Come se ne viene fuori ?

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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Dell’uso del tradimento in politica.
Se i politici mentono, è o per debolezza, avendo comunque bisogno di garantirsi il consenso elettorale, o per disprezzo, ritenendo utili i voti, ma inutili gli elettori.
Hannah Arendt



Come inizia una guerra civile – 172
La cruna dell’ago – 138
La danza macabra dei nanetti continua senza sosta – 138
La lunga agonia della Repubblica italiana continua inarrestabile. Siamo all’ultimo atto? - 118
Cronaca di un affondamento annunciato - 118
In mezzo alla tempesta - 55


Il buio oltre la siepe - 8



Fa una certa impressione vedere Ignazio Marino alla manifestazione del Sel di oggi a Roma.

Stava anche cercando voti,.. ma Ignazio Marino è una persona per bene che non è arrivato alla politica dalle strutture di partito. Per il momento è una persona su cui si può fare ancora affidamento.


Gad Lerner è anche lui in piazza, ma per il momento ancora sembra Alice nel paese delle meraviglie. Non si è ancora accorto che è ritornata la Dc.

Se ne sono accorti in molti, Gad non ancora. Anche se Gad è certamente uno dei pochi di sinistra tra i rivoluzionari del '68.

Salvatore Tramontano, ad esempio è uno zerbino al servizio di Berlusconi, oggi vice direttore de Il Giornale.
Ultima modifica di camillobenso il 12/05/2013, 5:50, modificato 1 volta in totale.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Dell’uso del tradimento in politica.
Se i politici mentono, è o per debolezza, avendo comunque bisogno di garantirsi il consenso elettorale, o per disprezzo, ritenendo utili i voti, ma inutili gli elettori.
Hannah Arendt




Come inizia una guerra civile – 173
La cruna dell’ago – 139
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Cronaca di un affondamento annunciato - 119
In mezzo alla tempesta - 56


Il buio oltre la siepe - 9



Michele Emiliano a in Onda non si rende conto come possa essere stato eletto segretario Guglielmo Epifani.

Emiliano classe 1959, non ricorda gli anni della prima Repubblica.

Questa scelta è una classica scelta democristiana di fronte al pericolo.
Ultima modifica di camillobenso il 12/05/2013, 5:20, modificato 1 volta in totale.
camillobenso
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Come inizia una guerra civile – 174
La cruna dell’ago – 140
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In mezzo alla tempesta - 57


Il buio oltre la siepe - 10



CHI DIMENTICA LA STORIA E’ COSTRETTO A RIVIVERLA
Primo Levi – Scritta presente su uno dei blocchi di Auschwitz.
http://www.primonumero.it/attualita/pri ... hp?id=5724


Ma noi ce la siamo già dimenticata da troppo tempo.

Ci siamo dimenticati il fascismo e cosa è successo tra il 1919 e il 1922.

Alla manifestazione fascista in difesa del duce che degenera all’interno del palazzo di Giustizia di Milano (all’esterno era lecita, anche se non era lecito impedire il transito verso l’ingresso del Tribunale) è seguita la manifestazione fascista di oggi a Brescia.

Studiata a tavolino ed ovviamente con tanto di incidenti di piazza esattamente come accadeva allora alle provocazioni evidenti, che consentivano allora come consentono oggi a Sallusti, di attaccare ed incolpare gli avversari.

La presenza di Alfano è anch’essa studiata ad arte a tavolino per creare ulteriori tensioni e costringere gli avversari a fare cadere il governo.

Il ducione ha la partita in mano perché in questo momento ha un vantaggio di 13 punti sugli avversari, ma non gli basta ne vuole ancora di più, e come ha annunciato Gaia Tortora, B. è già in campagna elettorale.

Da buon fascistone il duce annuncia che la sua condanna non influirà sulla tenuta nel governo, ma nello stesso tempo organizza la manifestazione fascista di Brescia innalzando i toni dello scontro.

L’ennesimo deja vu.

Ovviamente il camerata Sallusti trova la scusa per attaccare il presidente della Camera Boldrini.

Ai fasci questo presidente della Camera indipendente e non ricattabile sta fortemente sulle scatole.


Gaia Tortora, commentando in apertura del Telegiornale 7 delle 20,00, la giornata di oggi, la descrive piena di tensioni. Tensioni generali preoccupanti.

Piano piano sta tutto degenerando giorno dopo giorno secondo gli schemi della solita regia occulta e che gli italiani non intendono fermare fregandosene del fatto che tutto vada a finire a puttane.
camillobenso
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Come inizia una guerra civile – 175
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In mezzo alla tempesta - 58


I giorni difficili della Repubblica italiana - 1



L’Italia è un Paese di comici.

Brunetta imita Crozza.

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/05/ ... ta/231848/

*

11 MAGGIO 2013
Brunetta scortato dai carabinieri: ''Clima bellissimo''
Durissima contestazione nei confronti dell'ex ministro Renato Brunetta, presente, a Brescia, al comizio organizzato dal Pdl. Carabinieri e polizia hanno dovuto scortarlo per sottrarlo alla folla inferocita
(video di Francesco Gilioli e Marco Billeci)


http://video.repubblica.it/politica/bru ... 078/126579

*


Brescia, Brunetta contestato: «Cinque contro e cinquantamila con noi»

L'esponente Pdl scortato dagli agenti di Elena Affinito - Corriere Tv

http://video.corriere.it/brescia-brunet ... b4b9553427


*


Piscinin, brut e cativ!......(Piccolino, brutto e cattvo)

Antico detto meneghin0



Piscinin, brut e cativ! | Mae | Il Cannocchiale blog
mae.ilcannocchiale.it/2007/03/29/piscinin_brut_e_cativ.html‎
29/mar/2007 – Lavoro in un posto che, per antonomasia, è popolato al 99% da squali.Delle tantissimemila persone che ogni giorno entrano in questo enorme ...



Brunetta show: “Lei è stato precario al Fatto, che tristezza. Ciao Travaglio”

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/05/ ... io/232059/

La manifestazione di Berlusconi a Brescia è conclusa. I contestatori se ne sono andati e i berluscones raggiungono i loro pullman. Ma un entusiasta Renato Brunetta non ne ha abbastanza, e continua a camminare scortato dai carabinieri per stringere le mani agli ultimi simpatizzanti rimasti. Le poche contestazioni non lo toccano: “Vergogna”, gli gridano, ma lui nemmeno si volta. Poi si accorge delle telecamere che continuano a seguire i suoi siparietti. “Lei che contratto ha?”, domanda al giornalista de il Fatto Quotidiano. “Ah, è stato precario anche lei, al Fatto”, sottolinea vantandosi delle sue riforme contro la precarietà, “che tristezza”. Ma l’ex ministro ignora che il cronista ha sempre avuto un regolare contratto giornalistico con il nostro giornale. Non contento, il capogruppo alla Camera del Pdl torna all’attacco. E sulla possibile condanna definitiva per Berlusconi nel processo Mediaset taglia corto: “Nessuna soluzione politica, giustizia, giustizia, giustizia”. E ancora: “E se condannano Travaglio? Ciao Travaglio”
di Franz Baraggino

11 maggio 2013
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Come inizia una guerra civile – 176
La cruna dell’ago – 142
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In mezzo alla tempesta - 59


I giorni difficili della Repubblica italiana - 2



UN GOVERNO AI SUOI ORDINI

(Antonio Padellaro).

11/05/2013 di triskel182


Dopo ciò che è successo ieri a Brescia, un governo degno di questo nome dovrebbe cessare all’istante di esistere e il premier dovrebbe altrettanto inevitabilmente dimettersi.

Per tre ragioni almeno.

Primo: in una piazza spaccata a metà, da una parte i fans azzurri, dall’altra i contestatori grillini e quelli con le bandiere rosse, il “delinquente” confermato in appello per evasione fiscale Silvio Berlusconi ha sferrato l’attacco finale alla magistratura, annunciando che imporrà al governo, che lui controlla, la sua personale riforma volta a neutralizzare l’azione penale e a ridurre i pm al rango di obbedienti funzionari al servizio dei politici.

Secondo: Alfano vicepremier e ministro degli Interni e Lupi ministro delle Infrastrutture erano lì, in prima fila, ad applaudire le frasi eversive, malgrado fino all’ultimo il Pdl avesse smentito la partecipazione di membri del governo.

Un colpo reso ancora più efficace perché sferrato di sorpresa.

Terzo: attorniato dai suoi ministri festanti, il Caimano ha detto, chiaro e tondo, che si deve a lui se questo governo è nato e che solo per generosità non lo farà cadere “con un fallo di reazione” dopo la sentenza Mediaset che l’altroieri l’ha condannato a 4 anni di carcere e a 5 di interdizione dai pubblici uffici.

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Insomma, con schietta ruvidezza Berlusconi ha finalmente detto ciò che tutti avevano capito: Enrico Letta non conta niente e se non ubbidisce alle disposizioni di palazzo Grazioli –oggi l’abolizione dell’Imu, domani la demolizione della giustizia e della legalità – può tranquillamente tornarsene all’amato subbuteo.
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Di fronte a tanta insultante arroganza, il Pd riunito a Roma ha reagito con alcuni pigolii e l’unica dichiarazione maschia è di Rosy Bindi.

Dopo il suicidio assistito (da Napolitano) del partito, l’Assemblea nazionale è parsa una mesta cerimonia funebre con tanto di esecutore testamentario, l’ottimo Guglielmo Epifani.

Non parliamo naturalmente dei milioni di elettori e militanti traditi da un gruppo dirigente desideroso, a quanto pare, di farsi annettere dal cavaliere.

A un certo punto Epifani ha detto: “Abbiamo rischiato di toccare il fondo”.

Non è esatto, segretario.

Dopo i ceffoni di Brescia, adesso state scavando con buona lena.

Da Il Fatto Quotidiano del 12/05/2013.
peanuts
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da peanuts »

Speriamo che nell'abbazia mangino tutti cibo avariato
Buffoni, ridicoli, ipocriti
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

peanuts ha scritto:Speriamo che nell'abbazia mangino tutti cibo avariato
Buffoni, ridicoli, ipocriti

Todo modo 2.0 ???
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Come inizia una guerra civile – 177
La cruna dell’ago – 143
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In mezzo alla tempesta - 60


I giorni difficili della Repubblica italiana - 3



La voce del ladrone

(Marco Travaglio).
11/05/2013 di triskel182


Bella l’idea del pellegrinaggio nella sua Medjugorje privata, Brescia, dove da vent’anni sogna di traslocare i processi da Milano.

Purtroppo per lui, anziché dai giudici amici, il Cainano ha trovato ad accoglierlo migliaia di contestatori col dito medio alzato, cori “In galera” e cartelli con scritto “Hai le orge contate”.

Il pretesto della scampagnata era sostenere un tal Adriano Paroli, il solito ciellino candidato a sindaco.

Il quale, a cose fatte, è salito sul palco affiancato – per peggiorare la sua già penosa condizione – dalla Gelmini.

E si è scusato di esistere: “Non era previsto un mio saluto…”.

Intanto il Popolo delle Libertà – qualche migliaio di poveretti – sfollava rapidamente la piazza, come alla fine dei concerti quando arrivano gli elettricisti e i facchini a portar via gli strumenti.

Il meglio era accaduto prima, quando l’anziano delinquente (parola del Tribunale e della Corte d’appello), aveva intrattenuto i complici sull’imprescindibile tema dei cazzi suoi.Raramente s’erano viste scene più paradossali (a parte il silenzio di Pd, Letta e Napolitano, troppo impegnati contro i 5Stelle per accorgersi di quanto accade a Brescia).

Un vecchietto di 77 anni coi capelli bicolori – gialli sulla calotta asfaltata, neri ai lati –, gli occhi che non si aprono più, la dentiera che fischia e una preoccupante emiparesi al labbro superiore, annuncia un piano ventennale per salvare l’Italia da lui governata per 10 anni su 12 (un premier con qualche potere in più di Mussolini, un Parlamento ridotto a bivacco di manipoli, una Consulta e una Giustizia a sua immagine e somiglianza).

Un monumentale evasore promette a quelli che pagano le tasse al posto suo di ridurgliele, dopo averle votate (così come Equitalia).

Il politico più ricco del mondo lacrima il suo “struggimento per chi ha perso il lavoro” a causa dei suoi governi.

Un imputato recidivo che da vent’anni si trincera dietro l’immunità e le leggi ad personam suam per non farsi processare, si paragona a Tortora che rinunciò all’immunità per farsi processare.

Il leader del terzo partito dà ordini al primo, da vero padrone del governo Letta (“ci ho lavorato a lungo, l’ho voluto io, è un fatto storico, epocale”).

E quando gli iloti sotto il palco urlano “chi non salta comunista è”, ridacchia: “Io non posso saltare perché coi comunisti ci governo insieme!”.

Il vicepremier e ministro dell’Interno Alfano, col ministro Lupi, noti moderati non divisivi e fautori della pacificazione, sfilano contro un altro potere dello Stato.

Molto applaudite le parole dello spirito di mamma Rosa: “Mi diceva che sono troppo buono per far politica: da bambino mi impediva di legarmi campanelli alle caviglie per avvertire le formichine del mio passaggio e non schiacciarle”.

Due sole volte il Cainano perde il buonumore.

Quando evoca Grillo, la mascella si contrae, gli occhi a fessura saettano, la gente tumultua.

Quando cita “gli eventi drammatici di questi giorni” si pensa alle donne uccise o sfigurate con l’acido, ai morti di Genova, alla guerra in Siria.

Invece lui parla della sua condanna, “me lo chiedono tutti”.

Segue la solita sbobba piduista sulla responsabilità civile dei giudici (che c’è già dal 1988), la separazione delle carriere, i pm ridotti ad “avvocati dell’accusa che vanno dai giudici col cappello in mano” (come Previti quando andava da Squillante col cappello pieno di banconote), le intercettazioni (non gli piacciono, a parte quella Consorte-Fassino), la carcerazione preventiva (non si arresta uno prima del processo: se scappa o delinque ancora, tanto meglio).

Poi viene finalmente al punto: “Le carceri sono un inferno”.

Lo sanno bene i suoi guardagingilli Castelli, Alfano e Palma, che le hanno ridotte così. Prossima mossa: una bella amnistia.

Così escono un po’ di delinquenti e soprattutto non ne entrano altri, tipo lui.

Ma questo non lo dice, non è ancora il momento: “Mi fermo qui, sono sopraffatto dalla commozione”.

Appena pensa alla sua cella, gli vien da piangere.

Da Il Fatto Quotidiano del 12/05/2013.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Dell’uso del tradimento in politica.
Se i politici mentono, è o per debolezza, avendo comunque bisogno di garantirsi il consenso elettorale, o per disprezzo, ritenendo utili i voti, ma inutili gli elettori.
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I giorni difficili della Repubblica italiana - 4



Candeggio,...lavaggio, e sciacquaggio dei cervelli pidiellini.



Il conflitto d’interessi non esiste.

11/05/2013 di triskel182


Immagine


Lunedì, al processo Ruby, il pm potrà finalmente formulare le sue richieste, dopo i vari rinvii delle udienze ottenuti dall’imputato.

La sera prima, domenica, alle 21,30, la principale rete televisiva di proprietà del medesimo imputato trasmetterà uno speciale intitolato ‘La guerra dei vent’anni – Ruby, ultimo atto”.

Sarà condotto da Andrea Pamparana, che è anche opinionista del ‘Giornale’. E andrà in onda subito dopo ‘Striscia la notizia’, per avere il massimo traino possibile. Durerà due ore, dice la guida tv del sito di Mediaset.

Nel promo, già andato in onda, il voice over dice: «33 processi, 2500 udienze, 1000 magistrati impegnati, oltre 300 mila intercettazioni telefoniche».

Ecco, è tutto qui.

Ci si chiede quale altro imputato, al mondo, possa usare una rete televisiva nazionale per diffondere un’arringa mediatica a suo favore e per accusare i suoi giudici.

E ci si chiede quale altro leader di partito, al mondo, possa entrare due ore nelle case degli elettori a parlare di se stesso, inducendo a credere alla sua esclusiva versione su fatti che lo riguardano.

Ma il conflitto d’interessi non esiste, si sa. E anche chi lo aveva promesso come ‘prima legge’ nel suo programma elettorale, ora ovviamente non ne parla più.

Da PIOVONO RANE di Alessandro Gilioli.
paolo11
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Iscritto il: 22/02/2012, 14:30

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

peanuts ha scritto:Speriamo che nell'abbazia mangino tutti cibo avariato
Buffoni, ridicoli, ipocriti
Ciao peanuts.che ne pensi.
http://www.beppegrillo.it/video_commenti.php
Ciao
Paolo11
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