Berlusconi è ancora armato e pericoloso
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Oh, arriva Joe Falchetto...
http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... -70749891/
HA HA HA HA HAAAAAAAAAAAAA! COSI' GIOVANI E GIA' SCHIAVI!
http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... -70749891/
HA HA HA HA HAAAAAAAAAAAAA! COSI' GIOVANI E GIA' SCHIAVI!
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Berlusconi venduto al Pd
Super inciucio: Berlusconi venduto al Pd. Alfano molla il Cavaliere: anche se decade, Letta va avanti. Epifani molla Renzi: anche se vince le primarie, Letta candidato premier
Alessandro Sallusti - Lun, 11/11/2013 - 15:29
Alfano ci prova ogni giorno (ieri su Sky dalla Latella) a uscire dalla contraddizione dentro la quale si è cacciato. Spiega, ripete come un disco rotto che Berlusconi è il capo, il meglio, l'unico, il magnifico, che contro di lui si è compiuta un'ingiustizia, una porcata, ma...
Ma poi conferma che al dunque (voto sulla decadenza) starà con i carnefici e mollerà Silvio Berlusconi al suo destino.
Le due cose, ovviamente, sono incompatibili. Mi ricorda, Alfano, quei figli (e nuore) che, non potendone più del padre anziano, lo costringono, tra ipocrite parole di affetto, a ritirarsi in una casa di riposo. È per il tuo bene, gli ripetono, vedrai che starai da Dio, sarai curato meglio, troverai un mucchio di amici e noi ogni domenica verremo a trovarti coi pasticcini. Lui, il padre, non capisce: sta benissimo dov'è e abbozza che deportarlo è come condannarlo a morte e che, insomma, un po' di gratitudine: senza di lui e i suoi sacrifici loro, i figli, sarebbero in mezzo alla strada. Niente da fare: è per il tuo bene, fidati - ripetono i parenti serpenti -, tu non sei più lucido, noi siamo giovani e con la testa sulle spalle. Noi vogliamo il tuo bene.
Il suo bene? Diciamo che purtroppo ci sono figli che pensano solo di spartirsi la sua eredità anzitempo: casa, gestione del conto in banca, beni da svendere per fare cassa. E che poi, già al terzo week-end, la domenica sono sulle piste da sci, altro che visita in casa di cura.
Il padre come ostacolo alla realizzazione del loro soddisfacimento. Questo è, in estrema sintesi, il progetto politico degli scissionisti. I quali hanno come alleata la sinistra antirenziana. Ieri, sempre dalla Latella (guarda la coincidenza), il segretario del Pd Epifani lo ha detto chiaro: lavoreremo perché Enrico Letta non cada e, in ogni caso, sia lui il prossimo candidato premier. Tra Epifani e Alfano c'è quindi un patto di ferro per salvare Letta e fare fuori in un colpo solo Berlusconi e Renzi. Queste non sono larghe intese, ma un largo imbroglio. Un super inciucio che è cosa ben diversa da quel patto di governo siglato la scorsa primavera e benedetto, sia pure turandosi il naso, da Berlusconi stesso. Perché tra «diversamente berlusconiano» e «diversamente di sinistra» c'è, appunto, una «bella diversità».
http://www.ilgiornale.it/news/interni/966264.html
Super inciucio: Berlusconi venduto al Pd. Alfano molla il Cavaliere: anche se decade, Letta va avanti. Epifani molla Renzi: anche se vince le primarie, Letta candidato premier
Alessandro Sallusti - Lun, 11/11/2013 - 15:29
Alfano ci prova ogni giorno (ieri su Sky dalla Latella) a uscire dalla contraddizione dentro la quale si è cacciato. Spiega, ripete come un disco rotto che Berlusconi è il capo, il meglio, l'unico, il magnifico, che contro di lui si è compiuta un'ingiustizia, una porcata, ma...
Ma poi conferma che al dunque (voto sulla decadenza) starà con i carnefici e mollerà Silvio Berlusconi al suo destino.
Le due cose, ovviamente, sono incompatibili. Mi ricorda, Alfano, quei figli (e nuore) che, non potendone più del padre anziano, lo costringono, tra ipocrite parole di affetto, a ritirarsi in una casa di riposo. È per il tuo bene, gli ripetono, vedrai che starai da Dio, sarai curato meglio, troverai un mucchio di amici e noi ogni domenica verremo a trovarti coi pasticcini. Lui, il padre, non capisce: sta benissimo dov'è e abbozza che deportarlo è come condannarlo a morte e che, insomma, un po' di gratitudine: senza di lui e i suoi sacrifici loro, i figli, sarebbero in mezzo alla strada. Niente da fare: è per il tuo bene, fidati - ripetono i parenti serpenti -, tu non sei più lucido, noi siamo giovani e con la testa sulle spalle. Noi vogliamo il tuo bene.
Il suo bene? Diciamo che purtroppo ci sono figli che pensano solo di spartirsi la sua eredità anzitempo: casa, gestione del conto in banca, beni da svendere per fare cassa. E che poi, già al terzo week-end, la domenica sono sulle piste da sci, altro che visita in casa di cura.
Il padre come ostacolo alla realizzazione del loro soddisfacimento. Questo è, in estrema sintesi, il progetto politico degli scissionisti. I quali hanno come alleata la sinistra antirenziana. Ieri, sempre dalla Latella (guarda la coincidenza), il segretario del Pd Epifani lo ha detto chiaro: lavoreremo perché Enrico Letta non cada e, in ogni caso, sia lui il prossimo candidato premier. Tra Epifani e Alfano c'è quindi un patto di ferro per salvare Letta e fare fuori in un colpo solo Berlusconi e Renzi. Queste non sono larghe intese, ma un largo imbroglio. Un super inciucio che è cosa ben diversa da quel patto di governo siglato la scorsa primavera e benedetto, sia pure turandosi il naso, da Berlusconi stesso. Perché tra «diversamente berlusconiano» e «diversamente di sinistra» c'è, appunto, una «bella diversità».
http://www.ilgiornale.it/news/interni/966264.html
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Pdl, braccio di ferro tra lealisti e governativi. Cicchitto: "Sabato disertiamo"
Braccio di ferro in vista del Consiglio nazionale. I lealisti accelerano: il 23 novembre prima manifestazione di FI. Ma Quagliariello: "Il campionato si ferma"
Sergio Rame - Mar, 12/11/2013 - 17:31
Nel Pdl si guarda con apprensione al calendario. I prossimi appuntamenti segnati in rosso, dal Consiglio nazionale al voto sulla decadenza, passando per la legge di stabilità, sono cruciali per il centrodestra.
Silvio Berlusconi non vuole cambiare rotta: sabato l’azzeramento del partito e il ritorno a Forza Italia, poi la battaglia in parlamento con il possibile distacco dal governo.
E così si fa ogni ora più stretto lo spazio di manovra per Angelino Alfano: oggi gli "innovatori" diffonderanno un documento firmato da alcuni membri della direzione nazionale.
Un estremo tentativo di tenere il punto e provare ad aprire nuovi varchi per bloccare l’ormai probabile rottura. Che potrebbe anche giungere prima dello show down di sabato qualora dovessero fallire tutte le iniziative messe in campo in queste ore.
"Nelle ultime ore c’è stata la radicalizzazione dello scontro da parte di fuochisti, lealisti e falchi, per cui sembra che vengano meno le condizioni per un dibattito sereno". In una intervista al Mattino, Fabrizio Cicchitto ha duramente criticato il programma del Consiglio nazionale di sabato prossimo: "Non è chiaro l’ordine del giorno e neanche il contesto nel quale una riunione cosi delicata dovrebbe svolgersi". Sotto sotto i "governativi" stanno pensando di disertare l'incontro. "Sabato il campionato farà una giornata di sosta, vedrete...", ha detto il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello. Alfano è seriamente intenzionato ad appoggiare il premier Enrico Letta ad oltranza, anche davanti a una manovra lacrime e sangue, anche davanti alla decandeza del Cavaliere da senatore. Ancora questa mattina, al suo arrivo a Verona, dove ha firmato un protocollo sulla sicurezza, il vicepremier ha rinnovato il proprio impegno a mantenere unito partito.
Tuttavia, ha anche ricordato che "Berlusconi si è comportato sempre come uomo di Stato. Sono convinto che questa sia la linea che più ha premiato e più continuerà a premiare". Tenendo in vita il governo anche in caso dell'approvazione della decadenza, i fedelissimi di Alfano puntano a prendere tempo e a staccarsi, poco alla volta, dallo stesso Berlusconi. "Se si va ad elezioni immediate il centrosinistra è già pronto con Matteo Renzi e noi invece non abbiamo un candidato, visto che Alfano non è condiviso da una parte del partito - ha spiegato Cicchitto - ma se poi non si va al voto le cose non sono meno gravi: da un governo amico si passerebbe ad un governo ostile, nel quale il Pdl non ci sarebbe. E allora mi chiedo: che senso ha questa accelerazione?".
L'intervista rilasciata da Berlusconi all'HuffingtonPost è stata tranchant. E l’evocare la sorte di Gianfranco Fini è stato un messaggio chiaro. "È nel loro interesse ascoltare cosa dicono i nostri elettori, per non commettere errori che li segnerebbero per tutta la vita", ha detto il Cavaliere. "Voglio vedere - ragiona con gli lo sente al telefono - se Alfano regge messo davanti a questo bivio, cosa decide di fare davanti ai suoi". A separare il Cavaliere e il viceministro c’è ancora il governo delle larghe intese. Berlusconi non nasconde la tentazione di rompere (anche se ciò volesse dire collocarsi all’opposizione) dopo il voto sulla sua decadenza del 27 novembre, ma eventualmente anche prima, se il 22 novembre dovesse arrivare nell’Aula del Senato una legge di stabilità indigesta all’elettorato moderato.
Alfano resta convinto che non giovi neanche a Berlusconi far cadere il governo sulla decadenza. "Dobbiamo essere tutti d’accordo che si torna a Forza Italia e che tutte le deleghe sono in mano a Berlusconi, che è quello che prende voti per tutti e quindi deve poter decidere - ha tuonato Daniela Santanchè a Quinta Colonna - poi se c’è qualcuno che preferisce la poltrona del ministro, pensando di essere diventato capace e di essere il più bravo, si sveglierà e sarà un incubo".
Intanto, il 23 novembre si terrà a Roma la prima manifestazione nazionale della nuova Forza Italia. "È un’occasione importante - ha fatto notare la deputata Annagrazia Calabria ad Agorà - per costruire insieme un nuovo progetto politico che parta dai militanti sul territorio".
http://www.ilgiornale.it/news/interni/p ... 66669.html
Braccio di ferro in vista del Consiglio nazionale. I lealisti accelerano: il 23 novembre prima manifestazione di FI. Ma Quagliariello: "Il campionato si ferma"
Sergio Rame - Mar, 12/11/2013 - 17:31
Nel Pdl si guarda con apprensione al calendario. I prossimi appuntamenti segnati in rosso, dal Consiglio nazionale al voto sulla decadenza, passando per la legge di stabilità, sono cruciali per il centrodestra.
Silvio Berlusconi non vuole cambiare rotta: sabato l’azzeramento del partito e il ritorno a Forza Italia, poi la battaglia in parlamento con il possibile distacco dal governo.
E così si fa ogni ora più stretto lo spazio di manovra per Angelino Alfano: oggi gli "innovatori" diffonderanno un documento firmato da alcuni membri della direzione nazionale.
Un estremo tentativo di tenere il punto e provare ad aprire nuovi varchi per bloccare l’ormai probabile rottura. Che potrebbe anche giungere prima dello show down di sabato qualora dovessero fallire tutte le iniziative messe in campo in queste ore.
"Nelle ultime ore c’è stata la radicalizzazione dello scontro da parte di fuochisti, lealisti e falchi, per cui sembra che vengano meno le condizioni per un dibattito sereno". In una intervista al Mattino, Fabrizio Cicchitto ha duramente criticato il programma del Consiglio nazionale di sabato prossimo: "Non è chiaro l’ordine del giorno e neanche il contesto nel quale una riunione cosi delicata dovrebbe svolgersi". Sotto sotto i "governativi" stanno pensando di disertare l'incontro. "Sabato il campionato farà una giornata di sosta, vedrete...", ha detto il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello. Alfano è seriamente intenzionato ad appoggiare il premier Enrico Letta ad oltranza, anche davanti a una manovra lacrime e sangue, anche davanti alla decandeza del Cavaliere da senatore. Ancora questa mattina, al suo arrivo a Verona, dove ha firmato un protocollo sulla sicurezza, il vicepremier ha rinnovato il proprio impegno a mantenere unito partito.
Tuttavia, ha anche ricordato che "Berlusconi si è comportato sempre come uomo di Stato. Sono convinto che questa sia la linea che più ha premiato e più continuerà a premiare". Tenendo in vita il governo anche in caso dell'approvazione della decadenza, i fedelissimi di Alfano puntano a prendere tempo e a staccarsi, poco alla volta, dallo stesso Berlusconi. "Se si va ad elezioni immediate il centrosinistra è già pronto con Matteo Renzi e noi invece non abbiamo un candidato, visto che Alfano non è condiviso da una parte del partito - ha spiegato Cicchitto - ma se poi non si va al voto le cose non sono meno gravi: da un governo amico si passerebbe ad un governo ostile, nel quale il Pdl non ci sarebbe. E allora mi chiedo: che senso ha questa accelerazione?".
L'intervista rilasciata da Berlusconi all'HuffingtonPost è stata tranchant. E l’evocare la sorte di Gianfranco Fini è stato un messaggio chiaro. "È nel loro interesse ascoltare cosa dicono i nostri elettori, per non commettere errori che li segnerebbero per tutta la vita", ha detto il Cavaliere. "Voglio vedere - ragiona con gli lo sente al telefono - se Alfano regge messo davanti a questo bivio, cosa decide di fare davanti ai suoi". A separare il Cavaliere e il viceministro c’è ancora il governo delle larghe intese. Berlusconi non nasconde la tentazione di rompere (anche se ciò volesse dire collocarsi all’opposizione) dopo il voto sulla sua decadenza del 27 novembre, ma eventualmente anche prima, se il 22 novembre dovesse arrivare nell’Aula del Senato una legge di stabilità indigesta all’elettorato moderato.
Alfano resta convinto che non giovi neanche a Berlusconi far cadere il governo sulla decadenza. "Dobbiamo essere tutti d’accordo che si torna a Forza Italia e che tutte le deleghe sono in mano a Berlusconi, che è quello che prende voti per tutti e quindi deve poter decidere - ha tuonato Daniela Santanchè a Quinta Colonna - poi se c’è qualcuno che preferisce la poltrona del ministro, pensando di essere diventato capace e di essere il più bravo, si sveglierà e sarà un incubo".
Intanto, il 23 novembre si terrà a Roma la prima manifestazione nazionale della nuova Forza Italia. "È un’occasione importante - ha fatto notare la deputata Annagrazia Calabria ad Agorà - per costruire insieme un nuovo progetto politico che parta dai militanti sul territorio".
http://www.ilgiornale.it/news/interni/p ... 66669.html
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
L FUTURO DEL PARTITO
Silvio stufo delle colombe e dei falchi: ora vuole rottamare tutti
VILLA GERNETTO
Maria Antonietta Tamburriano
Il casting per Forza Italia: si presenta solo una vecchietta
Dovevano essere 120 candidati e invece si è presentata solo una persona: una militante settentenne. Il meeting è stato rinviato
Dovevano essere 120 candidati, e invece se n’è presentata solo una, pagando 120 euro di taxi. Ai casting di Villa Gernetto, a Lesmo (Mb), già sede dell’Università del Pensiero liberale, dove ieri – alla presenza di Silvio Berlusconi – si doveva selezionare la nuova classe dirigente di Forza Italia, c’era un’unica aspirante: una donna settantenne, impellicciata, arrivata a inizio mattina da Rapallo in treno e poi in taxi da Milano, per essere la prima ad accedere alla nuova corte di Silvio. «Sono venuta qui dalla Liguria per vedere come fosse la situazione e se ci fosse possibilità di candidarsi», ammette. Maria Antonietta Tamburrano, questo il suo nome, è una fedelissima di Berlusconi da tempi non sospetti, abituata a votarlo e a comparire spesso alla soglia delle sue residenze, nella speranza di essere ricevuta. Mentre il tassametro avanza e il tassista gongola, lei se la prende comoda e ci racconta in breve la sua storia. «Sono un’ex imprenditrice. Ho lavorato prima come manager e poi come direttore commerciale in un’azienda. In quegli anni ero talmente presa dal lavoro che non ho mai avuto il tempo di dedicarmi alla politica. Adesso invece...».
Ecco spiegata la ragione del suo viaggio e della sua lunga attesa: scendere in campo e diventare il volto nuovo di Forza Italia. Non proprio un volto giovane – si potrà obiettare – ma sicuramente un volto nuovo. Facce più sbarazzine appaiono invece nel primo pomeriggio quando, di fronte all’ingresso di Villa Gernetto, si ferma uno scuolabus pieno di bimbi, di proprietà della ditta «Angelino». «Che il rinnovamento passi ancora dal nome dell’attuale segretario?», si chiedono alcuni curiosi.
In realtà i casting voluti da Silvio Berlusconi, per scegliere la classe dirigente del centrodestra del futuro, stando a quanto rivelato dal Corriere della Sera, avrebbero dovuto coinvolgere più di un centinaio di giovani, indicati direttamente da amici del presidente del Pdl e da rappresentanti di importanti associazioni di categoria, come Carlo Sangalli di Confartigianato. Il fatto che fossero selezioni già chiuse in partenza e dunque casting predefiniti ci appare chiaro dalla risposta del coordinamento regionale del Pdl alla nostra richiesta di candidatura: «Le domande con curriculum vanno presentate direttamente a Villa S. Martino, ad Arcore. È Berlusconi infatti a decidere, non il partito». Ma le scelte devono essere già state fatte, se è vero che da Publitalia – che avrebbe dovuto coordinare il casting – ci comunicano che le liste sono complete e non c’è più posto per noi, aspiranti forze fresche in Forza Italia. «Se vuole, teniamo comunque presente la sua candidatura», ci dicono. «Intanto le possiamo comunicare che il casting è stato rimandato: non si terrà più stasera (ieri sera, ndr), come previsto, ma in una data da stabilire» (la Santanché ha fatto riferimento a un evento stasera nella sede romana di Forza Italia, ma alcuni fedelissimi dell’ex premier sostengono che l’appuntamento sia stato definitivamente rinviato dopo un aspro confronto Alfano-Berlusconi nella mattinata).
Di cena solo per soci e dipendenti di Publitalia parla invece Simone Furlan, ideatore dell’esercito di Silvio: «Io non ne so nulla. Si tratta di un evento privato». Tutto fa insomma pensare che non ci siano grandi margini per inserirsi tra i pretendenti forzisti 2.0, ma che i profili siano stati già individuati sulla base di segnalazioni e suggerimenti. Non primarie o «forzarie» aperte, dunque, né un concorsone libero che peschi talenti nella società civile e tra le nuove generazioni, ma un vecchio meccanismo per cui i dipendenti delle aziende di Berlusconi – stavolta, si spera, scelti tra i migliori – vengono cooptati e promossi a ruoli dirigenziali anche a livello politico. Se questa doveva essere la rivoluzione e l’inizio di una nuova era per Forza Italia, c’è di che restar delusi. A meno che il capo non voglia essere coerente col metodo seguito e ribattezzare il nuovo partito «Publitalia».
di Gianluca Veneziani
http://www.liberoquotidiano.it/news/per ... ietta.html
Silvio stufo delle colombe e dei falchi: ora vuole rottamare tutti
VILLA GERNETTO
Maria Antonietta Tamburriano
Il casting per Forza Italia: si presenta solo una vecchietta
Dovevano essere 120 candidati e invece si è presentata solo una persona: una militante settentenne. Il meeting è stato rinviato
Dovevano essere 120 candidati, e invece se n’è presentata solo una, pagando 120 euro di taxi. Ai casting di Villa Gernetto, a Lesmo (Mb), già sede dell’Università del Pensiero liberale, dove ieri – alla presenza di Silvio Berlusconi – si doveva selezionare la nuova classe dirigente di Forza Italia, c’era un’unica aspirante: una donna settantenne, impellicciata, arrivata a inizio mattina da Rapallo in treno e poi in taxi da Milano, per essere la prima ad accedere alla nuova corte di Silvio. «Sono venuta qui dalla Liguria per vedere come fosse la situazione e se ci fosse possibilità di candidarsi», ammette. Maria Antonietta Tamburrano, questo il suo nome, è una fedelissima di Berlusconi da tempi non sospetti, abituata a votarlo e a comparire spesso alla soglia delle sue residenze, nella speranza di essere ricevuta. Mentre il tassametro avanza e il tassista gongola, lei se la prende comoda e ci racconta in breve la sua storia. «Sono un’ex imprenditrice. Ho lavorato prima come manager e poi come direttore commerciale in un’azienda. In quegli anni ero talmente presa dal lavoro che non ho mai avuto il tempo di dedicarmi alla politica. Adesso invece...».
Ecco spiegata la ragione del suo viaggio e della sua lunga attesa: scendere in campo e diventare il volto nuovo di Forza Italia. Non proprio un volto giovane – si potrà obiettare – ma sicuramente un volto nuovo. Facce più sbarazzine appaiono invece nel primo pomeriggio quando, di fronte all’ingresso di Villa Gernetto, si ferma uno scuolabus pieno di bimbi, di proprietà della ditta «Angelino». «Che il rinnovamento passi ancora dal nome dell’attuale segretario?», si chiedono alcuni curiosi.
In realtà i casting voluti da Silvio Berlusconi, per scegliere la classe dirigente del centrodestra del futuro, stando a quanto rivelato dal Corriere della Sera, avrebbero dovuto coinvolgere più di un centinaio di giovani, indicati direttamente da amici del presidente del Pdl e da rappresentanti di importanti associazioni di categoria, come Carlo Sangalli di Confartigianato. Il fatto che fossero selezioni già chiuse in partenza e dunque casting predefiniti ci appare chiaro dalla risposta del coordinamento regionale del Pdl alla nostra richiesta di candidatura: «Le domande con curriculum vanno presentate direttamente a Villa S. Martino, ad Arcore. È Berlusconi infatti a decidere, non il partito». Ma le scelte devono essere già state fatte, se è vero che da Publitalia – che avrebbe dovuto coordinare il casting – ci comunicano che le liste sono complete e non c’è più posto per noi, aspiranti forze fresche in Forza Italia. «Se vuole, teniamo comunque presente la sua candidatura», ci dicono. «Intanto le possiamo comunicare che il casting è stato rimandato: non si terrà più stasera (ieri sera, ndr), come previsto, ma in una data da stabilire» (la Santanché ha fatto riferimento a un evento stasera nella sede romana di Forza Italia, ma alcuni fedelissimi dell’ex premier sostengono che l’appuntamento sia stato definitivamente rinviato dopo un aspro confronto Alfano-Berlusconi nella mattinata).
Di cena solo per soci e dipendenti di Publitalia parla invece Simone Furlan, ideatore dell’esercito di Silvio: «Io non ne so nulla. Si tratta di un evento privato». Tutto fa insomma pensare che non ci siano grandi margini per inserirsi tra i pretendenti forzisti 2.0, ma che i profili siano stati già individuati sulla base di segnalazioni e suggerimenti. Non primarie o «forzarie» aperte, dunque, né un concorsone libero che peschi talenti nella società civile e tra le nuove generazioni, ma un vecchio meccanismo per cui i dipendenti delle aziende di Berlusconi – stavolta, si spera, scelti tra i migliori – vengono cooptati e promossi a ruoli dirigenziali anche a livello politico. Se questa doveva essere la rivoluzione e l’inizio di una nuova era per Forza Italia, c’è di che restar delusi. A meno che il capo non voglia essere coerente col metodo seguito e ribattezzare il nuovo partito «Publitalia».
di Gianluca Veneziani
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
APPELLO ALL’UNITÀ DI ALFANO
Pdl, Cicchitto: «Clima di scontro
Così disertiamo il Consiglio nazionale»
«Mancano le condizioni per un dibattito sereno. Traditori? Non c’entra nulla il paragone con Fini»
«Nelle ultime ore c’è stata la radicalizzazione dello scontro da parte di fuochisti, lealisti e falchi, per cui sembra che vengano meno le condizioni per un dibattito sereno. Aggiungo anche che non è chiaro l’ordine del giorno e neanche il contesto nel quale una riunione cosi delicata dovrebbe svolgersi. Ecco dunque che i dubbi sulla nostra partecipazione sono meritevoli di approfondimento», afferma al Mattino Fabrizio Cicchitto sul Consiglio nazionale del Pdl che si riunirà sabato.
LO SCIPPO - «Non si tratta di scippo - precisa Cicchitto sull’accusa dei falchi alle colombe di voler scippare il partito a Berlusconi - si tratta del fatto che c’è una parte del partito che si riconosce nelle posizioni del segretario Angelino Alfano. In ogni caso è assolutamente sbagliato fare quest’accelerazione ai danni del governo» perché, spiega, «se si va ad elezioni immediate il centrosinistra è già pronto con Matteo Renzi e noi invece non abbiamo un candidato, visto che Alfano non è condiviso da una parte del partito. Ma se poi non si va al voto le cose non sono meno gravi: da un governo amico si passerebbe ad un governo ostile, nel quale il Pdl non ci sarebbe. E allora mi chiedo: che senso ha questa accelerazione?».
TRADITORI - «Penso - aggiunge Cicchitto - che non ci sia nessun motivo per cui si debba bollare alcuni esponenti del partito come traditori» mentre «la storia di Gianfranco Fini non c’entra proprio niente con quanto sta accadendo».
QUAGLIARIELLO - Il rischio che il Consiglio venga disertato da chi sta con Alfano e il governo viene confermato indirettamente da una battuta del ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, a margine di una presentazione di un dossier di consultazione dei cittadini sulle riforme. Pronto per sabato? chiede un giornalista. «Il campionato fa una giornata di sosta, vedrete...».
ALFANO - Intanto il vicepremier Angelino Alfano lancia un appello all’unità del Pdl invitando Silvio Berlusconi a riprendere il suo ruolo di «uomo di Stato» e a non cavalcare gli estremismi dei falchi interni. «Noi confidiamo e speriamo sempre che il nostro movimento politico resti unito», scrive Alfano su Twitter. Il vice premier lancia poi il suo appello al Cavaliere: «Berlusconi, vittima di una grande ingiustizia giudiziaria, ha sempre tenuto un comportamento da uomo di Stato», un ruolo che Alfano invita a riprendere visto che in passato «questa linea ha premiato Berlusconi».
RINVIATA RIUNIONE FILOGOVERNATIVI - Ma in queste ore è in corso una mediazione per scongiurare una scissione o, se proprio la situazione dovesse precipitare, cercare di arrivare a una separazione consensuale. Prevista in un primo momento per martedì sera, la riunione degli Innovatori con Angelino Alfano e i ministri pidiellini sarebbe stata rinviata a mercoledì, alle 14. L’incontro sarebbe slittato, spiegano alcuni esponenti filogovernativi, perché il vicepremier è impegnato tutta la giornata in Veneto (prima a Verona e poi a Padova) per la firma di protocolli d’intesa sulla legalità e un incontro con gli amministratori locali del partito. Silvio Berlusconi sta rientrando a Milano. Si parla di colloqui separati del Cavaliere con Raffaele Fitto e Angelino Alfano, ma non ci sono conferme a riguardo.
12 novembre 2013
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Redazione Online
http://www.corriere.it/politica/13_nove ... b565.shtml
Pdl, Cicchitto: «Clima di scontro
Così disertiamo il Consiglio nazionale»
«Mancano le condizioni per un dibattito sereno. Traditori? Non c’entra nulla il paragone con Fini»
«Nelle ultime ore c’è stata la radicalizzazione dello scontro da parte di fuochisti, lealisti e falchi, per cui sembra che vengano meno le condizioni per un dibattito sereno. Aggiungo anche che non è chiaro l’ordine del giorno e neanche il contesto nel quale una riunione cosi delicata dovrebbe svolgersi. Ecco dunque che i dubbi sulla nostra partecipazione sono meritevoli di approfondimento», afferma al Mattino Fabrizio Cicchitto sul Consiglio nazionale del Pdl che si riunirà sabato.
LO SCIPPO - «Non si tratta di scippo - precisa Cicchitto sull’accusa dei falchi alle colombe di voler scippare il partito a Berlusconi - si tratta del fatto che c’è una parte del partito che si riconosce nelle posizioni del segretario Angelino Alfano. In ogni caso è assolutamente sbagliato fare quest’accelerazione ai danni del governo» perché, spiega, «se si va ad elezioni immediate il centrosinistra è già pronto con Matteo Renzi e noi invece non abbiamo un candidato, visto che Alfano non è condiviso da una parte del partito. Ma se poi non si va al voto le cose non sono meno gravi: da un governo amico si passerebbe ad un governo ostile, nel quale il Pdl non ci sarebbe. E allora mi chiedo: che senso ha questa accelerazione?».
TRADITORI - «Penso - aggiunge Cicchitto - che non ci sia nessun motivo per cui si debba bollare alcuni esponenti del partito come traditori» mentre «la storia di Gianfranco Fini non c’entra proprio niente con quanto sta accadendo».
QUAGLIARIELLO - Il rischio che il Consiglio venga disertato da chi sta con Alfano e il governo viene confermato indirettamente da una battuta del ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, a margine di una presentazione di un dossier di consultazione dei cittadini sulle riforme. Pronto per sabato? chiede un giornalista. «Il campionato fa una giornata di sosta, vedrete...».
ALFANO - Intanto il vicepremier Angelino Alfano lancia un appello all’unità del Pdl invitando Silvio Berlusconi a riprendere il suo ruolo di «uomo di Stato» e a non cavalcare gli estremismi dei falchi interni. «Noi confidiamo e speriamo sempre che il nostro movimento politico resti unito», scrive Alfano su Twitter. Il vice premier lancia poi il suo appello al Cavaliere: «Berlusconi, vittima di una grande ingiustizia giudiziaria, ha sempre tenuto un comportamento da uomo di Stato», un ruolo che Alfano invita a riprendere visto che in passato «questa linea ha premiato Berlusconi».
RINVIATA RIUNIONE FILOGOVERNATIVI - Ma in queste ore è in corso una mediazione per scongiurare una scissione o, se proprio la situazione dovesse precipitare, cercare di arrivare a una separazione consensuale. Prevista in un primo momento per martedì sera, la riunione degli Innovatori con Angelino Alfano e i ministri pidiellini sarebbe stata rinviata a mercoledì, alle 14. L’incontro sarebbe slittato, spiegano alcuni esponenti filogovernativi, perché il vicepremier è impegnato tutta la giornata in Veneto (prima a Verona e poi a Padova) per la firma di protocolli d’intesa sulla legalità e un incontro con gli amministratori locali del partito. Silvio Berlusconi sta rientrando a Milano. Si parla di colloqui separati del Cavaliere con Raffaele Fitto e Angelino Alfano, ma non ci sono conferme a riguardo.
12 novembre 2013
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http://www.corriere.it/politica/13_nove ... b565.shtml
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
camillobenso ha scritto:L FUTURO DEL PARTITO
Silvio stufo delle colombe e dei falchi: ora vuole rottamare tutti
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Il casting per Forza Italia: si presenta solo una vecchietta
Dovevano essere 120 candidati e invece si è presentata solo una persona: una militante settentenne. Il meeting è stato rinviato
Dovevano essere 120 candidati, e invece se n’è presentata solo una, pagando 120 euro di taxi. Ai casting di Villa Gernetto, a Lesmo (Mb), già sede dell’Università del Pensiero liberale, dove ieri – alla presenza di Silvio Berlusconi – si doveva selezionare la nuova classe dirigente di Forza Italia, c’era un’unica aspirante: una donna settantenne, impellicciata, arrivata a inizio mattina da Rapallo in treno e poi in taxi da Milano, per essere la prima ad accedere alla nuova corte di Silvio. «Sono venuta qui dalla Liguria per vedere come fosse la situazione e se ci fosse possibilità di candidarsi», ammette. Maria Antonietta Tamburrano, questo il suo nome, è una fedelissima di Berlusconi da tempi non sospetti, abituata a votarlo e a comparire spesso alla soglia delle sue residenze, nella speranza di essere ricevuta. Mentre il tassametro avanza e il tassista gongola, lei se la prende comoda e ci racconta in breve la sua storia. «Sono un’ex imprenditrice. Ho lavorato prima come manager e poi come direttore commerciale in un’azienda. In quegli anni ero talmente presa dal lavoro che non ho mai avuto il tempo di dedicarmi alla politica. Adesso invece...».
Ecco spiegata la ragione del suo viaggio e della sua lunga attesa: scendere in campo e diventare il volto nuovo di Forza Italia. Non proprio un volto giovane – si potrà obiettare – ma sicuramente un volto nuovo. Facce più sbarazzine appaiono invece nel primo pomeriggio quando, di fronte all’ingresso di Villa Gernetto, si ferma uno scuolabus pieno di bimbi, di proprietà della ditta «Angelino». «Che il rinnovamento passi ancora dal nome dell’attuale segretario?», si chiedono alcuni curiosi.
In realtà i casting voluti da Silvio Berlusconi, per scegliere la classe dirigente del centrodestra del futuro, stando a quanto rivelato dal Corriere della Sera, avrebbero dovuto coinvolgere più di un centinaio di giovani, indicati direttamente da amici del presidente del Pdl e da rappresentanti di importanti associazioni di categoria, come Carlo Sangalli di Confartigianato. Il fatto che fossero selezioni già chiuse in partenza e dunque casting predefiniti ci appare chiaro dalla risposta del coordinamento regionale del Pdl alla nostra richiesta di candidatura: «Le domande con curriculum vanno presentate direttamente a Villa S. Martino, ad Arcore. È Berlusconi infatti a decidere, non il partito». Ma le scelte devono essere già state fatte, se è vero che da Publitalia – che avrebbe dovuto coordinare il casting – ci comunicano che le liste sono complete e non c’è più posto per noi, aspiranti forze fresche in Forza Italia. «Se vuole, teniamo comunque presente la sua candidatura», ci dicono. «Intanto le possiamo comunicare che il casting è stato rimandato: non si terrà più stasera (ieri sera, ndr), come previsto, ma in una data da stabilire» (la Santanché ha fatto riferimento a un evento stasera nella sede romana di Forza Italia, ma alcuni fedelissimi dell’ex premier sostengono che l’appuntamento sia stato definitivamente rinviato dopo un aspro confronto Alfano-Berlusconi nella mattinata).
Di cena solo per soci e dipendenti di Publitalia parla invece Simone Furlan, ideatore dell’esercito di Silvio: «Io non ne so nulla. Si tratta di un evento privato». Tutto fa insomma pensare che non ci siano grandi margini per inserirsi tra i pretendenti forzisti 2.0, ma che i profili siano stati già individuati sulla base di segnalazioni e suggerimenti. Non primarie o «forzarie» aperte, dunque, né un concorsone libero che peschi talenti nella società civile e tra le nuove generazioni, ma un vecchio meccanismo per cui i dipendenti delle aziende di Berlusconi – stavolta, si spera, scelti tra i migliori – vengono cooptati e promossi a ruoli dirigenziali anche a livello politico. Se questa doveva essere la rivoluzione e l’inizio di una nuova era per Forza Italia, c’è di che restar delusi. A meno che il capo non voglia essere coerente col metodo seguito e ribattezzare il nuovo partito «Publitalia».
di Gianluca Veneziani
http://www.liberoquotidiano.it/news/per ... ietta.html
HA HA HA HA HA HA HA!
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
dal blog di Civati www.ciwati.it
E se fosse tutto calcolato?
Siccome un Pdl solo non bastava, ora ce ne sono due. Anzi, il Pdl 1 si chiamerà a breve Forza Italia. Mentre il Pdl 2, guidato da Alfano, non ha ancora un nome (forse si chiamerà Quid).
Siccome non è normale quello che sta succedendo da mesi, mi sono insospettito e mi sono letto tutte le interviste delle colombe, dei falchi e dei falchetti (#diomiperdoni) e mi sono reso conto che è molto probabile che – conoscendoli – sia un gigantesco specchietto per le allodole, i volatili veri protagonisti di tutta questa vicenda. Uno specchietto monstre, della superficie del deserto del Sahara, quanto a dimensioni, capace di abbacinare chi lo fissa da troppo tempo e da troppo vicino.
Ora, Berlusconi forza. Ma non ha i numeri. Però ha i voti. E i soldi, pure.
Alfano ha i numeri, la copertura di Letta e di Napolitano e un precedente a suo favore, quando Letta alla Camera parlò di maggioranza politica coesa, che è un bel riconoscimento per Alfano, Formigoni, Giovanardi, i senatori siciliani e Cicchitto. Ma non ha i voti fuori da lì. E i soldi sono comunque un problema.
Il suo vantaggio è che non ci sono le elezioni: Alfano ne è peraltro terrorizzato e continua a ripetere che se si va a votare vince la sinistra. La sinistra o quello che ne rimane (poco), d'altra parte, lo rassicura: non si va a votare, tranquillo.
Quindi Berlusconi ha un solo modo per fare quello che vuole: vincere la partita della decadenza, far esplodere tutto e passare alle vie di fatto con le colombe. Ma non ha i numeri. Quindi non succederà.
Certo, la fiction di Fitto (la fittion?) è necessaria, ma non decisiva. E quindi se Berlusconi non vuole finire male, deve mettersi d'accordo. E lo sta in realtà già facendo, alzando i toni e drammatizzando il confronto.
E l'accordo è questo: lasciare il Quid al governo e Forza Italia all'opposizione per fare in modo di governare da due punti di vista la situazione. Da sempre sono convinto che Berlusconi sappia tutelare se stesso più dall'opposizione che dal governo, dove combina solo guai e dove fare la vittima è più difficile. Così può continuare a difendersi, sapendo che in uno schema del genere la pressione nei suoi confronti si ammorbidirebbe e che non avrebbe comunque un governo contro di lui.
Se ci pensate, per Berlusconi non è solo una soluzione possibile, è anche l'unica. Proverà fino in fondo di far saltare il tavolo, ma poi vi si siederà. Minoritario e però potente, capace di spiegare che non è più il suo governo, ma che tutto sommato si può sopravvivere anche così. E che eventualmente si può cambiare linea, rientrando nell'esecutivo o stressandolo fino a far uscire quelli che sono al suo interno. Con la faccia cattiva, insomma, ma di comune accordo.
Sotto il segno dell'allodola (o dei Merli ).
E se fosse tutto calcolato?
Siccome un Pdl solo non bastava, ora ce ne sono due. Anzi, il Pdl 1 si chiamerà a breve Forza Italia. Mentre il Pdl 2, guidato da Alfano, non ha ancora un nome (forse si chiamerà Quid).
Siccome non è normale quello che sta succedendo da mesi, mi sono insospettito e mi sono letto tutte le interviste delle colombe, dei falchi e dei falchetti (#diomiperdoni) e mi sono reso conto che è molto probabile che – conoscendoli – sia un gigantesco specchietto per le allodole, i volatili veri protagonisti di tutta questa vicenda. Uno specchietto monstre, della superficie del deserto del Sahara, quanto a dimensioni, capace di abbacinare chi lo fissa da troppo tempo e da troppo vicino.
Ora, Berlusconi forza. Ma non ha i numeri. Però ha i voti. E i soldi, pure.
Alfano ha i numeri, la copertura di Letta e di Napolitano e un precedente a suo favore, quando Letta alla Camera parlò di maggioranza politica coesa, che è un bel riconoscimento per Alfano, Formigoni, Giovanardi, i senatori siciliani e Cicchitto. Ma non ha i voti fuori da lì. E i soldi sono comunque un problema.
Il suo vantaggio è che non ci sono le elezioni: Alfano ne è peraltro terrorizzato e continua a ripetere che se si va a votare vince la sinistra. La sinistra o quello che ne rimane (poco), d'altra parte, lo rassicura: non si va a votare, tranquillo.
Quindi Berlusconi ha un solo modo per fare quello che vuole: vincere la partita della decadenza, far esplodere tutto e passare alle vie di fatto con le colombe. Ma non ha i numeri. Quindi non succederà.
Certo, la fiction di Fitto (la fittion?) è necessaria, ma non decisiva. E quindi se Berlusconi non vuole finire male, deve mettersi d'accordo. E lo sta in realtà già facendo, alzando i toni e drammatizzando il confronto.
E l'accordo è questo: lasciare il Quid al governo e Forza Italia all'opposizione per fare in modo di governare da due punti di vista la situazione. Da sempre sono convinto che Berlusconi sappia tutelare se stesso più dall'opposizione che dal governo, dove combina solo guai e dove fare la vittima è più difficile. Così può continuare a difendersi, sapendo che in uno schema del genere la pressione nei suoi confronti si ammorbidirebbe e che non avrebbe comunque un governo contro di lui.
Se ci pensate, per Berlusconi non è solo una soluzione possibile, è anche l'unica. Proverà fino in fondo di far saltare il tavolo, ma poi vi si siederà. Minoritario e però potente, capace di spiegare che non è più il suo governo, ma che tutto sommato si può sopravvivere anche così. E che eventualmente si può cambiare linea, rientrando nell'esecutivo o stressandolo fino a far uscire quelli che sono al suo interno. Con la faccia cattiva, insomma, ma di comune accordo.
Sotto il segno dell'allodola (o dei Merli ).
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Che strana sinistra è la nostra (parlo di noi elettori). Ci vorrebbe un assalto di massa al PD a sostegno di Civati e invece siamo ormai tutti rassegnati di fatto alla vittoria di Renzi.
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Io lo sostengo. Per la prima volta in vita mia ho capito che questa volta devo fare qualcosa. E' l'ultima spiaggia, poi il nulla.mariok ha scritto:Che strana sinistra è la nostra (parlo di noi elettori). Ci vorrebbe un assalto di massa al PD a sostegno di Civati e invece siamo ormai tutti rassegnati di fatto alla vittoria di Renzi.
Per questo sostengo Civati e per questo spero che anche voi lo fate!
La sinistra non è morta ... può rinascere, basta crederci!
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
lucfig ha scritto:Io lo sostengo. Per la prima volta in vita mia ho capito che questa volta devo fare qualcosa. E' l'ultima spiaggia, poi il nulla.mariok ha scritto:Che strana sinistra è la nostra (parlo di noi elettori). Ci vorrebbe un assalto di massa al PD a sostegno di Civati e invece siamo ormai tutti rassegnati di fatto alla vittoria di Renzi.
Per questo sostengo Civati e per questo spero che anche voi lo fate!
La sinistra non è morta ... può rinascere, basta crederci!
Caro lucfig,
Andiamo per gradi.
1) La sinistra non è morta ... può rinascere, basta crederci!
Infausto Bertinotti ha detto una sola cosa giusta in vita sua ed anche se il personaggio è piuttosto controverso, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare.
Ha affermato a suo tempo l’Infausto:
“FINO A QUANDO ESISTERANNO LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI, LA SINISTRA ESISTERA’ SEMPRE”
Difficile dargli torto, pertanto, dato che questo è il tempo delle disuguaglianze la sinistra dovrebbe fare il pieno.
Se non lo fa è perché mancano gli uomini giusti.
Continua
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