NONNA PAPERA PEGGIO DI SACCONI : CHIUSO SITO DPL MODENA
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NONNA PAPERA PEGGIO DI SACCONI : CHIUSO SITO DPL MODENA
Caro Bersani alza il.........dalla sedia .
( Dopo l' intervento dei compagni on. Vita e on. Giulietti ho tolto ....la parola !!!!
aspetto un intervento dalle colline piacentine )
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Internet, il Ministero del Lavoro oscura il sito web dplmodena.it
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Internet, il Ministero del Lavoro oscura il sito web dplmodena.it
Disposta dal segretario generale del Ministero del Lavoro la chiusura dello storico sito web della Direzione Territoriale che dal 2001 ad oggi era stato visitato da 18 milioni di utenti. Proteste da sindacati e associazioni
di Redazione 06/04/2012
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Una decisione assolutamente incomprensibile priva di qualsivoglia logica. Non si possono utilizzare altre parole per commentare la chiusura del sito Internet della Direzione territoriale del Lavoro di Modena disposta ieri dal segretario generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Ora, nella home page del sito si legge una nota stringata in burocratese finissimo a spiegazione dell'oscuramento "al fine di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo anche per quanto attiene agli Uffici territoriali". Ma "garantire una rappresentazione uniforme delel informazioni istituzionali" non era proprio quello che faceva il sito della Dpl che, in oltre dieci anni di attività, è stato visitato da 18 milioni di utenti?
SINDACATI - La decisione sconcertante presa da Roma ha suscitato molte perplessità dal mondo sindacale e istituzionale. La Cisl, in una nota, ha definito la scelta "incomprensibile", mentre la Cgil l'ha bollata come "grave e ingiustificata". "Non si capiscono le ragioni di questa decisione - ha commentato Pasquale Coscia, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl -: attraverso il sito Internet della Direzione territoriale del Lavoro (ex Dpl) era possibile reperire dati, informazioni, riferimenti legislativi e normativi utili per chi, come noi, si occupa del vasto e complicato mondo del mercato del lavoro. Auspichiamo - conclude Coscia - che il Ministero del Lavoro colmi il vuoto informativo che si apre da oggi e diventi esso stesso un autorevole ed esauriente punto di riferimento per gli addetti ai lavori". A giudizio della Cgil di Modena, che "considera grave e ingiustificata l'improvvisa chiusura del sito Internet", il portale oltre a rappresentare "per diversi anni un importante ed autorevole punto di riferimento", ha anche "ospitato in diverse occasioni pareri di autorevolissimi esperti di materie giuslavoristiche. Auspichiamo un immediato ripensamento da parte del Ministero del Lavoro per quella che consideriamo una decisione miope ed immotivata".
“ ( fonte :http://www.modenaonline.info)
( Dopo l' intervento dei compagni on. Vita e on. Giulietti ho tolto ....la parola !!!!
aspetto un intervento dalle colline piacentine )
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Internet, il Ministero del Lavoro oscura il sito web dplmodena.it
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Disposta dal segretario generale del Ministero del Lavoro la chiusura dello storico sito web della Direzione Territoriale che dal 2001 ad oggi era stato visitato da 18 milioni di utenti. Proteste da sindacati e associazioni
di Redazione 06/04/2012
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Una decisione assolutamente incomprensibile priva di qualsivoglia logica. Non si possono utilizzare altre parole per commentare la chiusura del sito Internet della Direzione territoriale del Lavoro di Modena disposta ieri dal segretario generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Ora, nella home page del sito si legge una nota stringata in burocratese finissimo a spiegazione dell'oscuramento "al fine di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo anche per quanto attiene agli Uffici territoriali". Ma "garantire una rappresentazione uniforme delel informazioni istituzionali" non era proprio quello che faceva il sito della Dpl che, in oltre dieci anni di attività, è stato visitato da 18 milioni di utenti?
SINDACATI - La decisione sconcertante presa da Roma ha suscitato molte perplessità dal mondo sindacale e istituzionale. La Cisl, in una nota, ha definito la scelta "incomprensibile", mentre la Cgil l'ha bollata come "grave e ingiustificata". "Non si capiscono le ragioni di questa decisione - ha commentato Pasquale Coscia, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl -: attraverso il sito Internet della Direzione territoriale del Lavoro (ex Dpl) era possibile reperire dati, informazioni, riferimenti legislativi e normativi utili per chi, come noi, si occupa del vasto e complicato mondo del mercato del lavoro. Auspichiamo - conclude Coscia - che il Ministero del Lavoro colmi il vuoto informativo che si apre da oggi e diventi esso stesso un autorevole ed esauriente punto di riferimento per gli addetti ai lavori". A giudizio della Cgil di Modena, che "considera grave e ingiustificata l'improvvisa chiusura del sito Internet", il portale oltre a rappresentare "per diversi anni un importante ed autorevole punto di riferimento", ha anche "ospitato in diverse occasioni pareri di autorevolissimi esperti di materie giuslavoristiche. Auspichiamo un immediato ripensamento da parte del Ministero del Lavoro per quella che consideriamo una decisione miope ed immotivata".
“ ( fonte :http://www.modenaonline.info)
Ultima modifica di aaaa42 il 09/04/2012, 22:09, modificato 4 volte in totale.
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Re: NONNA PAPERA PEGGIO DI SACCONI : CHIUSO SITO DPL MODENA
appello per la riapertura del sito DPL di Modena
http://www.firmiamo.it/ripristinate-il-sito-dpl-modena
http://www.firmiamo.it/ripristinate-il-sito-dpl-modena
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Re: NONNA PAPERA PEGGIO DI SACCONI : CHIUSO SITO DPL MODENA
Fornero, prima la libertà d’informazione
Sta facendo discutere la vicenda della chiusura del sito www.dplmodena.it ordinata dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali allo scopo – si legge nel provvedimento – “di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo”.
Vale la pena, pertanto, di aggiungere qualche elemento ulteriore emerso nelle ultime ore e soprattutto, qualche considerazione giuridica sull’illegittimità dell’iniziativa del Ministero.
Cominciamo dal sito che è stato chiuso.
Il registro italiano dei nomi a dominio rivela che il dominio è stato registrato – ed è tuttora gestito – da Eufranio Massi, dirigente del Ministero del lavoro ma, prima ancora – e, anzi, forse soprattutto – attento studioso del diritto e delle politiche del lavoro.
Quello chiuso dal Ministero del lavoro, dunque, era un sito privato destinato alla diffusione di informazioni di pubblico interesse.
Il sito, attivo da oltre dieci anni era diventato un punto di riferimento stabile ed affidabile per gli addetti ai lavori, le imprese e i cittadini.
“Negli ultimi 10 anni la Direzione provinciale del lavoro di Modena ha contribuito in modo tangibile alla diffusione della conoscenza sulle novità in materia di lavoro, raccogliendo le più importanti disposizioni normative, giurisprudenziali e dottrinali convogliandole in un unico sito per facilitarne la consultazione.
La cultura nella conoscenza delle leggi può aiutare i soggetti attivi del mercato del lavoro a trovare gli elementi idonei ad una ripresa dell’economia e ad un rilancio dell’occupazione.”.
Si legge in un comunicato stampa della Camera di Commercio di Modena con il quale, nel febbraio del 2011, si annunciava un convegno, per festeggiare i dieci anni di attività del sito, organizzato dalla Direzione provinciale del lavoro di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
Il contenuto del comunicato ed il titolo del convegno, “dplmodena.it – La tecnologia al servizio della conoscenza – 10 anni di informazione in materia di lavoro”, suonano oggi, dopo la chiusura del sito disposta dal Ministero del lavoro, come l’epitaffio di un eroe della libera informazione caduto, anzitempo.
Il provvedimento con il quale è stata ordinata la chiusura del sito sembra giustificarla con l’esigenza “di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali”.
E’, tuttavia, sufficiente navigare, pochi minuti in Rete, per avvedersi che i siti internet delle direzioni provinciali operanti in Italia costituiscono un universo variegato in termini di layout, contenuti, colori e nomi a dominio che li contraddistinguono.
Un universo lontano anni luce dal potersi definire “uniforme” e sul quale, tuttavia, la scure censorea del Segretario generale del Ministero del lavoro sembra non essersi abbattuta con la stessa perentorietà con la quale ha colpito il solo sito dplmodena.it al cui gestore è stato ingiunto – val la pena ricordarlo – “di provvedere alla immediata chiusura”.
Ecco qualche esempio.
Il sito della direzione provinciale del lavoro di Savona è ospitato nel sito dell’Unione industriale di Savona, quello di Ferrara – il cui dominio ha la medesima struttura del sito appena chiuso – è anch’esso intestate ad un cittadino privato ed è costruito secondo una struttura ed un layout originale e diverso da ogni altro analogo sito e lo stesso dicasi per il sito della direzione provinciale del lavoro di nuoro il cui dominio, tuttavia è intestate direttamente alla medesima direzione provinciale del lavoro.
Sul sito del Ministero del lavoro è disponibile un lungo elenco di link ad altrettante pagine dedicate alle direzioni provinciali del lavoro operanti in Italia che si presentano poco aggiornate, poco accessibili e, soprattutto, decisamente povere di notizie.
Tanto per fare un altro esempio, la pagina relativa alla direzione provinciale del lavoro di Nuoro contiene il link ad una sola notizia risalente al lontano ottobre 2011 e non contiene neppure un link al sito www.dplnuoro.it che, pure – come si è detto – è intestato direttamente alla direzione provinciale del lavoro ed è, dunque, a tutti gli effetti, un sito dell’amministrazione.
Davanti ad un panorama tanto eterogeneo e variegato ed a così poca uniformità nelle modalità di diffusione delle informazioni istituzionali, impossibile non chiedersi perché gli strali del Ministero si siano abbattuti sul solo sito del Dr. Eufranio Massi.
Impossibile respingere il sospetto che dietro all’iniziativa del Ministero si celino istanze censoree relative ai contenuti diffusi attraverso le pagine del sito ora chiuso o gelosie di piccolo cabotaggio da parte di burocrati e funzionari pubblici invidiosi dello straordinario successo del sito “non istituzionale” rispetto a quello del sito del Ministero pure gestito con ingenti risorse di uomini e mezzi.
Nell’attesa che il Ministro del Lavoro, sin qui rimasto in silenzio, nonostante il clamore mediatico e la gravità della vicenda, chiarisca quanto accaduto non ci si può, tuttavia, esimere dal rilevare ciò che, già allo stato, risulta una circostanza obiettiva ed incontestabile: il Segretario Generale del Ministero – con il placet del Ministro salvo che questi non prenda le distanze dall’iniziativa del suo dirigente e non lo rimuova dall’incarico – ha riservato ad una preziosa risorsa informativa un trattamento completamente diverso da quello riservato ad altre dozzine di analoghe risorse presenti online.
Una voce – troppo presto per dire se scomoda o, semplicemente, troppo attiva ed efficiente – è stata messa a tacere, mentre a molte altre si è lasciata la libertà di parola.
E veniamo ora a qualche considerazione giuridica.
Il provvedimento con il quale si è disposta la chiusura del sito dplmodena.it è un provvedimento illegittimo.
Il Ministero del lavoro, innanzitutto, non ha – e per fortuna – alcun potere di disporre la chiusura di un sito – per di più a carattere informativo – di un privato cittadino.
Tale potere, evidentemente – in uno Stato democratico – compete solo ai giudici.
A tutto voler concedere, quindi, il Segretario Generale del Ministero avrebbe potuto chiedere – con una lettera da Amministrazione a privato e non già con una comunicazione diretta ad un proprio dirigente – la cessazione dell’utilizzo del nome a dominio dplmodena.it e/o la pubblicazione, in evidenza, sul sito del carattere non ufficiale del sito stesso.
Anche in tal caso, peraltro, dinanzi all’eventuale legittimo rifiuto di provvedere alla chiusura di una tanto preziosa risorsa informativa, il Ministro avrebbe dovuto ricorrere ai giudici.
In nessun caso, invece, il Ministro aveva il potere di fare ciò che, invece, ha ritenuto di fare: ordinare la rimozione dallo spazio pubblico telematico di un patrimonio informativo di inestimabile valore in assenza di qualsivoglia valida – ammesso che ne esista una – motivazione e facendo leva – perché questo è quanto accaduto – sul rapporto gerarchico esistente nei confronti di un proprio dirigente.
Non esistevano e non esistono, valide esigenze relative all’uniformità dell’informazione istituzionale in un contesto quale quello che si è descritto, incredibilmente disuniforme, eterogeneo e variegato.
Questi sono i fatti e le considerazioni giuridiche che ne discendono.
Tocca ora al Ministro del Lavoro ed al Premier il compito di verificare quanto accaduto, prenderne le distanze provvedendo, immediatamente, ad autorizzare – e l’espressione dovrebbe offendere chiunque creda nella libertà di informazione – la riapertura del sito e, soprattutto, chiarire al Paese se ritengano o meno normale e costituzionalmente sostenibile che, nel 2012, in Italia, si possa ancora assistere ad episodi di censura della libertà di informazione come quello appena consumatosi sotto i nostri occhi.
“C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”.
È questa la frase di Henry Ford che campeggia sulle pagine dedicate alla direzione dei sistemi informativi del Ministero del lavoro. Il Ministro Fornero l’ha mai letta?
( il fatto quotidiano)
Sta facendo discutere la vicenda della chiusura del sito www.dplmodena.it ordinata dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali allo scopo – si legge nel provvedimento – “di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo”.
Vale la pena, pertanto, di aggiungere qualche elemento ulteriore emerso nelle ultime ore e soprattutto, qualche considerazione giuridica sull’illegittimità dell’iniziativa del Ministero.
Cominciamo dal sito che è stato chiuso.
Il registro italiano dei nomi a dominio rivela che il dominio è stato registrato – ed è tuttora gestito – da Eufranio Massi, dirigente del Ministero del lavoro ma, prima ancora – e, anzi, forse soprattutto – attento studioso del diritto e delle politiche del lavoro.
Quello chiuso dal Ministero del lavoro, dunque, era un sito privato destinato alla diffusione di informazioni di pubblico interesse.
Il sito, attivo da oltre dieci anni era diventato un punto di riferimento stabile ed affidabile per gli addetti ai lavori, le imprese e i cittadini.
“Negli ultimi 10 anni la Direzione provinciale del lavoro di Modena ha contribuito in modo tangibile alla diffusione della conoscenza sulle novità in materia di lavoro, raccogliendo le più importanti disposizioni normative, giurisprudenziali e dottrinali convogliandole in un unico sito per facilitarne la consultazione.
La cultura nella conoscenza delle leggi può aiutare i soggetti attivi del mercato del lavoro a trovare gli elementi idonei ad una ripresa dell’economia e ad un rilancio dell’occupazione.”.
Si legge in un comunicato stampa della Camera di Commercio di Modena con il quale, nel febbraio del 2011, si annunciava un convegno, per festeggiare i dieci anni di attività del sito, organizzato dalla Direzione provinciale del lavoro di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
Il contenuto del comunicato ed il titolo del convegno, “dplmodena.it – La tecnologia al servizio della conoscenza – 10 anni di informazione in materia di lavoro”, suonano oggi, dopo la chiusura del sito disposta dal Ministero del lavoro, come l’epitaffio di un eroe della libera informazione caduto, anzitempo.
Il provvedimento con il quale è stata ordinata la chiusura del sito sembra giustificarla con l’esigenza “di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali”.
E’, tuttavia, sufficiente navigare, pochi minuti in Rete, per avvedersi che i siti internet delle direzioni provinciali operanti in Italia costituiscono un universo variegato in termini di layout, contenuti, colori e nomi a dominio che li contraddistinguono.
Un universo lontano anni luce dal potersi definire “uniforme” e sul quale, tuttavia, la scure censorea del Segretario generale del Ministero del lavoro sembra non essersi abbattuta con la stessa perentorietà con la quale ha colpito il solo sito dplmodena.it al cui gestore è stato ingiunto – val la pena ricordarlo – “di provvedere alla immediata chiusura”.
Ecco qualche esempio.
Il sito della direzione provinciale del lavoro di Savona è ospitato nel sito dell’Unione industriale di Savona, quello di Ferrara – il cui dominio ha la medesima struttura del sito appena chiuso – è anch’esso intestate ad un cittadino privato ed è costruito secondo una struttura ed un layout originale e diverso da ogni altro analogo sito e lo stesso dicasi per il sito della direzione provinciale del lavoro di nuoro il cui dominio, tuttavia è intestate direttamente alla medesima direzione provinciale del lavoro.
Sul sito del Ministero del lavoro è disponibile un lungo elenco di link ad altrettante pagine dedicate alle direzioni provinciali del lavoro operanti in Italia che si presentano poco aggiornate, poco accessibili e, soprattutto, decisamente povere di notizie.
Tanto per fare un altro esempio, la pagina relativa alla direzione provinciale del lavoro di Nuoro contiene il link ad una sola notizia risalente al lontano ottobre 2011 e non contiene neppure un link al sito www.dplnuoro.it che, pure – come si è detto – è intestato direttamente alla direzione provinciale del lavoro ed è, dunque, a tutti gli effetti, un sito dell’amministrazione.
Davanti ad un panorama tanto eterogeneo e variegato ed a così poca uniformità nelle modalità di diffusione delle informazioni istituzionali, impossibile non chiedersi perché gli strali del Ministero si siano abbattuti sul solo sito del Dr. Eufranio Massi.
Impossibile respingere il sospetto che dietro all’iniziativa del Ministero si celino istanze censoree relative ai contenuti diffusi attraverso le pagine del sito ora chiuso o gelosie di piccolo cabotaggio da parte di burocrati e funzionari pubblici invidiosi dello straordinario successo del sito “non istituzionale” rispetto a quello del sito del Ministero pure gestito con ingenti risorse di uomini e mezzi.
Nell’attesa che il Ministro del Lavoro, sin qui rimasto in silenzio, nonostante il clamore mediatico e la gravità della vicenda, chiarisca quanto accaduto non ci si può, tuttavia, esimere dal rilevare ciò che, già allo stato, risulta una circostanza obiettiva ed incontestabile: il Segretario Generale del Ministero – con il placet del Ministro salvo che questi non prenda le distanze dall’iniziativa del suo dirigente e non lo rimuova dall’incarico – ha riservato ad una preziosa risorsa informativa un trattamento completamente diverso da quello riservato ad altre dozzine di analoghe risorse presenti online.
Una voce – troppo presto per dire se scomoda o, semplicemente, troppo attiva ed efficiente – è stata messa a tacere, mentre a molte altre si è lasciata la libertà di parola.
E veniamo ora a qualche considerazione giuridica.
Il provvedimento con il quale si è disposta la chiusura del sito dplmodena.it è un provvedimento illegittimo.
Il Ministero del lavoro, innanzitutto, non ha – e per fortuna – alcun potere di disporre la chiusura di un sito – per di più a carattere informativo – di un privato cittadino.
Tale potere, evidentemente – in uno Stato democratico – compete solo ai giudici.
A tutto voler concedere, quindi, il Segretario Generale del Ministero avrebbe potuto chiedere – con una lettera da Amministrazione a privato e non già con una comunicazione diretta ad un proprio dirigente – la cessazione dell’utilizzo del nome a dominio dplmodena.it e/o la pubblicazione, in evidenza, sul sito del carattere non ufficiale del sito stesso.
Anche in tal caso, peraltro, dinanzi all’eventuale legittimo rifiuto di provvedere alla chiusura di una tanto preziosa risorsa informativa, il Ministro avrebbe dovuto ricorrere ai giudici.
In nessun caso, invece, il Ministro aveva il potere di fare ciò che, invece, ha ritenuto di fare: ordinare la rimozione dallo spazio pubblico telematico di un patrimonio informativo di inestimabile valore in assenza di qualsivoglia valida – ammesso che ne esista una – motivazione e facendo leva – perché questo è quanto accaduto – sul rapporto gerarchico esistente nei confronti di un proprio dirigente.
Non esistevano e non esistono, valide esigenze relative all’uniformità dell’informazione istituzionale in un contesto quale quello che si è descritto, incredibilmente disuniforme, eterogeneo e variegato.
Questi sono i fatti e le considerazioni giuridiche che ne discendono.
Tocca ora al Ministro del Lavoro ed al Premier il compito di verificare quanto accaduto, prenderne le distanze provvedendo, immediatamente, ad autorizzare – e l’espressione dovrebbe offendere chiunque creda nella libertà di informazione – la riapertura del sito e, soprattutto, chiarire al Paese se ritengano o meno normale e costituzionalmente sostenibile che, nel 2012, in Italia, si possa ancora assistere ad episodi di censura della libertà di informazione come quello appena consumatosi sotto i nostri occhi.
“C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”.
È questa la frase di Henry Ford che campeggia sulle pagine dedicate alla direzione dei sistemi informativi del Ministero del lavoro. Il Ministro Fornero l’ha mai letta?
( il fatto quotidiano)
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Re: NONNA PAPERA PEGGIO DI SACCONI : CHIUSO SITO DPL MODENA
Pazzesco.
Bersani MOLLA QUESTA GENTE!
Bersani MOLLA QUESTA GENTE!
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: NONNA PAPERA PEGGIO DI SACCONI : CHIUSO SITO DPL MODENA
Giulietti e Vita su dplmodena.it: “E’ stata Fornero a censurare il sito”
ROMA – “Chi ha disposto la chiusura del sito www.dplmodena.it, da sempre un punto di riferimento per tanti che avevano ed hanno bisogno di informazioni in materia di lavoro, di pensioni, di permessi di soggiorno? Risponde al vero la notizia che l’oscuramento sarebbe stato deciso dal ministro del lavoro, Elsa Fornero? A che titolo e perché il ministero avrebbe assunto una simile decisione?”: se lo chiedono Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, e Vincenzo Vita, senatore del Partito Democratico.
“Nella lettera spedita agli uffici di Modena, scrivono in una nota Giulietti e Vita, si fa riferimento anche alla necessità di unificare le informazioni sui sui siti istituzionali, peccato che la decisione di oscurare, comunque intollerabile, sia stata assunta solo nei confronti del sito di Modena, uno dei più apprezzati e consultati in Italia, come per altro ha documentato nella sua denuncia l’avvocato Guido Scorza,uno dei più accreditati esperti del settore”.
“Comunque stiano le cose la vicenda non è accettabile, spetta ora al ministro chiarire e soprattutto predisporre la immediata riapertura del sito, evitando il solo sospetto che si sia trattato di un provvedimento censorio, magari deciso da un funzionario troppo zelantete , assunto nei confronti di un sito ‘sgradito’. In ogni caso sulla vicenda presenteremo una interrogazione perché un simile episodio, comunque siano andate le cose, non può restare senza una pubblica ed immediata risposta da parte del governo”.
ROMA – “Chi ha disposto la chiusura del sito www.dplmodena.it, da sempre un punto di riferimento per tanti che avevano ed hanno bisogno di informazioni in materia di lavoro, di pensioni, di permessi di soggiorno? Risponde al vero la notizia che l’oscuramento sarebbe stato deciso dal ministro del lavoro, Elsa Fornero? A che titolo e perché il ministero avrebbe assunto una simile decisione?”: se lo chiedono Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, e Vincenzo Vita, senatore del Partito Democratico.
“Nella lettera spedita agli uffici di Modena, scrivono in una nota Giulietti e Vita, si fa riferimento anche alla necessità di unificare le informazioni sui sui siti istituzionali, peccato che la decisione di oscurare, comunque intollerabile, sia stata assunta solo nei confronti del sito di Modena, uno dei più apprezzati e consultati in Italia, come per altro ha documentato nella sua denuncia l’avvocato Guido Scorza,uno dei più accreditati esperti del settore”.
“Comunque stiano le cose la vicenda non è accettabile, spetta ora al ministro chiarire e soprattutto predisporre la immediata riapertura del sito, evitando il solo sospetto che si sia trattato di un provvedimento censorio, magari deciso da un funzionario troppo zelantete , assunto nei confronti di un sito ‘sgradito’. In ogni caso sulla vicenda presenteremo una interrogazione perché un simile episodio, comunque siano andate le cose, non può restare senza una pubblica ed immediata risposta da parte del governo”.
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Re: NONNA PAPERA PEGGIO DI SACCONI : CHIUSO SITO DPL MODENA
NONNA PAPERA DOPO STALIN ASSASSINA NICOLAEV BUCHARIN PER LA SECONDA VOLTA
Dopo gli errori contenuti nel disegno di legge sul lavoro ( contratto a termine inferiore a 6 mesi senza causali , esattamente come il contratto a tempo indeterminato, il transito delle false partite iva nel contratto Collaborazioni coordinate e continuative , contratto che non è pù in essere perchè SENZA progetto), ora c è questa INCREDIBILE intervista telefonica alla stampa.
NONNA PAPERA come Stalin vive nella MEDIOCRITA' ( intervista è mediocre ) e gli sono ANTIPATICI i sacerdoti dei BENI PUBBLICI e DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.
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Mistero risolto, non è stato il ministro Fornero a chiudere il sito della Dpl di Modena
Intervista al Ministro del Lavoro: "Io non ho voluto censurare proprio nulla e sto cercando di saperne di più"
Tornata dalle due giornate di festa pasquale, ho trovato su Twitter svariati messaggi che mi segnalano l'oscuramento inspiegato del sito della Direzione Provinciale del Lavoro di Modena. In effetti sulla home page del sito campeggia questo messaggio:
"Il Segretario generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con una nota del 5 aprile 2012, indirizzata anche alla DTL di Modena, ha stabilito che:
"al fine di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo anche per quanto attiene agli Uffici territoriali, si chiede alle SS.LL. di provvedere alla immediata chiusura del sito internet http://www.dplmodena.it".
Conseguentemente, a partire da oggi (6 aprile 2012), il sito http://www.dplmodena.it cessa la propria attività informativa.
Nato il 19 febbraio 2001, come strumento di supporto all'Ufficio relazioni con il pubblico, è stato visitato, in questi anni, da circa 18 milioni di utenti."
Letto questo messaggio, su diversi blog si trovano post che puntano il dito contro il ministro Elsa Fornero, per esempio qui e qui, "rea" di aver voluto censurare la Dpl di Modena. Ci sono anche due interrogazioni parlamentari (da parte di Idv e Pd). Mi è sembrato utile chiamarla subito per un rapido chiarimento. Il ministro, che oggi stava lavorando da casa a Torino, era al corrente e mi ha risposto subito:
"Di questa vicenda ho avuto un'informazione vaga questo scorso sabato di Pasqua e ho subito risposto 'Non ne so niente, mi informo'. Tornando dal fine settimana ho saputo via email che il sito era stato chiuso, ho risposto che non ero informata e ho messo in cc il capo della comunicazione del Ministero del Lavoro e l'addetto stampa.
Quando ho saputo che a decidere la chiusura del sito era stato il nostro segretario generale, la dottoressa Matilde Mancini, le ho chiesto di chiamarmi e sto aspettando di parlarle. Perchè non so se il sito in questione abbia fatto qualcosa di grave che non andava - visto che si tratta di un sito istituzionale - oppure no e vorrei capire come stanno le cose prima di esprimermi.
Ci tengo a sottolineare che la dottoressa Mancini è una persona molto scrupolosa, non è un cieco burocrate.
Detto questo, nel frattempo ho parlato con Eufranio Massi, il direttore della Dpl di Modena, con cui ho appena concluso una lunga telefonata. Stando da quanto mi dice, lui avrebbe commesso la leggerezza di pubblicare il testo della riforma sul lavoro (scaricandolo dal sito del Sole 24 Ore) prima che fosse ufficiale e quindi prima di noi al Ministero, quando ancora mancavano tutte le firme.
Se così fosse, e se fosse solo questo il motivo per la chiusura del sito, la riterrei una punizione eccessiva per un eccesso di intraprendenza che va bene nei giornali ma un po' meno nelle Istituzioni, ma che non mi sembra talmente grave da giustificare l'oscuramento, per cui chiederei di farlo riaprire. Non solo, ma anzichè oscurarlo, se il sito della Dpl di Modena è davvero così ben fatto lo prenderei come esempio, come modello a cui ispirarsi, e chiederei a Massi di collaborare al nostro sito per migliorarlo. Ma aspetto, e vi chiederei di aspettare, prima di giudicare. Vi farò sapere presto".
Possiamo quindi concludere a) che il ministro Fornero non ha chiuso il sito e b) che il messaggio della protesta online le è arrivato e si sta attivando per approfondire la questione, con l'intenzione di porre rimedio se il provvedimento fosse fuori luogo. Direi di aspettare le risposte che sta cercando, prima di giudicare.
( Fonte La Stampa )
Dopo gli errori contenuti nel disegno di legge sul lavoro ( contratto a termine inferiore a 6 mesi senza causali , esattamente come il contratto a tempo indeterminato, il transito delle false partite iva nel contratto Collaborazioni coordinate e continuative , contratto che non è pù in essere perchè SENZA progetto), ora c è questa INCREDIBILE intervista telefonica alla stampa.
NONNA PAPERA come Stalin vive nella MEDIOCRITA' ( intervista è mediocre ) e gli sono ANTIPATICI i sacerdoti dei BENI PUBBLICI e DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.
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Mistero risolto, non è stato il ministro Fornero a chiudere il sito della Dpl di Modena
Intervista al Ministro del Lavoro: "Io non ho voluto censurare proprio nulla e sto cercando di saperne di più"
Tornata dalle due giornate di festa pasquale, ho trovato su Twitter svariati messaggi che mi segnalano l'oscuramento inspiegato del sito della Direzione Provinciale del Lavoro di Modena. In effetti sulla home page del sito campeggia questo messaggio:
"Il Segretario generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con una nota del 5 aprile 2012, indirizzata anche alla DTL di Modena, ha stabilito che:
"al fine di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo anche per quanto attiene agli Uffici territoriali, si chiede alle SS.LL. di provvedere alla immediata chiusura del sito internet http://www.dplmodena.it".
Conseguentemente, a partire da oggi (6 aprile 2012), il sito http://www.dplmodena.it cessa la propria attività informativa.
Nato il 19 febbraio 2001, come strumento di supporto all'Ufficio relazioni con il pubblico, è stato visitato, in questi anni, da circa 18 milioni di utenti."
Letto questo messaggio, su diversi blog si trovano post che puntano il dito contro il ministro Elsa Fornero, per esempio qui e qui, "rea" di aver voluto censurare la Dpl di Modena. Ci sono anche due interrogazioni parlamentari (da parte di Idv e Pd). Mi è sembrato utile chiamarla subito per un rapido chiarimento. Il ministro, che oggi stava lavorando da casa a Torino, era al corrente e mi ha risposto subito:
"Di questa vicenda ho avuto un'informazione vaga questo scorso sabato di Pasqua e ho subito risposto 'Non ne so niente, mi informo'. Tornando dal fine settimana ho saputo via email che il sito era stato chiuso, ho risposto che non ero informata e ho messo in cc il capo della comunicazione del Ministero del Lavoro e l'addetto stampa.
Quando ho saputo che a decidere la chiusura del sito era stato il nostro segretario generale, la dottoressa Matilde Mancini, le ho chiesto di chiamarmi e sto aspettando di parlarle. Perchè non so se il sito in questione abbia fatto qualcosa di grave che non andava - visto che si tratta di un sito istituzionale - oppure no e vorrei capire come stanno le cose prima di esprimermi.
Ci tengo a sottolineare che la dottoressa Mancini è una persona molto scrupolosa, non è un cieco burocrate.
Detto questo, nel frattempo ho parlato con Eufranio Massi, il direttore della Dpl di Modena, con cui ho appena concluso una lunga telefonata. Stando da quanto mi dice, lui avrebbe commesso la leggerezza di pubblicare il testo della riforma sul lavoro (scaricandolo dal sito del Sole 24 Ore) prima che fosse ufficiale e quindi prima di noi al Ministero, quando ancora mancavano tutte le firme.
Se così fosse, e se fosse solo questo il motivo per la chiusura del sito, la riterrei una punizione eccessiva per un eccesso di intraprendenza che va bene nei giornali ma un po' meno nelle Istituzioni, ma che non mi sembra talmente grave da giustificare l'oscuramento, per cui chiederei di farlo riaprire. Non solo, ma anzichè oscurarlo, se il sito della Dpl di Modena è davvero così ben fatto lo prenderei come esempio, come modello a cui ispirarsi, e chiederei a Massi di collaborare al nostro sito per migliorarlo. Ma aspetto, e vi chiederei di aspettare, prima di giudicare. Vi farò sapere presto".
Possiamo quindi concludere a) che il ministro Fornero non ha chiuso il sito e b) che il messaggio della protesta online le è arrivato e si sta attivando per approfondire la questione, con l'intenzione di porre rimedio se il provvedimento fosse fuori luogo. Direi di aspettare le risposte che sta cercando, prima di giudicare.
( Fonte La Stampa )
Re: NONNA PAPERA PEGGIO DI SACCONI : CHIUSO SITO DPL MODENA
Lavoro: ministro Fornero, pronti a riaprire sito Dpl Modena
E' istituzionale e va aggiornato sulla base documenti ufficiali
10 aprile, 18:34
(ANSA) - MODENA, 10 APR - Il sito della direzione provinciale del lavoro di Modena sara' presto riaperto: lo ha assicurato il ministro del Lavoro Elsa Fornero. Al ministero spiegano pero' che il ministro ha parlato con il direttore della Dpl di Modena, Eufranio Massi, ribadendo che il sito essendo istituzionale deve essere ricondotto all'interno delle regole della pubblica amministrazione e aggiornato sulla base dei documenti ufficiali.
Il sito era stato chiuso nei giorni scorsi sulla base delle decisioni del segretario generale del ministero del Lavoro, Matilde Mancini, provocando molte critiche contro l'oscuramento.
(ANSA).
E' istituzionale e va aggiornato sulla base documenti ufficiali
10 aprile, 18:34
(ANSA) - MODENA, 10 APR - Il sito della direzione provinciale del lavoro di Modena sara' presto riaperto: lo ha assicurato il ministro del Lavoro Elsa Fornero. Al ministero spiegano pero' che il ministro ha parlato con il direttore della Dpl di Modena, Eufranio Massi, ribadendo che il sito essendo istituzionale deve essere ricondotto all'interno delle regole della pubblica amministrazione e aggiornato sulla base dei documenti ufficiali.
Il sito era stato chiuso nei giorni scorsi sulla base delle decisioni del segretario generale del ministero del Lavoro, Matilde Mancini, provocando molte critiche contro l'oscuramento.
(ANSA).
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Re: NONNA PAPERA PEGGIO DI SACCONI : CHIUSO SITO DPL MODENA
l'argomento è complesso riguarda lo stato , la pubblica amministrazione e i beni pubblici.
il sito era un sito a livello europeo.
conteneva i documenti ufficiali e i contributi scritti dei funzionari ed ispettori di Modena e del suo mitico direttore dott. Massi.
Tutti i contributi scritti erano di alto livello TECNICO e venivano pubblicati in varei riveste.
il sito a parte gli articoli sulla COSTITUZIONE ITALIANA sul lavoro art. 1, 3 e 36 .
NON ha mai fatto attività politica.
il materiale era enorme sia come quantità sia come qualità, un insieme di Banche Dati.
IL TUTTO GRATUITO. Ripeto per chi vuol capire IL TUTTO GRATUITO.
la soluzione è una commissione di 4 accademici di Diritto Ammnistrativo.
Se la ministra ha responsabilità sulla chiusura del sito ( questo lo deve esaminare la commissione di esperti) la ministra DEVE lasciare il ministero.
Ma vi una ipotesi in questo caso di un collossale RISARCIMENTO DANNI che la ministra deve pagare.
la ministra cercherà una scapatoia ma tutti dipende dalla commissione degli esperti.
Dire che il sito è un sito della pubblica amministrazione e deve pubblicare SOLO documenti ufficiali
aggrava la posizione di nonna papera.
Il titolore del sito non è la pubblica amministrazione ma il direttore inteso come persona fisica.
Inoltre è l' unico sito del ministero del lavoro che svolge un lavoro di ' SERVIZIO' mostruoso.
Se il comunicato qui riportato della ministra è veritiero per la Formero a mio avviso non rimangono che le dimissioni, credo che domani Monti gli parlerà.
il sito era un sito a livello europeo.
conteneva i documenti ufficiali e i contributi scritti dei funzionari ed ispettori di Modena e del suo mitico direttore dott. Massi.
Tutti i contributi scritti erano di alto livello TECNICO e venivano pubblicati in varei riveste.
il sito a parte gli articoli sulla COSTITUZIONE ITALIANA sul lavoro art. 1, 3 e 36 .
NON ha mai fatto attività politica.
il materiale era enorme sia come quantità sia come qualità, un insieme di Banche Dati.
IL TUTTO GRATUITO. Ripeto per chi vuol capire IL TUTTO GRATUITO.
la soluzione è una commissione di 4 accademici di Diritto Ammnistrativo.
Se la ministra ha responsabilità sulla chiusura del sito ( questo lo deve esaminare la commissione di esperti) la ministra DEVE lasciare il ministero.
Ma vi una ipotesi in questo caso di un collossale RISARCIMENTO DANNI che la ministra deve pagare.
la ministra cercherà una scapatoia ma tutti dipende dalla commissione degli esperti.
Dire che il sito è un sito della pubblica amministrazione e deve pubblicare SOLO documenti ufficiali
aggrava la posizione di nonna papera.
Il titolore del sito non è la pubblica amministrazione ma il direttore inteso come persona fisica.
Inoltre è l' unico sito del ministero del lavoro che svolge un lavoro di ' SERVIZIO' mostruoso.
Se il comunicato qui riportato della ministra è veritiero per la Formero a mio avviso non rimangono che le dimissioni, credo che domani Monti gli parlerà.
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Re: NONNA PAPERA PEGGIO DI SACCONI : CHIUSO SITO DPL MODENA
Riapre DplModena.it
Sarà collegato al Ministero del Lavoro
Fornero: "L'informazione non va mai fermata"
Il ministro Fornero era intervenutan dicendo: "L'informazione non va mai fermata"
Modena, 12 aprile 2012 - Il sito internet della Direzione provinciale del lavoro di Modena (http://www.dplmodena.it) potrà riaprire già domani. “La mobilitazione di un intero territorio è riuscita nell’intento: si rimedia ad un errore e, nel contempo, si riconoscono i meriti acquisiti sul campo da funzionari e tecnici modenesi”, commenta il parlamentare Pd, Ivano Miglioli, dopo che il Ministero ha reso nota la propria intenzione di tornare sui suoi passi relativamente alla decisione, comunicata a Modena il 5 aprile scorso, di chiudere il sito Internet della Dpl. “Il sito modenese- prosegue Miglioli- non solo sarà riaperto domani, ma sarà anche collegato in maniera automatica a quello del ministero, un modo per rafforzarne la funzione e il valore”.
Miglioli, nei giorni scorsi, aveva parlato direttamente con Fornero: “L’impegno dei modenesi è stato riconosciuto anche in un altro modo: al tecnico che ha realizzato il sito della Dpl di Modena è stato chiesto di collaborare a migliorare il sito del ministero”. Soddisfatti anche il deputato Pd Luca Codurelli che con Miglioli firma una nota in cui dicono: “Apprezziamo la decisione del ministero. Le proteste che ci sono state nei giorni scorsi hanno ottenuto questo importante risultato. Il sito internet, chiuso nei giorni scorsi dal ministero del Lavoro senza un motivo fondato, è un riferimento importante per il mondo del lavoro anche per le qualificate informazioni in esso contenute. Ci auguriamo che brutti episodi del genere non accadano piu’”, affermano. Cosi’ pure l’assessore provinciale al Lavoro, Francesco Ori, parla di “buona notizia” a proposito della riapertura del sito.
Il ministero, si legge in una nota, ''non ha mai praticato azioni di censura nei confronti di iniziative o attivita' poste in essere dai propri dirigenti e dipendenti. Ogni intervento è stato sempre effettuato per garantire il rispetto delle leggi e
delle regole vigenti. E, anzi, l'obiettivo è stato sempre quello di valorizzare le buone pratiche avviate dalle strutture del ministero. Partendo da questi presupposti, i responsabili della direzione della comunicazione del ministero del Lavoro
e delle Politiche sociali hanno incontrato questa mattina i responsabili della direzione del lavoro di Modena. Nel corso dell'incontro, chiarite le ragioni che avevano portato a intervenire sul sito della Dtl di Modena, sono state approfondite
e definite le modalita' di integrazione del sito stesso nel sistema di comunicazione istituzionale del ministero''.
( Fonte : Resto Del Carlino )
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LA COMMISSIONE BUCHARIN FORMATA DA 4 ACCADEMICI DI DIRITTO AMMINISTRATIVO
DEVE FARE CHIAREZZA SU COSA E' realmente accaduto ( analisi del procedimento, e analisi del provvedimento ) eventuali danni in sede civile.
La chiusura del sito può aver causato un danno al settore di 1.000.000 di euro al giorno.
Sarà collegato al Ministero del Lavoro
Fornero: "L'informazione non va mai fermata"
Il ministro Fornero era intervenutan dicendo: "L'informazione non va mai fermata"
Modena, 12 aprile 2012 - Il sito internet della Direzione provinciale del lavoro di Modena (http://www.dplmodena.it) potrà riaprire già domani. “La mobilitazione di un intero territorio è riuscita nell’intento: si rimedia ad un errore e, nel contempo, si riconoscono i meriti acquisiti sul campo da funzionari e tecnici modenesi”, commenta il parlamentare Pd, Ivano Miglioli, dopo che il Ministero ha reso nota la propria intenzione di tornare sui suoi passi relativamente alla decisione, comunicata a Modena il 5 aprile scorso, di chiudere il sito Internet della Dpl. “Il sito modenese- prosegue Miglioli- non solo sarà riaperto domani, ma sarà anche collegato in maniera automatica a quello del ministero, un modo per rafforzarne la funzione e il valore”.
Miglioli, nei giorni scorsi, aveva parlato direttamente con Fornero: “L’impegno dei modenesi è stato riconosciuto anche in un altro modo: al tecnico che ha realizzato il sito della Dpl di Modena è stato chiesto di collaborare a migliorare il sito del ministero”. Soddisfatti anche il deputato Pd Luca Codurelli che con Miglioli firma una nota in cui dicono: “Apprezziamo la decisione del ministero. Le proteste che ci sono state nei giorni scorsi hanno ottenuto questo importante risultato. Il sito internet, chiuso nei giorni scorsi dal ministero del Lavoro senza un motivo fondato, è un riferimento importante per il mondo del lavoro anche per le qualificate informazioni in esso contenute. Ci auguriamo che brutti episodi del genere non accadano piu’”, affermano. Cosi’ pure l’assessore provinciale al Lavoro, Francesco Ori, parla di “buona notizia” a proposito della riapertura del sito.
Il ministero, si legge in una nota, ''non ha mai praticato azioni di censura nei confronti di iniziative o attivita' poste in essere dai propri dirigenti e dipendenti. Ogni intervento è stato sempre effettuato per garantire il rispetto delle leggi e
delle regole vigenti. E, anzi, l'obiettivo è stato sempre quello di valorizzare le buone pratiche avviate dalle strutture del ministero. Partendo da questi presupposti, i responsabili della direzione della comunicazione del ministero del Lavoro
e delle Politiche sociali hanno incontrato questa mattina i responsabili della direzione del lavoro di Modena. Nel corso dell'incontro, chiarite le ragioni che avevano portato a intervenire sul sito della Dtl di Modena, sono state approfondite
e definite le modalita' di integrazione del sito stesso nel sistema di comunicazione istituzionale del ministero''.
( Fonte : Resto Del Carlino )
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LA COMMISSIONE BUCHARIN FORMATA DA 4 ACCADEMICI DI DIRITTO AMMINISTRATIVO
DEVE FARE CHIAREZZA SU COSA E' realmente accaduto ( analisi del procedimento, e analisi del provvedimento ) eventuali danni in sede civile.
La chiusura del sito può aver causato un danno al settore di 1.000.000 di euro al giorno.
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