Quale governo ?

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camillobenso
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Re: Quale governo ?

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PUBBLICITA' PROGRESSO


Le ultime parole famose.

Una settimana fà Napolitano al discorso del ventaglio:

<<Il governo è apprezzato in tutto il mondo........>>


Festival di Venezia 2013, i produttori: “Se si presenta il governo, noi ce ne andiamo
Il mondo del cinema contro l'esecutivo per l'ipotesi del taglio del "tax credit" e del Fus: "Scelta incomprensibile e offensiva. La presenza di premier e ministri alla manifestazione in Laguna è sgradita". Pierfrancesco Favino: "Se si vuole che i privati sostituiscano il pubblico, lo Stato deve metterli in condizione"

di Davide Turrini | 24 luglio 2013Commenti (43)


http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07 ... mo/665211/
camillobenso
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Re: Quale governo ?

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paolo11
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Re: Quale governo ?

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Salta il tetto allo stipendio dei super manager pubblici. Spunta un "non" che salva i compensi milionari
Pubblicato: 23/07/2013 17:33 CEST | Aggiornato: 23/07/2013 17:36 CEST
Sala del Mappamondo Montecitorio
Si dice che la fortuna sia cieca. A volte però, sembra ci veda benissimo. La dea bendata stavolta ha voluto premiare i manager pubblici che dovranno essere nominati nei prossimi giorni e nei prossimi mesi. Mario Monti, con una norma approvata ad agosto dello scorso anno, aveva stabilito che i capi azienda delle società controllate dallo Stato, non avrebbero potuto guadagnare più del primo presidente della Corte di Cassazione. In pratica un po' meno di 300 mila euro all'anno.
Solo che la norma faceva salvi stipendi milionari come quello incassato da Massimo Sarmi (1,5 milioni di euro) per guidare le Poste, o gli 800 mila e passa euro di Mauro Moretti amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato. Senza contare Anas, Rai, e tutte le altre controllate del Tesoro non quotate in Borsa.
Nel decreto del Fare, provvedimento su cui il governo Letta ha posto la questione di fiducia, in Commissione era stata inserita una norma per allargare anche a Poste, Ferrovie, Anas, etc. il tetto ai compensi. Il limite dei 300 mila euro, diceva l'emendamento presentato dal relatore, si applica anche alle "società che svolgono servizi di interesse generale, anche di rilevanza economica". Poste, Ferrovie, Rai, appunto. Solo che nel passaggio dalla Commissione all'aula, è comparso un "non". Il limite, si legge ora, si applica anche alle "società che non svolgono servizi di interesse generale, anche di rilevanza economica". In pratica è come se la frase non fosse stata aggiunta.

Il misterioso salvagente, tra l'altro, arriva a poche ore dall'assemblea di Ferrovie (prevista per il 25 luglio) che dovrebbe confermare Mauro Moretti al vertice della società, e di quella di Anas che dovrebbe tenersi entro i primi giorni di agosto. Tra qualche mese, invece, toccherà a Massimo Sarmi tentare il rinnovo nelle Poste.

Lo sfortunato caso fortuito non è sfuggito ai deputati che avevano spinto per inserire il tetto. “Stamane – spiegano alcuni deputati della Commissione Bilancio: Simonetta Rubinato, Angelo Rughetti, Andrea Romano e Lello Di Gioia – ci siamo accorti che nell’ambito dell’attività di coordinamento del testo effettuato ieri sera in Commissione è stato inserito alla lettera a) del comma 1 dell’art. 12bis, un ‘non’ che vanifica l’effettiva volontà dei commissari che, nel testo approvato in commissioni riunite I e V ed arrivato lunedì in aula, riportava la volontà di estendere il tetto agli emolumenti già fissato dalla ‘spendig review’ del governo Monti anche ai manager pubblici di tali società. Si tratta di un errore materiale dovuto alla concitazione per l'approvazione in tempi brevi di un testo molto complesso, al quale, aggiungono i deputati, va posto sicuramente rimedio”. Sicuramente.
http://www.huffingtonpost.it/2013/07/23 ... _ref=italy
.........................................................................................
E siamo sempre li.
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Quale governo ?

Messaggio da camillobenso »

Chiuditi nel cesso

(Marco Travaglio).
28/07/2013 di triskel182

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Il verbo più usato dai politici e dunque dai giornali è “blindare”.

Napolitano blinda il governo,
il governo si blinda con i decreti e le fiducie,
la maggioranza blinda Alfano,
il Parlamento blindato dal governo blinda la controriforma costituzionale,
il Pd blinda Letta,
il Pdl blinda B. contro la Cassazione che potrebbe blindarlo ma in un altro senso.

Tutto questo blindare rivela il sentimento dominante nell’èra tragicomica delle larghe intese: la paura.

Di chi? Di tutto.

Ma essenzialmente dei milioni di cittadini che, dopo decenni di letargo, si sono svegliati con i referendum di due anni fa e da allora, nelle forme più diverse (l’ultima è la valanga di firme all’appello sul Fatto a difesa della Costituzione), rivendicano il diritto a partecipare alla politica.


Perché Pd e Pdl governano insieme?

Per paura di perdere il potere.


Perché il sinedrio del Pd è pronto a uccidere il partito pur di non far vincere l’unico leader che oggi lo farebbe vincere?

Per paura di andare a casa.


Perché il Pdl rimane appeso a un vecchio malvissuto con spiccate tendenze criminali che ha sputtanato il centrodestra italiano in tutto il mondo?

Per paura di perdere soldi, poltrone e prebende.

Perché il Pd, dopo aver combattuto il presidenzialismo per vent’anni e dopo che persino l’ex segretario Bersani aveva definito la nostra Costituzione “la più bella del mondo”, la vuole stravolgere in senso cesarista?


Per paura dei poteri di controllo, cioè di un Parlamento vero, di una Giustizia uguale per tutti e di una stampa libera.

Perché quel coro unanime di prefiche alla condanna di Del Turco? Per paura che, se tutti quelli che prendono tangenti beccano 9 anni e mezzo, metà Parlamento si trasferisca in galera.

E perché Grasso e Boldrini zittiscono chiunque osi criticare l’innominabile Napolitano?

Per paura che l’arzillo vegliardo prenda cappello e li fulmini con un supermonito dei suoi.

Solo che la paura provoca eccessi di zelo: infatti il monarca ha subito diramato un monitino sfuso per far sapere che “è semplicemente ridicolo il tentativo di far ritenere che il presidente aspiri a non essere nominato o citato in Parlamento”.

Purché – aggiunge però – ciò avvenga “in modo appropriato”.

Postilla che trasforma la paura in panico, visto che nessuno conosce esattamente il modo appropriato.


Con una lieve riverenza?

Col capo chino in segno di ossequio?

Con aria assorta e occhi socchiusi in atteggiamento estatico?

Con le mani giunte?

Con scappellamento a sinistra o a destra?

Facendo precedere all’augusto cognome “Sua Eccellenza”, “Maestà”, “Sire”, o seguire attestati di somma laude e sempiterna riconoscenza tipo “sempre sia lodato”?


Nel dubbio, meglio continuare a non citarlo. Non si sa mai.

E siccome la paura è contagiosa, se la fanno sotto anche i guardiani dello status quo, terrorizzati da tutto e da tutti.

Persino dal Papa che con poche mosse e parole sta ripulendo l’immagine e le strutture della Chiesa.

Piero Ostellino, dopo una vita passata a spiegare ai giudici come si fa il giudice, insegna al Papa come si fa il papa.


Francesco “sta esagerando”, al punto di salire sull’aereo “portando con sé una cartella”.

Ennesimo sintomo del “populismo” di un pontefice rosso che si presenta ai fedeli come “uno di loro” anziché restare assiso sul trono dorato
.



Guai se spezzasse “l’antico rapporto di dipendenza dei fedeli dalle gerarchie”, trasformando la Chiesa da ”teocratica” in – parlando con pardon – “democratica”.


Il Potere è una cosa, i Pater noster sono un’altra”.

Se no chissà dove andremo a finire, signora mia.

Par di vederlo l’Ostellino tremante, barricato in casa a rafforzare i chiavistelli alle porte e le inferriate alle finestre, che vede nemici dappertutto, come i signorotti medievali nascosti dietro i merli del castello a lanciare olio bollente sul popolo affamato, per paura che gli portino via l’argenteria.


Poveretto, che vita triste. Gli suggeriamo una vecchia canzone degli 883: “Chiuditi nel cesso, porta dentro tutta la tua realtà, però fallo adesso, sennò prima o poi qualcuno entrerà”.

Da Il Fatto Quotidiano del 28/07/2013.
camillobenso
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Re: Quale governo ?

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IL CASO KAZAKO
Ablyazov arrestato a Cannes
"su richiesta dell'autorità ucraina"
Il dissidente in manette. Potrebbe essere trasferito a Parigi. Il figlio su Fb: «Si eviti quanto accaduto in Italia»


Il dissidente kazako Mukhtar Ablyazov è stato arrestato dalle forze speciali a Mouans-Sartoux, vicino a Grasse, su richiesta delle autorità ucraine. Lo ha confermato la polizia francese al quotidiano britannico Financial Times (dopo aver a lungo smentito il blitz). In un primo tempo la notizia era stata diffusa dal legale di Ablyazov tramite lo stesso quotidiano britannico e attraverso una pagina di Facebook che pare appartenere al figlio del dissidente, Madiyar. Il giovane ha invitato gli utenti del social network a condividere l'articolo del Financial Times, che ha dato la notizia dell'arresto, «per prevenire un'espulsione rapida ed illegale come è già avvenuto in Italia con mia madre e mia sorella».

FORZE SPECIALI ARMATE - L'ex ministro dell'Energia kazako è stato stato prelevato mercoledì pomeriggio in una villa vicino a Grasse, dagli uomini della Gendarmeria locale. L'uomo aveva con sé un passaporto della Repubblica Centrafricana. Come spiega il legale le forze speciali francesi che hanno fatto irruzione «pesantemente armate» nella casa in cui si trovava. I dubbi del legale su quale Paese avesse richiesto l'intervento della polizia francese sono stati fugati dalle forze dell'ordine di Marsiglia che hanno comunicato al Financial Time l'arresto di Ablyazov, innescato dalla richiesta ricevuta dalle autorità ucraine. L'oligarca potrebbe essere trasferito a Parigi, dove la magistratura deciderà sullan sua estradizione.

LA FUGA - Il marito di Alma Shalabayeva è al centro di una controversa polemica in Italia per l'espulsione della moglie e della figlia di sei anni. La Russia ne aveva richiesto l'estradizione. Ablyazov, ex ministro dell'Energia kazako divenuto feroce oppositore del presidente Nursultan Nazarbayev, è anche ricercato in Kazakhstan per accuse relative alla bancarotta della sua ex banca Bta e a riciclaggio di denaro. Accolto come rifugiato politico in Gran Bretagna nel 2011, di Ablyazov si erano perse le tracce poco prima della fine di maggio quando aveva festeggiato il compleanno in un locale all'Infernetto a Roma. La moglie dell'uomo, Alma Shalabayeva, e sua figlia Alua, sono state espulse dall'Italia a fine maggio e rimandate in Kazakistan, creando un caso imbarazzante per il governo - i cui vertici dichiarano di non essere stati informati dell'operazione - che è costata il posto al capo di gabinetto del Viminale, Giuseppe Procaccini, e ad altri dirigenti del ministero dell'Interno.

BONINO-AMBASCIATORE - Nel giorno in cui arriva la notizia dell'arresto del dissidente kazako, Emma Bonino si rifiuta di ricevere l'ambasciatore di Astana che, rientrato a Roma dalle vacanze, aveva chiesto un incontro col capo della diplomazia italiana insieme con i presidenti delle Commissioni Esteri di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Pieferdinando Casini.

31 luglio 2013 | 21:51
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http://www.corriere.it/politica/13_lugl ... eac2.shtml
Amadeus

Re: Quale governo ?

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Imu, scontro Pd-Pdl. Delrio: Ricchi pagheranno, Brunetta: via per tutti
Ministro: "Non possiamo buttare 1,5 miliardi'. Capogruppo Pdl: 'Non è competente in materia'.
23 agosto, 13:57

Sull'Imu il governo è impegnato a trovare una soluzione, una nuova imposta, la service tax e ritengo che ''possa essere esentato il 70% degli italiani meno abbienti''. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio al Meeting. ''Il Paese - ha poi risposto a chi chiede l'abolizione totale dell'Imu sulla prima casa e non parziale per il 70% dei meno abbienti - non può permettersi in questo momento di buttare 1,5 miliardi di euro. Credo che i cittadini facoltosi possano permettersi di pagare 400 euro l'anno, è meno di un abbonamento a una tv privata.

"Con la service tax - ha detto ancora Delrio - cercheremo di fare una tassa molto equa, che magari tenda a separare la questione dei rifiuti da quella della tassa immobiliare. Cercheremo di fare in modo che ci siano due componenti, una quella di proprietà e una per gli affittuari, per coloro cioè che usufruiscono dei servizi''. La questione della service tax ''è ancora prematura oggi, credo che ci sarà bisogno di un ulteriore approfondimento anche nella legge di stabilità. Per ora bisogna garantire ai comuni la loro completa autonomia da qui a fine 2013 e fare un lavoro stabile e serio per la tassa del 2014''.

''Il ministro Del Rio - tuona il capogruppo Pdl Renato Brunetta - non è competente della materia. l ministro Del Rio non conosce la trattativa in corso, il ministro Del Rio ha parlato e poteva non parlare. Sarebbe bene che i membri del governo Letta lasciassero ai ministri competenti la materia. Del Rio, ripeto, non è competente, ha detto delle cose che non stanno né in cielo né in terra,
:shock: :shock: :shock: :mrgreen:

voglio qui ribadirlo, non si tratta del 70%. Lo ripeto, l'Imu sulla prima casa e sui terreni agricoli andrà cancellata al 100% per tutti nel 2013. Per il 2014 ci dovrà essere - sostiene Brunetta - una soluzione strutturale che elimini l'Imu sulla prima casa e sui terreni agricoli per tutti e che si risolva rispetto a quello che abbiamo sempre detto, attraverso un'Imu federalista molto vicina alla Service Tax sulla quale però dovrà essere esentata totalmente la prima casa. Del Rio poteva anche starsene zitto, perché sarà smentito nei prossimi giorni''.

Rimborsi 'sprint' per chi ha perso il lavoro. Dal 2 al 30 settembre, spiega l'Agenzia delle Entrate, chi ha percepito redditi da lavoro dipendente nel 2012 ma ha perso il posto di lavoro può presentare il modello 730 a un Caf o a un intermediario abilitato, per ottenere in tempi brevi il rimborso delle imposte a credito direttamente dall'Agenzia.

''Occorre uno choc economico positivo, e tutti sanno che la strada maestra è quella di lasciare più soldi nelle mani delle famiglie, delle imprese, e dei lavoratori attraverso consistenti riduzioni fiscali. Ecco perché l'abolizione dell'Imu su prima casa e agricoltura è un primo passo decisivo per ridare slancio all'economia'': così Silvio Berlusconi a Tempi.
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