THE CATHOLIC QUESTION
Re: THE CATHOLIC QUESTION
13 MARZO 2013
TeleConclave, Ciai: ''Bergoglio, luci e ombre sul Papa argentino''
Un cardinale criticato in Argentina per il suo silenzio sulla dittatura. Papa Francesco è il primo Pontefice sudamericano, subcontinete che conta un terzo dei cattolici nel mondo. Jorge Mario Bergoglio, gesuita, è nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936. La cronaca di Omero Ciai
TeleConclave, Ciai: ''Bergoglio, luci e ombre sul Papa argentino''
Un cardinale criticato in Argentina per il suo silenzio sulla dittatura. Papa Francesco è il primo Pontefice sudamericano, subcontinete che conta un terzo dei cattolici nel mondo. Jorge Mario Bergoglio, gesuita, è nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936. La cronaca di Omero Ciai
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
E se fosse arrivato Scola?
Il Vaticano SpA è un nido di serpi. Per Bertoglio non sarà facile combattere. Se avesse vinto Scola ci sarebbe stata la perpetuazione della conservazione e qualcosa di più.
L'uomo forte della Lista cinica di Monti è il ministro Riccardi in contatto diretto con Ratzinger.
Adesso molto probabilmente si attenua un potere forte della lista Monti
Il Vaticano SpA è un nido di serpi. Per Bertoglio non sarà facile combattere. Se avesse vinto Scola ci sarebbe stata la perpetuazione della conservazione e qualcosa di più.
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
http://www.linkiesta.it/papa-bergoglio-anti-gay
Mah... da chiarire parecchie faccende, direi
Ne riparleremo
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Ne riparleremo
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
Jorge Mario Bergoglio, chi è il nuovo papa Francesco I
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 13 marzo 2013
Jorge Mario Bergoglio, gesuita, arcivescovo di Buenos Aires (in Argentina), ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Argentina e sprovvisti di ordinario del proprio rito, è nato nella capitale argentina il 17 dicembre 1936. Francesco I non è solo il primo papa sudamericano: è anche il primo pontefice gesuita della storia. L’ordine fondato da Ignazio di Loyola nel 1534, infatti, pur essendo potentissimo nei secoli non ha mai espresso un papa di Roma, avendo tra l’altro una gerarchia molto strutturata con in testa un potente preposito generale, che non a caso viene tradizionalmente chiamato il “Papa nero“. Oggi i gesuiti sono 17.906, di cui 12.737 sacerdoti.
Bergoglio ha studiato e si è diplomato come tecnico chimico, ma poi ha scelto il sacerdozio. Nel 1958 è passato al noviziato della Compagnia di Gesù e nel 1963 si laurea in filosofia.
Insegna dal 1964 in vari istituti e collegi dell’Argentina, poi si laurea nel 1970 alla facoltà di Teologia a San Josè, di San Miguel, dove ha conseguito la laurea. Viene ordinato sacerdote il 13 dicembre 1969. Fra il 1980 e il 1986 è rettore del collegio massimo e delle facoltà di Filosofia e Teologia della stessa Casa e parroco della parrocchia del Patriarca San Josè, nella Diocesi di San Miguel. Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nomina Vescovo titolare di Auca e Ausiliare di Buenos Aires. Nel 1998 diventa arcivescovo di Buenos Aires. Nel 2001 viene elevato cardinale nel concistoro ordinario dallo stesso papa polacco.
Bergoglio, cardinale di grande esperienza e afflato pastorale, era già tra i papabili nel conclave del 2005. Secondo alcune ricostruzioni, ad esempio quella del vaticanista Lucio Brunelli che ha raccolto il diario di un cardinale elettore, fu proprio Bergoglio a contendere a Ratzinger l’elezione in quell’aprile del 2005. E risultò il secondo più votato dopo lo stesso Benedetto XVI.
Timido, schivo, di poche parole, per alcune ricostruzioni il porporato si mostrò così atterrito dall’idea del peso che gli sarebbe caduto addosso da convincere i più a lasciar perdere: il cardinale argentino, di origini piemontesi, secondo il diario di un cardinale elettore, spaventato dal confronto con il cardinale decano, scongiurò addirittura i suoi sostenitori a non votarlo. Secondo altri, invece, non avrebbe avuto una reale possibilità di ascendere al soglio di Pietro: in quell’occasione, infatti, i cardinali che temevano la candidatura Ratzinger avevano fatto blocco sull’argentino, nel tentativo di impedire che si raggiungesse la maggioranza minima per l’elezione, in modo da obbligare tutti alla ricerca di candidati diversi, come era già avvenuto. Resta il fatto che quel Conclave risulta oggi la “prova generale” di questo, se l’unico che seriamente attirò voti oltre a Ratzinger si ritrova ad essere il suo successore.
E Bergoglio è sempre stato restio ad accettare ruoli curiali. Oppositore del lusso e degli sprechi (ha vissuto in un modesto appartamentino e per spostarsi usa i mezzi pubblici) quando fu ordinato cardinale nel 2001, obbligò i suoi compatrioti che avevano organizzato raccolte fondi per presenziare alla cerimonia di Roma, a restare in Argentina e a donare i soldi ai poveri.
Nel suo Paese è un trascinatore di folle e una figura di riferimento nella Chiesa sudamericana. E’ sempre stato ritenuto un conservatore ma, nonostante questo, non ha mai approvato l’eccessiva rigidità della Chiesa soprattutto in materia di sessualità e la sua autoreferenzialità.
Contestò l’apertura dei gesuiti alla Teologia della Liberazione, negli anni Settanta e questa posizione forse gli è valsa l’accusa ingiusta di connivenza con il regime dei generali, anche se peraltro non ci sono mai state prove né indizi della sua vicinanza alla dittatura. Le accuse di collusione con il regime che sterminò 9mila persone furono furono mosse per il periodo a partire dal 24 marzo 1976 anche e soprattutto nel libro “L’isola del Silenzio. Il ruolo della Chiesa nella dittatura argentina” del giornalista argentino Horacio Verbitsky, che da anni studia e indaga sul periodo più tragico del Paese sudamericano, lavorando sulla ricostruzione degli eventi di quegli anni.
Ma nell’anno santo del 2000 fu proprio Bergoglio fece “indossare” all’intera Chiesa argentina le vesti della pubblica penitenza, per le colpe commesse negli anni della dittatura. Un mea culpa che dette più fiducia nell’istituzione ecclesiale.
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 13 marzo 2013
Jorge Mario Bergoglio, gesuita, arcivescovo di Buenos Aires (in Argentina), ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Argentina e sprovvisti di ordinario del proprio rito, è nato nella capitale argentina il 17 dicembre 1936. Francesco I non è solo il primo papa sudamericano: è anche il primo pontefice gesuita della storia. L’ordine fondato da Ignazio di Loyola nel 1534, infatti, pur essendo potentissimo nei secoli non ha mai espresso un papa di Roma, avendo tra l’altro una gerarchia molto strutturata con in testa un potente preposito generale, che non a caso viene tradizionalmente chiamato il “Papa nero“. Oggi i gesuiti sono 17.906, di cui 12.737 sacerdoti.
Bergoglio ha studiato e si è diplomato come tecnico chimico, ma poi ha scelto il sacerdozio. Nel 1958 è passato al noviziato della Compagnia di Gesù e nel 1963 si laurea in filosofia.
Insegna dal 1964 in vari istituti e collegi dell’Argentina, poi si laurea nel 1970 alla facoltà di Teologia a San Josè, di San Miguel, dove ha conseguito la laurea. Viene ordinato sacerdote il 13 dicembre 1969. Fra il 1980 e il 1986 è rettore del collegio massimo e delle facoltà di Filosofia e Teologia della stessa Casa e parroco della parrocchia del Patriarca San Josè, nella Diocesi di San Miguel. Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nomina Vescovo titolare di Auca e Ausiliare di Buenos Aires. Nel 1998 diventa arcivescovo di Buenos Aires. Nel 2001 viene elevato cardinale nel concistoro ordinario dallo stesso papa polacco.
Bergoglio, cardinale di grande esperienza e afflato pastorale, era già tra i papabili nel conclave del 2005. Secondo alcune ricostruzioni, ad esempio quella del vaticanista Lucio Brunelli che ha raccolto il diario di un cardinale elettore, fu proprio Bergoglio a contendere a Ratzinger l’elezione in quell’aprile del 2005. E risultò il secondo più votato dopo lo stesso Benedetto XVI.
Timido, schivo, di poche parole, per alcune ricostruzioni il porporato si mostrò così atterrito dall’idea del peso che gli sarebbe caduto addosso da convincere i più a lasciar perdere: il cardinale argentino, di origini piemontesi, secondo il diario di un cardinale elettore, spaventato dal confronto con il cardinale decano, scongiurò addirittura i suoi sostenitori a non votarlo. Secondo altri, invece, non avrebbe avuto una reale possibilità di ascendere al soglio di Pietro: in quell’occasione, infatti, i cardinali che temevano la candidatura Ratzinger avevano fatto blocco sull’argentino, nel tentativo di impedire che si raggiungesse la maggioranza minima per l’elezione, in modo da obbligare tutti alla ricerca di candidati diversi, come era già avvenuto. Resta il fatto che quel Conclave risulta oggi la “prova generale” di questo, se l’unico che seriamente attirò voti oltre a Ratzinger si ritrova ad essere il suo successore.
E Bergoglio è sempre stato restio ad accettare ruoli curiali. Oppositore del lusso e degli sprechi (ha vissuto in un modesto appartamentino e per spostarsi usa i mezzi pubblici) quando fu ordinato cardinale nel 2001, obbligò i suoi compatrioti che avevano organizzato raccolte fondi per presenziare alla cerimonia di Roma, a restare in Argentina e a donare i soldi ai poveri.
Nel suo Paese è un trascinatore di folle e una figura di riferimento nella Chiesa sudamericana. E’ sempre stato ritenuto un conservatore ma, nonostante questo, non ha mai approvato l’eccessiva rigidità della Chiesa soprattutto in materia di sessualità e la sua autoreferenzialità.
Contestò l’apertura dei gesuiti alla Teologia della Liberazione, negli anni Settanta e questa posizione forse gli è valsa l’accusa ingiusta di connivenza con il regime dei generali, anche se peraltro non ci sono mai state prove né indizi della sua vicinanza alla dittatura. Le accuse di collusione con il regime che sterminò 9mila persone furono furono mosse per il periodo a partire dal 24 marzo 1976 anche e soprattutto nel libro “L’isola del Silenzio. Il ruolo della Chiesa nella dittatura argentina” del giornalista argentino Horacio Verbitsky, che da anni studia e indaga sul periodo più tragico del Paese sudamericano, lavorando sulla ricostruzione degli eventi di quegli anni.
Ma nell’anno santo del 2000 fu proprio Bergoglio fece “indossare” all’intera Chiesa argentina le vesti della pubblica penitenza, per le colpe commesse negli anni della dittatura. Un mea culpa che dette più fiducia nell’istituzione ecclesiale.
Re: THE CATHOLIC QUESTION
camillobenso ha scritto:E se fosse arrivato Scola?
Il Vaticano SpA è un nido di serpi. Per Bertoglio non sarà facile combattere. Se avesse vinto Scola ci sarebbe stata la perpetuazione della conservazione e qualcosa di più.
L'uomo forte della Lista cinica di Monti è il ministro Riccardi in contatto diretto con Ratzinger.
Adesso molto probabilmente si attenua un potere forte della lista Monti
Pare che la Cei avesse già inviato la nota di congratulazioni a Scola
all'ultimo secondo hanno corretto il nome.
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
Dimissioni Ratzinger >>> Revolution
Elezione dello sfidante del Papa "uscente" >>> Revolution
Primo Papa gesuita >>> Revolution
Primo Papa sudamericano >>> Revolution
Primo Papa col nome Francesco >>> Revolution
Ora valuteremo le prime azioni.
Chiamerà Bersani per formare un Governo ?
Elezione dello sfidante del Papa "uscente" >>> Revolution
Primo Papa gesuita >>> Revolution
Primo Papa sudamericano >>> Revolution
Primo Papa col nome Francesco >>> Revolution
Ora valuteremo le prime azioni.
Chiamerà Bersani per formare un Governo ?
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
certamente.peanuts ha scritto:http://www.linkiesta.it/papa-bergoglio-anti-gay
Mah... da chiarire parecchie faccende, direi
Ne riparleremo
ma tieni presente che quello che si è appena dimesso ha fatto parte della hitlerjuden.
per cui ,solo un cieco può non vedere il notevole passo avanti.
ovviamente ,
per quelli che si aspettano Papa Che Guevara I° ,
c'è ancora da aspettare...
Re: THE CATHOLIC QUESTION
Chi è il nuovo segretario di stato?
Credo che sia un dettaglio non secondario
Credo che sia un dettaglio non secondario
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
ovviamente ,
per quelli che si aspettano Papa Che Guevara I° ,
c'è ancora da aspettare...
Quando c'e` un incendio catastrofico ustionarsi e` probabile...
Vediamo i fatti (non le opinioni) relativi alla dittatura.
Ricordiamoci pero` che QUI E ORA sono 35 anni che prima con
Wojtila, poi con Ratzinger abbiamo dovuto subirci la dittatura
clericale ruiniana.
Con tutte le conseguenze morali e materiali del caso causate
dal proliferare di movimenti della peggiore destra italica: lega, cl e berlusconi.
Pensiamo quindi alla nostra dittatura attuale, che quella Argentina
per fortuna e` bella che finita ai tempi della guerra per le Falkland.
Se anche solo riuscisse a ripulire il clero italiano/vaticano
sarebbe gia` una rivoluzione.
Vediamo.
Ciao.
soloo42000
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
mariok ha scritto:Chi è il nuovo segretario di stato?
Credo che sia un dettaglio non secondario
Ci vorra` qualche mese...
Intanto che stia attento a caffe e tisane...
soloo42000
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