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Re: COUNTDOWN
COUNTDOWN
Lunedì , 29 luglio 2013
- 1 al giorno del Giudizio Universale
Mediaset, summit segreto da Berlusconi e il diktat di Gianni Letta e Confalonieri “Comunque non può cadere il governo”
(Liana Milella).
29/07/2013 di triskel182
I falchi invece puntano allo scontro. La strada del rinvio.
Il centrodestra.
IN MEZZO c’è lui, il Cavaliere, che a 48 ore dall’udienza più gravida di conseguenze della sua vita, ha fermato le macchine: «Qui dobbiamo misurare ogni passo non in funzione della mia sola persona, ma guardando al governo e al Paese.(Che gran statista-ndt)
Per quanto mi riguarda, ho detto e ripetuto che il governo, anche se dovessi essere condannato, resterà in piedi.
Ma dai segnali che mi arrivano, a questo punto, non sono più tanto convinto che il Pd possa reggere».(Sempre altruista-ndt)
Sempre lungimirante Berlusconi.
Come uno sciamano fiuta il pericolo e cerca il rimedio.
Ma al di là di possibili arti divinatorie, è assai probabile che al suo orecchio sia giunto l’allarme che sta maturando il casa dei Democratici.
A più d’uno, il premier Enrico Letta non si è tirato indietro dal rivelare una sua preoccupazione: «Sarà pure che Berlusconi, in caso di condanna, conferma il suo pieno appoggio al governo. Lo dice lui e lo ripetono i suoi. Ma il problema può essere un altro».
Un riferimento chiaro alla tenuta del suo partito, il Pd, dinanzi alla eventualità di dover proseguire l’alleanza con «un alleato condannato in via definitiva».
I rumors già si avvertono, si leggono sul web, e per la verità basta parlare con molti esponenti del Pd per cogliere subito la sensazione dell’imbarazzo, della difficoltà, dell’impossibilità ad andare avanti.
Per un Letta in forte fibrillazione, c’è dall’altra parte un Berlusconi che a ogni momento deve fare i conti con le colombe pronte a suggerirgli estrema prudenza.
Gianni Letta in primis, ma anche Fedele Confalonieri.
E da ultimo l’avvocato Franco Coppi. Con i primi due ha avuto un incontro super riservato.
Ma tutti e tre sono convinti, pur se con differenti punti di vista, che una strategia dei toni bassi, della non aggressione dei giudici, possa solo giovare al processo.
Per questo il Cavaliere è stato costretto a smentire l’intervista, parcontro
Maurizio Belpietro.
Quel dare per scontata la condanna — «Non farò l’esule, come fu costretto Craxi, né accetterò di essere affidato ai servizi sociali, come un criminale che deve essere rieducato, se si assumono la responsabilità di condannarmi vado in carcere» — è suonata come una gratuita provocazione.
Per carità, chi ci ha parlato, sa che Berlusconi la pensa proprio così, ma Coppi ritiene che dichiarazioni simili siano veleno gratuito Va detto, ovviamente, che lo stesso Berlusconi incita i suoi alla protesta dura.
Ecco Daniela Santanché, che ha cenato ad Arcore sabato sera con Denis Verdini, pronta a dire che «è pessimista» e sente odore di una condanna che «metterebbe in discussione il voto di 10milioni di italiani, i quali certamente non resteranno in silenzio se si verificasse questo attentato alla democrazia».
Toni simili da Mariastella Gelmini in ansia per una sentenza «che potrebbe cambiare gli equilibri e danneggiare il Paese».
Di «cortocircuito democratico » e di «libertà di tutti in pericolo » parla Anna Maria Bernini.
Tutto questo, dagli allarmi nel Pd alla pressione per una risposta dura nel Pdl, rende anche difficile scegliere la strada tecnica da seguire per l’udienza. Berlusconi lo ha spiegato a Coppi che preme per individuare soprattutto le giuste mosse processuali.
Per questo gli avrebbe detto: «Avvocato, io non sono Andreotti… da me e dalle mie scelte dipende la vita del governo e la storia del Paese ».
Rinvio o non rinvio dell’udienza, è stato questo il rovello domenicale che si è dipanato ad Arcore. Una scelta da fare alla luce del retroscena politico che comporta.
Sul piano strettamente personale Berlusconi, stressato dall’attesa, vorrebbe chiudere tutto immediatamente.
Eccolo dire: «Meglio sapere subito che soffrire un altro mese» confessa agli amici che lo chiamano di continuo.
Gli avvocati Ghedini e Coppi, soprattutto Coppi, credono alla strategia del rinvio sin dal giorno in cui la Cassazione ha fissato l’udienza per il 30 luglio.
Ma la decisione non è solo tecnica, a questo punto è soprattutto politica.
Per questo, per tutta la settimana, dagli avvocati è arrivato il continuo messaggio: «Noi siamo pronti a qualsiasi soluzione, la richiesta di rinvio, con tanto di motivazioni, è già pronta, ma alla fine soltanto lui vuole decidere alla luce della sue considerazioni politiche».
Tutto ruota intorno ai 25-30 giorni in più che la Cassazione potrebbe concedere a Berlusconi in caso di rinvio.
Certo, potrebbero prolungare la vita del governo, ma potrebbero anche impedire di aprire una finestra elettorale in autunno qualora il Pd dovesse far cadere il governo in caso di condanna.
Il faccia a faccia tra il Cavaliere e i suoi due legali proseguirà oggi a Roma, dove il leader del Pdl torna per essere poi pronto a seguire l’andamento dell’udienza in Cassazione sin dalla mattina di domani.
Da La Repubblica del 29/07/2013.
Lunedì , 29 luglio 2013
- 1 al giorno del Giudizio Universale
Mediaset, summit segreto da Berlusconi e il diktat di Gianni Letta e Confalonieri “Comunque non può cadere il governo”
(Liana Milella).
29/07/2013 di triskel182
I falchi invece puntano allo scontro. La strada del rinvio.
Il centrodestra.
IN MEZZO c’è lui, il Cavaliere, che a 48 ore dall’udienza più gravida di conseguenze della sua vita, ha fermato le macchine: «Qui dobbiamo misurare ogni passo non in funzione della mia sola persona, ma guardando al governo e al Paese.(Che gran statista-ndt)
Per quanto mi riguarda, ho detto e ripetuto che il governo, anche se dovessi essere condannato, resterà in piedi.
Ma dai segnali che mi arrivano, a questo punto, non sono più tanto convinto che il Pd possa reggere».(Sempre altruista-ndt)
Sempre lungimirante Berlusconi.
Come uno sciamano fiuta il pericolo e cerca il rimedio.
Ma al di là di possibili arti divinatorie, è assai probabile che al suo orecchio sia giunto l’allarme che sta maturando il casa dei Democratici.
A più d’uno, il premier Enrico Letta non si è tirato indietro dal rivelare una sua preoccupazione: «Sarà pure che Berlusconi, in caso di condanna, conferma il suo pieno appoggio al governo. Lo dice lui e lo ripetono i suoi. Ma il problema può essere un altro».
Un riferimento chiaro alla tenuta del suo partito, il Pd, dinanzi alla eventualità di dover proseguire l’alleanza con «un alleato condannato in via definitiva».
I rumors già si avvertono, si leggono sul web, e per la verità basta parlare con molti esponenti del Pd per cogliere subito la sensazione dell’imbarazzo, della difficoltà, dell’impossibilità ad andare avanti.
Per un Letta in forte fibrillazione, c’è dall’altra parte un Berlusconi che a ogni momento deve fare i conti con le colombe pronte a suggerirgli estrema prudenza.
Gianni Letta in primis, ma anche Fedele Confalonieri.
E da ultimo l’avvocato Franco Coppi. Con i primi due ha avuto un incontro super riservato.
Ma tutti e tre sono convinti, pur se con differenti punti di vista, che una strategia dei toni bassi, della non aggressione dei giudici, possa solo giovare al processo.
Per questo il Cavaliere è stato costretto a smentire l’intervista, parcontro
Maurizio Belpietro.
Quel dare per scontata la condanna — «Non farò l’esule, come fu costretto Craxi, né accetterò di essere affidato ai servizi sociali, come un criminale che deve essere rieducato, se si assumono la responsabilità di condannarmi vado in carcere» — è suonata come una gratuita provocazione.
Per carità, chi ci ha parlato, sa che Berlusconi la pensa proprio così, ma Coppi ritiene che dichiarazioni simili siano veleno gratuito Va detto, ovviamente, che lo stesso Berlusconi incita i suoi alla protesta dura.
Ecco Daniela Santanché, che ha cenato ad Arcore sabato sera con Denis Verdini, pronta a dire che «è pessimista» e sente odore di una condanna che «metterebbe in discussione il voto di 10milioni di italiani, i quali certamente non resteranno in silenzio se si verificasse questo attentato alla democrazia».
Toni simili da Mariastella Gelmini in ansia per una sentenza «che potrebbe cambiare gli equilibri e danneggiare il Paese».
Di «cortocircuito democratico » e di «libertà di tutti in pericolo » parla Anna Maria Bernini.
Tutto questo, dagli allarmi nel Pd alla pressione per una risposta dura nel Pdl, rende anche difficile scegliere la strada tecnica da seguire per l’udienza. Berlusconi lo ha spiegato a Coppi che preme per individuare soprattutto le giuste mosse processuali.
Per questo gli avrebbe detto: «Avvocato, io non sono Andreotti… da me e dalle mie scelte dipende la vita del governo e la storia del Paese ».
Rinvio o non rinvio dell’udienza, è stato questo il rovello domenicale che si è dipanato ad Arcore. Una scelta da fare alla luce del retroscena politico che comporta.
Sul piano strettamente personale Berlusconi, stressato dall’attesa, vorrebbe chiudere tutto immediatamente.
Eccolo dire: «Meglio sapere subito che soffrire un altro mese» confessa agli amici che lo chiamano di continuo.
Gli avvocati Ghedini e Coppi, soprattutto Coppi, credono alla strategia del rinvio sin dal giorno in cui la Cassazione ha fissato l’udienza per il 30 luglio.
Ma la decisione non è solo tecnica, a questo punto è soprattutto politica.
Per questo, per tutta la settimana, dagli avvocati è arrivato il continuo messaggio: «Noi siamo pronti a qualsiasi soluzione, la richiesta di rinvio, con tanto di motivazioni, è già pronta, ma alla fine soltanto lui vuole decidere alla luce della sue considerazioni politiche».
Tutto ruota intorno ai 25-30 giorni in più che la Cassazione potrebbe concedere a Berlusconi in caso di rinvio.
Certo, potrebbero prolungare la vita del governo, ma potrebbero anche impedire di aprire una finestra elettorale in autunno qualora il Pd dovesse far cadere il governo in caso di condanna.
Il faccia a faccia tra il Cavaliere e i suoi due legali proseguirà oggi a Roma, dove il leader del Pdl torna per essere poi pronto a seguire l’andamento dell’udienza in Cassazione sin dalla mattina di domani.
Da La Repubblica del 29/07/2013.
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Re: COUNTDOWN
DOMANI LA DECISIONE DELLA CASSAZIONE
Pena confermata, annullamento o rinvio
MILANO - È tutta una questione di motivazioni: un po' come un'atleta, anche una sentenza - quando entra sulla pista della Cassazione - passa in giudicato oppure precipita giù dal podio a seconda di quanto cinque componenti della Suprema Corte, giudici solo di legittimità e non più del merito della causa, trovino corretta la tenuta logico-giuridica delle motivazioni che in Appello la sorreggevano. Nel caso del processo Mediaset, che imputa a Silvio Berlusconi una superstite (alle tante prescrizioni già intervenute) frode fiscale di 7,3 milioni di euro nell'ammortamento nelle dichiarazioni dei redditi Mediaset 2002-2003 di diritti tv negoziati all'estero anni prima con il produttore americano-egiziano Frank Agrama, si parte da una «doppia conforme», cioè da due sentenze di merito che sia in Tribunale sia in Appello hanno inquadrato nello stesso modo la responsabilità dei fatti e l'entità della pena.
LE PENE IN GIOCO- La prima possibilità, statisticamente parlando, è dunque che domani anche la Cassazione possa confermare la condanna a 4 anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici. Sul versante della libertà personale, 3 dei 4 anni sarebbero comunque condonati dall'indulto del 2006, e Berlusconi per l'anno residuo non andrebbe mai in carcere: o perché (come fanno ogni giorno tutti quelli nella sua situazione) chiederebbe al Tribunale di Sorveglianza e senz'altro otterrebbe la misura alternativa al carcere dell'affidamento in prova ai servizi sociali, o perché (anche qualora per principio non chiedesse questo beneficio) il suo essere ultrasettantenne gli assicurerebbe gli arresti domiciliari pure nel peggiore dei casi. La pena interdittiva, invece è quella che per 5 anni lo farebbe decadere da parlamentare e, nel caso si tornasse a votare, gli impedirebbe di candidarsi. La procedura prevede un passaggio in Senato e un voto della giunta delle immunità e dell'aula per prendere atto della sentenza definitiva e dichiarare la decadenza: ma è possibile che nel caso di Berlusconi il suo partito azzardi un mai prima tentato braccio di ferro parlamentare volto a vanificare l'operatività di una sentenza definitiva di interdizione.
DUE TIPI DI ASSOLUZIONE - Nulla tuttavia impedisce che anche una «doppia conforme» venga cassata dalla Suprema Corte nel caso in cui sia accolto uno dei cinquanta motivi di ricorso presentati dai difensori del capo del Pdl, il senatore Niccolò Ghedini e il professor Franco Coppi. In questo caso, la sorte di Berlusconi dipenderà dal tipo di debolezza che la Cassazione dovesse cogliere nella motivazione d'Appello. Potrà annullare la condanna ma ordinare un altro processo d'Appello, indicandogli il punto da riconsiderare e da rimotivare meglio, e in questo caso il nuovo Appello e la successiva nuova Cassazione non è detto facciano in tempo a essere celebrati prima della prescrizione nel settembre 2014 dell'ultima imputazione relativa al 2003. Oppure potrà annullare la condanna senza ordinare un nuovo Appello, dunque con assoluzione secca e totale e definitiva dell'imputato. Vi spera la difesa di Berlusconi, sostenendo che l'ex premier, non facendo parte di alcun organo amministrativo e non avendo firmato le dichiarazioni dei redditi di Mediaset 2002-2003, non potrebbe tecnicamente rispondere di concorso in un reato il cui autore formale (cioè il funzionario firmatario della dichiarazione dei redditi) non è imputato. L'altra trincea difensiva si attesta sui proscioglimenti che Berlusconi negli ultimi due anni ha avuto sia a Milano sia a Roma (entrambi confermati in Cassazione) nelle udienze preliminari del «gemello» processo Mediatrade su meccanismi analoghi ma epoche successive. Specialmente la sentenza preliminare di Roma è cavalcata dalla difesa perché ravvisò nel coimputato Agrama non un socio occulto di Berlusconi ma «una effettiva attività di intermediazione di pacchetti di diritti», e nella maggiorazione dei prezzi del 50% «un ricarico quantomeno in termini astratti del tutto ragionevole». Qui si è molto vicini a entrare in valutazioni di merito che alla Cassazione sono precluse, ma la Suprema Corte potrà sempre sindacare se sia corretta la controargomentazione dei giudici di merito milanesi, secondo i quali questi due proscioglimenti Mediatrade «non possono incidere sul giudizio» perché «attengono a diversi periodi di tempo e a distinti quadri probatori». Questione di puro diritto è invece la rilevanza penale o meno, dentro il contenitore giuridico della frode fiscale, dei fatti ricostruiti dai giudici di merito: qui accusa e difesa duellano infatti sull'interpretazione o sul travisamento (che si rimproverano a vicenda) della sentenza di Cassazione n. 45056 del 23 dicembre 2010, sulla quale la difesa punta per affermare che il reato non è configurabile nell'ipotesi di «non congruità» di un'operazione realmente effettuata e pagata. Applicato al caso concreto, la difesa vuole cioè rimarcare che il corrispettivo indicato nelle fatture era assolutamente «reale» nel senso che corrispondeva davvero al prezzo pagato da Mediaset ad Agrama per l'acquisto di quei diritti tv, e che le corrispondenti somme uscivano effettivamente dalle casse di Mediaset senza retrocessioni provate: insomma il valore poteva anche essere non congruo, ma il costo sarebbe stato davvero sostenuto da Mediaset, dunque effettivo e tale da non far configurare il reato.
RINVIO DUBBIO- Solo domani all'ultimo minuto i legali decideranno se provare a chiedere un rinvio dell'udienza, la cui gittata è però una incognita perché il cambio della data, se oltre pochi giorni, avrebbe il delicato effetto di cambiare anche i giudici. Attualmente, come da tabella prefissata, sono quelli del primo collegio di turno (fino al 10 agosto) nella sezione feriale, dove il processo Mediaset è stato incardinato in anticipo perché metà (l'anno 2002) rischiava di prescriversi tra poco: non l'iper prudenziale 1 agosto calcolato dallo spoglio della Cassazione, ma pur sempre il 13 settembre (stima del Corriere) o 26 settembre (stima della difesa). L'obiettivo di Berlusconi sarebbe, a prescrizione nel frattempo congelata, superare il 15 settembre, fine della sezione feriale e ritorno alla sezione (terza) ordinariamente competente sulle frodi fiscali. Ma l'impressione è che il rinvio, se chiesto, o sarà molto breve o non sarà. E in quest'ultimo caso la sentenza, se non già domani sera, arriverebbe mercoledì.
29 luglio 2013 | 8:26
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Luigi Ferrarella
Così si giocherà la partita dell'interdizione
http://www.corriere.it/cronache/13_lugl ... 6665.shtml
Pena confermata, annullamento o rinvio
MILANO - È tutta una questione di motivazioni: un po' come un'atleta, anche una sentenza - quando entra sulla pista della Cassazione - passa in giudicato oppure precipita giù dal podio a seconda di quanto cinque componenti della Suprema Corte, giudici solo di legittimità e non più del merito della causa, trovino corretta la tenuta logico-giuridica delle motivazioni che in Appello la sorreggevano. Nel caso del processo Mediaset, che imputa a Silvio Berlusconi una superstite (alle tante prescrizioni già intervenute) frode fiscale di 7,3 milioni di euro nell'ammortamento nelle dichiarazioni dei redditi Mediaset 2002-2003 di diritti tv negoziati all'estero anni prima con il produttore americano-egiziano Frank Agrama, si parte da una «doppia conforme», cioè da due sentenze di merito che sia in Tribunale sia in Appello hanno inquadrato nello stesso modo la responsabilità dei fatti e l'entità della pena.
LE PENE IN GIOCO- La prima possibilità, statisticamente parlando, è dunque che domani anche la Cassazione possa confermare la condanna a 4 anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici. Sul versante della libertà personale, 3 dei 4 anni sarebbero comunque condonati dall'indulto del 2006, e Berlusconi per l'anno residuo non andrebbe mai in carcere: o perché (come fanno ogni giorno tutti quelli nella sua situazione) chiederebbe al Tribunale di Sorveglianza e senz'altro otterrebbe la misura alternativa al carcere dell'affidamento in prova ai servizi sociali, o perché (anche qualora per principio non chiedesse questo beneficio) il suo essere ultrasettantenne gli assicurerebbe gli arresti domiciliari pure nel peggiore dei casi. La pena interdittiva, invece è quella che per 5 anni lo farebbe decadere da parlamentare e, nel caso si tornasse a votare, gli impedirebbe di candidarsi. La procedura prevede un passaggio in Senato e un voto della giunta delle immunità e dell'aula per prendere atto della sentenza definitiva e dichiarare la decadenza: ma è possibile che nel caso di Berlusconi il suo partito azzardi un mai prima tentato braccio di ferro parlamentare volto a vanificare l'operatività di una sentenza definitiva di interdizione.
DUE TIPI DI ASSOLUZIONE - Nulla tuttavia impedisce che anche una «doppia conforme» venga cassata dalla Suprema Corte nel caso in cui sia accolto uno dei cinquanta motivi di ricorso presentati dai difensori del capo del Pdl, il senatore Niccolò Ghedini e il professor Franco Coppi. In questo caso, la sorte di Berlusconi dipenderà dal tipo di debolezza che la Cassazione dovesse cogliere nella motivazione d'Appello. Potrà annullare la condanna ma ordinare un altro processo d'Appello, indicandogli il punto da riconsiderare e da rimotivare meglio, e in questo caso il nuovo Appello e la successiva nuova Cassazione non è detto facciano in tempo a essere celebrati prima della prescrizione nel settembre 2014 dell'ultima imputazione relativa al 2003. Oppure potrà annullare la condanna senza ordinare un nuovo Appello, dunque con assoluzione secca e totale e definitiva dell'imputato. Vi spera la difesa di Berlusconi, sostenendo che l'ex premier, non facendo parte di alcun organo amministrativo e non avendo firmato le dichiarazioni dei redditi di Mediaset 2002-2003, non potrebbe tecnicamente rispondere di concorso in un reato il cui autore formale (cioè il funzionario firmatario della dichiarazione dei redditi) non è imputato. L'altra trincea difensiva si attesta sui proscioglimenti che Berlusconi negli ultimi due anni ha avuto sia a Milano sia a Roma (entrambi confermati in Cassazione) nelle udienze preliminari del «gemello» processo Mediatrade su meccanismi analoghi ma epoche successive. Specialmente la sentenza preliminare di Roma è cavalcata dalla difesa perché ravvisò nel coimputato Agrama non un socio occulto di Berlusconi ma «una effettiva attività di intermediazione di pacchetti di diritti», e nella maggiorazione dei prezzi del 50% «un ricarico quantomeno in termini astratti del tutto ragionevole». Qui si è molto vicini a entrare in valutazioni di merito che alla Cassazione sono precluse, ma la Suprema Corte potrà sempre sindacare se sia corretta la controargomentazione dei giudici di merito milanesi, secondo i quali questi due proscioglimenti Mediatrade «non possono incidere sul giudizio» perché «attengono a diversi periodi di tempo e a distinti quadri probatori». Questione di puro diritto è invece la rilevanza penale o meno, dentro il contenitore giuridico della frode fiscale, dei fatti ricostruiti dai giudici di merito: qui accusa e difesa duellano infatti sull'interpretazione o sul travisamento (che si rimproverano a vicenda) della sentenza di Cassazione n. 45056 del 23 dicembre 2010, sulla quale la difesa punta per affermare che il reato non è configurabile nell'ipotesi di «non congruità» di un'operazione realmente effettuata e pagata. Applicato al caso concreto, la difesa vuole cioè rimarcare che il corrispettivo indicato nelle fatture era assolutamente «reale» nel senso che corrispondeva davvero al prezzo pagato da Mediaset ad Agrama per l'acquisto di quei diritti tv, e che le corrispondenti somme uscivano effettivamente dalle casse di Mediaset senza retrocessioni provate: insomma il valore poteva anche essere non congruo, ma il costo sarebbe stato davvero sostenuto da Mediaset, dunque effettivo e tale da non far configurare il reato.
RINVIO DUBBIO- Solo domani all'ultimo minuto i legali decideranno se provare a chiedere un rinvio dell'udienza, la cui gittata è però una incognita perché il cambio della data, se oltre pochi giorni, avrebbe il delicato effetto di cambiare anche i giudici. Attualmente, come da tabella prefissata, sono quelli del primo collegio di turno (fino al 10 agosto) nella sezione feriale, dove il processo Mediaset è stato incardinato in anticipo perché metà (l'anno 2002) rischiava di prescriversi tra poco: non l'iper prudenziale 1 agosto calcolato dallo spoglio della Cassazione, ma pur sempre il 13 settembre (stima del Corriere) o 26 settembre (stima della difesa). L'obiettivo di Berlusconi sarebbe, a prescrizione nel frattempo congelata, superare il 15 settembre, fine della sezione feriale e ritorno alla sezione (terza) ordinariamente competente sulle frodi fiscali. Ma l'impressione è che il rinvio, se chiesto, o sarà molto breve o non sarà. E in quest'ultimo caso la sentenza, se non già domani sera, arriverebbe mercoledì.
29 luglio 2013 | 8:26
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Luigi Ferrarella
Così si giocherà la partita dell'interdizione
http://www.corriere.it/cronache/13_lugl ... 6665.shtml
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Re: COUNTDOWN
A circa 32 ore dalla ipotetica sentenza da Giudizio Universale le notizie sono tutte altamente contrastanti come 10 giorni fa.
L'unica cosa certa è il ricatto sulla Corte.
Se condannato crolla l'Italia.
Il Cav promette battaglia e risveglia i duri del partito
Domani il verdetto su Mediaset: se Berlusconi sarà (ingiustamente) condannato pronte le dimissioni dei parlamentari Pdl
Adalberto Signore - Lun, 29/07/2013 - 08:06
stato più forte di lui. E alla fine Silvio Berlusconi ha deciso di rompere il silenzio che gli avevano imposto in questi giorni gli avvocati. Niente attacchi alla magistratura e nessun riferimento a quello che più volte ha definito un «accerchiamento delle procure» e un «tentativo di golpe giudiziario», è vero.
Ma comunque il senso del colloquio con il direttore di Libero Maurizio Belpietro è chiaro e allo stesso tempo dirompente.
Perché il Cavaliere lascia intendere che non farà sconti e che se alla fine la Cassazione deciderà di confermare la sentenza sui diritti tv Mediaset tutti dovranno «assumersi le loro responsabilità».
È questo il senso di dire che nel caso di condanna «andrò in carcere lo stesso». Perché è chiaro che un Berlusconi davvero dietro le sbarre non è un problema solo per Berlusconi o per il centrodestra, ma lo è anche per il Pd e per tutto il Paese. Al di là dell'effettiva volontà dell'ex premier, infatti, la tenuta del governo sarebbe di fatto messa in discussione: sul fronte Pdl dalla prevedibile alzata di scudi di via dell'Umiltà, con tanto di dimissioni in blocco di deputati e senatori, ma - a questo punto - anche dei ministri; sul fronte Pd dallo strappo interno ai Democratici, con una consistente fetta del partito che punterebbe il dito contro un Enrico Letta che governa con un «condannato». Senza considerare che un Berlusconi davvero in carcere porterebbe l'Italia sulle prime pagine di tutti i giornali stranieri, riportando sotto i riflettori lo scontro tra giustizia e politica che è ormai una delle eterne anomalie italiane.
È per tutte queste ragioni, insomma, che il Cavaliere ci tiene a dire che non ci saranno scorciatoie perché «non accetterò di essere affidato ai servizi sociali come un criminale che va rieducato». Un affondo duro, tanto che di prima mattina Paolo Bonaiuti non è l'unico a saltare dal letto. E dopo qualche telefonata tra Roma e Arcore arriva la smentita di Palazzo Grazioli che derubrica il tutto a un «colloquio liberamente interpretato». D'altra parte, l'uscita del Cavaliere è quanto di più lontano ci sia dalla linea del low profile imposta dal cassazionista Franco Coppi non solo a Berlusconi ma pure a tutti i parlamentari del Pdl che non a caso nelle ultime settimane sono stati stranamente silenziosi sul fronte giustizia.
Non a caso, ieri si sono ricominciati a sentire i cosiddetti falchi. A partire da Daniela Santanchè - che considera un'eventuale condanna come un «attentato alla democrazia» ed è pronta alla piazza - fino al sottosegretario Michaela Biancofiore passando per Mariastella Gelmini.
Tacciono, invece, tutti i ministeriali. In un momento, peraltro, in cui si è riaccesa la tensione tra falchi e colombe, visto che tra i primi più d'uno sostiene che ci sia chi non si straccerebbe le vesti nel caso di condanna del Cavaliere. Che nel colloquio con Belpietro assicura: «Non farò l'esule, come fu costretto a fare Bettino Craxi. Né accetterò di essere affidato ai servizi sociali, come un criminale che deve essere rieducato. Ho quasi 78 anni e avrei diritto ai domiciliari, ma se mi condannano, se si assumono questa responsabilità, andrò in carcere». E ancora: «Non ho dormito per un mese. La notte mi svegliavo e guardavo il soffitto, ripensando a quello che mi hanno fatto. In pochi mesi otto pronunciamenti contro di me. I diritti Mediaset, Ruby, la telefonata Fassino-Consorte, gli alimenti alla mia ex moglie, le richieste dei pm di Napoli e Bari, la decisione della Consulta sul legittimo impedimento, il respingimento della richiesta di trasferire a Brescia il processo per le cene di Arcore, l'abnorme risarcimento a De Benedetti».
http://www.ilgiornale.it/news/interni/c ... 39638.html
L'unica cosa certa è il ricatto sulla Corte.
Se condannato crolla l'Italia.
Il Cav promette battaglia e risveglia i duri del partito
Domani il verdetto su Mediaset: se Berlusconi sarà (ingiustamente) condannato pronte le dimissioni dei parlamentari Pdl
Adalberto Signore - Lun, 29/07/2013 - 08:06
stato più forte di lui. E alla fine Silvio Berlusconi ha deciso di rompere il silenzio che gli avevano imposto in questi giorni gli avvocati. Niente attacchi alla magistratura e nessun riferimento a quello che più volte ha definito un «accerchiamento delle procure» e un «tentativo di golpe giudiziario», è vero.
Ma comunque il senso del colloquio con il direttore di Libero Maurizio Belpietro è chiaro e allo stesso tempo dirompente.
Perché il Cavaliere lascia intendere che non farà sconti e che se alla fine la Cassazione deciderà di confermare la sentenza sui diritti tv Mediaset tutti dovranno «assumersi le loro responsabilità».
È questo il senso di dire che nel caso di condanna «andrò in carcere lo stesso». Perché è chiaro che un Berlusconi davvero dietro le sbarre non è un problema solo per Berlusconi o per il centrodestra, ma lo è anche per il Pd e per tutto il Paese. Al di là dell'effettiva volontà dell'ex premier, infatti, la tenuta del governo sarebbe di fatto messa in discussione: sul fronte Pdl dalla prevedibile alzata di scudi di via dell'Umiltà, con tanto di dimissioni in blocco di deputati e senatori, ma - a questo punto - anche dei ministri; sul fronte Pd dallo strappo interno ai Democratici, con una consistente fetta del partito che punterebbe il dito contro un Enrico Letta che governa con un «condannato». Senza considerare che un Berlusconi davvero in carcere porterebbe l'Italia sulle prime pagine di tutti i giornali stranieri, riportando sotto i riflettori lo scontro tra giustizia e politica che è ormai una delle eterne anomalie italiane.
È per tutte queste ragioni, insomma, che il Cavaliere ci tiene a dire che non ci saranno scorciatoie perché «non accetterò di essere affidato ai servizi sociali come un criminale che va rieducato». Un affondo duro, tanto che di prima mattina Paolo Bonaiuti non è l'unico a saltare dal letto. E dopo qualche telefonata tra Roma e Arcore arriva la smentita di Palazzo Grazioli che derubrica il tutto a un «colloquio liberamente interpretato». D'altra parte, l'uscita del Cavaliere è quanto di più lontano ci sia dalla linea del low profile imposta dal cassazionista Franco Coppi non solo a Berlusconi ma pure a tutti i parlamentari del Pdl che non a caso nelle ultime settimane sono stati stranamente silenziosi sul fronte giustizia.
Non a caso, ieri si sono ricominciati a sentire i cosiddetti falchi. A partire da Daniela Santanchè - che considera un'eventuale condanna come un «attentato alla democrazia» ed è pronta alla piazza - fino al sottosegretario Michaela Biancofiore passando per Mariastella Gelmini.
Tacciono, invece, tutti i ministeriali. In un momento, peraltro, in cui si è riaccesa la tensione tra falchi e colombe, visto che tra i primi più d'uno sostiene che ci sia chi non si straccerebbe le vesti nel caso di condanna del Cavaliere. Che nel colloquio con Belpietro assicura: «Non farò l'esule, come fu costretto a fare Bettino Craxi. Né accetterò di essere affidato ai servizi sociali, come un criminale che deve essere rieducato. Ho quasi 78 anni e avrei diritto ai domiciliari, ma se mi condannano, se si assumono questa responsabilità, andrò in carcere». E ancora: «Non ho dormito per un mese. La notte mi svegliavo e guardavo il soffitto, ripensando a quello che mi hanno fatto. In pochi mesi otto pronunciamenti contro di me. I diritti Mediaset, Ruby, la telefonata Fassino-Consorte, gli alimenti alla mia ex moglie, le richieste dei pm di Napoli e Bari, la decisione della Consulta sul legittimo impedimento, il respingimento della richiesta di trasferire a Brescia il processo per le cene di Arcore, l'abnorme risarcimento a De Benedetti».
http://www.ilgiornale.it/news/interni/c ... 39638.html
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Re: COUNTDOWN
29 LUG 2013 12:18
IL BANANA STRAPARLA SULLA GALERA (CHE NON FARA’ MAI), E COPPI (QUASI) SCOPPIA
Il penalista irritato dalle sparate a due giorni dal verdetto - Il “low profile” serviva a non politicizzare l’eventuale annullamento della sentenza - L’avvocato punta sulla mancanza di prove contro B., o a derubricare il reato da frode fiscale a infedele dichiarazione (e poi prescrizione)…
Maria Corbi per "la Stampa"
Le esternazioni smentite, ma non troppo, di Berlusconi a due giorni dalla Cassazione sul quotidiano Libero, fanno alzare gli occhi al cielo al professor Coppi che aveva imposto un rigoroso silenzio. E rendono meno terso il cielo di Porto Recanati dove ieri il professore è andato a ricevere la cittadinanza onoraria.
Ma con, e da, Berlusconi molte regole sono state travolte. E Coppi ha dovuto iniettarsi una doppia dose di pazienza. Nelle stanze lastricate di parquet, tappezzate di codici, libri e boiserie nel cuore dei Parioli sono stati tanti i clienti accompagnati alla porta perché non avevano seguito il consiglio del professore di stare zitti.
A Don Gelmini, indagato all'epoca dalla Procura di Terni per abusi sessuali, il benservito è stato comunicato via telegramma, causa «ingestibilità dell'indagato e della sua linea di difesa». In poche parole: troppe esternazioni. Con Berlusconi le cose sono più complicate, perché il ruolo di Coppi, volente o nolente, non è solo quello del legale di fiducia, ma anche quello di colui che potrebbe salvare le sorti del governo e quindi del Paese. Molte le pressioni che fanno si che il professore resista anche davanti a comportamenti che normalmente lo farebbero infuriare senza ritorno.
Coppi ha più volte detto che nelle carte del processo per i diritti Mediaset esistono diversi elementi che potrebbero portare a un annullamento della Cassazione, con o senza rinvio. A iniziare dalla carenza di motivazione della condanna per quanto riguarda il ruolo di Berlusconi in queste partite di diritti e di ammortamenti in bilancio. Nessuna prova che fosse lui l'architetto di questo sistema.
La paura è quella che dichiarazioni e azioni sconsiderate possano «attutire», o comunque deviare l'attenzione dei giudici durante l'arringa difensiva. Pagine e pagine di appunti per dimostrare l'estraneità di Berlusconi dalla vicenda dei diritti Mediaset, vergate a mano con penna stilografica e inchiostro nero. Una scaletta, niente di più: il professore domani parlerà a braccio, come sempre. E affronterà complicati passaggi di diritto tributario tentando di dimostrare che anche se evasione fiscale c'è stata non si tratta di frode e quindi le pene devono essere riviste.
Stasera un incontro di Berlusconi con i suoi fedelissimi, per fare il punto, potrebbe portare alla decisione dell'ultimo minuto di chiedere il rinvio, ma sembra improbabile. Non solo per una decisione politica e di strategia legale, ma soprattutto perché la corte del Cavaliere è in crisi da astinenza.
E vuole arrivare al «redde rationem». In prima fila tra gli scalpitanti Daniela Santanchè, che proprio non resiste in questo limbo low profile: «Se fino ad ora il presidente Berlusconi ha dato la linea della responsabilità, del silenzio, del rispetto, da dopo il 30 luglio tutto ciò non potrebbe non valere più per quegli oltre 10 milioni di italiani che certamente non rimarranno in silenzio se si verificasse questo attentato alla democrazia».
E tra le azioni da intraprendere in caso di condanna di Berlusconi tra il popolo del cavaliere girano proposte incredibili, tra cui quella di interrompere le comunicazioni tra Nord e Sud, o di chiudere il Parlamento. Goliardia? Può darsi. Nel dubbio in molti confidano nel mantello con la «S» del professor Coppi nell'inedito ruolo di possibile salvatore della patria.
IL BANANA STRAPARLA SULLA GALERA (CHE NON FARA’ MAI), E COPPI (QUASI) SCOPPIA
Il penalista irritato dalle sparate a due giorni dal verdetto - Il “low profile” serviva a non politicizzare l’eventuale annullamento della sentenza - L’avvocato punta sulla mancanza di prove contro B., o a derubricare il reato da frode fiscale a infedele dichiarazione (e poi prescrizione)…
Maria Corbi per "la Stampa"
Le esternazioni smentite, ma non troppo, di Berlusconi a due giorni dalla Cassazione sul quotidiano Libero, fanno alzare gli occhi al cielo al professor Coppi che aveva imposto un rigoroso silenzio. E rendono meno terso il cielo di Porto Recanati dove ieri il professore è andato a ricevere la cittadinanza onoraria.
Ma con, e da, Berlusconi molte regole sono state travolte. E Coppi ha dovuto iniettarsi una doppia dose di pazienza. Nelle stanze lastricate di parquet, tappezzate di codici, libri e boiserie nel cuore dei Parioli sono stati tanti i clienti accompagnati alla porta perché non avevano seguito il consiglio del professore di stare zitti.
A Don Gelmini, indagato all'epoca dalla Procura di Terni per abusi sessuali, il benservito è stato comunicato via telegramma, causa «ingestibilità dell'indagato e della sua linea di difesa». In poche parole: troppe esternazioni. Con Berlusconi le cose sono più complicate, perché il ruolo di Coppi, volente o nolente, non è solo quello del legale di fiducia, ma anche quello di colui che potrebbe salvare le sorti del governo e quindi del Paese. Molte le pressioni che fanno si che il professore resista anche davanti a comportamenti che normalmente lo farebbero infuriare senza ritorno.
Coppi ha più volte detto che nelle carte del processo per i diritti Mediaset esistono diversi elementi che potrebbero portare a un annullamento della Cassazione, con o senza rinvio. A iniziare dalla carenza di motivazione della condanna per quanto riguarda il ruolo di Berlusconi in queste partite di diritti e di ammortamenti in bilancio. Nessuna prova che fosse lui l'architetto di questo sistema.
La paura è quella che dichiarazioni e azioni sconsiderate possano «attutire», o comunque deviare l'attenzione dei giudici durante l'arringa difensiva. Pagine e pagine di appunti per dimostrare l'estraneità di Berlusconi dalla vicenda dei diritti Mediaset, vergate a mano con penna stilografica e inchiostro nero. Una scaletta, niente di più: il professore domani parlerà a braccio, come sempre. E affronterà complicati passaggi di diritto tributario tentando di dimostrare che anche se evasione fiscale c'è stata non si tratta di frode e quindi le pene devono essere riviste.
Stasera un incontro di Berlusconi con i suoi fedelissimi, per fare il punto, potrebbe portare alla decisione dell'ultimo minuto di chiedere il rinvio, ma sembra improbabile. Non solo per una decisione politica e di strategia legale, ma soprattutto perché la corte del Cavaliere è in crisi da astinenza.
E vuole arrivare al «redde rationem». In prima fila tra gli scalpitanti Daniela Santanchè, che proprio non resiste in questo limbo low profile: «Se fino ad ora il presidente Berlusconi ha dato la linea della responsabilità, del silenzio, del rispetto, da dopo il 30 luglio tutto ciò non potrebbe non valere più per quegli oltre 10 milioni di italiani che certamente non rimarranno in silenzio se si verificasse questo attentato alla democrazia».
E tra le azioni da intraprendere in caso di condanna di Berlusconi tra il popolo del cavaliere girano proposte incredibili, tra cui quella di interrompere le comunicazioni tra Nord e Sud, o di chiudere il Parlamento. Goliardia? Può darsi. Nel dubbio in molti confidano nel mantello con la «S» del professor Coppi nell'inedito ruolo di possibile salvatore della patria.
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Re: COUNTDOWN
UN CLIMA DA GUERRA CIVILE
L’Italia civile si chiede se tra domani e mercoledì, quando verrà emessa la sentenza i giudici della Cassazione avranno la forza e il coraggio di valutare il caso Mediaset senza tenere conto delle conseguenze politiche minacciate dall’Italia incivile.
I Fratelli mussulmani, alla stregua degli operai dell’Alcoa, della Indesit, e di tante altre aziende italiane in procinto di perdere il posto di lavoro, protestano anche loro perché se SB venisse condannato nel breve termine potrebbero perdere il loro posto di lavoro.
E quindi assistiamo alle minacce del solito premio Nobel, Gas parri, che minaccia le dimissioni dei parlamentari in massa.
Le solite pitonesse e vice pitonesse che minacciano sfracelli, convocando la piazza.
I pareri inutili di Schifani, Straquadanio, Napoli, Cicchitto, Capezzolone e Brunetta che intuiscono che la loro carriera politica termina qui.
E allora le ammiraglie del Cav danno fiato alle trombe.
Libero ieri mattina mette in prima pagina la notizia che Silvio accetta di entrare in carcere. Notizia smentita in mattinata da Palazzo Grazioli, secondo la consumata tecnica di comunicazione, che tra l’altro ha irritato il legale di punta Coppi che aveva chiesto il mandato del silenzio.
Ma il Caimano non poteva resistere. Se ne sono accorti un po’ tutti i quotidiani non berlusconiani, stamani, circa il tentativo di arringare la folla nella vaga speranza che rumoreggiasse tra domani e mercoledì, cercando di intimidire la Corte, con il solito metodo del “Balilla”, quello di lanciare il sasso e nascondere la mano.
Ha sempre funzionato negli ultimi 20 anni, perché non tentare ancora una volta?
Solo mercoledì sapremo se in Cassazione non ci sono più i “Carnevale” di antica memoria e se avranno la schiena diritta di fronte alla minacce palesi dei Fratelli mussulmani, e ai timori tra le righe di Re Giorgio II, che non vorrebbe vedere distrutto il suo governino.
Il Pitone Sallusti però non desiste dalla sua guerra personale nelle ore cruciali, e sul quotidiano che dirige lascia spazio alle minchiate del suo vice Tramontano (Ex Lotta Continua, Continua la Lotta), che non rinuncia alla sua bella marchetta.
Così le toghe della Cassazione
giocano col futuro del Paese
Mercoledì il verdetto su Mediaset. I giudici non influenzano solo il destino politico del Cavaliere ma di tutto il Paese
Se Berlusconi sarà (ingiustamente) condannato pronte le dimissioni dei 200 parlamentari Pdl. Trema anche il Pd: partito e governo non reggerebbero l'urto
Salvatore Tramontano - Lun, 29/07/2013 - 15:00
Tutto dipende dal finale.
La Cassazione, qui, domani, ha in mano il destino e il futuro di questo Paese.
Non è in ballo solo una sentenza.
Non c'è solo Berlusconi.
Un'uscita di scena traumatica del Cavaliere mette in moto forze imprevedibili, che renderanno ancora più instabile il sistema politico.
(Totò in proposito direbbe: "A casa mia questo si chiama RICATTO-ndt)
C'è tanta gente che spera di vederlo umiliato, dietro le sbarre, distrutto, cancellato.
Dicono che solo così l'Italia cancellerà ogni male e si butterà alle spalle le sue paure e i suoi guai. Si illudono.
L'unica cosa che otterranno è la vendetta, per un personaggio che non hanno mai amato, sfogando in questo modo le loro frustrazioni.
Il resto sarà caos, con una cicatrice profonda, con frammentazioni e guerre fratricide all'interno di ogni partito, rese dei conti, con piccoli leader che a destra e sinistra cercheranno in ogni modo di soddisfare le proprie ambizioni personali e un vuoto che renderà ancora più spaesati gli elettori.
Non ci sarà l'equilibrio, ma una serie di sciami sismici, con la possibilità per i partiti antisistema di inserirsi e puntare al disfacimento.
La crisi italiana non è solo economica.
È una crisi di riforme non fatte, di problemi che si sono incancreniti, di partiti che hanno perso la loro identità.
Non ci sono progetti, perché la politica ha delegato ai tecnici, alla burocrazia e all'Europa la costruzione di un futuro.
Un'uscita di scena di Berlusconi morbida, concordata, avrebbe permesso forse davvero al Paese di aprire una grande stagione di riforme.
Le larghe intese non sarebbero state solo un governo balneare, buono per tirare a campare. Ma qualcosa di più alto, concreto, con lo sguardo rivolto in avanti. Una transizione senza odio, senza traumi, senza vendette, senza ossessioni.
(Questo, oltre ad essere matto è un gran truffatore-ndt)
È quello che accade nei Paesi dove la politica ha ancora un ruolo, e non viene scandita e influenzata dalla giustizia o dai ricatti di Bruxelles.
Noi invece preferiamo chiudere le stagioni politiche con lo sfregio, con la demonizzazione del capro espiatorio.
Berlusconi vede lontano quando dice che non sarà il Pdl a far cadere il governo Letta.
Lo scossone arriverà da sinistra, perché li sono in tanti quelli che scalpitano, quelli che lavorano ai fianchi il premier, e aspettano solo la sentenza per aprire le danze del potere.
Renzi non fa nulla per nasconderlo.
I suoi uomini sono stati allertati e vogliono chiudere i giochi con l'avversario generazionale e il partito da rottamare.
Sarà una battaglia su due fronti, che il sindaco di Firenze è sicuro di vincere contando proprio sugli elettori orfani del Cavaliere.
Ma sarà una battaglia lunga, con due figli della Democrazia cristiana, più o meno della stessa età, che combatteranno fino all'ultimo sangue, perché è chiaro che uno dei due sarà di troppo.
Questo non solo macellerà il Pd, con la sinistra più nostalgica e vendoliana a fare da ago della bilancia, ma getterà l'Italia in una sfiancante guerra di trincea.
Grillo getterà benzina sul fuoco, giocando ancora di più sul populismo, con gente sempre più arrabbiata e sempre più illusa, che non avrà neppure più Berlusconi da maledire.
Il Pdl dovrà fare un lungo viaggio nel deserto, con gli eredi pronti a scannarsi per brandelli di voti, con la paura di scomparire, determinati solo a restare aggrappati alla loro poltrona a qualsiasi costo.
Gli imprenditori, chi lavora, chi pensa che l'Italia possa ritrovare aria e forza solo abbandonando le politiche di austerità, perderanno ogni punto di riferimento.
Non è gente che ama le rivolte e le piazze, ma questa volta si sentirà con le spalle al muro, senza prospettive e disposta a combattere per la propria sopravvivenza.
=============================
No, da certi traumi non si esce con la pace.
=============================
Non sarà la fine di Berlusconi l'inizio di un Paese normale.
Lui, il Cavaliere, ha già detto che in caso di condanna non scapperà all'estero, nessun esilio.
Non ha voglia neppure di essere rieducato o vivere la sua prigione a casa.
A 77 anni potrebbe di nuovo sfidare tutti scegliendo il carcere.
Non è un uomo che si arrende.
Dal suo punto di vista i processi sono frutto di una strategia ben precisa per liberarsi di un avversario politico scomodo.
(Di nuovo la pazzia truffaldina dei Fratelli mussulmani, che istiga all'odio-ndt)
Il carcere, nelle sue intenzioni, è un modo per continuare a combattere per la libertà e la democrazia.
È convinto che alla fine la Cassazione non potrà non assolverlo.
È il suo ultimo atto di fiducia nella giustizia.
È la speranza di essersi sbagliato.
Siamo al bivio, e spetterà ai giudici scegliere il futuro politico, economico e sociale degli italiani.
(Questi teoremi istigano alla guerra civile-ndt)
Ma potranno dei magistrati condannare a morte la procura di Milano per salvare Berlusconi?
Forse il problema di tutta questa storia è proprio questo.
http://www.ilgiornale.it/news/interni/939640.html
L’Italia civile si chiede se tra domani e mercoledì, quando verrà emessa la sentenza i giudici della Cassazione avranno la forza e il coraggio di valutare il caso Mediaset senza tenere conto delle conseguenze politiche minacciate dall’Italia incivile.
I Fratelli mussulmani, alla stregua degli operai dell’Alcoa, della Indesit, e di tante altre aziende italiane in procinto di perdere il posto di lavoro, protestano anche loro perché se SB venisse condannato nel breve termine potrebbero perdere il loro posto di lavoro.
E quindi assistiamo alle minacce del solito premio Nobel, Gas parri, che minaccia le dimissioni dei parlamentari in massa.
Le solite pitonesse e vice pitonesse che minacciano sfracelli, convocando la piazza.
I pareri inutili di Schifani, Straquadanio, Napoli, Cicchitto, Capezzolone e Brunetta che intuiscono che la loro carriera politica termina qui.
E allora le ammiraglie del Cav danno fiato alle trombe.
Libero ieri mattina mette in prima pagina la notizia che Silvio accetta di entrare in carcere. Notizia smentita in mattinata da Palazzo Grazioli, secondo la consumata tecnica di comunicazione, che tra l’altro ha irritato il legale di punta Coppi che aveva chiesto il mandato del silenzio.
Ma il Caimano non poteva resistere. Se ne sono accorti un po’ tutti i quotidiani non berlusconiani, stamani, circa il tentativo di arringare la folla nella vaga speranza che rumoreggiasse tra domani e mercoledì, cercando di intimidire la Corte, con il solito metodo del “Balilla”, quello di lanciare il sasso e nascondere la mano.
Ha sempre funzionato negli ultimi 20 anni, perché non tentare ancora una volta?
Solo mercoledì sapremo se in Cassazione non ci sono più i “Carnevale” di antica memoria e se avranno la schiena diritta di fronte alla minacce palesi dei Fratelli mussulmani, e ai timori tra le righe di Re Giorgio II, che non vorrebbe vedere distrutto il suo governino.
Il Pitone Sallusti però non desiste dalla sua guerra personale nelle ore cruciali, e sul quotidiano che dirige lascia spazio alle minchiate del suo vice Tramontano (Ex Lotta Continua, Continua la Lotta), che non rinuncia alla sua bella marchetta.
Così le toghe della Cassazione
giocano col futuro del Paese
Mercoledì il verdetto su Mediaset. I giudici non influenzano solo il destino politico del Cavaliere ma di tutto il Paese
Se Berlusconi sarà (ingiustamente) condannato pronte le dimissioni dei 200 parlamentari Pdl. Trema anche il Pd: partito e governo non reggerebbero l'urto
Salvatore Tramontano - Lun, 29/07/2013 - 15:00
Tutto dipende dal finale.
La Cassazione, qui, domani, ha in mano il destino e il futuro di questo Paese.
Non è in ballo solo una sentenza.
Non c'è solo Berlusconi.
Un'uscita di scena traumatica del Cavaliere mette in moto forze imprevedibili, che renderanno ancora più instabile il sistema politico.
(Totò in proposito direbbe: "A casa mia questo si chiama RICATTO-ndt)
C'è tanta gente che spera di vederlo umiliato, dietro le sbarre, distrutto, cancellato.
Dicono che solo così l'Italia cancellerà ogni male e si butterà alle spalle le sue paure e i suoi guai. Si illudono.
L'unica cosa che otterranno è la vendetta, per un personaggio che non hanno mai amato, sfogando in questo modo le loro frustrazioni.
Il resto sarà caos, con una cicatrice profonda, con frammentazioni e guerre fratricide all'interno di ogni partito, rese dei conti, con piccoli leader che a destra e sinistra cercheranno in ogni modo di soddisfare le proprie ambizioni personali e un vuoto che renderà ancora più spaesati gli elettori.
Non ci sarà l'equilibrio, ma una serie di sciami sismici, con la possibilità per i partiti antisistema di inserirsi e puntare al disfacimento.
La crisi italiana non è solo economica.
È una crisi di riforme non fatte, di problemi che si sono incancreniti, di partiti che hanno perso la loro identità.
Non ci sono progetti, perché la politica ha delegato ai tecnici, alla burocrazia e all'Europa la costruzione di un futuro.
Un'uscita di scena di Berlusconi morbida, concordata, avrebbe permesso forse davvero al Paese di aprire una grande stagione di riforme.
Le larghe intese non sarebbero state solo un governo balneare, buono per tirare a campare. Ma qualcosa di più alto, concreto, con lo sguardo rivolto in avanti. Una transizione senza odio, senza traumi, senza vendette, senza ossessioni.
(Questo, oltre ad essere matto è un gran truffatore-ndt)
È quello che accade nei Paesi dove la politica ha ancora un ruolo, e non viene scandita e influenzata dalla giustizia o dai ricatti di Bruxelles.
Noi invece preferiamo chiudere le stagioni politiche con lo sfregio, con la demonizzazione del capro espiatorio.
Berlusconi vede lontano quando dice che non sarà il Pdl a far cadere il governo Letta.
Lo scossone arriverà da sinistra, perché li sono in tanti quelli che scalpitano, quelli che lavorano ai fianchi il premier, e aspettano solo la sentenza per aprire le danze del potere.
Renzi non fa nulla per nasconderlo.
I suoi uomini sono stati allertati e vogliono chiudere i giochi con l'avversario generazionale e il partito da rottamare.
Sarà una battaglia su due fronti, che il sindaco di Firenze è sicuro di vincere contando proprio sugli elettori orfani del Cavaliere.
Ma sarà una battaglia lunga, con due figli della Democrazia cristiana, più o meno della stessa età, che combatteranno fino all'ultimo sangue, perché è chiaro che uno dei due sarà di troppo.
Questo non solo macellerà il Pd, con la sinistra più nostalgica e vendoliana a fare da ago della bilancia, ma getterà l'Italia in una sfiancante guerra di trincea.
Grillo getterà benzina sul fuoco, giocando ancora di più sul populismo, con gente sempre più arrabbiata e sempre più illusa, che non avrà neppure più Berlusconi da maledire.
Il Pdl dovrà fare un lungo viaggio nel deserto, con gli eredi pronti a scannarsi per brandelli di voti, con la paura di scomparire, determinati solo a restare aggrappati alla loro poltrona a qualsiasi costo.
Gli imprenditori, chi lavora, chi pensa che l'Italia possa ritrovare aria e forza solo abbandonando le politiche di austerità, perderanno ogni punto di riferimento.
Non è gente che ama le rivolte e le piazze, ma questa volta si sentirà con le spalle al muro, senza prospettive e disposta a combattere per la propria sopravvivenza.
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No, da certi traumi non si esce con la pace.
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Non sarà la fine di Berlusconi l'inizio di un Paese normale.
Lui, il Cavaliere, ha già detto che in caso di condanna non scapperà all'estero, nessun esilio.
Non ha voglia neppure di essere rieducato o vivere la sua prigione a casa.
A 77 anni potrebbe di nuovo sfidare tutti scegliendo il carcere.
Non è un uomo che si arrende.
Dal suo punto di vista i processi sono frutto di una strategia ben precisa per liberarsi di un avversario politico scomodo.
(Di nuovo la pazzia truffaldina dei Fratelli mussulmani, che istiga all'odio-ndt)
Il carcere, nelle sue intenzioni, è un modo per continuare a combattere per la libertà e la democrazia.
È convinto che alla fine la Cassazione non potrà non assolverlo.
È il suo ultimo atto di fiducia nella giustizia.
È la speranza di essersi sbagliato.
Siamo al bivio, e spetterà ai giudici scegliere il futuro politico, economico e sociale degli italiani.
(Questi teoremi istigano alla guerra civile-ndt)
Ma potranno dei magistrati condannare a morte la procura di Milano per salvare Berlusconi?
Forse il problema di tutta questa storia è proprio questo.
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Re: COUNTDOWN
La vox populi de "Il Giornale" di famiglia
COMMENTI
pitomaz
Lun, 29/07/2013 - 15:21
Come credo molti altri, penso che l'Italia potrà andare avanti benissimo anche con Berlusconi condannato
mortimermouse
Lun, 29/07/2013 - 15:26
per berlusconi 1 giorno da LEONI! per i giudici 100 giorni da PECORE!!!
syntronik
Lun, 29/07/2013 - 15:29
Sicuramente, non assumo l'atteggiamento dell'indovino, ma sono sicuro, che i giudici della cassazzione, sappiano fare il loro lavoro, e sicuramente non sono dei giudici da politica da bar come quelli di milano, sono quasi sicuro che l'assolveranno.
Settimio.De.Lillo
Lun, 29/07/2013 - 15:32
è Ormai l'italietta è nelle mani delle toghe RRRROSSE. Perdete ogni speranza di salvezza.
tat
Lun, 29/07/2013 - 15:33
Che articolo apocalittico! La sentenza di domani, se B sara' dichiarato colpevole, sara' solo un buon esempio per gli Italiani che finalmente riceveranno il messaggio che non si puo' sempre far i furbi e disonesti e farla franca...e il governo non dovra' subirne conseguenze altrimenti vi renderete tutti complici di un condannato...ma sono sicura che il giornale non pubblichera' i miei commenti come al solito tempo sprecato...e magari tutti i parlamentari PdL si dimettessero...due piccioni con una fava! Ma non ci credo!
rokko
Lun, 29/07/2013 - 15:43
Non mi pare che siano i giudici a giocare con il futuro del paese, bensì il PdL. Se Berlusconi verrà condannato si dimetteranno in blocco ? Facciano pure, andiamo alle urne e poi vedremo come andrà a finire.
pipporm
Lun, 29/07/2013 - 15:43
L'Italia non è Berlusconi ed almeno i 2/3 sapranno vivere anche senza. Una eventuale condanna non sarà un problema per l'Italia, bensi dei parlamentari PdL
LiberoDiPensare
Lun, 29/07/2013 - 15:47
Scusate, ma se il destino politico di un paese è legato ad un unico individuo, può questo paese essere identificato come DEMOCRAZIA (Demo: popolo - Crazia: potere)? Come lo state dipingendo voi si avvicina più ad una monarchia, una tirannia o un'oligarchia. E se per c...aso viene assolto, le toghe rosse politicizzate cosa diventeranno? Su cosa incentrereste le future colpe della decadenza di questo paese?
michetta
Lun, 29/07/2013 - 15:48
La Cassazione esiste e lo ha fatto vedere nel famosissimo processo di ANDREOTTI !!!!! Vedrete, vedremo nuovamente la capacità' dei preposti, alla formulazione di un verdetto che sorprenderà tutti, quelli di qua' e quelli di la' ........
vivaitalia
Lun, 29/07/2013 - 15:48
Io ho la vaga sensazione che doamni si avveri tutto cio che noi gia pensiamo di sapere... Credo che da noi in Italia vi siano moltissimi esponenti...di tutti i schieramenti che Hanno tante...tante similitudini con quelle di B. Noi puntiamo sempre tutto su uno...che e`ovviamente il capo espiatorio...non e`piu`equo trattare tutti con la stessa medaglia? Errore piu` grande? mancanza e rispetto delle regole piu`semplici... A nessuno interessa. Perche`ognuno si tutela...i propri interessi. Facit? nulla cambiera` ne in un verso, ne`nell'altro...vedremo...
BlackMen
Lun, 29/07/2013 - 15:49
Non capisco il problema. Se siete un partito avrete delle idee da portare avanti immagino. Se siete un Reame eleggete il successore e buona notte.
Libertà75
Lun, 29/07/2013 - 15:51
@tat, se B fosse assolto, lei verrebbe qui ad inneggiare alla Giustizia che gli ha restituito l'onore? io personalmente credo che sarà condannato ma da italiano non festeggerò perché rimarrò sicuramente deluso che per 2 volte è stato assolto e alla terza condannato per le medesime situazioni. Ripeto deluso non per amore verso B ma per amore verso il diritto. Come sa le sentenze della Cassazione sono dei precedenti interpretativi (seppur debole perché non fatte a sezioni unite) e dissentire da esse senza ponderarle nel contesto è una rottura con il diritto.
wilegio
Lun, 29/07/2013 - 15:52
Rimanderanno: ormai in Italia nessuno sa fare altro.
Luigi.Morettini
Lun, 29/07/2013 - 15:52
Ricordate quando con l'eliminazione di Mubarakin in Egitto, e con l'uccisione di Gheddafi in Libia, gli impresentabili democratici nostrani erano convinti della bontà della "primavera araba" messa in atto dai sedicenti democratici come loro? Ebbene la stessa cosa accadrà in Italia qual'ora Berlusconi ricevesse l'ennesimo e definitivo massacro giudiziario. Staremo poi a vedere, una volta ottenuta la guerra, se i "valorosi" che si sono tanto impegnati per averla avranno anche il coraggio di combatterla per strada rischiando la propria pelle in prima persona!
gzorzi
Lun, 29/07/2013 - 15:54
Vuoi vedere che ci liberiamo di 201 nullafacenti in una volta sola? Troppo bello, non succederà.
gi45gi
Lun, 29/07/2013 - 15:55
Non posso che condividere appieno tutto quanto hai così lucidamente esposto. Forse un giorno la storia potrà serenamente valutare il ruolo che quest’uomo ha avuto nell’arginare una esperienza comunista italiana. Ma pensandoci bene, forse, questo giorno sarà lungo da venire, se solo pensiamo che sono passati settanta di anni da una esperienza politica/dittatoriale e ancora la storia non riesce a dare un giudizio sereno, variegato e, soprattutto, non di parte.
rickyced
Lun, 29/07/2013 - 16:00
l'ingiustamente condannato se lo potevano anche risparmiare anche perchè la Cassazione non condanna, a quello ci hanno già pensato i giudici in primo e secondo grado, ma da un giudizio di merito sulle modalità di conduzione della inchiesta e sul tipo di reato. Per cui non dite le solite bugie ma siate chiari una volta per tutte.
lamwolf
Lun, 29/07/2013 - 16:02
Mai la politica nella giustizia, apoliticità per essere sempre sereni nel condurre indagini e processi. Credo che ci sia assoluto bisogno di ridare giustizia a questo organo statale che pare contaminato e politicizzato. Siamo al termine di questa legislatura e della fine della nazione se Berluisconi venisse condannato. Il paese è in pericolo in questo grave momento economico dal quale non se ne uscirà se non distrutti.
Libertà75
Lun, 29/07/2013 - 16:04
@blackmen, concordo con lei in merito, ma mi consenta di regalargliene qualcuna (,,,,,,). Sa essendo lei così superiore può farne l'uso che ne ritiene più opportuno. Bello essere allo stesso livello di chi si critica? Confidando nella sua onestà intellettuale, la saluto cordialmente.
igliano
Lun, 29/07/2013 - 16:05
Lasciamolo dire ai giudici se giustamente o ingiustamente.
Ritratto di gianni1950
gianni1950
Lun, 29/07/2013 - 16:06
i comunistoidi schiocchi e incompetenti non vogliono capire che Berlusconi è l'unico grande statista in grado di risolvere il problema della grave crisi. Inoltre è provato al di fuori di ogni dubbi che con questi presunti reati ( gia assolto dalla Cassazione in precedenza su questo presunto reato inventato ad arte, come lo fu nel 1994 tramite l'avviso di indagato sul Corriere della sera durante la riunione del G7 a Napoli. Assolto poi con formula piena, ma impedito di governare in quel periodo molto importante per l'Italia. Poi Governarono D'alema, Prodi dini ( tecnico) ecc,ecc, e Bertinotti fece cadere quel governo per le 35 ore settimanali non accettate. Ora ci accorgiamo, dopo quei governi a che punto si trova il nostro paese. Praticamente in default tecnico, con la speranza di rimanere in piedi con l'aiuto di DIO.
steluc
Lun, 29/07/2013 - 16:06
Caro Pitomaz , ma certo che sì !! l'unico problema sarà trovare un altro su cui scaricare il fallimento di un paese dove P.A. , scuola ,università , sindacati , banche ed enti locali sono stati appannaggio di una classe politica che si chiama sempre fuori .Con chi si potrebbe cominciare? Grillo ha capito l'antifona e chiedendo la galera per B. e l'oscuramento per Mediaset si è messo al riparo . Renzi non vuole lasciare il Pd ,secondo me proprio per evitare guai . Capro espiatorio cercasi.
pastello
Lun, 29/07/2013 - 16:07
Gentile Sig.a tat, parole Sue: La condanna di B sarà un buon esempio per gli italiani che finalmente riceveranno il messaggio che non si può sempre fare i furbi e disonesti e farla franca. Che le succede cara sig.a, ha scambiato il Cav per un politico della sinistra?
a_zotti52@virgi...
Lun, 29/07/2013 - 16:08
io sono un ´italiano moderato e non penso proprio che i problemi del sig Berlusconi siano i miei problemi e quelli di tutti i cittadini italiani, anche perche´se fosseroi i problemi del PDl parleremo di un 12-14% dell´elettorato globale non di piu´; questa visione che date e´solamente in funzione di una ulteriore campagna di pressione finalizzata al suo proscioglimento; pubblicare prego.
Lu mazzica
Lun, 29/07/2013 - 16:10
La Cassazione si darà una zappata sui piedi ?? Tu ci credi ?? Io no ! Il Magistrasto è un uomo colto !! ?? Berlusconi sarà prosciolto !! ?? Rgds., Lu mazzica
gi45gi
Lun, 29/07/2013 - 16:11
Per tat. Non c’è bisogno di uno psicologo per leggere nelle tue righe l’odio personale che nutri per Berlusconi. Fermati un momento e rifletti su quello che hai scritto, non c’è niente che fa trasparire un giudizio imparziale, il tuo veleno è diretto al nemico da abbattere, da abbattere solo perché è avversario politico, ovvero che non la pensa come te. “Se poi”, dici “ si dimettono tutti del PDL, tanto meglio così comandiamo da soli”. Che poi l’Italia e gli italiani vanno a rotoli: e chi se ne frega
Libertà75
Lun, 29/07/2013 - 16:11
@rickyced, la cassazione da un giudizio di legittimità, non di merito. Come dice è il tribunale di secondo grado ad esprimere un giudizio in merito. Tuttavia la Cassazione valuta se gli istituti giuridici sono stati applicati correttamente, per questo si dice "condanna definitiva", per il semplice fatto che se la Cassazione dice che non erano opportune quegli istituti giuridici applicati in secondo grado allora anche il giudizio di merito ne decade di conseguenza. Non è come pensa lei e qualcun altro, che vista la condanna di secondo grado lui è colpevole ed eventualmente (se assolto) senza punizione. Non è così.
SB_forever
Lun, 29/07/2013 - 16:17
Cari sinistri, tutti desiderosi di vedere Berlusconi tolto di mezzo, appunto... "tolto di mezzo", per via del "braccio armato" della sinistra, la magistratura ovviamente rossa (di vergogna). Processi senza uno straccio di prova se non i teoremi dei pm che diventano verità. Le prove a favore che vengono giudicate favoreggiamento e addirittura inquisiti i testimoni a favore (32, mica 1 o 2) assieme agli avvocati della difesa (é già, mica uno si può difendere, scherziamo?) Milioni (ex miliardi) spesi per guardare sotto le lenzuola di Silvio (non é pornografia?) ed anni sprecati, non per giudicare delinquenti, assassini, stupratori, che vengono messi in libertà "perché non sapevano cosa facevano". Certo per voi SINISTRI, incapaci di costruire, ma solo distruggere quello che gli altri fanno, avere un PERSONAGGIO che rispecchia le tue idee é una cosa "inconcepibile". Avete sempre avuto dei piccoli quaqquaraqquà che si scannano costantemente tra di loro, e voi quelli lì seguite, ovviamente, perché siete dello stesso livello. La vostra Tessera n.1 (De Benedetti) é fuggito in Svizzera per non pagare le tasse in Italia, dopo aver distrutto un fiore all'occhiello italiano quale l'Olivetti, e non parliamo di Prodi, mentre Berlusconi ha pagato, in Italia "MILIARDI di euro", dando da mangiare anche a morti di fame quale voi siete. Ma siccome non valete nulla, da buoni comunisti, "odiate" chi é ricco (non quelli che si dichiarano di sx, mica sono fessi, quelli), ma quelli che non la pensano come voi. Non per niente in America i comunisti sono visti e trattati come "nemici dello stato". Poveri voi, siete proprio gentucola.
dukestir
Lun, 29/07/2013 - 16:18
Se i 200 parlamentari PdL si dimettono, subentrano i loro runner-up nella lista. Se questi decidono di accettare il seggio nonostante le scomuniche, entreranno in Parlamento e (essendo scomunicati, e non esistendo piu' berlusconi) aderiranno subito a Scelta Civica, dando al PD i numeri in Senato. E se invece tutto il listino PdL rifiuta, il PD avra' i numeri per governare da solo. Che mossona.
jurispino
Lun, 29/07/2013 - 16:19
stimo molto i Cavaliere da sempre perche' e' stata ed e' una persona, forse l'unica, che ha sempre combattuto per le riforme del nostro sistema politico-costituzionale obsoleto e per la riforma della magistratura che interferisce negli altri poteri dello Stato con sentenze preparate a tavolino. Il Cav. e' una persona che ha dato e continua a dare molto all'Italia sia con le sue imprese dando lavoro a miglia di persone sia con la sua forza combattiva contro i poteri forti dello Stato! Vai avanti Cavaliere a cavalcare il cavallo di Troia!
xgerico
Lun, 29/07/2013 - 16:19
@Luigi.Morettini - Mi scusi, ma si rende conto di quel che scrive?! O lei fa il "romanziere" ed ha sbagliato pagina Word???
brunodeberardis1947
Lun, 29/07/2013 - 16:25
sono d'accordo --E ORA DI VEDERE BENE COME STANNO LE COSE --si è dato troppo potere ai magistrati --è LA VERITà mi dispiace che i comunistelli , con le loro parole , prole, parole , non CAPISCANO questo fattto. In italia sei sotto la magistratura , purtroppo comunista , sempre .nei lavori in tutto Si deve capire che questo rappresenta un problema , bisogna TOGLIERE IL POTERE ASSURDO CHE HANNO I MAGISTRATI , i quali dicono che loro non se lo sono dato , ma gli è stato assehgnato dalle leggi . Purtroppo le leggi italiane sono ASSURDE , pene e condanne co le mannaie , siamo un paese di barbari ...pieni di leggi che se non rispettate prevedono mesi e mesi di carcere .....ma chi le conosce le leggiii...l'ipocresia che ogni cittadino deve conosscere tutte le elggi dello stato ...e LA MAGISTRATURA CHE condanna per appogioesterno....oppure poteva non sapere e Conoscire ...
Demostene2010
Lun, 29/07/2013 - 16:25
Mamma mia, oggi la velina del Minculpop vi “invitava” ad usare toni tragico-apocalittici! Dunque le sorti d’Italia, con la sua storia millenaria, che ha fornito al mondo un vastissimo patrimonio culturale, scientifico e artistico, sono sulle spalle di Berlusconi: scomparso (politicamente) lui, l’Italia è finita. Mah, a me sembra un po’ difficile da mandar giù. Che volete, forse sarò anche un inguaribile ottimista, ma credo che l’Italia può farcela benissimo anche senza di lui.
ale76
Lun, 29/07/2013 - 16:27
Quindi, secondo il vostro ragionamento, se un leader politico stuprasse una bambina, non dovrebbe succedergli niente perchè l'hanno votato milioni di persone? Bravi!
SB_forever
Lun, 29/07/2013 - 16:31
... e aggiungo, per quei sinistri che dicono: "B ha governato per 20 anni, ed ha fatto solo i suoi ineteressi...". Già, intanto per 10, gli altri 10 sono stati "sinistri", quindi, per logica, anche loro, per metà, hanno qui ndi fatto i loro, o i sinistri sono tutti santi, onesti, alti, belli, ecc. ecc, (vedi MPS, con suicidio-omicidio? Penati, il forteto, ecc. ecc). La vostra fortuna (ovviamente sfortuna per l'Italia), é stata che avevate all'interno del governo Berlusconi, un "infiltrato", traditore e falso, tale FINI, ed anche CASINI, che hanno sempre bloccato le iniziative del governo minacciando la crisi, specie sulla giustizia, GUARDA CASO!!! ed infatti Fini ha avuto il "ringraziamento", vedi Montecarlo. Ripeto, sinistri, siete gentucola, che aspettate le vigliaccate della magistratura perché voi siete ZERO!!!
pinolino
Lun, 29/07/2013 - 16:31
In pratica i giudici dovrebbero emettere una sentenza su un argomento che con la sentenza stessa non ha nulla a che fare : in Italia esiste un partito con quasi 10 milioni di voti dove il criterio più plausibile di ricambio al vertice è, allo stato attuale, la successione dinastica... per fortuna grazie all'evento royal baby adesso siamo tutti espertoni di legge salica.
bruna.amorosi
Lun, 29/07/2013 - 16:37
io di tutta questa storia mi ricordo solo che . era stato prosciolto poi qualche toga ROSSA si è risentita e..come si dice non c'è stata . si è appellata .allora lasciate lavorare questi uomini poi il domani ce lo dirà la storia .ma per questo paese prevedo
GUAI .
chiara63
Lun, 29/07/2013 - 16:43
E basta con questa storia! I problemi degli italiani sono altri, l'eventuale condanna di Berlusconi non deve compromettere un bel nulla.Il futuro politico, sociale ed economico degli italiani non ha nulla a vedere con i problemi di Berlusconi e la legge deve essere uguale per tutti. Se poi i duecento parlamentari Pdl si dimetteranno sarà solo un bene per il paese e forse diventeremo nuovamente un paese normale.
BlackMen
Lun, 29/07/2013 - 16:44
Libertà75: acconsento :-)))))
milo del monte
Lun, 29/07/2013 - 16:48
il paese va avanti senza berlusconi.... sono i brunetta, i lupi gasparri, gelmini che non vannoa vanti
Ritratto di drazen
drazen
Lun, 29/07/2013 - 16:50
Tanti commenti livorosi e idioti per un articolo pieno di buon senso!
ex d.c.
Lun, 29/07/2013 - 16:51
Dovevamo mobilitarci prima, senza arrivare a questo. E' vero noi del PDL non siamo gente da piazza ma da sciopero fiscale si. Ne abbiamo tutti una voglia matta e lo possiamo fare sensa sfidare piazze infuocate
Settimio.De.Lillo
Lun, 29/07/2013 - 16:52
Gentile signora TAT, come vede, contrariamente a quello che ha pensato, il suo post è stato pubblicato. Evidentemente lei, da brava komunista, prevedeva che questo giornale si sarebbe comportato come quasi tutta la stampa Komunista.
jedd
Lun, 29/07/2013 - 16:57
Ancora???? Ancora???? Quante volte la dobbiamo sentire sta menata delle dimissioni di massa? LO SANNO TUTTI CHE NON SUCCEDERA' MAI. Tutti a parte gli elettori del PDL, poverini!
baio57
Lun, 29/07/2013 - 16:57
@ tat ( ore 15,33) - Pensa la benevolenza del Catone di turno che ha pubblicato il tuo post. Devi solo ringraziare !
Enrico.6
Lun, 29/07/2013 - 16:59
Vorrei vedere un uomo politico che cade dal voto espresso dei cittadini, non per i suoi guai giudiziari.Primo perchè se condannato vuol dire che è stato un politico che ha sbagliato penalmente, poi che il partito o gli schieramenti avversari non sono stati bravi a far comprendere ai cittadini le cose. Non credo alle toghe rosse o nere o azzurre, come ogni categoria ha le sue inevitabili tendenze politiche e simpatie, realistiche anche se non fanno un bene alla categoria.
moranma
Lun, 29/07/2013 - 17:01
ecco quale è il compito della Cassazione "Non giudica sul fatto ma sul diritto: è giudice di legittimità. Ciò significa che non può occuparsi di riesaminare le prove, bensì può solo verificare che sia stata applicata correttamente la legge e che il processo nei gradi precedenti si sia svolto secondo le regole (vale a dire che sia stata correttamente applicata la legge processuale, anche in relazione alla formazione e valutazione della prova, oltre che quella del merito della causa)." tanto per rammentarlo a chi forse ha le idee un pò confuse!
Ritratto di nestore55
nestore55
Lun, 29/07/2013 - 17:02
tat...Siete esattamente così: contrari ad ogni logica e contro ogni evidenza. A morte Sansone e tutti i filistei...Vede finalmente all'orizzonte la possibilità di vendicarsi...Vendicarsi di che cosa,poi?? Odio di classe, livore, invidia, pochezza d'animo e di spirito...sono le caratteristiche che accomunano certa parte (persa e perdente) di italiani...Non passerete mai, saranno gli italiani per bene ad impedirvelo!!E.A.
americanboy
Lun, 29/07/2013 - 17:03
Le toghe della cassazione faranno solo il proprio dovere,che è quello di condannare una persona,se i fatti dimostrano che è colpevole dei reati di cui la persona stessa è accusata,oppure di assolvere la stessa persona se le prove dimostrano che è innocente.Tutto quì.Niente di più.Tutto il resto sono solo chiacchiere.Come penso sia del tutto falso dire che il futuro del Paese dipende dall'esito di questa sentenza.Il futuro del Paese dipende da decisioni coraggiose che il governo(questo o qualsiasi altro)dovrà prendere,affinchè si venga fuori da questa crisi socioeconomica che ci sta uccidendo.E spero che venga ripristinato il reato di falso in bilancio,con condanne esemplari da infliggere ai colpevoli di questo reato.
winston1968
Lun, 29/07/2013 - 17:07
ormai siamo al duello finale. Avranno le toghe le palle di andare fino in fondo? io auspico di si perchè solo da una condanna ci sarà un vero scontro politico e non il solito tira a campà.
COMMENTI
pitomaz
Lun, 29/07/2013 - 15:21
Come credo molti altri, penso che l'Italia potrà andare avanti benissimo anche con Berlusconi condannato
mortimermouse
Lun, 29/07/2013 - 15:26
per berlusconi 1 giorno da LEONI! per i giudici 100 giorni da PECORE!!!
syntronik
Lun, 29/07/2013 - 15:29
Sicuramente, non assumo l'atteggiamento dell'indovino, ma sono sicuro, che i giudici della cassazzione, sappiano fare il loro lavoro, e sicuramente non sono dei giudici da politica da bar come quelli di milano, sono quasi sicuro che l'assolveranno.
Settimio.De.Lillo
Lun, 29/07/2013 - 15:32
è Ormai l'italietta è nelle mani delle toghe RRRROSSE. Perdete ogni speranza di salvezza.
tat
Lun, 29/07/2013 - 15:33
Che articolo apocalittico! La sentenza di domani, se B sara' dichiarato colpevole, sara' solo un buon esempio per gli Italiani che finalmente riceveranno il messaggio che non si puo' sempre far i furbi e disonesti e farla franca...e il governo non dovra' subirne conseguenze altrimenti vi renderete tutti complici di un condannato...ma sono sicura che il giornale non pubblichera' i miei commenti come al solito tempo sprecato...e magari tutti i parlamentari PdL si dimettessero...due piccioni con una fava! Ma non ci credo!
rokko
Lun, 29/07/2013 - 15:43
Non mi pare che siano i giudici a giocare con il futuro del paese, bensì il PdL. Se Berlusconi verrà condannato si dimetteranno in blocco ? Facciano pure, andiamo alle urne e poi vedremo come andrà a finire.
pipporm
Lun, 29/07/2013 - 15:43
L'Italia non è Berlusconi ed almeno i 2/3 sapranno vivere anche senza. Una eventuale condanna non sarà un problema per l'Italia, bensi dei parlamentari PdL
LiberoDiPensare
Lun, 29/07/2013 - 15:47
Scusate, ma se il destino politico di un paese è legato ad un unico individuo, può questo paese essere identificato come DEMOCRAZIA (Demo: popolo - Crazia: potere)? Come lo state dipingendo voi si avvicina più ad una monarchia, una tirannia o un'oligarchia. E se per c...aso viene assolto, le toghe rosse politicizzate cosa diventeranno? Su cosa incentrereste le future colpe della decadenza di questo paese?
michetta
Lun, 29/07/2013 - 15:48
La Cassazione esiste e lo ha fatto vedere nel famosissimo processo di ANDREOTTI !!!!! Vedrete, vedremo nuovamente la capacità' dei preposti, alla formulazione di un verdetto che sorprenderà tutti, quelli di qua' e quelli di la' ........
vivaitalia
Lun, 29/07/2013 - 15:48
Io ho la vaga sensazione che doamni si avveri tutto cio che noi gia pensiamo di sapere... Credo che da noi in Italia vi siano moltissimi esponenti...di tutti i schieramenti che Hanno tante...tante similitudini con quelle di B. Noi puntiamo sempre tutto su uno...che e`ovviamente il capo espiatorio...non e`piu`equo trattare tutti con la stessa medaglia? Errore piu` grande? mancanza e rispetto delle regole piu`semplici... A nessuno interessa. Perche`ognuno si tutela...i propri interessi. Facit? nulla cambiera` ne in un verso, ne`nell'altro...vedremo...
BlackMen
Lun, 29/07/2013 - 15:49
Non capisco il problema. Se siete un partito avrete delle idee da portare avanti immagino. Se siete un Reame eleggete il successore e buona notte.
Libertà75
Lun, 29/07/2013 - 15:51
@tat, se B fosse assolto, lei verrebbe qui ad inneggiare alla Giustizia che gli ha restituito l'onore? io personalmente credo che sarà condannato ma da italiano non festeggerò perché rimarrò sicuramente deluso che per 2 volte è stato assolto e alla terza condannato per le medesime situazioni. Ripeto deluso non per amore verso B ma per amore verso il diritto. Come sa le sentenze della Cassazione sono dei precedenti interpretativi (seppur debole perché non fatte a sezioni unite) e dissentire da esse senza ponderarle nel contesto è una rottura con il diritto.
wilegio
Lun, 29/07/2013 - 15:52
Rimanderanno: ormai in Italia nessuno sa fare altro.
Luigi.Morettini
Lun, 29/07/2013 - 15:52
Ricordate quando con l'eliminazione di Mubarakin in Egitto, e con l'uccisione di Gheddafi in Libia, gli impresentabili democratici nostrani erano convinti della bontà della "primavera araba" messa in atto dai sedicenti democratici come loro? Ebbene la stessa cosa accadrà in Italia qual'ora Berlusconi ricevesse l'ennesimo e definitivo massacro giudiziario. Staremo poi a vedere, una volta ottenuta la guerra, se i "valorosi" che si sono tanto impegnati per averla avranno anche il coraggio di combatterla per strada rischiando la propria pelle in prima persona!
gzorzi
Lun, 29/07/2013 - 15:54
Vuoi vedere che ci liberiamo di 201 nullafacenti in una volta sola? Troppo bello, non succederà.
gi45gi
Lun, 29/07/2013 - 15:55
Non posso che condividere appieno tutto quanto hai così lucidamente esposto. Forse un giorno la storia potrà serenamente valutare il ruolo che quest’uomo ha avuto nell’arginare una esperienza comunista italiana. Ma pensandoci bene, forse, questo giorno sarà lungo da venire, se solo pensiamo che sono passati settanta di anni da una esperienza politica/dittatoriale e ancora la storia non riesce a dare un giudizio sereno, variegato e, soprattutto, non di parte.
rickyced
Lun, 29/07/2013 - 16:00
l'ingiustamente condannato se lo potevano anche risparmiare anche perchè la Cassazione non condanna, a quello ci hanno già pensato i giudici in primo e secondo grado, ma da un giudizio di merito sulle modalità di conduzione della inchiesta e sul tipo di reato. Per cui non dite le solite bugie ma siate chiari una volta per tutte.
lamwolf
Lun, 29/07/2013 - 16:02
Mai la politica nella giustizia, apoliticità per essere sempre sereni nel condurre indagini e processi. Credo che ci sia assoluto bisogno di ridare giustizia a questo organo statale che pare contaminato e politicizzato. Siamo al termine di questa legislatura e della fine della nazione se Berluisconi venisse condannato. Il paese è in pericolo in questo grave momento economico dal quale non se ne uscirà se non distrutti.
Libertà75
Lun, 29/07/2013 - 16:04
@blackmen, concordo con lei in merito, ma mi consenta di regalargliene qualcuna (,,,,,,). Sa essendo lei così superiore può farne l'uso che ne ritiene più opportuno. Bello essere allo stesso livello di chi si critica? Confidando nella sua onestà intellettuale, la saluto cordialmente.
igliano
Lun, 29/07/2013 - 16:05
Lasciamolo dire ai giudici se giustamente o ingiustamente.
Ritratto di gianni1950
gianni1950
Lun, 29/07/2013 - 16:06
i comunistoidi schiocchi e incompetenti non vogliono capire che Berlusconi è l'unico grande statista in grado di risolvere il problema della grave crisi. Inoltre è provato al di fuori di ogni dubbi che con questi presunti reati ( gia assolto dalla Cassazione in precedenza su questo presunto reato inventato ad arte, come lo fu nel 1994 tramite l'avviso di indagato sul Corriere della sera durante la riunione del G7 a Napoli. Assolto poi con formula piena, ma impedito di governare in quel periodo molto importante per l'Italia. Poi Governarono D'alema, Prodi dini ( tecnico) ecc,ecc, e Bertinotti fece cadere quel governo per le 35 ore settimanali non accettate. Ora ci accorgiamo, dopo quei governi a che punto si trova il nostro paese. Praticamente in default tecnico, con la speranza di rimanere in piedi con l'aiuto di DIO.
steluc
Lun, 29/07/2013 - 16:06
Caro Pitomaz , ma certo che sì !! l'unico problema sarà trovare un altro su cui scaricare il fallimento di un paese dove P.A. , scuola ,università , sindacati , banche ed enti locali sono stati appannaggio di una classe politica che si chiama sempre fuori .Con chi si potrebbe cominciare? Grillo ha capito l'antifona e chiedendo la galera per B. e l'oscuramento per Mediaset si è messo al riparo . Renzi non vuole lasciare il Pd ,secondo me proprio per evitare guai . Capro espiatorio cercasi.
pastello
Lun, 29/07/2013 - 16:07
Gentile Sig.a tat, parole Sue: La condanna di B sarà un buon esempio per gli italiani che finalmente riceveranno il messaggio che non si può sempre fare i furbi e disonesti e farla franca. Che le succede cara sig.a, ha scambiato il Cav per un politico della sinistra?
a_zotti52@virgi...
Lun, 29/07/2013 - 16:08
io sono un ´italiano moderato e non penso proprio che i problemi del sig Berlusconi siano i miei problemi e quelli di tutti i cittadini italiani, anche perche´se fosseroi i problemi del PDl parleremo di un 12-14% dell´elettorato globale non di piu´; questa visione che date e´solamente in funzione di una ulteriore campagna di pressione finalizzata al suo proscioglimento; pubblicare prego.
Lu mazzica
Lun, 29/07/2013 - 16:10
La Cassazione si darà una zappata sui piedi ?? Tu ci credi ?? Io no ! Il Magistrasto è un uomo colto !! ?? Berlusconi sarà prosciolto !! ?? Rgds., Lu mazzica
gi45gi
Lun, 29/07/2013 - 16:11
Per tat. Non c’è bisogno di uno psicologo per leggere nelle tue righe l’odio personale che nutri per Berlusconi. Fermati un momento e rifletti su quello che hai scritto, non c’è niente che fa trasparire un giudizio imparziale, il tuo veleno è diretto al nemico da abbattere, da abbattere solo perché è avversario politico, ovvero che non la pensa come te. “Se poi”, dici “ si dimettono tutti del PDL, tanto meglio così comandiamo da soli”. Che poi l’Italia e gli italiani vanno a rotoli: e chi se ne frega
Libertà75
Lun, 29/07/2013 - 16:11
@rickyced, la cassazione da un giudizio di legittimità, non di merito. Come dice è il tribunale di secondo grado ad esprimere un giudizio in merito. Tuttavia la Cassazione valuta se gli istituti giuridici sono stati applicati correttamente, per questo si dice "condanna definitiva", per il semplice fatto che se la Cassazione dice che non erano opportune quegli istituti giuridici applicati in secondo grado allora anche il giudizio di merito ne decade di conseguenza. Non è come pensa lei e qualcun altro, che vista la condanna di secondo grado lui è colpevole ed eventualmente (se assolto) senza punizione. Non è così.
SB_forever
Lun, 29/07/2013 - 16:17
Cari sinistri, tutti desiderosi di vedere Berlusconi tolto di mezzo, appunto... "tolto di mezzo", per via del "braccio armato" della sinistra, la magistratura ovviamente rossa (di vergogna). Processi senza uno straccio di prova se non i teoremi dei pm che diventano verità. Le prove a favore che vengono giudicate favoreggiamento e addirittura inquisiti i testimoni a favore (32, mica 1 o 2) assieme agli avvocati della difesa (é già, mica uno si può difendere, scherziamo?) Milioni (ex miliardi) spesi per guardare sotto le lenzuola di Silvio (non é pornografia?) ed anni sprecati, non per giudicare delinquenti, assassini, stupratori, che vengono messi in libertà "perché non sapevano cosa facevano". Certo per voi SINISTRI, incapaci di costruire, ma solo distruggere quello che gli altri fanno, avere un PERSONAGGIO che rispecchia le tue idee é una cosa "inconcepibile". Avete sempre avuto dei piccoli quaqquaraqquà che si scannano costantemente tra di loro, e voi quelli lì seguite, ovviamente, perché siete dello stesso livello. La vostra Tessera n.1 (De Benedetti) é fuggito in Svizzera per non pagare le tasse in Italia, dopo aver distrutto un fiore all'occhiello italiano quale l'Olivetti, e non parliamo di Prodi, mentre Berlusconi ha pagato, in Italia "MILIARDI di euro", dando da mangiare anche a morti di fame quale voi siete. Ma siccome non valete nulla, da buoni comunisti, "odiate" chi é ricco (non quelli che si dichiarano di sx, mica sono fessi, quelli), ma quelli che non la pensano come voi. Non per niente in America i comunisti sono visti e trattati come "nemici dello stato". Poveri voi, siete proprio gentucola.
dukestir
Lun, 29/07/2013 - 16:18
Se i 200 parlamentari PdL si dimettono, subentrano i loro runner-up nella lista. Se questi decidono di accettare il seggio nonostante le scomuniche, entreranno in Parlamento e (essendo scomunicati, e non esistendo piu' berlusconi) aderiranno subito a Scelta Civica, dando al PD i numeri in Senato. E se invece tutto il listino PdL rifiuta, il PD avra' i numeri per governare da solo. Che mossona.
jurispino
Lun, 29/07/2013 - 16:19
stimo molto i Cavaliere da sempre perche' e' stata ed e' una persona, forse l'unica, che ha sempre combattuto per le riforme del nostro sistema politico-costituzionale obsoleto e per la riforma della magistratura che interferisce negli altri poteri dello Stato con sentenze preparate a tavolino. Il Cav. e' una persona che ha dato e continua a dare molto all'Italia sia con le sue imprese dando lavoro a miglia di persone sia con la sua forza combattiva contro i poteri forti dello Stato! Vai avanti Cavaliere a cavalcare il cavallo di Troia!
xgerico
Lun, 29/07/2013 - 16:19
@Luigi.Morettini - Mi scusi, ma si rende conto di quel che scrive?! O lei fa il "romanziere" ed ha sbagliato pagina Word???
brunodeberardis1947
Lun, 29/07/2013 - 16:25
sono d'accordo --E ORA DI VEDERE BENE COME STANNO LE COSE --si è dato troppo potere ai magistrati --è LA VERITà mi dispiace che i comunistelli , con le loro parole , prole, parole , non CAPISCANO questo fattto. In italia sei sotto la magistratura , purtroppo comunista , sempre .nei lavori in tutto Si deve capire che questo rappresenta un problema , bisogna TOGLIERE IL POTERE ASSURDO CHE HANNO I MAGISTRATI , i quali dicono che loro non se lo sono dato , ma gli è stato assehgnato dalle leggi . Purtroppo le leggi italiane sono ASSURDE , pene e condanne co le mannaie , siamo un paese di barbari ...pieni di leggi che se non rispettate prevedono mesi e mesi di carcere .....ma chi le conosce le leggiii...l'ipocresia che ogni cittadino deve conosscere tutte le elggi dello stato ...e LA MAGISTRATURA CHE condanna per appogioesterno....oppure poteva non sapere e Conoscire ...
Demostene2010
Lun, 29/07/2013 - 16:25
Mamma mia, oggi la velina del Minculpop vi “invitava” ad usare toni tragico-apocalittici! Dunque le sorti d’Italia, con la sua storia millenaria, che ha fornito al mondo un vastissimo patrimonio culturale, scientifico e artistico, sono sulle spalle di Berlusconi: scomparso (politicamente) lui, l’Italia è finita. Mah, a me sembra un po’ difficile da mandar giù. Che volete, forse sarò anche un inguaribile ottimista, ma credo che l’Italia può farcela benissimo anche senza di lui.
ale76
Lun, 29/07/2013 - 16:27
Quindi, secondo il vostro ragionamento, se un leader politico stuprasse una bambina, non dovrebbe succedergli niente perchè l'hanno votato milioni di persone? Bravi!
SB_forever
Lun, 29/07/2013 - 16:31
... e aggiungo, per quei sinistri che dicono: "B ha governato per 20 anni, ed ha fatto solo i suoi ineteressi...". Già, intanto per 10, gli altri 10 sono stati "sinistri", quindi, per logica, anche loro, per metà, hanno qui ndi fatto i loro, o i sinistri sono tutti santi, onesti, alti, belli, ecc. ecc, (vedi MPS, con suicidio-omicidio? Penati, il forteto, ecc. ecc). La vostra fortuna (ovviamente sfortuna per l'Italia), é stata che avevate all'interno del governo Berlusconi, un "infiltrato", traditore e falso, tale FINI, ed anche CASINI, che hanno sempre bloccato le iniziative del governo minacciando la crisi, specie sulla giustizia, GUARDA CASO!!! ed infatti Fini ha avuto il "ringraziamento", vedi Montecarlo. Ripeto, sinistri, siete gentucola, che aspettate le vigliaccate della magistratura perché voi siete ZERO!!!
pinolino
Lun, 29/07/2013 - 16:31
In pratica i giudici dovrebbero emettere una sentenza su un argomento che con la sentenza stessa non ha nulla a che fare : in Italia esiste un partito con quasi 10 milioni di voti dove il criterio più plausibile di ricambio al vertice è, allo stato attuale, la successione dinastica... per fortuna grazie all'evento royal baby adesso siamo tutti espertoni di legge salica.
bruna.amorosi
Lun, 29/07/2013 - 16:37
io di tutta questa storia mi ricordo solo che . era stato prosciolto poi qualche toga ROSSA si è risentita e..come si dice non c'è stata . si è appellata .allora lasciate lavorare questi uomini poi il domani ce lo dirà la storia .ma per questo paese prevedo
GUAI .
chiara63
Lun, 29/07/2013 - 16:43
E basta con questa storia! I problemi degli italiani sono altri, l'eventuale condanna di Berlusconi non deve compromettere un bel nulla.Il futuro politico, sociale ed economico degli italiani non ha nulla a vedere con i problemi di Berlusconi e la legge deve essere uguale per tutti. Se poi i duecento parlamentari Pdl si dimetteranno sarà solo un bene per il paese e forse diventeremo nuovamente un paese normale.
BlackMen
Lun, 29/07/2013 - 16:44
Libertà75: acconsento :-)))))
milo del monte
Lun, 29/07/2013 - 16:48
il paese va avanti senza berlusconi.... sono i brunetta, i lupi gasparri, gelmini che non vannoa vanti
Ritratto di drazen
drazen
Lun, 29/07/2013 - 16:50
Tanti commenti livorosi e idioti per un articolo pieno di buon senso!
ex d.c.
Lun, 29/07/2013 - 16:51
Dovevamo mobilitarci prima, senza arrivare a questo. E' vero noi del PDL non siamo gente da piazza ma da sciopero fiscale si. Ne abbiamo tutti una voglia matta e lo possiamo fare sensa sfidare piazze infuocate
Settimio.De.Lillo
Lun, 29/07/2013 - 16:52
Gentile signora TAT, come vede, contrariamente a quello che ha pensato, il suo post è stato pubblicato. Evidentemente lei, da brava komunista, prevedeva che questo giornale si sarebbe comportato come quasi tutta la stampa Komunista.
jedd
Lun, 29/07/2013 - 16:57
Ancora???? Ancora???? Quante volte la dobbiamo sentire sta menata delle dimissioni di massa? LO SANNO TUTTI CHE NON SUCCEDERA' MAI. Tutti a parte gli elettori del PDL, poverini!
baio57
Lun, 29/07/2013 - 16:57
@ tat ( ore 15,33) - Pensa la benevolenza del Catone di turno che ha pubblicato il tuo post. Devi solo ringraziare !
Enrico.6
Lun, 29/07/2013 - 16:59
Vorrei vedere un uomo politico che cade dal voto espresso dei cittadini, non per i suoi guai giudiziari.Primo perchè se condannato vuol dire che è stato un politico che ha sbagliato penalmente, poi che il partito o gli schieramenti avversari non sono stati bravi a far comprendere ai cittadini le cose. Non credo alle toghe rosse o nere o azzurre, come ogni categoria ha le sue inevitabili tendenze politiche e simpatie, realistiche anche se non fanno un bene alla categoria.
moranma
Lun, 29/07/2013 - 17:01
ecco quale è il compito della Cassazione "Non giudica sul fatto ma sul diritto: è giudice di legittimità. Ciò significa che non può occuparsi di riesaminare le prove, bensì può solo verificare che sia stata applicata correttamente la legge e che il processo nei gradi precedenti si sia svolto secondo le regole (vale a dire che sia stata correttamente applicata la legge processuale, anche in relazione alla formazione e valutazione della prova, oltre che quella del merito della causa)." tanto per rammentarlo a chi forse ha le idee un pò confuse!
Ritratto di nestore55
nestore55
Lun, 29/07/2013 - 17:02
tat...Siete esattamente così: contrari ad ogni logica e contro ogni evidenza. A morte Sansone e tutti i filistei...Vede finalmente all'orizzonte la possibilità di vendicarsi...Vendicarsi di che cosa,poi?? Odio di classe, livore, invidia, pochezza d'animo e di spirito...sono le caratteristiche che accomunano certa parte (persa e perdente) di italiani...Non passerete mai, saranno gli italiani per bene ad impedirvelo!!E.A.
americanboy
Lun, 29/07/2013 - 17:03
Le toghe della cassazione faranno solo il proprio dovere,che è quello di condannare una persona,se i fatti dimostrano che è colpevole dei reati di cui la persona stessa è accusata,oppure di assolvere la stessa persona se le prove dimostrano che è innocente.Tutto quì.Niente di più.Tutto il resto sono solo chiacchiere.Come penso sia del tutto falso dire che il futuro del Paese dipende dall'esito di questa sentenza.Il futuro del Paese dipende da decisioni coraggiose che il governo(questo o qualsiasi altro)dovrà prendere,affinchè si venga fuori da questa crisi socioeconomica che ci sta uccidendo.E spero che venga ripristinato il reato di falso in bilancio,con condanne esemplari da infliggere ai colpevoli di questo reato.
winston1968
Lun, 29/07/2013 - 17:07
ormai siamo al duello finale. Avranno le toghe le palle di andare fino in fondo? io auspico di si perchè solo da una condanna ci sarà un vero scontro politico e non il solito tira a campà.
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Re: COUNTDOWN
Sentenza Mediaset, i bookmaker: “Berlusconi assolto dalla Cassazione”
La "vittoria" del Cavaliere è data a 1,25. In caso di condanna invece, che è a 2,95, le opzioni più quotate sono scioglimento del Pdl (1,35) e cessione del Milan (2,85). Una fuga in Kenya è bancata a 20, seguita da Antigua a 25
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 29 luglio 2013Commenti (39)
Paddy Power
Più informazioni su: Arcore, Assoluzione, Cassazione, Condanna, Mediaset, Processo Mediaset.
Le possibilità sono tre: i giudici della Cassazione, che martedì si pronuncerà sul processo Mediaset, potranno rinviare a settembre la decisione, annullare il procedimento – rinviandolo alla Corte d’appello di Milano per un nuovo processo – oppure andare in Camera di consiglio e confermare o meno la condanna. Il Cavaliere infatti è stato condannato in primo e secondo grado a 4 anni di carcere e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. A fronte delle tre possibilità, riferisce l’agenzia stampa giochi a pronostico e scommesse Agipronews, i bookmakers pensano all’assoluzione (data a 1,25) ma, in caso di condanna (a 2,95), puntano sullo scioglimento del Pdl (a 1,35) e sulla cessione del Milan, a 2,85.
Sicuramente Berlusconi non andrà in carcere – a impedirglielo sono le norme che escludono la detenzione in carcere per gli ultrasettantenni – ma gli arresti domiciliari nella villa di Arcore sono un’ipotesi data a 3,50. Una possibilità che ha ispirato anche Paddy Power, l’irriverente bookmaker che – per promuovere suo casinò online – ha affisso un enorme telone pubblicitario su uno dei palazzi che costeggia la piazza delle colonne di San Lorenzo, a Milano, con la scritta (sopra). “Se nei prossimi sette anni ti serve evasione, su Paddypower.it/Arcore trovi tutto il divertimento che vuoi”.
“Non farò l’esule, come fu costretto a fare Bettino Craxi“, avrebbe detto Berlusconi: eppure una fuga in Kenya è bancata a 20, seguita da Antigua a 25. L’esilio ospite dall’amico Putin in Russia, invece, vale 50 volte la scommessa. Le ripercussioni della sentenza sul quadro politico sono imprevedibili, tanto che i bookmaker internazionali hanno aperto le scommesse sulla tenuta dell’esecutivo: ritengono probabile che l’attuale legislatura non superi i 6 mesi (un’ipotesi a 1,60), mentre per oltrepassare i 2 anni si sale a quota 1,75. Un governo che duri solo un anno, invece, si gioca a 2,10, mentre l’intera legislatura vale 3 volte la scommessa.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07 ... ne/670543/
La "vittoria" del Cavaliere è data a 1,25. In caso di condanna invece, che è a 2,95, le opzioni più quotate sono scioglimento del Pdl (1,35) e cessione del Milan (2,85). Una fuga in Kenya è bancata a 20, seguita da Antigua a 25
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 29 luglio 2013Commenti (39)
Paddy Power
Più informazioni su: Arcore, Assoluzione, Cassazione, Condanna, Mediaset, Processo Mediaset.
Le possibilità sono tre: i giudici della Cassazione, che martedì si pronuncerà sul processo Mediaset, potranno rinviare a settembre la decisione, annullare il procedimento – rinviandolo alla Corte d’appello di Milano per un nuovo processo – oppure andare in Camera di consiglio e confermare o meno la condanna. Il Cavaliere infatti è stato condannato in primo e secondo grado a 4 anni di carcere e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. A fronte delle tre possibilità, riferisce l’agenzia stampa giochi a pronostico e scommesse Agipronews, i bookmakers pensano all’assoluzione (data a 1,25) ma, in caso di condanna (a 2,95), puntano sullo scioglimento del Pdl (a 1,35) e sulla cessione del Milan, a 2,85.
Sicuramente Berlusconi non andrà in carcere – a impedirglielo sono le norme che escludono la detenzione in carcere per gli ultrasettantenni – ma gli arresti domiciliari nella villa di Arcore sono un’ipotesi data a 3,50. Una possibilità che ha ispirato anche Paddy Power, l’irriverente bookmaker che – per promuovere suo casinò online – ha affisso un enorme telone pubblicitario su uno dei palazzi che costeggia la piazza delle colonne di San Lorenzo, a Milano, con la scritta (sopra). “Se nei prossimi sette anni ti serve evasione, su Paddypower.it/Arcore trovi tutto il divertimento che vuoi”.
“Non farò l’esule, come fu costretto a fare Bettino Craxi“, avrebbe detto Berlusconi: eppure una fuga in Kenya è bancata a 20, seguita da Antigua a 25. L’esilio ospite dall’amico Putin in Russia, invece, vale 50 volte la scommessa. Le ripercussioni della sentenza sul quadro politico sono imprevedibili, tanto che i bookmaker internazionali hanno aperto le scommesse sulla tenuta dell’esecutivo: ritengono probabile che l’attuale legislatura non superi i 6 mesi (un’ipotesi a 1,60), mentre per oltrepassare i 2 anni si sale a quota 1,75. Un governo che duri solo un anno, invece, si gioca a 2,10, mentre l’intera legislatura vale 3 volte la scommessa.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07 ... ne/670543/
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Re: COUNTDOWN
Pare che la decisione slitti almeno a dopodomani, dovranno mettersi d'accordo a palazzo chigi probabilmente
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
Robert Harris, "Archangel"
Re: COUNTDOWN
segnali premonitori
aglio frattaglie fattura ca non quaglie occhio malocchio prezzemolo e finocchio
(ANSA) - ROMA, 30 LUG - Il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri stamani, poco dopo le 9, e' stata ricoverata all'ospedale Santo Spirito di Roma per una frattura ad un braccio in seguito ad una caduta. Il primo bollettino medico spiega che si tratta "di una frattura pluri-frammentaria della testa dell'omero sinistro". La Cancellieri e' stata "ricoverata nel reparto di Ortopedia, diretto dal Prof.Francesco Falez, che provvederà, dopo gli esami di rito, a sottoporla all'intervento chirurgico".
aglio frattaglie fattura ca non quaglie occhio malocchio prezzemolo e finocchio
(ANSA) - ROMA, 30 LUG - Il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri stamani, poco dopo le 9, e' stata ricoverata all'ospedale Santo Spirito di Roma per una frattura ad un braccio in seguito ad una caduta. Il primo bollettino medico spiega che si tratta "di una frattura pluri-frammentaria della testa dell'omero sinistro". La Cancellieri e' stata "ricoverata nel reparto di Ortopedia, diretto dal Prof.Francesco Falez, che provvederà, dopo gli esami di rito, a sottoporla all'intervento chirurgico".
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