elezioni regionali 2013-Lazio-Lombardia-Molise

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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Amadeus

Re: elezioni regionali 2013-Lazio-Lombardia-Molise

Messaggio da Amadeus »

In Lombardia un’alleanza con Vendola e con la Cgil è ancora qualcosa che fa paura al mondo della piccola e media impresa.
e finchè non si supera questo .... non c'è storia.

a nessuno è venuto in mente di proporre di tassare al 10% ( sparo un numero per indicare un minimo quasi simbolico ) le aziende che ora sono all'estero , aziende con più di 100 dipendenti, che fanno Made in Italy , insomma con certi precisi requisiti che riporterebbero il lavoro qui.
Tanto ora non ci sono, l'incasso delle tasse è zero, i lavoratori sono a casa ( e a loro volta non pagano tasse ) .
...
è così folle?
Maucat
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Re: elezioni regionali 2013-Lazio-Lombardia-Molise

Messaggio da Maucat »

Basterebbe viaetare di poter scrivere Made in Italy per qualsiasi prodotto il cui ciclo di produzione non si è svolto al 100% in Italia e molte produzioni dall'alto valore aggiunto tornerebbero a casa... una tassa sui prodotti farebbe solo aumentare il prezzo finale...
Si potrebbe invece detassare per un certo periodo e importo chi riporta le produzioni in Italia... i soldi rientrerebbero dalla ricchezza generata dal lavoro che riporti a casa...
shiloh
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Re: elezioni regionali 2013-Lazio-Lombardia-Molise

Messaggio da shiloh »

Guardavo i numeri del voto in Lombardia
CLAMOROSA davvero la vittoria di Ambrosoli in tutte le città capoluogo:

MILANO 48-34
BERGAMO 47-37
BRESCIA 45-39
CREMONA 44-36
MANTOVA 50-29
LECCO 44-38
LODI 44-40
MONZA 43-38
SONDRIO 42-37
PAVIA 44-39
COMO 42-41
Solo a Varese vince Maroni 47-38
Ovviamente invece nella provincia profonda, nelle valli e in moltissimi comuni piccoli è una strage.

Peccato, bastava un po’ di dinamismo in più, magari partire molto prima battendo il territorio per farsi conoscere.
Una grande occasione persa.

Comunque un voto del genere nelle città è un terremoto in Lombardia, anche in prospettiva futura...
Amadeus

Re: elezioni regionali 2013-Lazio-Lombardia-Molise

Messaggio da Amadeus »

io mi aspetto da un momento all'altro che Maroni "chiuda" le porte ai malati provenienti da altre regioni, o comunque metta dei paletti.
shiloh
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Re: elezioni regionali 2013-Lazio-Lombardia-Molise

Messaggio da shiloh »

e intanto Zigaretti,
come Oliver Stone,
non sbaglia un film.
Questa la composizione della giunta regionale di Nicola Zingaretti. Di seguito i nomi e le rispettive deleghe:

Massimiliano Smeriglio, vicepresidente e assessore alla Formazione, università, scuola e ricerca. E' stato assessore provinciale al lavoro e alla formazione nella Giunta Zingaretti. Dal 2001 al 2006 è stato presidente dell'XI municipio di Roma. Dal 2006 al 2008 è stato deputato della Repubblica ed è stato rieletto alle ultime elezioni. Dal 2000 è docente presso la Facoltà di Scienze della Formazione presso l'Università di Roma Tre.

Concettina Ciminiello, assessore alla Semplificazione, trasparenza e pari opportunità. Dal 2010 ricopre l'incarico di funzione dirigenziale di livello generale di è Direttore Amministrativo della Scuola superiore dell'economia e delle finanze (MEF). Negli anni ha inoltre ricoperto e ricopre tuttora ruoli apicali in diversi ministeri.

Michele Civita, assessore alle Politiche del Territorio, della mobilità e dei rifiuti. E' stato prima assessore provinciale ai trasporti nella Giunta Gasbarra e successivamente assessore all'ambiente nella Giunta Zingaretti. Da assessore ha seguito la vicenda rifiuti sviluppando la raccolta differenziata della provincia di Roma. Dal 1997 al 2000 ha lavorato all'organizzazione del grande Giubileo con la responsabilità del programma degli interventi.

Guido Fabiani, assessore Attività Produttive e sviluppo economico. E' Rettore dall'1998 della Università degli studi di Roma Tre. Professore ordinario di Politica economica dal 1980, ha ricoperto fino al 1998 la carica di Preside nella Facoltà di Economia "Federico Caffè" dell'Università degli Studi Roma Tre.

Lidia Ravera, assessore alla Cultura e allo sport. Scrittrice, giornalista italiana ha pubblicato oltre 25 libri, per lo più romanzi. Ha collaborato a numerose sceneggiature per il cinema e per alcune serie televisive della RAI.

Fabio Refrigeri, assessore alle Infrastrutture, alle politiche abitative e all'ambiente. Sindaco di Poggio Mirteto dal 2004, ha ricoperto negli anni numerosi incarichi amministrativi nell'area del reatino. Responsabile, per l'Anci Lazio, delle unioni di Comuni e dell'associazionismo comunale dal 2004 al 2009. Responsabile in Anci dello Sportello unico delle attività produttive e commercio dal 2011. Presidente dell'unione di Comuni della Bassa Sabina.

Sonia Ricci, assessore all'Agricoltura, caccia e pesca. Dirigente d'azienda e imprenditrice nel settore dell'agricoltura. Dal 2007 al 2012 è stata consigliere comunale e vicepresidente del consiglio del comune di Sezze (LT). Dal 1994 al 1996 è stata assessore alle attività produttive nello stesso comune.

Alessandra Sartore, assessore al Bilancio, patrimonio e demanio. È dirigente del Ministero dell'Economia e delle Finanze dal 25 maggio 2001. Ricopre molteplici cariche nell'ambito di organismi di controllo di natura sindacale in rappresentanza del Mef. Ha svolto docenze in materia di finanza pubblica ed ha fatto parte di comitati e gruppi di lavoro su varie tematiche di finanza pubblica.

Lucia Valente, assessore al Lavoro. Professore associato di diritto del lavoro della Sapienza Università di Roma - Facoltà di Giurisprudenza. Membro del Comitato pari opportunità e del Comitato etico della Sapienza, Università di Roma.

Paola Varvazzo, assessore alle Politiche Sociali. Vice Prefetto Aggiunto. Per anni ha incentrato la propria attività all'interno dell'amministrazione pubblica sui temi dei diritti civili, cittadinanza, condizione giuridica dello straniero, immigrazione e diritto d'asilo.

giunta di altissimo profilo.
chapeau.
pancho
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Re: elezioni regionali 2013-Lazio-Lombardia-Molise

Messaggio da pancho »

Amadeus ha scritto:io mi aspetto da un momento all'altro che Maroni "chiuda" le porte ai malati provenienti da altre regioni, o comunque metta dei paletti.
Pero' esiste un problema mai affrontato e risolto:

A tanto ammonta il costo della mobilità che coinvolge ogni anno più di 860 mila cittadini che "emigrano" in altre Regioni per farsi curare. In media 7,4 ricoveri su 100 sono di pazienti non residenti. Il conto lo paga per più del 40% il Sud a vantaggio delle "casse" del Nord

16 NOV - Il fenomeno della mobilità sanitaria, ovvero di coloro che si spostano (in molti casi forzatamente) per farsi curare fuori dal proprio territorio regionale, ha coinvolto tra il 2006 e il 2010, secondo una nostra elaborazione sui dati SDO del Ministero della Salute, quasi 4,5 mln italiani che in media risultano essere 860 mila all’anno. Un giro d’affari che nel 2011 si è aggirato intorno ai 3,8 miliardi di euro e che vede nella maggior parte dei casi i pazienti del Sud migrare verso le strutture del Centro-Nord. Ecco una fotografia sia dal punto di vista economico che da quello dei ricoveri ordinari e per day hospital.

Nel 2011 vale 3,8 miliardi di euro. Lombardia ed Emilia Romagna le Regioni che ci guadagnano di più


Ammonta a 3,8 miliardi di euro il valore complessivo della mobilità sanitaria. Ma se il saldo totale è zero, da Regione a Regione e soprattutto dal Sud e Nord le cose cambiano. E non poco. I dati economici sulla mobilità sanitaria (vedi tabella completa) elaborata dalle Regioni evidenziano come il fenomeno riguardi soprattutto i pazienti delle Regioni meridionali e quelle in Piano di rientro che ‘migrano’ verso nord. Nello specifico a presentare dei saldi passivi sono 12 regioni su 21, (da notare come dalle Marche in giù, a parte il Molise tutte le regioni hanno saldi in passivo). Nello specifico dovendo fare un’analisi dei saldi della mobilità (la differenza tra crediti e debiti) per Regione emerge che il passivo più alto è quello registrato dalla Campania, con 311 milioni da versare ad altre Regioni. A seguire troviamo la Calabria (-238,9 mln), la Sicilia (-197,5), la Puglia (-177,2 mln) e il Lazio (-139,6 mln).
Ma chi è invece che guadagna di più dal fenomeno? In testa c’è la Lombardia che dovrà ricevere dalle altre Regioni un ammontare di 492,4 mln di euro. Bene va anche all’Emilia Romagna che segue a + 342,4 mln. Saldo positivo anche per la Toscana (+121,6 mln) e il Veneto (+87 mln).
segue http://www.quotidianosanita.it/studi-e- ... o_id=11939

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Il vero problema e che le regioni in attivo riescono a fatica ad incassare il dovuto e per questo vanno in sofferenza. Le maestranze e tutto il resto chi li paga?

un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
Amadeus

Re: elezioni regionali 2013-Lazio-Lombardia-Molise

Messaggio da Amadeus »

da ilpost,it

Le primarie di Roma
Il punto sulle complicate primarie del 7 aprile per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra, tra rinunce e candidature dell'ultimo minuto

27 marzo 2013

Domenica 7 aprile 2013, dalle 8 alle 20, si terranno a Roma le primarie del centrosinistra per scegliere il candidato sindaco alle prossime elezioni comunali, in programma il 26 e 27 maggio. Le primarie di Roma hanno parecchi candidati e una storia complicata, fatta di candidature smentite e poi annunciate, annunciate e poi smentite, in cui sono coinvolte diverse figure di rilievo del centrosinistra nazionale degli ultimi anni.
L’evento che ha cambiato parecchio i giochi è stata la decisione di Nicola Zingaretti di candidarsi alle regione. Zingaretti, presidente della provincia di Roma uscente, era da tempo favorito per il ruolo di candidato a sindaco del centrosinistra e aveva annunciato la sua candidatura nel luglio 2012. Poi la giunta regionale di Renata Polverini è stata travolta dallo scandalo Fiorito, Zingaretti ha modificato i suoi piani e si è candidato alla presidenza del Lazio, vincendo le elezioni di febbraio scorso. In questo modo, però, le primarie del centrosinistra sono rimaste senza un vero “candidato forte” e si è aperta una fase piuttosto confusa.

Le primarie del centrosinistra a Roma si richiamano fin dalla grafica e dal nome, “Roma Bene Comune”, a quelle dello scorso anno per la guida della coalizione di centrosinistra nazionale, quelle vinte da Pier Luigi Bersani (che si chiamavano “Italia Bene Comune”). Vi partecipano anche le stesse forze politiche: Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà e i socialisti del PSI.

Le regole
Le regole di partecipazione alle primarie del centrosinistra sono state rese più semplici rispetto alle primarie nazionali del novembre-dicembre 2012. Per partecipare alle primarie basterà presentarsi ai seggi (ancora “in via di definizione”, dice il sito) con un documento di riconoscimento e la tessera elettorale e registrarsi sul posto, firmando la carta di intenti e versando un contributo di 2 euro. Possono votare tutti i cittadini italiani maggiorenni e anche gli stranieri residenti a Roma. Anche chi si era già registrato alle primarie nazionali dovrà registrarsi nuovamente.

Chi sono i candidati
I candidati alle primarie sono sei, dopo diversi ritiri e cambiamenti nelle ultime settimane. Tutti hanno un passato più o meno lungo nella politica romana o nazionale. Giovedì 4 aprile, alle ore 13, ci sarà un dibattito tra i candidati visibile su YouDem.tv.

David Sassoli
ha 56 anni ed è stato a lungo giornalista prima alla redazione romana del Giorno, negli anni Ottanta, e poi in RAI, dove è stato inviato speciale del TG1 e poi vicedirettore del telegiornale (nel 2007). È parlamentare europeo dal 2009, eletto con il Partito Democratico, di cui è capodelegazione in Europa. Viene considerato il candidato dei “franceschiniani” e la sua candidatura ha avuto una spinta nelle ultime settimane con l’appoggio di Umberto Marroni, capogruppo PD in consiglio comunale, considerato “dalemiano”.
Sassoli sarebbe stato molto probabilmente il vincitore annunciato se all’ultimo momento – la presentazione ufficiale è stata il 23 marzo – non si fosse candidato Ignazio Marino. Marino, 58 anni e senatore del PD, già candidato alle primarie del centrosinistra nazionale del 2009, ha alle spalle una lunga carriera come chirurgo specializzato in trapianti. È in politica da diversi anni, eletto per la prima volta al Senato (come indipendente) con gli allora Democratici di Sinistra. Il nome dell’evento di presentazione della sua candidatura era “Daje”, cosa che ha già attirato qualche ironia. È riuscito a farsi un nome come sostenitore di cause “civiche” e non molto organico al partito, per quanto alle ultime primarie del centrosinistra abbia sostenuto Bersani e la sua candidatura sia sponsorizzata da Goffredo Bettini, politico romano di lungo corso, già stretto collaboratore di Veltroni. Marino è anche sostenuto da una parte importante del PD che fa riferimento a Nicola Zingaretti (che invece non si è ancora espresso).
Un’altra figura con una certa notorietà a livello nazionale è Paolo Gentiloni, 59 anni, deputato dal 2001, prima con la Margherita e poi con il PD. È noto soprattutto per essere stato ministro delle Comunicazioni nel 2006-2008, nel governo Prodi. Gentiloni ha il sostegno di Matteo Renzi.
Patrizia Prestipino è una delle due donne candidate alle primarie: ex Margherita, fa attualmente parte del PD ed è stata assessore allo Sport, turismo e giovani della provincia di Roma con Zingaretti (la provincia è attualmente commissariata, dopo il passaggio di Zingaretti alla regione). È stata a lungo insegnante di lettere nelle scuole superiori, ma da diversi anni è impegnata in politica: è diventata presidente del municipio Roma XII nel 2006 e allora era ritenuta una grande sostenitrice di Walter Veltroni. Oggi è considerata una “renziana”.
Gemma Azuni, 65 anni, fa parte di SEL ed è consigliera comunale da luglio 2005, presidente del Gruppo misto. Ha annunciato la sua candidatura a gennaio. Ha una lunga carriera nel sociale, dato che è stata dirigente in quel campo alla provincia di Roma, ed è stata presidente della XII circoscrizione di Roma (attuale municipio Roma XII, lo stesso di Prestipino) tra il 1993 e il 1995.
Infine c’è Mattia Di Tommaso, romano, di gran lunga il candidato più giovane di queste primarie: ha 28 anni. È diventato avvocato da pochi mesi. Da più di dieci anni fa parte della Federazione dei giovani socialisti, l’organizzazione giovanile del Partito Socialista Italiano (PSI) in cui ha svolto ruoli dirigenziali a livello nazionale. È tra i fondatori di un’associazione di volontariato, “SOS Diritti e Legalità”.
Chi non si candida
Diverse altre persone avevano annunciato la propria candidatura per poi ritirarla o non portare a termine le procedure di presentazione: praticamente ogni settimana, negli ultimi tre mesi, la lista dei candidati è cambiata. Tra le candidature più solide che sono state ritirate c’era quella del capogruppo del PD in consiglio comunale Umberto Marroni (figlio dell’ex vicepresidente del Lazio, Angiolo, oggi garante dei detenuti nella regione) che aveva annunciato la sua candidatura a ottobre scorso per poi rinunciare pochi giorni fa – quando è stato eletto deputato – e dare il sostegno a Sassoli.
Un’altra candidatura era quella di Mario Adinolfi, deputato PD nelle ultime settimane della legislatura uscente, che aveva annunciato la sua candidatura sempre a ottobre su Twitter, ritirandola due mesi dopo e annunciando l’appoggio a Gentiloni. O ancora quella di Alessandro Bianchi, professore universitario di urbanistica e ministro dei trasporti del secondo governo Prodi, che a metà marzo ha detto di ritirarsi dalle primarie in polemica con il PD romano e di partecipare autonomamente alle elezioni con una propria lista civica.
La candidatura di Ignazio Marino ha portato al ritiro di Luigi Nieri, già consigliere comunale eletto nelle liste di Rifondazione Comunista durante la giunta Veltroni, poi assessore al bilancio della giunta del Lazio guidata da Piero Marrazzo e infine consigliere regionale uscente di SEL. Nieri aveva annunciato la sua candidatura a gennaio, ma l’ha ritirata pochi giorni fa seguendo le indicazioni del leader di SEL Nichi Vendola, che ha deciso di appoggiare Ignazio Marino.
L’imprenditore edile Alfio Marchini ha annunciato la sua candidatura a sindaco di Roma ai primi di dicembre, durante una puntata di In mezz’ora con Lucia Annunziata, ma poi ha detto che non avrebbe partecipato alle primarie del centrosinistra, preferendo presentare una sua lista civica autonoma. Marchini, che il 18 marzo aveva già raccolto e depositato le firme necessarie alla candidatura (circa 2.500 tra iscritti al PD), è stato descritto in passato alternativamente come vicino al centrosinistra o al centrodestra, vista la sua rete di relazioni e amicizie molto trasversale.

Dove trovare informazioni
Il regolamento delle primarie, i seggi e diverse altre informazioni si trovano sui siti delle sezioni romane del Partito Democratico e di SEL. Il sito ufficiale delle primarie romane, nonostante sia indicato anche da quello del PD, è al momento molto poco aggiornato e povero di informazioni.

E il centrodestra?
Il centrodestra con ogni probabilità sosterrà la ricandidatura di Gianni Alemanno, sindaco uscente, a lungo in dubbio ma ormai praticamente certa, anche se continuano a circolare voci su possibili sostegni di correnti del PdL ad altri candidati (o ad Alfio Marchini).

Il Movimento 5 Stelle
Il M5S ha scelto il suo candidato con primarie online tra dodici persone. Ha vinto con 533 voti Marcello De Vito,
avvocato civilista 38enne che aveva già curato la presentazione delle liste per le regionali del Lazio. De Vito ha detto che il suo attivismo nel M5S è iniziato nell’aprile del 2012. Dato che alle ultime elezioni politiche il M5S ha ottenuto nel Comune di Roma un ottimo risultato (il 27,2 per cento) arrivando secondo dopo la coalizione di centrosinistra (al 33,6 per cento), il movimento di Grillo ha ottime possibilità di arrivare al ballottaggio.
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