SALUTE
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Re: SALUTE
Ah, grazie per gli auguri
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: SALUTE
è una tua supposizione o hai già verificato col medico ?peanuts ha scritto:Non posso avere l'urgenza, si tratta di un discorso neurologico e non "patologico" grave.
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Re: SALUTE
Col medico
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: SALUTE
come direbbe shiloh : maremma!!!!
CRONACHE
07/03/2013 - IL CASO
Cesio nei cinghiali, Legambiente:
“E’ l’ultima ricaduta di Chernobyl”
L’allarme per la scoperta in Valsesia
Clini invia i carabinieri, Coldiretti:
«Adesso vanno estesi i controlli»
«Non può essere altro che la ricaduta delle emissioni della centrale di Chernobyl». Il cesio trovato nei cinghiali della Valsesia fa paura. Gian Piero Godio, di Legambiente Piemonte e Val d’Aosta, esperto in questioni nucleari, parla di un residuo del disastro nucleare del 1986. «Altre spiegazioni - sostiene - non potrebbero esserci: il comprensorio della Valsesia non presenta alcuna sorgente radioattiva. La causa più probabile del contagio sono le sostanze emesse in seguito all’incidente nucleare dell’86. Anche se i livelli di Cesio 137 riscontrati negli animali abbattuti mi sembrano quasi inverosimili».
Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha dato disposizione al comandante dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico, il generale Vincenzo Paticchio, di fare tutti accertamenti necessari ad individuare la causa della contaminazione. «Occorre estendere immediatamente le analisi ad altri animali selvatici e fare al piu’ presto chiarezza sulle fonti di contaminazioni in un Paese come l’Italia che ha fatto la scelta di non avvalersi del nucleare a differenza di quanto accade nei Paesi confinanti» dicono da Coldiretti.
CRONACHE
07/03/2013 - IL CASO
Cesio nei cinghiali, Legambiente:
“E’ l’ultima ricaduta di Chernobyl”
L’allarme per la scoperta in Valsesia
Clini invia i carabinieri, Coldiretti:
«Adesso vanno estesi i controlli»
«Non può essere altro che la ricaduta delle emissioni della centrale di Chernobyl». Il cesio trovato nei cinghiali della Valsesia fa paura. Gian Piero Godio, di Legambiente Piemonte e Val d’Aosta, esperto in questioni nucleari, parla di un residuo del disastro nucleare del 1986. «Altre spiegazioni - sostiene - non potrebbero esserci: il comprensorio della Valsesia non presenta alcuna sorgente radioattiva. La causa più probabile del contagio sono le sostanze emesse in seguito all’incidente nucleare dell’86. Anche se i livelli di Cesio 137 riscontrati negli animali abbattuti mi sembrano quasi inverosimili».
Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha dato disposizione al comandante dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico, il generale Vincenzo Paticchio, di fare tutti accertamenti necessari ad individuare la causa della contaminazione. «Occorre estendere immediatamente le analisi ad altri animali selvatici e fare al piu’ presto chiarezza sulle fonti di contaminazioni in un Paese come l’Italia che ha fatto la scelta di non avvalersi del nucleare a differenza di quanto accade nei Paesi confinanti» dicono da Coldiretti.
Re: SALUTE
meglio tardi che mai
dopo che c'hanno salassato e dissanguato...
ROMA - Alitalia lancia nuove tariffe scontate del 50% per andare a curarsi nei centri ospedalieri di eccellenza italiani. La compagnia di bandiera ha siglato nuovi accordi con il Bambino Gesù di Roma e con gli ospedali milanesi Galeazzi, Policlinico San Donato e San Raffaele e Carlo Besta, per offrire tariffe agevolate ai pazienti che da tutta Italia si rivolgono a queste strutture.
A partire da oggi, informa Alitali, ogni paziente che deve raggiungere uno di questi centri di eccellenza potrà avvalersi di una riduzione del 50% sul prezzo del biglietto andata e ritorno del volo nazionale, su qualsiasi classe, per il suo viaggio verso Roma Fiumicino, Milano Linate o Genova. La stessa riduzione potrà essere estesa a un accompagnatore. In caso di modifica dell'appuntamento ospedaliero al paziente sarà consentito modificare le date della prenotazione senza penali. Usufruire della convenzione sarà estremamente semplice.
Il paziente, dopo aver prenotato una visita, un esame diagnostico o un ricovero presso uno dei suddetti ospedali, potrà acquistare il biglietto aereo rivolgendosi direttamente al servizio dedicato dell'ospedale. Il viaggio potrà iniziare da qualsiasi scalo nazionale servito da Alitalia.
I nuovi accordi si aggiungo a quelli già in essere con il Gaslini di Genova, l'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e l'Istituto Clinico Humanitas a Milano.
«Il 40% dei pazienti del Bambino Gesù di Roma viene da fuori Regione. I trasferimenti sono necessari per i casi di altissima complessità. Per ridurre la migrazione sanitaria è importante proseguire nell'opera di decentramento delle competenze e delle professionalità», afferma Massimiliano Raponi, direttore sanitario dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. «L'iniziativa - spiega nella nota Raponi - sottolinea ancora una volta l'attenzione dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù alla salute dei piccoli pazienti e all'accoglienza di chi gli è vicino. Le consistenti agevolazioni sul prezzo del biglietto aereo aiutano tutte quelle famiglie che da fuori regione devono raggiungere il Bambino Gesù di Roma per i casi di altissima complessità. Sempre per agevolare pazienti e famiglie e per evitare lunghi spostamenti verso la Capitale quando non strettamente necessari, il Bambino Gesù ha attuato una politica di decentramento delle competenze e delle professionalità in altre regioni d'Italia: con il Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo in Sicilia e con i Centri regionali in Calabria e Basilicata. Questi Centri sono stati attivati con l'obiettivo di abbattere la migrazione sanitaria, limitandola solo ai casi più complessi, valorizzando risorse, strutture e professionalità presenti sul territorio».
«Alitalia - dichiara il presidente di Roberto Colaninno - vuole essere vicino a tutte le esigenze di mobilità degli italiani, compresa quella dei pazienti che debbono spostarsi dal luogo di residenza per raggiungere centri ospedalieri di eccellenza. Siamo orgogliosi di collaborare a questo progetto che si inserisce in un più ampio percorso di responsabilità sociale d'impresa».
dopo che c'hanno salassato e dissanguato...
ROMA - Alitalia lancia nuove tariffe scontate del 50% per andare a curarsi nei centri ospedalieri di eccellenza italiani. La compagnia di bandiera ha siglato nuovi accordi con il Bambino Gesù di Roma e con gli ospedali milanesi Galeazzi, Policlinico San Donato e San Raffaele e Carlo Besta, per offrire tariffe agevolate ai pazienti che da tutta Italia si rivolgono a queste strutture.
A partire da oggi, informa Alitali, ogni paziente che deve raggiungere uno di questi centri di eccellenza potrà avvalersi di una riduzione del 50% sul prezzo del biglietto andata e ritorno del volo nazionale, su qualsiasi classe, per il suo viaggio verso Roma Fiumicino, Milano Linate o Genova. La stessa riduzione potrà essere estesa a un accompagnatore. In caso di modifica dell'appuntamento ospedaliero al paziente sarà consentito modificare le date della prenotazione senza penali. Usufruire della convenzione sarà estremamente semplice.
Il paziente, dopo aver prenotato una visita, un esame diagnostico o un ricovero presso uno dei suddetti ospedali, potrà acquistare il biglietto aereo rivolgendosi direttamente al servizio dedicato dell'ospedale. Il viaggio potrà iniziare da qualsiasi scalo nazionale servito da Alitalia.
I nuovi accordi si aggiungo a quelli già in essere con il Gaslini di Genova, l'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e l'Istituto Clinico Humanitas a Milano.
«Il 40% dei pazienti del Bambino Gesù di Roma viene da fuori Regione. I trasferimenti sono necessari per i casi di altissima complessità. Per ridurre la migrazione sanitaria è importante proseguire nell'opera di decentramento delle competenze e delle professionalità», afferma Massimiliano Raponi, direttore sanitario dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. «L'iniziativa - spiega nella nota Raponi - sottolinea ancora una volta l'attenzione dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù alla salute dei piccoli pazienti e all'accoglienza di chi gli è vicino. Le consistenti agevolazioni sul prezzo del biglietto aereo aiutano tutte quelle famiglie che da fuori regione devono raggiungere il Bambino Gesù di Roma per i casi di altissima complessità. Sempre per agevolare pazienti e famiglie e per evitare lunghi spostamenti verso la Capitale quando non strettamente necessari, il Bambino Gesù ha attuato una politica di decentramento delle competenze e delle professionalità in altre regioni d'Italia: con il Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo in Sicilia e con i Centri regionali in Calabria e Basilicata. Questi Centri sono stati attivati con l'obiettivo di abbattere la migrazione sanitaria, limitandola solo ai casi più complessi, valorizzando risorse, strutture e professionalità presenti sul territorio».
«Alitalia - dichiara il presidente di Roberto Colaninno - vuole essere vicino a tutte le esigenze di mobilità degli italiani, compresa quella dei pazienti che debbono spostarsi dal luogo di residenza per raggiungere centri ospedalieri di eccellenza. Siamo orgogliosi di collaborare a questo progetto che si inserisce in un più ampio percorso di responsabilità sociale d'impresa».
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Re: SALUTE
In vendita latte cancerogeno
Bloccava la crescita dei bimbi
Hanno messo in commercio latte tossico e cancerogeno, contaminato da aflatossine, un fungo che ha effetti sulla crescita dei bambini. Il leader Cospalat del Friuli Venezia Giulia, Renato Zampa, è stato arrestato nell'ambito di un'indagine dei Nas di Udine. Oltre a Zampa, quattro persone sono finite agli arresti domiciliari con obbligo di dimora. Per tutti l'ipotesi di reato è di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, adulterazione di sostanze alimentari e commercio di sostanze alimentari pericolose per la salute
Allarme di Slow Fish: attenti al pesce dopato
http://www.affaritaliani.it/cronache/la ... 00613.html
Bloccava la crescita dei bimbi
Hanno messo in commercio latte tossico e cancerogeno, contaminato da aflatossine, un fungo che ha effetti sulla crescita dei bambini. Il leader Cospalat del Friuli Venezia Giulia, Renato Zampa, è stato arrestato nell'ambito di un'indagine dei Nas di Udine. Oltre a Zampa, quattro persone sono finite agli arresti domiciliari con obbligo di dimora. Per tutti l'ipotesi di reato è di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, adulterazione di sostanze alimentari e commercio di sostanze alimentari pericolose per la salute
Allarme di Slow Fish: attenti al pesce dopato
http://www.affaritaliani.it/cronache/la ... 00613.html
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Re: SALUTE
Servizio Pubblico Più del 20/06/2013 – Una vera bufala – La puntata.
21/06/2013 di triskel182
https://triskel182.wordpress.com/
« Non ha dubbi (Ellekappa).Villarosa tuona contro il governo dopo la richiesta della fiducia. »
Servizio Pubblico Più del 20/06/2013 – Una vera bufala – La puntata.
21/06/2013 di triskel182
C’è la mozzarella di bufala, e la bufala della mozzarella: Servizio pubblico, nella formula estiva dell’inchiesta senza dibattito e ospiti in studio, ha raccontato della truffa della mozzarella di bufala campana dop.
Un’inchiesta di Stefano Bianchi dentro una delle nostre eccellenze, che non sappiamo più difendere, come non abbiamo saputo difendere i terreni e le falde della Campania dalle discariche abusive della Camorra.
Quelle dove, a fianco delle fumarole, i fumi dei veleni tossici che escono dalle fratture del terreno, si coltivano fragole, pomodori, pesche, che poi finiscono nelle nostre tavole.
Magari le tavole delle famiglie del nord, da cui negli anni passati sono partiti i camion coi rifiuti industriali interrati (con la complicità di Camorra e amministratori locali) in quei terreni. E il cerchio si chiude.
C’è un dossier del colonnello Mantile, rinchiuso in qualche cassetto del ministero delle politiche agricole (oggi presieduto dalla De Girolamo).
Si parla del consorzio di tutela della mozzarella, del suo consiglio di amministrazione (dentro cui siedono i maggiori produttori di mozzarella della regione), e delle pressioni che questi avrebbe fatto al ministero per poter approvare la modifica della “disciplinare”.
La bibbia, il regolamento che indica come deve essere fatta una mozzarella per essere dop.
cioè latte campano, dop, e niente cagliata o latte congelato.
Secondo il dossier ci sarebbe un comitato d’affari, che anziché tutelare la qualità del prodotto, gli allevatori e i produttori del latte, avrebbe badato più ai suoi interessi.
Lucrandoci sopra, per avere meno controlli, ”controlli apparecchiati” dice il colonnello, un vero e proprio cartello messo in piedi per livellare verso il basso il prezzo del prodotto, mettendo in difficoltà i piccoli produttori.
Ci sono le intercettazioni, ci sono i rapporti della magistratura, i sequestri del latte proveniente dal sudamerica: alcuni di questi maggiori produttori campani sono finiti nell’inchiesta della DDA di Napoli. Anche se sono sati scarcerati, cìè ancora il processo che deve fare chiarezza.
Un’inchiesta dove si parla anche della Camorra, che controllerebbe buona parte della filiera di produzione.
Camorra che avrebbe proprio finanziato, uno dei produttori poi finito indagato.
Dalle intercettazioni telefoniche sembra quasi di vederlo, Giuseppe Mandara, il patron della mozzarella di bufala più nota nel mondo –arrestato ieri– mentre alza le spalle e, rendendosi conto del pericolo per la salute dei consumatori, dice: “Se prende qualche bambino è una tragedia… Ho parlato con l’avvocato, non ci conviene fare niente adesso altrimenti si capisce che sapevamo del guasto”.
Ci sono le bufale imbottive di farmaci per nascondere ai controlli la malattia della brucellosi.
Bianchi ha anche sentito qualcuno di questi manager della mozzarella (o della bufala della mozzarella).
Tutti si sono detti sereni: la figlia di Giuseppe Mandara (qui trovate altri spezzoni del video), nell’intervista con Bianchi, se l’è presa con RobertoBattaglia, un altro imprenditore caseario che ha denunciato le pressioni dei clan Casalesi su altri imprenditori .
“usano i pentiti per delegittimarci .. come con Berlusconi .. sa io sono berlusconiana”.
A Milano al salone del gusto, il giornalista ha anche avvicinato un altro imprenditore che forniva ai caseifici la cagliata (usata al posto del latte dop e proveniente dall’est Europa). Con molta tranquillità, questo cavaliere della repubblica spiegava che “una volta dentro la cagliata, sono solo cazzi tuoi”.
L’importante è non farsi beccare mentre la mescoli al latte dop.
Alcune domande rimangono sospese nell’aria, a fine servizio.
La società che controlla ora sul consorzio è controllata direttamente dall’Aia (l’associazione allevatori che racchiude solo il 20% dei produttori). Possiamo fidarci?
E poi, ma quanto latte di bufala si produce in Italia?
Che dicono al ministero?
Da unoenessuno.blogspot.it
21/06/2013 di triskel182
https://triskel182.wordpress.com/
« Non ha dubbi (Ellekappa).Villarosa tuona contro il governo dopo la richiesta della fiducia. »
Servizio Pubblico Più del 20/06/2013 – Una vera bufala – La puntata.
21/06/2013 di triskel182
C’è la mozzarella di bufala, e la bufala della mozzarella: Servizio pubblico, nella formula estiva dell’inchiesta senza dibattito e ospiti in studio, ha raccontato della truffa della mozzarella di bufala campana dop.
Un’inchiesta di Stefano Bianchi dentro una delle nostre eccellenze, che non sappiamo più difendere, come non abbiamo saputo difendere i terreni e le falde della Campania dalle discariche abusive della Camorra.
Quelle dove, a fianco delle fumarole, i fumi dei veleni tossici che escono dalle fratture del terreno, si coltivano fragole, pomodori, pesche, che poi finiscono nelle nostre tavole.
Magari le tavole delle famiglie del nord, da cui negli anni passati sono partiti i camion coi rifiuti industriali interrati (con la complicità di Camorra e amministratori locali) in quei terreni. E il cerchio si chiude.
C’è un dossier del colonnello Mantile, rinchiuso in qualche cassetto del ministero delle politiche agricole (oggi presieduto dalla De Girolamo).
Si parla del consorzio di tutela della mozzarella, del suo consiglio di amministrazione (dentro cui siedono i maggiori produttori di mozzarella della regione), e delle pressioni che questi avrebbe fatto al ministero per poter approvare la modifica della “disciplinare”.
La bibbia, il regolamento che indica come deve essere fatta una mozzarella per essere dop.
cioè latte campano, dop, e niente cagliata o latte congelato.
Secondo il dossier ci sarebbe un comitato d’affari, che anziché tutelare la qualità del prodotto, gli allevatori e i produttori del latte, avrebbe badato più ai suoi interessi.
Lucrandoci sopra, per avere meno controlli, ”controlli apparecchiati” dice il colonnello, un vero e proprio cartello messo in piedi per livellare verso il basso il prezzo del prodotto, mettendo in difficoltà i piccoli produttori.
Ci sono le intercettazioni, ci sono i rapporti della magistratura, i sequestri del latte proveniente dal sudamerica: alcuni di questi maggiori produttori campani sono finiti nell’inchiesta della DDA di Napoli. Anche se sono sati scarcerati, cìè ancora il processo che deve fare chiarezza.
Un’inchiesta dove si parla anche della Camorra, che controllerebbe buona parte della filiera di produzione.
Camorra che avrebbe proprio finanziato, uno dei produttori poi finito indagato.
Dalle intercettazioni telefoniche sembra quasi di vederlo, Giuseppe Mandara, il patron della mozzarella di bufala più nota nel mondo –arrestato ieri– mentre alza le spalle e, rendendosi conto del pericolo per la salute dei consumatori, dice: “Se prende qualche bambino è una tragedia… Ho parlato con l’avvocato, non ci conviene fare niente adesso altrimenti si capisce che sapevamo del guasto”.
Ci sono le bufale imbottive di farmaci per nascondere ai controlli la malattia della brucellosi.
Bianchi ha anche sentito qualcuno di questi manager della mozzarella (o della bufala della mozzarella).
Tutti si sono detti sereni: la figlia di Giuseppe Mandara (qui trovate altri spezzoni del video), nell’intervista con Bianchi, se l’è presa con RobertoBattaglia, un altro imprenditore caseario che ha denunciato le pressioni dei clan Casalesi su altri imprenditori .
“usano i pentiti per delegittimarci .. come con Berlusconi .. sa io sono berlusconiana”.
A Milano al salone del gusto, il giornalista ha anche avvicinato un altro imprenditore che forniva ai caseifici la cagliata (usata al posto del latte dop e proveniente dall’est Europa). Con molta tranquillità, questo cavaliere della repubblica spiegava che “una volta dentro la cagliata, sono solo cazzi tuoi”.
L’importante è non farsi beccare mentre la mescoli al latte dop.
Alcune domande rimangono sospese nell’aria, a fine servizio.
La società che controlla ora sul consorzio è controllata direttamente dall’Aia (l’associazione allevatori che racchiude solo il 20% dei produttori). Possiamo fidarci?
E poi, ma quanto latte di bufala si produce in Italia?
Che dicono al ministero?
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