the day after. quali accordi per governare?

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Amadeus

Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da Amadeus »

Maucat ha scritto:Nel Blog di Grillo oramai i commenti negativi sulle scelte del M5S hanno superato quelli positivi...
Secondo voi come andrà a finire?
malissimo.
anzi no, peggio.
:cry:
myriam
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Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da myriam »

Joblack ha scritto:
myriam ha scritto:Un mio carissimo amico , molto conosciuto ed apprezzato a Napoli e in tutta la Campania
per il lavoro che fa, conosce personalmente un paio di esponenti grillini campani fra i più influenti.
Mi ha detto in questi giorni che sono in profonda crisi perché letteralmente sommersi da gente che li ha votati e che chiede loro di darsi una mossa e di appoggiare il cs in un governo di cambiamento e per liberarsi definitivamente dal caimano.
Non credo sia facile resistere ad una simile richiesta che viene dal proprio elettorato.
Inoltre sta crescendo nel movimento l’insofferenza verso i diktat del capo e verso quei due burattini per bocca dei quali parlano grillo e casaleggio.
Insomma…più tempo passa e meglio è!
Ma il tempo a disposizione non è infinito.

Inoltre digli di stoppare la nomina del nuovo presidente della repubblica attraverso la RETE perché questa è controllata da grillo e casaleggio x cui sarebbero loro a nominare il PdR. Dì al tuo amico che gli eletti M5S, in modo democratico, eleggano loro il nome candidato da sottoporre al parlamento e sarebbe meglio anche concordalo con il PD, perché no sottobanco, e votarlo in modo sfacciato x far morire di infarto la mummia.

Infine, la destra xenofoba francese quella della figlia di Lepen è interessata ad incontrare grillo per le sue posizioni anti-euro o euro-scettiche. Pure questa ci voleva.

Bye
Il mio amico non è grillino! Fa quello che può e si è fatto portavoce delle istanza di molti.
Amadeus

Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da Amadeus »

mariok ha scritto:Onida a otto e mezzo ha detto che anche in questa situazione alcune leggi si possono fare, a partire dalla legge elettorale.

Perché il PD, indipendentemente dal governo, non utilizza questa opportunità?

E' uno dei tanti misteri che rendono poco comprensibile questa vicenda.
E' altrettanto misterioso che nessun giornale/programma tv dica CHIARAMENTE , costituzionalmente, cosa si può o non si può fare.
ci lasciano in balìa dei bloggers e aumentano l'ira e il tifo da stadio.
Grillo sostiene che

Il Parlamento è sovrano e da subito, con un tratto di penna, può eliminare il Porcellum e avviare le riforme di cui i partiti si riempiono la bocca (solo quella) da vent'anni come la legge sul conflitto di interessi o la legge anticorruzione.
Il M5S pretende che le Commissioni parlamentari vengano immediatamente istituite e chi non le vuole per mantenere lo status quo esca allo scoperto. Il M5S ha rinunciato a 42 milioni di euro di finanziamenti elettorali, i partiti possono subito fare lo stesso con una semplice lettera di rinuncia, ma non lo faranno mentre chiedono sacrifici agli italiani (agli altri...).

Il M5S propone l'abolizione dell'IRAP entro il 2013 con corrispondenti tagli dei costi della politica, rapportandoli a quelli della Francia. Il M5S sta facendo politica mentre gli altri giocano alle belle statuine discutendo di poltrone e non di soluzioni.



ci gioca? ci marcia? si può fare?
io tendo a non credere alla "facilità" con cui grillo risolve queste delicate materie però vorrei sapere (...magari dal segretario... e poi dai giornalisti costituzionalisti ... ) la costituzione cosa prevede .

grillo pretende un governo non politico, nomi non politici senza tenere conto che il voto degli italiani, piaccia o non piaccia è andato per metà alla politica e metà fra grillo e astensione.
togliendo l'astensione gli italiani hanno espresso voti politici , nettamente politici.
perchè napolitano dovrebbe negare questo? perchè dovrebbe favorire un 25% di votanti rispetto ad altri ?
iospero
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Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da iospero »

Governo, Crimi (M5S): “Né Bersani né Napolitano ci hanno chiesto nome”
Il capogruppo al Senato: "Non so se ve ne siete resi conto, ma mai, dico mai, mai, in nessun momento, si è discusso di un governo che non fosse politico. Bersani ha detto ‘o me, o niente’, Napolitano ci ha perfino spiegato che prima di noi, avrebbe dovuto dare l'incarico alla seconda coalizione, cioè al Pdl"
di Paola Zanca -Il Fatto quotidiano

Crimi:
Né Bersani né Napolitano ci hanno mai chiesto un nome. Non ci hanno mai detto: ‘Ma voi chi proponete?’. Non ci hanno mai chiesto: ‘Che nome avete in mente?’. Mai, mai, mai”. Vito Crimi si sgola al telefono. Non ne vuol più sapere di questa storia dei “nomi”. Ovvero della “occasione persa”, di cui Marco Travaglio ha parlato nel suo editoriale di tre giorni fa e che adesso fa chiedere spiegazioni a buona parte del popolo 5 Stelle.

Crimi, la domanda più diffusa suona più o meno così: che siete entrati a fare in Parlamento se dite sempre di no?

In molti ci dicono ‘dovevate fare i nomi’, come se fosse la soluzione di tutti i problemi. Non so se ve ne siete resi conto, ma mai, dico mai, mai, in nessun momento, si è discusso di un governo che non fosse politico. Bersani ha detto ‘o me, o niente’, Napolitano ci ha perfino spiegato che prima di noi, avrebbe dovuto dare l’incarico alla seconda coalizione, cioè al Pdl.

E voi siete stati zitti.

Ma anche se avessimo fatto dei nomi, a che pro? Per inserirli in un governo con il Pd? A quel punto avremmo dovuto votare la fiducia e accordarci per dividere i ministri. Ma noi non volevamo fare nessun accordo con il Pd.

Potevate metterli in difficoltà, però. Proporre un’alternativa…

Nessuno ha mai posto in discussione l’ipotesi che il governo dovesse essere fatto fuori dalla politica. Lo scopo di fare nomi sarebbe stato solo quello di soddisfare la morbosa curiosità dei giornalisti. A che scopo fare un nome? Per sottoporlo al massacro mediatico di chi poi lo deve mettere dentro il calderone dei grillini? A chi servono i nomi? Solo ai giornalisti. Su questo non ci piove. Perché né Bersani né Napolitano hanno mai messo in campo la possibilità che noi facessimo dei nomi, neanche in privato. Abbiamo detto a Napolitano che eravamo pronti a farglieli in qualunque momento, se solo ci avesse dato l’incarico.

Lo capisce anche lei che era uno scenario improponibile. E poi la rosa di nomi c’era, l’avevate in tasca, perché non tirarla fuori?


Se è per questo di persone ce ne sono tante: chi ha collaborato con noi in questi anni, persone vicine a noi, molti sono usciti anche sui giornali. Ma come vede, nessuno ha mai detto di pensare a qualcuno della società civile, non necessariamente dei 5 Stelle.

Non era il caso di lasciare una traccia? Una cosa del tipo: “Il Movimento quel giorno disse…”

No, no, no. Significava andare da Bersani e dire: ‘ti diamo la fiducia se metti questo nome’. Significava mettere una condizione. E noi abbiamo scelto di non dargli la fiducia. A nessuna condizione: che sia un nome, che sia un pezzo di programma: noi la fiducia a Bersani e al Pd non la davamo. Punto. È stata una cosa che abbiamo discusso nel gruppo ed è stata decisa all’unanimità, ad eccezione di un solo voto, uno solo su 53.

Quel giorno però avete parlato di unanimità. Eppure anche alla Camera c’erano 4 voti contrari. Perché non dirlo?


L’ho spiegato ad Alessandra (la senatrice Bencini, ndr). Mi sembrava corretto tutelarla. Nel momento in cui si diceva ‘uno ha votato contro’ si sarebbe scatenata la caccia. Sarebbe stata perseguitata. Infatti, dopo che ha rilasciato l’intervista al Corriere, si è trovata i giornalisti sotto casa e non ha più vissuto per due giorni. Una persona sola finisce sotto pressione, tutto qui.

Il rischio è quello di rimanere fuori dai giochi. Per esempio, dall’ufficio di presidenza state denunciando gli sprechi della Camera. Queste cose succedono perché siete dentro.

No. Sono documenti a cui avremmo accesso comunque. Siamo dentro, ma non abbiamo nessuna influenza: abbiamo un vicepresidente e due segretari, malgrado ciò siamo stati messi in minoranza. Stare in questi uffici è utile, ma alla fine l’inciucio c’è già, con o senza di noi.

Adesso vi ritrovate i saggi. E sembrate pure contenti.

Io ho detto ‘Napolitano ci ha dato ragione’, esclusivamente riferendomi a una questione che ripetiamo da mesi: il Paese ha un Parlamento che potrebbe lavorare ma viene bloccato dalle forze politiche.

Lo ha detto anche Messora.

Anche lui parlava del Parlamento. Comunque Claudio è un aiuto per comunicazione, ma ha una autonomia di pensiero. Se scrive sul suo blog una cosa, non è che sia il pensiero del Movimento. Non è il nostro ideologo. Condividiamo il 90 per cento delle cose che dice, ma non è detto che siano tutto.

Ora Grillo, i saggi, li chiama “badanti” della democrazia…

Il post di Beppe riprende quello che ho detto io, quindi non c’è stato qualcuno che ha detto che cosa fare a qualcun altro…

Ora incontrerà gli eletti.


Di incontri ne faremo in continuazione. Ci sentiamo sempre, anche prima delle consultazioni abbiamo discusso più volte.

Le è dispiaciuto che non sia tornato al Quirinale?


Ha dato il senso della nostra autonomia. Oggi, troppo spesso, la sua figura è vista come quella di chi detta la linea politica. Invece, la nostra è solo una condivisione di idee.

Se tornasse a un mese fa?


Rifarei ogni cosa che ho fatto. A parte le gaffes.

A parte i sonnellini?

Non ho mai dormito.

Mai?

Era la prima volta che parlavo in aula. Avevo un testo preparato dal gruppo, come si può immaginare che potessi addormentarmi prima o dopo il mio primo intervento?


Caro Napolitano
convoca il PDL e chiedi se sono in grado di fare un governo che possa avere la fiducia. Niet
Poi convoca l 5 Stelle e fai altrettanto, forse loro son capaci di presentarti dei nomi che possono avere la fiducia della maggioranza al Senato.
Joblack
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Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da Joblack »

@iospero,

Quest'articolo del ilfatto mostra chiaramente che l'ignoranza di Crimi e company è conclamata, infatti visti i numeri sia alla camera che a senato M5S è il terzo partito, per cui giustamente il PdR dovrebbe dare un incarico prima al PdL eppoi al M5S.

Ma siccome è evidente che il PD+SEL hanno la maggioranza alla camera ecco che nessun partito né PDL né M5S possono mai avere la maggioranza nelle 2 camere, senza che il PD lo voglia. Quindi un governo tutto M5S può esistere sono se esiste un accordo di coalizione tra i due partiti, cosa non fattibile per il niet di grillo.

@amadeus

Amalia sinceramente non ti seguo quando parli di governi di non politici, perché la tua tesi .... in fondo in fondo ... sommando chi si astiene, + i voti in bianco, quelli nulli (ci metto quelli che scrivono "siete tutti cornuti") , quegli elettori non politici che per caso in 8 milioni segnano M5S, allora sono il 50% e quindi .... si basa su letture dei numeri che non fanno il paio con i seggi ottenuti dalle singole forze politiche. Cmq la tua tesi si basa su un errore di matematica, in quanto il 25% di M5S sono il 18,7% degli aventi diritto quindi sommando con quelli che si astengono non fa il 50%, ma meno, ecc. ecc.

Con il porcellum che dà un premio di maggioranza al senato su base regionale senza soglia sfido qualunque matematico di fare un esercizio di formule di equivalenza affidabili, per riportare il tutto al famoso "proporzionale" al quale giustamente hanno pensato i nostri padri fondatori. Allora, perché non ritorniamo al proporzionale che è il solo sistema ad non introdurre potenziali brogli? L'errore potrebbe portare si e no ad un seggio in più od in meno che non cambierebbe la sostanza del voto espresso dal corpo elettorale.

Finiamole con le alchimie .... facciamo una legge elettorale semplice e comprensibile a tutti.

Un saluto
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
mariok

Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da mariok »

A me sembra che ognuno stia arroccato nel suo fortino, per tenere sotto controllo le sue debolezze.

Grillo deve tenere compatti i suoi, continuando a sparare bordate a destra e a manca. Anche l'idea delle elezioni on-line del pdr va in questa direzione. Una volta uscito un nome, gli eletti saranno obbligati a votare quello e solo quello, sgombrando il campo da qualunque accordo con il PD.

Bersani è bloccato sulla sua proposta che fa prima lui fatica a spiegare, figuriamoci gli altri a capirla. Il problema è che non appena apre ad altre possibili alternative, nel PD si scatena l'inferno tra inciucisti ed intransigenti.

Berlusconi scalpita in una lotta contro il tempo, prima che i giochi sull'elezione del capo dello stato siano fatti. Dopo di che punterà diritto alle elezioni anticipate, prima che i magistrati facciano il loro lavoro.

Ognuno è cioè bloccato dai propri problemi e non riesco a vedere come se ne possa uscire.

Vediamo come va a finire con l'elezione del pdr. Poi forse le cose saranno più chiare.
Amadeus

Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da Amadeus »

@iospero
sei in buona compagnia :D Incarico al Movimento 5 stelle di Fausto Bertinotti
Pubblicato: 02/04/2013 15:38 huffington post

Molti, in questi giorni, anche tra i più informati, seguono con sconcerto ciò che accade sulla scena politico-istituzionale del paese. A molti tutto quel che accade appare incomprensibile. In molti tende a prevalere un grande pessimismo sul futuro. Ma le ragioni per le quali si giunge sempre più spesso e sempre più in numero crescente a queste conclusioni sono le più diverse, non riconducibili ad una qualche unitarietà di visione. Si manifesta così una crisi drammatica della politica mentre si genera un ulteriore distacco dei cittadini dalla politica stessa e dalle istituzioni.

Personalmente, penso che la crisi sia così profonda da renderle irriformabili dal loro interno. Esse sono dominate, da un'economia che le ha svuotate di senso, sovrastate da un finanzcapitalismo che ha manomesso e compromesso la democrazia in Europa. Penso, perciò, che la sua riconquista sia affidata a quei barbari senza barbarie che attraversano la nostra società. Chi pensa, invece, che la politica e le istituzioni debbano, e possano, essere riformate dall'interno, ha, proprio nella crisi, il suo banco di prova. Le recenti elezioni ne hanno aperta una specifica. Svoltesi all'insegna della governabilità, esse ne hanno falsificato la tesi, malgrado l'esistenza di uno scandaloso premio di maggioranza per renderla realizzabile.

Il dopo elezioni sta ogni giorno confermando la sua crisi, senza che dall'interno del sistema politico emerga una qualche convincente via d'uscita. Quelle forze, quelle che pensano necessario e possibile riformare il sistema politico, dovrebbero allora accettare almeno la sfida della realtà. Una nuova forza politica, il M5S, è stata portata dal voto al centro della scena della democrazia rappresentativa, in primo luogo, proprio perché portatore della critica e dell'opposizione a questo sistema. Perché non la mettono alla prova cercando di farsi forza con ciò che altrimenti loro non hanno? C'è un solo modo per farlo: chiedere che venga conferito l'incarico di Presidente del Consiglio ad un esponente del M5S indicato dallo stesso movimento. Un incarico forte e incondizionato.

Se il sistema attuale è senza via d'uscita visibile a occhio nudo, venga dato l'incarico di governo a chi ne ha proposto più drasticamente il cambiamento. Esso passerebbe così da oggetto della consultazione al suo soggetto, quello con le cui proposte di governo tutte le altre forze politiche dovrebbero confrontarsi. Intendiamoci, sarebbe ugualmente fuori dalla portata dell'operazione, quella che a me sembra la questione centrale dell'Europa di oggi, il suo modello sociale, la mortificazione sociale e civile delle popolazioni prodotta dal rovesciamento del conflitto di classe agito oggi dalle classi proprietarie contro quelle subordinate. Ma essa, del resto, si decide comunque su un altro campo di gioco.

Nella crisi politico-istituzionale ciò che è chiamato direttamente in causa è il disastroso sistema politico del paese, svuotato da ogni forma di democrazia reale. Se il tema è la sua riforma dall'interno delle istituzioni, non è ragionevole affidare l'incarico di governo a chi ne ha fatto il suo profilo e su di esso ha ottenuto un consenso elettorale persino inaspettato? Esso non ha preso la maggioranza dei voti, ma nessuno, di fatto, l'ha conquistata. Allora i 'riformisti' di ogni campo dovrebbero dare prova non di coraggio ma di realismo. Essi possono essere oggi, rispetto a questa specifica impresa, forze di complemento, non i protagonisti. Chiedano dunque che sia dato l'incarico di Presidente del Consiglio ad un esponente del M5S e si accingano a collaborare positivamente al formarsi del suo governo.
mariok

Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da mariok »

A Ballarò i due rappresentanti del PD (Sardo e Mosca) sono assediati da tutti gli altri, che gli rinfacciano di non accettare realisticamente le disponibilità del Pdl.

Mi sembra il trionfo dell'ipocrisia.

Perché nessuno ha il coraggio di dire che l'obbiettivo di Berlusconi è di piazzare un suo uomo al Quirinale e che un minuto dopo, come ha sempre fatto, farà saltare il tavolo e si andrà dritti alle elezioni?
myriam
Messaggi: 397
Iscritto il: 24/02/2012, 21:23

Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da myriam »

Inaffidabile, bugiardo, opportunista, farebbe saltare tutto e distruggerebbe il PD come ha fatto con Fini e Casini.
Speriamo che resistano!
Joblack
Messaggi: 1007
Iscritto il: 21/02/2012, 22:08

Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da Joblack »

@iospero @amadeus

Certo che essere in compagnia di Bertinotti nell'appoggiare un governo super minoritario a 5stelle ce ne vuole.

Bertinotti fu quello che una volta incassato la terza carica dello stato (i cui privilegi sul vitalizio, auto blu , l'ufficio, segreteria ecc. che ancor oggi egli gode e mai rinunciato) poi creò le condizioni alla sfiducia a Prodi quando in una famosa intervista disse: "Il progetto del governo è fallito e noi sia già oltre l'Unione", nel Dic 2007.

Io di questi becchini ne farei a meno.

Bye
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

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