articolo 18
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Re: articolo 18
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
http://www.governo.it/governo/costituzi ... ncipi.html
----------------------------
ergo,
l'art.18 dello statuto dei lavoratori,che equipara i diritti del dipendente ai diritti del datore di lavoro,
è perfettamente integrato con quanto recita l'art.3 della Costituzione della Repubblica Italiana.
chi lo vuole eliminare si pone quindi al di sopra delle regole Costituzionali.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
http://www.governo.it/governo/costituzi ... ncipi.html
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l'art.18 dello statuto dei lavoratori,che equipara i diritti del dipendente ai diritti del datore di lavoro,
è perfettamente integrato con quanto recita l'art.3 della Costituzione della Repubblica Italiana.
chi lo vuole eliminare si pone quindi al di sopra delle regole Costituzionali.
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Re: articolo 18
Caro shiloh Si è visto con la Fiat come è andata a finire la cosa dei 3 dipendenti.Dovrebbero accompagnarli all'interno i carabinieri nel posto di lavoro.
Ma i carabinieri o polizia sevono a volte solo per gli sfrattati sgombero.
Ciao
Paolo11
Ma i carabinieri o polizia sevono a volte solo per gli sfrattati sgombero.
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Paolo11
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Re: articolo 18
Interessante la trasmissione "Servizio Pubblico" sull'art.18.
Intervistano gli operai di Fincantieri di Sesto.
La situazione di macelleria sociale con la riforma delle pensioni, e quella dell'articolo 18 fa saltare la coesione sociale.
Senza coesione sociale non si va da nessuna parte ed è impensabile un aumento del PIL.
Non ci vogliono né i professori né un governo dei tecnici per capire questo.
Monti vuole portare l'italia allo scontro sociale come già sta accadendo in Grecia.
un saluto
Intervistano gli operai di Fincantieri di Sesto.
La situazione di macelleria sociale con la riforma delle pensioni, e quella dell'articolo 18 fa saltare la coesione sociale.
Senza coesione sociale non si va da nessuna parte ed è impensabile un aumento del PIL.
Non ci vogliono né i professori né un governo dei tecnici per capire questo.
Monti vuole portare l'italia allo scontro sociale come già sta accadendo in Grecia.
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Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
Re: articolo 18
Articolo 18, il governo accontenta il Pd
Ora Bersani giochi a carte scoperte
VENERDÌ 30 MARZO 2012 09:08
Nichi Vendola non ha più motivi per invitare gli ex compagni a far cadere il governo Monti. La proposta dell’esecutivo non va bene? Ecco che i tecnici di Giustizia e Lavoro cominciano a lavorare per una soluzione che recepisca anche le richieste del Partito democratico. E la bozza di riforma potrebbe subire importanti modifiche. Nell’impianto proposto inizialmente dall’esecutivo, è il lavoratore a dover dimostrare che c’è stata discriminazione, mentre il giudice non è obbligato a esprimersi sul punto. La nuova idea elaborata dal tandem Fornero-Severino è più garantista e affiderà al giudice un ruolo decisivo. Cioè sarà questo ad accertare se il licenziamento disposto per motivi economici nasconde occasioni di discriminazione. E, in tal caso, obbligare l’azienda al reintegro.
Cambierebbe molto, perché il testo iniziale prevede che sia il lavoratore a dover dimostrare che c’è stata discriminazione. In alternativa a questa nuova formulazione, però, si potrebbe decidere di applicare il nuovo articolo 18 ai soli assunti successivamente alla sua entrata in vigore.
Una buona prova di disponibilità, quella del governo, che ha finora spiazzato il Pd, non essendosi, i suoi vertici, ancora ufficialmente pronunciati. Se quella che la sua ala sinistra insegue è una garanzia della tutela del posto di lavoro, nella proposta in via di perfezionamento c’è tutta, avendo il giudice il potere di reintegro. Idem se dovesse invece passare la decisione di dare applicazione alla nuova norma solo per i contratti futuri. Come dire, no chance. Ulteriori polemiche sarebbero una prova di intransigenza sterile, solo per (future) ragioni elettorali, ossequio verso la Cgil e voglia di protagonismo politico-mediatico.
http://www.ilfuturista.it/politica/arti ... perte.html
Ora Bersani giochi a carte scoperte
VENERDÌ 30 MARZO 2012 09:08
Nichi Vendola non ha più motivi per invitare gli ex compagni a far cadere il governo Monti. La proposta dell’esecutivo non va bene? Ecco che i tecnici di Giustizia e Lavoro cominciano a lavorare per una soluzione che recepisca anche le richieste del Partito democratico. E la bozza di riforma potrebbe subire importanti modifiche. Nell’impianto proposto inizialmente dall’esecutivo, è il lavoratore a dover dimostrare che c’è stata discriminazione, mentre il giudice non è obbligato a esprimersi sul punto. La nuova idea elaborata dal tandem Fornero-Severino è più garantista e affiderà al giudice un ruolo decisivo. Cioè sarà questo ad accertare se il licenziamento disposto per motivi economici nasconde occasioni di discriminazione. E, in tal caso, obbligare l’azienda al reintegro.
Cambierebbe molto, perché il testo iniziale prevede che sia il lavoratore a dover dimostrare che c’è stata discriminazione. In alternativa a questa nuova formulazione, però, si potrebbe decidere di applicare il nuovo articolo 18 ai soli assunti successivamente alla sua entrata in vigore.
Una buona prova di disponibilità, quella del governo, che ha finora spiazzato il Pd, non essendosi, i suoi vertici, ancora ufficialmente pronunciati. Se quella che la sua ala sinistra insegue è una garanzia della tutela del posto di lavoro, nella proposta in via di perfezionamento c’è tutta, avendo il giudice il potere di reintegro. Idem se dovesse invece passare la decisione di dare applicazione alla nuova norma solo per i contratti futuri. Come dire, no chance. Ulteriori polemiche sarebbero una prova di intransigenza sterile, solo per (future) ragioni elettorali, ossequio verso la Cgil e voglia di protagonismo politico-mediatico.
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Re: articolo 18
Marchionne incalza:
«Di soli diritti si muore»
http://www.unita.it/economia/l-affondo- ... e-1.396683
-------------------------------------
...e di soli privilegi si uccide.
«Di soli diritti si muore»
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...e di soli privilegi si uccide.
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Re: articolo 18
In PD non si deve accontentare di non toccare l'articolo 18.Ma deve fare pressione che vi siano per i giovani un modello alla Tedesca.
O prendere tutto quel modello.I soldi! Basta soldi ai partiti arrangiarsi, visto che li adoperano pure male portandoli all'estero,e con lo scudo fiscale fatti rientrare.
Quei soldi non devono servire per fondazzioni paradisi fiscali ecc...Via i soldi per l'editoria.
...................................................................
I costi della politica italiana
Quanto costano ai contribuenti ministeri, istituzioni, consiglieri regionali e vitalizi? Una serie di immagini e grafici per fare i conti in tasca alla politica italiana
consiglio regionale, quanto mi costi: da emilia a sicilia
30 mar 2012 - Il numero in edicola di Panorama punta il dito sugli sprechi della Casta "minore", ossia gli enti locali. Interessante il rapporto tra stipendio medio lordo e numero di sedute da parte dei Consigli regionali: quelli dell'Emilia Romagna e della Campania in tre mesi hanno svolto cinque sedute, per uno stipendio mensile lordo con diaria e rimborsi pari a 10.209 euro per i consiglieri emiliani e 15.448 per quelli campani. Un po'meglio Lombardia e Lazio. Svetta l'Assemblea regionale siciliana (nella foto, il presidente Lombardo) con venti sedute, ma con il guadagno e il numero di rappresentanti più elevati d'Italia: 20.730 euro per 90 consiglieri
http://notizie.virgilio.it/gallery/i-co ... liana.html
Ci sono 27 pagine da sfogliare li c'è la cancrena Italiana.
Ciao
Paolo11
O prendere tutto quel modello.I soldi! Basta soldi ai partiti arrangiarsi, visto che li adoperano pure male portandoli all'estero,e con lo scudo fiscale fatti rientrare.
Quei soldi non devono servire per fondazzioni paradisi fiscali ecc...Via i soldi per l'editoria.
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30 mar 2012 - Il numero in edicola di Panorama punta il dito sugli sprechi della Casta "minore", ossia gli enti locali. Interessante il rapporto tra stipendio medio lordo e numero di sedute da parte dei Consigli regionali: quelli dell'Emilia Romagna e della Campania in tre mesi hanno svolto cinque sedute, per uno stipendio mensile lordo con diaria e rimborsi pari a 10.209 euro per i consiglieri emiliani e 15.448 per quelli campani. Un po'meglio Lombardia e Lazio. Svetta l'Assemblea regionale siciliana (nella foto, il presidente Lombardo) con venti sedute, ma con il guadagno e il numero di rappresentanti più elevati d'Italia: 20.730 euro per 90 consiglieri
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Re: articolo 18
shiloh ha scritto:Marchionne incalza:
«Di soli diritti si muore»
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...e di soli privilegi si uccide.
E ancora stiamo ad aspettare?
Scioperi, paese bloccato, elezioni.
Tanto pure lo spread ormai dà torto al governo.
Poi dopo il signor marchionne la smetterà di ricattare.
Vero, Bersani?
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
Robert Harris, "Archangel"
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Re: articolo 18
Crolla il mercato dell'auto, Marchionne:
«Marzo orribile, Fiat perde il 40%»
TORINO - «Il mese di marzo è stato orribile, il calo dei volumi di auto in Italia si aggira intorno al 40% e non è colpa solo delle bisarche», ha affermato l'ad della Fiat Sergio Marchionne, arrivato a sorpresa a un'iniziativa di Italia Futura con Luca Cordero di Montezemolo». «Il mercato - ha aggiunto Marchionne - si attesterà nel 2012 a quota 1 milione 500 mila. Abbiamo perso un milione di vetture, siamo al 40% dei volumi in meno rispetto al 2007».
Politica. «Mai e poi mai scenderò in politica», ha aggiunto Marchionne, rispondendo ai giornalisti. Sulla possibile discesa in politica di Montezemolo Marchionne ha detto: «L'ho sempre scoraggiato e non ho cambiato idea su questo. Non sta a me giudicare come sarebbe. Io sono qui oggi solo perché è un mio amico e voglio ascoltarlo».
La sentenza di Bologna. «In un certo senso era prevedibile, in un altro appellabile. Non voglio entrare nel merito, ma dal punto di vista legale non si capisce. E dire che ho studiato giurisprudenza», ha detto Marchionne a proposito della sentenza del giudice di Bologna, che ha condannato la Fiat per comportamento antisindacale accogliendo il ricorso della Fiom.
Lavoro. Marchionne ha parlato anche della riforma del lavoro: «Bisogna fare la riforma non c'è alternativa. Mi dica quanti altri Paesi - ha aggiunto - hanno un sistema come il nostro. Nessuno, quindi bisogna cambiarlo. Come lo decide Monti e il suo governo, abbiamo grandissima fiducia in lui come persone e come gestore. Non potevamo avere di meglio, facciamolo gestire». Secondo Marchionne «è stata tradizione del sistema italiano trovare sempre compromessi, ora questo non funziona».
Venerdì 30 Marzo 2012 - 18:38 Ultimo aggiornamento: 18:51
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.asp
..................................................
E voleva comperare pure la Opel.
Marchionne questo mese ti sei meritato lo stipendio!
Trattare male gli operai Italiani vuol anche dire perdere il mercato Italiano.
Ciao
Paolo11
«Marzo orribile, Fiat perde il 40%»
TORINO - «Il mese di marzo è stato orribile, il calo dei volumi di auto in Italia si aggira intorno al 40% e non è colpa solo delle bisarche», ha affermato l'ad della Fiat Sergio Marchionne, arrivato a sorpresa a un'iniziativa di Italia Futura con Luca Cordero di Montezemolo». «Il mercato - ha aggiunto Marchionne - si attesterà nel 2012 a quota 1 milione 500 mila. Abbiamo perso un milione di vetture, siamo al 40% dei volumi in meno rispetto al 2007».
Politica. «Mai e poi mai scenderò in politica», ha aggiunto Marchionne, rispondendo ai giornalisti. Sulla possibile discesa in politica di Montezemolo Marchionne ha detto: «L'ho sempre scoraggiato e non ho cambiato idea su questo. Non sta a me giudicare come sarebbe. Io sono qui oggi solo perché è un mio amico e voglio ascoltarlo».
La sentenza di Bologna. «In un certo senso era prevedibile, in un altro appellabile. Non voglio entrare nel merito, ma dal punto di vista legale non si capisce. E dire che ho studiato giurisprudenza», ha detto Marchionne a proposito della sentenza del giudice di Bologna, che ha condannato la Fiat per comportamento antisindacale accogliendo il ricorso della Fiom.
Lavoro. Marchionne ha parlato anche della riforma del lavoro: «Bisogna fare la riforma non c'è alternativa. Mi dica quanti altri Paesi - ha aggiunto - hanno un sistema come il nostro. Nessuno, quindi bisogna cambiarlo. Come lo decide Monti e il suo governo, abbiamo grandissima fiducia in lui come persone e come gestore. Non potevamo avere di meglio, facciamolo gestire». Secondo Marchionne «è stata tradizione del sistema italiano trovare sempre compromessi, ora questo non funziona».
Venerdì 30 Marzo 2012 - 18:38 Ultimo aggiornamento: 18:51
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.asp
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E voleva comperare pure la Opel.
Marchionne questo mese ti sei meritato lo stipendio!
Trattare male gli operai Italiani vuol anche dire perdere il mercato Italiano.
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Re: articolo 18
Lavoro, Monti: ''Riforma attesa all'estero''. Fornero: ''Non spaccheremo il Paese''
ultimo aggiornamento: 30 marzo, ore 21:02
Roma - (Adnkronos) - Il ministro del welfare assicura: ''Nessuno vuole dare alle imprese la licenza di licenziare''. Ma la Cgil resta ferma sulla richiesta del reintegro. Gli industriali si schierano con il governo
Roma, 30 mar. - (Adnkronos) - Non è ancora iniziato l'iter in Parlamento, ma la riforma del mercato del lavoro è sempre in primo piano. Monti insiste sulla credibilità del Paese, evidenziando che è attesa all'estero, dai mercati e dagli investitori. Fornero, nel merito, assicura che l'intenzione non è certo quella di spaccare il Paese sull'articolo 18. Intanto, la Cgil insiste che il reintegro è l'unica strada possibile per evitare i licenziamenti facili e il mondo dell'industria, da Marchionne a Bombassei, chiede che il provvedimento non sia cambiato.
"All'estero, l'ho visto particolarmente in Giappone, si aspetta di vedere che esito avrà il quarto blocco di riforme" ovvero quello sul mercato del lavoro, dice il premier alla sua partenza da Tokyo, approfondendo il contenuto della lettera che ha inviato al 'Corriere'. Monti spiega di aver percepito nei colloqui di questi giorni "molta attenzione sulla proposta fatta dal governo e attesa su quello che accadrà in Parlamento". Anche per la posizione di attesa degli investitori esteri, ammette, "dopo questo viaggio non vedremo nei prossimi mesi nessun miglioramento riflesso nei dati dell'economia italiana", anche perché si tratta di "processi che richiedono tempo". E se in Giappone il respiro è quello del medio termine, in Italia l'attenzione e' rivolta al confronto, a tratti aspro, che si sta consumando.
"Spaccare il Paese sull'articolo 18 e' l'ultima cosa che vogliamo fare", assicura il ministro del Lavoro, Elsa Fornero dai microfoni di Radio Anch'io."Non sono senza cuore e mi stupisco quando veniamo dipinti come tali. Non sono un ministro insensibile", prosegue. ''L'idea che ci sia così tensione sociale, cosi' disperazione fino ad arrivare a gesti estremi mi crea angoscia. Non siamo insensibili. Anche se appariamo freddi e tecnici ci mettiamo sensibilita'", ribadisce Fornero.
Il ministro, soprattutto, vuole respingere al mittente l'accusa di aver preso una posizione intransigente. "Non abbiamo mai dato una impostazione ideologica alla discussione. Non abbiamo mai messo l'articolo 18 sotto un faro ideologico", rivendica. Andando poi più a fondo. "Sull'articolo 18 nessuno vuole dare alle imprese la licenza di licenziare. Il problema è di dare più facilità alle imprese nell'aggiustamento della mano d'opera per numeri piccoli per ragioni che hanno a che vedere con l'andamento economico dell'impresa". Poi ritorna l'invito a non fermarsi all'articolo 18: "abbiamo sempre guardato alla riforma nel suo insieme: lotta alla precarieta', ammortizzatori sociali, flessibilita' in uscita".
Fornero sembra voler chiarire tutti gli aspetti più sensibili, quelli che hanno alimentato i retroscena o anche, dal suo punto di vista, le congetture. "Lo dico chiaramente: non ho mai fatto parte del 'partito' che pensava che con la Cgil fuori, la riforma avrebbe avuto una maggiore capacità di persuasione rispetto ai mercati. Che i mercati, cioè, si convincessero che la riforma era migliore se non c'è la Cgil. Non l'ho mai pensato e l'ho sempre detto a Susanna Camusso". Poi, intervenendo a sorpresa al congresso Ugl, sposta l'attenzione su uno dei temi che più le sta a cuore. ''Uno dei problemi di questo Paese è che le donne lavorano troppo poco'', dice, aggiungendo: ''vogliamo che abbiano le stesse chance occupazionali, di carriera, di retribuzione e progressione che hanno gli uomini. Anche attraverso questo c'è una possibilità di crescita per il Paese''.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Polit ... 86622.html
ultimo aggiornamento: 30 marzo, ore 21:02
Roma - (Adnkronos) - Il ministro del welfare assicura: ''Nessuno vuole dare alle imprese la licenza di licenziare''. Ma la Cgil resta ferma sulla richiesta del reintegro. Gli industriali si schierano con il governo
Roma, 30 mar. - (Adnkronos) - Non è ancora iniziato l'iter in Parlamento, ma la riforma del mercato del lavoro è sempre in primo piano. Monti insiste sulla credibilità del Paese, evidenziando che è attesa all'estero, dai mercati e dagli investitori. Fornero, nel merito, assicura che l'intenzione non è certo quella di spaccare il Paese sull'articolo 18. Intanto, la Cgil insiste che il reintegro è l'unica strada possibile per evitare i licenziamenti facili e il mondo dell'industria, da Marchionne a Bombassei, chiede che il provvedimento non sia cambiato.
"All'estero, l'ho visto particolarmente in Giappone, si aspetta di vedere che esito avrà il quarto blocco di riforme" ovvero quello sul mercato del lavoro, dice il premier alla sua partenza da Tokyo, approfondendo il contenuto della lettera che ha inviato al 'Corriere'. Monti spiega di aver percepito nei colloqui di questi giorni "molta attenzione sulla proposta fatta dal governo e attesa su quello che accadrà in Parlamento". Anche per la posizione di attesa degli investitori esteri, ammette, "dopo questo viaggio non vedremo nei prossimi mesi nessun miglioramento riflesso nei dati dell'economia italiana", anche perché si tratta di "processi che richiedono tempo". E se in Giappone il respiro è quello del medio termine, in Italia l'attenzione e' rivolta al confronto, a tratti aspro, che si sta consumando.
"Spaccare il Paese sull'articolo 18 e' l'ultima cosa che vogliamo fare", assicura il ministro del Lavoro, Elsa Fornero dai microfoni di Radio Anch'io."Non sono senza cuore e mi stupisco quando veniamo dipinti come tali. Non sono un ministro insensibile", prosegue. ''L'idea che ci sia così tensione sociale, cosi' disperazione fino ad arrivare a gesti estremi mi crea angoscia. Non siamo insensibili. Anche se appariamo freddi e tecnici ci mettiamo sensibilita'", ribadisce Fornero.
Il ministro, soprattutto, vuole respingere al mittente l'accusa di aver preso una posizione intransigente. "Non abbiamo mai dato una impostazione ideologica alla discussione. Non abbiamo mai messo l'articolo 18 sotto un faro ideologico", rivendica. Andando poi più a fondo. "Sull'articolo 18 nessuno vuole dare alle imprese la licenza di licenziare. Il problema è di dare più facilità alle imprese nell'aggiustamento della mano d'opera per numeri piccoli per ragioni che hanno a che vedere con l'andamento economico dell'impresa". Poi ritorna l'invito a non fermarsi all'articolo 18: "abbiamo sempre guardato alla riforma nel suo insieme: lotta alla precarieta', ammortizzatori sociali, flessibilita' in uscita".
Fornero sembra voler chiarire tutti gli aspetti più sensibili, quelli che hanno alimentato i retroscena o anche, dal suo punto di vista, le congetture. "Lo dico chiaramente: non ho mai fatto parte del 'partito' che pensava che con la Cgil fuori, la riforma avrebbe avuto una maggiore capacità di persuasione rispetto ai mercati. Che i mercati, cioè, si convincessero che la riforma era migliore se non c'è la Cgil. Non l'ho mai pensato e l'ho sempre detto a Susanna Camusso". Poi, intervenendo a sorpresa al congresso Ugl, sposta l'attenzione su uno dei temi che più le sta a cuore. ''Uno dei problemi di questo Paese è che le donne lavorano troppo poco'', dice, aggiungendo: ''vogliamo che abbiano le stesse chance occupazionali, di carriera, di retribuzione e progressione che hanno gli uomini. Anche attraverso questo c'è una possibilità di crescita per il Paese''.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Polit ... 86622.html
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: articolo 18
Mina .Caramelle non ne voglio piu.Voglio una riforma sociale come in Germania completa di ammortizzatori sociali.Di soldi ve ne stiamo dando a palate, noi a reddito fisso
e pensionati.Benzina aumenterà.Scusatemi la Libia? siamo andati li per niente!
Ciao
Paolo11
e pensionati.Benzina aumenterà.Scusatemi la Libia? siamo andati li per niente!
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