USA-presidenziali Novembre 2012

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shiloh
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Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da shiloh »

March 16, 2012


Obama Approval Jumps Higher
The latest Allstate/National Journal Heartland Monitor poll
finds President Obama's approval rating rose to 51%,
up from only 44% in each of the previous polls taken in October and December.

"That's Obama's highest approval rating in the Heartland Monitor since the survey taken immediately after the killing of Osama bin Laden in May.
Other than that, the new survey marks the first time that Obama's approval rating in the poll has crossed the critical 50 percent threshold since September 2009."

This survey completely contradicts a CBS/NYT poll earlier this week that found Obama's approval sinking to a new low.

http://politicalwire.com/archives/2012/ ... igher.html

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da questo sondaggio risulta che per la prima volta dal 2009 il consenso di Obama supera il 50% (51).
il suo punto più basso fu 44%.

secondo Gallup però
(di cui mi fido di più...)

il consenso di Obama nell'ultimo mese oscilla tra il 46 e il 49%.
shiloh
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Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da shiloh »

Ciò che dovrebbe preoccupare
(ed effettivamente preoccupa...leggendo qua e la sui siti dei bananas a stelle e strisce)
le menti dello stato maggiore del Partito Repubblicano è il basso livello di entusiasmo e partecipazione che l’elettorato del partito sta dimostrando nel corso di queste primarie.
Lo strumento che meglio ci permette di misurare l’entusiasmo dell’elettorato è certamente il livello di affluenza alle urne.
infatti l’affluenza alle urne nelle 24 maggiori competizioni svoltesi fino ad ora è scesa,
rispetto al 2008,
del 6,4%.
e si tenga presente che il 2008 fu un anno nero per i Repubblicani...
buon segno per Obama...e sperem.
shiloh
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Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da shiloh »

questa settimana,
la corte suprema americana,
discuterà il ricorso presentato dai repubblicani contro la riforma sanitaria di Obama (denominata "Obamacare").
questo nonostante che ,
mediamente,
il 17% degli americani non abbia alcun tipo di copertura sanitaria,
con punte che arrivano al 50% nel Texas.

il 17% medio significa che su una popolazione di circa 310 milioni di abitanti,
53 milioni non hanno nessun tipo di copertura sanitaria,
:shock:
e anche una semplice appendicectomia,
senza la copertura della riforma di Obama,dovrebbero pagarsela...

qui un interessante ricerca:

http://www.gallup.com/poll/153482/Unins ... Areas.aspx

qui invece un interessante commento:

http://electoral-vote.com/
shiloh
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Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da shiloh »

March 28, 2012


Obama Holds Large Lead Over Romney
A new CNN/Opinion Research poll finds President Obama with a double-digit lead over Mitt Romney, 54% to 43%.

Said pollster Keating Holland:
"President Obama currently wins majority support among groups that have been problematic for him in the past,
including men,
older voters,
and suburbanites.
He has a solid lead among independents as well."

Obama's approval rating has also inched over the 50% mark for the first time since last May, when the polls were still registering the after effects of the death of Osama bin Laden.

http://politicalwire.com/archives/2012/ ... omney.html

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nel consenso tra gli americani,
ad oggi,
Obama viene preferito a Romney 54% a 43%.
e,molto importante,è in testa nelle preferenze tra gli elettori che si dichiarano "indipendenti".
per finire,
anche in questa nota,viene menzionato che l'approvazione per "il lavoro del Presidente"
per la prima volta dal maggio scorso ha superato la soglia del 50%.
shiloh
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Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da shiloh »

April 01, 2012

Obama Opens Up Lead in Swing States
A new USA Today/Gallup poll in a dozen battleground states,

finds President Obama leading Mitt Romney, 51% to 42%.

Key finding:
"The biggest change came among women under 50.
In mid-February, just under half of those voters supported Obama.
Now more than six in 10 do while Romney's support among them has dropped by 14 points, to 30%.
The president leads him 2-1 in this group."


http://politicalwire.com/archives/2012/ ... tates.html
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Obama è ,ad oggi,in netto vantaggio su Romney in quelli che vengono definiti
“swing states”.
Sono quegli stati in cui il voto non è radicalizzato e che da una elezione all’altra possono essere vinti sia dai Repubblicani sia dai Democratici.
Infatti ,il sistema elettorale americano assegna ad ogni stato un certo numero di “electoral vote” in base alla popolazione residente e quei voti vengono assegnati TUTTI a chi vince anche per un solo voto quello stato.
Siccome in america ci sono stati che non cambieranno mai orientamento elettorale,
come ad esempio la California che assegnerà 55 e.v. ai Democratici,
così il Texas che assegnerà 38 e.v. ai Repubblicani.
Per questo gli “swing states” sono sempre quelli che fanno la differenza e sono quelli in cui i due candidati concentreranno le loro maggiori risosrse economiche nella campagna elettorale e la loro presenza fisica sul posto.
shiloh
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Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da shiloh »

Il vero supermartedì di Mitt Romney
vittorie in Wisconsin, Maryland e D.C.
Tripletta dell'ormai unico vero pretendente alla nomination repubblicana:
l'ex governatore del Massachusetts conquista anche quel Wisconsin, stato dei 'colletti blu', che può essere uno degli stati chiave contro Obama.
Però il suo gradimento tra gli elettori di destra continua a scendere.


http://www.repubblica.it/politica/20...2/?ref=HRER1-1
shiloh
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Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da shiloh »

Obama Solidifying Lead Among Independents in Swing States

Independent women widely favor Obama after previously backing Romney.

by Jeffrey M. Jones


PRINCETON, NJ --
Barack Obama has a 48% to 39% advantage over Mitt Romney
among independent voters in 12 key swing states.
He first moved ahead of Romney among this group in February after being tied in January and trailing last year.


http://www.gallup.com/poll/153764/Obama ... tates.aspx

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wow !!!!!!!!!!

questo è un altro ottimo segnale per l'"abbronzato" (Berlusconi copyright...).
infatti gli elettori che si definiscono "independent" sono quelli che non hanno un'idea politica precostituita e sono perciò quelli che sono in grado di spostare l'ago della bilancia elettorale.
quando poi il consenso di questa fascia di elettori è rilevato negli "swing states" cioè gli stati che possono essere suscettibili di passare da un partito all'altro ad ogni elezione...beh è davvero la ciliegina sulla torta.
mariok

Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da mariok »

Nelle questioni di genere il nodo del dibattito Usa

Intervista a Nancy L. Cohen


Nancy L. Cohen è una delle più brillanti storiche della politica americana. Docente alla Ucla (Univerity of California Los Angeles), collaboratrice abituale del «Los Angeles Times» e del «Chicago Tribune», ha da poco dato alle stampe un saggio, Delirium. Come la contro-rivoluzione sessuale sta polarizzando l'America (Counterpoint, $ 17.82), che è diventato subito oggetto di dibattito nei talk show politici americani. E proprio a partire dal libro abbiamo intervistato la studiosa a Santa Monica, il quartiere di Los Angeles dove vive.

Quale è il tema di Delirium?
Nel mio libro analizzo il modo in cui la minoranza integralista religiosa ha catturato il Partito Repubblicano, spostando a destra l'agenda programmatica a livello nazionale, e come i Democratici hanno lasciato che ciò accadesse. Durante la campagna elettorale del 2008, quando erano molto forti i contrasti all'interno del Partito Democratico, mi sono accorta che alla base di questi dissidi c'erano questioni di genere, poi scoppiate anche nel Partito Repubblicano con la nomina di Sarah Palin a candidata alla vicepresidenza. Da storica, mi interessava capire quale fosse l'origine del fenomeno.




Pensa che la polarizzazione della politica americana sia legata soprattutto ai ruoli sessuali, ai diritti che attengono a questa sfera?
Il sesso non è l'unico tema del discorso politico, ma credo sia una delle forze più importanti per la politica americana. Anche la questione razziale conta, ma negli ultimi vent'anni molte questioni legate alla razza hanno perso importanza con la presidenza di Bill Clinton, che aveva un background di bianco del Sud, ma anche una storia di partecipazione alle lotte per i diritti civili, e che ha lavorato molto per sanare le ferite della discriminazione razziale, anche se non sempre con buone soluzioni. Con Clinton la razza ha cessato di essere il tema dominante della politica americana.

L'elezione di Obama è stata una conseguenza di tutto questo?
La vittoria di Obama è un'espressione del fatto che la vasta maggioranza degli americani non prende più decisioni politiche sulla base della razza. Certo il razzismo esiste ancora, ma per la generazione sotto i quarant'anni non è più un tema centrale. Oggi le grandi discriminanti della politica americana sono legate alle questioni di genere, che hanno origine nei movimenti delle donne e dei gay, nati dalla rivoluzione sessuale per ampliare la sfera delle libertà e della tolleranza culturale. Ma c'è una minoranza di meno del 20 per cento della popolazione che vuole tornare ai tempi in cui pochi cristiani super-conservatori dettavano la politica dello Stato su questioni come famiglia e sesso. La sodomia, per esempio, era un crimine punito per legge in tutti gli Stati del paese fino alla fine degli anni '50.





Come giocano questi temi nell'anno elettorale 2012? Nelle primarie repubblicane tutti i candidati sembrano sposare le posizioni più conservatrici...
È qui che vediamo l'esito logico di quella che chiamo la controrivoluzione sessuale. Coloro che sono più attivi nel cercare di riportare indietro l'orologio della storia sono organizzatori politici molto brillanti e si sono impadroniti della macchina del partito repubblicano a livello organizzativo. Nessun candidato che dissenta da loro su questi temi può vincere nel Partito Repubblicano. Si dice che nelle elezioni per il Congresso di due anni fa il Tea Party ha trionfato. Ma il Tea Party non è altro che un re-branding della Destra Cristiana. E questo ha di fatto spinto fuori dal partito i pochi repubblicani che avevano posizioni moderate sui temi sociali. Dunque nessun candidato repubblicano, quali che siano le sue intime convinzioni, può evitare di prendere posizioni non solo contro l'aborto, ma anche contro il controllo delle nascite.

Ma se si guarda agli exit-poll delle primarie repubblicane, gli elettori sembrano dire che il tema centrale è l'economia. Mentono oppure si vergognano di parlare delle questioni di genere?
Non mentono, ma non vogliono parlarne. Sulle questioni di sesso come aborto o controllo delle nascite non devono prendere posizione perché tutti i candidati repubblicani si sono adeguati all'agenda dei conservatori. L'economia è la risposta giusta da dare perché una tattica del movimento conservatore è dissimulare la motivazione religiosa fondamentalista su questi temi.

Dopo le primarie in Florida lei ha scritto un articolo paragonando le elezioni di quest'anno e il voto del '92. Ci spiega in che senso?
Nel 1992 l'allora presidente in carica George H. Bush godeva giustamente della fama di essere un repubblicano moderato, vicino all'establishment del Partito. L'economia andava male e Bush fu sfidato alle primarie da destra: in quell'anno apparve sulla scena nazionale la Christian Coalition, guidata da Pat Robertson. Dietro la facciata dei «valori della famiglia» tutti i discorsi alla Convention erano dichiarazioni di guerra religiosa e culturale contro Clinton e i Democratici. Era già chiaro anche allora che la maggior parte degli americani non condividevano quella visione e il voto lo doveva confermare. Bush perse anche perché si adeguò a quell'ondata che dominava il suo partito ma non era condivisa dalla maggior parte degli elettori, un quarto dei quali, negli exit poll disse che i temi sociali e culturali erano importanti, anche se l'economia andava male. Romney mi sembra faccia lo stesso.




Pensa che anche quest'anno le cose andranno così? E quale dovrebbe essere la strategia vincente per i Democratici?
Nel '92 Clinton vinse sui temi economici, ma diede anche una risposta chiara in difesa delle libertà culturali. E Obama avrebbe solo dei vantaggi ad adottare quel modello, ma non è chiaro se lo farà. Ci sono segnali contrastanti: ha inserito il controllo delle nascite nelle coperture della riforma sanitaria, con grande scandalo dei Repubblicani, ma su altri temi ha ceduto. I Democratici dovrebbero dimenticare il luogo comune secondo il quale gay e femministe fanno perdere le elezioni. Tra l'altro nel 2008 Obama vinse la nomination perché ignorò quel luogo comune, mentre fu Hillary, la prima seria candidata donna, a crederci, almeno all'inizio, e questo, credo, le è costato la nomination.

Il 2012 sarà un anno di voto per il Congresso, oltre che per la Presidenza. Pensa che ci sarà un allargamento della presenza delle donne candidate ed elette?
Nell'anno delle presidenziali votano molti più elettori che nelle elezioni di Mid-term, e un minore astensionismo di solito favorisce i Democratici. Dai primi dati pare ci saranno molte donne candidate, ma la percentuale delle elette resta bassa. Credo che il Partito Democratico manterrà una forte piattaforma a favore delle donne ma, ricordiamo, la controrivoluzione sessuale è stata iniziata da attiviste donne e donne sono alcune delle candidate più conservatrici, da Sarah Palin a Michelle Bachmann. Che sono impigliate in una grossa contraddizione: si conformano alla lettera della Bibbia per condannare gay e aborto, ma non si adeguano alle Scritture quando chiedono alla donna sottomissione al marito. Cosa che invece molti Repubblicani maschi nel partito teorizzano, vedendo con fastidio donne che entrano in politica invece di stare a casa con i figli.



E le donne democratiche, avranno lo stesso entusiasmo per Obama che ebbero nel 2008?
Quella del 2008 è stata una elezione come ne capita una al secolo. C'era il senso del cambiamento possibile, della speranza. Oggi la speranza è svanita. E si voterà più per le paure che incute la parte avversa che per convinzioni proprie.


Intervista di Andrea Rocco su www.ilmanifesto.it
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Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da shiloh »

Americans' Spending Up Sharply in March


Americans' self-reported daily spending in stores, restaurants, gas stations, and online averaged $74 per day in March, up from $63 in February, and up 16% compared with the same month a year ago ($64).

http://www.gallup.com/poll/153782/Ameri ... March.aspx

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gli americani riprendono a spendere :

sono passati da 63 dollari /per capita/al giorno in febbraio ai 73 di marzo.

e dal mese di marzo di un anno fa la loro spesa /per capita/al giorno è cresciuta del 16%
shiloh
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Re: USA-presidenziali Novembre 2012

Messaggio da shiloh »

U.S. Unemployment Declines in March
Gallup's unadjusted rate falls to 8.4% and the seasonally adjusted rate declines to 8.1%

http://www.gallup.com/poll/153761/Unemp ... March.aspx

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anche la disoccupazione è in calo .
e passata dal 8.4% di febbraio al 8.1% di marzo.

il picco massimo fu nel gennaio 2010 con un 10.2%
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