quo vadis PD ????

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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shiloh
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da shiloh »

Joblack ha scritto:Il PD la fa facile sulla presidenza del senato, ma facendo quattro conti ecco gli scenari:

PD+PDL 123+119=242 MAG

PD+M5S 123+ 56=179 MAG

PDL+M5S 119+56=175 MAG

PD+LM 123+18=141 MIN

PDL+LM 119+18=137 MIN

LM sempre ininfluente

M5S ha il pallino perchè può appoggiare si in candidato PDL, ma anche PD.

PD sempre nella kakka perché non può usare né moral suascion né scambio di poltrone che il M5S giustamente rifiuta.

Lo stesso discorso vale anche per l'elezione del nuovo PdR.

Bye

M5S, Crimi: «Camere? Se ci danno una presidenza ringraziamo».

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=Ab73nvcH

ergo,
il problema da te sollevato....non esiste.
soloo42000
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da soloo42000 »

Ho letto l'articolo.
E` l'ennesima pretesa grillina di umiliazione verso gli elettori IBC.
Contano solo i loro elettori, adesso.

Bisogna mandarli affanculo.
Via di primarie.
Si voti subito.
Grecia forever.


soloo42000
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

Probabilmente è l'unica strada percorribile.

Ma qui si ripropone il nodo politico già visto nelle ultime primarie.

La "sinistra" nel PD e nel centrosinistra (oltre a Vendola, ormai quasi irrilevante, mi riferisco ai Fassina, agli Orfini o ad altri personaggi al momento invisibili), cosa intende fare?

Vuole anche questa volta fare quadrato intorno ai big storici?

Se è così o ci becchiamo Renzi (male minore) o ci prepariamo a scomparire per i prossimi vent'anni.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

mariok ha scritto:Probabilmente è l'unica strada percorribile.

Ma qui si ripropone il nodo politico già visto nelle ultime primarie.

La "sinistra" nel PD e nel centrosinistra (oltre a Vendola, ormai quasi irrilevante, mi riferisco ai Fassina, agli Orfini o ad altri personaggi al momento invisibili), cosa intende fare?

Vuole anche questa volta fare quadrato intorno ai big storici?

Se è così o ci becchiamo Renzi (male minore) o ci prepariamo a scomparire per i prossimi vent'anni.



Non bisogna dimenticare che è possibile che alle prossime elezioni non ci si arrivi.

Crisi: Landini, non ci sono soldi per gli ammortizzatori sociali

di Redazione
(ASCA) - Roma, 21 gen - ''Arriveremo al periodo piu' difficile della crisi senza ammortizzatori e con il rischio di una valanga di licenziamenti''. E' quanto denuncia il leader della Fiom, Maurizio Landini in un'intervista a La Repubblica. ''Noi chiediamo - dice - che da subito si faccia la riforma degli ammortizzatori sociali. Nei prossimi mesi non ci saranno i soldi per la cassa integrazione. Arriveremo al periodo piu' difficile della crisi senza ammortizzatori e con il rischio di una valanga di licenziamenti''. Secondo Landini e' necessaria ''una riforma che imponga anche a categorie come il commercio e l'artigianato di contribuire al fondo della cassa integrazione. Oggi questo avviene solo per i lavoratori dell'industria. Agli altri devono pensare le casse pubbliche''.



In questi primi due mesi del 2013 il Pil è in calo.


ECONOMIA & LOBBY
Istat, Pil in calo dell'1% nel 2013
L'anno scorso ha registrato -2,4% (In 12 mesi - ndt)

Nel quarto trimestre del 2012 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,9% rispetto al trimestre precedente e del 2,8% nei confronti del quarto trimestre del 2011
soloo42000
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da soloo42000 »

>>Non bisogna dimenticare che è possibile che alle prossime elezioni non ci si arrivi.

Come si dice in questi casi?
Meglio una fine orribile che un orrore senza fine.
Visto che non si comprende la gravita` di un crack finanziario non rimane nulla di cui discutere.
Perche` e` evidente che non si percepisce il pericolo.
E allora occorre bruciarsi.
Prima e`, meglio e`.


soloo42000
Joblack
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Joblack »

shiloh ha scritto:
Joblack ha scritto:Il PD la fa facile sulla presidenza del senato, ma facendo quattro conti ecco gli scenari:

PD+PDL 123+119=242 MAG

PD+M5S 123+ 56=179 MAG

PDL+M5S 119+56=175 MAG

PD+LM 123+18=141 MIN

PDL+LM 119+18=137 MIN

LM sempre ininfluente

M5S ha il pallino perchè può appoggiare si in candidato PDL, ma anche PD.

PD sempre nella kakka perché non può usare né moral suascion né scambio di poltrone che il M5S giustamente rifiuta.

Lo stesso discorso vale anche per l'elezione del nuovo PdR.

Bye

M5S, Crimi: «Camere? Se ci danno una presidenza ringraziamo».

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=Ab73nvcH

ergo,
il problema da te sollevato....non esiste.
Mi dispiace che anche tu la pensi come molti commentatori giornalisti, cioè che "non è possibile che tra i 160 e rotti eletti M5S, siano tutti compatti e non vogliono scendere a patti con i partiti tradizionali ed accettare il metodo cencelli per la divisione delle poltrone, quindi la spartizione del potere", se lo fanno, cioè se restasserono fedeli alle regole del movimento, "sarebbero dei marziani".

Il fatto è, che è vera la dichiarazione di Crimi da te riportata, cioè accettare la presidenza della camera, i questori e vice questori, ecc. ma ti sfugge il fatto che essi vogliono queste poltrone gratis, cioè senza accordi sottobanco.

La capogruppo Lombardi del M5S, ha detto che su invito del PD (emissari), essi si incontreranno con loro per vedere cosa vogliono, suggerendo che questi incontri fossero pubblici ..... risposta del PD, "non se ne parla nemmeno" si faranno a porte chiuse.

Quindi come vedi non c'è e non ci saranno accordi tra PD e M5S con scambio di poltrone.

Quindi il problema esiste ed è tutto in seno al PD, dove vigono ancora modi di pensare ereditati dal PCI, cioè il centralismo democratico.

Se tu evochi ancora questi metodi .... sono problemi tuoi, non miei.

Bye bye
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
shiloh
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da shiloh »

Joblack ha scritto:



Se tu evochi ancora questi metodi .... sono problemi tuoi, non miei.

Bye bye

non evoco nulla.

riporto i fatti ... :

problema:
il M5s dice che accetterebbe la presidenza del senato.

soluzione:
il PD non deve far altro che accordargliela e il problema è risolto.


plain and simple Sir...
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

La capogruppo Lombardi del M5S, ha detto che su invito del PD (emissari), essi si incontreranno con loro per vedere cosa vogliono, suggerendo che questi incontri fossero pubblici ..... risposta del PD, "non se ne parla nemmeno" si faranno a porte chiuse.

Joblack


A questo punto è giusto andare allo sfascio totale, alla catastrofe. Questi della cosa defunta non hanno capito un c.

Già 16 mesi fa avrebbero dovuto capire che la partita in corso per recuperare la fiducia persa obbliga tutti a giocare a carte scoperte, alla luce del sole.

Al 12 marzo 2013, giocano ancora all’interno di stanze chiuse.

Non hanno ancora capito cosa è successo, cosa sta succedendo, cosa succederà.

Hanno ancora la testa nel novecento.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Repubblica 12.3.13

E il segretario affronta il caso Renzi “Vuole sabotarmi, lo dica apertamente”
Il sindaco: no, esterno ciò che penso. Caos nel partito

di Goffredo De Marchis

ROMA — Rapporti morti e sepolti. Un altro giorno di incomunicabilità, nonostante la tensione esplosiva nel bel mezzo di una situazione buia. Da giorni Matteo Renzi e Pier Luigi Bersani evitano contatti. Eppure il segretario del Pd avrebbe qualcosa da chiedere al sindaco. La domanda suona più o meno così: «Al di là delle critiche e dei dubbi, stai mettendo in piedi un sabotaggio? Vuoi che vada a sbattere contro il muro sul governo con Grillo?». È un interrogativo fondamentale perché nel Pd le uscite di Renzi stanno seminando il panico e indebolendo il progetto, miracolistico, di coinvolgere i 5 stelle. Come succede da molto tempo in qua è toccato al governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani parlare con il primo cittadino e girargli il quesito. «No, non voglio fottere Pier Luigi. Ma sono libero di dire quello che penso», è stata la risposta di Renzi.

Il filo è sottilissimo. Ci si può aggrappare, con qualche timore (giustificato?) sulla sincerità delle garanzie, per continuare il lavoro intorno agli 8 punti, alle presidenze delle Camere, alla formazione dell’esecutivo. E per sperare in una moratoria da parte del sindaco che duri almeno fino ai giorni delle consultazioni. La telefonata tra Errani e Renzi va letta in questa chiave.

Ma a nessuno sfugge l’improvvisa fretta del sindaco di appiccare l’incendio quando «gli basterebbe attendere una settimana, dieci giorni, mica anni, per capire come va a finire e lanciare la sua corsa». A Largo del Nazareno, i bersaniani non capiscono «cosa sia scattato a Matteo », non comprendono «il senso della battaglia in questo momento ». Con una buona dose di realismo un dirigente ammette: «Siamo confusi noi ed è confuso anche lui». La risposta più gettonata a questi interrogativi è: «Cerca di sfasciare tutto e di mettersi subito al centro dei giochi». Come Renzi veda il futuro lo ha spiegato con franchezza ai suoi interlocutori. «Penso che alla fine si andrà a un governo tecnico. Durerà poco, non più di un anno. Io mi preparo a correre la prossima volta». Non è solo una previsione, chiaramente. È molto di più. È un auspicio, è la porta girevole che cambia il destino in pochi mesi: dalla sconfitta delle primarie alla rivincita.
Evitando Bersani, il rottamatore, in questi giorni, ha parlato spesso con Dario Franceschini, il favorito per la presidenza di Montecitorio, condividendo analisi e pronostici.
Ha registrato le aperture alla sua leadership di Enrico Letta e Francesco Boccia. Controlla la pattuglia di 51 renziani in Parlamento che ieri, all’assemblea degli eletti, si è tenuta visibilmente in disparte, soprattutto le new entry, quelle scelte di persona dal sindaco. Il tentativo di Bersani si sta sbriciolando giorno dopo giorno anche nel partito, tra dubbi, perplessità e un pizzico di orgoglio contro «i grillini che ci sputano in faccia». Perfino Lapo Pistelli, del quale Renzi è stato l’assistente parlamentare in un’altra epoca prima di batterlo nella sfida per Palazzo Vecchio, ha chiarito i suoi dubbi sul Movimento invitando il Pd «a non dare le presidenze delle Camere a quelli lì». Insomma, Renzi può diventare centrale nel dopo Bersani fin da subito, entrando nella cabina di regia di un governo di scopo a tempo. Ma perché tanta fretta di attaccare frontalmente il segretario?
Renzi aveva ricucito un rapporto con il “popolo” del Pd mettendosi a disposizione di «Pierluigi » durante la campagna elettorale, accettando il risultato delle primarie, offrendo la sua collaborazione incondizionata al candidato premier. Sembrava al tempo stesso una prova di generosità, di buona politica e una mossa strategica per gli anni a venire: l’offerta di un federatore, di un pacificatore per il nuovo Pd. Poi sono arrivate le interviste, le smentite, la “fuga” dalla direzione, gli attacchi all’apparato, la rottura con la partecipazione a Che tempo che fa.
Da sabato scorso, a Largo del Nazareno è spuntata la parola «sabotaggio», è ripartita una caccia alle streghe. Il tutto in un Pd che già vive un clima di assedio.

«La fretta è una cattiva consigliera», si limita a dire Enrico Letta. Ma il sindaco ha annusato la chiusura a riccio del corpaccione democratico, capace ancora una volta di escluderlo o di stritolarlo. Così ha deciso di rispolverare il linguaggio della rottamazione. Perché quando anche Massimo D’Alema osserva «dopo Bersani c’è solo Renzi» non fa un’investitura. Semmai segnala un pericolo, lancia l’allarme rosso.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

“Matteo farà una nuova Dc, io andrò via”
Staino


Piano, piano qualcuno riesce a capire cosa sta succedendo......

Renzi piace alla destra berlusconiana, Monti non credo voglia rimanere in politica. Via Berlusconi, per via giudiziaria, a Renzi potrebbe riuscire quello che non è riuscito a Casini.





Repubblica 12.3.13

Staino, disegnatore di Bobo: sono suo amico però per i miei gusti è troppo ancorato alla Curia e ispirato da Ichino
Il cuore mi farebbe gridare ‘vaffa’ ai grillini ma la ragione mi dice che bisogna tentare questa strada disperata

“Matteo farà una nuova Dc, io andrò via”

intervista di Tommaso Ciriaco


ROMA — A mali estremi, estremi rimedi: «Bobo l’ho già fatto impiccare una volta. Però potrei sempre farlo resuscitare e farlo suicidare di nuovo...».

Sergio Staino è triste, «molto triste» per il vicolo cieco nel quale si è cacciato il Pd.




E non crede nella soluzione Renzi: «Con Matteo sarebbe una nuova Dc.





E io abbandonerei il Pd.


Lo vedo in un partito che sta al fianco del mio, ma non nel mio».


Molti considerano Renzi il futuro.


Ma nel Pd è scontro.


«Si è mosso bene. E’ stato leale.


E infatti molti amici ora dicono: “Ho sbagliato, potevo votare Renzi”.

Certo, un po’ sta lavorando ai fianchi Bersani. Ed è un gioco pericoloso».



Quindi il sindaco non può guidare la riscossa del Pd?

«Non credo. E’ molto ancorato alla Curia e lo ispira Ichino.


Gli sono amico, ma quando dice una cosa buona gli rispondo: “Interessante, peccato che non sei nel mio partito...”.




Io a quel punto vorrei una forza socialista europea.



Abbandonando questo Pd che ci ha portato dove ci ha portato.


Forse sono io che sono vecchio... ».


Ora intanto come se ne esce? Un’alleanza con Grillo?

«Il governissimo sarebbe un suicidio totale.

Un governo Bersani è la strada meno tragica.

Il cuore mi vorrebbe fare gridare “vaffanculo ai grillini”. Ma la ragione mi dice di no.


Proverei comunque questa strada disperata, almeno per vedere se i militanti sono più saggi di Grillo.

Certo, bisogna essere un po’ scemi per credergli.

Capisco chi è incazzato, ma non è che chi ha votato Pd non era incazzato.

Era incazzato con razionalità.

I giovani sono così ciechi da non vedere la falsità di questo leader? La sua è una forma di protofascismo.».


Resta la batosta. Bobo come l’ha presa?

«Peccato che l’ho già fatto suicidare quando il Pd partecipò alla spartizione per le authority. In quella vignetta diceva: “Prima che mi consegnino a Grillo, me ne vado da solo”».


Profetico.
«La maledizione è iniziata a causa di una superficialità totale. Più che incolpare il segretario, penso a quei personaggi che lo consigliano. Gli dicono “vestititi così”, “fai così”. Ecco, Bersani non era quello che conosciamo».


Il giaguaro?

«Si, il giaguaro.

Con quelle cose lì poi finisci così.

Dopo le primarie erano sicuri di vincere. Gasati.

Il primo suicidio sono state le liste. Una cosa penosa. Io volevo primarie per tutti, poche deroghe. Invece così è mancato l’entusiasmo. Le sale non erano piene, niente piazza. Io, arrabbiato, comunque ho votato Pd».
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