Francesco un papa ...Cristiano!

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peanuts
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!

Messaggio da peanuts »

Beh, faranno santi Roncalli e il polacco
Domanda: fare santo uno che in Croazia ha beatificato un criminale collaborazionista degli ustascia è normale?
Altra domanda: il povero Albino Luciani, ASSASSINATO, lui niente?
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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erding
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!

Messaggio da erding »

Quanto costa diventare Santi? Papa chiede l’indagine sui conti.
Ma non riceve risposta


Nel mese di agosto il Pontefice ha fatto aprire un'inchiesta sui conti delle cause di beatificazione e canonizzazione. Il motivo? Il fondo delle "cause povere", che dovrebbe alimentarsi grazie ai contributi dei richiedenti dei processi di 'santificazione', non è stato più incrementato. Entro il 31 agosto doveva arrivare sulla sua scrivania un dossier con entrate e uscite, ma non si è concluso nulla. Anche per le resistenze interne, come quella del cardinale Angelo Amato, prefetto della congregazione per le cause dei santi
(...)
di Francesco Antonio Grana | 21 settembre 2013

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09 ... ta/717194/

Non so esattamente chi ha l'effettivo potere decisionale sulla scelta dei candidati santi,
ovviamente il Papa è il Papa.

A quanto pare sta cercando di mettere mano anche in questo.

Francesco, come il suo omonimo d'Assisi, ha un compito immane: "riparare la chiesa" fare ciò necessita di tanto coraggio, (sembra che ne abbia) tempo, e molta, molta determinazione e seguire il suggerimento di Gesù: "Siate astuti come serpenti e puri come colombe (Matteo 10,16).
erding
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!

Messaggio da erding »

Papa Francesco a Scalfari:
"Basta cortigiani, così cambierò la Curia.
La Chiesa deve aprirsi alla modernità"


Aprirsi alla modernità è un dovere: così Papa Francesco in un colloquio con il fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, pubblicato oggi sul quotidiano diretto da Ezio Mauro.

In un dialogo in Vaticano, Bergoglio ha parlato a Scalfari dei suoi piani per una riforma della Chiesa. Da oggi a giovedì Francesco si riunisce con il Consiglio degli otto cardinali, istituzionalizzato con un chirografo dello stesso pontefice.

"I più gravi dei mali che affliggono il mondo" sono "la disoccupazione dei giovani e la solitudine in cui vengono lasciati i vecchi", dice il Papa al fondatore di Repubblica. E il "liberismo selvaggio" non fa che "rendere i forti più forti, i deboli più deboli e gli esclusi più esclusi". "Ci vuole grande libertà - aggiunge - nessuna discriminazione, non demagogia e molto amore. Ci vogliono regole di comportamento e anche, se fosse necessario, interventi diretti allo Stato per correggere le diseguaglianze più intollerabili".


Il Papa: "Quando incontro un clericale, divento anticlericale di botto". Il colloquio/intervista si estende su 3 pagine del quotidiano e va dai cambiamenti che Francesco intende portare nella Chiesa all'idea stessa di fede. "È vero, non sono anticlericale, ma lo divento quando incontro un clericale", spiega Scalfari. E il Papa gli risponde con una battuta che dice molto di lui: "Capita anche a me, quando ho di fronte un clericale divento anticlericale di botto. Il clericalismo non dovrebbe avere niente a che vedere con il cristianesimo. San Paolo, che fu il primo a parlare ai Gentili, ai pagani, ai credenti in altre religioni, fu il primo ad insegnarcelo".

"La corte è la lebbra del papato". In alcuni passi dell'intervista Francesco usa toni molto duri verso la Chiesa e la sua organizzazione. "I Capi della Chiesa spesso sono stati narcisi, lusingati e malamente eccitati dai loro cortigiani. La corte è la lebbra del papato". Cosa intende per corte? "Quella che negli eserciti chiamano l'intendenza, gestisce i servizi che servono alla Santa Sede. Però ha un difetto: è Vaticano-centrica. Vede e cura gli interessi del Vaticano, che sono ancora, in gran parte, interessi temporali. Questa visione Vaticano-centrica trascura il mondo che ci circonda. Non condivido questa visione e farò di tutto per cambiarla. La Chiesa è o deve tornare a essere una comunità del popolo di Dio e i presbiteri, i parroci, i vescovi con cura d'anime, sono al servizio del popolo di Dio".

"Combattere la disoccupazione e ridare speranza ai giovani". Papa Francesco parla a lungo anche di problemi dei giovani, della disoccupazione e della mancanza di speranza. "I giovani - dice - hanno bisogno di lavoro e di speranza, ma non hanno né l'uno né l'altra, e il guaio è che non li cercano più. Sono schiacciati sul presente. [...] si può vivere schiacciati sul presente? Senza memoria del passato e senza il desiderio di proiettarsi nel futuro costruendo un progetto, un avvenire, una famiglia? È possibile continuare così? Questo, secondo me, è il problema più urgente della Chiesa".

Per un'organizzazione della Chiesa più orizzontale. Riguardo al suo impegno per cambiare la Chiesa, Francesco si mostra determinato ad andare fino in fondo, pur non essendo "certo Francesco d'Assisi, non ho la sua forza e la sua santità". "Sono il vescovo di Roma e il Papa della cattolicità e ho deciso come prima cosa di nominare un gruppo di 8 cardinali che siano il mio Consiglio, non cortigiani ma persone sagge ma animate dai miei stessi sentimenti. Questo è l'inizio di quella Chiesa con un'organizzazione non soltanto veritcistica ma anche orizzontale. Quando il cardinale Martini ne parlava mettendo l'accento sui Concili e sui Sinodi, sapeva benissimo come fosse lunga e difficile la strada da percorrere in quella direzione. Con prudenza ma fermezza e tenacia".

Il Papa in versione intervistatore: "E lei, in che cosa crede?". A un certo punto del colloquio, il dialogo quasi si ribalta e l'intervistatore diventa il Papa. "Ora lascia a me di farle una domanda: lei, laico non credente in Dio, in che cosa crede? Lei è uno scrittore e un uomo di pensiero. Crederà dunque in qualcosa, avrà un valore dominante. [...] Si domanderà certo, come tutti, chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo. Se le pone anche un bambino queste domande. E lei?".

La risposta di Scalfari è: "Io credo nell'Essere, cioè nel tessuto dal quale sorgono le forme, gli Enti". "E io - gli risponde il Papa - credo in Dio. Non in un Dio cattolico, non esiste un Dio cattolico, esiste Dio. E credo in Gesù Cristo, sua incarnazione. Gesù è il mio maestro e il mio pastore, ma Dio, il padre, Abbà, è la luce e il Creatore. Questo è il mio Essere. Le sembra che siamo distanti?".

Il Papa e il comunismo. "Ebbi un'insegnante verso la quale concepì rispetto e amicizia, era una comunista fervente", racconta Francesco ricordando il tempo dei suoi studi. "Spesso mi leggeva e mi dava da leggere testi del Partito Comunista. Così conobbi anche quella concezione molto materialistica. Ricordo che mi fece avere anche il comunicato dei comunisti americani in difesa dei Rosenberg che erano stati condannati a morte. La donna di cui le sto parlando fu poi arrestata, torturata e uccisa dal regime dittatoriale allora governante in Argentina". "Il comunismo la sedusse?", gli domanda Scalfari. "Il suo materialismo non ebbe alcuna presa su di me. Ma conoscerlo attraverso una persona coraggiosa e onesta mi è stato utile, ho capito alcune cose, un aspetto sociale, che poi ritrovai nella dottrina sociale della Chiesa".




http://www.huffingtonpost.it/2013/10/01 ... _ref=italy

Si può dire tranquillamente che questa intervista è fuori dall'ordinario.
E completamente nuova sia nella forma in cui è avvenuta sia nei contenuti ...rivoluzionari.
Il papa che prende il telefono, chiama un giornalista, concorda con lui un appuntamento,
lo riceve in una "piccola stanza spoglia", incoraggia il giornalista a porre domande e ne fa a sua volta
...tutto ciò non era mai accaduto.

Torna inevitabilmente in mente il versetto di Giovanni

"Il vento soffia dove vuole,
e tu ne odi il rumore,
ma non sai né da dove viene,
né dove va;
così e di chiunque è nato dallo Spirito"
(Giovanni 3,5-8).
peanuts
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!

Messaggio da peanuts »

Io però santificare quello là... boh?
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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Maucat
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!

Messaggio da Maucat »

peanuts ha scritto:Io però santificare quello là... boh?
Santificare il Polacco è pura follia... Ha fatto più danni lui al Cristianesimo di PIO XII...
peanuts
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!

Messaggio da peanuts »

Eh, appunto
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!

Messaggio da camillobenso »

Dario Fo a Otto e mezzo.

<<Cosa ne pensa di Papa Francesco?>>

- Splendido -


Tutta la sinistra attuale, sia cattolica che atea guarda con ammirazione e senza ipocrisia alcuna a questo Papa del cristianesimo delle origini.
mariok

Re: Francesco un papa ...Cristiano!

Messaggio da mariok »

camillobenso ha scritto:Dario Fo a Otto e mezzo.

<<Cosa ne pensa di Papa Francesco?>>

- Splendido -


Tutta la sinistra attuale, sia cattolica che atea guarda con ammirazione e senza ipocrisia alcuna a questo Papa del cristianesimo delle origini.
E' la riprova che la sinistra non ha nulla da dire di suo e non può far altro che accodarsi (a volte alla chiesa, a volte al pacifismo, a volte all'ambientalismo e qualche volta anche ad un presunto capitalismo illuminato).
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!

Messaggio da camillobenso »

mariok ha scritto:
camillobenso ha scritto:Dario Fo a Otto e mezzo.

<<Cosa ne pensa di Papa Francesco?>>

- Splendido -


Tutta la sinistra attuale, sia cattolica che atea guarda con ammirazione e senza ipocrisia alcuna a questo Papa del cristianesimo delle origini.
E' la riprova che la sinistra non ha nulla da dire di suo e non può far altro che accodarsi (a volte alla chiesa, a volte al pacifismo, a volte all'ambientalismo e qualche volta anche ad un presunto capitalismo illuminato).

Ho i soldi, e se non sono uno stratega posso permettermi di assoldare consulenti che lavorino per me.

E’ questo che hanno fatto negli ultimi 15 anni i poteri forti.

L’esatto contrario di quello che hanno pronunciato oggi Letta ed Epifani, discendenti di Rommel la volpe del deserto.

Qual’era il pericolo?

L’Ulivo di Romano Prodi.

Romano, se fosse riuscito veramente a saldare la ex sinistra del 1996 con la sinistra democristiana avrebbe dominato incontrastato per i successivi 20 anni della politica italiana a scapito dei poteri forti e del loro “campione” Silvietto Berlusconi da Hardcore, appena entrato in politica da due anni e battuto regolarmente nel 1996 dal Professore bolognese.

Quel disegno necessitava di essere bloccato immediatamente dopo i primi passi.

L’occasione gliela fornisce Fausto Bertinotti che esce dal primo governo Prodi nel 1998.

In effetti in pratica poteva continuare un secondo governo Prodi con l’appoggio esterno di Bertinotti, ma dietro le quinte spunta in tempi rapidissimi Cossiga che si era iscritto preventivamente nell’Udeur tempo prima (guarda caso) e lo sposta da destra a sinistra.

Fuori Bertinotti dentro er sor Clemente per supportare il primo governo D’Alema.

L’ambizioso futuro duca - conte Max, amico di Cossiga che conosce i difetti e le ambizioni del conte, accetta di corsa perché sa che non potrà mai essere eletto premier in quanto “troppo simpatico” al suo elettorato.

D’Alema in effetti non spaventa i poteri forti perché è già venuto a compromessi nel 1994 e forse anche prima.

Il film di Moretti, Aprile, esce nel 1998, ma la famosa frase: “D’Alema di qualcosa di sinistra” risale alle elezioni del 1996.
http://www.youtube.com/watch?v=zOVg4qwrugU

Nanni aveva già intuito tutto.

La parte residuale della sinistra del Pci di Berlinguer verrà completamente distrutta.

Continua
camillobenso
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!

Messaggio da camillobenso »

mariok ha scritto:
camillobenso ha scritto:Dario Fo a Otto e mezzo.

<<Cosa ne pensa di Papa Francesco?>>

- Splendido -


Tutta la sinistra attuale, sia cattolica che atea guarda con ammirazione e senza ipocrisia alcuna a questo Papa del cristianesimo delle origini.
E' la riprova che la sinistra non ha nulla da dire di suo e non può far altro che accodarsi (a volte alla chiesa, a volte al pacifismo, a volte all'ambientalismo e qualche volta anche ad un presunto capitalismo illuminato).


A distruggere la sinistra principalmente saranno in due. D’Alema che ha grandi ambizioni
http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-conte ... jpg?47e3a5

e Veltroni il sognatore di un partito all’americana, con una grande passione per il presepe come Luca Cupiello.

Caduta ogni ideologia dopo la Bolognina, e non sapendo elaborarne una nuova diventa più che evidente che i maggiorenti Pds – Ds trasformino quel partito in un comitato d’affari come la vecchia Dc.

Il giro d’affari è grosso intorno al Pd mi dice sempre un vecchio comunista ancorato ancora al Pd pur riconoscendo che è diventato la prima cellula della rinnovata Dc.

“Abbiamo una banca” pronuncia l’ex segretario - banchiere Ds, Fassino, nell’estate del 2007.

Facendo finta di non sapere che da sempre hanno le mani in pasta nel MPS.

Ovviamente la stragrande maggioranza degli elettori ex Pci-Pds-Ds-Pd, ignorano le manovre dei loro dirigenti, e altri preferiscono far finta di non sapere, perché lo smarrimento è grande.

Incapace di fare politica la coppia D’Alema – Veltroni & soci, distrugge tutto l’elettorato portandolo al minimo storico del 17,2 % durante le elezioni del 2006, vinte dal solito Romano Prodi.

Se non ci fosse stato Romano Prodi alla guida della coalizione il crollo dei Ds sarebbe stato ancora più vistosamente sensibile. Da urlo.

Motivo: L’assoluta assenza di una politica di contrasto al Berluscone che grazie alla dirigenza diessina e margheritina ha potuto strafare a suo completo piacimento nella legislatura 2001-2006, con un D’Alema infastidito dai movimenti di opposizione al banana.

Alle elezioni del febbraio scorso, il Pd perde 3,5 milioni di voti. E’ presumibile supporre, visto come la pensano da queste parti, che almeno 3 milioni siano di provenienza ex Ds.

Come è presumibile che buona parte dei 10 353 275 voti di febbraio siano ancora a prevalenza diessina.

Voti di chi in buona parte stenta a capire la trasformazione del Pd nella nuova Dc, e di chi lo ha capito ma non sa cosa fare.

La sinistra di base invece non è affatto morta. E’ smarrita e confusa di fronte ad una classe dirigente venduta.

Chi ha fallito è la classe dirigente.

La sinistra politica non esiste più da anni.

Sopravvive il Sel, proveniente dal Correntone Ds e poi dai fuoriusciti di Rifondazione in cerca di visibilità.

Quello che c’è da chiedersi è perché il Sel non polarizzi la sinistra di base, riducendosi a riserva indiana.

La cultura della sinistra è comunque presente nell’elettorato italiano, ed è quella di sempre.

Con mia grande sorpresa ho constato che è presente anche in una sparuta minoranza di giovani ventenni, che però non sa come orientarsi.

La sinistra è un partito vecchio di 2020 anni.

La sua origine deriva dal Nazareno e dalla sua predicazione.

I valori originali cristiani sono quelli dell’epoca.

Sono valori universali che stanno bene anche agli atei.

Tanto è vero che atei e cristiani sono stati insieme fianco a fianco sin dal primo dopoguerra all’interno del Pci.

Comunisti che andavano a messa alla domenica ce ne stavano parecchi.

Allora come oggi i valori sono rimasti inalterati, anche perché sono sempre quelli di 2020 anni fa.

Dopo anni interminabili pontificati di destra, l’avvento di quella meteora socialista di Giovanni XXIII, ha allentato la tensione di tutti i mangiapreti della sinistra.

Non era necessario diventare credenti, ma la presenza di un Papa che sapeva guardare ai valori sociali, non poteva essere sottovalutato e ignorato a sinistra.

Lo stesso accadrà successivamente con Luciani e il cardinal Martini.

La presenza di Bergoglio con una visione cristiana, cioè socialista, induce immediatamente e naturalmente a prestare attenzione al nuovo Papa per chi è di sinistra.

E’ un meccanismo immediato, spontaneo e naturale.

I cardinali Ruini, Bertone, Bagnasco, non sono di certo un polo d’attrazione per la sinistra.

Gli atei e i credenti devono comunque fare un pezzo di strada insieme nel percorso della vita su questo pianeta.

Quello che li può dividere è solo la visione filosofica dell’esistenza di Dio.

Ma se si trovano nella stessa fabbrica e nella stessa linea di montaggio, dal punto di vista sociale hanno gli stessi problemi.

Ed insieme devono tentare di risolverli.

Non può essere la fede o la non fede a dividerli.

Cristiani e socialisti hanno lo stesso valore della vita. E quindi sono naturalmente schierati per la pace e non per la soppressione della vita umana, come invece è facilmente riscontrabile a destra.

Come sono naturalmente a favore dell’ecologia, perché non si può distruggere l’ambiente che è la fonte della sopravvivenza umana.

Cementificare un campo di grano non ha molto senso se ti può dare da che sopravvivere.

Ma anche l’habitat dell’uomo non può essere una sola distesa di cemento.

L’uomo ha bisogno di verde, di prati, di alberi, di boschi per sopravvivere.

In quanto al capitalismo, le classi dirigenti della ex sinistra sono state sopraffatte dagli eccessi.

Ma sostanzialmente viviamo in una società capitalista. Quello che è estremamente deleterio è il capitalismo di rapina, quello dei pescecani, quello della sopraffazione dell’uomo sull’uomo, il capitalismo finanziario.

L’esperienza russa e quella cinese della società comunista hanno fallito, perché hanno poi ceduto al capitalismo più deteriore.

Le piccole comunità francescane che in pratica vivono il socialismo e il comunismo hanno parecchie difficoltà anche loro nella vita di tutti i giorni.

A parole è facile parlare di socialismo e comunismo, ma poi vivere una vita come quella di Don Gallo, a disposizione del prossimo giorno e notte non è affatto facile.

I compagnosky di mia conoscenza fuggirebbero a gambe levate.
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