FRANCIA-elezioni presidenziali aprile 2012
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Re: FRANCIA-elezioni presidenziali aprile 2012
"La Francia e l’Italia devono lavorare insieme per inserire la dimensione della crescita nel patto di bilancio della Ue."
Francois Hollande, 4 aprile 2012
http://www.unita.it/la-striscia-rossa
Francois Hollande, 4 aprile 2012
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Re: FRANCIA-elezioni presidenziali aprile 2012
Quello che non mi piace di Hollande è l'assenza di consapevolezza del fatto che in Europa, per dirla con Fitoussi, c'è un problema costituzionale di governo democratico dell'Unione.
Finché non ci sarà un vero governo eletto dalla gente, a farla da padroni saranno sempre la Bce, le banche e la Germania.
Ma forse è pretendere troppo... da un francese... e poi anche la nostra sinistra, su questo versante, non è che sembra migliore.
Finché non ci sarà un vero governo eletto dalla gente, a farla da padroni saranno sempre la Bce, le banche e la Germania.
Ma forse è pretendere troppo... da un francese... e poi anche la nostra sinistra, su questo versante, non è che sembra migliore.
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Re: FRANCIA-elezioni presidenziali aprile 2012
@mariok,
mia personale traduzione dell'Hollande pensiero:
"occorre sottrarre l'Europa dal controllo dell'economia di carta dei banchieri che ora pilotano i governi di destra europei ."
sempre imho eh...
certo ,
personalmente,
avrei preferito che i Francesi avessero scelto la sua ex-moglie come candidato del PSF...
mia personale traduzione dell'Hollande pensiero:
"occorre sottrarre l'Europa dal controllo dell'economia di carta dei banchieri che ora pilotano i governi di destra europei ."
sempre imho eh...
certo ,
personalmente,
avrei preferito che i Francesi avessero scelto la sua ex-moglie come candidato del PSF...
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Re: FRANCIA-elezioni presidenziali aprile 2012
shiloh ha scritto:Présidentielle
2° turno
(BVA, 29-31 mars 2012)
• François Hollande …………….56% (+2)
• Nicolas Sarkozy………………….44% (-2)
(LH2, 30-31 mars 2012)
• François Hollande………………………54% (-1)
• Nicolas Sarkozy………………………..46% (+1)
(Ipsos, 30-31 mars 2012)
• François Hollande………………….55% (+1)
• Nicolas Sarkozy…………………….45% (-1)
(Ifop, 29 mars - 2 avril 2012)
• François Hollande……………………..54% (=)
• Nicolas Sarkozy…………………………46% (=)
http://www.sondages-en-france.fr/post/s ... -mars-2012
(CSA, 1-2 avril 2012)
François Hollande 54%(+1)
Nicolas Sarkozy 46%(-1)
(OpinionWay, 3-4 avril 2012)
François Hollande 53%(-1)
Nicolas Sarkozy 47%(+1)
(Ifop, 2-5 avril 2012)
François Hollande 53%(-0.5)
Nicolas Sarkozy 47%(+0.5)
-----------------------------------
la cosa comincia a farsi scura per Hollande...sperem.
Re: FRANCIA-elezioni presidenziali aprile 2012
ALTA VELOCITA' TORINO - LIONE
Hollande: «Abbiamo bisogno della Tav,
non ripieghiamoci su noi stessi»
Lo sfidante di Sarkò: «Servono nuovi finanziamenti» E sull'Italia: «Previsioni di crescita preoccupanti»
MILANO - «Abbiamo bisogno della Tav, non ripieghiamoci su noi stessi». A parlare è Francois Hollande, il candidato socialista alle presidenziali francese.
PROJECT BONDS - Alla domanda su quale fosse la sua posizione rispetto alle proteste in Italia e in particolare in Piemonte contro la linea ad alta velocità ferroviaria, Torino-Lione, Hollande ha risposta: «Bisogna lavorare alla competitività dell'Europa come terra di produzione e tutto ciò passa attraverso la costruzione di infrastrutture come la Tav Torino-Lione». «La soluzione alla crisi dell'Europa - prosegue il candidato socialista, favorito nei sondaggi rispetto al principale sfidante Nicolas Sarkozy - non sarà mai nel ripiegamento su se stessi. Per rilanciare l'attività economica in Europa e bloccare l'aumento della disoccupazione, abbiamo bisogno di questo tipo di investimenti, che rendano il nostro continente più attrattivo e coeso». Più in generale, discutendo del modo in cui attrarre maggiori investimenti in Europa, Hollande suggerisce di trovare nuovi «finanziamenti con l'emissione di project-bonds (attraverso la Banca europea d'investimento) per i grandi progetti nell'industria, nell'energia e nelle infrastrutture, ma anche ricercare nuove risorse, come la tassa sulle transazioni finanziarie e la carbon-tax». «Per ricreare dei posti di lavoro e un'attività economica, dobbiamo anche riorientare gli strumenti esistenti come il fondo sulla globalizzazone e i fondi di coesione». E «so che la mia proposta, favorevole alla crescita, risponde alle preoccupazioni di un buon numero di Paesi europei», ha concluso.
SOTEGNO PER L'ITALIA - Lo sfidante di Sarkò si è poi espresso sulla situazione economica italiana, definendo le previsioni di crescita«preoccupanti». «Per questo, se verrò eletto presidente, ho la speranza di trovare in Italia un sostegno per chiedere politiche di crescita». Da mesi, il candidato socialista chiede di inserire la dimensione della crescita nel patto di bilancio Ue (Fiscal compact), approvato a Bruxelles ai primi di marzo. Una prospettiva che davvero non piace a molti leader europei, a partire dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, che nelle presidenziali francesi appoggia Sarkozy.
Redazione Online
7 aprile 2012 | 15:51
http://www.corriere.it/economia/12_apri ... a811.shtml
Hollande: «Abbiamo bisogno della Tav,
non ripieghiamoci su noi stessi»
Lo sfidante di Sarkò: «Servono nuovi finanziamenti» E sull'Italia: «Previsioni di crescita preoccupanti»
MILANO - «Abbiamo bisogno della Tav, non ripieghiamoci su noi stessi». A parlare è Francois Hollande, il candidato socialista alle presidenziali francese.
PROJECT BONDS - Alla domanda su quale fosse la sua posizione rispetto alle proteste in Italia e in particolare in Piemonte contro la linea ad alta velocità ferroviaria, Torino-Lione, Hollande ha risposta: «Bisogna lavorare alla competitività dell'Europa come terra di produzione e tutto ciò passa attraverso la costruzione di infrastrutture come la Tav Torino-Lione». «La soluzione alla crisi dell'Europa - prosegue il candidato socialista, favorito nei sondaggi rispetto al principale sfidante Nicolas Sarkozy - non sarà mai nel ripiegamento su se stessi. Per rilanciare l'attività economica in Europa e bloccare l'aumento della disoccupazione, abbiamo bisogno di questo tipo di investimenti, che rendano il nostro continente più attrattivo e coeso». Più in generale, discutendo del modo in cui attrarre maggiori investimenti in Europa, Hollande suggerisce di trovare nuovi «finanziamenti con l'emissione di project-bonds (attraverso la Banca europea d'investimento) per i grandi progetti nell'industria, nell'energia e nelle infrastrutture, ma anche ricercare nuove risorse, come la tassa sulle transazioni finanziarie e la carbon-tax». «Per ricreare dei posti di lavoro e un'attività economica, dobbiamo anche riorientare gli strumenti esistenti come il fondo sulla globalizzazone e i fondi di coesione». E «so che la mia proposta, favorevole alla crescita, risponde alle preoccupazioni di un buon numero di Paesi europei», ha concluso.
SOTEGNO PER L'ITALIA - Lo sfidante di Sarkò si è poi espresso sulla situazione economica italiana, definendo le previsioni di crescita«preoccupanti». «Per questo, se verrò eletto presidente, ho la speranza di trovare in Italia un sostegno per chiedere politiche di crescita». Da mesi, il candidato socialista chiede di inserire la dimensione della crescita nel patto di bilancio Ue (Fiscal compact), approvato a Bruxelles ai primi di marzo. Una prospettiva che davvero non piace a molti leader europei, a partire dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, che nelle presidenziali francesi appoggia Sarkozy.
Redazione Online
7 aprile 2012 | 15:51
http://www.corriere.it/economia/12_apri ... a811.shtml
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Re: FRANCIA-elezioni presidenziali aprile 2012
"Chi si vuole astenere dalle urne,
non deve mai dimenticare che ai quattro angoli del mondo,
c’è gente che rischia la vita per poter andare a votare. "
Segolene Royal, 4 aprile 2012
"Se verrò eletto presidente,
spero di trovare in Italia un sostegno per chiedere politiche di crescita in Europa.
Senza crescita non controlleremo il nostro debito".
Francois Hollande,7 aprile 2012
http://www.unita.it/la-striscia-rossa
non deve mai dimenticare che ai quattro angoli del mondo,
c’è gente che rischia la vita per poter andare a votare. "
Segolene Royal, 4 aprile 2012
"Se verrò eletto presidente,
spero di trovare in Italia un sostegno per chiedere politiche di crescita in Europa.
Senza crescita non controlleremo il nostro debito".
Francois Hollande,7 aprile 2012
http://www.unita.it/la-striscia-rossa
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Re: FRANCIA-elezioni presidenziali aprile 2012
shiloh ha scritto:shiloh ha scritto:Présidentielle
2° turno
(BVA, 29-31 mars 2012)
• François Hollande …………….56% (+2)
• Nicolas Sarkozy………………….44% (-2)
(LH2, 30-31 mars 2012)
• François Hollande………………………54% (-1)
• Nicolas Sarkozy………………………..46% (+1)
(Ipsos, 30-31 mars 2012)
• François Hollande………………….55% (+1)
• Nicolas Sarkozy…………………….45% (-1)
(Ifop, 29 mars - 2 avril 2012)
• François Hollande……………………..54% (=)
• Nicolas Sarkozy…………………………46% (=)
http://www.sondages-en-france.fr/post/s ... -mars-2012
(CSA, 1-2 avril 2012)
François Hollande 54%(+1)
Nicolas Sarkozy 46%(-1)
(OpinionWay, 3-4 avril 2012)
François Hollande 53%(-1)
Nicolas Sarkozy 47%(+1)
(Ifop, 2-5 avril 2012)
François Hollande 53%(-0.5)
Nicolas Sarkozy 47%(+0.5)
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la cosa comincia a farsi scura per Hollande...sperem.
(Ipsos, 6-7 avril 2012)
François Hollande 55%(=),
Nicolas Sarkozy 45%(=)
(Ifop, 5-7 avril 2012)
François Hollande 53.5%(+0.5),
Nicolas Sarkozy 46.5%(-0.5)
http://www.sondages-en-france.fr/post/s ... avril-2012
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l'erosione del consenso di Hollande da parte di Sarkozzi,
pare (pare...) essersi arrestata...sperem.
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Re: FRANCIA-elezioni presidenziali aprile 2012
Présidentielle -
(Ifop, 6-10 avril 2012)
Si dimanche prochain devait se dérouler le premier tour
de l’élection présidentielle, pour lequel des candidats suivants y aurait-il le plus de chances que vous votiez ?
Nicolas Sarkozy...............28%(=),
François Hollande.............27.5% (+0.5),
Si dimanche prochain devait se dérouler le second tour de l’élection présidentielle,
pour lequel des candidats suivants y aurait-il le plus de chances que vous votiez ?
François Hollande...........54% (+0.5),
Nicolas Sarkozy..............46%(-0.5)
http://www.sondages-en-france.fr/post/s ... avril-2012
----------------------------------------------------------
la tenuta di Hollande ,al momento,è confermata:
très bien !!!
(Ifop, 6-10 avril 2012)
Si dimanche prochain devait se dérouler le premier tour
de l’élection présidentielle, pour lequel des candidats suivants y aurait-il le plus de chances que vous votiez ?
Nicolas Sarkozy...............28%(=),
François Hollande.............27.5% (+0.5),
Si dimanche prochain devait se dérouler le second tour de l’élection présidentielle,
pour lequel des candidats suivants y aurait-il le plus de chances que vous votiez ?
François Hollande...........54% (+0.5),
Nicolas Sarkozy..............46%(-0.5)
http://www.sondages-en-france.fr/post/s ... avril-2012
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la tenuta di Hollande ,al momento,è confermata:
très bien !!!
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Re: FRANCIA-elezioni presidenziali aprile 2012
(LH2, 10-11 avril 2012)
Au premier tour de l’élection présidentielle,
François Hollande.............29.5%(+1),
Nicolas Sarkozy................27%(-0.5)
Au second tour de l’élection présidentielle,
François Hollande............55%(+1),
Nicolas Sarkozy..............45%(-1)
Sûr de son choix................87%(+4),
Peut encore changer..........13%(-4)
http://www.sondages-en-france.fr/post/s ... avril-2012
Au premier tour de l’élection présidentielle,
François Hollande.............29.5%(+1),
Nicolas Sarkozy................27%(-0.5)
Au second tour de l’élection présidentielle,
François Hollande............55%(+1),
Nicolas Sarkozy..............45%(-1)
Sûr de son choix................87%(+4),
Peut encore changer..........13%(-4)
http://www.sondages-en-france.fr/post/s ... avril-2012
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Re: FRANCIA-elezioni presidenziali aprile 2012
Cohn-Bendit: «Se vince Hollande
fermiamo politiche liberiste»
Una presidenza Hollande avrebbe un valore che va ben al di là dei confini francesi. La sua vittoria avrebbe una ricaduta importante per la costruzione di un’Europa progressista, capace di contrastare efficacemente, sul piano del progetto e non riproponendo vecchie logiche nazionali, sia le ricette neoliberiste sia la falsa illusione di chi pensa che dalla crisi si possa uscire puntando su tecnocrazie illuminate». A parlare è Daniel Cohn-Bendit, una delle figure storiche della sinistra europea. Il suo appoggio al candidato socialista all’Eliseo, Francois Hollande è un sostegno che pesa perché non scontato. E questo perché parla ad un mondo, quello ambientalista, che in questi anni ha rappresentato in diversi Paesi europei, a cominciare dalla Germania, uno degli elementi di novità nel panorama politico dell’Europa più avanzata.
Di questo rinnovato protagonismo, «Dany il rosso», il leader del Maggio francese, è uno degli artefici. Ed è proprio in nome di un’Europa «solidale, ecologista, federale» che Cohn-Bendit punta su Hollande. E in questa intervista esclusiva a l’Unità, ne spiega le ragioni, tornando anche sui temi che sono stati al centro della sua intervista a Le Monde, in cui l’eurodeputato ecologista e leader dei Verdi francesi prende le distanze da Jean-Luc Mélenchon, candidato in ascesa del «Front de gauche» alle prossime presidenziali: «Non è una questione personale - spiega a l’Unità - né le mie critiche si fondano sulla constatazione che una sinistra divisa si presta al gioco di Sarkozy. La mia distanza è politica, progettuale, perché non credo che alla deregolazione liberista si debba rispondere con una regolazione che ha come sua stella polare la rinazionalizzazione dell’economia».
Quale significato politico anche in chiave europea può venire da una vittoria di Francois Hollande nelle prossime presidenziali francesi?
«La vittoria di Hollande può dare una spinta importante ad un progetto di regolazione della crisi economica che investe oggi l’Europa, l’Occidente, un mondo sempre più globalizzato. Sarebbe un passo in avanti per costruire un’alternativa credibile a quella deregolazione neoliberista che ha determinato, non solo in Francia, profondi guasti sociali. Lungi da me considerare la vittoria di Hollande come una sorta di panacea politica di tutti i mali, ma sono convinto che la sua vittoria sarebbe un segnale di cambiamento che potrebbe avere ricadute positive oltre i confini nazionali. E dico questo perché penso che il programma di Hollande, da arricchire e sviluppare, può attrarre perché si sforza di andare oltre l’anti-Sarkò e ha l’ambizione di costruire un’alternativa possibile, praticabile. E le forze progressiste, di sinistra, ecologiste vincono se sanno essere “per” e non solo “anti”. Se hanno l’ambizione di indicare una via nuova, che punti sul futuro e non abbia nulla di nostalgico per un passato che è bene resti tale».
Quanto pesano queste considerazioni sulla sua presa di distanza dal candidato del Front de gauche alle presidenziali, Jean-Luc Mélenchon?
«Direi che ne sono il fondamento. Perché non credo che il neoliberismo, sia nella sua versione populista che in quella neo-tecnocratica, possa essere contrastato e sconfitto da una sinistra che fa coincidere la regolazione nel campo economico con una rinazionalizzazione dell’economia. Non può essere la rinazionalizzazione il perno di una sinistra che guarda al futuro con l’ambizione di saperlo orientare senza nostalgismi e senza vecchi paraocchi ideologici. E per un progressismo vincente l’Europa è il suo habitat naturale. Sono uno strenuo assertore di un “keynesismo europeista”».
Se Hollande sarà il nuovo inquilino dell’Eliseo, quale dovrebbe essere a suo avviso una delle priorità nella sua agenda presidenziale?
«Rilanciare con forza il progetto di una Federazione Europea».
Di nuovo l’Europa come banco di prova.
«L’Europa è l’unico modo per superare i deficit nazionali. Una sinistra che vuole davvero incidere su processi strutturali non può restare prigioniera della questione nazionale».
In questi ultimi giorni di campagna elettorale in vista del primo turno e soprattutto in prospettiva del pressoché certo ballottaggio, quale carta sta giocando Sarkozy per garantirsi un secondo mandato?
«La carta che sta giocando è quella di una sinistra divisa. Sarkozy sta battendo sul tasto dell’inconciliabilità tra il programma di Hollande e quello di Mélenchon. La posta in gioco è talmente alta che dovrebbe portare a privilegiare le ragioni che uniscono alla sottolineatura delle diversità, che pure esistono e che non possono essere camuffate. Il sistema elettorale a doppio turno può favorire questa unità. L’importante è averne la volontà politica di praticarla».
http://www.unita.it/mondo/cohn-bendit-s ... e-1.400911
fermiamo politiche liberiste»
Una presidenza Hollande avrebbe un valore che va ben al di là dei confini francesi. La sua vittoria avrebbe una ricaduta importante per la costruzione di un’Europa progressista, capace di contrastare efficacemente, sul piano del progetto e non riproponendo vecchie logiche nazionali, sia le ricette neoliberiste sia la falsa illusione di chi pensa che dalla crisi si possa uscire puntando su tecnocrazie illuminate». A parlare è Daniel Cohn-Bendit, una delle figure storiche della sinistra europea. Il suo appoggio al candidato socialista all’Eliseo, Francois Hollande è un sostegno che pesa perché non scontato. E questo perché parla ad un mondo, quello ambientalista, che in questi anni ha rappresentato in diversi Paesi europei, a cominciare dalla Germania, uno degli elementi di novità nel panorama politico dell’Europa più avanzata.
Di questo rinnovato protagonismo, «Dany il rosso», il leader del Maggio francese, è uno degli artefici. Ed è proprio in nome di un’Europa «solidale, ecologista, federale» che Cohn-Bendit punta su Hollande. E in questa intervista esclusiva a l’Unità, ne spiega le ragioni, tornando anche sui temi che sono stati al centro della sua intervista a Le Monde, in cui l’eurodeputato ecologista e leader dei Verdi francesi prende le distanze da Jean-Luc Mélenchon, candidato in ascesa del «Front de gauche» alle prossime presidenziali: «Non è una questione personale - spiega a l’Unità - né le mie critiche si fondano sulla constatazione che una sinistra divisa si presta al gioco di Sarkozy. La mia distanza è politica, progettuale, perché non credo che alla deregolazione liberista si debba rispondere con una regolazione che ha come sua stella polare la rinazionalizzazione dell’economia».
Quale significato politico anche in chiave europea può venire da una vittoria di Francois Hollande nelle prossime presidenziali francesi?
«La vittoria di Hollande può dare una spinta importante ad un progetto di regolazione della crisi economica che investe oggi l’Europa, l’Occidente, un mondo sempre più globalizzato. Sarebbe un passo in avanti per costruire un’alternativa credibile a quella deregolazione neoliberista che ha determinato, non solo in Francia, profondi guasti sociali. Lungi da me considerare la vittoria di Hollande come una sorta di panacea politica di tutti i mali, ma sono convinto che la sua vittoria sarebbe un segnale di cambiamento che potrebbe avere ricadute positive oltre i confini nazionali. E dico questo perché penso che il programma di Hollande, da arricchire e sviluppare, può attrarre perché si sforza di andare oltre l’anti-Sarkò e ha l’ambizione di costruire un’alternativa possibile, praticabile. E le forze progressiste, di sinistra, ecologiste vincono se sanno essere “per” e non solo “anti”. Se hanno l’ambizione di indicare una via nuova, che punti sul futuro e non abbia nulla di nostalgico per un passato che è bene resti tale».
Quanto pesano queste considerazioni sulla sua presa di distanza dal candidato del Front de gauche alle presidenziali, Jean-Luc Mélenchon?
«Direi che ne sono il fondamento. Perché non credo che il neoliberismo, sia nella sua versione populista che in quella neo-tecnocratica, possa essere contrastato e sconfitto da una sinistra che fa coincidere la regolazione nel campo economico con una rinazionalizzazione dell’economia. Non può essere la rinazionalizzazione il perno di una sinistra che guarda al futuro con l’ambizione di saperlo orientare senza nostalgismi e senza vecchi paraocchi ideologici. E per un progressismo vincente l’Europa è il suo habitat naturale. Sono uno strenuo assertore di un “keynesismo europeista”».
Se Hollande sarà il nuovo inquilino dell’Eliseo, quale dovrebbe essere a suo avviso una delle priorità nella sua agenda presidenziale?
«Rilanciare con forza il progetto di una Federazione Europea».
Di nuovo l’Europa come banco di prova.
«L’Europa è l’unico modo per superare i deficit nazionali. Una sinistra che vuole davvero incidere su processi strutturali non può restare prigioniera della questione nazionale».
In questi ultimi giorni di campagna elettorale in vista del primo turno e soprattutto in prospettiva del pressoché certo ballottaggio, quale carta sta giocando Sarkozy per garantirsi un secondo mandato?
«La carta che sta giocando è quella di una sinistra divisa. Sarkozy sta battendo sul tasto dell’inconciliabilità tra il programma di Hollande e quello di Mélenchon. La posta in gioco è talmente alta che dovrebbe portare a privilegiare le ragioni che uniscono alla sottolineatura delle diversità, che pure esistono e che non possono essere camuffate. Il sistema elettorale a doppio turno può favorire questa unità. L’importante è averne la volontà politica di praticarla».
http://www.unita.it/mondo/cohn-bendit-s ... e-1.400911
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