quo vadis PD ????

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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Joblack
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Joblack »

Oggi la Bindi, per quel che vale, ha parlato di governo di scopo, con i partiti fuori, quindi niente Enrico Letta alla PdC.

Siccome c'è il marasma dentro il PD questa posizione non conta nulla.

vedremo gli sviluppi.

io vedo bene Barca e Sel, ma c'è un punto da chiarire sul documento di Barca, l'adesione al liberismo come un bene da preservare.

Questo è un punto che potrebbe dividere, almeno da parte mia.

Non so se avete ascoltato le alte considerazioni fatte da Gino Strada a Servizio Pubblico.

costituzione ita

va sempre rispettata ed attuata.

sanità

paziente e non cliente
salute non sia sinonimo di profitto

guerra
non sia dia la morte ai fratelli che non conosciamo

società

cittadino sia sinonimo di dignità della persona

politica

sia servizio e non affarismo

Altri spunti adesso non ricordo.
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
iospero
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da iospero »

vedi Joblack tu scrivi
Inutile illudersi!

Quando il grado di inaffidabilità è cosi marcato non c'è possibilità di costruire nulla
meriterebbero di essere cancellati ed estromessi dal parlamento.
Non credo si debba lasciare andare tutto allo sfascio, alla fine penso non siano così masochisti.

da repubblica.it
Stamattina, sul suo blog, apre le danze Pippo Civati che ieri non ha votato per il bis. E lo fa con un'ironia amara. "Ci manca solo che Grillo candidi Prodi a Palazzo Chigi e che il Pd dica di no perché è un candidato di parte'". E aggiunge: "Potevamo partire da Prodi e Rodotà e invece siamo partiti da Marini o Amato o qualcun altro che parlasse a Berlusconi. E non ci siamo fermati quando abbiamo capito che su Marini non avremmo retto. No, abbiamo deciso di andare in aula così.


Per ora c'è c'è molta confusione sotto il cielo democratico. Ieri sono arrivate le dimissioni dell'intera segreteria, ma il presidente dei senatori, Luigi Zanda, si augura che Bersani possa restare. Stessa richiesta da Guglielmo Epifani. Il portavoce nazionale, Andrea Orlando, prova ancora ad aprire ai Cinque Stelle: "I grillini dicevano che Bersani era l'ostacolo, ora che non c'è più ci dicano se sono disponibili a dare un governo a questo Paese", ha detto dopo la rielezione di Napolitano, mentre i grillini erano in piazza a protestare.

Ormai siamo alle ultime battute, si parli con i 5 Stelle , o si fa il governo di cambiamento o un governo del presidente senza i partiti per fare la legge elettorale ( potrebbe farlo Rodotà).
Illusioni ?
iospero
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da iospero »

iospero ha scritto:vedi Joblack tu scrivi
Inutile illudersi!

Quando il grado di inaffidabilità è cosi marcato non c'è possibilità di costruire nulla
meriterebbero di essere cancellati ed estromessi dal parlamento.
Non credo si debba lasciare andare tutto allo sfascio, alla fine penso non siano così masochisti.

da repubblica.it
Stamattina, sul suo blog, apre le danze Pippo Civati che ieri non ha votato per il bis. E lo fa con un'ironia amara. "Ci manca solo che Grillo candidi Prodi a Palazzo Chigi e che il Pd dica di no perché è un candidato di parte'". E aggiunge: "Potevamo partire da Prodi e Rodotà e invece siamo partiti da Marini o Amato o qualcun altro che parlasse a Berlusconi. E non ci siamo fermati quando abbiamo capito che su Marini non avremmo retto. No, abbiamo deciso di andare in aula così.


Per ora c'è c'è molta confusione sotto il cielo democratico. Ieri sono arrivate le dimissioni dell'intera segreteria, ma il presidente dei senatori, Luigi Zanda, si augura che Bersani possa restare. Stessa richiesta da Guglielmo Epifani. Il portavoce nazionale, Andrea Orlando, prova ancora ad aprire ai Cinque Stelle: "I grillini dicevano che Bersani era l'ostacolo, ora che non c'è più ci dicano se sono disponibili a dare un governo a questo Paese", ha detto dopo la rielezione di Napolitano, mentre i grillini erano in piazza a protestare.

Ormai siamo alle ultime battute, si parli con i 5 Stelle , o si fa il governo di cambiamento o un governo del presidente senza i partiti per fare la legge elettorale ( potrebbe farlo Rodotà).
Illusioni ?
Ho contattato gli eletti deputati della mia circoscrizione in Parlamento per sapere COSA INTENDONO FARE , in modo da regolarmi per le prossime elezioni
Amadeus

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Amadeus »

lastampa.it

Pd, parte la corsa alla segreteria
Marini: “Persa tutta la credibilità”
E la Bindi dice no a Letta premier



Opa ostile di Barca e Vendola.
E i renziani chiedono il timone
ROMA
Bersani assicura che non andrà «all’estero» ma, con le dimissioni sue e della segreteria, il Pd apre il congresso anticipato che porterà ad un nuovo leader. I renziani rivendicano il timone, mentre da sinistra Barca e Vendola lanciano la loro Opa sul partito.

La resa dei conti in casa democratica è solo all’inizio. Franco Marini, silurato dai franchi tiratori nella corsa al Colle, non nasconde l’amarezza: «Il Pd deve recuperare credibilità, l’ha persa tutta e non so come ci si possa sedere accanto a interlocutori e leggergli negli occhi». Intervistato da Lucia Annunziata a “In mezz’ora”, l’ex segretario Cisl nega di voler lasciare il Pd: resterà nel partito? «Sì», risponde, «io sono uno di quelli che dal ’95 ha fatto la scelta del centrosinistra». Il partito «ora forse è al passaggio più difficile», deve recuperare credibilità. Quanto accaduto è «volgare e ingiusto».

Nel Pd si guarda anche al governissimo. In pole per guidare il nuovo esecutivo ci sono Amato ed Enrico Letta. Ma su quest’ultimo arriva l’altolà di Rosy Bindi, presidente dimissionaria del partito: «Ho grande stima di Enrico e credo che sarebbe molto capace, ma non è certo questo il momento». La verità è che la guerra intestina degli ultimi giorni, ammettono in molti, «ha fatto implodere il Pd». E il rischio che si paventa è che il Pd si spacchi in due, se non addirittura in tre, dopo che l’endorsement di Vendola e Barca per Rodotà viene unanimamente interpretato come l’avvio dell’Opa ostile sul Pd.

Ieri l’ultimo giorno di Bersani da segretario è finito nella commozione in cui il leader si è sciolto subito dopo la rielezione di Giorgio Napolitano, per il quale il segretario si è speso dopo gli insuccessi per portare al Colle Franco Marini e Romano Prodi. L’ex leader ha lasciato il testimone al vice, Enrico Letta, che però difficilmente guiderà, da solo, il partito fino al congresso. Sia perché, nonostante le smentite, Letta è dai più indicato come esponente di un futuro governo del presidente. Sia perché in un partito del “tutti contro tutti” nessuno si fida più di nessuno, tantomeno del vice che per mesi ha sostenuto con lealtà le scelte del leader. «Basta con i soliti noti che fanno i soliti errori», sentenziava ieri Giuseppe Fioroni, che chiede una gestione collegiale.

Ora si dovrà vedere quanto profonda è la ferita aperta nel partito. «Dentro il Pd c’è da fare una grande pulizia», sospira Letta, sperando che basti a non fare dissolvere il partito. Ma i più giurano che il Pd si spaccherà e l’assaggio si avrà sulla fiducia al governo di larghe intese. Con molto sospetto, infatti, si guarda dentro il Pd alle mosse di Nichi Vendola sul “cantiere” della sinistra. E al sostegno di Fabrizio Barca pro Rodotà. Al nuovo partito di Barca sembra guardare il sindaco di Bari Michele Emiliano, alcuni esponenti della sinistra Pd ma, almeno per oggi, non i “giovani turchi” che puntano piuttosto alla scalata al vertice del partito in vista del congresso.
Joblack
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Joblack »

Che tristezza vedere molti uomini del PD giù nell'emiciclo dopo la proclamazione di Napolitano abbracciarsi con quelli del PDL. Ho visto Cesare Damiano abbracciare la Polverini, Minniti con il perfido Cicchitto, tutti insieme a sgridare i grillini che rimangono seduti. Loro, i professionisti, si che hanno educazione, educazione che scambiano per cinismo.

Ieri si è toccato il punto più basso della vita repubblicana, professionisti della politica che se ne dicono di tutti i colori prima delle elezioni, Monti, Casini e quelli del PDL Brunetta e Berlusca ed ora tutti uniti a bloccare il nuovo, ragazzini ingenui ma puliti, quelli di 5S.

Ora dopo la spartizione della più alta carica dello stato si disputeranno i resti delle istituzioni come i cani si disputano quel poco di carne rimasto attaccato sulle ossa del popolo italiano.

Non credo che il PD ipocritamente possa pensare di uscirsene indenne.

Dobbiamo tutti militarci che questo non accada.
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

Cofferati: il Pd ha tradito i suoi elettori

"Congresso subito. Solo così possiamo salvare il Pd". Per Cofferati, intervistato da Globalist, sono stati fatti errori gravissimi. [Fabio Luppino]

"Stiamo andando contro la volontà dei nostri elettori. Quello che è accaduto in queste ultime ore è un tradimento di quel mandato. Si poteva fare diversamente, non si è voluto fare. Solo un congresso subito potrà salvare il Pd". Sergio Cofferati, parlamentare europeo, è tra i 45 fondatori di questo che a oggi sembra un non partito. Ci tiene a salvarlo. Ha la forza e la statura politica per farlo. Riformista da sempre, ma quando c'è stato da fare battaglie radicali in nome dei principi e dei valori della sinistra, da segretario della Cgil, le ha fatte. "Dobbiamo dire con chiarezza dove siamo collocati. Non abbiamo mai chiesto di entrare nel Partito socialista europeo, perché?".

Cofferati, ieri mattina, nell'attesa della decisione di Napolitano abbiamo vissuto un pauroso vuoto di potere. I partiti che tanto si erano scagliati contro l'antipolitica, una volta in Parlamento si sono rivelati inservibili. Cosa ci ha portato a questo punto?

Le cose che sono capitate nelle ultime settimane hanno rafforzato l'antipolitica. L'incapacità dei partiti è stata enorme. La conclusione della giornata di ieri segna una caduta verticale dell'autorevolezza del Parlamento. Se si deve chiedere al Presidente supplicando una disponibilità a tornare in campo si esplicita la debolezza delle istituzioni. Questo è molto grave. Ci sono elementi di preoccupazione destinati a durare.

Opportunisti e traditori, lo dice anche Marini. Come mai Bersani non se n'è accorto? In cosa ha sbagliato il segretario Pd?

Ci sono responsabilità dei singoli e dei gruppi. Sono rimasto impressionato in negativo dalle conclusioni della direzione. Conclusioni unanimi prese in un arco di tempo brevissimo in cui si dava il mandato a Bersani di cercare una convergenza sul Presidente della Repubblica con il centrodestra. Quel voto si è trasformato in una clamorosa frattura sulle conseguenze del mandato, che però erano obbligate. Se non era Marini, sarebbe stato Mattarella, se non lui Amato. Il nome era conseguenza del mandato. Abbastanza penoso l'argomento di chi dice, in discussione non è la persona perché degnissima, ma la soluzione politica a cui quella persona allude. Non è la scelta di Marini che alludeva all'accordo con il Cavaliere, ma la decisione presa. Se un gruppo dirigente finisce dentro un perimetro di questa natura in cui le contraddizioni si sommano all'opportunismo, vuol dire che c'è una malattia profondissima. Questo problema sovrasta le responsabilità dei singoli. Unanimismo finto in direzione. Penso che sia stato un errore cercare un accordo con il Cavaliere, io non lo avrei mai fatto. Una volta che lo fai, lì vai. Lo hai deciso tu.

La candidatura di Prodi, dunque, un affronto inutile al Professore...

Assolutamente sì.

Cosa resta del Pd ora?

Ha solo una strada: fare subito il congresso e verificare lì se esistono i presupposti per un rilancio. Qualcuno sostiene che si deve fare più tardi. Sarebbe un errore grave, porterebbe alla dissolvenza del partito. Il tempo senza un gruppo dirigente senza una linea precisa porta all'allontanamento degli iscritti, degli elettori. Spero che non sia un obiettivo non dichiarato, ma da qualcuno auspicato.

Si parla di scissione da più parti...

L'ultima chance è il congresso. Va fatto con convinzione e determinazione. Sono stato tra i 45 fondatori. Condivido poco o nulla delle ultime scelte del partito. Non mi arrendo all'idea che il Pd non debba esistere. Senza un gruppo dirigente le prossime fasi dovranno essere gestite da qualcuno che l'assemblea, non la direzione, dovrà indicare. Un gestore temporaneo si giustifica se il congresso c'è e viene anticipato. Altrimenti saremmo di fronte allo stravolgimento delle norme statutarie. Questo non si può fare.

Qualcuno ha detto: no Rodotà non può fare il Presidente, troppo laico...

Il laicismo di Rodotà è un grande valore. E' uno dei tratti del tutto condivisibili della personalità politica di Rodotà. E' un riferimento alla Costituzione della quale Rodotà è un convinto difensore. La Costituzione è di tutti, non di alcuni. Ho trovato questo commento insensato.

Dopo il 25 febbario il Pd sembra aver dimenticato il segnale dato dagli elettori. Fassina, replicando a chi voleva Rodotà come ad un cedimento alla piazza, ha detto c'è una classe dirigente e una classe seguente. Una classe dirigente non si piega ai voleri di questo o quello. Che ne pensa?

Un dirigente viene eletto per realizzare degli obiettivi e applicare un orientamento che sono condivisi dai suoi elettori. Deve interpretare e tradurre in azioni i bisogni che gli sono stati consegnati. Se la tua base ti dice con il voto: voglio che tu abbia l'incarico a governare il Paese in alternativa al centrodestra e tu vai a governare insieme al centrodestra non sei un dirigente.

Che cosa sei?

Sei una persona che ha perso il senno. Non vuol dire avere un orientamento mutevole in virtù delle mail che ricevi o delle sensazioni che hai. Ma non si è dirigenti facendo l'opposto del mandato che hai ricevuto. Siccome lì arriveremo, c'è un problema. Napolitano, persona molto seria, a cui è stato chiesto di rimanere, aveva detto chiaramente di volere un governo di larghe intese. L'ha detto prima, figuriamoci ora. Nessuno può pensare che abbia accettato l'incarico per sciogliere le Camere e mandarci a votare.

E invece bisognerebbe tornare a votare?

Era utile votare Rodotà per riconoscere il suo profilo politico. Un uomo di sinistra, non è un uomo che nasce dalla cultura grillina, dunque aveva le caratteristiche per poter svolgere bene quella funzione. Una scelta autonoma non condizionata da un accordo politico con il centrodestra avrebbe consentito di fare un'altra legge elettorale e di tornare a votare. E non cadere in condizioni di totale assenza di potere negoziale nell'ipotesi di un governissimo, come capiterà nelle prossime ore. Lunedì mattina questo Napolitano proporrà alle Camere.

Il congresso quando si deve fare?

Prima possibile.

Rodotà non piaceva. Non le sembra che la vicenda del Quirinale abbia messo in discussione il profilo di sinistra del Partito Democratico? Ci sono troppe anime che non si capisce bene cosa vogliano fare del Pd...

Il Pd ha perso il suo profilo. Dire che cosa sia quel che rimane del Pd è impossibile.

Non resta come prospettiva quella di mettere insieme personalità di sinistra e fare un'altra cosa? Sel, Barca, chi ci vuole stare?

Al momento della fondazione pensavo che il Pd dovesse essere una forza riformista nel campo del socialismo europeo.

Sì, molti lo dicono, molti altri lo avversano...

Si doveva, come è stato fatto, aderire al gruppo dei socialisti europei. E poi, successivamente, qualche settimana dopo, entrare nel Partito socialista europeo. Siamo nel gruppo, ma non siamo mai entrati nel Partito socialista europeo. Dovrebbe essere la casa naturale del Pd.

Non tutti la pensano così, è evidente...

Ho capito, ma questo è un problema. E va sciolto. E' un elemento discriminante. Chi sei? Non è possibile che noi in Europa non si abbia una collocazione nei partiti sovranazionali.

E' possibile una riorganizzazione intorno a Vendola. Può aiutare il manifesto di Barca?

Decidiamolo al congresso. Il Pd deve avere un visibile e non equivoco profilo di sinistra. Riformista, moderata, ma di sinistra.

Non le pare che ci sia un gruppo di notabili che si oppone a tutti i cambiamenti veri? Dal Pds, quando lei era in campo per la leadership, ad oggi?

Il problema non riguarda solo le persone e la loro vocazione conservatrice. L'incapacità di scegliere si riproduce nelle generazioni più giovani. Che su alcuni temi sono silenti, anche sulla nostra collocazione internazionale.

Rosi Bindi ha detto che Letta non può guidare il governo e che è contraria alle larghe intese. Perché lo dice solo ora, secondo lei?

Difficile capirlo. Doveva farlo prima. In molti non volevano fare un governo con Berlusconi. Poi si sono avventurati a cercare un'intesa sul capo dello Stato che oggettivamente trascinava il tema del governo. Far finta che i due temi fossero separati era un infingimento.

Nel caso si facesse il congresso in tempi brevi è alto il pericolo di scissione?

Direi di no. Ma solo se sarà un congresso vero, con in campo tutte le opzioni che servano a definire la linea ma anche la collocazione di campo del partito. Senza zone d'ombra. E poi un congresso in cui la discussione sui valori e le identità sia anteposta alla discussione sui gruppi dirigenti.

Bersani è stato più vittima di altri o di se stesso?

Si è fidato di un gruppo dirigente che alla prova dei fatti si è dimostrato incapace di reggere le scelte che diceva di voler fare.

Nascerà un governo ipotecato da Berlusconi. Quanto peserà sul Pd? Si potranno affrontare le emergenze del Paese?

Un governo di larghe intese con la fiducia di Monti, del Pdl e del Pd rappresenterebbe una sconfitta durissima per il Pd e un risultato insperato per Berlusconi. Come sappiamo Berlusconi, lo si è visto anche con Monti, è tranquillamente in grado di sostenere un governo e di attaccarlo quotidianamente. La sua affidabilità è sperimentata, è prossima allo zero.

http://www.globalist.it/Detail_News_Dis ... i-elettori
Joblack
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Joblack »

Bisogna dire a Cofferati che torni in Italia e si metta a lavorare dentro il suo partito x correggere la natura del PD, fare scissione altrimenti resteranno mele marce che cercheranno prima o poi di vendicarsi.

Poi quel che rimane farlo rientrare nell'alveo del PSE.

se Cofferati pensa di delegare, non si combina niente.
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

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soloo42000
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da soloo42000 »

Il PD e` bello che morto.

Le interviste di Marini e Bindi confermano che il gruppo dirigente non ha voluto ascoltare i suoi elettori.
Gente inadeguata, impreparata, impulsiva, ... di questo si lamentano... non li hanno lasciati lavorare
in pace!!! E gli hanno pure fatto fare una figuraccia...
Renzi conferma che qualunque mossa e` opportunistica per la propria carriera.
Altri, tipo Letta, si muovo meno alla luce, ma come Renzi.

Forse non si e` trattato di un golpe, ma quasi.
Tutto dentro il PD.
Ai danni della sua stessa base, prima ancora degli elettori.

Una tragedia.

Il PD si frantumera`.
Il pezzo di sinistra rimarra` minoritario.
Gli spezzoni verso il centro appoggeranno in modo incondizionato Napolitano
e qualunque governo di larghe intese, per prendere tempo e intanto combattere
il PD di sinistra.

Nel frattempo anche Grillo muovera` contro il PD di sinistra nel tentativo
di fagocitarlo... lo stesso giochetto che hanno fatto bruciando Bersani,
Prodi e i giovani tipo Civati che avevano tentato l'approccio verso M5S.

Per la serie chi tocca muore.
O sei M5S, o devi stare al centro e inciuciare...


soloo42000
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

Renzi: Così rifonderò il Pd (la Repubblica, 22 aprile 2013)
Lun, 22/04/2013 - 08:06 — Agatino Grillo

Politica:
Matteo Renzi
PD
Rassegna web


Fonte: in pdf su rassegna stampa della Difesa
Intervista al sindaco. Rischio scissione tra i democratici. Sfida a Grillo sui cambiamento governo di un anno, poi presidenzialismo

di Claudio Tito
«Cambiare il Partito Democratico per cambiare l’Italia».
Il giorno dopo l'elezione di Giorgio Napolitano e le dimissioni in blocco dell'intero gruppo dirigente del Pd, Matteo Renzi lancia la sua sfida.
È pronto a candidarsi per un progetto a favore di un «nuovo riformismo». Vuole un partito rinnovato, capace dì interpretare il Paese e che non si paralizzi nella difesa delle «sue correnti».
Renzi lancia la doppia sfida – “Ecco come voglio rifondare il Pd, un anno di governo e poi al voto”
Basta inseguire Grillo, dettiamo noi agenda. E apre al presidenzialsmo
Il sindaco di Firenze sprona i democratici ad accettare la sfida di un «infingardo» come Beppe Grillo dettando l'agenda del governo che sta per nascere.
«Mettiamoci la faccia anche con un nostro premier» ma indicando le priorità a cominciare dall'emergenza lavoro e senza aver paura del popolo del web.
Un esecutivo che duri non più di un anno per poi tornare al voto con una nuova legge elettorale e dopo aver approvato un pacchetto di provvedimenti che diano una boccata d'ossigeno ai cittadini.
E magari dopo aver introdotto l'elezione diretta del capo dello Stato.

«A questo punto il Pd è in un angolo. O ne esce oppure salta in aria».

E come ne può uscire?

«Partiamo da quel che è successo. Il Pd ha avuto una strategia. perdente in quasi tutto. Ha inseguito le formule e i tatticismi regalando la leadership della discussione una volta a Grillo, una volta Berlusconi. Ha rincorso e non ha guidato. Questa è una settimana decisiva per imprimere una svolta».

Intende dire per la formazione del governo?

«Guardi, io sono rimasto sgomento e disgustato per gli insulti ai parlamentari da parte dei grillini. Io difendo Franceschini e Fassina. Ogni forma di violenza va condannata, ma dobbiamo essere noi a uscire dall’impasse. Il PD dica che governo vuole, eviti le formule. La smetta con gli aggettivi e inizi con i sostantivi. Si faccia avanti con le sue idee. E le imponga al nuovo governo».

Lei ha qualche suggerimento?

«Il problema, quello vero, è il lavoro. Basta con le discussioni tecniche, basta annunciare provvedimenti di legge che poi non si realizzano mai. Bisogna semplificare e sburocratizzare. Nei primi cento giorni di governo si semplifichi la normativa sul lavoro, si proceda con gli sconti fiscali per i neo assunti. La riforma Fornero è un papocchio, non ha agevolato alcunché».

Vuole misure più liberiste?

«Io voglio qualcosa che crei più occupati, che consenta ai giovani di trovare lavoro e di non essere sballotati tra stage e apprendistato. Su questo si può coinvolgere tutto il partito».

Ma il nodo non è come creare di posti lavoro ma come si licenzia. È l'articolo 18.

«Quando il paese la smetterà di discutere di questo e inizierà a parlare dei 450 mila nuovi disoccupati, allora tutto si potrà risolvere. Il resto è ideologia. Le aziende stanno chiudendo. Dobbiamo semplificare liberando le energie. Il Paese è paralizzato, i cittadini stanno soffrendo. Questa è la vera emergenza».

I cittadini veramente chiedono anche di con-dividere i sacrifici.

«Io dico: taglio netto non ai costi ma ai posti della politica. Via il finanziamento pubblico dei partiti. Trasparenza nelle spese dei partiti e della Pubblica amministrazione. Io non voglio darla vinta ai grillini. Sugli "open data" siamo più bravi noi. La trasparenza non è lo streaming, non è il Grande fratello, non è la morbosità ma è rendicontare le spese. È sapere cosa ci fa Grillo in Costa Rica».

E tutto questo Io si può fare con un governo insieme a Berlusconi?

«Non mi interessa questa discussione sulle larghe intese o su Berlusconi. Non mi preoccupa il Pdl, con loro abbiamo già fatto un governo. Pensiamo a quel che si deve fare. Tutti sanno che io sono per andare a votare subito, ma è evidente che dopo la conferma di Napolitano al Quirinale le urne sono improbabili. Vogliamo continuare a parlare di questo o di cosa fare? Io preferisco indicare le priorità, altrimenti buttiamo altri giorni preziosi».

Quanto tempo può durare questo esecutivo?

«Il meno possibile. Diamoci un tempo. Ma se in sei mesi o un anno realizza un po' di questi interventi, ci guadagna il Pd e il Paese».

Chi dovrebbe presiederlo?

«Intanto mettiamoci la faccia. Non si abbia paura di tutto, non seguiamo i grillini. Mettiamoci la faccia e diciamo noi quel che va fatto. Poi può presiederlo anche uno d'area centrosinistra, un tecnico o un politico. Certo deve appartenere al nostro mondo, deve essere una persona stimata e godere di consenso. E comunque dimostriamoci leader e non follower. Non si può essere terrorizzati da un tweet. Al primo cinguettio c'è qualcuno che se la fa addosso. Io voglio che i democratici diano la linea al web e non viceversa. I nostri militanti, quelli che si sacrificano, i volontari non vogliono che i loro leader siano impauriti. Non vogliono un partito succube. Puntiamo sulla trasparenza, aboliamo le province, abbattiamo le burocrazie, organizziamo una lotta all’evasione fiscale a tutto campo. Andiamo in Parlamento e vediamo chi è contro, se ne assumeranno la responsabilità».

Ma il suo partito ora è decapitato. Come può « riuscire a imporre uno sforzo di questo tipo?

«Basta non farsi prendere dal panico, e indicare un progetto. Il Pd ha tanti deputati (forse non ne avrà più così tanti), Scelta Civica è disponibile a contribuire. Una base parlamentare c'è».

Perché non fa lei il premier?

«Il capo del governo lo sceglie il Presidente della Repubblica con le convergenze che si realizzeranno. Il problema quindi non si pone. Il punto è rendere più smart l'Italia. E più aperta».

In che senso?

«Parlavo nei giorni scorsi con Soru e mi diceva che Amazon in Sardegna sta assumendo 600 persone, è l'equivalente della Carbosulcis e nessuno se ne occupa. Google investirà qui nel 2014 due miliardi. Se può discutere? Gli immobili inutilizzati dello Stato possono essere venduti. Se ne può parlare? Gli italiani non toccano i loro soldi perché hanno paura. Vogliamo fare qualcosa? In cento giorni è possibile far partire una n uova luna di miele con gli italiani. Ma se si fa quel che è giusto».

Lei però deve farei conti anche con Beppe Grillo che definisce un golpe l'elezione di Napolitano ed espone al pubblico ludibrio qualsiasi progetto.

«Quello è il massimo del centralismo antidemocratico. Dice delle castronerie incredibili, sfidiamolo. Se facciamo le cose, sconfiggeremo anche i grillini. Abolire il finanziamento pubblico non è uno scalpo è la riconciliazione con l'opinione pubblica. I1Pd vince se riesce a essere il centro del cambiamento».

Insomma lei si candida a guidare il suo partito.

«La mia ambizione è cambiare l’Italia e cambiare un partito che riflette sul suo ombelico».

Si candida o no?

«Non so come, non so quando ma io ci sono. Ora non voglio aprire un dibattito su di me, non sono in cerca di una seggiola. Io in questo partito ci sono e ci resterò con Fassina e con Orfini. Non mi candiderò per il gusto di candidarmi. Bersani ha vinto alle primarie ma la sua linea è stata sconfitta. Il partito vuole vincere con una linea diversa? Io ci sono. Vuole proteggere solo la sua classe dirigente? Non ci sono. Vuole cambiare l'Italia? Allora cambiamo il partito per cambiare l'Italia e io ci sono. Rifondiamolo con un riformismo che scalda i cuori, con un'anima. Dobbiamo essere capaci di esprimere un nuovo racconto».

In questo percorso c'è spazio anche per Fabrizio Barca?

«Non ho capito qual è il suo progetto. Ci vedremo. lo voglio un partito che coinvolga le persone e le speranze ideali. Un partito concreto. Su questo anche Barca ben venga».

Il ministro ha ipotizzato di sdoppiare la guida del partito dalla premiership.

«Non è un problema. lo preferisco il modello classico, ma sono pronto a dialogare. Purché alcuni presupposti siamo chiari».

Quali?

«Si prenda atto che Grillo con parole d 'ordine tipo "golpetto" va preso sul serio. Sfidiamolo dicendogli "sei un infingardo". Tu parli e noi lavoriamo per davvero. Poi Vendola: lui è fuori. Apra il cantiere a sinistra. Una formazione alla mia sinistra non mi fa paura. Noi siamo il Partito Democratico di Obama, di Hollande, di Clinton. Siamo il partito democratico che vince le elezioni».

Un partito di sinistra?

«Certo, un partito riformista e non massimalista. Poi ho mandato un sms a Nichi. Gli ho detto: teniamoci in contatto. Mi ha risposto dicendomi che stava per spedirmi lo stesso messaggio».

Tenersi in contatto per provare a governare insieme?

«Ci penseremo al momento opportuno. Ora pensiamo ad altro. Di sicuro lui ha sbagliato sul Quirinale. Inaccettabile insistere su Rodotà davanti alla disponibilità di Napolitano, una figura di garanzia che ha dimostrato un incredibile senso di responsabilità. Doveva ritirarsi. E poi tutti sapevano che Rodotà non avrebbe comunque avuto i consensi per essere eletto».

Nel frattempo il centrosinistra ha silurato prima Marini e poi Prodi.

«Marini sarebbe stato un passo indietro. Ma quel tifo da stadio era sconvolgente. Io ho difeso Prodi a spada tratta. Non ho avuto paura del web. Il killeraggio nei suoi confronti è venuto da parte degli expopolari e degli ex Ds. Spero che questa sia stata l'ultima volta di un capo dello Stato eletto in questo modo».

In che senso?

«Spero in modalità diverse. Io sono per il sindaco d'Italia».

Vuoi dire l'elezione diretta?

«Perché no?».

Farà arrabbiare molti dei suoi colleghi di partito.

«Non so se quest'anno cela faremo perché è una modifica costituzionale. Ma perché non coinvolgere direttamente i cittadini evitando questo tifo da stadio? Credo che non ci sia niente di male. Il sistema semipresidenzialista è un punto di riferimento di larga parte della sinistra. Perché non da noi?»

Nei prossimi dodici mesi forse va cambiata prima la legge elettorale.

«Certo, io adotterei anche in questo caso il sistema dei sindaci. Si sa chi vince, funziona. Poi va bene qualsiasi altra soluzione che dia certezze sul vincitore. L'importante ora è fare qualcosa per gli italiani. Il mio obiettivo, le mie ambizioni sono meno importanti del successo del nostro Paese. L'Italia viene prima».
Joblack
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Joblack »

Amici forumisti, vi considero tali, mi rivolgo a quelli tipo mariok ed altri che in qualche modo, ma con molti dubbi, hanno sempre sostenuto l'attuale PD.

Vi racconto una cosa dentro il PD che vi fa capire perchè questo partito si sta dissolvendo.

Elezioni comunali a Palermo.

Il PD palermitano, solo perchè il sindaco uscente Cammarata PDL aveva dato le dimissioni x evidente incapacità, assenza nelle istituzioni, uso spregiudicato di consulenze, interessi privati x cui di recente condannato a 3 anni e mezzo per avere usato un dipendente comunale come mozzo nella sua barca privata, ebbene il PD cittadino, provinciale, regionale aveva capito che avrebbe vinto le elezioni.

Ma il punto era, chi faremmo sindaco?

Si, perchè i sindaci si fanno. non si eleggono.

Il PD siciliano troppo diviso al suo interno a quale corrente, comitato d'affari, dare candidatura, rimanda a fare i conti interni dando l'illusione che uno strumento democratico le primarie potesse mettere d'accordo i vari potentati interni al PD, che poi si sarebbero sfidati a forza di apparato, soldi, promesse, prebende, pressioni a mezzo stampa, pressioni malavitose, ecc. ecc.

Cosa fanno per le primarie?

C'è il problema candidato PD ed il problema candidato Coalizione con IDV e SEL.

Si sceglie candidato PD Ferrandelli giovane trentenne o meno strappato ad IDV, e si lascia solo Faraone, ex consigliere comunale, ex cons. regionale del PD che viene dalle fila PD, ma essendo Renziano è uno da evitare ed ostacolare a tutti i costi.

IDV non accetta Ferrandelli come candidato della coalizione, ovvio è un ex, e impone che la scelta vada sulla Borsellino.

Le divisioni sono laceranti, ma si va alle primarie di coalizione e vince per pochissimo Ferrandelli su Faraone che soldi ne ha avuto solo da renzi, pochi, contro un apparato ricco del PD palermitano e nazionale, scende a Palermo persino Bersani a favore del PD ma si guarda bene di dire da che parte sta, basta che si vinca e si metta una bandierina.

La Borsellino isolata, viene scartata malamente e quindi IDV, Orlando, spacca la coalizione e scende in campo vincendo alle elezioni comunali con i voti degli elettori del PD.

Applicate quello che è successo a Palermo in mille contese locali e vedrete che i parlamentari PD "tutti nominati" contengono il mix esplosivo di faide interne pronte a sbranarsi l'un l'altro.

Il PD ne esce in macerie e queste macerie sono tutte lì dentro il parlamento.

Secondo me il PD deve dissolversi per ridare a quelli come me, quelli come noi del forum, che pensano ai valori della sinistra di avere rappresentanti degni.
Ultima modifica di Joblack il 22/04/2013, 16:56, modificato 1 volta in totale.
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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