Crocetta: tra "troie e nucleare"licenzia Battiato e Zichichi
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Crocetta: tra "troie e nucleare"licenzia Battiato e Zichichi
Mercoledì, 27 Marzo 2013 15:24
Crocetta non perdona: tra "troie e nucleare" licenzia Battiato e Zichichi
di Rita Salvadei
Rosario Crocetta, è proprio il caso di dirlo, non perdona e fa fuori in un solo colpo i due assessori più amati/odiati Franco Battiato e Antonio Zichichi.
Licenziati in tronco. In una sola botta escono così immediatamente di scena due figure sicuramente di forte impatto mediatico ma forse poco 'accorti' nel sentenziare. Inoltre come qualcuno ha affermato "uno era sempre in tournée, l'altro invece pretendeva di svolgere il suo ruolo da Ginevra parlando solo di raggi cosmici, energia nucleare e creazioni di nuvole".
A Battiato la frase infelice con cui si era espresso ieri parlando delle "troie in parlamento" è dunque costata cara.
Il governatore Crocetta si esprime senza mezzi termini e senza lasciare dubbi, in tono quasi liberatorio: "Di Zichichi non se ne poteva più, bisognava lavorare e invece lui parlava di raggi cosmici. Forse, sarebbe stato meglio utilizzarlo come esperto".
Per quanto riguarda Battiato a pesare sulla decisione di Crocetta la frase decisamente poco felice, qualunquista ed 'inelegante' con cui ha apostrofato le donne in Parlamento che riportiamo di seguito: “Queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa. È inaccettabile. Sarebbe meglio che si aprissero un casino“. Questa la sentenza di Battiato che ha suscitato ieri indignazione praticamente ovunque, dal Parlamento al web dalla tv ai giornali.
"Quando si sta nelle istituzioni, si rispettano e si rispetta la dignità delle istituzioni medesime e, nel caso di Battiato sicuramente si è andati ben oltre e si è violato il principio della sacralità delle stesse. Siamo orgogliosi di appartenere al popolo italiano e di avere un Parlamento, l'espressione della sovranità del popolo e della partecipazione dei cittadini alla vita democratica". Così il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ha voluto esprimere le proprie scuse, e dell'intero governo regionale dell'isola, al Parlamento italiano dopo le frasi pronunciate ieri dall'assessore regionale al Turismo Franco Battiato a Bruxelles.
Crocetta stamattina ha inviato lettere di scuse al presidente della Camera, Laura Boldrini, e al presidente del Senato, Piero Grasso, invitando quest'ultimo a Palazzo d'Orleans per una visita ufficiale che si terrà dopodomani.
Intanto gli uffici della Presidenza della Regione stanno predisponendo gli atti per la revoca del mandato. A breve il "licenziamento" di Battiato sarà ufficiale. In una nota il presidente della regione "prende atto della disponibilità degli assessori Battiato e Zichichi di rinunciare al loro mandato e ha revocato, a partire dalla data odierna, l'incarico assessoriale".
Ora ovviamente dopo queste illustri defenestrazioni scatta il toto-nomine. Dal mecenate molto vicino a Crocetta, Antonio Presti, ideatore della Fiumare D'Arte e dell'Atelier sul mare a Castel di Tusa, ad Alessandro Rais, attuale dirigente del dipartimento al Turismo. Circolano anche i nomi di alcuni politici, come Nello Dipasquale, leader del Movimento per il Territorio (un passato nel Pdl da sindaco a Ragusa) e Michele Cimino, ex fedelissimo di Gianfranco Micciché, tra i co-fondatori di Grande Sud e ora leader del movimento 'Voce siciliana'. Ma sarà Crocetta a decidere se aprire la sua giunta a politici o mantenere il profilo 'tecnico' della sua squadra. Di questo se ne discuterà in un vertice di maggioranza, in programma nel pomeriggio a Palazzo d'Orleans.
http://www.dazebaonews.it/primo-piano/i ... e-zichichi
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Chapeau
Crocetta non perdona: tra "troie e nucleare" licenzia Battiato e Zichichi
di Rita Salvadei
Rosario Crocetta, è proprio il caso di dirlo, non perdona e fa fuori in un solo colpo i due assessori più amati/odiati Franco Battiato e Antonio Zichichi.
Licenziati in tronco. In una sola botta escono così immediatamente di scena due figure sicuramente di forte impatto mediatico ma forse poco 'accorti' nel sentenziare. Inoltre come qualcuno ha affermato "uno era sempre in tournée, l'altro invece pretendeva di svolgere il suo ruolo da Ginevra parlando solo di raggi cosmici, energia nucleare e creazioni di nuvole".
A Battiato la frase infelice con cui si era espresso ieri parlando delle "troie in parlamento" è dunque costata cara.
Il governatore Crocetta si esprime senza mezzi termini e senza lasciare dubbi, in tono quasi liberatorio: "Di Zichichi non se ne poteva più, bisognava lavorare e invece lui parlava di raggi cosmici. Forse, sarebbe stato meglio utilizzarlo come esperto".
Per quanto riguarda Battiato a pesare sulla decisione di Crocetta la frase decisamente poco felice, qualunquista ed 'inelegante' con cui ha apostrofato le donne in Parlamento che riportiamo di seguito: “Queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa. È inaccettabile. Sarebbe meglio che si aprissero un casino“. Questa la sentenza di Battiato che ha suscitato ieri indignazione praticamente ovunque, dal Parlamento al web dalla tv ai giornali.
"Quando si sta nelle istituzioni, si rispettano e si rispetta la dignità delle istituzioni medesime e, nel caso di Battiato sicuramente si è andati ben oltre e si è violato il principio della sacralità delle stesse. Siamo orgogliosi di appartenere al popolo italiano e di avere un Parlamento, l'espressione della sovranità del popolo e della partecipazione dei cittadini alla vita democratica". Così il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ha voluto esprimere le proprie scuse, e dell'intero governo regionale dell'isola, al Parlamento italiano dopo le frasi pronunciate ieri dall'assessore regionale al Turismo Franco Battiato a Bruxelles.
Crocetta stamattina ha inviato lettere di scuse al presidente della Camera, Laura Boldrini, e al presidente del Senato, Piero Grasso, invitando quest'ultimo a Palazzo d'Orleans per una visita ufficiale che si terrà dopodomani.
Intanto gli uffici della Presidenza della Regione stanno predisponendo gli atti per la revoca del mandato. A breve il "licenziamento" di Battiato sarà ufficiale. In una nota il presidente della regione "prende atto della disponibilità degli assessori Battiato e Zichichi di rinunciare al loro mandato e ha revocato, a partire dalla data odierna, l'incarico assessoriale".
Ora ovviamente dopo queste illustri defenestrazioni scatta il toto-nomine. Dal mecenate molto vicino a Crocetta, Antonio Presti, ideatore della Fiumare D'Arte e dell'Atelier sul mare a Castel di Tusa, ad Alessandro Rais, attuale dirigente del dipartimento al Turismo. Circolano anche i nomi di alcuni politici, come Nello Dipasquale, leader del Movimento per il Territorio (un passato nel Pdl da sindaco a Ragusa) e Michele Cimino, ex fedelissimo di Gianfranco Micciché, tra i co-fondatori di Grande Sud e ora leader del movimento 'Voce siciliana'. Ma sarà Crocetta a decidere se aprire la sua giunta a politici o mantenere il profilo 'tecnico' della sua squadra. Di questo se ne discuterà in un vertice di maggioranza, in programma nel pomeriggio a Palazzo d'Orleans.
http://www.dazebaonews.it/primo-piano/i ... e-zichichi
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Chapeau
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
Re: Crocetta: tra "troie e nucleare"licenzia Battiato e Zich
Che Zichichi fosse più vuoto dello spazio intergalattico lo sapevano tutti...
Comunque, Chapeau ! ha fatto bene.
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Re: Crocetta: tra "troie e nucleare"licenzia Battiato e Zich
Forse Battiato parlava di scilipoti
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Crocetta: tra "troie e nucleare"licenzia Battiato e Zich
La memoria, l’etica e la morale
Sono tornate sull’argomento anche questa sera la Gruber e la Bignardi. Con la Gruber che chiede a Cacciari se il turpiloquio sia diventato normalità. La riflessione che è mancata completamente da parte della Gruber, è che ad essere cambiati sono stati proprio i media, perché oramai ripetono pari pari sia in tv che su la carta stampata i termini che appartengono alla categoria del “turpiloquio”.
Un tempo, nella pudicissima tv democristiana di Bernabei, i mezzibusto del Tg1 non potevano pronunciare il termine, “membro del Parlamento”, perché i pudicissimi ipocriti democristiani ci leggevano il doppio senso.
Quella era la morale dell’epoca.
Devo premettere che il termine “troie” rimane comunque sempre un termine decisamente spregiativo anche nei confronti delle donne che praticano la nobile arte, ma che alla fine a conti fatti sono decisamente meno ”troie” dei personaggi che popolano la politica.
Il termine non deve e non può essere limitato solo al personale politico femminile che frequenta il Parlamento, come ha voluto equivocare la solita Alessandra Mussolini, per approfittare della situazione politica e creare il solito caso per propaganda politica.
Il termine riguarda in prevalenza i maschi che in quanto a vendersi non scherzano affatto. La differenza enorme poi che gioca a favore delle signore e signorine che danno via del suo, sta nel fatto che le “troie” che frequentano il Parlamento, con il loro comportamento decidono della vita di 60 milioni di italiani.
E di questi tempi, nella loro più completa indifferenza ed insensibilità anche della vita di chi non ce la fa più ad andare avanti come imprenditori e operai che si suicidano, o intere famiglie gettate sul lastrico. Almeno le signore e signorine così spesso disprezzate tramite quel termine non sono mai in genere arrivate a tanto, a procurare la morte sistemica altrui.
In tempi di forte decadimento e trasformazione della società, spesso, molto spesso fa comodo dimenticare e girare la testa dall’altra parte o metterla sotto la sabbia.
Il tappo della società italiana, che oggi non gli consente di voltar pagina e ricominciare daccapo con la terza Repubblica, ma che preferisce giocarsi la partita del “Muoia Sansone e tutti i filistei”, è il tanto osannato Silvio Berlusconi, che ancora oggi si avvale dello stesso personale servile che lo supporta da 20 anni, e che nella legislatura precedente ha votato per due volte in Parlamento, il dispositivo che lo salvava accettando di credere falsamente ed ipocritamente che Ruby Rubacuori fosse la nipote di Mubarak.
Il Parlamento, che molte volte è sceso in basso, non era mai sceso così in basso come in quell’occasione.
Quindi, visto che lo stesso personale politico fedele nei secoli è ancora presente oggi, il termine usato da Battiato è solo un termine edulcorato e gentile per questi personaggi che hanno mandato in malora il Paese.
Dal punto di vista di come si evolvono i fatti giorno dopo giorno, viene rispettato:
Il copione per iniziare una guerra civile dal 25 febbraio u.s., è perfetto. Ogni attore, a tutti i livelli, istituzionali, politici della casta e assaltatori della cittadella dorata, media della carta stampata e della tv, cittadini elettori e non, ....stanno tutti quanti appassionatamente recitando con una inusitata perfezione da orologio svizzero il copione che porta alla guerra civile.
Avanti c’è posto…….sotto il prossimo.
Sono tornate sull’argomento anche questa sera la Gruber e la Bignardi. Con la Gruber che chiede a Cacciari se il turpiloquio sia diventato normalità. La riflessione che è mancata completamente da parte della Gruber, è che ad essere cambiati sono stati proprio i media, perché oramai ripetono pari pari sia in tv che su la carta stampata i termini che appartengono alla categoria del “turpiloquio”.
Un tempo, nella pudicissima tv democristiana di Bernabei, i mezzibusto del Tg1 non potevano pronunciare il termine, “membro del Parlamento”, perché i pudicissimi ipocriti democristiani ci leggevano il doppio senso.
Quella era la morale dell’epoca.
Devo premettere che il termine “troie” rimane comunque sempre un termine decisamente spregiativo anche nei confronti delle donne che praticano la nobile arte, ma che alla fine a conti fatti sono decisamente meno ”troie” dei personaggi che popolano la politica.
Il termine non deve e non può essere limitato solo al personale politico femminile che frequenta il Parlamento, come ha voluto equivocare la solita Alessandra Mussolini, per approfittare della situazione politica e creare il solito caso per propaganda politica.
Il termine riguarda in prevalenza i maschi che in quanto a vendersi non scherzano affatto. La differenza enorme poi che gioca a favore delle signore e signorine che danno via del suo, sta nel fatto che le “troie” che frequentano il Parlamento, con il loro comportamento decidono della vita di 60 milioni di italiani.
E di questi tempi, nella loro più completa indifferenza ed insensibilità anche della vita di chi non ce la fa più ad andare avanti come imprenditori e operai che si suicidano, o intere famiglie gettate sul lastrico. Almeno le signore e signorine così spesso disprezzate tramite quel termine non sono mai in genere arrivate a tanto, a procurare la morte sistemica altrui.
In tempi di forte decadimento e trasformazione della società, spesso, molto spesso fa comodo dimenticare e girare la testa dall’altra parte o metterla sotto la sabbia.
Il tappo della società italiana, che oggi non gli consente di voltar pagina e ricominciare daccapo con la terza Repubblica, ma che preferisce giocarsi la partita del “Muoia Sansone e tutti i filistei”, è il tanto osannato Silvio Berlusconi, che ancora oggi si avvale dello stesso personale servile che lo supporta da 20 anni, e che nella legislatura precedente ha votato per due volte in Parlamento, il dispositivo che lo salvava accettando di credere falsamente ed ipocritamente che Ruby Rubacuori fosse la nipote di Mubarak.
Il Parlamento, che molte volte è sceso in basso, non era mai sceso così in basso come in quell’occasione.
Quindi, visto che lo stesso personale politico fedele nei secoli è ancora presente oggi, il termine usato da Battiato è solo un termine edulcorato e gentile per questi personaggi che hanno mandato in malora il Paese.
Dal punto di vista di come si evolvono i fatti giorno dopo giorno, viene rispettato:
Il copione per iniziare una guerra civile dal 25 febbraio u.s., è perfetto. Ogni attore, a tutti i livelli, istituzionali, politici della casta e assaltatori della cittadella dorata, media della carta stampata e della tv, cittadini elettori e non, ....stanno tutti quanti appassionatamente recitando con una inusitata perfezione da orologio svizzero il copione che porta alla guerra civile.
Avanti c’è posto…….sotto il prossimo.
Re: Crocetta: tra "troie e nucleare"licenzia Battiato e Zich
EDITORIALI
28/03/2013
Il tramonto degli esterni
MICHELE BRAMBILLA
Il governatore della Regione Sicilia Rosario Crocetta ieri ha cacciato in un colpo solo due assessori: il cantante Franco Battiato (Turismo) e lo scienziato Antonino Zichichi (Beni culturali). Le colpe del primo erano note a tutta Italia da parecchie ore.
Aveva dato delle «troie» praticamente a tutte le parlamentari e forse anche ai parlamentari. Quelle di Zichichi le ha invece fatte conoscere Crocetta al momento del licenziamento: «Bisognava lavorare sodo e lui parlava di raggi cosmici».
Ora, si sa che a Palermo hanno l’esonero facile. Ma se si esclude che il governatore della Sicilia sia stato contagiato dalla sindrome-Zamparini, il doppio benservito di ieri potrebbe essere letto come un segnale da non sottovalutare. E cioè: nel momento in cui anche Bersani, per cercare la benevolenza di Grillo e un po’ di tutto il Paese, insegue nomi ad effetto per alcuni ministeri, magari pescando nel giornalismo d’inchiesta e fra i predicatori, in Sicilia sperimentano che non basta essere persone note - e stimate nelle rispettive professioni - per essere buoni amministratori.
Un anno e mezzo fa sembrava che per governare l’Italia bisognasse a tutti i costi essere dei «tecnici». Già Leo Longanesi, mezzo secolo prima, aveva ammonito a non farsi troppe illusioni, definendo così la figura dell’«esperto»: «È un signore che, a pagamento, ti spiega perché ha sbagliato l’analisi precedente». Usciti non troppo soddisfatti dall’esperienza del governo tecnico, adesso magari non cerchiamo più tanto «l’esperto» quanto «l’esterno». Personaggi da copertina, professionisti di successo o magari anche solo semplici cittadini (Grillo non aveva forse detto che se avesse vinto le elezioni avrebbe messo una mamma con tre figli al ministero dell’economia?): tutto va bene purché non si sia mai stati contaminati dal cancro della politica.
Eppure basterebbe un po’ di sforzo della memoria per ricordare che quelli che oggi consideriamo «i soliti politici» vent’anni fa erano l’antipolitica dell’epoca. Forza Italia non era forse l’irrompere della società civile nel Palazzo? E la Lega non era «l’Italia che lavora», anzi che «laüra»? E Di Pietro?
Ma ancora prima. La smania dell’«esterno» era già esplosa quasi quarant’anni fa, con Paolo Villaggio che si mise in lista per Democrazia Proletaria dicendo in un’intervista «è impossibile che io risulti eletto e se la cosa accadesse passerei subito il testimone a un altro», inaugurando così la figura del candidato alle dimissioni. E Ilona Staller? Vi ricordate Cicciolina? Ci fu una tristissima trasmissione post-voto in cui lei, eletta, sedeva accanto al povero Valerio Zanone, anziano liberale piemontese bocciato alle urne. «Ci battiamo perché la luce rossa diventi luce del sole», diceva la porno-innovatrice ispirata da Pannella.
Abbiamo già dato, verrebbe da dire. Crocetta se n’è accorto in tempo rimandando a cantare (cosa in cui è eccelso) l’«esterno» Battiato, il quale nel frattempo stava già entrando nella parte, visto che ha cercato di smentire il suo discorso sul lupanare dicendo di essere stato frainteso, nel più classico stile del politico professionista.
È un peccato, perché di un rinnovamento avremmo un bisogno vitale. Ma forse, da quarant’anni a questa parte, certi «esterni» i politici di professione li scelgono con cura, mettendoli in lista o nei posti di governo, al solo scopo di farsi rimpiangere.
28/03/2013
Il tramonto degli esterni
MICHELE BRAMBILLA
Il governatore della Regione Sicilia Rosario Crocetta ieri ha cacciato in un colpo solo due assessori: il cantante Franco Battiato (Turismo) e lo scienziato Antonino Zichichi (Beni culturali). Le colpe del primo erano note a tutta Italia da parecchie ore.
Aveva dato delle «troie» praticamente a tutte le parlamentari e forse anche ai parlamentari. Quelle di Zichichi le ha invece fatte conoscere Crocetta al momento del licenziamento: «Bisognava lavorare sodo e lui parlava di raggi cosmici».
Ora, si sa che a Palermo hanno l’esonero facile. Ma se si esclude che il governatore della Sicilia sia stato contagiato dalla sindrome-Zamparini, il doppio benservito di ieri potrebbe essere letto come un segnale da non sottovalutare. E cioè: nel momento in cui anche Bersani, per cercare la benevolenza di Grillo e un po’ di tutto il Paese, insegue nomi ad effetto per alcuni ministeri, magari pescando nel giornalismo d’inchiesta e fra i predicatori, in Sicilia sperimentano che non basta essere persone note - e stimate nelle rispettive professioni - per essere buoni amministratori.
Un anno e mezzo fa sembrava che per governare l’Italia bisognasse a tutti i costi essere dei «tecnici». Già Leo Longanesi, mezzo secolo prima, aveva ammonito a non farsi troppe illusioni, definendo così la figura dell’«esperto»: «È un signore che, a pagamento, ti spiega perché ha sbagliato l’analisi precedente». Usciti non troppo soddisfatti dall’esperienza del governo tecnico, adesso magari non cerchiamo più tanto «l’esperto» quanto «l’esterno». Personaggi da copertina, professionisti di successo o magari anche solo semplici cittadini (Grillo non aveva forse detto che se avesse vinto le elezioni avrebbe messo una mamma con tre figli al ministero dell’economia?): tutto va bene purché non si sia mai stati contaminati dal cancro della politica.
Eppure basterebbe un po’ di sforzo della memoria per ricordare che quelli che oggi consideriamo «i soliti politici» vent’anni fa erano l’antipolitica dell’epoca. Forza Italia non era forse l’irrompere della società civile nel Palazzo? E la Lega non era «l’Italia che lavora», anzi che «laüra»? E Di Pietro?
Ma ancora prima. La smania dell’«esterno» era già esplosa quasi quarant’anni fa, con Paolo Villaggio che si mise in lista per Democrazia Proletaria dicendo in un’intervista «è impossibile che io risulti eletto e se la cosa accadesse passerei subito il testimone a un altro», inaugurando così la figura del candidato alle dimissioni. E Ilona Staller? Vi ricordate Cicciolina? Ci fu una tristissima trasmissione post-voto in cui lei, eletta, sedeva accanto al povero Valerio Zanone, anziano liberale piemontese bocciato alle urne. «Ci battiamo perché la luce rossa diventi luce del sole», diceva la porno-innovatrice ispirata da Pannella.
Abbiamo già dato, verrebbe da dire. Crocetta se n’è accorto in tempo rimandando a cantare (cosa in cui è eccelso) l’«esterno» Battiato, il quale nel frattempo stava già entrando nella parte, visto che ha cercato di smentire il suo discorso sul lupanare dicendo di essere stato frainteso, nel più classico stile del politico professionista.
È un peccato, perché di un rinnovamento avremmo un bisogno vitale. Ma forse, da quarant’anni a questa parte, certi «esterni» i politici di professione li scelgono con cura, mettendoli in lista o nei posti di governo, al solo scopo di farsi rimpiangere.
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Re: Crocetta: tra "troie e nucleare"licenzia Battiato e Zich
Sembra che il NO al MUOS della Regione Sicilia sia definitivo.
Domani grossa manifestazione a Niscemi.
Infine no definitivo alle province .... cancellate!
Vorrei vedere ora Maroni che fa?
Domani grossa manifestazione a Niscemi.
Infine no definitivo alle province .... cancellate!
Vorrei vedere ora Maroni che fa?
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
Re: Crocetta: tra "troie e nucleare"licenzia Battiato e Zich
MMMH ...Jo , diciamo che per ora si è messo un blocco.
Lo scenario politico è così traballante che prima di dire " definitivo" io ci penserei 100 volte ( specie con gli interessi degli americani in Sicilia .)
Certamente è un atto significativo e degno di ogni attenzione.
Lo scenario politico è così traballante che prima di dire " definitivo" io ci penserei 100 volte ( specie con gli interessi degli americani in Sicilia .)
Certamente è un atto significativo e degno di ogni attenzione.
Chi c’è in linea
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