia per voltare pagina ed andare avanti con nuove leadership.
Se il futuro sia Renzi lo si vedrà. Dipenderà anche da chi altri si metterà in gioco e con quali argomenti e progetti.
Il senso del mio riferimento, a proposito di Renzi, era un altro. La constatazione, ancora una volta, della superficialità e dello schematismo con cui la sinistra ha affrontato il fenomeno Renzi e soprattutto ha eluso le questioni che la sua comparsa ha posto.
Primo fra tutti il tema della "rottamazione". Ma non solo. Come si è reagito al tema, pur ritenuto a parole centrale, del superamento del gruppo dirigente? In varie maniere, a mio avviso tutte sbagliate.
La parte più snob della sinistra, ha liquidato la questione come problema interno del PD ed in quanto tale estraneo a chi non si riconosce in quel partito. Sbagliando due volte: innanzi tutto perché prescinde dal fatto ineludibile che il PD e la sua conduzione è problema che condiziona e quindi riguarda tutta la sinistra. In secondo luogo perché la questione della classe dirigente, della sua inadeguatezza e del suo superamento è problema che investe tutta la sinistra non solo la parte costituita dal PD.
Tutta un'altra serie di questioni, poste da Renzi, è stata liquidata a mio avviso con altrettanta superficialità. Anche quella più spinosa, quella cioè del mercato del lavoro, della sua inefficienza e della sua inadeguatezza alle attuali dinamiche, non può essere liquidata, pur con tutte le giuste critiche alle sue posizioni, con l'affermazione che Ichino è un liberista e quindi un nemico e contrapponendo alle sue impostazioni il referendum sull'art. 18.
Analogamente le numerose altre sollecitazioni, sui servizi sociali, sull'inefficienza della PA, sulla scuola, sul riconoscimento del merito, sull'Europa, sui costi della politica e tante altre questioni, sono state frettolosamente archiviate come vecchie espressioni di un'ideologia liberista, piuttosto che entrare nel merito ed aprire su di esse un dibattito serio e costruttivo.
Sono questioni che restano sul tappeto e che una sinistra che voglia tornare a dire qualcosa a questo paese non può non affrontare, con o senza Renzi.
Le scorciatoie del tipo: facciamo l'accordo con Grillo e tutto va a posto, non funzionano e ci portano fuori strada.
1°
Se ci fosse stato Renzi al posto di Bersani non ci sarebbe stato SEL.Questo deve essere chiaro. Cmq detto questo nessuno puo’ dire cosa sarebbe successo poiche le distanze fra le 2 anime sono talmente distanti tra loro che l’elettorato avrebbe sicuramente fatto scelte diverse e lo scenario oggi sicuramente non sarebbe stato questo siea nel bene che nel male. Cmq non avrebbe preso sicuramente voti della sinistra anche con un maggio sforzo per un voto utile.Non sono tra quelli che dicono che con Renzi l'esito sarebbe stato diverso.
Anche se è vero, ma resta comunque da dimostrare, non credo sia il modo giusto di procedere in questa situazione.
Se ci fosse stato Renzi probabilmente la rottura all’interno del PD sarebbe avvenuta subito e questo forse avrebbe in un certo qual modo avrebbe aiutato a fare piu’ chiarezza all’interno del PD rispetto alla scelta di rimanere in mezzo al guado di Bersani.
2°
Certamente ma siccome, come ho detto prima, le differenze sono cosi forti del PD, credo che scoppierebbe una crisi interna tenuta appena appena in piedi da Bersani col la sua scelta del rimanere nel bel mezzo della via e quindi di accontentare un po tutti.Se il futuro sia Renzi lo si vedrà. Dipenderà anche da chi altri si metterà in gioco e con quali argomenti e progetti.
3°
Son daccordo. Si e’ giovani di testa e non anagraficamente. Questo berlusconismo ha infettato 2 generazione e di fatto gli ultimi scandali non vengono che dalle nuove leve che di politica non se sanno una mazza. .Primo fra tutti il tema della "rottamazione". Ma non solo. Come si è reagito al tema, pur ritenuto a parole centrale, del superamento del gruppo dirigente? In varie maniere, a mio avviso tutte sbagliate.
4°
Qui non sono d’accordo anche se riconosco che un PD allo sbando questo si ripercuoterebbe nell’intero arco della sinistra essendo l’unico interlocutore per un governo eventuale di centro e sinistra. La classe dirigente attuale, e qui non mi riferisco al solo PD, e’ attualmente inadeguata e quindi da cambiare perche e’ pochezza di idee in momento in cui bisogna averne a bizzebbe. Pero’ attenti: Questo non vuol dire spostarsi da una parte solo perche’ il mondo ora va cosi’. Invertiamo questa tendenza che a quanto sembra viene fatta propria da molti che si definiscono di sinistra.La parte più snob della sinistra, ha liquidato la questione come problema interno del PD ed in quanto tale estraneo a chi non si riconosce in quel partito. Sbagliando due volte: innanzi tutto perché prescinde dal fatto ineludibile che il PD e la sua conduzione è problema che condiziona e quindi riguarda tutta la sinistra. In secondo luogo perché la questione della classe dirigente, della sua inadeguatezza e del suo superamento è problema che investe tutta la sinistra non solo la parte costituita dal PD.
5°
Tutta un'altra serie di questioni, poste da Renzi, è stata liquidata a mio avviso con altrettanta superficialità. Anche quella più spinosa, quella cioè del mercato del lavoro, della sua inefficienza e della sua inadeguatezza alle attuali dinamiche, non può essere liquidata, pur con tutte le giuste critiche alle sue posizioni, con l'affermazione che Ichino è un liberista e quindi un nemico e contrapponendo alle sue impostazioni il referendum sull'art. 18.
Questo e’ un argomento serio su cui discutere ma anche qui attenti: La liberalizzazione dei mercati non ha per niente funzionato e i lavori a tempo determinato sono stati un flop. Da qui e’ un po’ partita la ns. crisi e sempre a mio avviso questo lo si poteva gia dedurre fin dall’inizio. Ichino ha delle posizione sue rispettabili ma queste non possono essere posizioni di un partito di sinistra. Poteva rimanere all’interno del PD senza alcun problema visto che non e’ l’unico a pensarla cosi.
La sinistra ha l’obbligo di criticarlo se non si riconosce nelle sue posizione. Il PD l’obbligo di difenderlo se le ritiene giuste.
6°
Anche qui non sono d’accordo e proprio su questo punto ho cercato di spiegare le mie posizioni su un altro post.Analogamente le numerose altre sollecitazioni, sui servizi sociali, sull'inefficienza della PA, sulla scuola, sul riconoscimento del merito, sull'Europa, sui costi della politica e tante altre questioni, sono state frettolosamente archiviate come vecchie espressioni di un'ideologia liberista, piuttosto che entrare nel merito ed aprire su di esse un dibattito serio e costruttivo.
Sono questioni che restano sul tappeto e che una sinistra che voglia tornare a dire qualcosa a questo paese non può non affrontare, con o senza Renzi.
Le scorciatoie del tipo: facciamo l'accordo con Grillo e tutto va a posto, non funzionano e ci portano fuori strada.
Cmq mi ripeto: Il PD rivolga al suo interno cosa vuol fare su questi punti, come li vuol risolvere e dove intende trovare i soldi poiche’ non tutti sono a costo zero e poi le proponga al mondo della sinistra e non si disdegno a proporle pure a Grillo.
Tutti sono pronti a dire che questi punti fanno parte del loro programma ma poi ognuno ha le sue ricette e molto spesso non coincidono con le mie. Ecco, queste bisogna saperle prima.
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Anch'io ieri rispondendo a Mariok se fosse utile che Bersani desse le dimissioni ho risposto di SI poiche anch'io le avrei messe sul tavolo mi fossi trovato nelle sue stesse condizioni ma se devo rispondere come uomo di sinistra che deve fare anche delle analisi politiche in quanto deve valutare quale potrebbe essere poi l'alternativa, chiederei al partito le ripingerle qualora vi fossero poste.camillobenso ha scritto:Un leader sconfitto (e Bersani obbiettivamente lo è) si fa da parte e si procede con gli strumenti della democrazia per voltare pagina ed andare avanti con nuove leadership.mariok ha scritto:Non sono tra quelli che dicono che con Renzi l'esito sarebbe stato diverso.
Anche se è vero, ma resta comunque da dimostrare, non credo sia il modo giusto di procedere in questa situazione.
La via maestra è sempre quella, democratica. Un leader sconfitto (e Bersani obbiettivamente lo è) si fa da parte e si procede con gli strumenti della democrazia per voltare pagina ed andare avanti con nuove leadership.
Se il futuro sia Renzi lo si vedrà. Dipenderà anche da chi altri si metterà in gioco e con quali argomenti e progetti.
Il senso del mio riferimento, a proposito di Renzi, era un altro. La constatazione, ancora una volta, della superficialità e dello schematismo con cui la sinistra ha affrontato il fenomeno Renzi e soprattutto ha eluso le questioni che la sua comparsa ha posto.
Primo fra tutti il tema della "rottamazione". Ma non solo. Come si è reagito al tema, pur ritenuto a parole centrale, del superamento del gruppo dirigente? In varie maniere, a mio avviso tutte sbagliate.
La parte più snob della sinistra, ha liquidato la questione come problema interno del PD ed in quanto tale estraneo a chi non si riconosce in quel partito. Sbagliando due volte: innanzi tutto perché prescinde dal fatto ineludibile che il PD e la sua conduzione è problema che condiziona e quindi riguarda tutta la sinistra. In secondo luogo perché la questione della classe dirigente, della sua inadeguatezza e del suo superamento è problema che investe tutta la sinistra non solo la parte costituita dal PD.
Tutta un'altra serie di questioni, poste da Renzi, è stata liquidata a mio avviso con altrettanta superficialità. Anche quella più spinosa, quella cioè del mercato del lavoro, della sua inefficienza e della sua inadeguatezza alle attuali dinamiche, non può essere liquidata, pur con tutte le giuste critiche alle sue posizioni, con l'affermazione che Ichino è un liberista e quindi un nemico e contrapponendo alle sue impostazioni il referendum sull'art. 18.
Analogamente le numerose altre sollecitazioni, sui servizi sociali, sull'inefficienza della PA, sulla scuola, sul riconoscimento del merito, sull'Europa, sui costi della politica e tante altre questioni, sono state frettolosamente archiviate come vecchie espressioni di un'ideologia liberista, piuttosto che entrare nel merito ed aprire su di esse un dibattito serio e costruttivo.
Sono questioni che restano sul tappeto e che una sinistra che voglia tornare a dire qualcosa a questo paese non può non affrontare, con o senza Renzi.
Le scorciatoie del tipo: facciamo l'accordo con Grillo e tutto va a posto, non funzionano e ci portano fuori strada.
Da 15 mesi stiamo vivendo all’interno di un vuoto di potere drammatico, e non sappiamo quanto durerà ancora perché chiaramente sembra che non ci siano gli uomini adatti a governare questa difficilissima transizione.
Il vuoto di potere parte dalla resa del governo Berlusconi ai giorni nostri. L’intermezzo di Monti si colloca sempre all’interno del vuoto di potere perché in quell’occasione ci voleva un altro uomo dalla visione a 360 gradi della società italiana. Invece è stato scelto un uomo che salvasse solo le banche. Sorretto poi da tre partiti completamente falliti.
La prova elettorale ultima, come ha dichiarato la Dottoressa Gualmini ieri sera a Otto e mezzo, ha certificato il fallimento dei partiti.
In pratica, siamo in condizioni peggiori del 12 novembre del 2011, quando B. ha dato le dimissioni.
In altri tempi, l’Arma dei Carabinieri avrebbe già piazzato senza pensarci su troppo il generale De Lorenzo a Palazzo Chigi.
Non ho informazioni in merito e quindi mi fido della valutazione di soloo4200, che mesi fa ha dichiarato che neppure l’esercito (o forse anche la Benemerita) non sono messi troppo bene.
La sorpresa dell’uovo di Pasqua anticipato, le elezioni, ci ha consegnato ieri una delle situazione più complicate immaginabili, in cui qualsiasi decisione prendi sbagli.
Anche se molti in queste ore hanno chiesto le dimissioni di Bersani, ritengo che in queste ore drammatiche, al di la della mia personale valutazione sul potenziale premier, il segretario Pd debba rimanere al suo posto, per non complicare ulteriormente il quadro politico.
A maggior ragione dopo la vittoria di oggi della destra in Lombardia che consegna a Maroni tutto il Nord.
Una condizione che aggrava la stabilità del Paese.
Il dopo che sarebbe?
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Più di uno chiede le dimissioni di Pierloden
16.58 – Assessore Pd chiede dimissioni Bersani – “Penso che Bersani abbia ildiritto/dovere di provare a presentare al Parlamento un governo di minoranza a tempo su alcune proposte precise di riforma prima di tornare al voto. Altrettanto, per etica della responsabilità, credo dovrebbe presentare le sue dimissioni da segretario del Pd’’. A scriverlo su Facebook è un assessore della giunta di Bologna, Luca Rizzo Nervo, che alle ultime primarie si era schierato, come il suo sindaco Virginio Merola, con l’attuale leader del centrosinistra. ”Io non sono affatto un voltagabbana. Io ho sostenuto Bersani con convinzione. Credo che però di fronte a questo risultato si debba avere responsabilità in un senso un pò nuovo rispetto a come la si declina sempre”, ha aggiunto Rizzo Nervo in un commento di Facebook.
16.58 – Assessore Pd chiede dimissioni Bersani – “Penso che Bersani abbia ildiritto/dovere di provare a presentare al Parlamento un governo di minoranza a tempo su alcune proposte precise di riforma prima di tornare al voto. Altrettanto, per etica della responsabilità, credo dovrebbe presentare le sue dimissioni da segretario del Pd’’. A scriverlo su Facebook è un assessore della giunta di Bologna, Luca Rizzo Nervo, che alle ultime primarie si era schierato, come il suo sindaco Virginio Merola, con l’attuale leader del centrosinistra. ”Io non sono affatto un voltagabbana. Io ho sostenuto Bersani con convinzione. Credo che però di fronte a questo risultato si debba avere responsabilità in un senso un pò nuovo rispetto a come la si declina sempre”, ha aggiunto Rizzo Nervo in un commento di Facebook.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Non dice cose sbagliate. E' arrivato il momento di dare dimostrazione che quando le cose non sono andate come evrebbero dovuto andare e' il segretario, piaccia eo non piaccia,il responsabile di tutto.camillobenso ha scritto:Più di uno chiede le dimissioni di Pierloden
16.58 – Assessore Pd chiede dimissioni Bersani – “Penso che Bersani abbia ildiritto/dovere di provare a presentare al Parlamento un governo di minoranza a tempo su alcune proposte precise di riforma prima di tornare al voto. Altrettanto, per etica della responsabilità, credo dovrebbe presentare le sue dimissioni da segretario del Pd’’. A scriverlo su Facebook è un assessore della giunta di Bologna, Luca Rizzo Nervo, che alle ultime primarie si era schierato, come il suo sindaco Virginio Merola, con l’attuale leader del centrosinistra. ”Io non sono affatto un voltagabbana. Io ho sostenuto Bersani con convinzione. Credo che però di fronte a questo risultato si debba avere responsabilità in un senso un pò nuovo rispetto a come la si declina sempre”, ha aggiunto Rizzo Nervo in un commento di Facebook.
Sarebbe gesto di grande responsabilita' e potrebbe essere pure di esempio in un momento in cui gli esempi non sono piu' di casa. Sara' poi il partito valutare se accettarle o no. Comunque IO le darei.
Un'altra cosa e' analisi politica esterna sul che potrebbe esserci dopo.E su questo ho gia' dato il mio parere
un salutone
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Comunque IO le darei.
Poi cosa prevedi che succede?
Poi cosa prevedi che succede?
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
mizzi ma qua scrivete all'impazzata non vi si può lasciare un paio d'ore.
devo una pseudo risposta a pancho e una mezza allo zio anche se mariok ha detto molto ( e meglio) di quanto avrei fatto io.
per tornare in linea con quanto scritto
dimissioni di bersani: ora NO.
il pd ha la maggioranza alla camera e al senato per quanto malconcio esprime una quantità di voti che non è proprio quella di FLI.
si fa le sue belle consultazioni e se si dovesse tornare alle urne si dimette .
altrimenti altrochè Schettino ... uscirebbe con ignominia e non dignitosamente dalla scena politica.
devo una pseudo risposta a pancho e una mezza allo zio anche se mariok ha detto molto ( e meglio) di quanto avrei fatto io.
per tornare in linea con quanto scritto
dimissioni di bersani: ora NO.
il pd ha la maggioranza alla camera e al senato per quanto malconcio esprime una quantità di voti che non è proprio quella di FLI.
si fa le sue belle consultazioni e se si dovesse tornare alle urne si dimette .
altrimenti altrochè Schettino ... uscirebbe con ignominia e non dignitosamente dalla scena politica.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Quel che possa succedere dipendera' dalla linea politica che vorra adottare il partito e qui si scopriranno parecchi altarini.camillobenso ha scritto:Comunque IO le darei.
Poi cosa prevedi che succede?
E' meglio che tutto questo avvenga ora e non dopo. Siamo davanti a prossime elezioni e i giochi non sono stati ancora fatti da nessuna parte. Qualsiasi soluzione di governo possa avvenire dopo queste elezioni cio non toglie che non si dabbe rivotare.
Quindi piu' esempi e piu' chiarezza si fa', meglio e' per la democrazia e per le scelte che ognuno dovra fare in seguoto.
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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