Ci siamo
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Re: Ci siamo
Immagini dei militanti del pd che distruggono violante e gli altri
Immagini che altre tv hanno censurato, tra l'altro
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"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Ci siamo
Se tanto mi dà tanto…..
- Dopo aver appreso dell’accelerazione in Giunta…
- Dopo aver ascoltato le dichiarazioni di Guzzanti su Epifani a Piazzapulita…..
- Dopo lo sputtanamento del servizio di Formigli…..
Berlusconi domani non solo dovrebbe mandare a casa Letta ma potrebbe mandare testate nucleari sul Bel Paese.
PS. E' molto credibile l'ipotesi dell'Annunziata che dietro Violante ci sia sia Napolitano.
- Dopo aver appreso dell’accelerazione in Giunta…
- Dopo aver ascoltato le dichiarazioni di Guzzanti su Epifani a Piazzapulita…..
- Dopo lo sputtanamento del servizio di Formigli…..
Berlusconi domani non solo dovrebbe mandare a casa Letta ma potrebbe mandare testate nucleari sul Bel Paese.
PS. E' molto credibile l'ipotesi dell'Annunziata che dietro Violante ci sia sia Napolitano.
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Re: Ci siamo
La giornata appena conclusa è stata carica di tensioni, che non cesseranno nella notte e nei giorni venire.
La Santanché, tenendo conto dei suoi parametri di misura, questa sera è stata umiliata e sopraffatta a Piazzapulita.
Ed un tipetto come quello non dimentica tanto facilmente. La sua rabbia prossimamente la scaricherà sostenendo ad oltranza la guerra alla sinistra nei giorni a venire.
Le sue parole sono poi sempre fuori misura. Secondo la signora di Cuneo, il primo agosto si è consumato un golpe.
Oramai le sparate e gli sproloqui sono diventati la normalità in questa fase maledetta, dove si può dire tutto e il contrario di tutto con grande facilità tanto non succede nulla perché i tricolori borbottano e imprecano ma poi alla fine sono delle gigantesche carte assorbenti.
Anche l’altro falco Verdini, cercando di non compromettersi più di tanto perché in collegamento telefonico in una trasmissione con una certa audience, ha sostanzialmente confermato l’ineluttabilità dei tamburi di guerra.
Mentre Lucia Annunziata, grazie ai gioiellini della tecnologia avanzata, ha segnalato che la colombella Schifani ha fatto la sua parte a Porta a Porta.
Paventata e augurata da madama Garnero e non solo, la possibilità che il primo atto di ostilità domani si traduca nella non partecipazione mussulmana alla votazione in Giunta, convocata per le ore 20,00.
Degli interventi di Paolo Guzzanti c’era ben poco da condividere, compresa la segnalazione della posizione assunta da Epifani all’aeroporto di Genova, che in una concitata discussione con un giornalista di Repubblica ha sostenuto che avendo il Pd la maggioranza doveva far valere le sue posizioni.
Benzina sul fuoco quindi su di un’incendio appena cominciato.
Paolo Guzzanti a differenza dei suoi tre figli non fa ridere, ma fa venire il latte alle ginocchia.
Ma una cosa non si può non prendere in considerazione di quanto affermato, che la possibilità che questo muro contro muro porti a conclusioni catastrofiche inimmaginabili per l’intero Paese.
Avendo segnalato da più di un’anno, in tempi meno sospetti, che perdurando situazioni di progressivo decadimento a 360 gradi senza tentare minimamente di raddrizzare la baracca, questo Paese, malgrado la fortissima predisposizione dei suoi cittadini alla remissiva sopportazione delle angherie di tutti i generi da parte di una classe politica inetta e corrotta, eventi come quelli di queste ore potrebbero rappresentare la miccia per innescare un processo che potrebbe portare alla guerra civile.
La posizione assunta dalla Santanché questa sera, a cui va aggiunta quella della sua collega di partito Casellati, un altro tipetto da sbarco, non lasciano spazi al confronto civile.
Insulti e clima teso a Otto e mezzo, clima torbido a Piazzapulita.
Con gli integralisti mussulmani, visionari e assatanati, non si può ragionare.
Altro che pacificazione dei miei stivali.
Stiamo a vedere cosa succede nelle prossime ore.
L’ultima osservazione riguarda l’ipotesi di degenerazione che circola da più di un mese.
Formigli ha chiamato a commentare il caso De Gregorio il giornalista dell’Espresso Damilano, ed insieme hanno commentato l’ipotesi che si possa verificare un caso Gregorio, Scilipoti, Razzi alla rovescia.
La possibilità accarezzata da molti, in primis da King George, di un Letta bis qualora B. staccasse la spina.
La caduta del governo Prodi sappiamo tutti cosa ha comportato.
Un vuoto politico assoluto che dura da 5 anni.
Nefandezze e cretinerie di primordine pesano tuttora in modo insoportabile su questo Paese senza via di scampo.
Primo, il debito pubblico che Prodi ha cercato a fatica di contenere.
Oggi galoppa inarrestabile, prima con il Caimano e poi con la staffetta Bildelberg.
Secondo, la sconcezza attuata dalle cosche in merito all’Ici poi diventata Imu.
Prodi aveva risolto definitivamente il problema esentando quel 40 % della popolazione che aveva difficoltà a pagare la tassa.
Da cinque anni assistiamo ad una buffonata del togli e metti che alla fine ha portato questo governo ad una nuova tassa con aliquote più alte.
Esempio scellerato e palese di una classe politica che prima si alternava come governo e opposizione e che da due anni governa insieme appassionatamente.
La Santanché, tenendo conto dei suoi parametri di misura, questa sera è stata umiliata e sopraffatta a Piazzapulita.
Ed un tipetto come quello non dimentica tanto facilmente. La sua rabbia prossimamente la scaricherà sostenendo ad oltranza la guerra alla sinistra nei giorni a venire.
Le sue parole sono poi sempre fuori misura. Secondo la signora di Cuneo, il primo agosto si è consumato un golpe.
Oramai le sparate e gli sproloqui sono diventati la normalità in questa fase maledetta, dove si può dire tutto e il contrario di tutto con grande facilità tanto non succede nulla perché i tricolori borbottano e imprecano ma poi alla fine sono delle gigantesche carte assorbenti.
Anche l’altro falco Verdini, cercando di non compromettersi più di tanto perché in collegamento telefonico in una trasmissione con una certa audience, ha sostanzialmente confermato l’ineluttabilità dei tamburi di guerra.
Mentre Lucia Annunziata, grazie ai gioiellini della tecnologia avanzata, ha segnalato che la colombella Schifani ha fatto la sua parte a Porta a Porta.
Paventata e augurata da madama Garnero e non solo, la possibilità che il primo atto di ostilità domani si traduca nella non partecipazione mussulmana alla votazione in Giunta, convocata per le ore 20,00.
Degli interventi di Paolo Guzzanti c’era ben poco da condividere, compresa la segnalazione della posizione assunta da Epifani all’aeroporto di Genova, che in una concitata discussione con un giornalista di Repubblica ha sostenuto che avendo il Pd la maggioranza doveva far valere le sue posizioni.
Benzina sul fuoco quindi su di un’incendio appena cominciato.
Paolo Guzzanti a differenza dei suoi tre figli non fa ridere, ma fa venire il latte alle ginocchia.
Ma una cosa non si può non prendere in considerazione di quanto affermato, che la possibilità che questo muro contro muro porti a conclusioni catastrofiche inimmaginabili per l’intero Paese.
Avendo segnalato da più di un’anno, in tempi meno sospetti, che perdurando situazioni di progressivo decadimento a 360 gradi senza tentare minimamente di raddrizzare la baracca, questo Paese, malgrado la fortissima predisposizione dei suoi cittadini alla remissiva sopportazione delle angherie di tutti i generi da parte di una classe politica inetta e corrotta, eventi come quelli di queste ore potrebbero rappresentare la miccia per innescare un processo che potrebbe portare alla guerra civile.
La posizione assunta dalla Santanché questa sera, a cui va aggiunta quella della sua collega di partito Casellati, un altro tipetto da sbarco, non lasciano spazi al confronto civile.
Insulti e clima teso a Otto e mezzo, clima torbido a Piazzapulita.
Con gli integralisti mussulmani, visionari e assatanati, non si può ragionare.
Altro che pacificazione dei miei stivali.
Stiamo a vedere cosa succede nelle prossime ore.
L’ultima osservazione riguarda l’ipotesi di degenerazione che circola da più di un mese.
Formigli ha chiamato a commentare il caso De Gregorio il giornalista dell’Espresso Damilano, ed insieme hanno commentato l’ipotesi che si possa verificare un caso Gregorio, Scilipoti, Razzi alla rovescia.
La possibilità accarezzata da molti, in primis da King George, di un Letta bis qualora B. staccasse la spina.
La caduta del governo Prodi sappiamo tutti cosa ha comportato.
Un vuoto politico assoluto che dura da 5 anni.
Nefandezze e cretinerie di primordine pesano tuttora in modo insoportabile su questo Paese senza via di scampo.
Primo, il debito pubblico che Prodi ha cercato a fatica di contenere.
Oggi galoppa inarrestabile, prima con il Caimano e poi con la staffetta Bildelberg.
Secondo, la sconcezza attuata dalle cosche in merito all’Ici poi diventata Imu.
Prodi aveva risolto definitivamente il problema esentando quel 40 % della popolazione che aveva difficoltà a pagare la tassa.
Da cinque anni assistiamo ad una buffonata del togli e metti che alla fine ha portato questo governo ad una nuova tassa con aliquote più alte.
Esempio scellerato e palese di una classe politica che prima si alternava come governo e opposizione e che da due anni governa insieme appassionatamente.
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Re: Ci siamo
Cosa gli è passato per la testa a Violante.
Penso che questo litigare in Tv su varie trasmissioni tra PD PDL su questa questione, si siano stancati.Chi ci guadagna è Grillo.
Ciao
Paolo11
Penso che questo litigare in Tv su varie trasmissioni tra PD PDL su questa questione, si siano stancati.Chi ci guadagna è Grillo.
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Paolo11
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Re: Ci siamo
Berlusconi furioso prepara la resa dei conti: “Forse è il momento di rompere”
Come ricostruito da Il Giornale e La Stampa, il Cavaliere non ha perso la voglia di scherzare, ma si sente "accerchiato". Oggi e domani riunioni decisive del partito, a cui potrebbe seguire anche un intervento in pubblico: la crisi a questo punto è diventata l'opzione principale. E fra meno di 48 ore il Pdl potrebbe "staccare la spina" al governo Letta
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 10 settembre 2013Commenti (16)
“Pronto, pronto, non sento, ripeti ad alta voce, ché qui a San Vittore le linee sono un po’ disturbate…”. Silvio Berlusconi non ha perso la voglia di scherzare, persino nei giorni più difficili – che rischiano di essere gli ultimi – della sua carriera politica. Sia Il Giornale che La Stampa riportano la stessa gag telefonica del Cavaliere. Ma tutti i principali quotidiani sono concordi nel ricostruire il suo umore alla vigilia del voto in giunta del Senato su pregiudiziali e relazione: “Amareggiato”, lo ha definito il portavoce Paolo Bonaiuti. Giusto per usare un eufemismo.
Il Giornale scrive che Berlusconi è furibondo. Avrebbe avuto addirittura la tentazione di piombare a Palazzo Madama e rovesciare la sua rabbia su chi lo vuole “fare fuori”. Si è trattenuto, ma la resa dei conti è solo rimandata. Di poco.
Il leader del Pdl ha trascorso la giornata ad Arcore, attorniato dai suoi fedelissimi, ormai pronto alla guerra. Come fa notare La Stampa, di tutte le ragioni che lo avevano indotto negli ultimi giorni a mostrarsi attendista, non ne è rimasta in piedi nemmeno una.
Non c’è solo il voto della Giunta, su cui il Partito Democratico si sta mostrando intransigente. A metterlo spalle al muro è anche la scelta della terza sezione della Corte di Appello di Milano di riunirsi già il 19 ottobre, per rideterminare gli anni d’interdizione dai pubblici uffici, come stabilito dalla sentenza della Cassazione. Berlusconi non se l’aspettava, credeva che i giudici se la sarebbero presa con più comodo.
E invece il tempo stringe. La sua decadenza – considera una “estromissione antidemocratica” dalla politica – si avvicina.
E lui, allora, è sempre più convinto di far saltare il banco. “Forse è arrivato davvero il momento di rompere gli indugi”, confida ai suoi, come riporta La Stampa.
La linea politica del Pdl uscirà da due incontri decisivi: secondo Il Corriere della Sera i ministri si riuniranno per fare il punto della situazione prima del voto in commissione. Intanto è già stata convocata per mercoledì 11 settembre una riunione congiunta dei gruppi parlamentari di Camera e Senato. Potrebbe essere l’occasione per sancire la crisi di governo, se stasera non succederà un “miracolo”, come lo definisce Daniela Santanchè sulle pagine del Corriere. “Perché solo di questo di tratterebbe a questo punto”.
I segnali che ieri sera i big del partito hanno cominciato a lanciare sono inequivocabili.
Sia Renato Schifani che Renato Brunetta hanno evocato in maniera esplicita la crisi.
Certo, sottolinea il Giornale, c’è da capire quanto dietro ci sia di strategia e soprattutto di pressione verso il Pd. Berlusconi – spiega anche il Corriere – non vorrebbe la crisi dell’esecutivo: in un momento così delicato, l’instabilità potrebbe costare caro anche alle sue aziende e alla sua famiglia. “Ma come si fa a rimanere assieme a chi ti spara alle spalle”, continua a ripetere.
Il Cavaliere, dunque, si prepara alla resa dei conti. Che prevede anche un intervento pubblico, per gridare la sua “innocenza” al popolo italiano e tornare ad invocarne il consenso, quello che più gli sta a cuore. Da giorni avrebbe pronto nel cassetto un discorso da inviare alle televisioni. Ora, secondo Il Giornale, potrebbe anche decidere di partecipare alla chiusura di Controcorrente, la festa del quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, in programma proprio per mercoledì a Sanremo. A dargli conforto, del resto, ci sono i soliti sondaggi. Nonostante i guai giudiziari, il Pdl continua a salire e a guadagnare terreno rispetto al Pd. Anche per questo la crisi è diventata una delle opzioni principali per Berlusconi. Che fra meno di 48 ore potrebbe davvero “staccare la spina” al governo Letta.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09 ... re/707074/
Come ricostruito da Il Giornale e La Stampa, il Cavaliere non ha perso la voglia di scherzare, ma si sente "accerchiato". Oggi e domani riunioni decisive del partito, a cui potrebbe seguire anche un intervento in pubblico: la crisi a questo punto è diventata l'opzione principale. E fra meno di 48 ore il Pdl potrebbe "staccare la spina" al governo Letta
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 10 settembre 2013Commenti (16)
“Pronto, pronto, non sento, ripeti ad alta voce, ché qui a San Vittore le linee sono un po’ disturbate…”. Silvio Berlusconi non ha perso la voglia di scherzare, persino nei giorni più difficili – che rischiano di essere gli ultimi – della sua carriera politica. Sia Il Giornale che La Stampa riportano la stessa gag telefonica del Cavaliere. Ma tutti i principali quotidiani sono concordi nel ricostruire il suo umore alla vigilia del voto in giunta del Senato su pregiudiziali e relazione: “Amareggiato”, lo ha definito il portavoce Paolo Bonaiuti. Giusto per usare un eufemismo.
Il Giornale scrive che Berlusconi è furibondo. Avrebbe avuto addirittura la tentazione di piombare a Palazzo Madama e rovesciare la sua rabbia su chi lo vuole “fare fuori”. Si è trattenuto, ma la resa dei conti è solo rimandata. Di poco.
Il leader del Pdl ha trascorso la giornata ad Arcore, attorniato dai suoi fedelissimi, ormai pronto alla guerra. Come fa notare La Stampa, di tutte le ragioni che lo avevano indotto negli ultimi giorni a mostrarsi attendista, non ne è rimasta in piedi nemmeno una.
Non c’è solo il voto della Giunta, su cui il Partito Democratico si sta mostrando intransigente. A metterlo spalle al muro è anche la scelta della terza sezione della Corte di Appello di Milano di riunirsi già il 19 ottobre, per rideterminare gli anni d’interdizione dai pubblici uffici, come stabilito dalla sentenza della Cassazione. Berlusconi non se l’aspettava, credeva che i giudici se la sarebbero presa con più comodo.
E invece il tempo stringe. La sua decadenza – considera una “estromissione antidemocratica” dalla politica – si avvicina.
E lui, allora, è sempre più convinto di far saltare il banco. “Forse è arrivato davvero il momento di rompere gli indugi”, confida ai suoi, come riporta La Stampa.
La linea politica del Pdl uscirà da due incontri decisivi: secondo Il Corriere della Sera i ministri si riuniranno per fare il punto della situazione prima del voto in commissione. Intanto è già stata convocata per mercoledì 11 settembre una riunione congiunta dei gruppi parlamentari di Camera e Senato. Potrebbe essere l’occasione per sancire la crisi di governo, se stasera non succederà un “miracolo”, come lo definisce Daniela Santanchè sulle pagine del Corriere. “Perché solo di questo di tratterebbe a questo punto”.
I segnali che ieri sera i big del partito hanno cominciato a lanciare sono inequivocabili.
Sia Renato Schifani che Renato Brunetta hanno evocato in maniera esplicita la crisi.
Certo, sottolinea il Giornale, c’è da capire quanto dietro ci sia di strategia e soprattutto di pressione verso il Pd. Berlusconi – spiega anche il Corriere – non vorrebbe la crisi dell’esecutivo: in un momento così delicato, l’instabilità potrebbe costare caro anche alle sue aziende e alla sua famiglia. “Ma come si fa a rimanere assieme a chi ti spara alle spalle”, continua a ripetere.
Il Cavaliere, dunque, si prepara alla resa dei conti. Che prevede anche un intervento pubblico, per gridare la sua “innocenza” al popolo italiano e tornare ad invocarne il consenso, quello che più gli sta a cuore. Da giorni avrebbe pronto nel cassetto un discorso da inviare alle televisioni. Ora, secondo Il Giornale, potrebbe anche decidere di partecipare alla chiusura di Controcorrente, la festa del quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, in programma proprio per mercoledì a Sanremo. A dargli conforto, del resto, ci sono i soliti sondaggi. Nonostante i guai giudiziari, il Pdl continua a salire e a guadagnare terreno rispetto al Pd. Anche per questo la crisi è diventata una delle opzioni principali per Berlusconi. Che fra meno di 48 ore potrebbe davvero “staccare la spina” al governo Letta.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09 ... re/707074/
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Re: Ci siamo
Vox populi
lb • 10 minuti fa
...ha pensato se andare a palazzo madama....ma poi era troppo uno sbattimento. Vuole essere salvato solo perche' gli piacciono tanto le agendine che riceve a natale ?
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Masyws • 9 minuti fa
Potete cortesemente finirla di chiamare Cavaliere il Pregiudicato? Grazie.
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alangiro • 9 minuti fa
CARO LADRO,SAPESSI TU QUANTO HAI ROTTO DA 20 ANNI.....NON CE LA FACCIAMO PIU'.....
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beppecicala • 10 minuti fa
E' il momento di rompere???
Veramente è da vent'anni che hai rotto.
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Homo Italicus • 12 minuti fa
Ricordiamoci questa data**11 Settembre 2013** l'Italia è stata liberata definitivamente.!
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Why • 13 minuti fa
E poi questa minaccia piduista e mafiosa di togliere la fiducia al governo...ma chi se ne frega.
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Why • 15 minuti fa
Un senatore che voti affinché venga applicata la legge viene definito; uno che spara alle spalle, un membro di un plotone di esecuzione, il boia che apre il gas e poi chissà cosa altro. Un linguaggio nazifascista insopportabile.
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giuliano rossi • 17 minuti fa
Forza mascherina,datti una mossa e facci andare a votare e poi sparisci.
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bossi non ruba (grillo dixit) giuliano rossi • 17 minuti fa
Letta bis
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giuliano rossi bossi non ruba (grillo dixit) • 16 minuti fa
Cioè Lettino nipote più Lettone zio?.
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bossi non ruba (grillo dixit) • 18 minuti fa
E che rompa, ma che lo faccia però
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zaphod56 • 19 minuti fa
Ma se è da vent'anni che rompe...
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beppecicala zaphod56 • 9 minuti fa
Mi dispiace,ma senza leggere il tuo post ho scritto la stessa cosa.
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Why zaphod56 • 18 minuti fa
Sei stato più veloce di me.
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Pinkroft • 20 minuti fa
MOMENTO DI ROMPERE? Da mò che ha rotto il KA.
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zpomello • 21 minuti fa −
Rompere? Ma se non fa altro da quando è apparso sulle scene! Che altro vuole rompere? Vada in galera e taccia!
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lb • 10 minuti fa
...ha pensato se andare a palazzo madama....ma poi era troppo uno sbattimento. Vuole essere salvato solo perche' gli piacciono tanto le agendine che riceve a natale ?
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Masyws • 9 minuti fa
Potete cortesemente finirla di chiamare Cavaliere il Pregiudicato? Grazie.
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alangiro • 9 minuti fa
CARO LADRO,SAPESSI TU QUANTO HAI ROTTO DA 20 ANNI.....NON CE LA FACCIAMO PIU'.....
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beppecicala • 10 minuti fa
E' il momento di rompere???
Veramente è da vent'anni che hai rotto.
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Homo Italicus • 12 minuti fa
Ricordiamoci questa data**11 Settembre 2013** l'Italia è stata liberata definitivamente.!
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Why • 13 minuti fa
E poi questa minaccia piduista e mafiosa di togliere la fiducia al governo...ma chi se ne frega.
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Why • 15 minuti fa
Un senatore che voti affinché venga applicata la legge viene definito; uno che spara alle spalle, un membro di un plotone di esecuzione, il boia che apre il gas e poi chissà cosa altro. Un linguaggio nazifascista insopportabile.
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giuliano rossi • 17 minuti fa
Forza mascherina,datti una mossa e facci andare a votare e poi sparisci.
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bossi non ruba (grillo dixit) giuliano rossi • 17 minuti fa
Letta bis
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giuliano rossi bossi non ruba (grillo dixit) • 16 minuti fa
Cioè Lettino nipote più Lettone zio?.
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bossi non ruba (grillo dixit) • 18 minuti fa
E che rompa, ma che lo faccia però
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zaphod56 • 19 minuti fa
Ma se è da vent'anni che rompe...
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beppecicala zaphod56 • 9 minuti fa
Mi dispiace,ma senza leggere il tuo post ho scritto la stessa cosa.
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Why zaphod56 • 18 minuti fa
Sei stato più veloce di me.
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Pinkroft • 20 minuti fa
MOMENTO DI ROMPERE? Da mò che ha rotto il KA.
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zpomello • 21 minuti fa −
Rompere? Ma se non fa altro da quando è apparso sulle scene! Che altro vuole rompere? Vada in galera e taccia!
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Re: Ci siamo
Pdl, Casellati vs Travaglio: “Maleducato. O va via lui o me ne vado io”
Scontro incandescente tra Marco Travaglio e la senatrice del Pdl Maria Elisabetta Alberti Casellati durante il primo appuntamento della nuova stagione di “Otto e mezzo”, su La7. Il tema del dibattito verte sulla decadenza di Silvio Berlusconi, sulla quale la gunta per le elezioni e le Immunità del Senato è chiamata ad esprimersi. Il vicedirettore del Fatto Quotidiano prevede che il Pdl cambierà immediatamente relatore, il senatore Andrea Augello: “Ha presentato non una relazione, ma una gigantesca supercazzola nella quale il succo era: rinviare tutto a data da destinarsi”. E adombra l’ipotesi che prevarrà la “linea Violante”. Interviene la Casellati, che invoca una sospensione dei lavori della giunta per studiare le carte processuali e lamenta l’impossibilità di decidere in tempi così brevi. Travaglio riepiloga brevemente l’iter storico della legge Severino e ricorda che in virtù di tale legge, voluta dal Pd e dal Pdl, il Cavaliere non può restare in Parlamento, né candidarsi. “Dopo otto mesi” – commenta il giornalista – “questi signori che evidentemente, quando scrivono le leggi, fanno dei lavoretti all’uncinetto anziché leggerle e domandarsi se sono costituzionali o no, nel momento stesso in cui applica la legge Severino a Berlusconi, scoprono improvvisamente che hanno fatto un’asinata: una legge incostituzionale”. E, pur interrotto a più riprese dalla senatrice, ammonisce: “Stanno cercando di far sì che la legge sia dichiarata incostituzionale da tutta Europa. Cioè, stanno chiedendo all’Europa di dar loro degli ‘asini’, coprendosi e coprendoci di ridicolo“. L’esponente del Pdl sovrappone la sua voce, rendendo incandescente l’atmosfera in studio. “Mi lasci parlare” – replica ripetutamente Travaglio – “faccio come fate voi”. E sottolinea: “Avete fatto le corse per farvi applicare la Legge Severino per le elezioni del 24 febbraio per farvi belli con gli elettori sulle liste pulite”. La Casellati ribatte che le leggi penali non possono essere applicate retroattivamente e afferma più volte: “Berlusconi non c’entra niente, faremmo lo stesso discorso contro la legge Severino per qualsiasi altra persona”. E accusa il vicedirettore del Fatto: “E’ una mania questa di Berlusconi“. La parlamentare poi indugia sulla tesi adottata in modo unanime dal Pdl a difesa del suo leader e rivolgendosi a Lilli Gruber chiede polemicamente: “Secondo lei, è logico che uno abbia evaso 7 milioni e mezzo e abbia pagato in quegli stessi anni 6 miliardi e mezzo di tasse, che corrispondono a due mensilità date da Berlusconi alla signora Veronica Lario?”. La Casellati si lancia quindi in un torrenziale monologo, in cui scimmiotta anche il giudice Antonio Esposito. Con immane difficoltà prende la parola Travaglio, che in un concitato botta e risposta con la parlamentare spiega: “Berlusconi è stato condannato per quei 7,3 milioni di euro di evasione fiscale, che sono l’ultima parte superstite di una montagna di evasione che ammonta a oltre 300 milioni di euro”. La discussione deflagra quando viene affrontato il tema delle società off-shore e il giornalista viene nuovamente interrotto dalla furia verbale della parlamentare. “Io chiudo qui” – si sfoga Travaglio, rivolgendosi alla Gruber – “è assolutamente impossibile in un collegamento riuscire a finire una sola frase e interloquire con le puttanate che dice questa signora“. “Vado via io” – sbotta la Casellati – “lei è una persona maleducata. Una persona che si permette di dire questo è bene che se ne vada. O va via lui o me ne vado io. E’ una mancanza di rispetto”. La conduttrice riesce a sedare il match, che riprende nuovamente alle battute finali del programma. La Casellati rende il suo ennesimo tributo al Cavaliere: “Camminando per strada, incontro le persone e tutti sperano che Berlusconi resti a continuare la sua attività politica per il rilancio economico del Paese“. E attacca Travaglio, che definisce il leader del Pdl “pregiudicato delinquente”: “Lei è un vero signore, un vero gentleman”
di Gisella Ruccia
10 settembre 2013
http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... 223#p26223
Scontro incandescente tra Marco Travaglio e la senatrice del Pdl Maria Elisabetta Alberti Casellati durante il primo appuntamento della nuova stagione di “Otto e mezzo”, su La7. Il tema del dibattito verte sulla decadenza di Silvio Berlusconi, sulla quale la gunta per le elezioni e le Immunità del Senato è chiamata ad esprimersi. Il vicedirettore del Fatto Quotidiano prevede che il Pdl cambierà immediatamente relatore, il senatore Andrea Augello: “Ha presentato non una relazione, ma una gigantesca supercazzola nella quale il succo era: rinviare tutto a data da destinarsi”. E adombra l’ipotesi che prevarrà la “linea Violante”. Interviene la Casellati, che invoca una sospensione dei lavori della giunta per studiare le carte processuali e lamenta l’impossibilità di decidere in tempi così brevi. Travaglio riepiloga brevemente l’iter storico della legge Severino e ricorda che in virtù di tale legge, voluta dal Pd e dal Pdl, il Cavaliere non può restare in Parlamento, né candidarsi. “Dopo otto mesi” – commenta il giornalista – “questi signori che evidentemente, quando scrivono le leggi, fanno dei lavoretti all’uncinetto anziché leggerle e domandarsi se sono costituzionali o no, nel momento stesso in cui applica la legge Severino a Berlusconi, scoprono improvvisamente che hanno fatto un’asinata: una legge incostituzionale”. E, pur interrotto a più riprese dalla senatrice, ammonisce: “Stanno cercando di far sì che la legge sia dichiarata incostituzionale da tutta Europa. Cioè, stanno chiedendo all’Europa di dar loro degli ‘asini’, coprendosi e coprendoci di ridicolo“. L’esponente del Pdl sovrappone la sua voce, rendendo incandescente l’atmosfera in studio. “Mi lasci parlare” – replica ripetutamente Travaglio – “faccio come fate voi”. E sottolinea: “Avete fatto le corse per farvi applicare la Legge Severino per le elezioni del 24 febbraio per farvi belli con gli elettori sulle liste pulite”. La Casellati ribatte che le leggi penali non possono essere applicate retroattivamente e afferma più volte: “Berlusconi non c’entra niente, faremmo lo stesso discorso contro la legge Severino per qualsiasi altra persona”. E accusa il vicedirettore del Fatto: “E’ una mania questa di Berlusconi“. La parlamentare poi indugia sulla tesi adottata in modo unanime dal Pdl a difesa del suo leader e rivolgendosi a Lilli Gruber chiede polemicamente: “Secondo lei, è logico che uno abbia evaso 7 milioni e mezzo e abbia pagato in quegli stessi anni 6 miliardi e mezzo di tasse, che corrispondono a due mensilità date da Berlusconi alla signora Veronica Lario?”. La Casellati si lancia quindi in un torrenziale monologo, in cui scimmiotta anche il giudice Antonio Esposito. Con immane difficoltà prende la parola Travaglio, che in un concitato botta e risposta con la parlamentare spiega: “Berlusconi è stato condannato per quei 7,3 milioni di euro di evasione fiscale, che sono l’ultima parte superstite di una montagna di evasione che ammonta a oltre 300 milioni di euro”. La discussione deflagra quando viene affrontato il tema delle società off-shore e il giornalista viene nuovamente interrotto dalla furia verbale della parlamentare. “Io chiudo qui” – si sfoga Travaglio, rivolgendosi alla Gruber – “è assolutamente impossibile in un collegamento riuscire a finire una sola frase e interloquire con le puttanate che dice questa signora“. “Vado via io” – sbotta la Casellati – “lei è una persona maleducata. Una persona che si permette di dire questo è bene che se ne vada. O va via lui o me ne vado io. E’ una mancanza di rispetto”. La conduttrice riesce a sedare il match, che riprende nuovamente alle battute finali del programma. La Casellati rende il suo ennesimo tributo al Cavaliere: “Camminando per strada, incontro le persone e tutti sperano che Berlusconi resti a continuare la sua attività politica per il rilancio economico del Paese“. E attacca Travaglio, che definisce il leader del Pdl “pregiudicato delinquente”: “Lei è un vero signore, un vero gentleman”
di Gisella Ruccia
10 settembre 2013
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Re: Ci siamo
Berlusconi si prepara: fissata per domani l'ora X
Il Pd ha fretta e vuole accelerare sull'espulsione di Berlusconi dal Senato. Intanto Alfano convoca i cinque ministri azzurri per valutare l'uscita dal governo Letta
«Ripeti ad alta voce che qui a San Vittore le linee sono un po' disturbate...». Un pizzico di buon umore, nonostante tutto, resta comunque. E chi ha occasione di sentire Silvio Berlusconi nel giorno in cui la Giunta per le elezioni del Senato inizia a discutere della sua decadenza lo trova sì piuttosto irritato ma comunque disposto alla battuta.
Un Cavaliere, quello che ieri ha passato la giornata ad Arcore, decisamente sul piede di guerra. Che invita i suoi al silenzio per non dare appigli polemici e pretesti al Pd, ma che considera gli ultimi avvenimenti la conferma che di margini ormai non ce ne sono più: non è solo lo scontro che si consuma nella Giunta di Palazzo Madama a infastidire l'ex premier, ma pure la decisione della terza Corte d'Appello di Milano di riunirsi il 19 ottobre per rideterminare al ribasso i cinque anni d'interdizione dai pubblici uffici come richiesto dalla Cassazione. Berlusconi, infatti, era convinto non solo che i tempi in Giunta sarebbero stati più lunghi (già oggi invece si voterà sulle pregiudiziali), ma pure che la Corte d'Appello se la sarebbe presa con più calma. Senza contare che dal Quirinale sarebbero arrivati segnali negativi su un eventuale provvedimento di clemenza. Che il Cavaliere al momento esclude comunque di chiedere: «Non presenterò alcuna domanda di grazia», dice a chi ha occasione di sentirlo.
Così, messe in fila le tre cose (Giunta, Corte d'Appello e Colle), Berlusconi alza il telefono e decide di convocare per domani alle 13.30 una riunione congiunta dei gruppi parlamentari di Camera e Senato. Perché, spiega a chi è dall'altro capo del telefono, «forse è davvero arrivato il momento di rompere gli indugi». È per la stessa ragione che, sempre domani ma nel tardo pomeriggio, il Cavaliere potrebbe anche partecipare alla chiusura di Controcorrente, la festa de Il Giornale organizzata a Sanremo.
Un Berlusconi, insomma, che nonostante l'incontro mattutino con Fedele Confalonieri pare assestarsi sulla linea dura. Non a caso, quando sono ormai passate le otto di sera, sono i capigruppo del Pdl a mettere nero su bianco di essere pronti al muro contro muro. Non solo il presidente dei deputati Renato Brunetta che invita alla «ragionevolezza» e a lasciare che i dubbi sulla legge Severino siano «risolti dalla Corte Costituzionale», ma pure Renato Schifani che tutto è fuorché un falco. «Dalla giunta - spiega il capogruppo al Senato - provengono segnali di muro contro muro, un inaccettabile atteggiamento da parte di Pd e M5S che intendono votare domani contro le pregiudiziali. Se dovesse succedere questo, non credo che si potrebbe più parlare di una maggioranza a sostegno del governo».
Il messaggio, dunque, è piuttosto chiaro. Con un Berlusconi che - almeno a ieri sera - era seriamente tentato dallo strappo. Certo, c'è da capire quanto dietro ci sia di strategia e soprattutto di pressione verso il Pd. E se alla fine i democratici si ammorbidiranno sulla tempistica. Però non c'è dubbio che - battute su San Vittore a parte - chi ha sentito ieri il Cavaliere l'ha trovato non solo irritato ma a tratti decisamente nero, convinto che ormai l'obiettivo sia quello di «farlo fuori per via giudiziaria».
Un'operazione - secondo l'ex premier - corale e a cui stanno prendendo parte soggetti diversi. Per questo Berlusconi non esclude la crisi, tanto che per oggi Angelino Alfano ha convocato tutti i ministri del Popolo della libertà per ragionare sull'eventuale uscita dal governo. Anche perché i sondaggi di Alessandra Ghisleri sono confortanti rispetto a un'eventuale campagna elettorale: la coalizione di centrodestra è infatti data sopra il 36% con quattro punti di vantaggio sul centrosinistra.
http://www.ilgiornale.it/news/interni/b ... 49063.html
Il Pd ha fretta e vuole accelerare sull'espulsione di Berlusconi dal Senato. Intanto Alfano convoca i cinque ministri azzurri per valutare l'uscita dal governo Letta
«Ripeti ad alta voce che qui a San Vittore le linee sono un po' disturbate...». Un pizzico di buon umore, nonostante tutto, resta comunque. E chi ha occasione di sentire Silvio Berlusconi nel giorno in cui la Giunta per le elezioni del Senato inizia a discutere della sua decadenza lo trova sì piuttosto irritato ma comunque disposto alla battuta.
Un Cavaliere, quello che ieri ha passato la giornata ad Arcore, decisamente sul piede di guerra. Che invita i suoi al silenzio per non dare appigli polemici e pretesti al Pd, ma che considera gli ultimi avvenimenti la conferma che di margini ormai non ce ne sono più: non è solo lo scontro che si consuma nella Giunta di Palazzo Madama a infastidire l'ex premier, ma pure la decisione della terza Corte d'Appello di Milano di riunirsi il 19 ottobre per rideterminare al ribasso i cinque anni d'interdizione dai pubblici uffici come richiesto dalla Cassazione. Berlusconi, infatti, era convinto non solo che i tempi in Giunta sarebbero stati più lunghi (già oggi invece si voterà sulle pregiudiziali), ma pure che la Corte d'Appello se la sarebbe presa con più calma. Senza contare che dal Quirinale sarebbero arrivati segnali negativi su un eventuale provvedimento di clemenza. Che il Cavaliere al momento esclude comunque di chiedere: «Non presenterò alcuna domanda di grazia», dice a chi ha occasione di sentirlo.
Così, messe in fila le tre cose (Giunta, Corte d'Appello e Colle), Berlusconi alza il telefono e decide di convocare per domani alle 13.30 una riunione congiunta dei gruppi parlamentari di Camera e Senato. Perché, spiega a chi è dall'altro capo del telefono, «forse è davvero arrivato il momento di rompere gli indugi». È per la stessa ragione che, sempre domani ma nel tardo pomeriggio, il Cavaliere potrebbe anche partecipare alla chiusura di Controcorrente, la festa de Il Giornale organizzata a Sanremo.
Un Berlusconi, insomma, che nonostante l'incontro mattutino con Fedele Confalonieri pare assestarsi sulla linea dura. Non a caso, quando sono ormai passate le otto di sera, sono i capigruppo del Pdl a mettere nero su bianco di essere pronti al muro contro muro. Non solo il presidente dei deputati Renato Brunetta che invita alla «ragionevolezza» e a lasciare che i dubbi sulla legge Severino siano «risolti dalla Corte Costituzionale», ma pure Renato Schifani che tutto è fuorché un falco. «Dalla giunta - spiega il capogruppo al Senato - provengono segnali di muro contro muro, un inaccettabile atteggiamento da parte di Pd e M5S che intendono votare domani contro le pregiudiziali. Se dovesse succedere questo, non credo che si potrebbe più parlare di una maggioranza a sostegno del governo».
Il messaggio, dunque, è piuttosto chiaro. Con un Berlusconi che - almeno a ieri sera - era seriamente tentato dallo strappo. Certo, c'è da capire quanto dietro ci sia di strategia e soprattutto di pressione verso il Pd. E se alla fine i democratici si ammorbidiranno sulla tempistica. Però non c'è dubbio che - battute su San Vittore a parte - chi ha sentito ieri il Cavaliere l'ha trovato non solo irritato ma a tratti decisamente nero, convinto che ormai l'obiettivo sia quello di «farlo fuori per via giudiziaria».
Un'operazione - secondo l'ex premier - corale e a cui stanno prendendo parte soggetti diversi. Per questo Berlusconi non esclude la crisi, tanto che per oggi Angelino Alfano ha convocato tutti i ministri del Popolo della libertà per ragionare sull'eventuale uscita dal governo. Anche perché i sondaggi di Alessandra Ghisleri sono confortanti rispetto a un'eventuale campagna elettorale: la coalizione di centrodestra è infatti data sopra il 36% con quattro punti di vantaggio sul centrosinistra.
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Re: Ci siamo
Giunta, Schifani attacca in tv:
Pd ha preparato camera a gas - rcd
Botta e risposta tra il capogruppo del Pdl al Senato Renato Schifani e il senatore dle Pd Nicola Latorre, ospiti di "A Porta a Porta" su Raiuno. "Il Pd ha preparato in Giunta una camera a gas, altro che plotone di esecuzione", attacca Schifani, mentre Latorre cerca di rassicurare: "Non c'e' nessun plotone di esecuzione". Il clima in studio rimane teso. (RCD - Corriere Tv)
http://video.corriere.it/schifani-in-gi ... f14375e84c
Pd ha preparato camera a gas - rcd
Botta e risposta tra il capogruppo del Pdl al Senato Renato Schifani e il senatore dle Pd Nicola Latorre, ospiti di "A Porta a Porta" su Raiuno. "Il Pd ha preparato in Giunta una camera a gas, altro che plotone di esecuzione", attacca Schifani, mentre Latorre cerca di rassicurare: "Non c'e' nessun plotone di esecuzione". Il clima in studio rimane teso. (RCD - Corriere Tv)
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Re: Ci siamo
IL RETROSCENA
Berlusconi, il patto tradito tra Pd e Cavaliere che farà saltare Letta
Commenti 31
"Mi hanno tradito", ripeteva ai suoi Silvio Berlusconi, furibondo vista la piega degli eventi in Giunta per le elezioni. L'accelerazione del Pd, i cui membri insieme a quelli del Movimento 5 Stelle vogliono votare no, e subito, alle tre pregiudiziali avanzate dal relatore Andrea Augello (Pdl) dalle parti di via dell'Umilità è stata letta come un'imboscata belle a buona. Perché un patto, tradito, c'era davvero. Un'intesa per dare ossigeno non solo al Cavaliere (sui cui pende comunque la spada di Damocle della sentenza d'Appello sull'interdizione, che potrebbe arrivare già il 19 ottobre) ma soprattutto al governo Letta. E invece, tutto sta precipitando.
Il patto tradito - Ma qual'è, anzi qual'era questa intesa? Prova a svelarla il Corriere della Sera, secondo cui Berlusconi e Pd avevano trovato un compromesso a metà tra bizantinismo italico e pragmatismo nordico. I senatori democratici, scrive Francesco Verderami nel suo retroscena, avrebbero dovuto votare per la decadenza di Berlusconi rimettendo però la decisione definitiva sulle tre pregiudiziali sulla legge Severino all'aula del Senato. Un voto sub judice, dunque, quello della Giunta in attesa della valutazione del Senato. E che avrebbe permesso, per esempio, al Cavaliere di recarsi in Aula e parlare ai colleghi, per autodifendersi. La discussione, inoltre, avrebbe avuto tempi decisamente più lunghi rispetto alla Giunta. I più "ottimisti" parlavano addirittura di gennaio 2014 come traguardo d'arrivo. Tre mesi abbondanti di possibilità di mediazione (anche col Colle) senza contare i ricorsi alla Corte costituzionale e alla Corte di Giustizia del Lussemburgo e quella di Strasburgo sui diritti dell'uomo.
Chi ci rimette - Un patto saltato, però, per volontà dei pasdaran del Pd. Troppo ghiotta l'opportunità di avere su un piatto d'argento la testa del Cavaliere, nel giro di un paio di giorni. E chissà che con la testa di Berlusconi non rotolino anche quelle di Letta (a meno che, in caso di crisi, il Quirinale non spinga per un governo di scopo Letta-bis, improbabile al momento) e quella di Matteo Renzi. Che sarà sì candidato premier del Pd, con ogni probabilità, ma che perlomeno se si andasse a votare subito non potrà mai essere segretario del partito. E anche queste, per certi pasdaran, sono soddisfazioni.
di Claudio Brigliadori
http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... Letta.html
Berlusconi, il patto tradito tra Pd e Cavaliere che farà saltare Letta
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"Mi hanno tradito", ripeteva ai suoi Silvio Berlusconi, furibondo vista la piega degli eventi in Giunta per le elezioni. L'accelerazione del Pd, i cui membri insieme a quelli del Movimento 5 Stelle vogliono votare no, e subito, alle tre pregiudiziali avanzate dal relatore Andrea Augello (Pdl) dalle parti di via dell'Umilità è stata letta come un'imboscata belle a buona. Perché un patto, tradito, c'era davvero. Un'intesa per dare ossigeno non solo al Cavaliere (sui cui pende comunque la spada di Damocle della sentenza d'Appello sull'interdizione, che potrebbe arrivare già il 19 ottobre) ma soprattutto al governo Letta. E invece, tutto sta precipitando.
Il patto tradito - Ma qual'è, anzi qual'era questa intesa? Prova a svelarla il Corriere della Sera, secondo cui Berlusconi e Pd avevano trovato un compromesso a metà tra bizantinismo italico e pragmatismo nordico. I senatori democratici, scrive Francesco Verderami nel suo retroscena, avrebbero dovuto votare per la decadenza di Berlusconi rimettendo però la decisione definitiva sulle tre pregiudiziali sulla legge Severino all'aula del Senato. Un voto sub judice, dunque, quello della Giunta in attesa della valutazione del Senato. E che avrebbe permesso, per esempio, al Cavaliere di recarsi in Aula e parlare ai colleghi, per autodifendersi. La discussione, inoltre, avrebbe avuto tempi decisamente più lunghi rispetto alla Giunta. I più "ottimisti" parlavano addirittura di gennaio 2014 come traguardo d'arrivo. Tre mesi abbondanti di possibilità di mediazione (anche col Colle) senza contare i ricorsi alla Corte costituzionale e alla Corte di Giustizia del Lussemburgo e quella di Strasburgo sui diritti dell'uomo.
Chi ci rimette - Un patto saltato, però, per volontà dei pasdaran del Pd. Troppo ghiotta l'opportunità di avere su un piatto d'argento la testa del Cavaliere, nel giro di un paio di giorni. E chissà che con la testa di Berlusconi non rotolino anche quelle di Letta (a meno che, in caso di crisi, il Quirinale non spinga per un governo di scopo Letta-bis, improbabile al momento) e quella di Matteo Renzi. Che sarà sì candidato premier del Pd, con ogni probabilità, ma che perlomeno se si andasse a votare subito non potrà mai essere segretario del partito. E anche queste, per certi pasdaran, sono soddisfazioni.
di Claudio Brigliadori
http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... Letta.html
Chi c’è in linea
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