Come se ne viene fuori ?

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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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E' molto grande la distanza tra il mio progetto di un centrosinistra di governo capace di convincere gli italiani che vincere si può e l’attuale disastro.
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(Marc Lazar – Ballarò, 09/07/2013)


Questo è l'articolo dei Timori dei renziani.


“Faranno durare Letta per ricostruire la Dc”

(Stefano Bocconetti).
22/07/2013 di triskel182


Immagine


TIMORI RENZIANI.

Vogliono rifare la Dc. Per questo hanno bisogno di tempo. E quindi, per cominciare hanno bisogno di spostare al-l’infinito il congresso dei democratici. Vogliono ricostruire la Balena Bianca, dunque. No, non si parla solo di imitare la vecchia pratica di rinviare le decisioni, di dare ragione un po’ a tutti, di reinventarsi un improbabile interclassismo.

LA DENUNCIA stavolta riguarda proprio la rinascita della Democrazia Cristiana, di un nuovo-vecchio partito destinato a cambiare l’assetto della politica. Sia chiaro: la denuncia non è nuova, è da mesi che molti paragonano il governo Letta ad un governo dello scudocrociato. La novità è che stavolta la denuncia viene dalle fila dei democratici. Di più: viene da quella componente dei democrat che si richiama al sindaco di Firenze. Che, come sanno tutti, tanti anni fa esordì in politica a Firenze guidando i popolari. Popolari che, appunto, si ritenevano gli eredi della Dc. Ma, quando si parla di notizie che arrivano da casa democrat, ormai davvero nessuno sembra più stupirsi di nulla.

Comunque, il “fatto” di ieri è la denuncia di un deputato piddì, Davide Faraone. La sua analisi, in pillole, è questa: i democratici – meglio: un pezzo della vecchia maggioranza – vogliono tirare per le lunghe le decisioni sul congresso. Con un obbiettivo inconfessabile: partecipare alla “costruzione di una nuova Democrazia Cristiana”.

Un obbiettivo che ha bisogno, però, di tempo. Lo si diceva: di molto tempo. Ha bisogno, solo per dirne una, che almeno si attenuino le differenze su alcuni “capitoli” di un eventuale programma. E forse un altro indizio a proposito della rinascita della Dc arriva anche dalla strana proposta, avanzata dai pidiellini Gelmini, Carfagna e Mario Lupi, di una “moratoria sui temi etici”. Le larghe intese, insomma, non devono neanche parlare di diritti, di omosessualità, di coppie di fatto, forse per non disturbare la rinascita dello scudocrociato.

Hanno bisogno di tempo, dunque. Quindi? Quindi “a loro serve un governo di legislatura”. Per farla breve: hanno bisogno che il governo Letta duri, duri molto più dei 18 mesi di cui si parlava al momento del suo varo.

ILTEMAÈPOSTO,allora. È vero che il deputato siciliano ama dichiarare tanto e su tutto, ma è anche vero che, chi sa di cose “renziane” dice che nella gerarchia della corrente, il suo peso è decisamente in crescita. Non parla più solo per conquistare notorietà, insomma. Senza contare poi che l’argomento da settimane è oggetto di discussioni nel Transatlantico, è argomento di battute fra deputati. Certo, c’è un problema. Fino ad oggi, i fedelissimi del sindaco di Firenze hanno sempre dichiarato sostegno alle larghe intese. Magari alternato a “sollecitazioni” che molti interpretavano come distinguo, che poi, però, rientravano, disciplinatamente, nel-l’ordinaria “lealtà a Letta”. Stavolta sembra non sia così.

Un’impressione giusta? Luca Lotti non si sbilancia sui pericoli incombenti di una nuova Dc. Del resto, lui è il renziano nella segreteria e non può sbilanciarsi. Al telefono è sempre gentilissimo, ma taglia corto: “Davvero non ho nulla da dire sul pericolo di una nuova balena bianca. Non mi tirate in mezzo ad ogni polemica…”. Lui ha altre gatte da pelare: ad oggi ancora non si conoscono nè la data, nè le regole del congresso. Prima di abbassare, comunque taglia corto: “L’abbiamo sempre detto: sosteniamo Letta”.

Lo sostengono. Lo sostengono oggi. Ma non sembrano disposti a farlo all’infinito. Almeno così sembra di capire. Lorenzo Guerini è il renziano che fa parte della commissione che dovrebbe fissare le regole dell’assise. Guerini dice la sua sull’ultima che gira al Nazareno: la proposta, avanzata dai “filogovernativi” di una mozione unitaria di sostegno al governo. Una sorta di documento bipartisan. E dice: “Quando si farà il congresso si può valutare se serva una discussione su questo tema”. Si valuterà. Perché magari l’esecutivo non ci sarà più o perché, a quel punto, si sarà già intrapreso il percorso verso le elezioni. Per ora, dice Guerini, una mozione non serve.

FORSE, IL PERICOLO di una nuova Dc si batte anche così. Un pericolo che avvertono solo i renziani? Peppe Civati, su posizioni lontane da quelle del sindaco, non azzarda paragoni: “Non uso categorie del passato. So che è sempre più evidente che le larghe intese sgretolano il centrosinistra”. Ma se rinascesse davvero la Dc? “C’è bisogno che lo dica? Sarei altrove”.

Da Il Fatto Quotidiano del 22/07/2013.

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camillobenso
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Infatti, quello era il centrosinistra,......questo Pd è la Dc.




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Il punto


Dato che Renzi si è messo in silenzio stampa si muovono i suoi. Si suppone che si muoveranno a turno.

Questa denuncia però è pesante e alquanto sospetta.

Pesante perché mira a stoppare gli apparati che tentano si spostare in là la data del congresso, boicottando di fatto Renzi che tenta di anticiparla.

E alquanto sospetta per la scelta temporale di questo annuncio, una scelta fatta poi per la prima volta da un corrente piddina e pure non di sinistra.

Alessandro Gilioli sostiene che i rapporti Pd Casini risalgono ai tempi della sua fuoriuscita dall’alleanza con il Padrino, nel 2007. Non dispongo di questi dati ma Giglioli è più informato di me.

Io invece ricordo le note di stampa che risalgono al febbraio 2010, all’inizio della campagna elettorale delle regionali del 2010 in Puglia.

D’Alema, anche per via di interessi caltagironici sull’acqua, realizza un accordo con Pierfurby per la realizzazione di un laboratorio pugliese Pd-Udc da esportare poi in tutto il Paese e a livello nazionale.

Scenderà per due volte in Puglia per contrastare Vendola. La prima alle primarie, e gli andrà male, la seconda alle regionali e gli andrà altrettanto male.

Dopo questo fatto, quello più determinante è quello di Vasto.

Malgrado il dissenso dei capobastone delle 27 tribù, Bersani va ugualmente a Vasto di sua iniziativa il 15 settembre del 2011.

Domanda del giornalista: <<Partirà da Vasto la nuova alleanza Pd-Idv-Sel?>>

Bersani: <<Ma, ..a dir la verità il percorso è già partito…….>>

http://www.youtube.com/watch?v=SuKcd2f7BuU


Quando tornerà a Roma, Bersani non parlerà mai più dell’alleanza di Vasto per gli schiaffoni ammollatogli dai capobastone del Pd.

Nei disegni Di Pietro deve essere fatto fuori perché è un ex Dc troppo legalitario e troppo vicino alla Costituzione per i loro gusti.

Mentre Vendola verrà accettato per fare lo specchietto delle allodole per il merlame della sinistra.

Serviva solo per far credere che Pd fosse “de sinistra”, mentre era già completamente democristiano.

Tanto alla fine si vede che fine ha fatto Vendola.

Unica utilità per Sel, rientrare in Parlamento e usufruire dei fondi del rimborso elettorale.

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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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(Marc Lazar – Ballarò, 09/07/2013)


Il punto


La Dc “de fatto esordisce” per la prima volta a novembre 2011 sotto il monocolore Monti.

Tutti i Dc tornano uniti ad appoggiare lo stesso governo dopo quasi vent’anni. Da allora diverranno inseparabili.

E i renziani se ne accorgono solo ora? Perché?

Anche se poi nel merito, per come si muovono le correnti legate a Letta e agli obiettivi che intendono conseguire, hanno ragione.


Sostiene Civati:

Peppe Civati, su posizioni lontane da quelle del sindaco, non azzarda paragoni: “Non uso categorie del passato. So che è sempre più evidente che le larghe intese sgretolano il centrosinistra”. Ma se rinascesse davvero la Dc? “C’è bisogno che lo dica? Sarei altrove”.


Ma come è possibile che uno come Civati, oppure la Puppato, il nuovo iscritto Barca, Corradino Mineo che ha dichiarato che se i dissidenti dal voto su Alfano venissero cacciati lui li seguirebbe, non si accorgano di far parte della Dc??????

Cosa deve accadere di così eclatante che possa aprirgli gli occhi?

Quelli del PDc, si sono guardati bene, come al solito, di dover dare una spiegazione sul perché 3,5 milioni di elettori gli hanno voltato le spalle.

Il tentativo di farli fessi con l’alleanza per tutta la legislatura con la destra di Monti, Casini, e Fini, la potevano proporre solo i capobastone Dc.

Adesso i Dc che spingono per la riunificazione definitiva della Dc, sperano in una condanna secca per il Padrino.

Questo sarebbe un ulteriore passo in avanti verso la riunificazione ufficiale.

Se il giochino dovesse andare in porto, il PDc, di fatto sarebbe il partito più consistente.

A destra ci sarebbero i rimasugli dell’Msi.

E a sinistra, una sinistra ridotta al lumicino che manco si vede e si sente.

Una posizione ideale per governare con tranquillità i prossimi dieci o venti anni, crisi economica e finanziaria permettendo.

Agli esultanti Rotondi e Mastella ed altri, che nella coppia Alfano – Letta ci vedevano i nuovi Forlani e Andreotti, e la fotografia di gruppo dei ragazzi Dc del 1992, alla prima prova del fuoco del caso Shalabayeva, si sono dimostrati per quello che realmente sono.

I surrogati dei surrogati dei surrogati dei surrogati dei surrogati di Giulio Andreotti.

Andreotti, che la storia potrà dare un giudizio negativo è stato comunque la mente più raffinata della prima Repubblica anche se spesso l’ha usata male, molto male come l’allearsi con la Mafia SpA.

Se allora il divo Giulio poteva rientrare a pieno titolo delle definizioni dell’epoca, “cavallo di razza”, la nuova coppia al massimo puà fregiarsi del titolo di “somaro di razza”.

Del tanto decantato Forlani, l’ex coniglio mannaro, c’è ben poco da dire. E’ sempre stato una nullità assoluta, l’icona perfetta del demo cristianesimo 2.0 in contrapposizione con De Gasperi.

Basti dire che il suo portaborse era quella nullità assoluta di Pierconfusionando Casini, disseppellito una quindicina di giorni va dalla premiata ditta di Onoranze funebri, La7, per essere messo a disposizione di Telese ad in Onda.

Uno spettacolo horror per chi ama il genere dei morti viventi.

Anche se la salma si trova in buono stato di decomposizione, ha sempre la mente rivolta al passato.

Mi auguro che il nuovo zombie non venga messo di nuovo nel circuito attuale per fare di nuovo guai su guai.

Alcuni fail della memoria sembrano intatti. Infatti, un paio di raggelanti "sono serioooooooooooooo" li ha sparati ancora.


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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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(Marc Lazar – Ballarò, 09/07/2013)


La ciliegina sulla torta


Il Fatto Quotidiano pubblica in prima pagina questa notizia:
http://le-riviste.net/il-fatto-quotidiano-24-07-13/


Tangenti rosse
Pomicino
Lancia il sasso
Contro il Colle.


Non ho fatto a tempo a leggere l’articolo e in rete per ora non c’è nulla.

Nessun altro quotidiano ha pubblicato la notizia.


In questa calda state del ’43, settant’anni dopo, ci mancava solo la notizia delle tangenti rosse all’epoca de Pci di Napolitano.

Perché lo ha fatto proprio ora?
Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

Ogni volta che la sinistra (o il centro sinistra che dir si voglia) si avvicina alla possibilità di guidare il Paese ( o quantomeno a proporsi come alternativa possibile) ci sono sempre strani movimenti .

l'altro giorno pure Casaleggio ha detto MAI col Pd , che tradotto in voti , è un assist per Forza Italia.
Se fosse stato in buona fede avrebbe detto MAI con QUESTO PD .

ma a parte le new entries è sempre il Paese con la Chiesa e la mafia .
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

http://www.youtube.com/watch?v=8ttzysa_ ... ploademail
Milano: "assedio" a Palazzo Marino di studenti contro gli sfratti di spazi
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

E' molto grande la distanza tra il mio progetto di un centrosinistra di governo capace di convincere gli italiani che vincere si può e l’attuale disastro.
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Romanzo criminale - 54



Quel popolo in silenzio e in ginocchio.


L’amico G. si è recato con la famiglia in uno di quei ristoranti del Pd della riviera romagnola, dove si spende poco e si mangia bene e poi nel prezzo ci stanno pure quattro salti nella pista da ballo che non manca mai da quelle parti. Esattamente a Cesenatico.

Con uno degli inservienti rompe il ghiaccio:

<<Sa,..io sono di Milano e lassù vorrebbero sapere cosa ne pensa di questa situazione il popolo del Pd di queste parti.>>

Il popolo del Pd di quelle parti lo conosciamo bene da anni. E’ un popolo prevalentemente di sinistra che arriva dal vecchio Pci.

E’ un popolo che ha fatto negli ultimi 15 anni una serie infinita di indigestione di rospi e di lavande gastriche e che ha terminato tutti i succhi gastrici.


Risposta:

<<Vede questa gente?......Sono più di duecento,….ma sono tutti in silenzio. Non sappiamo più cosa dire né cosa fare……..Ci rimane solo di stare in silenzio………….>>

In silenzio quella gente?

Li conosco dal 1952, da quando mi hanno portato in vacanza a Riccione da bambino. Quelli in silenzio sulla politica non ci sono mai riusciti a stare. Quattro battute messe in croce sulla politica e prendevano subito fuoco.

Questo però è un popolo piegato dagli eventi.

In testa al Fatto Quotidiano oggi campeggia:

Enrico letta mette in riga il Pd: Non c’è alternativa a questo governo,
neanche con il voto”. Oramai è la dittatura delle larghe intese.


In realtà si tratta della difesa della dittatura del monocolore democristiano,…..o meglio, la dittatura delle tdc.

Il popolo della sinistra non è silente solo a Cesenatico, ma in tutto lo Stivalone.

Troppo preso con il mal di stomaco da indigestione di rospi.
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

http://www.youtube.com/watch?v=9m8vi31L ... ploademail
Puglia (M5S): "E i cittadini pagano"
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

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(Marc Lazar – Ballarò, 09/07/2013)


La certezza che questo Paese da questa crisi non ce la farà mai ad uscirne in maniera ordinaria viene oggi dall’atteggiamento assunto da una parte del Pd e da Susanna Camusso, in merito all’affermazione del vice ministro dell’Economia Fassina, circa l’evasione di “sopravvivenza”.

M’interessa assai poco il parere di Matteo Colaninno, anche perché non ho mai capito la sua scelta di fare politica, e di conseguenza esce assai ben poco d’interessante dalla sua bocca, ma rimango allibito alla bocciatura di Susanna Camusso che definisce l’evasione di “sopravvivenza” un errore politico.

Segno che con chi ha una visione ristretta della situazione non ci permetterà di uscirne in forma ordinaria.


1) Una serie di banditi, negli ultimi 40 anni, soprattutto annidati nel mondo della politica hanno permesso con il loro fare e non fare di distruggere interamente il nostro tessuto produttivo. Le nostre grandi aziende del made in Italy.

E in alternativa, che via via le nostre aziende fossero cedute agli stranieri. Questi “italiani” sono stati e lo sono tutt’ora “antitaliani”, senza nessun spirito nazionale.

1. 2) L’ossatura del sistema produttivo italiano, per l’85 % è costituito da piccole imprese
2.
3. Piccole imprese soffrono - Economia Italiana
http://www.economiaitaliana.it/it/artic ... A&ID=6241‎
o
Testata indipendente di attualità economica/imprenditoriale, politica e culturale. ...sostenuto l'accesso al credito da parte delle piccole imprese è un dato di fatto. ... aziende, soprattutto di quelle piccole, l'ossatura del sistema produttivo» ...
4.
5.
6. Assemblea Confartigianato 2013 - Confartigianato Torino
http://www.confartigianatotorino.it/ind ... t...id...‎
o
09/lug/2013 - “Il 2012 è stato un anno difficile per la nostra economia generale e per l'artigianato in particolare. ... che costituiscono l'ossatura del sistema produttivo italiano. Sono infatti le imprese più piccole a soffrire di più : quasi la metà delle ... Fatto grave perché una rappresentanza senza appartenenza e senza ...



Piccola e media impresa (definizioni)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Le piccole e medie imprese o PMI sono aziende le cui dimensioni rientrano entro certi limiti occupazionali e finanziari prefissati. Per questa ragione, ed anche per le oggettive difficoltà di attrarre capitali, Stati e Regioni di solito mettono in atto politiche di sostegno verso la PMI.

È importante considerare che le piccole e medie imprese si comportano talvolta in modo decisamente diverso da quelle di dimensioni maggiori, vuoi per la diversa tipologia di organizzazione (talvolta le PMI sono ancora gestite direttamente dal proprietario), vuoi per la limitata disponibilità di capitali e le conseguentemente differenti politiche gestionali.

Ora vediamo come l'Allegato 1/2 della raccomandazione prevede che vengano suddivise le PMI:
• media impresa, quando il numero dei dipendenti è inferiore a 250, quando il fatturato annuo non supera i 50 milioni di Euro o il totale dell'attivo dello Stato Patrimoniale non supera i 43 milioni di Euro.
• piccola impresa, quando il numero di dipendenti è inferiore a 50, quando il fatturato annuo o il totale dell'attivo dello Stato Patrimoniale annuo non superino i 10 milioni di Euro.
• microimpresa, quando il numero dei dipendenti è inferiore a 10, quando il fatturato annuo o il totale dell'attivo dello Stato Patrimoniale annuo non superino i 2 milioni di Euro.


In sofferenza in questi ultimi due anni, in modo particolare ci stanno le piccole imprese e le microimprese.

Sono aziende che ordinariamente non hanno santi nel Paradiso della Casta.

Sono aziende che devono risolvere i loro problemi con i loro mezzi.

In larga parte hanno origine da operai o maestranze che sapevano fare il loro mestiere e hanno rischiato l’avventura.

Molti di loro hanno fatto sacrifici enormi, lottando gomito a gomito con i loro dipendenti, che molti considerano una famiglia.

Molti non vogliono mollare, non vogliono soccombere.

Anche perché sanno benissimo di buttare sul lastrico altre famiglie.

Molti di loro, i meno egoisti che hanno mantenuto una dimensione umana, si stanno impegnando tutto quello che hanno per non soccombere.

Da due anni ci troviamo che non c’è più lavoro.

Che le banche non ti fanno più credito, anche perché di immobili sequestrati sono pieni e strapieni e non sanno cosa farsene di nuovi dati in garanzia.

In molti casi aspettano i soldi dallo Stato, in tutte le sue diramazioni.

Per via di quei soldi che lo Stato non eroga, molti di loro sono falliti o stanno per fallire.

Quindi, da due anni a questa parte una grande parte delle aziende italiane si trova ad un bivio.

Spesso deve scegliere se deve pagare le tasse o gli stipendi dei dipendenti, con il rischio annesso.

Fa quindi incazzare non poco l’atteggiamento di Susanna Camusso che respinge a priori questa scelta.

Fa incazzare perché fa finta di non ricordare che negli ultimi 10 mesi alcune sentenze stanno facendo giurisprudenza.

Là dove si riesce a dimostrare che la scelta di non pagare i tributi è stata fatta per pagare gli stipendi dei dipendenti, la magistratura non li ha ritenuti reati.

Alcuni giudici, quindi, più umani della Camusso.

Diverso è caso in cui l’imprenditore egoista, distorce i fondi non pagando i tributi, per mandarli sul conto svizzero tramite lo Ior.

Oppure, che quei fondi gli servano per pagare un pieno per il suo yacht, ancorato a Santa Marinella Ligure.
(38 mila euro a botta)

Non è la stessa cosa fare il pieno allo yacht e fare sopravvivere delle famiglie con bambini.

Ed evitino anche i buffoni dei Fratelli mussulmani di urlare ai 4 venti, benvenuto nel Pdl a Fassina, perché dice le stesse cose che ha sempre detto Berlusconi.

Non è così. E’ la solita truffa dei soliti cialtroni perché Berlusconi non sosteneva che in regime di sopravvivenza era preferibile che venissero privilegiati i dipendenti.

Diceva ben altro, che il carico fiscale era troppo alto, e che quindi era lecito non pagare.

Cosa ben diversa.

Ma oggi è un altro giorno difficile, dove i furbi sono sempre in prima fila.

Non ne usciamo più.
peanuts
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Iscritto il: 21/02/2012, 22:29

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da peanuts »

E' impazzito pure Fassina, meraviglioso
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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