riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancellati.
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
Il non plus ultra che pochi sanno sulla riforma Fornero:
http://www.flcgil.it/attualita/previden ... nciato.flc
un salutone
http://www.flcgil.it/attualita/previden ... nciato.flc
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
A me sembrano dettagli. La vera grande truffa è il sistema contributivo per come è stato disegnato.
Nel calcolo i contributi versati vengono rivalutati al tasso di crescita del Pil, cioè un tasso da prefisso telefonico. I lavoratori, cioè, finanziano con i loro contributi a costo quasi zero lo stesso Stato che remunera i btp ad un tasso almeno dieci volte superiore.
E' chiaro che con questo sistema i giovani non avranno una pensione.
Il bello è che dopo aver rapinato le pensioni future, vogliono con la scusa delle pensioni d'oro rapinare anche le attuali, portandole allo "standard" truffaldino del contributivo.
Tanto per dare un'idea, la "virtuosa" Germania, con contributi inferiori di 1/3, eroga pensioni ben superiori, rivalutate secondo la dinamica dei salari e tassandole al 50%.
Nel calcolo i contributi versati vengono rivalutati al tasso di crescita del Pil, cioè un tasso da prefisso telefonico. I lavoratori, cioè, finanziano con i loro contributi a costo quasi zero lo stesso Stato che remunera i btp ad un tasso almeno dieci volte superiore.
E' chiaro che con questo sistema i giovani non avranno una pensione.
Il bello è che dopo aver rapinato le pensioni future, vogliono con la scusa delle pensioni d'oro rapinare anche le attuali, portandole allo "standard" truffaldino del contributivo.
Tanto per dare un'idea, la "virtuosa" Germania, con contributi inferiori di 1/3, eroga pensioni ben superiori, rivalutate secondo la dinamica dei salari e tassandole al 50%.
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
ma di fronte al dramma di 400k esodati senza stipendio e senza pensione,a cui questo governo NON darà una risposta e/o una soluzione,
Pensioni militari, uscita d'oro sopra i 50 anni
Nella riforma delle Forze Armate previsto l'85% dello stipendio per gli ultimi 10 anni. Senza lavorare.
C'è chi attende la pensione contando quanti giorni mancano alla fatidica data e chi invece potrebbe godersi gli ultimi 10 anni di lavoro senza alzare un dito.
Contando su una libera uscita davvero dorata.
PENSIONE PIENA.
Sono i militari italiani che, secondo la riforma voluta dall'ex ministro Giampaolo Di Paola, dai 50 anni in poi, cioè 10 anni prima del congedo, potrebbero conservare l’85% dello stipendio senza lavorare, con tanto di pensione piena e la facoltà di fare altri lavori (e il reddito non si cumulerebbe).
RIFORMA SCARICATA SUGLI ITALIANI.
A svelare i retroscena della riforma che mette in pratica lo slogan «meno generali, più tecnologia», del generale Di Paola, ci ha pensato un vecchio ufficiale, ora «consulente istituzionale», che lavora alla nuova faccia delle nostre forze armate.
«La facciamo, sì, la riforma, ma la scarichiamo sulle spalle degli italiani», ha detto l'ufficiale intervistato dal Corriere della Sera il 3 novembre.
«Mi dica lei se in un Paese di esodati e precari possiamo portare avanti un testo del genere:
è uno scivolo d’oro, come diavolo si fa a spiegarlo alla gente?».
http://www.lettera43.it/cronaca/pension ... 112644.htm
di fronte al dramma di altri centinaia di migliaia di lavoratori tra i 55 e i 60 anni che hanno perso il lavoro e dovranno aspettare altri 10 anni per avere la pensione,
io mi chiedo...ma si può anche solo pensare una porcata del genere ???
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
Diceva il grande Albert Einstein: Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversishiloh ha scritto:ma di fronte al dramma di 400k esodati senza stipendio e senza pensione,a cui questo governo NON darà una risposta e/o una soluzione,
Pensioni militari, uscita d'oro sopra i 50 anni
Nella riforma delle Forze Armate previsto l'85% dello stipendio per gli ultimi 10 anni. Senza lavorare.
C'è chi attende la pensione contando quanti giorni mancano alla fatidica data e chi invece potrebbe godersi gli ultimi 10 anni di lavoro senza alzare un dito.
Contando su una libera uscita davvero dorata.
PENSIONE PIENA.
Sono i militari italiani che, secondo la riforma voluta dall'ex ministro Giampaolo Di Paola, dai 50 anni in poi, cioè 10 anni prima del congedo, potrebbero conservare l’85% dello stipendio senza lavorare, con tanto di pensione piena e la facoltà di fare altri lavori (e il reddito non si cumulerebbe).
RIFORMA SCARICATA SUGLI ITALIANI.
A svelare i retroscena della riforma che mette in pratica lo slogan «meno generali, più tecnologia», del generale Di Paola, ci ha pensato un vecchio ufficiale, ora «consulente istituzionale», che lavora alla nuova faccia delle nostre forze armate.
«La facciamo, sì, la riforma, ma la scarichiamo sulle spalle degli italiani», ha detto l'ufficiale intervistato dal Corriere della Sera il 3 novembre.
«Mi dica lei se in un Paese di esodati e precari possiamo portare avanti un testo del genere:
è uno scivolo d’oro, come diavolo si fa a spiegarlo alla gente?».
http://www.lettera43.it/cronaca/pension ... 112644.htm
di fronte al dramma di altri centinaia di migliaia di lavoratori tra i 55 e i 60 anni che hanno perso il lavoro e dovranno aspettare altri 10 anni per avere la pensione,
io mi chiedo...ma si può anche solo pensare una porcata del genere ???
Che abbiano ragione quelli che ora definiamo populisti e/o qualunquisti quando dicono che con costoro non si può' far nulla fino a che li abbiamo fra le palle?
Certo, tutte le rivoluzioni hanno il loro lato oscuro ma che si può' far altrimenti?
Nella guerra contro il fascismo/nazismo non tutti erano comunisti. C'erano anche i monarchici.
Quindi che fammo 'mo? Aspettiamo il Messia o cominciamo a dar ná mano a quelli che ora dispregiamo un po'? Poi, casomai, alla fine ci conteremo come avvenne tanti anno or sono e quello che non ci e' sembrato "sano" lo scartiamo. Che alternative abbiamo ORA?
Non lo so ma il mio dubbio e' che potremmo perdere un'occasione che con molta probabilità non ci capiterà' più' . Il potere prima o dopo annulla qualsiasi rinnovamento se questo va contro la loro casta.
Un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
Sbaglio, o anche il governo Letta, più o meno come i precedenti, doveva essere il governo che avrebbe fatto la guerra agli sprechi e ai PRIVILEGI?
E invece…sarebbero pronti dei decreti legge per prepensionare 30.000 militari di carriera, tra colonnelli e marescialli. Questi militari verrebbero accompagnati alla pensione con una mobilità, che andrà dal 50° al 60° anno di età, all’85% dello stipendio (e che stipendi!), inoltre, “i suddetti”, conserveranno la facoltà di svolgere un secondo lavoro, potendo cumulare i redditi derivanti da questo con la mobilità stessa!
già ai tempi della Fornero, a riforma delle pensioni approvata, vennero prepensionati 24.000 (poi mi pare diventati 30.000) dipendenti pubblici, tra dirigenti e funzionari, sempre con una mobilità all’85% dello stipendio (e che stipendi pure questi!).
Naturalmente, in tutte e due i casi, NON si tratterebbe di esodati!
Non si tratterebbe, in altre parole, di soggetti licenziati alle condizioni rigorosissime previste appunto per gli esodati, una per tutte: essere stati licenziati entro il 31 dicembre 2011!
Naturalmente, in tutti e due i casi, si parla di pensioni calcolate tutte con il sistema retributivo!
la mobilità stabilita per i lavoratori dipendenti del settore privato, oltre ad essere in estinzione (mi pare si riduca di tre mesi ogni anno, fino ad approdare al miserrimo ASPI!), può avere una durata massima di soli due anni! In alcuni casi quattro, ove trattasi di lavoratori del centro e del sud: per i suddetti militari, ma credo anche per quei 30.000 dirigenti e funzionari di cui sopra, invece, si parlerebbe addirittura di 10 anni!
la mobilità stabilità per i lavoratori dipendenti del settore privato, quanto ad assegno percepito, prevede due soli importi, a seconda dello stipendio percepito: prima fascia di circa 700 euro, seconda fascia di circa 900 euro. Un lavoratore dipendente del settore privato, che vantasse uno stipendio fosse anche da 60.000 euro l’anno, se messo in mobilità, non percepirà comunque più di 900 euro al mese!
Per questi militari, ben l’85% dello stipendio!
E calcolo finale con il retributivo!
per i lavoratori dipendenti del settore privato la mobilità non è cumulabile con altri redditi da lavoro: se si viene assunti a tempo determinato, la mobilità viene sospesa. Se si viene assunti a tempo indeterminato, viene definitivamente azzerata, tolta del tutto.
quando l’INPDAP, l’istituto di previdenza sociale dei dipendenti della PA, confluì nell’INPS, l’istituto di previdenza sociale dei dipendenti del settore privato, lo fece portandosi dietro un disavanzo di 7,6 miliardi di euro!
Mentre i vari Renzi, Cuperlo, Bersani, con l’avallo di Camusso&friends, hanno stabilito che un 57enne, 58enne, 59enne del settore privato, se licenziato, debba in qualche modo arrangiarsi nel ricollocarsi da qualche parte, benissimo anche al nero, sfruttato, sottopagato, senza rispetto dei diritti più elementari, degli orari di lavoro, delle norme di sicurezza, come uno schiavo, per 30.000 baciati in fronte dalla fortuna, prospettano che si realizzi il bel vivere in un Paese assolutamente diverso: quello, appunto, del sol dell’avvenire!!!
E invece…sarebbero pronti dei decreti legge per prepensionare 30.000 militari di carriera, tra colonnelli e marescialli. Questi militari verrebbero accompagnati alla pensione con una mobilità, che andrà dal 50° al 60° anno di età, all’85% dello stipendio (e che stipendi!), inoltre, “i suddetti”, conserveranno la facoltà di svolgere un secondo lavoro, potendo cumulare i redditi derivanti da questo con la mobilità stessa!
già ai tempi della Fornero, a riforma delle pensioni approvata, vennero prepensionati 24.000 (poi mi pare diventati 30.000) dipendenti pubblici, tra dirigenti e funzionari, sempre con una mobilità all’85% dello stipendio (e che stipendi pure questi!).
Naturalmente, in tutte e due i casi, NON si tratterebbe di esodati!
Non si tratterebbe, in altre parole, di soggetti licenziati alle condizioni rigorosissime previste appunto per gli esodati, una per tutte: essere stati licenziati entro il 31 dicembre 2011!
Naturalmente, in tutti e due i casi, si parla di pensioni calcolate tutte con il sistema retributivo!
la mobilità stabilita per i lavoratori dipendenti del settore privato, oltre ad essere in estinzione (mi pare si riduca di tre mesi ogni anno, fino ad approdare al miserrimo ASPI!), può avere una durata massima di soli due anni! In alcuni casi quattro, ove trattasi di lavoratori del centro e del sud: per i suddetti militari, ma credo anche per quei 30.000 dirigenti e funzionari di cui sopra, invece, si parlerebbe addirittura di 10 anni!
la mobilità stabilità per i lavoratori dipendenti del settore privato, quanto ad assegno percepito, prevede due soli importi, a seconda dello stipendio percepito: prima fascia di circa 700 euro, seconda fascia di circa 900 euro. Un lavoratore dipendente del settore privato, che vantasse uno stipendio fosse anche da 60.000 euro l’anno, se messo in mobilità, non percepirà comunque più di 900 euro al mese!
Per questi militari, ben l’85% dello stipendio!
E calcolo finale con il retributivo!
per i lavoratori dipendenti del settore privato la mobilità non è cumulabile con altri redditi da lavoro: se si viene assunti a tempo determinato, la mobilità viene sospesa. Se si viene assunti a tempo indeterminato, viene definitivamente azzerata, tolta del tutto.
quando l’INPDAP, l’istituto di previdenza sociale dei dipendenti della PA, confluì nell’INPS, l’istituto di previdenza sociale dei dipendenti del settore privato, lo fece portandosi dietro un disavanzo di 7,6 miliardi di euro!
Mentre i vari Renzi, Cuperlo, Bersani, con l’avallo di Camusso&friends, hanno stabilito che un 57enne, 58enne, 59enne del settore privato, se licenziato, debba in qualche modo arrangiarsi nel ricollocarsi da qualche parte, benissimo anche al nero, sfruttato, sottopagato, senza rispetto dei diritti più elementari, degli orari di lavoro, delle norme di sicurezza, come uno schiavo, per 30.000 baciati in fronte dalla fortuna, prospettano che si realizzi il bel vivere in un Paese assolutamente diverso: quello, appunto, del sol dell’avvenire!!!
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
shiloh ha scritto:Sbaglio, o anche il governo Letta, più o meno come i precedenti, doveva essere il governo che avrebbe fatto la guerra agli sprechi e ai PRIVILEGI?
E invece…sarebbero pronti dei decreti legge per prepensionare 30.000 militari di carriera, tra colonnelli e marescialli. Questi militari verrebbero accompagnati alla pensione con una mobilità, che andrà dal 50° al 60° anno di età, all’85% dello stipendio (e che stipendi!), inoltre, “i suddetti”, conserveranno la facoltà di svolgere un secondo lavoro, potendo cumulare i redditi derivanti da questo con la mobilità stessa!
già ai tempi della Fornero, a riforma delle pensioni approvata, vennero prepensionati 24.000 (poi mi pare diventati 30.000) dipendenti pubblici, tra dirigenti e funzionari, sempre con una mobilità all’85% dello stipendio (e che stipendi pure questi!).
Naturalmente, in tutte e due i casi, NON si tratterebbe di esodati!
Non si tratterebbe, in altre parole, di soggetti licenziati alle condizioni rigorosissime previste appunto per gli esodati, una per tutte: essere stati licenziati entro il 31 dicembre 2011!
Naturalmente, in tutti e due i casi, si parla di pensioni calcolate tutte con il sistema retributivo!
la mobilità stabilita per i lavoratori dipendenti del settore privato, oltre ad essere in estinzione (mi pare si riduca di tre mesi ogni anno, fino ad approdare al miserrimo ASPI!), può avere una durata massima di soli due anni! In alcuni casi quattro, ove trattasi di lavoratori del centro e del sud: per i suddetti militari, ma credo anche per quei 30.000 dirigenti e funzionari di cui sopra, invece, si parlerebbe addirittura di 10 anni!
la mobilità stabilità per i lavoratori dipendenti del settore privato, quanto ad assegno percepito, prevede due soli importi, a seconda dello stipendio percepito: prima fascia di circa 700 euro, seconda fascia di circa 900 euro. Un lavoratore dipendente del settore privato, che vantasse uno stipendio fosse anche da 60.000 euro l’anno, se messo in mobilità, non percepirà comunque più di 900 euro al mese!
Per questi militari, ben l’85% dello stipendio!
E calcolo finale con il retributivo!
per i lavoratori dipendenti del settore privato la mobilità non è cumulabile con altri redditi da lavoro: se si viene assunti a tempo determinato, la mobilità viene sospesa. Se si viene assunti a tempo indeterminato, viene definitivamente azzerata, tolta del tutto.
quando l’INPDAP, l’istituto di previdenza sociale dei dipendenti della PA, confluì nell’INPS, l’istituto di previdenza sociale dei dipendenti del settore privato, lo fece portandosi dietro un disavanzo di 7,6 miliardi di euro!
Mentre i vari Renzi, Cuperlo, Bersani, con l’avallo di Camusso&friends, hanno stabilito che un 57enne, 58enne, 59enne del settore privato, se licenziato, debba in qualche modo arrangiarsi nel ricollocarsi da qualche parte, benissimo anche al nero, sfruttato, sottopagato, senza rispetto dei diritti più elementari, degli orari di lavoro, delle norme di sicurezza, come uno schiavo, per 30.000 baciati in fronte dalla fortuna, prospettano che si realizzi il bel vivere in un Paese assolutamente diverso: quello, appunto, del sol dell’avvenire!!!
concordo su quanto detto! E che' dobbiamo fare? Il problema è' trovare la soluzione x toglierci di torno questa zavorra. E' per questo che ancora una volta chiedo che mi sia data una risposta al mio precedente post. Con molta probabilità non sarà quella giusta (?) ma almeno una ne propongo'shiloh ha scritto:Sbaglio, o anche il governo Letta, più o meno come i precedenti, doveva essere il governo che avrebbe fatto la guerra agli sprechi e ai PRIVILEGI?
E invece…sarebbero pronti dei decreti legge per prepensionare 30.000 militari di carriera, tra colonnelli e marescialli. Questi militari verrebbero accompagnati alla pensione con una mobilità, che andrà dal 50° al 60° anno di età, all’85% dello stipendio (e che stipendi!), inoltre, “i suddetti”, conserveranno la facoltà di svolgere un secondo lavoro, potendo cumulare i redditi derivanti da questo con la mobilità stessa!
già ai tempi della Fornero, a riforma delle pensioni approvata, vennero prepensionati 24.000 (poi mi pare diventati 30.000) dipendenti pubblici, tra dirigenti e funzionari, sempre con una mobilità all’85% dello stipendio (e che stipendi pure questi!).
Naturalmente, in tutte e due i casi, NON si tratterebbe di esodati!
Non si tratterebbe, in altre parole, di soggetti licenziati alle condizioni rigorosissime previste appunto per gli esodati, una per tutte: essere stati licenziati entro il 31 dicembre 2011!
Naturalmente, in tutti e due i casi, si parla di pensioni calcolate tutte con il sistema retributivo!
la mobilità stabilita per i lavoratori dipendenti del settore privato, oltre ad essere in estinzione (mi pare si riduca di tre mesi ogni anno, fino ad approdare al miserrimo ASPI!), può avere una durata massima di soli due anni! In alcuni casi quattro, ove trattasi di lavoratori del centro e del sud: per i suddetti militari, ma credo anche per quei 30.000 dirigenti e funzionari di cui sopra, invece, si parlerebbe addirittura di 10 anni!
la mobilità stabilità per i lavoratori dipendenti del settore privato, quanto ad assegno percepito, prevede due soli importi, a seconda dello stipendio percepito: prima fascia di circa 700 euro, seconda fascia di circa 900 euro. Un lavoratore dipendente del settore privato, che vantasse uno stipendio fosse anche da 60.000 euro l’anno, se messo in mobilità, non percepirà comunque più di 900 euro al mese!
Per questi militari, ben l’85% dello stipendio!
E calcolo finale con il retributivo!
per i lavoratori dipendenti del settore privato la mobilità non è cumulabile con altri redditi da lavoro: se si viene assunti a tempo determinato, la mobilità viene sospesa. Se si viene assunti a tempo indeterminato, viene definitivamente azzerata, tolta del tutto.
quando l’INPDAP, l’istituto di previdenza sociale dei dipendenti della PA, confluì nell’INPS, l’istituto di previdenza sociale dei dipendenti del settore privato, lo fece portandosi dietro un disavanzo di 7,6 miliardi di euro!
Mentre i vari Renzi, Cuperlo, Bersani, con l’avallo di Camusso&friends, hanno stabilito che un 57enne, 58enne, 59enne del settore privato, se licenziato, debba in qualche modo arrangiarsi nel ricollocarsi da qualche parte, benissimo anche al nero, sfruttato, sottopagato, senza rispetto dei diritti più elementari, degli orari di lavoro, delle norme di sicurezza, come uno schiavo, per 30.000 baciati in fronte dalla fortuna, prospettano che si realizzi il bel vivere in un Paese assolutamente diverso: quello, appunto, del sol dell’avvenire!!!
Un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
I nodi arrivano al pettine.Inps, l'allarme di Mastrapasqua:
"Il deficit non lascia tranquilli"Il presidente dell'ente previdenziale ha scritto a Saccomanni e Giovannini per invitarli a una riflessione sulla sullo squilibrio nei conti imputabile all'accorpamento di Inpdap ed Enpals
...omissis...
Parlando davanti alla commissione bicamerale sul controllo degli enti previdenziali, Mastrapasqua ha spiegato come "la genesi della perdita dell'Inps" derivi da "uno squilibrio imputabile essenzialmente al deficit ex Inpdap, alla forte contrazione dei contributi per blocco del turnover del pubblico impiego e al continuo aumento delle uscite per prestazioni istituzionali". L'Inps infatti ormai accorpa anche gli ex Inpdap ed Enpals.
Sul bilancio ex-Inpdap, spiega Mastrapasqua, grava "il continuo aumento delle uscite per prestazioni istituzionali, a fronte di trasferimenti statali che appaiono non completamente rispondenti ai fabbisogni, soprattutto nella quota attribuita come anticipazione, innescando crescenti rischi di sotto finanziamento dei disavanzi previdenziali e di progressivo aggravamento delle passività".
...omissis...
http://www.repubblica.it/economia/2013/ ... ef=HRER1-1
All’indomani della porcata del 6.12.11, dove, guarda caso fu anche decisa la fusione tra Inps e Inpdap, nonostante si sapesse che i conti dell’ Inps erano perfettamente in ordine ,
mentre l’Inpdap conferiva miliardi di profondo rosso ,
causati dall’inadempienza pluridecennale del datore di lavoro Stato nel versare la propria quota di contribuzione previdenziale.
Naturalmente la presunta esperta Fornero,
dichiarò che non sussisteva alcun problema nella tenuta dei conti della nuova Inps.
Oggi il problema emerge e c’è da aspettarsi che questo nuovo fardello , a tutti gli effetti debito dello Stato e quindi pubblico, verrà caricato sulle nostre spalle.
Risultato :
sulla nostra cassa previdenziale, formata dai versamenti di chi le tasse le paga al 100%, sulla quale è piombata la mannaia Monti/ Fornero che ha fatto cassa per decine e decine di miliardi, arriva adesso questo nuovo salasso.
“palle d’acciao” (Letta the nephew) dice che stiamo andando bene…a parole…ma lo stato dell’arte è questo.
Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
Da pensionato, comincio ad essere seriamente preoccupato.
Mi aspetto da un momento all'altro qualche tegola sulla testa, motivata dai conti che non tornano e con la scusa delle "pensioni d'oro".
Dopo aver truffato quelli che una pensione ancora non ce l'hanno, ora è il turno di quelli che ce l'hanno.
Mi aspetto da un momento all'altro qualche tegola sulla testa, motivata dai conti che non tornano e con la scusa delle "pensioni d'oro".
Dopo aver truffato quelli che una pensione ancora non ce l'hanno, ora è il turno di quelli che ce l'hanno.
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
Motivo:Il primo evasore di contributi verso i propri dipendenti è lo stato.
Ancora prima erano entrati INPS la categoria dei dirigenti privati.Anche questi sono entrati nel calderone INPS.In compenso percepisconi pensioni alte.
Poi per fortuna subito ritirata volevano dare pure le pensioni ai militari 50enni.Ma non dicevano che noi non eravamo in guerra (la costituzione lo vieta).Le nostre sono missioni UMANITARTIE.
Che qualcuno controlli le spese generali di queste missioni.Avendo fatto il servizio militare obligatorio di spreghi e molto altro ne ho viste.Specialmente con i marescialli di fureria.E la benzina adoperata per le auto private.Quando ero gli ultimi mesi al quartier generale Di Padova.
Nessuno vuol dividere le due cose che ripeto da qualche anno.
Un istituto che sia solo per chi lavora e versa i contributi.
Altro istituto per l'assistenza di cui ogni cittadino versi in base al proprio reddito per quelli sfortunati per un motivo o altro.
Ciao
Paolo11
Ancora prima erano entrati INPS la categoria dei dirigenti privati.Anche questi sono entrati nel calderone INPS.In compenso percepisconi pensioni alte.
Poi per fortuna subito ritirata volevano dare pure le pensioni ai militari 50enni.Ma non dicevano che noi non eravamo in guerra (la costituzione lo vieta).Le nostre sono missioni UMANITARTIE.
Che qualcuno controlli le spese generali di queste missioni.Avendo fatto il servizio militare obligatorio di spreghi e molto altro ne ho viste.Specialmente con i marescialli di fureria.E la benzina adoperata per le auto private.Quando ero gli ultimi mesi al quartier generale Di Padova.
Nessuno vuol dividere le due cose che ripeto da qualche anno.
Un istituto che sia solo per chi lavora e versa i contributi.
Altro istituto per l'assistenza di cui ogni cittadino versi in base al proprio reddito per quelli sfortunati per un motivo o altro.
Ciao
Paolo11
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
La lettera degli esodati a Matteo Renzi
28 gennaio 2015
Al Signor Presidente del Consiglio e Segretario del PD dott. Matteo Renzi,
e, per conoscenza
Al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti
Ai Presidenti e componenti le Commissioni Lavoro di Camera e Senato
Prendiamo atto della sentenza della Consulta che boccia il referendum per l’abolizione della manovra finanziaria sul sistema previdenziale, predisposta e attuata dal Governo Monti e dal Min. Fornero nel dicembre del 2011, con il consenso di quasi l’intero arco parlamentare.
Visto l’attuale contesto politico-sociale, e stanti le chiare norme costituzionali in merito, ben pochi “esodati” si erano illusi che si sarebbe arrivati al pronunciamento dei cittadini su una fra le più inique, ingiuste e deleterie norme di legge mai approvate dal Parlamento italiano, che non trova similitudini neanche in altri paesi comunitari.
Una manovra con evidenti e chiari profili di incostituzionalità, riconosciuti anche da alte figure istituzionali, sui quali non si è voluto apportare le necessarie e fattibili correzioni.
Una manovra che da una parte ha provocato un diffuso, grave disagio sociale, avendo costretto persone ultrasessantenni ai lavori forzati, bloccato il turn-over nel sistema produttivo italiano e dall’altro avendo causato l’emergenza sociale degli “esodati”.
Un emergenza che si perpetua ormai da 3 anni ed alla quale gli ultimi 3 governi hanno risposto con provvedimenti-lotteria insufficienti a sanare interamente l’iniquità a suo tempo perpetrata.
Esclusi dalle 6 salvaguardie finora approvate, restano ALMENO 49.500 cittadini, come certificato dal Governo in base a dati documentali INPS, resi noti in risposta alla interrogazione parlamentare dell’On.Gnecchi.
Chi afferma che il dramma degli “esodati” sia stato risolto e che gli “esodati” non esistano, mente sapendo di mentire.
Sulla reale consistenza della platea in questione sono ormai 3 anni che assistiamo ad un indecoroso balletto; nel giugno 2012 INPS li aveva quantificati e certificati in quasi 400.000 che, al netto dei 170.000 salvaguardati dalle 6 “lotterie” sarebbero ora ridotti ad oltre 200.000.
Se questi numeri sono reali (e come non potrebbero esserlo se in tre anni non sono mai stati smentiti?), tutti costoro, comprese le loro famiglie, resterebbero tuttora a rischio indigenza per numerosi anni ancora, a causa della perdurante assenza di reddito
La Rete dei Comitati degli Esodati ribadisce la sua ferma intenzione di continuare la mobilitazione dei propri aderenti affinché la corretta ed equa salvaguardia sia garantita a tutti coloro che siano in possesso dei seguenti 2 requisiti (escludendo quindi qualsiasi altro vincolo o lotteria):
1.Non essere più occupati al 31.12.2011 per avvenuta risoluzione contrattuale a qualsiasi titolo, oppure avere entro quella data sottoscritto accordi collettivi o individuali che, come esito finale, prevedano il futuro licenziamento.
2.Maturazione del diritto pensionistico con le previgenti norme entro il 31.12. 2018.
Nelle prossime settimane saremo di nuovo a presidiare le sedi governative ed istituzionali per ribadirlo per la dodicesima (12a) volta in questi 3 anni di sofferenza!!
Chiediamo con fermezza e determinazione che Governo e Parlamento procedano sollecitamente ad approvare una 7a salvaguardia, che comprenda ALMENO i 49.500 esodati , attualmente non salvaguardati e certificati da Governo e INPS. Chiediamo un provvedimento d’urgenza, finanziato dai residui dei fondi già stanziati per le precedenti salvaguardie e che risultano ampiamente sufficienti allo scopo, senza alcuna necessità di reperire ulteriori risorse. Non siamo interessati a pasticciate soluzioni diverse dal riconoscimento del diritto alla pensione per tutti gli “esodati”!!
Infine, chiediamo con la massima fermezza che queste risorse confluiscano e vengano esclusivamente utilizzate, così come previsto dalla normativa in merito, nel “fondo esodati”, per la loro salvaguardia.
NESSUN “ESODATO” DEVE ESSERE CONDANNATO A RESTARE SENZA REDDITO E SENZA PENSIONE !!!
Per gli “esodati” lo Stato DEVE ripristinare il patto sottoscritto con loro.
Le chiediamo con fermezza di assumersi, come è in Suo potere e come deve, la responsabilità di sanare, nella forma e nel diritto, la gravissima e violenta ingiustizia compiuta nei confronti degli “esodati”
Per la Rete dei Comitati di Esodati, Mobilitati, Contributori Volontari, Esonerati, Fondi di Settore e Licenziati senza tutele:
Flore Francesco
http://www.pensioniblog.it/2015/01/28/l ... teo-renzi/
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Dopo 3 anni dalla riforma voluta e votata dal PD dobbiamo ancora registrare di queste terribili situazioni generate dalla macelleria sociale Fornero.
incredibile.
e il consenso del PD sta tuttora tra il 35% e il 40%...ancora più incredibile per me...ma questo è purtroppo.
28 gennaio 2015
Al Signor Presidente del Consiglio e Segretario del PD dott. Matteo Renzi,
e, per conoscenza
Al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti
Ai Presidenti e componenti le Commissioni Lavoro di Camera e Senato
Prendiamo atto della sentenza della Consulta che boccia il referendum per l’abolizione della manovra finanziaria sul sistema previdenziale, predisposta e attuata dal Governo Monti e dal Min. Fornero nel dicembre del 2011, con il consenso di quasi l’intero arco parlamentare.
Visto l’attuale contesto politico-sociale, e stanti le chiare norme costituzionali in merito, ben pochi “esodati” si erano illusi che si sarebbe arrivati al pronunciamento dei cittadini su una fra le più inique, ingiuste e deleterie norme di legge mai approvate dal Parlamento italiano, che non trova similitudini neanche in altri paesi comunitari.
Una manovra con evidenti e chiari profili di incostituzionalità, riconosciuti anche da alte figure istituzionali, sui quali non si è voluto apportare le necessarie e fattibili correzioni.
Una manovra che da una parte ha provocato un diffuso, grave disagio sociale, avendo costretto persone ultrasessantenni ai lavori forzati, bloccato il turn-over nel sistema produttivo italiano e dall’altro avendo causato l’emergenza sociale degli “esodati”.
Un emergenza che si perpetua ormai da 3 anni ed alla quale gli ultimi 3 governi hanno risposto con provvedimenti-lotteria insufficienti a sanare interamente l’iniquità a suo tempo perpetrata.
Esclusi dalle 6 salvaguardie finora approvate, restano ALMENO 49.500 cittadini, come certificato dal Governo in base a dati documentali INPS, resi noti in risposta alla interrogazione parlamentare dell’On.Gnecchi.
Chi afferma che il dramma degli “esodati” sia stato risolto e che gli “esodati” non esistano, mente sapendo di mentire.
Sulla reale consistenza della platea in questione sono ormai 3 anni che assistiamo ad un indecoroso balletto; nel giugno 2012 INPS li aveva quantificati e certificati in quasi 400.000 che, al netto dei 170.000 salvaguardati dalle 6 “lotterie” sarebbero ora ridotti ad oltre 200.000.
Se questi numeri sono reali (e come non potrebbero esserlo se in tre anni non sono mai stati smentiti?), tutti costoro, comprese le loro famiglie, resterebbero tuttora a rischio indigenza per numerosi anni ancora, a causa della perdurante assenza di reddito
La Rete dei Comitati degli Esodati ribadisce la sua ferma intenzione di continuare la mobilitazione dei propri aderenti affinché la corretta ed equa salvaguardia sia garantita a tutti coloro che siano in possesso dei seguenti 2 requisiti (escludendo quindi qualsiasi altro vincolo o lotteria):
1.Non essere più occupati al 31.12.2011 per avvenuta risoluzione contrattuale a qualsiasi titolo, oppure avere entro quella data sottoscritto accordi collettivi o individuali che, come esito finale, prevedano il futuro licenziamento.
2.Maturazione del diritto pensionistico con le previgenti norme entro il 31.12. 2018.
Nelle prossime settimane saremo di nuovo a presidiare le sedi governative ed istituzionali per ribadirlo per la dodicesima (12a) volta in questi 3 anni di sofferenza!!
Chiediamo con fermezza e determinazione che Governo e Parlamento procedano sollecitamente ad approvare una 7a salvaguardia, che comprenda ALMENO i 49.500 esodati , attualmente non salvaguardati e certificati da Governo e INPS. Chiediamo un provvedimento d’urgenza, finanziato dai residui dei fondi già stanziati per le precedenti salvaguardie e che risultano ampiamente sufficienti allo scopo, senza alcuna necessità di reperire ulteriori risorse. Non siamo interessati a pasticciate soluzioni diverse dal riconoscimento del diritto alla pensione per tutti gli “esodati”!!
Infine, chiediamo con la massima fermezza che queste risorse confluiscano e vengano esclusivamente utilizzate, così come previsto dalla normativa in merito, nel “fondo esodati”, per la loro salvaguardia.
NESSUN “ESODATO” DEVE ESSERE CONDANNATO A RESTARE SENZA REDDITO E SENZA PENSIONE !!!
Per gli “esodati” lo Stato DEVE ripristinare il patto sottoscritto con loro.
Le chiediamo con fermezza di assumersi, come è in Suo potere e come deve, la responsabilità di sanare, nella forma e nel diritto, la gravissima e violenta ingiustizia compiuta nei confronti degli “esodati”
Per la Rete dei Comitati di Esodati, Mobilitati, Contributori Volontari, Esonerati, Fondi di Settore e Licenziati senza tutele:
Flore Francesco
http://www.pensioniblog.it/2015/01/28/l ... teo-renzi/
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Dopo 3 anni dalla riforma voluta e votata dal PD dobbiamo ancora registrare di queste terribili situazioni generate dalla macelleria sociale Fornero.
incredibile.
e il consenso del PD sta tuttora tra il 35% e il 40%...ancora più incredibile per me...ma questo è purtroppo.
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