mercoledì 17 aprile 2013
Tra licenziamenti e nuove povertà, Amato la grande novità
Tra un atto terroristico tra la folla di Boston con tre morti e tanti feriti, un terribile terremoto in Iran con 81 vittime, con un un bambino Iqbal Masih – schiavo pakistano di 12 anni massacrato per la sua attività sindacale ,simbolo della lotta contro il lavoro minorile, tra contrasti assurdi che invocano giustizia, dove la vita umana conta da paese a paese, dove la commozione umana abbonda per una parte del mondo e quasi ignora anche i bambini che saltano in aria dall’altro capo della terra, ecco trascorrere una giornata, una delle tante di cieca violenza.
In un contesto di mondiale follia, questo strano ed incosciente Paese continua in una masturbazione mentale che non riesce a produrre nulla di nuovo andando avanti per inerzia tra crescenti licenziamenti creando sempre nuove povertà e i dati drammatici della Caritas ne sono la conferma.
Una follia tutta italiana che ammazza,distrugge e sconvolge vite umane in un clima dove la politica appare sempre più distaccata dalla realtà non riuscendo neanche a trovarsi su una figura degna di rappresentare il popolo italiano.
Il nuovo Capo dello Stato, per la obsoleta partitocrazia, dovrà essere il frutto di un compromesso molto probabilmente per la costituzione di un nuovo governo, pescato tra personaggi che se ci fosse una consultazione popolare non risulterebbero graditi neanche ad un quarto del Paese.
Va riconosciuto al Movimento 5S di aver sondato nella base il gradimento di alcuni nomi anche se le differenze tra le votazioni in rete e quelle rivenienti dai sondaggi appaiono abbastanza in contrasto, ma qualche nome di prestigio è pur uscito dal cilindro.
Il Partito Democratico sembra adagiarsi su nomi come Amato e D’Alema di gradimento del cavaliere, il solito Giuliano Amato emblema della prima Repubblica che ha preceduto di decenni il metodo greco di rapina ai conti correnti bancari lasciando inalterate soltanto le sue pensioni da 31 mila euro al mese.
Ma l’eventuale elezione di Giuliano Amato, grande novità tanto gradita a Silvio Berlusconi, potrebbe accelerare una scissione nell’aria del PD più che comprensibile.
Grillo avrebbe dovuto inchiodare Bersani su un nome come Rodotà e invece lo ha
fatto in ritardo e nemmeno in maniera chiara dando la possibilità al PD di cedere ai richiami delle sirene pdielline garanti di un improbabile governo pasticcione che non durerà più di qualche mese ,quel tanto che occorrerà a chi è interessato a difendere soltanto i propri cavoli.
Vedremo nelle prossime ore se il PD in una crisi di coscienza dell’ultim’ora riuscirà a far prevalere l’interesse comune a quello degli inciuci con chi una volta fallito il tentativo di imporre se stesso o la sua ombra Gianni Letta ha ripescato l’uomo per tutte le stagioni che potrà così aggiungere un ulteriore vitalizio alla sua collezione.
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