riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancellati.

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
Rispondi
shiloh
Messaggi: 3973
Iscritto il: 21/02/2012, 17:56

Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da shiloh »

mariok ha scritto:A proposito, domanda ai compagni di sinistraa estimatori di Grillo:

come mai gli esodati sono spariti dai 20 punti?
tu-tu-tu-tu-tu-tu...

per ora linea occupata e poi vedrai che cade...

;)
Amadeus

Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da Amadeus »

shiloh ha scritto:p.s.
Amadeus ha scritto:@shiloh

vero è che ti abbiamo lasciato solo su questo topic
don't worry .
non è che mi aspettassi molto da un forum frequentato perloppiù da pensionati che proprio per la loro condizione di aver già superato il guado,questo problema non lo vivono direttamente sulla loro pelle...per ora.

:mrgreen:
'nfatti... :mrgreen:
mi sa che qui o ce l'hanno già o non ce l'avranno mai... per cui ... beata solitudo, sola beatutudo.
shiloh
Messaggi: 3973
Iscritto il: 21/02/2012, 17:56

Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da shiloh »

quella che segue c'ha la coda...
Elsa Fornero:
” Il governo Monti è stato un fallimento, rimango in politica accanto a Berlusconi”.
http://www.articolotre.com/2013/04/elsa ... oni/155897

******************
bel colpo quando il PD gli ha votato le sue macellerie sociali...
shiloh
Messaggi: 3973
Iscritto il: 21/02/2012, 17:56

Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da shiloh »

scelto per voi dal blog dell'on. Cesare Damiano:

1. Mario il 7 maggio 2013 alle 10:43 scrive:
Ladri, ladri di valori e di sogni, indegni personaggi a rappresentare anche i più vili esseri esistenti sulla faccia della terra.
Avete rubato il sangue dei lavoratori per darli ai vampiri della finanza.
Continuate caparbiamente ad appropriarvi di ciò che non vi appartiene con i vostri stipendi ed i vostri privilegi.
Solo una rivoluzione violenta potrà spazzarvi via, una rivoluzione che sradichi anche ogni radice della vostra razza.
Non devono rimanere ne eredi ne beneficiari delle vostre ruberie e dei vostri misfatti.
Restituiteci il frutto del nostro lavoro.
Continuate a coprire con le menzogne e la farsa una verità che è chiara agli occhi di tutti.
Impotenti di fronte al più ignobile tradimento la gente muore, muore ancora prima di arrivarci alla pensione, muore prima di tutto dentro, perde ogni senso di appartenenza, ogni desiderio di sentirsi parte di una comunità viva e dinamica, e poi muore fisicamente…
e così ha lavorato una vita, unicamente per ingrassare un’orda di ladroni.
L’unico modo di scoprire il bluff e quello di consentire alle persone di poter decidere liberamente tra un sistema previdenziale dello stato sempre più avaro, e la restituzione del proprio capitale accantonato con adeguata rivalutazione.
Fatelo se avete il coraggio!
Così ci sentiremo finalmente liberi, liberi di andarcene anche in capo al mondo lontani da questa cloaca putrida.
Ma questo non lo farete mai, perché avete bisogno di schiavi da asservire al vostro volere, al volere di chi vi detta le regole che vi consentono di rimanere comodamente al vostro posto a recitare la parte assegnata.
Non pensavo di arrivare alla mia età e di desiderare una rivoluzione violenta, tuttavia è quello a cui spero ogni giorno e continuerò a sperare in ogni istante della mia vita.
http://www.cesaredamiano.org/2013/05/06 ... /#comments
shiloh
Messaggi: 3973
Iscritto il: 21/02/2012, 17:56

Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da shiloh »

scelto per voi dal blog dell'on. Cesare Damiano:



antony il 12 maggio 2013 alle 21:00 scrive:

Damiano, quando arriverà la moltitudine dei licenziati dal 2012 in poi, tra cui molti quasi sessantenni che non potranno andare in pensione,
pur avendo 35-40 anni di lavoro grazie alle regole da voi votate
(e non li potrete chiamare esodati………….. finora vi ha fatto comodo questo nomignolo eeh ),
dove vi nasconderete?

Siete riusciti a trasformare onesti padri e madri di famiglia con decenni di lavoro sulle spalle in persone capaci di odio.
Vi auguro tutto il male possibile a voi e alle vostre discendenze.

(antonio: 57 anni di cui 37 passati nei capannoni puzzolenti, in cigs a zero ore in attesa di licenziamento)

http://www.cesaredamiano.org/2013/05/12 ... /#comments
shiloh
Messaggi: 3973
Iscritto il: 21/02/2012, 17:56

Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da shiloh »

Pensioni, ritiro anticipato a 62 anni e 35 di contributi. Ma assegno più leggero dell'8%. Sul tavolo del governo la proposta Damiano.
La controriforma della pensioni alla quale sta lavorando il neo ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ha ottenuto un primo appoggio. Sostanziale, visto che è arrivato dal presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua. Parlando alla giornata nazionale della previdenza, a Milano, il numero uno dell’Istituto di previdenza sociale, si è detto convinto che il sistema delle penalizzazioni ipotizzato da Giovannini è “sostenibile finanziariamente”.

E’ un passaggio delicato. La riforma Fornero, come ha certificato la Ragioneria generale dello Stato, garantisce risparmi per oltre 20 miliardi fino al 2020. Qualsiasi modifica deve tener conto di questo dato. Lo stesso Giovannini lo ha riconosciuto, e ha detto che gli interventi andranno calibrati “in modo molto attento" sia per le implicazioni sulle persone sia per quelle sulla sostenibilità finanziaria del sistema.
Comunque i vari ministeri sono al lavoro per trovare la quadra. All’attenzione c’è anche un testo, quello firmato dall’attuale presidente della Commissione lavoro della Camera, Cesare Damiano. La proposta Damiano prevede un sistema di anticipo della pensione con un sistema di incentivi-disincentivi. L’età della pensione è fissata a 66 anni. Chi però ha maturato almeno 35 anni contributi, secondo il progetto di legge, può lasciare il lavoro anche a 62 anni con una penalizzazione sull’assegno dell’8%. La penalizzazione, in pratica, sarebbe del 2% per ogni anno di anticipo. Così, per chi decidesse di lasciare a 65 anni, la penalizzazione sarebbe esattamente di 2 punti, a 64 anni del 4% e così via fino al limite dei 62 anni.

Il meccanismo Damiano prevede anche un meccanismo al contrario, con un premio del 2% sulla pensione per ogni anno di ritardo del ritiro fino ad un massimo di 70 anni (nel qual caso la pensione sarebbe più pesante dell’8%).

Il meccanismo del disincentivo, tuttavia, già esiste nell’attuale sistema. Le donne che hanno 57 anni di età e hanno almeno 35 anni di contributi, per esempio, possono lasciare il lavoro, ma devono accettare un calcolo della pensione con un sistema completamente contributivo. In questo caso, secondo le stime, la penalizzazione è di circa il 25-30% dell’assegno che incasserebbero con il sistema retributivo. Troppo. Così questa possibilità è stata utilizzata da pochissime lavoratrici.

L’altro meccanismo di disincentivo previsto dall’attuale normativa, dà la possibilità di anticipare il pensionamento solo per i lavoratori che abbiano versato 42 anni e 5 mesi di contributi. In questo caso di può andare in pensione a 62 anni (invece di 66) senza penalizzazioni. Se invece, con lo stesso monte contributivo, si decide di andare in pensione prima, è prevista una penalizzazione dell’1% per ogni anno di anticipo tra 60 e 62, e del 2% per ogni anno di anticipo prima dei 60 anni. Per un lavoratore di 58 anni con 42 anni e cinque mesi di contributi, insomma, la penalizzazione sarebbe del 6%. Un sistema comunque residuale, che compre solo persone che hanno iniziato a lavorare prestissimo.

La controriforma alla quale sta lavorando il governo è solo un tassello di un puzzle molto più ampio, che riguarda anche gli esodati. L’Inps sta effettuando il conteggio definitivo (sempre che si arrivi ad una definizione condivisa di esodato). Il meccanismo di pensionamento flessibile risolverebbe solo in parte il problema, ossia per i lavoratori molto vicini alla pensione. Per gli altri si stanno pensando altri meccanismi, come aumentare la platea delle salvaguardie (oggi lo ha confermato lo stesso Mastrapasqua), introdurre sistemi di sostegni al reddito e il meccanismo della staffetta generazionale. Con quest’ultimo meccanismo i lavoratori “anziani” accetterebbero dei part time per far posto a lavoratori più giovani, ma senza penalizzazioni sulla pensione. Anche in questo caso il problema è sempre lo stesso. Trovare i soldi.



http://www.huffingtonpost.it/2013/05/16 ... _ref=italy
iospero
Messaggi: 2444
Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da iospero »

Sulle pensioni ritengo sia tutto da rifare .

Il sistema contributivo risponde correttamente solo dal punto di vista matematico, tanto dai e tanto ricevi.
La pensione invece dovrebbe rispondere ad un altro citerio, permettere a tutti gli anziani ( l'età dovrebbe dipendere dalle condizioni di efficienza fisica e mentale) di trascorrere gli ultimi anni di vita
con una certa tranquillità, cioè avere la possibilità di una adeguata assistenza, una entrata finanziaria che permetta di vivere e affrontare le problematiche dell'età.
Quindi niente pensioni d'oro o pensioni che superino una certa soglia, ma definire una pensione minima e una massima , prevedendo di più per chi ha dato di più.
Alla fine le entrate e le uscite potrebbero essere uguali a quelle attuali, solo la ridistribuzione sarebbe diversa.
Non ti sembra un modo di concepire la pensione più umano ?
paolo11
Messaggi: 3688
Iscritto il: 22/02/2012, 14:30

Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da paolo11 »

Nella fusione con l'Inpdap è passato all'Inps anche un enorme passivo patrimoniale
Antonio Signorini - Lun, 15/04/2013 - 07:46
Roma Oltre al debito commerciale, cioè ai soldi che le amministrazioni pubbliche devono alle imprese, c'è un altro debito che non emerge nei conti pubblici. Sono circa 23 miliardi di buco previdenziale della gestione degli ex lavoratori pubblici, anche questo un rosso di Stato a tutti gli effetti, magicamente scomparso dallo stock del debito pubblico ufficiale nel 2007, grazie ad una finanziaria del governo Prodi. Che ora mette in pericolo la previdenza (compresa quella privata) perché grava sui conti dell'Inps.
A riportare il caso sotto i riflettori è stato Antonio Mastrapasqua in una lettera inviata nei giorni scorsi ai ministri dell'Economia Vittorio Grilli e del Lavoro Elsa Fornero. Il presidente dell'Inps ha dato l'allarme sui conti 2013. Come era già successo nel 2012, la fusione con l'Inpdap si fa sentire sul bilancio Inps.
L'istituto di previdenza degli statali ha portato in dote a quello dei privati un passivo patrimoniale di 23,7 miliardi di euro.
Le cause sono note. Oltre a una cattiva gestione delle pensioni di Stato (negli anni scorsi erano stati denunciati addirittura casi di amministrazioni pubbliche che non pagavano i contributi dei dipendenti), c'è il blocco del turn over (meno contributi e più pensionati da pagare). Poi i trasferimenti dell'amministrazione centrale alla gestione delle pensioni pubbliche, sforbiciati dalle manovre recenti.
Ma il buco si spiega anche con una trucco contabile che assomiglia molto allo scandalo del debiti della pubblica amministrazione verso le imprese. Se, fino al via libera della Commissione europea, i crediti scaduti delle aziende e dei professionisti non venivano pagati era anche per non fare emergere nuovo debito pubblico. Allo stesso modo, con la finanziaria del 2008, firmata dal Romano Prodi, i disavanzi della previdenza pubblica sono stati trasformati da passivo dello Stato al suo opposto, cioè un credito che lo Stato vanta nei confronti dell'Inpdap. Scomparsi dal deficit e dal debito pubblico, a beneficio del rispetto dei patti Ue; ma emersi nei bilanci prima dell'istituto di previdenza dei pubblici, poi, con la fusione, anche in quelli dell'Inps. Che vive di contributi di aziende e lavoratori. Alla fine, insomma, il conto lo pagano i privati che hanno i conti delle pensioni in regola (per dare una misura secondo il Def da qui al 2050 le riforme delle pensioni faranno risparmiare una cifra vicina ai mille miliardi di euro) ma si ritrovano un istituto di previdenza con un bilancio in rosso.
La legge del 2007 è un aiuto non da poco ai conti pubblici, ma un macigno su quelli previdenziali. Il disavanzo patrimoniale dell'Inpdap vale quasi l'1,5% del Pil. Poco meno, per dare una misura, del fondo che il governo ha messo a disposizione degli enti pubblici per saldare i debiti commerciali (quello da 26 miliardi), molto più della compensazione tra crediti e debiti che la Ragioneria dello Stato ha cercato di frenare in ogni modo.
Mastrapasqua ha chiesto ai ministri di intervenire. Ma è difficile che il governo se ne faccia carico, soprattutto quello Monti in carica per gli affari correnti e già alle prese con una situazione delle finanze pubbliche difficile. A fare emergere il caso nei giorni scorsi è stato un sindacato di base, l'Usb, secondo il quale è a rischio «la più grande operazione di razionalizzazione del sistema previdenziale pubblico». Per questo chiede quindi l'intervento dei ministri Grilli e Fornero. Peccato che i sindacati (non l'Usb che non era nato) rappresentati nel comitato di vigilanza dell'Inpdap, nel 2007 non si opposero e approvarono l'operazione del governo di centrosinistra che trasformò i debiti dello Stato in un rosso che grava sulle pensioni dei lavoratori.
http://www.ilgiornale.it/news/interni/n ... 06925.html
............................................................
Ricordiamoci sempre di quello che è avvenuto.
E continuano a dare pensioni d'oro.Amato più di 30000 euro mensili.
IL Brunetta si prende gia la Pensione di 3000 euro al mese oltre a quella di onorevole.
ciao
Paolo11
shiloh
Messaggi: 3973
Iscritto il: 21/02/2012, 17:56

Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da shiloh »

scelto per voi from real life:

ferdinando il 23 maggio 2013 alle 23:33 scrive:

Ho 38 anni di contributi versati,
non sono salvaguardato poiche’ l’azienda ha avuto crisi di commesse e mi ha licenziato.
Mi ritrovo disoccupato a 61 anni,
non sono esodato, mi ritrovo senza stipendio, senza pensione, senza lavoro, senza accordi di nessuna natura.
Sarei andato in pensione a sett. 2013 ora devo aspettare, come un mendicante, altri 4 o 5 anni.

Non meritavo questa umiliazione dallo stato italiano!
http://www.cesaredamiano.org/2013/05/22 ... /#comments
shiloh
Messaggi: 3973
Iscritto il: 21/02/2012, 17:56

Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da shiloh »

scelto per voi from real life:
franco il 29 maggio 2013 alle 06:29 scrive:

A me non interessa un c…o di tutte le vostre inconcludenti chiacchiere ,
so solo che a fine mese sono giunto a fine mobilità e ho moglie e figlio da mantenere.
Adesso ho 57 anni e 37.5 di contributi, un nuovo lavoro è solo un miraggio e quando sono stato licenziato grazie alla legge 4,5,24 della 223/91 ora dovevo essere pensionato (dopo 32 anni come responsabile in reparti colata in fonderia).
Qesta è una risposta che dovete dare:
dove trovo le risorse per continuare a vivere ?
Se non avete risposte concrete , abbandonate tutti i privilegi che avete e unitevi al nostro esercito di disperati, altrimenti siete solo dei BUGIARDI !!

Franco56

http://www.cesaredamiano.org/2013/05/27 ... /#comments
Rispondi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Majestic-12 [Bot], Semrush [Bot] e 4 ospiti