Ti devi dimettere e BASTA
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Re: Ti devi dimettere e BASTA
LA MOZIONE SUL CASO DI GIULIA LIGRESTI
La Camera vota la fiducia alla Cancellieri
I voti a favore sono stati 154, 405 i contrari. Tre deputati si sono astenuti
Alla Camera ce l’ha fatta. Montecitorio ha respinto infatti la mozione di sfiducia del M5S nei confronti del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri. I voti a favore sono stati 154, 405 i contrari. Tre deputati si sono astenuti.
Esplora il significato del termine: CIVATI - Superati dunque i problemi e i mal di pancia in seno al Pd. Dopo l’intervento di Letta di martedì («Sfiducia a lei è sfiducia al governo») nel Pd c’era tensione. «I miei compagni di partito hanno deciso diversamente, accogliendo l’ennesimo, impolitico, ricatto: o così, o nulla», aveva sottolineato il candidato alla segreteria del Pd Pippo Civati commentando il sì del gruppo Pd alla linea del premier Letta di difesa del ministro Cancellieri. Civati non aveva gradito anche l’attacco ricevuto da Gianni Cuperlo suo concorrente alla corsa alla segretaria del Pd. Ha usato «parole di disprezzo per la mia iniziativa, supportata da 15 parlamentari tra Camera e Senato», ha raccontato sul suo blog. «Il Pd si merita un altro gruppo dirigente. Persone che non facciano gli stronzi con le minoranze quando sanno di essere maggioranza (e quando sanno di avere la platea favorevole: che tristezza), che non facciano i prepotenti con chi non la pensa come loro, e tutto quello che gli dice chi comanda». Ma poi in aula aveva annunciato che avrebbe votato «no» alla sfiducia «per disciplina di partito».CIVATI - Superati dunque i problemi e i mal di pancia in seno al Pd. Dopo l’intervento di Letta di martedì («Sfiducia a lei è sfiducia al governo») nel Pd c’era tensione. «I miei compagni di partito hanno deciso diversamente, accogliendo l’ennesimo, impolitico, ricatto: o così, o nulla», aveva sottolineato il candidato alla segreteria del Pd Pippo Civati commentando il sì del gruppo Pd alla linea del premier Letta di difesa del ministro Cancellieri. Civati non aveva gradito anche l’attacco ricevuto da Gianni Cuperlo suo concorrente alla corsa alla segretaria del Pd. Ha usato «parole di disprezzo per la mia iniziativa, supportata da 15 parlamentari tra Camera e Senato», ha raccontato sul suo blog. «Il Pd si merita un altro gruppo dirigente. Persone che non facciano gli stronzi con le minoranze quando sanno di essere maggioranza (e quando sanno di avere la platea favorevole: che tristezza), che non facciano i prepotenti con chi non la pensa come loro, e tutto quello che gli dice chi comanda». Ma poi in aula aveva annunciato che avrebbe votato «no» alla sfiducia «per disciplina di partito».
METODI MAFIOSI - Nel frattempo anche Riccardo Nuti, del M5S, sulla sua pagina Facebook attaccava Letta: «L’Italia non può avere come presidente del consiglio un ricattatore e un partito (Pd) di ricattati. Se il Parlamento non deve svolgere il ruolo di controllo sull’azione del governo (sono due istituzioni diverse eh!) tanto vale cancellarlo, ed è così che stanno facendo - accusa Nuti - tentando di ufficializzare tutto ciò con la deroga alla Costituzione e al suo art.138. Questi non sono metodi mafiosi?», chiede Nuti. Che poco dopo rincara in un altro post: «per la coerenza i renziani e tutti gli altri parolai, voteranno contro le dimissioni, cedendo al ricatto Letta».
SQUILLANO I CELLULARI - Accesa la discussione nell’aula di Montecitorio. «Il ministro diceva che si sarebbe messa a disposizione della famiglia Ligresti. E tutti gli altri detenuti? si chiedeva Giulia Sarti, del M5S. Da questa vicenda «emerge chiaramente che ci sono cittadini di serie A e di serie Zeta, una volta bisognava conoscere persone influenti per avere raccomandazioni o favoritismo. Ora siamo oltre: occorre il numero di cellulare del ministro per avere corsie preferenziali. Ministro, è meglio non farle certe telefonate,» concludeva Sarti mentre i suoi colleghi M5S faceva squillare i cellulari in Aula.
CANCELLIERI - «Non vi è stato nessun favoritismo nè interventi calati dall’alto e questo è ciò che dicono i fatti», replicava il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri nel suo discorso alla Camera. «Sono stata ferita nel mio onore. I miei doveri di ministro e la mia coscienza - assicurava la Guardasigilli - non mi avrebbero consentito di comportarmi» nel caso di Giulia Ligresti «diversamente da come mi sono comportata» in tanti altri casi di cui è arrivata segnalazione. Cancellieri sottolineava che l’esito del caso Ligresti non dimostra l’esistenza di una «giustizia di classe», che distingue fra «cittadini di serie A e B», fra «ricchi e poveri». Poi concludeva dicendo di non aver «mai delegittimato toghe e di avere fiducia nei pm». Infine un grazie a Letta per il sostegno e l’appello: «Confido che il Parlamento mi voglia confermare la fiducia».
BRUNETTA - «Noi daremo la fiducia al ministro Cancellieri e gliela daremo convintamente, noi. Da parte del Pd arriva invece un voto fasullo presidente Letta»,sottolineava poco dopo il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta annunciando il «no» del suo gruppo alla mozione di sfiducia presentata dal M5S. «Quella di oggi è una fiducia di Pirro. Il Pd con le sue insopportabili lotte di potere ha ucciso le larghe intese con la decadenza di Silvio Berlusconi o oggi stringe un cappio doppio al collo del premier Letta» concludeva Brunetta.
EPIFANI - «Il Pd non voterà la sfiducia al ministro Cancellieri alla quale chiede di continuare il nostro lavoro, sosteneva invece il segretario Pd Guglielmo Epifani annunciando il «no» del suo gruppo alla mozione di sfiducia. Poi però una critica: «In quella telefonata ci sono cose che non ci hanno convinto da subito. Ministro, bastava aggiungere una frase nelle sue telefonate: “Interverrò in rispetto miei doveri e mio ruolo”». Epifani ha anche tirato le orecchie ai 5 stelle: «C’è un uso del populismo molto sgangherato. Ho ascoltato il Movimento 5 Stelle, ma dico loro con grande rispetto ma anche grande fermezza: come abbiamo visto in Basilicata, a furia di urlare e di mettere cartelli si finisce per non prendere nemmeno un voto». Infine l’appello al ministro: «Trovi lei il modo, anche visibile, per consentire a chiunque di poterle fare una telefonata o di accedere a una procedura che metta in discussione la possibilità, da parte di chi non ha voce, di potersi fare ascoltare e avere una risposta ai propri problemi». Intanto però la Cancellieri, conversando con i cronisti alla Camera, rispondeva in merito all’ipotesi di istituire un call center per la segnalazione di casi di difficoltà dei detenuti. «Avevamo pensato a un numero verde, non è una cattiva idea». Anche Epifani in attesa del voto rispondeva ai giornalisti e ammetteva: «Il governo da oggi è più debole». Per questo, aggiungeva il segretario del Pd, «serve uno scatto», innanzitutto da parte del premier Enrico Letta.
20 novembre 2013
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Redazione Online
METODI MAFIOSI - Nel frattempo anche Riccardo Nuti, del M5S, sulla sua pagina Facebook attaccava Letta: «L’Italia non può avere come presidente del consiglio un ricattatore e un partito (Pd) di ricattati. Se il Parlamento non deve svolgere il ruolo di controllo sull’azione del governo (sono due istituzioni diverse eh!) tanto vale cancellarlo, ed è così che stanno facendo - accusa Nuti - tentando di ufficializzare tutto ciò con la deroga alla Costituzione e al suo art.138. Questi non sono metodi mafiosi?», chiede Nuti. Che poco dopo rincara in un altro post: «per la coerenza i renziani e tutti gli altri parolai, voteranno contro le dimissioni, cedendo al ricatto Letta».
SQUILLANO I CELLULARI - Accesa la discussione nell’aula di Montecitorio. «Il ministro diceva che si sarebbe messa a disposizione della famiglia Ligresti. E tutti gli altri detenuti? si chiedeva Giulia Sarti, del M5S. Da questa vicenda «emerge chiaramente che ci sono cittadini di serie A e di serie Zeta, una volta bisognava conoscere persone influenti per avere raccomandazioni o favoritismo. Ora siamo oltre: occorre il numero di cellulare del ministro per avere corsie preferenziali. Ministro, è meglio non farle certe telefonate,» concludeva Sarti mentre i suoi colleghi M5S faceva squillare i cellulari in Aula.
CANCELLIERI - «Non vi è stato nessun favoritismo nè interventi calati dall’alto e questo è ciò che dicono i fatti», replicava il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri nel suo discorso alla Camera. «Sono stata ferita nel mio onore. I miei doveri di ministro e la mia coscienza - assicurava la Guardasigilli - non mi avrebbero consentito di comportarmi» nel caso di Giulia Ligresti «diversamente da come mi sono comportata» in tanti altri casi di cui è arrivata segnalazione. Cancellieri sottolineava che l’esito del caso Ligresti non dimostra l’esistenza di una «giustizia di classe», che distingue fra «cittadini di serie A e B», fra «ricchi e poveri». Poi concludeva dicendo di non aver «mai delegittimato toghe e di avere fiducia nei pm». Infine un grazie a Letta per il sostegno e l’appello: «Confido che il Parlamento mi voglia confermare la fiducia».
BRUNETTA - «Noi daremo la fiducia al ministro Cancellieri e gliela daremo convintamente, noi. Da parte del Pd arriva invece un voto fasullo presidente Letta»,sottolineava poco dopo il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta annunciando il «no» del suo gruppo alla mozione di sfiducia presentata dal M5S. «Quella di oggi è una fiducia di Pirro. Il Pd con le sue insopportabili lotte di potere ha ucciso le larghe intese con la decadenza di Silvio Berlusconi o oggi stringe un cappio doppio al collo del premier Letta» concludeva Brunetta.
EPIFANI - «Il Pd non voterà la sfiducia al ministro Cancellieri alla quale chiede di continuare il nostro lavoro, sosteneva invece il segretario Pd Guglielmo Epifani annunciando il «no» del suo gruppo alla mozione di sfiducia. Poi però una critica: «In quella telefonata ci sono cose che non ci hanno convinto da subito. Ministro, bastava aggiungere una frase nelle sue telefonate: “Interverrò in rispetto miei doveri e mio ruolo”». Epifani ha anche tirato le orecchie ai 5 stelle: «C’è un uso del populismo molto sgangherato. Ho ascoltato il Movimento 5 Stelle, ma dico loro con grande rispetto ma anche grande fermezza: come abbiamo visto in Basilicata, a furia di urlare e di mettere cartelli si finisce per non prendere nemmeno un voto». Infine l’appello al ministro: «Trovi lei il modo, anche visibile, per consentire a chiunque di poterle fare una telefonata o di accedere a una procedura che metta in discussione la possibilità, da parte di chi non ha voce, di potersi fare ascoltare e avere una risposta ai propri problemi». Intanto però la Cancellieri, conversando con i cronisti alla Camera, rispondeva in merito all’ipotesi di istituire un call center per la segnalazione di casi di difficoltà dei detenuti. «Avevamo pensato a un numero verde, non è una cattiva idea». Anche Epifani in attesa del voto rispondeva ai giornalisti e ammetteva: «Il governo da oggi è più debole». Per questo, aggiungeva il segretario del Pd, «serve uno scatto», innanzitutto da parte del premier Enrico Letta.
20 novembre 2013
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Redazione Online
http://www.corriere.it/politica/13_nove ... f366.shtml
La Camera vota la fiducia alla Cancellieri
I voti a favore sono stati 154, 405 i contrari. Tre deputati si sono astenuti
Alla Camera ce l’ha fatta. Montecitorio ha respinto infatti la mozione di sfiducia del M5S nei confronti del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri. I voti a favore sono stati 154, 405 i contrari. Tre deputati si sono astenuti.
Esplora il significato del termine: CIVATI - Superati dunque i problemi e i mal di pancia in seno al Pd. Dopo l’intervento di Letta di martedì («Sfiducia a lei è sfiducia al governo») nel Pd c’era tensione. «I miei compagni di partito hanno deciso diversamente, accogliendo l’ennesimo, impolitico, ricatto: o così, o nulla», aveva sottolineato il candidato alla segreteria del Pd Pippo Civati commentando il sì del gruppo Pd alla linea del premier Letta di difesa del ministro Cancellieri. Civati non aveva gradito anche l’attacco ricevuto da Gianni Cuperlo suo concorrente alla corsa alla segretaria del Pd. Ha usato «parole di disprezzo per la mia iniziativa, supportata da 15 parlamentari tra Camera e Senato», ha raccontato sul suo blog. «Il Pd si merita un altro gruppo dirigente. Persone che non facciano gli stronzi con le minoranze quando sanno di essere maggioranza (e quando sanno di avere la platea favorevole: che tristezza), che non facciano i prepotenti con chi non la pensa come loro, e tutto quello che gli dice chi comanda». Ma poi in aula aveva annunciato che avrebbe votato «no» alla sfiducia «per disciplina di partito».CIVATI - Superati dunque i problemi e i mal di pancia in seno al Pd. Dopo l’intervento di Letta di martedì («Sfiducia a lei è sfiducia al governo») nel Pd c’era tensione. «I miei compagni di partito hanno deciso diversamente, accogliendo l’ennesimo, impolitico, ricatto: o così, o nulla», aveva sottolineato il candidato alla segreteria del Pd Pippo Civati commentando il sì del gruppo Pd alla linea del premier Letta di difesa del ministro Cancellieri. Civati non aveva gradito anche l’attacco ricevuto da Gianni Cuperlo suo concorrente alla corsa alla segretaria del Pd. Ha usato «parole di disprezzo per la mia iniziativa, supportata da 15 parlamentari tra Camera e Senato», ha raccontato sul suo blog. «Il Pd si merita un altro gruppo dirigente. Persone che non facciano gli stronzi con le minoranze quando sanno di essere maggioranza (e quando sanno di avere la platea favorevole: che tristezza), che non facciano i prepotenti con chi non la pensa come loro, e tutto quello che gli dice chi comanda». Ma poi in aula aveva annunciato che avrebbe votato «no» alla sfiducia «per disciplina di partito».
METODI MAFIOSI - Nel frattempo anche Riccardo Nuti, del M5S, sulla sua pagina Facebook attaccava Letta: «L’Italia non può avere come presidente del consiglio un ricattatore e un partito (Pd) di ricattati. Se il Parlamento non deve svolgere il ruolo di controllo sull’azione del governo (sono due istituzioni diverse eh!) tanto vale cancellarlo, ed è così che stanno facendo - accusa Nuti - tentando di ufficializzare tutto ciò con la deroga alla Costituzione e al suo art.138. Questi non sono metodi mafiosi?», chiede Nuti. Che poco dopo rincara in un altro post: «per la coerenza i renziani e tutti gli altri parolai, voteranno contro le dimissioni, cedendo al ricatto Letta».
SQUILLANO I CELLULARI - Accesa la discussione nell’aula di Montecitorio. «Il ministro diceva che si sarebbe messa a disposizione della famiglia Ligresti. E tutti gli altri detenuti? si chiedeva Giulia Sarti, del M5S. Da questa vicenda «emerge chiaramente che ci sono cittadini di serie A e di serie Zeta, una volta bisognava conoscere persone influenti per avere raccomandazioni o favoritismo. Ora siamo oltre: occorre il numero di cellulare del ministro per avere corsie preferenziali. Ministro, è meglio non farle certe telefonate,» concludeva Sarti mentre i suoi colleghi M5S faceva squillare i cellulari in Aula.
CANCELLIERI - «Non vi è stato nessun favoritismo nè interventi calati dall’alto e questo è ciò che dicono i fatti», replicava il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri nel suo discorso alla Camera. «Sono stata ferita nel mio onore. I miei doveri di ministro e la mia coscienza - assicurava la Guardasigilli - non mi avrebbero consentito di comportarmi» nel caso di Giulia Ligresti «diversamente da come mi sono comportata» in tanti altri casi di cui è arrivata segnalazione. Cancellieri sottolineava che l’esito del caso Ligresti non dimostra l’esistenza di una «giustizia di classe», che distingue fra «cittadini di serie A e B», fra «ricchi e poveri». Poi concludeva dicendo di non aver «mai delegittimato toghe e di avere fiducia nei pm». Infine un grazie a Letta per il sostegno e l’appello: «Confido che il Parlamento mi voglia confermare la fiducia».
BRUNETTA - «Noi daremo la fiducia al ministro Cancellieri e gliela daremo convintamente, noi. Da parte del Pd arriva invece un voto fasullo presidente Letta»,sottolineava poco dopo il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta annunciando il «no» del suo gruppo alla mozione di sfiducia presentata dal M5S. «Quella di oggi è una fiducia di Pirro. Il Pd con le sue insopportabili lotte di potere ha ucciso le larghe intese con la decadenza di Silvio Berlusconi o oggi stringe un cappio doppio al collo del premier Letta» concludeva Brunetta.
EPIFANI - «Il Pd non voterà la sfiducia al ministro Cancellieri alla quale chiede di continuare il nostro lavoro, sosteneva invece il segretario Pd Guglielmo Epifani annunciando il «no» del suo gruppo alla mozione di sfiducia. Poi però una critica: «In quella telefonata ci sono cose che non ci hanno convinto da subito. Ministro, bastava aggiungere una frase nelle sue telefonate: “Interverrò in rispetto miei doveri e mio ruolo”». Epifani ha anche tirato le orecchie ai 5 stelle: «C’è un uso del populismo molto sgangherato. Ho ascoltato il Movimento 5 Stelle, ma dico loro con grande rispetto ma anche grande fermezza: come abbiamo visto in Basilicata, a furia di urlare e di mettere cartelli si finisce per non prendere nemmeno un voto». Infine l’appello al ministro: «Trovi lei il modo, anche visibile, per consentire a chiunque di poterle fare una telefonata o di accedere a una procedura che metta in discussione la possibilità, da parte di chi non ha voce, di potersi fare ascoltare e avere una risposta ai propri problemi». Intanto però la Cancellieri, conversando con i cronisti alla Camera, rispondeva in merito all’ipotesi di istituire un call center per la segnalazione di casi di difficoltà dei detenuti. «Avevamo pensato a un numero verde, non è una cattiva idea». Anche Epifani in attesa del voto rispondeva ai giornalisti e ammetteva: «Il governo da oggi è più debole». Per questo, aggiungeva il segretario del Pd, «serve uno scatto», innanzitutto da parte del premier Enrico Letta.
20 novembre 2013
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Redazione Online
METODI MAFIOSI - Nel frattempo anche Riccardo Nuti, del M5S, sulla sua pagina Facebook attaccava Letta: «L’Italia non può avere come presidente del consiglio un ricattatore e un partito (Pd) di ricattati. Se il Parlamento non deve svolgere il ruolo di controllo sull’azione del governo (sono due istituzioni diverse eh!) tanto vale cancellarlo, ed è così che stanno facendo - accusa Nuti - tentando di ufficializzare tutto ciò con la deroga alla Costituzione e al suo art.138. Questi non sono metodi mafiosi?», chiede Nuti. Che poco dopo rincara in un altro post: «per la coerenza i renziani e tutti gli altri parolai, voteranno contro le dimissioni, cedendo al ricatto Letta».
SQUILLANO I CELLULARI - Accesa la discussione nell’aula di Montecitorio. «Il ministro diceva che si sarebbe messa a disposizione della famiglia Ligresti. E tutti gli altri detenuti? si chiedeva Giulia Sarti, del M5S. Da questa vicenda «emerge chiaramente che ci sono cittadini di serie A e di serie Zeta, una volta bisognava conoscere persone influenti per avere raccomandazioni o favoritismo. Ora siamo oltre: occorre il numero di cellulare del ministro per avere corsie preferenziali. Ministro, è meglio non farle certe telefonate,» concludeva Sarti mentre i suoi colleghi M5S faceva squillare i cellulari in Aula.
CANCELLIERI - «Non vi è stato nessun favoritismo nè interventi calati dall’alto e questo è ciò che dicono i fatti», replicava il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri nel suo discorso alla Camera. «Sono stata ferita nel mio onore. I miei doveri di ministro e la mia coscienza - assicurava la Guardasigilli - non mi avrebbero consentito di comportarmi» nel caso di Giulia Ligresti «diversamente da come mi sono comportata» in tanti altri casi di cui è arrivata segnalazione. Cancellieri sottolineava che l’esito del caso Ligresti non dimostra l’esistenza di una «giustizia di classe», che distingue fra «cittadini di serie A e B», fra «ricchi e poveri». Poi concludeva dicendo di non aver «mai delegittimato toghe e di avere fiducia nei pm». Infine un grazie a Letta per il sostegno e l’appello: «Confido che il Parlamento mi voglia confermare la fiducia».
BRUNETTA - «Noi daremo la fiducia al ministro Cancellieri e gliela daremo convintamente, noi. Da parte del Pd arriva invece un voto fasullo presidente Letta»,sottolineava poco dopo il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta annunciando il «no» del suo gruppo alla mozione di sfiducia presentata dal M5S. «Quella di oggi è una fiducia di Pirro. Il Pd con le sue insopportabili lotte di potere ha ucciso le larghe intese con la decadenza di Silvio Berlusconi o oggi stringe un cappio doppio al collo del premier Letta» concludeva Brunetta.
EPIFANI - «Il Pd non voterà la sfiducia al ministro Cancellieri alla quale chiede di continuare il nostro lavoro, sosteneva invece il segretario Pd Guglielmo Epifani annunciando il «no» del suo gruppo alla mozione di sfiducia. Poi però una critica: «In quella telefonata ci sono cose che non ci hanno convinto da subito. Ministro, bastava aggiungere una frase nelle sue telefonate: “Interverrò in rispetto miei doveri e mio ruolo”». Epifani ha anche tirato le orecchie ai 5 stelle: «C’è un uso del populismo molto sgangherato. Ho ascoltato il Movimento 5 Stelle, ma dico loro con grande rispetto ma anche grande fermezza: come abbiamo visto in Basilicata, a furia di urlare e di mettere cartelli si finisce per non prendere nemmeno un voto». Infine l’appello al ministro: «Trovi lei il modo, anche visibile, per consentire a chiunque di poterle fare una telefonata o di accedere a una procedura che metta in discussione la possibilità, da parte di chi non ha voce, di potersi fare ascoltare e avere una risposta ai propri problemi». Intanto però la Cancellieri, conversando con i cronisti alla Camera, rispondeva in merito all’ipotesi di istituire un call center per la segnalazione di casi di difficoltà dei detenuti. «Avevamo pensato a un numero verde, non è una cattiva idea». Anche Epifani in attesa del voto rispondeva ai giornalisti e ammetteva: «Il governo da oggi è più debole». Per questo, aggiungeva il segretario del Pd, «serve uno scatto», innanzitutto da parte del premier Enrico Letta.
20 novembre 2013
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Redazione Online
http://www.corriere.it/politica/13_nove ... f366.shtml
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Re: Ti devi dimettere e BASTA
Gli interventi sfascisti alla Camera della maggioranza hanno ridotto ancora di più la credibilità nelle istituzioni.
Cancellieri, respinta mozione di sfiducia. “Io raccomandata da Ligresti a B? Falso”
La maggioranza delle larghe intese conferma il ministro della Giustizia: 405 no al testo del M5s. Tutto il Pd vota compatto e si inchina alle richieste di Letta nonostante le parole di fuoco degli ultimi giorni dei principali dirigenti, da Renzi a Civati. Nel frattempo escono i verbali dell'interrogatorio di "don Salvatore": "Dissi delle esigenze dell'allora prefetto a Berlusconi". Lei: "tutto destituito di fondamento"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 20 novembre 2013Commenti (6942)
La maggioranza delle larghe intese è ancora lì che festeggia la conferma della fiducia compatta nei confronti del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, il Pd sta giusto finendo di lanciarsi gli stracci (salvo votare compatto per la fiducia) e proprio in quel momento sulle agenzie di stampa comincia a luccicare quanto aveva detto Salvatore Ligresti ai pm di Torino: “Segnalai a Berlusconi che stava scadendo il mandato della Cancellieri come prefetto di Parma e lei sarebbe voluta rimanere lì”. “Una ricostruzione falsa e senza fondamento” replica subito il ministro guardasigilli. Ma è la fotografia dell’esito di un’intera giornata alla quale molti danno la stessa lettura: “Il governo ora è più debole” dichiara il segretario del Partito democratico Guglielmo Epifani. L’ex capo della Cgil ha appena finito di spiegare che il comportamento della Cancellieri “non ci è piaciuto”, ma che tutto il partito voterà compatto per la fiducia. Diventano coriandoli le parole di Matteo Renzi, Pippo Civati, Gianni Cuperlo, dello stesso Epifani che nelle scorse settimane – in varie gradazioni: dall’attacco frontale all’auspicio – avevano messo al centro dell’agenda anche le dimissioni del ministro.
D’altra parte la riunione dei deputati del Pd alla vigilia era stata quasi traumatica: Enrico Letta si era presentato facendo pesare il doppio il suo ruolo di presidente del Consiglio, parandosi davanti al suo Guardasigilli come scudo umano. “Sfiduciare la Cancellieri è come sfiduciare il governo”. E il cerino della colpa dell’instabilità non è per niente di moda. In Aula, a Montecitorio, alla fine finisce con 405 no alla mozione di sfiducia presentata dal Movimento Cinque Stelle, 154 sì e 3 astenuti. Ad appoggiare l’atto del M5s restano solo le opposizioni: Sel, Lega Nord e Fratelli d’Italia. I “dissidenti”, se ci sono, sono paradossalmente dentro Forza Italia, come Michaela Biancofiore (che ormai ha il dente avvelenato con Letta che nei giorni delle dimissioni di massa di quelli del Pdl accolse solo le sue) e Gabriella Giammanco che è riuscita a dire quello che nessun parlamentare democratico è riuscito mai a dire: “Ciò che più mi amareggia non è tanto il fatto che si sia interessata alla situazione carceraria di Giulia Ligresti, per quanto certe telefonate abbiano suscitato legittime perplessità anche nell’opinione pubblica. Spiace, piuttosto, che nelle occasioni di confronto diretto e personale con la famiglia Ligresti il ministro della Giustizia non abbia ritenuto opportuno chiedere conto della latitanza di Paolo Ligresti, anche lui coinvolto nel crac Fonsai ma per il quale l’ordine di custodia cautelare è rimasto ad oggi inapplicato perché l’interessato è sfuggito alla giustizia italiana”. Ligresti è infatti ancora latitante in Svizzera, dove ha ricevuto pure la cittadinanza.
La Cancellieri alla Camera ha continuato a difendersi come nelle scorse settimane, quasi sdegnata: “Nessun favoritismo per la scarcerazione di Giulia Ligresti. Sono molto amareggiata, non ho mai mentito al Parlamento o ai magistrati. Non ho acquisito alcun debito di riconoscenza, ho agito in assoluta fedeltà e lealtà alle istituzioni. Se avessi avuto un dubbio, non avrei avuto esitazioni a lasciare l’incarico”. Pochi gli applausi al ministro in Aula a conclusione dell’intervento. Molti saranno invece i voti
Cancellieri, respinta mozione di sfiducia. “Io raccomandata da Ligresti a B? Falso”
La maggioranza delle larghe intese conferma il ministro della Giustizia: 405 no al testo del M5s. Tutto il Pd vota compatto e si inchina alle richieste di Letta nonostante le parole di fuoco degli ultimi giorni dei principali dirigenti, da Renzi a Civati. Nel frattempo escono i verbali dell'interrogatorio di "don Salvatore": "Dissi delle esigenze dell'allora prefetto a Berlusconi". Lei: "tutto destituito di fondamento"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 20 novembre 2013Commenti (6942)
La maggioranza delle larghe intese è ancora lì che festeggia la conferma della fiducia compatta nei confronti del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, il Pd sta giusto finendo di lanciarsi gli stracci (salvo votare compatto per la fiducia) e proprio in quel momento sulle agenzie di stampa comincia a luccicare quanto aveva detto Salvatore Ligresti ai pm di Torino: “Segnalai a Berlusconi che stava scadendo il mandato della Cancellieri come prefetto di Parma e lei sarebbe voluta rimanere lì”. “Una ricostruzione falsa e senza fondamento” replica subito il ministro guardasigilli. Ma è la fotografia dell’esito di un’intera giornata alla quale molti danno la stessa lettura: “Il governo ora è più debole” dichiara il segretario del Partito democratico Guglielmo Epifani. L’ex capo della Cgil ha appena finito di spiegare che il comportamento della Cancellieri “non ci è piaciuto”, ma che tutto il partito voterà compatto per la fiducia. Diventano coriandoli le parole di Matteo Renzi, Pippo Civati, Gianni Cuperlo, dello stesso Epifani che nelle scorse settimane – in varie gradazioni: dall’attacco frontale all’auspicio – avevano messo al centro dell’agenda anche le dimissioni del ministro.
D’altra parte la riunione dei deputati del Pd alla vigilia era stata quasi traumatica: Enrico Letta si era presentato facendo pesare il doppio il suo ruolo di presidente del Consiglio, parandosi davanti al suo Guardasigilli come scudo umano. “Sfiduciare la Cancellieri è come sfiduciare il governo”. E il cerino della colpa dell’instabilità non è per niente di moda. In Aula, a Montecitorio, alla fine finisce con 405 no alla mozione di sfiducia presentata dal Movimento Cinque Stelle, 154 sì e 3 astenuti. Ad appoggiare l’atto del M5s restano solo le opposizioni: Sel, Lega Nord e Fratelli d’Italia. I “dissidenti”, se ci sono, sono paradossalmente dentro Forza Italia, come Michaela Biancofiore (che ormai ha il dente avvelenato con Letta che nei giorni delle dimissioni di massa di quelli del Pdl accolse solo le sue) e Gabriella Giammanco che è riuscita a dire quello che nessun parlamentare democratico è riuscito mai a dire: “Ciò che più mi amareggia non è tanto il fatto che si sia interessata alla situazione carceraria di Giulia Ligresti, per quanto certe telefonate abbiano suscitato legittime perplessità anche nell’opinione pubblica. Spiace, piuttosto, che nelle occasioni di confronto diretto e personale con la famiglia Ligresti il ministro della Giustizia non abbia ritenuto opportuno chiedere conto della latitanza di Paolo Ligresti, anche lui coinvolto nel crac Fonsai ma per il quale l’ordine di custodia cautelare è rimasto ad oggi inapplicato perché l’interessato è sfuggito alla giustizia italiana”. Ligresti è infatti ancora latitante in Svizzera, dove ha ricevuto pure la cittadinanza.
La Cancellieri alla Camera ha continuato a difendersi come nelle scorse settimane, quasi sdegnata: “Nessun favoritismo per la scarcerazione di Giulia Ligresti. Sono molto amareggiata, non ho mai mentito al Parlamento o ai magistrati. Non ho acquisito alcun debito di riconoscenza, ho agito in assoluta fedeltà e lealtà alle istituzioni. Se avessi avuto un dubbio, non avrei avuto esitazioni a lasciare l’incarico”. Pochi gli applausi al ministro in Aula a conclusione dell’intervento. Molti saranno invece i voti
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Re: Ti devi dimettere e BASTA
Vox populi
La rete si è scatenata come non mai.
I commenti arrivano a vagonate, mai visto niente di simile in precedenza.
Commenti (6942) sono troppi da pubblicare, li potete trovare qui:
PASQUALE • 3 minuti fa
Ma che dicono gli elettori del PD dei loro rappresentant al Parlamento????? Vedrete che salvano pure Berlusconi.!All'Italia serve ...."Stabilità".............LA LORO.!
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LLan • 4 minuti fa
E Civati? E tutti i civatini? Con quale faccia hanno dimenticato la mozione di sfiducia alla Cancellieri?
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Vinceremo • 4 minuti fa
Adesso si capisce perchè Forza Italia ha votato a favore, non si muove foglia che il Padrino non voglia!!!!
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Oronzo Conte • 5 minuti fa
Voi del PD non fate altro che danni. Non inventatevi il 27 di votare contro la decadenza di Berlusconi
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Max five stars • 5 minuti fa
PD?........ mi viene da vomitare
2 •Rispondi•Condividi ›
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Daemon • 6 minuti fa
SI DICE IN GIRO che la Cancellieri è li per ordine di B. sarà vero? aspettiamo conferme...
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Arello • 6 minuti fa
Settimana prossima M5S sotto il 20%
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Angelo5stelle Arello • 4 minuti fa
E perchè la figura di m... l'avete fatta voi.
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il novo che puzza Arello • 4 minuti fa
il pd invece a quanto pare sotto non ci va mai....a tanta gente piace mangia m3rd4
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Arello il novo che puzza • 3 minuti fa
il Pd secondo me perde poco. Prende voti Alfy
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Aldus Manutius Arello • 5 minuti fa
La classe politica italiana è alla sfascio. Purtroppo il M5S è molto peggio.
Comunque i sondaggi in Lucania il vedevano al 25%...
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ladroni Aldus Manutius • 4 minuti fa
se lo dici tu stiamo tranquilli...
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Daemon Arello • 5 minuti fa
soprattutto nei sondaggi di ballarò
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La rete si è scatenata come non mai.
I commenti arrivano a vagonate, mai visto niente di simile in precedenza.
Commenti (6942) sono troppi da pubblicare, li potete trovare qui:
PASQUALE • 3 minuti fa
Ma che dicono gli elettori del PD dei loro rappresentant al Parlamento????? Vedrete che salvano pure Berlusconi.!All'Italia serve ...."Stabilità".............LA LORO.!
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LLan • 4 minuti fa
E Civati? E tutti i civatini? Con quale faccia hanno dimenticato la mozione di sfiducia alla Cancellieri?
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Vinceremo • 4 minuti fa
Adesso si capisce perchè Forza Italia ha votato a favore, non si muove foglia che il Padrino non voglia!!!!
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Oronzo Conte • 5 minuti fa
Voi del PD non fate altro che danni. Non inventatevi il 27 di votare contro la decadenza di Berlusconi
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Max five stars • 5 minuti fa
PD?........ mi viene da vomitare
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Daemon • 6 minuti fa
SI DICE IN GIRO che la Cancellieri è li per ordine di B. sarà vero? aspettiamo conferme...
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Arello • 6 minuti fa
Settimana prossima M5S sotto il 20%
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Angelo5stelle Arello • 4 minuti fa
E perchè la figura di m... l'avete fatta voi.
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il novo che puzza Arello • 4 minuti fa
il pd invece a quanto pare sotto non ci va mai....a tanta gente piace mangia m3rd4
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Arello il novo che puzza • 3 minuti fa
il Pd secondo me perde poco. Prende voti Alfy
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Aldus Manutius Arello • 5 minuti fa
La classe politica italiana è alla sfascio. Purtroppo il M5S è molto peggio.
Comunque i sondaggi in Lucania il vedevano al 25%...
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ladroni Aldus Manutius • 4 minuti fa
se lo dici tu stiamo tranquilli...
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Daemon Arello • 5 minuti fa
soprattutto nei sondaggi di ballarò
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Re: Ti devi dimettere e BASTA
ladroni Arello • 26 minuti fa
settimana prossima italia sotto un treno....
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oltretutto Arello • 26 minuti fa
a che ora?
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Arello oltretutto • 25 minuti fa
mentana è il mio guru
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ladroni Arello • 25 minuti fa
ognuno ha il guru che si merita...
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Anchìo-Santo • 27 minuti fa
...l'italia è morta insieme al suo popolo migliore
...grazie piddi solo per ricordare
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AmeLyss • 27 minuti fa −
"....i verbali dell'interrogatorio di "don Salvatore":
"Dissi delle esigenze dell'allora prefetto a Berlusconi". Lei: "tutto
destituito di fondamento""
Ormai Toto O'Corto si è trasferito in via definitiva da Corleone al centro di Roma!!!
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oltretutto Edu Latino • 31 minuti fa −
leva il dito dalla t
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ladroni Edu Latino • 31 minuti fa
baciamiilculo....
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Maurizio S. • 32 minuti fa
sinceramente molto meglio l'originale PDL al PD senza L. Ma dove credono di andare?
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Alex_Novelli Maurizio S. • 28 minuti fa
Eccone uno che senz'altro tornera' a votare il pregiudicato, adesso che si e' messo all'opposizione tornera' senz'altro a la casa madre...
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Maurizio S. • 32 minuti fa
e renzie? AHHAHAHAH. Una grottesca combriccola di ominicchi , chiacchiere e distintivo. solo chiacchiere e distintivo
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Edu Latino • 33 minuti fa
non vedo l'ora di mettere in parlamento una cozza con la foto dei gri llini
questi non sono uguali SONO PEGGIORI
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ladroni Edu Latino • 32 minuti fa
il panino oggi l'hai preso.. non fare straordinari che tanto non te li pagano....
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IndroM Edu Latino • 32 minuti fa
se ci metti anche un gambero hai il simbolo del pd !
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Vinceremo • 33 minuti fa
Alla luce di quello che succede, ha fatto benissimo il M5S a non allearsi con il PD
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Massimo Perilli • 33 minuti fa
Commovente l'abbraccio tra Enrico Letta e Raffaele Fitto.
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eizo2006 Massimo Perilli • 30 minuti fa
Perchè ancora non hai capito che sono pappa e ciccia.Aspetta il 27 oltre alla ola spareranno i fuochi di artificio, hanno già fatto richiesta alla prefettona
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Frisella Massimo Perilli • 30 minuti fa
Fitto è stato condannato a 4 anni in primo grado, Letta avrà voluto complimentarsi...
IndroM Massimo Perilli • 31 minuti fa −
era la sottoscrizione di un patto, fatto tutto con affetto !
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valerio60 • 32 minuti fa
a che serve coombattere quando il tuo nemico è accanto a te?
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Arello valerio60 • 30 minuti fa
coombattere è na via di mezzo fra cooperare e battere?
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Edu Latino • 32 minuti fa
ripugnante vedere le cavallette della casaleshhh spa facendo suonare loro iphone pagati con soldi pubblici oggi in senato
dalla peggiore buff onata leghista questi sono peggiori
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ladroni Edu Latino • 31 minuti fa
hai ragione.... ora che ti ho dato ragione torna a dormire eduminchino...
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Snake_Plisskeen • 32 minuti fa
Mi piacerebbe sapere che ne pensano gli elettori PD dotati di intelletto sulle parole di D'Alema nei confronti di Renzi e se ciò è degno di un partito che si professa "democratico".
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FISV360S • 32 minuti fa
Ma il numero verde proposto da Epifani? E' uno scherzo vero?
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Fabio FISV360S • 30 minuti fa
E che chi li chiama si lamenta dei costi esorbitanti per i cellulari, capì?
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cosimo espositi • 32 minuti fa
Pifanio se serbasse un briciolo di dignità dopo la figura di m di oggi dovrebbe sui cidarsi gettandosi dentro un cassonetto di rifiuti organici (deiezioni) chiudendo accuratamente lo sportello.
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Frisella • 32 minuti fa
I 101 di Prodi, la bocciatura della candidatura di Rodotà, la fiducia alla prefettona...
quando c' è da fare una figura di m...a il pd non si tira mai indietro.
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TONNO INSUPERABILE Frisella • 32 minuti fa
peccato che grillo
sia ormai inarrivabile.....
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settimana prossima italia sotto un treno....
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oltretutto Arello • 26 minuti fa
a che ora?
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Arello oltretutto • 25 minuti fa
mentana è il mio guru
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ladroni Arello • 25 minuti fa
ognuno ha il guru che si merita...
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Anchìo-Santo • 27 minuti fa
...l'italia è morta insieme al suo popolo migliore
...grazie piddi solo per ricordare
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AmeLyss • 27 minuti fa −
"....i verbali dell'interrogatorio di "don Salvatore":
"Dissi delle esigenze dell'allora prefetto a Berlusconi". Lei: "tutto
destituito di fondamento""
Ormai Toto O'Corto si è trasferito in via definitiva da Corleone al centro di Roma!!!
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oltretutto Edu Latino • 31 minuti fa −
leva il dito dalla t
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ladroni Edu Latino • 31 minuti fa
baciamiilculo....
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Maurizio S. • 32 minuti fa
sinceramente molto meglio l'originale PDL al PD senza L. Ma dove credono di andare?
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Alex_Novelli Maurizio S. • 28 minuti fa
Eccone uno che senz'altro tornera' a votare il pregiudicato, adesso che si e' messo all'opposizione tornera' senz'altro a la casa madre...
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Maurizio S. • 32 minuti fa
e renzie? AHHAHAHAH. Una grottesca combriccola di ominicchi , chiacchiere e distintivo. solo chiacchiere e distintivo
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Edu Latino • 33 minuti fa
non vedo l'ora di mettere in parlamento una cozza con la foto dei gri llini
questi non sono uguali SONO PEGGIORI
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ladroni Edu Latino • 32 minuti fa
il panino oggi l'hai preso.. non fare straordinari che tanto non te li pagano....
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IndroM Edu Latino • 32 minuti fa
se ci metti anche un gambero hai il simbolo del pd !
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Vinceremo • 33 minuti fa
Alla luce di quello che succede, ha fatto benissimo il M5S a non allearsi con il PD
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Massimo Perilli • 33 minuti fa
Commovente l'abbraccio tra Enrico Letta e Raffaele Fitto.
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eizo2006 Massimo Perilli • 30 minuti fa
Perchè ancora non hai capito che sono pappa e ciccia.Aspetta il 27 oltre alla ola spareranno i fuochi di artificio, hanno già fatto richiesta alla prefettona
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Frisella Massimo Perilli • 30 minuti fa
Fitto è stato condannato a 4 anni in primo grado, Letta avrà voluto complimentarsi...
IndroM Massimo Perilli • 31 minuti fa −
era la sottoscrizione di un patto, fatto tutto con affetto !
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valerio60 • 32 minuti fa
a che serve coombattere quando il tuo nemico è accanto a te?
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Arello valerio60 • 30 minuti fa
coombattere è na via di mezzo fra cooperare e battere?
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Edu Latino • 32 minuti fa
ripugnante vedere le cavallette della casaleshhh spa facendo suonare loro iphone pagati con soldi pubblici oggi in senato
dalla peggiore buff onata leghista questi sono peggiori
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ladroni Edu Latino • 31 minuti fa
hai ragione.... ora che ti ho dato ragione torna a dormire eduminchino...
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Snake_Plisskeen • 32 minuti fa
Mi piacerebbe sapere che ne pensano gli elettori PD dotati di intelletto sulle parole di D'Alema nei confronti di Renzi e se ciò è degno di un partito che si professa "democratico".
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FISV360S • 32 minuti fa
Ma il numero verde proposto da Epifani? E' uno scherzo vero?
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Fabio FISV360S • 30 minuti fa
E che chi li chiama si lamenta dei costi esorbitanti per i cellulari, capì?
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cosimo espositi • 32 minuti fa
Pifanio se serbasse un briciolo di dignità dopo la figura di m di oggi dovrebbe sui cidarsi gettandosi dentro un cassonetto di rifiuti organici (deiezioni) chiudendo accuratamente lo sportello.
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Frisella • 32 minuti fa
I 101 di Prodi, la bocciatura della candidatura di Rodotà, la fiducia alla prefettona...
quando c' è da fare una figura di m...a il pd non si tira mai indietro.
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TONNO INSUPERABILE Frisella • 32 minuti fa
peccato che grillo
sia ormai inarrivabile.....
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Re: Ti devi dimettere e BASTA
valerio60 • 43 minuti fa
a che serve coombattere quando il tuo nemico è accanto a te?
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Arello valerio60 • 41 minuti fa
coombattere è na via di mezzo fra cooperare e battere?
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Edu Latino • 43 minuti fa
ripugnante vedere le cavallette della casaleshhh spa facendo suonare loro iphone pagati con soldi pubblici oggi in senato
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ladroni Edu Latino • 42 minuti fa
hai ragione.... ora che ti ho dato ragione torna a dormire eduminchino...
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Snake_Plisskeen • 43 minuti fa
Mi piacerebbe sapere che ne pensano gli elettori PD dotati di intelletto sulle parole di D'Alema nei confronti di Renzi e se ciò è degno di un partito che si professa "democratico".
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FISV360S • 43 minuti fa
Ma il numero verde proposto da Epifani? E' uno scherzo vero?
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Fabio FISV360S • 41 minuti fa
E che chi li chiama si lamenta dei costi esorbitanti per i cellulari, capì?
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cosimo espositi • 43 minuti fa
Pifanio se serbasse un briciolo di dignità dopo la figura di m di oggi dovrebbe sui cidarsi gettandosi dentro un cassonetto di rifiuti organici (deiezioni) chiudendo accuratamente lo sportello.
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Frisella • 43 minuti fa
I 101 di Prodi, la bocciatura della candidatura di Rodotà, la fiducia alla prefettona...
quando c' è da fare una figura di m...a il pd non si tira mai indietro.
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TONNO INSUPERABILE Frisella • 43 minuti fa
peccato che grillo
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Arello valerio60 • 41 minuti fa
coombattere è na via di mezzo fra cooperare e battere?
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Edu Latino • 43 minuti fa
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ladroni Edu Latino • 42 minuti fa
hai ragione.... ora che ti ho dato ragione torna a dormire eduminchino...
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Snake_Plisskeen • 43 minuti fa
Mi piacerebbe sapere che ne pensano gli elettori PD dotati di intelletto sulle parole di D'Alema nei confronti di Renzi e se ciò è degno di un partito che si professa "democratico".
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FISV360S • 43 minuti fa
Ma il numero verde proposto da Epifani? E' uno scherzo vero?
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Fabio FISV360S • 41 minuti fa
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Pifanio se serbasse un briciolo di dignità dopo la figura di m di oggi dovrebbe sui cidarsi gettandosi dentro un cassonetto di rifiuti organici (deiezioni) chiudendo accuratamente lo sportello.
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Frisella • 43 minuti fa
I 101 di Prodi, la bocciatura della candidatura di Rodotà, la fiducia alla prefettona...
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TONNO INSUPERABILE Frisella • 43 minuti fa
peccato che grillo
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Re: Ti devi dimettere e BASTA
Palesone • 2 minuti fa
E' la sconfitta politica del PD, un disastro in piena regola.
E sentire d'alema che gongola perché la linea di renzi ha perso è insopportabile.
Non li voterò più, ma spero che renzi li spazzi via tutti.
Meglio la dc che questo grumo d'ipocrisia e falsità
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E' la sconfitta politica del PD, un disastro in piena regola.
E sentire d'alema che gongola perché la linea di renzi ha perso è insopportabile.
Non li voterò più, ma spero che renzi li spazzi via tutti.
Meglio la dc che questo grumo d'ipocrisia e falsità
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Re: Ti devi dimettere e BASTA
Nozze Unipol-FonSai, l’ex ad di Generali ai pm: “Operazione malsana per tutti”
Confermate le dichiarazioni di Ligresti sulla processione ad Arcore a favore della Cancellieri. Ma il ministro smentisce: "Accanimento senza limite, disegno che non comprendo"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 20 novembre 2013Commenti (49)
Politica, vigilanza, banche e finanza allegra. Sono chiamati tutti a vario titolo in causa nell’affaire Ligresti dai testimoni che nell’ultimo anno e mezzo hanno sfilato uno ad uno in Procura a Milano, dove il pm Luigi Orsi è titolare dell’inchiesta che mira a individuare le responsabilità ultime del dissesto dell’ex impero del costruttore siciliano. E a far luce sulle numerose ombre che avvolgono il presunto salvataggio di Fondiaria Sai da parte della Unipol delle Coop in linea con i desiderata di Mediobanca, creditrice di entrambi i gruppi per almeno 1,5 miliardi di euro.
L’INTERVENTO “INAPPROPRIATO” DI MEDIOBANCA. “Io ho trovato e trovo tutt’ora inappropriato che il socio di Generali, Mediobanca, si adoperi per questa fusione“. A puntare il dito contro le nozze Unipol-Fondiaria Sai, tra gli altri, è stato anche l’ex amministratore delegato delle Generali, Giovanni Perissinotto, sentito in merito il 20 dicembre scorso in veste di persona informata dei fatti. “E’ ben vero che il cda di Generali mi ha avvicendato proprio nel corso della contesa su Fondiaria ed è anche vero che io non ho nascosto tutte le perplessità che ho espresso e che mantengo sull’iniziativa di Unipol. Ho detto e scritto che questa operazione non mi convinceva e non mi convince per la salute di Unipol. Credo che con questa acquisizione i problemi quanto di Unipol quanto di Fondiaria non siano stati risolti ma portati in avanti”, ha aggiunto a verbale l’ex numero uno del primo gruppo assicurativo italiano che proprio per le divergenze con il suo azionista Mediobanca sul caso ha perduto la poltrona.
L’INTERCESSIONE PRO CANCELLIERI. Dalle stesse carte della Procura, poi, arriva la conferma delle deposizioni di Salvatore Ligresti trapelate nei giorni scorsi sul caso Cancellieri. In particolare nel corso di un interrogatorio del 15 dicembre 2012, il costruttore siciliano risponde a una domanda del pm Luigi Orsi che gli chiede: “Le è capitato quanto spesso di segnalare delle persone all’autorità politico-amministrativa?”. E Ligresti, che è accusato di corruzione assieme all’ex presidente dell’Isvap Giancarlo Giannini, risponde: “Non ricordo che sia successo in altri casi. Anzi mi viene in mente un secondo episodio e sempre riferito al Presidente Berlusconi. Mi feci latore del desiderio dell’allora prefetto Cancellieri che era in scadenza a Parma e preferiva rimanere in quella sede anziché cambiare destinazione”. L’ex patron del gruppo FonSai ha chiarito, inoltre, che “l’attuale ministro Cancellieri è persona che conosco da moltissimi anni e ciò spiega che mi si sia rivolta e io abbia trasmesso la sua esigenza al Presidente Berlusconi. In quel caso – ha concluso Ligresti – la segnalazione ebbe successo perché la Cancellieri rimase a Parma”.
IL MINISTRO NON CAPISCE IL “DISEGNO”. “Qui c’è un accanimento che non ha limite, c’è un disegno che non comprendo”, ha replicato a caldo il ministro smentendo come “falsa e destituita da ogni fondamento” la ricostruzione che emerge dai verbali. La Cancellieri sottolinea poi di non essere mai stata prefetto a Parma, ma commissario prefettizio nella città emiliana una prima volta nel 1994 e poi solo per pochi giorni nell’ottobre 2011, poco prima di essere chiamata da Mario Monti al governo come ministro dell’Interno. Quindi il ministro si chiede come possa Salvatore Ligresti sostenere che lei preferisse rimanere a Parma e dire di essersi fatto latore di una richiesta in tal senso presso Silvio Berlusconi. “Come fa a dire di avermi raccomandato? Per quale motivo avrei dovuto o voluto rimanere a Parma?”, si chiede sottolineando appunto di essere rimasta pochi giorni a Parma e poi di aver accettato l’incarico nel governo Monti. In realtà, secondo quanto ricostruito dal Fatto Quotidiano il 6 novembre scorso, Ligresti nel corso degli interrogatori si sarebbe riferito sia a Bologna che a Parma. Città entrambe dell’Emilia Romagna in cui il Guardasigilli ha rivestito incarichi di prestigio nel 2011. In particolare a Bologna è stata Commissario Prefettizio fino al 24 maggio di quell’anno e, dopo una parentesi di 5 mesi di quiescienza, il 20 di ottobre ha assunto lo stesso ruolo a Parma.
LA GAVETTA COMUNE DI BERLUSCONI E LIGRESTI. Tornando ai verbali, Ligresti ricorda anche che “in alcune occasioni ho segnalato al presidente” Berlusconi “il mio personale auspicio che si trovasse una sistemazione per Giannini“. Il costruttore sottolinea poi di avere “una particolare consuetudine” con l’ex premier. “Siamo amici da vecchia data, veniamo dalla gavetta e gli incontri sono tanti frequenti quanto informali. Con il presidente Berlusconi si parla di tutto. In ogni caso ricordo chiaramente di avergli rappresentato in più di un’occasione questo tema”. A confermare la consuetudine è anche l’ex ad di FonSai, Emanuele Erbetta, che in un interrogatorio ricorda come anche negli anni prima del 2011 Ligresti ”abbia fatto pesare le sue relazioni politiche con Berlusconi, Letta (Gianni, ndr) e Ignazio La Russa“.
LA VIGILANZA AMICHEVOLE FINO A UN CERTO PUNTO. “Certamente mio padre e Berlusconi parlarono del tema Giannini”, ha poi confermato la figlia Jonella al pm. “I due sono molto amici e non parlarono esclusivamente di questo argomento. Nè credo che questa sia stata la sola occasione nella quale mio padre ha sollecitato l’ex presidente del consiglio a trovare una collocazione lavorativa a Giannini”. Di quest’ultimo parla diffusamente anche Perissinotto: “Giannini ha manifestato, quale presidente dell’Isvap, un atteggiamento non benevolente nei confronti di Generali e ci ha subissati di ispezioni. Se si confronta il numero di iniziative assunte dall’Isvap nei confronti di Generali con quelle promosse (meglio, non promosse) nei confronti, ad esempio del gruppo Ligresti, si comprende di cosa parlo”, ricorda il manager. Al quale il pm chiede lumi anche sul fatto che “Ligresti ha riferito che Giancarlo Giannini le ha segnalato professionisti a lui graditi”. E il manager replica: “Figurarsi, sarebbe stato impensabile. Io non so se ci sia sul mercato assicurativo un operatore che ha ricevuto tante attenzioni quante Giannini ha riservato a Generali”.
Perissinotto non è il solo a pensare che non si possa dire altrettanto a proposito dell’atteggiamento della vigilanza nei confronti di Fondiaria Sai che anche secondo Erbetta è stata “morbida fino al 2011. Qualcuno potrebbe obiettare che negli anni tra il 2006 e il 2009 Fondiaria risulta la società assicurativa cui Isvap ha comminato più sanzioni amministrative. Si potrebbe quindi dire che fin da allora la vigilanza sia stata rigida. Ma non è così. Se Isvap avesse realmente approfondito gli accertamenti e ne avesse tratte le inevitabili conclusioni ben altro sarebbe stato l’esito sanzionatorio”. Anche se qualcosa a un certo punto cambia. ”I Ligresti erano veramente colpiti dal ‘nuovo’ atteggiamento di Isvap”, tant’è che l’ingegnere di Paternò e la figlia Lionella quando “si recarono nella residenza dell’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, – ad Arcore – per parlare della possibile acquisizione di una piccola società assicurativa, la Mediolanum Danni, io li accompagnai e sentii con le mie orecchie quanto e come i due si lamentassero di Isvap con Berlusconi, chiedendo implicitamente un suo intervento. Registrai peraltro il sostanziale disinteresse di quest’ultimo”, ha riferito il 16 novembre 2012 l’ex ad di FonSai, Emanuele Erbetta, che fa risalire l’episodio al 2011. “Ricordo che Lionella – si legge nell’atto – nel settembre-ottobre 2011, mi chiede in almeno tre occasioni se io sapessi di favori fatti a Giannini. La prima volta mi disse che non si spiegava il nuovo e feroce atteggiamento dell’istituto nei confronti di Fondiaria Sai, cosa mai vista prima”. Secondo il manager, però, non è “casuale il fatto che Giannini ha mollato Ligresti proprio quando questi non disponeva più di quella forza imprenditoriale e politica che aveva espresso prima del 2010″.
GLI INCARICHI AL FIGLIO DI CARDIA? NON SERVE SPIEGARLI. Sempre a proposito della vigilanza, quella dei mercati finanziari in questo caso, Jonella ricorda che “ad un certo punto mio padre decise che fossero dati degli incarichi a Marco Cardia, un avvocato figlio dell’ex presidente della Consob. Marco Cardia l’ho conosciuto, non mi è parso un luminare del diritto. Non c’è bisogno di diffondersi sulle ragioni di questa decisione”. Anche Salvatore Ligresti, il 15 dicembre 2012, è stato interrogato sul tema dei rapporti tra il figlio dell’ex presidente della Consob e il gruppo FonSai. L’ingegnere di Paternò ha chiarito che fu Massimo Pini, l’ex vicepresidente di FonSai, “a suggerire che fosse incaricato come professionista legale Marco Cardia. Questa indicazione Pini l’ha data personalmente a me. Mi si chiede per quale ragione scegliessimo Cardia – ha proseguito Ligresti -, Pini mi ha spiegato che si trattava del figlio del presidente della Consob in carica. Non c’era bisogno di spiegare altro”.
“In relazione a quanto riportato da agenzie di stampa circa la collaborazione di mio figlio Marco con il gruppo Premafin (la ex holding di controllo di FonSai, ndr) quale legale ex lege 231/2001 confermo, come più volte reso noto, che nella qualità di presidente Consob mi sono astenuto dalla conoscenza e da ogni attività riguardante il gruppo – una volta appreso di tale collaborazione – lasciando l’esercizio delle attività di competenza agli uffici della Direzione generale e alla Commissione. Ricordo, come anche dichiarato da Consob che durante tale periodo sono stati svolti ben 40 interventi di vigilanza progressivamente penetranti nei confronti delle società del gruppo Premafin”, ha fatto sapere a stretto giro Lamberto Cardia, oggi presidente delle Ferrovie dello Stato.
Confermate le dichiarazioni di Ligresti sulla processione ad Arcore a favore della Cancellieri. Ma il ministro smentisce: "Accanimento senza limite, disegno che non comprendo"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 20 novembre 2013Commenti (49)
Politica, vigilanza, banche e finanza allegra. Sono chiamati tutti a vario titolo in causa nell’affaire Ligresti dai testimoni che nell’ultimo anno e mezzo hanno sfilato uno ad uno in Procura a Milano, dove il pm Luigi Orsi è titolare dell’inchiesta che mira a individuare le responsabilità ultime del dissesto dell’ex impero del costruttore siciliano. E a far luce sulle numerose ombre che avvolgono il presunto salvataggio di Fondiaria Sai da parte della Unipol delle Coop in linea con i desiderata di Mediobanca, creditrice di entrambi i gruppi per almeno 1,5 miliardi di euro.
L’INTERVENTO “INAPPROPRIATO” DI MEDIOBANCA. “Io ho trovato e trovo tutt’ora inappropriato che il socio di Generali, Mediobanca, si adoperi per questa fusione“. A puntare il dito contro le nozze Unipol-Fondiaria Sai, tra gli altri, è stato anche l’ex amministratore delegato delle Generali, Giovanni Perissinotto, sentito in merito il 20 dicembre scorso in veste di persona informata dei fatti. “E’ ben vero che il cda di Generali mi ha avvicendato proprio nel corso della contesa su Fondiaria ed è anche vero che io non ho nascosto tutte le perplessità che ho espresso e che mantengo sull’iniziativa di Unipol. Ho detto e scritto che questa operazione non mi convinceva e non mi convince per la salute di Unipol. Credo che con questa acquisizione i problemi quanto di Unipol quanto di Fondiaria non siano stati risolti ma portati in avanti”, ha aggiunto a verbale l’ex numero uno del primo gruppo assicurativo italiano che proprio per le divergenze con il suo azionista Mediobanca sul caso ha perduto la poltrona.
L’INTERCESSIONE PRO CANCELLIERI. Dalle stesse carte della Procura, poi, arriva la conferma delle deposizioni di Salvatore Ligresti trapelate nei giorni scorsi sul caso Cancellieri. In particolare nel corso di un interrogatorio del 15 dicembre 2012, il costruttore siciliano risponde a una domanda del pm Luigi Orsi che gli chiede: “Le è capitato quanto spesso di segnalare delle persone all’autorità politico-amministrativa?”. E Ligresti, che è accusato di corruzione assieme all’ex presidente dell’Isvap Giancarlo Giannini, risponde: “Non ricordo che sia successo in altri casi. Anzi mi viene in mente un secondo episodio e sempre riferito al Presidente Berlusconi. Mi feci latore del desiderio dell’allora prefetto Cancellieri che era in scadenza a Parma e preferiva rimanere in quella sede anziché cambiare destinazione”. L’ex patron del gruppo FonSai ha chiarito, inoltre, che “l’attuale ministro Cancellieri è persona che conosco da moltissimi anni e ciò spiega che mi si sia rivolta e io abbia trasmesso la sua esigenza al Presidente Berlusconi. In quel caso – ha concluso Ligresti – la segnalazione ebbe successo perché la Cancellieri rimase a Parma”.
IL MINISTRO NON CAPISCE IL “DISEGNO”. “Qui c’è un accanimento che non ha limite, c’è un disegno che non comprendo”, ha replicato a caldo il ministro smentendo come “falsa e destituita da ogni fondamento” la ricostruzione che emerge dai verbali. La Cancellieri sottolinea poi di non essere mai stata prefetto a Parma, ma commissario prefettizio nella città emiliana una prima volta nel 1994 e poi solo per pochi giorni nell’ottobre 2011, poco prima di essere chiamata da Mario Monti al governo come ministro dell’Interno. Quindi il ministro si chiede come possa Salvatore Ligresti sostenere che lei preferisse rimanere a Parma e dire di essersi fatto latore di una richiesta in tal senso presso Silvio Berlusconi. “Come fa a dire di avermi raccomandato? Per quale motivo avrei dovuto o voluto rimanere a Parma?”, si chiede sottolineando appunto di essere rimasta pochi giorni a Parma e poi di aver accettato l’incarico nel governo Monti. In realtà, secondo quanto ricostruito dal Fatto Quotidiano il 6 novembre scorso, Ligresti nel corso degli interrogatori si sarebbe riferito sia a Bologna che a Parma. Città entrambe dell’Emilia Romagna in cui il Guardasigilli ha rivestito incarichi di prestigio nel 2011. In particolare a Bologna è stata Commissario Prefettizio fino al 24 maggio di quell’anno e, dopo una parentesi di 5 mesi di quiescienza, il 20 di ottobre ha assunto lo stesso ruolo a Parma.
LA GAVETTA COMUNE DI BERLUSCONI E LIGRESTI. Tornando ai verbali, Ligresti ricorda anche che “in alcune occasioni ho segnalato al presidente” Berlusconi “il mio personale auspicio che si trovasse una sistemazione per Giannini“. Il costruttore sottolinea poi di avere “una particolare consuetudine” con l’ex premier. “Siamo amici da vecchia data, veniamo dalla gavetta e gli incontri sono tanti frequenti quanto informali. Con il presidente Berlusconi si parla di tutto. In ogni caso ricordo chiaramente di avergli rappresentato in più di un’occasione questo tema”. A confermare la consuetudine è anche l’ex ad di FonSai, Emanuele Erbetta, che in un interrogatorio ricorda come anche negli anni prima del 2011 Ligresti ”abbia fatto pesare le sue relazioni politiche con Berlusconi, Letta (Gianni, ndr) e Ignazio La Russa“.
LA VIGILANZA AMICHEVOLE FINO A UN CERTO PUNTO. “Certamente mio padre e Berlusconi parlarono del tema Giannini”, ha poi confermato la figlia Jonella al pm. “I due sono molto amici e non parlarono esclusivamente di questo argomento. Nè credo che questa sia stata la sola occasione nella quale mio padre ha sollecitato l’ex presidente del consiglio a trovare una collocazione lavorativa a Giannini”. Di quest’ultimo parla diffusamente anche Perissinotto: “Giannini ha manifestato, quale presidente dell’Isvap, un atteggiamento non benevolente nei confronti di Generali e ci ha subissati di ispezioni. Se si confronta il numero di iniziative assunte dall’Isvap nei confronti di Generali con quelle promosse (meglio, non promosse) nei confronti, ad esempio del gruppo Ligresti, si comprende di cosa parlo”, ricorda il manager. Al quale il pm chiede lumi anche sul fatto che “Ligresti ha riferito che Giancarlo Giannini le ha segnalato professionisti a lui graditi”. E il manager replica: “Figurarsi, sarebbe stato impensabile. Io non so se ci sia sul mercato assicurativo un operatore che ha ricevuto tante attenzioni quante Giannini ha riservato a Generali”.
Perissinotto non è il solo a pensare che non si possa dire altrettanto a proposito dell’atteggiamento della vigilanza nei confronti di Fondiaria Sai che anche secondo Erbetta è stata “morbida fino al 2011. Qualcuno potrebbe obiettare che negli anni tra il 2006 e il 2009 Fondiaria risulta la società assicurativa cui Isvap ha comminato più sanzioni amministrative. Si potrebbe quindi dire che fin da allora la vigilanza sia stata rigida. Ma non è così. Se Isvap avesse realmente approfondito gli accertamenti e ne avesse tratte le inevitabili conclusioni ben altro sarebbe stato l’esito sanzionatorio”. Anche se qualcosa a un certo punto cambia. ”I Ligresti erano veramente colpiti dal ‘nuovo’ atteggiamento di Isvap”, tant’è che l’ingegnere di Paternò e la figlia Lionella quando “si recarono nella residenza dell’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, – ad Arcore – per parlare della possibile acquisizione di una piccola società assicurativa, la Mediolanum Danni, io li accompagnai e sentii con le mie orecchie quanto e come i due si lamentassero di Isvap con Berlusconi, chiedendo implicitamente un suo intervento. Registrai peraltro il sostanziale disinteresse di quest’ultimo”, ha riferito il 16 novembre 2012 l’ex ad di FonSai, Emanuele Erbetta, che fa risalire l’episodio al 2011. “Ricordo che Lionella – si legge nell’atto – nel settembre-ottobre 2011, mi chiede in almeno tre occasioni se io sapessi di favori fatti a Giannini. La prima volta mi disse che non si spiegava il nuovo e feroce atteggiamento dell’istituto nei confronti di Fondiaria Sai, cosa mai vista prima”. Secondo il manager, però, non è “casuale il fatto che Giannini ha mollato Ligresti proprio quando questi non disponeva più di quella forza imprenditoriale e politica che aveva espresso prima del 2010″.
GLI INCARICHI AL FIGLIO DI CARDIA? NON SERVE SPIEGARLI. Sempre a proposito della vigilanza, quella dei mercati finanziari in questo caso, Jonella ricorda che “ad un certo punto mio padre decise che fossero dati degli incarichi a Marco Cardia, un avvocato figlio dell’ex presidente della Consob. Marco Cardia l’ho conosciuto, non mi è parso un luminare del diritto. Non c’è bisogno di diffondersi sulle ragioni di questa decisione”. Anche Salvatore Ligresti, il 15 dicembre 2012, è stato interrogato sul tema dei rapporti tra il figlio dell’ex presidente della Consob e il gruppo FonSai. L’ingegnere di Paternò ha chiarito che fu Massimo Pini, l’ex vicepresidente di FonSai, “a suggerire che fosse incaricato come professionista legale Marco Cardia. Questa indicazione Pini l’ha data personalmente a me. Mi si chiede per quale ragione scegliessimo Cardia – ha proseguito Ligresti -, Pini mi ha spiegato che si trattava del figlio del presidente della Consob in carica. Non c’era bisogno di spiegare altro”.
“In relazione a quanto riportato da agenzie di stampa circa la collaborazione di mio figlio Marco con il gruppo Premafin (la ex holding di controllo di FonSai, ndr) quale legale ex lege 231/2001 confermo, come più volte reso noto, che nella qualità di presidente Consob mi sono astenuto dalla conoscenza e da ogni attività riguardante il gruppo – una volta appreso di tale collaborazione – lasciando l’esercizio delle attività di competenza agli uffici della Direzione generale e alla Commissione. Ricordo, come anche dichiarato da Consob che durante tale periodo sono stati svolti ben 40 interventi di vigilanza progressivamente penetranti nei confronti delle società del gruppo Premafin”, ha fatto sapere a stretto giro Lamberto Cardia, oggi presidente delle Ferrovie dello Stato.
Re: Ti devi dimettere e BASTA
Ma vuoi vedere che dietro la trombatura di Prodi c'era Napolitano?2. LETTA GALOPPINO DEL COLLE PER DUE VOLTE CHIAMA RENZI: “CARO MATTEO È IL PRESIDENTE CHE LO CHIEDE, SULLA CANCELLIERI FATE UN PASSO INDIETRO”. IL PD CHE HA AFFONDATO PRODI PER IL QUIRINALE SI RITROVA COMPATTO PER SALVARE LA CANCELLIERI -
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Re: Ti devi dimettere e BASTA
http://www.youtube.com/watch?v=cns3n2eS ... ploademail
RESET: 20 novembre. Francesca Businarolo e il caso Cancellieri
Ciao
Paolo11
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Paolo11
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Re: Ti devi dimettere e BASTA
.......................mariok ha scritto:E' una donna di potere che si è comportata come credo si comporti la stragrande maggioranza degli uomini e delle donne di potere (politici e non solo) in questo paese.paolo11 ha scritto:I votanti del PD nel forum.La vostra opinione sulla Cancellieri.
Ciao
Paolo11
Di esempi ne abbiamo a centinaia: come, giusto per citare i più recenti, quella professoressa dell’Ateneo perugino che ha raccomandato al Rettore uno studente su richiesta della ex-Governatrice dell’Umbria e che esclama “A noi chi ci ammazza?” compiaciuta del buon esito dell’operazione. O le risate di Vendola sul malcapitato giornalista che si era permesso di chieder conto al potente Riva dei tumori in quel di Taranto.
Scagli la prima pietra chi non si è mai rivolto ad un "amico" per avere un occhio di riguardo per sé o un suo familiare o per ottenere semplicemente un diritto.
Ciò non giustifica niente e nessuno (della serie "così fan tutti"), ma evidenzia il fatto che siamo di fronte ad un problema culturale prima ancora che politico.
Caro mariok Con questa manovra a mio avviso il PD perde ancora voti.Alle prossime elezioni vincerà ancora il centrodestra anche se diviso, ma sul voto saranno tutti compatti.
Ciao
Paolo11
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