Come se ne viene fuori ?

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paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

http://www.youtube.com/watch?v=_YKP9Erl ... ploademail
Guardate il nostalgico del Duce tattuato sul braccio.
Hanno detto che sono arrivati con 500 Pulman.Forse i pulman erano semivuoti.
Ciao
Paolo11
iospero
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da iospero »

Per adesso credo che questo governo non abbia vie di uscita, i parlamentari PDL non abbandonano B. e allora sono impossibili larghe intese con chi è presieduto e comandato da un furfante, resta solo da fare una nuova legge elettorale con i voti del M5S (hanno ribaditom di essere d'accordo) e andare alle elezioni.
Un PDL , guidato da Berlusconi che non potrà partecipare alla campagna elettorale, quanto potrà valere ?
I fascisti dopo la caduta di Mussolini era difficile trovarli, vedremo questi di Forza Italia.
E gli altri partiti del centrodestra cosa faranno?
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Caro iospero .Sono d'accordo una legge elettorale, come avviene per le votazioni dei sindaci. Diciamo alla francese con il ballottaggio.
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Questo post, era in relazione alle affermazioni di iospero e paolo11, ed è stato postato in altro 3D.
Me ne scuso.



La legge elettorale quanto può risolvere i problemi dell’Italia?

Lo zoccolo duro della casta non molla.

Eppure è quello che deve essere sostituito.

Nel 1945, con la caduta del fascismo è arrivata una nuova classe dirigente di ben altro livello rispetto questa.

Ad esempio, De Gasperi aveva già fatto parte a suo tempo del Parlamento austriaco.

Occorre poi tenere conto che gli Stati europei partivano tutti da zero.

Oggi è diverso. Siamo all’interno di un contesto europeo ed internazionale in cui non ci possiamo sottrarre.

La formula Grillo, non ha fornito soluzioni valide in merito.

Ha certamente portato gente nuova e NON CORROTTA in Parlamento,….ma questo non basta.

Ci vuole gente NON CORROTTA, con un alto senso dello Stato (e sulla difesa della Costituzione bisogna dar atto al M5S di essere avanti a tutti gli altri), ma ci vuole anche gente preparata, che sappia sostituire l’attuale classe dirigente che pur essendo all’altezza per esperienza pregressa di poter rimanere nel contesto europeo, E’ PURTROTTO ALTAMENTE CORROTTA e non più utilizzabile.

Che si fa?


Loro sono in vantaggio nei sondaggi, e di conseguenza, se i numeri vogliono dire ancora qualcosa, con qualsiasi tipo di legge elettorale dovrebbero vincere sempre i Fratelli mussulmani.

Sulla sponda opposta il Pd è sempre questo:

Immagine
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

E' molto grande la distanza tra il mio progetto di un centrosinistra di governo capace di convincere gli italiani che vincere si può e l’attuale disastro.
Romano Prodi

Infatti, quello era il centrosinistra,......questo Pd è la Dc.




Come inizia una guerra civile – 357
La cruna dell’ago – 32
La danza macabra dei nanetti continua senza sosta – 322
La lunga agonia della Repubblica italiana continua inarrestabile. Siamo all’ultimo atto? - 302
Cronaca di un affondamento annunciato - 302
In mezzo alla tempesta - 243


Romanzo criminale - 63
La guerra civile simulata sta sfociando in qualcosa di diverso. Qualcosa si sta rompendo - 31
(Marc Lazar – Ballarò, 09/07/2013)


La guerra continua....


Chi dimentica la storia è costretto a riviverla.
Primo Levi.


Troppe dimenticanze ci hanno portato nel baratro.

Quanta sia vera l’affermazione di Primo Levi, ce lo ha dimostrato ancora una volta di più questa sera Micaela Biancofiore a In onda.

Tra il 1919 e il 1922, questi fatti avvenivano a Milano ad opera delle squadracce fasciste in difesa dei camerati puniti dalla legge.

Oggi le squadracce fasciste non usano più gli stessi metodi di un tempo, olio di ricino e santo manganello, ma usano altri sistemi, certamente più raffinati come la delegittimazione attraverso i media.

Come già successo in precedenza con il giudice Mesiano, le squadracce guidate dai camerati Sallusti e Belpietro, nei giorni scorsi hanno attaccato duramente il presidente del collegio feriale della Cassazione che ha OSATO condannare IL SUPREMO INTOCCABILE.

Il giochino lo ha completato Il Mattino di Napoli, intervistando il presidente Esposito.

Il mondo politico non ha saputo difendere nel modo più opportuno l’aggressione al presidente della sezione feriale della Cassazione.

Esattamente come succedeva quasi cento anni fa.

E qui il giudice Esposito ha commesso il classico errore di tentare di difendersi in conto proprio.

Errore tecnico stigmatizzato anche dal presidente di Cassazione Santacroce, che però ha permesso nei giorni scorsi che un suo sottoposto venisse infangato dalla stampa squadrista.

Tommaso Cerno, dell’Espresso, questa sera si è prodotto in una dura requisitoria tecnica nei confronti del giudice Esposito, che sotto l’ottica del rigore non fa una grinza. Il giudice non doveva assolutamente aprire bocca, e su questo non ci piove.

Ma il giovane Cerno dimentica l’aggressione squadrista per avere osato condannare il capo dei camerati.
Oltre al fatto che l’Italia democratica, ammesso che ancora ci sia, in questi giorni ha girato la testa dall’altra parte.


Infatti, il polverone sollevato in giornata dai fascisti sfascisti targati Fratelli mussulmani, come ribadito dalla Biancofiore, mira alla revisione della sentenza.

I fascisti non mollano mai.

Tanto che il capo dei "boia chi molla" lo ha urlato domenica scorsa in Piazza Plebiscito a Roma.

<<..................IO NON MOLLO>>
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

La cosa più assurda è che gli elettori si comportino esattamente come i tifosi delle squadre di calcio, si scannano per i loro beniamini mentre il potere fa sempre gli affaracci suoi.

Ma quando lo capiranno i tricolori???????????




Mps, le larghe intese di Giuseppe Mussari per diventare numero uno dell’Abi
Nell'agenda dell'ex presidente di Rocca Salimbeni gli appuntamenti con politici di destra e sinistra nonché rappresentanti del governo nel periodo tra febbraio e giugno 2010. I viaggi a Roma si intensificano in vista della nomina a capo dell'associazione delle banche: prima Palazzo Chigi, poi (per due volte) visita privata al Quirinale

di Davide Vecchi | 6 agosto 2013


Giuliano Amato, Massimo D’Alema e Nicola Latorre, ma anche Enrico e Gianni Letta, Gianfranco Fini, Pierferdinando Casini, Maurizio Gasparri, Daniela Santanchè. Nel 2010, l’allora presidente del Monte dei Paschi di Siena, Giuseppe Mussari, andava con frequenza a Roma per incontrare gli amici di vecchia data, come D’Alema e Latorre, ed esponenti del centrodestra all’epoca al governo. Già iscritto nel registro degli indagati per l’aeroporto di Ampugnano (rinviato a giudizio per i reati di concorso morale in ordine ai reati di falso e turbativa d’asta) Mussari era impegnato nella conquista della presidenza dell’Abi, con l’approvazione di Banca d’Italia nonostante via Nazionale avesse già avviato le indagini sulla situazione patrimoniale di Rocca Salimbeni, mentre la Procura cominciava a interessarsi all’acquisizione di Antonveneta.

A scorrere l’agenda di Mussari, allegata agli atti della prima parte dell’inchiesta su Mps, chiusa il 31 luglio scorso per evitare i termini della prescrizione, si ha l’idea dei rapporti che il mondo economico ha (o è costretto ad avere) con la politica. Già dai verbali di interrogatorio dell’ex parlamentare e sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, era evidente come fosse la politica a definire gli incarichi in Rocca Salimbeni. Quando Mussari lascia la presidenza di Mps, per dire, Ceccuzzi dice di essersi rivolto a D’Alema per convincere Alessandro Profumo a prendere le redini della banca. Mentre l’ex presidente della Fondazione, Gabriello Mancini, sempre a verbale, racconta di essersi rivolto a Gianni Letta che con l’approvazione di Berlusconi gli indicò chi inserire nel cda.

Così, in vista della sua candidatura alla guida dell’Abi, di cui si comincia a parlare in via informale nel febbraio 2010 ed è ufficializzata il 23 giugno, Mussari frequenta amici vecchi e nuovi dei Palazzi romani. Oltre a D’Alema le frequentazioni più assidue sono con Latorre, uomo di fiducia del leader pugliese. Ma non solo. Il 6 aprile in poche ore incontra il sottosegretario alla difesa del Pdl, Guido Crosetto, il presidente della Cassa depositi e prestiti, Franco Bassanini, il presidente del Copasir, D’Alema e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Berlusconi, Santanchè. Pochi giorni dopo incontra il presidente della Camera, Gianfranco Fini, poi Enrico Letta, allora vicesegretario nazionale del Pd e Latorre. Nell’agenda sono segnate anche le convocazioni in tribunale per la questione Ampugnano. La notifica della Guardia di Finanza è segnata in agenda alle ore 10 del 25 febbraio. Dopo una settimana di ferie, Mussari rientra e vola a Roma per incontrare prima Amato poi Latorre. Passano 48 ore e riceve D’Alema che lo raggiunge a Siena.

Sono i giorni in cui Mussari è impegnato nelle riunioni che devono portare il Consiglio di amministrazione ad approvare il bilancio nel quale, secondo quanto ipotizzato dai pm, vennero camuffate le perdite derivanti dall’acquisizione Antonveneta e messi in atto “trucchi” per celare gli impatti patrimoniali del contratto Alexandria. Uno dei bilanci camuffati, secondo l’accusa, è stato presentato a Piazza Affari il 26 marzo, come annotato in agenda.

I viaggi verso Roma si intensificano tra aprile e giugno. Numerosi gli incontri con Latorre, con cadenza quasi settimanale, e anche con Fini. Con l’ufficialità della nomina alla guida dell’Abi e la conquista della presidenza, le porte si spalancano ulteriormente. Mussari sale due volte al Quirinale “per udienza privata con Giorgio Napolitano”, annota in agenda. Ai soliti Amato, D’Alema, Latorre, si aggiungono Pierluigi Bersani, Fabrizio Cicchitto, Luciano Violante, Gianfranco Conte, Antonio Tajani. Nel frattempo cominciano a emergere notizie di stampa della situazione patrimoniale che sta attraversando il Monte dei Paschi e, soprattutto, la Fondazione. L’1 settembre 2011 Mussari segna in agenda: “Guardia di Finanza per Notifica atto”. La procura indaga. Banca d’Italia, secondo quanto ricostruito, aveva le comunicazioni adeguate per comprendere cosa accadeva, ma non intervenne. “Ho piena fiducia in via Nazionale”, ha detto Napolitano invitando poi la stampa, lo scorso febbraio, a “sopire” le informazioni su Mps.

Il monito è arrivato dopo le dimissioni di Mussari dalla guida dell’Abi: ha lasciato l’incarico il 22 gennaio 2013, quando il Fatto Quotidiano diede notizia dell’accordo segreto che aveva siglato con Nomura per ristrutturare il debito di Mps.

Da Il Fatto Quotidiano del 6 agosto 2013
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Ma l’uomo deriva veramente dalla scimmia????

Dalle pirlate che ripete in continuazione sembrerebbe proprio di si.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Gli ultimi giorni di Salò - 1


E. Scalfari in questi ultimi anni sta perdendo i colpi. Con Monti registra il suo ultimo buco nell’acqua.

Dopo averlo incensato per dodici mesi di fila si è dichiarato deluso da Monti e l’ha abbandonato al suo destino.

Eppure, dopo 15 giorni di governo, le intenzioni di Monti erano chiare anche ai sassi. Ravvedersene solo quasi un anno dopo significa proprio perdere i colpi.

La notazione del 25 luglio ci sta, perché segna una data decisiva per i due Cavalieri. Ma poi la storia continua.

Sottolineare al Caimano “si rassegni”, non fa di certo tremare il sottanino al cavaliere caimano.

Il 25 luglio Mussolini viene arrestato, portato al Gran Sasso e liberato dal commando del colonnello Otto Skorzeny, su ordine di Hitler. Viene portato in Germania dove passa un breve periodo e poi torna in Italia per l’ultimo atto, quello di fondare la Repubblica di Salò.

Del Caimano avevamo avuto un saggio di Nanni Moretti proprio nel film il Caimano. Il finale sta per essere scritto in questi giorni e nelle prossime settimane.

http://www.youtube.com/watch?v=Q1tpKRYkLbA


Dopo lo stordimento dei primi 10 giorni dalla botta della sentenza il Caimano comincia a reagire.

Domani parte la campagna elettorale.

Ieri ha dichiarato: “Se non si toglie l’Imu salta tutto".

Ricatto per ricatto, Letta risponde che se cade il governo gli italiani dovranno pagare 7 miliardi di tasse.

Brunetta, ribatte giocando sul fraintendimento.

Lo scontro in corso mira a fare implodere l’avversario.

Ribadisce Scalfari:

Non si naviga al buio ma con una rotta definita e timonieri capaci.

Su questo non ci farei proprio conto, perché quando hanno deciso di giocare la partita con il Caimano, questa doveva essere giocata ad alto livello per ottenere risultati.

Invece hanno scelto il basso profilo e il continuo rinvio.

Non possono di certo essere definiti “timonieri capaci”, semmai delle sverze.




Il 25 luglio è arrivato, il Cavaliere si rassegni
di EUGENIO SCALFARI

HO già ricordato qualche giorno fa quanto accadde a Roma il 25 luglio del 1943 di cui ricorre quest'anno il 70° anniversario. Mi sembrava attuale: la liquidazione di Mussolini votata con larga maggioranza dal Gran Consiglio del Fascismo, il supremo organo del regime, ben più importante d'un Parlamento che da tempo era di fatto inesistente. Nello Ajello ha ripercorso quella vicenda con dovizia di particolari e di riflessioni politiche e psicologiche, descrivendo un Duce ormai diventato consapevole d'una sconfitta storica e della rovina che incombeva tragicamente sul paese che per vent'anni aveva ipnotizzato e magato col carisma della sua egolatria e la religione del Capo inviato dalla Provvidenza a riportare l'Impero sui colli fatali di Roma.

Nel frattempo è arrivata la sentenza della corte di Cassazione che condanna definitivamente il "boss" di Arcore a quattro anni di reclusione e alla pena aggiuntiva dell'interdizione dai pubblici uffici; il tema del 25 luglio è così diventato ancora più attuale.
Berlusconi ha ancora cinque processi che incombono sulle sue vicende pubbliche e private, uno più gravoso dell'altro. Le possibilità di scamparla sono inesistenti, i salvacondotti immaginati privi d'ogni consistenza. Ai suoi seguaci non resta che separare la sua sorte personale da quella d'un partito che da vent'anni ha riscosso il consenso di milioni di italiani, conservatori o liberali, moderati o estremisti.

Erano tutti stregati dall'ennesimo uomo della Provvidenza capace di creare ricchezza, gloria, prestigio internazionale, pari opportunità per tutti, solo che lo amassero e riponessero in lui la massima fiducia votandolo di conseguenza.

Il 25 luglio del '43 restituì al Re i poteri che il fascismo gli aveva confiscato. I suoi promotori speravano che la monarchia - restaurata da quel voto - affidasse a loro il compito di riportare l'Italia sulla giusta via costituzionale e alla fine d'una guerra ormai perduta. Non sapevano che il Re aveva già incaricato Badoglio e con lui l'esercito di accudire al compito disperato della resa e del cambiamento del fronte di guerra.

Ma qui ed ora tutto sarebbe molto più facile. Il capo dello Stato è nel pieno esercizio delle sue prerogative repubblicane, un governo legittimo è in carica con la partecipazione anche del partito fondato da Berlusconi, le sorti di quel governo e il programma ad esso affidato è ampiamente gradito a tutte le potenze occidentali a cominciare dall'Unione europea della quale siamo uno dei principali paesi costitutivi e costituenti.

C'è soltanto da superare il generale discredito riguardante il carismatico buffone che ancora farnetica della sua indispensabilità.
Ma nessuno tra i "berluscones" pensa al ravvedimento. L'ipnosi ancora continua e condurrà al peggio se non sarà interrotta. Il tempo è quasi scaduto, venti giorni per decidere di sgombrare il campo dal gangster che ancora lo occupa o la rissa civile che accrescerà i guai della crisi anziché rafforzare i primi segnali di ripresa che cominciano finalmente a manifestarsi.


Napolitano è deciso, Letta è deciso, Epifani è deciso e con lui maggior parte del Partito democratico. Occorre risolvere difficoltà non lievi ma tutt'altro che insuperabili, con quelli di loro disposti ad un operoso ravvedimento o senza di loro. È da loro che dipende l'alternativa.

L'incontro di due giorni fa a Castel Porziano tra Napolitano e i rappresentanti del Pd ne ha chiarito le premesse e le fasi di svolgimento. Non si naviga al buio ma con una rotta definita e timonieri capaci.

http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... ef=HREC1-3


PS. La nota di Scalfari non è stata digerita bene dai Fratelli mussulmani. Ha solo innalzato il livello di scontro.
Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

E' rinata, almeno sui cartelloni di Milano, Forza Italia. In alcune zone della città sono ricomparsi oggi manifesti con il simbolo del vecchio partito fondato da Silvio Berlusconi, poi archiviato con la nascita del Pdl, nel 2009. Nell'immagine è ritratto l'ex premier durante il comizio di domenica scorsa davanti a Palazzo Grazioli, con i militanti ai piedi del palco. La partenza della campagna "Ancora in campo per l'Italia" è stata annunciata dal responsabile internet del Pdl Antonio Palmieri. Previsti manifesti nelle città italiane e inserzioni online (ansa)


Torna , sta casa aspiett'a ttteeeeee :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Zieè .... Scalfari non è dio.... dice tante cose .... alcune giuste alcune minchiate ..........
sul fatto che torna ...torna..... ha ragione .... ....si farà impiantare un dotto lacrimale che consente un'espressione fissa , contrita e vittimistica ( magari in cambio della pompetta - in campagna rottamazione )
e franceschina continuerà a dichiarare : me lo state ammazzando.

farà fare una decina di sondaggi alla amata ghisleri sulla falsa riga de:

secondo voi è giusto che il sant'uomo sia impossibilitato dall'essere l'unico faro per il nostro martoriato Paese?

stamattina in spiaggia era un unico , sommesso, coro :
" mi ni staiu futtiennu se Berlusconi è cunnannatu, basta ca nun mi fanu pajari l'imu"
non serve traduzione, credo.

ma dà più fastidio Renzi.
cos'e pazz.
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Amadeus ha scritto:E' rinata, almeno sui cartelloni di Milano, Forza Italia. In alcune zone della città sono ricomparsi oggi manifesti con il simbolo del vecchio partito fondato da Silvio Berlusconi, poi archiviato con la nascita del Pdl, nel 2009. Nell'immagine è ritratto l'ex premier durante il comizio di domenica scorsa davanti a Palazzo Grazioli, con i militanti ai piedi del palco. La partenza della campagna "Ancora in campo per l'Italia" è stata annunciata dal responsabile internet del Pdl Antonio Palmieri. Previsti manifesti nelle città italiane e inserzioni online (ansa)


Torna , sta casa aspiett'a ttteeeeee :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Zieè .... Scalfari non è dio.... dice tante cose .... alcune giuste alcune minchiate ..........
sul fatto che torna ...torna..... ha ragione .... ....si farà impiantare un dotto lacrimale che consente un'espressione fissa , contrita e vittimistica ( magari in cambio della pompetta - in campagna rottamazione )
e franceschina continuerà a dichiarare : me lo state ammazzando.

farà fare una decina di sondaggi alla amata ghisleri sulla falsa riga de:

secondo voi è giusto che il sant'uomo sia impossibilitato dall'essere l'unico faro per il nostro martoriato Paese?

stamattina in spiaggia era un unico , sommesso, coro :
" mi ni staiu futtiennu se Berlusconi è cunnannatu, basta ca nun mi fanu pajari l'imu"
non serve traduzione, credo.

ma dà più fastidio Renzi.
cos'e pazz
.


La giornalista Aprile, di "Oggi" ha appena dichiarato che Renzi è un Berlusconi in sedicesimo.

Per quanto riguarda i "danee" senz'altro. Per la tecnica d'uso sono uguali.

Altro che sedicesimo.

Domani sarà disponibile la replica.

L'aspetto incomprensibile, fuor di logica, è perché non se ne possa più di Berlusconi mentre si mette sull'altare la sua fotocopia.



PS. Il Tg7 delle 20,00. ha fatto un servizio sulla nuova campagna elettorale di Forza Italia partita in grande stile oggi.

Nel riproporre gli slogan del passato hanno hanno rifatto vedere il manifesto 6 x 3:

UN PRESIDENTE OPERAIO PER L'ITALIA.


Aridaje.


Ieri

Il Duze mietitore del grano (ergo operaio)



L'altro ieri:

UN PRESIDENTE OPERAIO PER L'ITALIA.

Il Duze di Hardcore.



Oggi (sabato scorso)


Il Corriere pubblica le foto del sindaco operaio.


La presa per il culo agli italiani continua........
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