quo vadis PD ????
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Re: quo vadis PD ????
Si, si.
Dopo 20 anni, come i grillini, cascano tutti dal pero.
Tutti catone il censore.
Ma intanto pero` persistono a votare col pisello...
soloo42000
Dopo 20 anni, come i grillini, cascano tutti dal pero.
Tutti catone il censore.
Ma intanto pero` persistono a votare col pisello...
soloo42000
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Re: quo vadis PD ????
Secondo me Renzi è un infiltrato che tenta di far diventare l'unico partito Il cui accesso alla leadership vine fatta su base democratica ad una partito Populista scalabile con metodi mediatici e markettari I cui contenuti politici variano a secondo l'umore di un'opinione pubblica, mediaticamente condizionata, indifferenziata e magmatica a cui si accede a forza di sondaggi.
Infatti Renzi dice spesso, "io dico quello che pensa il 95% degli Italiani" ... affermazione evidentemente non verificabile, che conferma come egli stesso si autodefinisca in questo modo "megafono del Popolo", dando forza al mio discorso.
Una volta che anche il PD viene omologato agli altri 2 movimenti/partiti populisti, quali sono Il PdL Ed il M5S, la frittata è fatta e la democrazia In italia bellamente messa in soffitta.
Così facendo la grecizzazione dell'italia sarebbe compiuta.
Mi rivolgo a tutti gli amici del forum,
Vogliamo questo?
Infatti Renzi dice spesso, "io dico quello che pensa il 95% degli Italiani" ... affermazione evidentemente non verificabile, che conferma come egli stesso si autodefinisca in questo modo "megafono del Popolo", dando forza al mio discorso.
Una volta che anche il PD viene omologato agli altri 2 movimenti/partiti populisti, quali sono Il PdL Ed il M5S, la frittata è fatta e la democrazia In italia bellamente messa in soffitta.
Così facendo la grecizzazione dell'italia sarebbe compiuta.
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Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: quo vadis PD ????
Bravo joe hai colto cosa c'è in gioco ora.... Se viene sconfitta la linea Bersani ( che non vuol dire lui premier ) per il PD e l'Italia è la fineJoblack ha scritto:Secondo me Renzi è un infiltrato che tenta di far diventare l'unico partito Il cui accesso alla leadership vine fatta su base democratica ad una partito Populista scalabile con metodi mediatici e markettari I cui contenuti politici variano a secondo l'umore di un'opinione pubblica, mediaticamente condizionata, indifferenziata e magmatica a cui si accede a forza di sondaggi.
Infatti Renzi dice spesso, "io dico quello che pensa il 95% degli Italiani" ... affermazione evidentemente non verificabile, che conferma come egli stesso si autodefinisca in questo modo "megafono del Popolo", dando forza al mio discorso.
Una volta che anche il PD viene omologato agli altri 2 movimenti/partiti populisti, quali sono Il PdL Ed il M5S, la frittata è fatta e la democrazia In italia bellamente messa in soffitta.
Così facendo la grecizzazione dell'italia sarebbe compiuta.
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Re: quo vadis PD ????
Forse qualcosa l'abbiamo imparata in questi anni , ci mettiamo meno tempo a defenestrare i "saggi".camillobenso ha scritto:soloo42000 ha scritto:>>Quell’Onida che doveva rappresentare il più saggio tra i saggi.
Anche Violante ai tempi passava per "saggio".
E vedete dove siamo arrivati...
R
Forse passava per "saggio" nella tifoseria stretta.
Siamo diventati quasi bulimici nel promuovere e subito rigettare gli interpreti della politica.
sbagliavamo prima e sbagliamo ora.
prima era troppo lento , ora è troppo veloce.
Re: quo vadis PD ????
Renzi, il Pd e le cose ovvie da non dire
di Riccardo Rita | 5 aprile 2013
L’Italia è quel paese in cui non si deve mai dire la verità, specie se è palese a tutti. Se lo fai, come minimo finisce che scateni un caso nazionale. Prova, per esempio, a dire che i dieci saggi di Napolitano sono (nella migliore delle ipotesi) un’inutile perdita di tempo per coprire una situazione di stallo che né Bersani né il Capo dello Stato sembrano capaci di risolvere. Renzi l’ha fatto, magari un pochino troppo semplicisticamente, d’accordo – ma apriti cielo: tutti, nel Pd, a dargli addosso.
Anche perché il sindaco di Firenze si è spinto a fare un’ulteriore, sconvolgente considerazione: i democratici, secondo lui, dovrebbero chiarire se intendono puntare a un governo di larghe intese (e l’unica intesa possibile, in Parlamento, pare quella col Pdl e con i montiani) oppure correre verso elezioni anticipate alla prima data utile. E non continuare a fare melina tenendo il paese bloccato solo per vedere come va a finire l’avvilente partita a scacchi che i partiti stanno giocando attorno all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. (Traduzione: da qui all’elezione del successore di Napolitano, avviamo intanto il lavoro delle commissioni come proposto dalla presidente Boldrini, da Sel e dal M5S e facciamo almeno lavorare il Parlamento. E magari, invece di insistere con Bersani, Napolitano nel frattempo potrebbe pensare a un incarico autorevole e super-partes, con una squadra di ministri di altissima caratura, entrambi, possibilmente, non invisi ai grillini. E via a una vera fase costituente. Perché, mentre i saggi intanto lavorano, non ci si prova nemmeno?)
Che Renzi avesse ragione sull’attuale situazione di stallo, malgrado l’indiretta quanto scontata sconfessione di Napolitano, l’ha dimostrato un illustre componente dei dieci facilitatori, Valerio Onida, che, credendo di parlare con Margherita Hack e non, come invece ha fatto, con un suo imitatore, su Radio 24 ha ammesso la sostanziale inutilità e pretestuosità di questa mossa del Colle. Ma, confessiamolo, non è che poi avessimo bisogno di quest’ulteriore conferma. Bene o male, questa cosa, l’avevamo già capita da soli. Soltanto, guai a dirla.
Allo stesso modo, che ormai l’unica soluzione alternativa alle elezioni anticipate sia un governo di larghe intese in cui la fiducia al Senato venga garantita anche dal Pdl (dall’interno o dall’esterno della maggioranza sembra la vera materia di contesa col Pd) è evidente a chiunque e D’Alema, nemico giurato del sindaco di Firenze, lo caldeggia da settimane senza scatenare, stranamente, nessuna rivolta tra i bersaniani. Solo che, se poi lo dice Renzi, diventa un berlusconiano che accoltella alle spalle il suo segretario. E giù a sbranarlo.
“Amicus Plato, sed magis amica veritas”, scriveva Aristotele dissociandosi dalle idee (è proprio il caso di dirlo) del suo amico e rivale filosofo. Platone è mio amico, ma di più ancora mi è amica la verità. Allo stesso modo, qui non si tratta di favorire il gioco di Bersani o Berlusconi, né tantomeno di Grillo, ma di affrontare con coraggio la realtà per come si presenta e non per come vorremmo che fosse. Le elezioni sono andate come sono andate. Il Movimento 5 Stelle ha sbeffeggiato Bersani in mondovisione streaming, e a trentotto giorni dalle votazioni del 24 e 25 febbraio non solo il paese non ha un governo, ma nemmeno una vaga idea di come formarlo.
Si può dare la colpa a Grillo, a Berlusconi, a Monti, a Bersani o se preferite perfino a Renzi (la gente è strana), ma i fatti non cambiano e una decisione, il Pd, la dovrà pur prendere. Avere assistito a delle consultazioni che nessuno, in un paese normale, avrebbe esitato a definire ridicole (nella lista degli incontri mancavano davvero solo i Modà e Cip&Ciop come ha detto Crozza) non ha di certo aiutato a restituire ai cittadini e alle forze parlamentari il senso dell’urgenza e della criticità in cui il Paese, con sempre più fatica, sta (soprav)vivendo. Ma questa urgenza e questa criticità esistono.
Renzi, come chiunque, può piacere o non piacere e si può lecitamente dubitare della sua buona fede (“Solo Dio conosce il cuore di un uomo”, ha detto Papa Francesco, che il rottamatore ha citato come esempio di veloce e radicale rinnovamento nella Chiesa). Ma il suo appello a fare in fretta e l’invito al Pd a prendere posizioni chiare, coraggiose e univoche, quali che esse siano, mi pare difficilmente contestabile. Insomma, una di quelle cose vere, lapalissiane, che però, da noi, se te ne vuoi stare tranquillo, sarebbe meglio non andare a dire troppo in giro. Specie in questo Pd, sempre più avvitato su se stesso e incattivito.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04 ... re/552198/
di Riccardo Rita | 5 aprile 2013
L’Italia è quel paese in cui non si deve mai dire la verità, specie se è palese a tutti. Se lo fai, come minimo finisce che scateni un caso nazionale. Prova, per esempio, a dire che i dieci saggi di Napolitano sono (nella migliore delle ipotesi) un’inutile perdita di tempo per coprire una situazione di stallo che né Bersani né il Capo dello Stato sembrano capaci di risolvere. Renzi l’ha fatto, magari un pochino troppo semplicisticamente, d’accordo – ma apriti cielo: tutti, nel Pd, a dargli addosso.
Anche perché il sindaco di Firenze si è spinto a fare un’ulteriore, sconvolgente considerazione: i democratici, secondo lui, dovrebbero chiarire se intendono puntare a un governo di larghe intese (e l’unica intesa possibile, in Parlamento, pare quella col Pdl e con i montiani) oppure correre verso elezioni anticipate alla prima data utile. E non continuare a fare melina tenendo il paese bloccato solo per vedere come va a finire l’avvilente partita a scacchi che i partiti stanno giocando attorno all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. (Traduzione: da qui all’elezione del successore di Napolitano, avviamo intanto il lavoro delle commissioni come proposto dalla presidente Boldrini, da Sel e dal M5S e facciamo almeno lavorare il Parlamento. E magari, invece di insistere con Bersani, Napolitano nel frattempo potrebbe pensare a un incarico autorevole e super-partes, con una squadra di ministri di altissima caratura, entrambi, possibilmente, non invisi ai grillini. E via a una vera fase costituente. Perché, mentre i saggi intanto lavorano, non ci si prova nemmeno?)
Che Renzi avesse ragione sull’attuale situazione di stallo, malgrado l’indiretta quanto scontata sconfessione di Napolitano, l’ha dimostrato un illustre componente dei dieci facilitatori, Valerio Onida, che, credendo di parlare con Margherita Hack e non, come invece ha fatto, con un suo imitatore, su Radio 24 ha ammesso la sostanziale inutilità e pretestuosità di questa mossa del Colle. Ma, confessiamolo, non è che poi avessimo bisogno di quest’ulteriore conferma. Bene o male, questa cosa, l’avevamo già capita da soli. Soltanto, guai a dirla.
Allo stesso modo, che ormai l’unica soluzione alternativa alle elezioni anticipate sia un governo di larghe intese in cui la fiducia al Senato venga garantita anche dal Pdl (dall’interno o dall’esterno della maggioranza sembra la vera materia di contesa col Pd) è evidente a chiunque e D’Alema, nemico giurato del sindaco di Firenze, lo caldeggia da settimane senza scatenare, stranamente, nessuna rivolta tra i bersaniani. Solo che, se poi lo dice Renzi, diventa un berlusconiano che accoltella alle spalle il suo segretario. E giù a sbranarlo.
“Amicus Plato, sed magis amica veritas”, scriveva Aristotele dissociandosi dalle idee (è proprio il caso di dirlo) del suo amico e rivale filosofo. Platone è mio amico, ma di più ancora mi è amica la verità. Allo stesso modo, qui non si tratta di favorire il gioco di Bersani o Berlusconi, né tantomeno di Grillo, ma di affrontare con coraggio la realtà per come si presenta e non per come vorremmo che fosse. Le elezioni sono andate come sono andate. Il Movimento 5 Stelle ha sbeffeggiato Bersani in mondovisione streaming, e a trentotto giorni dalle votazioni del 24 e 25 febbraio non solo il paese non ha un governo, ma nemmeno una vaga idea di come formarlo.
Si può dare la colpa a Grillo, a Berlusconi, a Monti, a Bersani o se preferite perfino a Renzi (la gente è strana), ma i fatti non cambiano e una decisione, il Pd, la dovrà pur prendere. Avere assistito a delle consultazioni che nessuno, in un paese normale, avrebbe esitato a definire ridicole (nella lista degli incontri mancavano davvero solo i Modà e Cip&Ciop come ha detto Crozza) non ha di certo aiutato a restituire ai cittadini e alle forze parlamentari il senso dell’urgenza e della criticità in cui il Paese, con sempre più fatica, sta (soprav)vivendo. Ma questa urgenza e questa criticità esistono.
Renzi, come chiunque, può piacere o non piacere e si può lecitamente dubitare della sua buona fede (“Solo Dio conosce il cuore di un uomo”, ha detto Papa Francesco, che il rottamatore ha citato come esempio di veloce e radicale rinnovamento nella Chiesa). Ma il suo appello a fare in fretta e l’invito al Pd a prendere posizioni chiare, coraggiose e univoche, quali che esse siano, mi pare difficilmente contestabile. Insomma, una di quelle cose vere, lapalissiane, che però, da noi, se te ne vuoi stare tranquillo, sarebbe meglio non andare a dire troppo in giro. Specie in questo Pd, sempre più avvitato su se stesso e incattivito.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04 ... re/552198/
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Re: quo vadis PD ????
Amadeus ha scritto:Forse qualcosa l'abbiamo imparata in questi anni , ci mettiamo meno tempo a defenestrare i "saggi".camillobenso ha scritto:soloo42000 ha scritto:>>Quell’Onida che doveva rappresentare il più saggio tra i saggi.
Anche Violante ai tempi passava per "saggio".
E vedete dove siamo arrivati...
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Forse passava per "saggio" nella tifoseria stretta.
Siamo diventati quasi bulimici nel promuovere e subito rigettare gli interpreti della politica.
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Re: quo vadis PD ????
Matteo Renzi insiste: "La pensa come me il 95% degli italiani"
"Ho detto quello che pensa la maggioranza degli italiani". Il sindaco di Firenze è tornato sulla sua affermazione secondo cui la politica starebbe perdendo tempo
Pubblicato il 05/04/13 da Affaritaliani.it in Politica| TAGS: matteo renzi, pd, politica, premier
vessi detto qualcosa di particolarmente intelligente... ho detto quello che pensa il 95% degli italiani". Lo ha detto il sindaco di Firenze in collegamento telefonico con Radio 105, ritornando sulla sua affermazione secondo cui la politica al momento starebbe "perdendo tempo". Per Renzi a 40 giorni dal voto "non soltanto non sappiamo chi ha vinto e perso, ma non abbiamo la più pallida idea di quando ci sarà un governo".
"Uscire e farsi un partito non ha senso, ce ne sono già troppi". Ha affermato il sindaco di Firenze rispondendo all'intervistatore che ipotizzava che Renzi potesse fare come Giorgia Meloni, ovvero uscire da un grande partito in dissenso col vertice. "Con tutta l'amicizia e la stima - ha detto Renzi - lei è uscita, ha fatto un partito, ma ha appoggiato Berlusconi". Il sindaco di Firenze aveva affermato: "La politica sta perdendo tempo"
La polemica era scoppiata ieri, quando Renzi aveva detto: "Il Pd deve decidere: o Berlusconi è il capo degli impresentabili, e allora chiediamo di andare a votare subito; oppure è un interlocutore perchè ha preso dieci milioni di voti". Incalzando il Pd aveva sottolineato: "Non voglio essere l'ultimo di quelli che c'erano prima. Semmai vorrei essere il primo di una fase nuova". E a Bersani aveva chiesto richieste concrete "senza farsi umiliare andando in streaming a elemosinare mezzi consensi a persone come la capogruppo dei 5 Stelle che hanno dimostrato tracotanza e arroganza nei nostri confronti".
Le sue dichiarazioni avevano fatto scoppiare la polemica all'interno del partito. Alessandra Moretti aveva detto "Andare subito al voto sarebbe da irresponsabili". Fassina aveva bollato il sindaco di Firenze come "irrispettoso". Ancora più duro Davide Zoggia della segreteria nazionale. "Se Renzi vuole governare con il Cavaliere si accomodi. Ma è disonesto intellettualmente attribuire a chicchessia l'impasse istituzionale. L'impasse deriva dall'incrocio delle scadenze con l'elezione del Presidente della Repubblica. Il Pd - sottolinea - è ottimista sulla possibilità di far nascere un governo di cambiamento. L'alternativa tra governissimo col Pdl o voto - avverte - è la proposta che Berlusconi ossessivamente lancia dal primo giorno".
Ma Renzi aveva incalzato: "Non è possibile che il noto giurista Migliavacca un giorno proponga ai grillini di votare insieme la richiesta di arresto per Berlusconi, che tra l'altro non è neanche arrivata, e il giorno dopo offra al Pdl la presidenza della convenzione per riscrivere la Carta costituzionale". Non solo, "in un momento si vagheggia Berlusconi in manette, in un altro ci si incontra di nascosto con Verdini". Al quartiere generale Pd, il sindaco di Firenze aveva mandato anche questo messaggio: "Non sono gli italiani che non ci capiscono, siamo noi che non capiamo loro. Come se gli italiani fossero meno capaci di noi di intendere o di volere". Renzi chiede al suo partito di "smettere di fare melina", perché "si punta a prendere tempo e a eleggere un Capo dello Stato che ci dia piu' facilmente l'incarico di fare il nuovo governo".
A Bersani la richiesta è di convocare "non l'ennesima direzione che diventa una seduta di autocoscienza" ma i gruppi parlamentari. E quell'incontro in diretta streaming con i 5 Stelle non gli è andato giù, a Renzi: "Mi veniva da dire 'Pier Luigi, sei il leader del Pd, non farti umiliare così". Nel mirino c'era proprio la Lombardi e la sua "arroganza che non si vedeva dai tempi della Prima Repubblica". "Noi non dobbiamo inseguire Grillo", avverte per chiedere invece "facciamo noi i tagli alla politica, aboliamo il finanziamento pubblico ai partiti e poi vediamo chi insegue".
Assolto Napolitano per l'operazione saggi ("dare la colpa a lui per l'impasse è come dare la colpa al vigile se in città c'è traffico"), Renzi aveva parlato dei suoi contatti con Berlusconi: "L'accusa di intelligenza con il nemico è tipica di una parte del nostro schieramento. Io - spiega - non voglio Berlusconi in galera. Voglio Berlusconi in pensione". In un colloquio con Repubblica, Renzi difende l'ipotesi del voto a giugno: "Certo, si può votare a giugno. Se poi Bersani riesce a fare un governo, bene. Se riesce a fare le larghe intese, bene. Ma si faccia qualcosa". governo, che si decida in una senso o nell'altro, in questo momento non dipende da me".
http://notizie.virgilio.it/politica/mat ... te-95.html
Ciao
Paolo11
"Ho detto quello che pensa la maggioranza degli italiani". Il sindaco di Firenze è tornato sulla sua affermazione secondo cui la politica starebbe perdendo tempo
Pubblicato il 05/04/13 da Affaritaliani.it in Politica| TAGS: matteo renzi, pd, politica, premier
vessi detto qualcosa di particolarmente intelligente... ho detto quello che pensa il 95% degli italiani". Lo ha detto il sindaco di Firenze in collegamento telefonico con Radio 105, ritornando sulla sua affermazione secondo cui la politica al momento starebbe "perdendo tempo". Per Renzi a 40 giorni dal voto "non soltanto non sappiamo chi ha vinto e perso, ma non abbiamo la più pallida idea di quando ci sarà un governo".
"Uscire e farsi un partito non ha senso, ce ne sono già troppi". Ha affermato il sindaco di Firenze rispondendo all'intervistatore che ipotizzava che Renzi potesse fare come Giorgia Meloni, ovvero uscire da un grande partito in dissenso col vertice. "Con tutta l'amicizia e la stima - ha detto Renzi - lei è uscita, ha fatto un partito, ma ha appoggiato Berlusconi". Il sindaco di Firenze aveva affermato: "La politica sta perdendo tempo"
La polemica era scoppiata ieri, quando Renzi aveva detto: "Il Pd deve decidere: o Berlusconi è il capo degli impresentabili, e allora chiediamo di andare a votare subito; oppure è un interlocutore perchè ha preso dieci milioni di voti". Incalzando il Pd aveva sottolineato: "Non voglio essere l'ultimo di quelli che c'erano prima. Semmai vorrei essere il primo di una fase nuova". E a Bersani aveva chiesto richieste concrete "senza farsi umiliare andando in streaming a elemosinare mezzi consensi a persone come la capogruppo dei 5 Stelle che hanno dimostrato tracotanza e arroganza nei nostri confronti".
Le sue dichiarazioni avevano fatto scoppiare la polemica all'interno del partito. Alessandra Moretti aveva detto "Andare subito al voto sarebbe da irresponsabili". Fassina aveva bollato il sindaco di Firenze come "irrispettoso". Ancora più duro Davide Zoggia della segreteria nazionale. "Se Renzi vuole governare con il Cavaliere si accomodi. Ma è disonesto intellettualmente attribuire a chicchessia l'impasse istituzionale. L'impasse deriva dall'incrocio delle scadenze con l'elezione del Presidente della Repubblica. Il Pd - sottolinea - è ottimista sulla possibilità di far nascere un governo di cambiamento. L'alternativa tra governissimo col Pdl o voto - avverte - è la proposta che Berlusconi ossessivamente lancia dal primo giorno".
Ma Renzi aveva incalzato: "Non è possibile che il noto giurista Migliavacca un giorno proponga ai grillini di votare insieme la richiesta di arresto per Berlusconi, che tra l'altro non è neanche arrivata, e il giorno dopo offra al Pdl la presidenza della convenzione per riscrivere la Carta costituzionale". Non solo, "in un momento si vagheggia Berlusconi in manette, in un altro ci si incontra di nascosto con Verdini". Al quartiere generale Pd, il sindaco di Firenze aveva mandato anche questo messaggio: "Non sono gli italiani che non ci capiscono, siamo noi che non capiamo loro. Come se gli italiani fossero meno capaci di noi di intendere o di volere". Renzi chiede al suo partito di "smettere di fare melina", perché "si punta a prendere tempo e a eleggere un Capo dello Stato che ci dia piu' facilmente l'incarico di fare il nuovo governo".
A Bersani la richiesta è di convocare "non l'ennesima direzione che diventa una seduta di autocoscienza" ma i gruppi parlamentari. E quell'incontro in diretta streaming con i 5 Stelle non gli è andato giù, a Renzi: "Mi veniva da dire 'Pier Luigi, sei il leader del Pd, non farti umiliare così". Nel mirino c'era proprio la Lombardi e la sua "arroganza che non si vedeva dai tempi della Prima Repubblica". "Noi non dobbiamo inseguire Grillo", avverte per chiedere invece "facciamo noi i tagli alla politica, aboliamo il finanziamento pubblico ai partiti e poi vediamo chi insegue".
Assolto Napolitano per l'operazione saggi ("dare la colpa a lui per l'impasse è come dare la colpa al vigile se in città c'è traffico"), Renzi aveva parlato dei suoi contatti con Berlusconi: "L'accusa di intelligenza con il nemico è tipica di una parte del nostro schieramento. Io - spiega - non voglio Berlusconi in galera. Voglio Berlusconi in pensione". In un colloquio con Repubblica, Renzi difende l'ipotesi del voto a giugno: "Certo, si può votare a giugno. Se poi Bersani riesce a fare un governo, bene. Se riesce a fare le larghe intese, bene. Ma si faccia qualcosa". governo, che si decida in una senso o nell'altro, in questo momento non dipende da me".
http://notizie.virgilio.it/politica/mat ... te-95.html
Ciao
Paolo11
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Re: quo vadis PD ????
>> Ma il suo appello a fare in fretta e l’invito al Pd a prendere posizioni chiare, coraggiose e univoche, quali che esse siano, mi pare difficilmente contestabile.
Il PD a mio avviso le ha gia` prese le posizioni chiare, coraggiose e univoche.
Tanto che Bersani si sta suicidando per portarle avanti.
E se ancora non c'e` il governo dell'inciucio e` proprio perche` la linea tiene ancora.
Purtroppo ci sono dentro il PD una manica di inciucioni che remano contro...
e pero` in assemblea si nascondono dietro il segretario...
o non partecipano e poi fanno casino, come Renzi...
Capito ora perche` ho votato SEL?
Ciao.
soloo42000
Il PD a mio avviso le ha gia` prese le posizioni chiare, coraggiose e univoche.
Tanto che Bersani si sta suicidando per portarle avanti.
E se ancora non c'e` il governo dell'inciucio e` proprio perche` la linea tiene ancora.
Purtroppo ci sono dentro il PD una manica di inciucioni che remano contro...
e pero` in assemblea si nascondono dietro il segretario...
o non partecipano e poi fanno casino, come Renzi...
Capito ora perche` ho votato SEL?
Ciao.
soloo42000
Re: quo vadis PD ????
tutt'e due Ziè.camillobenso ha scritto: Qualcosa di più su:
prima era troppo lento , ora è troppo veloce.
Individuale o di massa?
tutt' e due.
come massa tendiamo a gestire tutto come un qualsiasi genere di consumo , il politico come la stampante ( costa meno cambiarla che le cartucce originali) , il programma tv come le scarpe .
raggiungiamo l'assuefazione molto più rapidamente perchè il meccanismo mentale è noto.... è come un cookie.
individualmente siamo incapaci di oltrepassare gli schemi mentali che ci siamo costruiti con difficoltà, in mezzo a un'informazione delirante e a una società falsamente solidale, a difesa di quello che pensiamo sia un pensiero autonomo.
è un casino di dimensioni galattiche, punti di riferimento zero.
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Re: quo vadis PD ????
Una voce fuori dal coro
Per conto mio Bersani deve condurre il gioco fino in fondo.
Renzi dice che Bersani si è umiliato con la diretta stremning coi 5 Stelle ? Bene può fare ancora di più
chiedere a Napolitano che accetti l'offerta di governo dei 5 Stelle, che hanno detto di essere in grado di presentare una personalità della società civile,fuori dai partiti, che raccoglierebbe il consenso della maggiorparte , se così fosse il centrosinistra voterebbe a favore.
Per conto mio Bersani deve condurre il gioco fino in fondo.
Renzi dice che Bersani si è umiliato con la diretta stremning coi 5 Stelle ? Bene può fare ancora di più
chiedere a Napolitano che accetti l'offerta di governo dei 5 Stelle, che hanno detto di essere in grado di presentare una personalità della società civile,fuori dai partiti, che raccoglierebbe il consenso della maggiorparte , se così fosse il centrosinistra voterebbe a favore.
Chi c’è in linea
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