Berlusconi è ancora armato e pericoloso
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Non sono così sicuro...
Se la cosa finisse qui, a mercoledi 27 novembre 2013, di sicuro troverebbe il modo di "risorgere".
Ma non andrà cosi, per fortuna.
B è vittima di se stesso e dei suoi "peccati".
E ne ha commessi tanti.
E non è il solo.
Quelli in NCD, a partire da Formigoni, certo non sono stinchi di santi.
Ne' lo sono i FI e i PD.
Per cui tutti loro ci penseranno N volte prima di chiudere la legislatura e privarsi
delle protezioni di cui godono in qualità di rappresentanti eletti.
E adesso che hanno condannato e defenestrato il corruttore capo
nonostante i suoi media e il suo potere, di certo i magistrati non si faranno
intimorire da un Razzi qualunque... partirà la caccia al corrotto.
Hanno ragione i bananas a dire che consegnato lui, si consegnano loro.
B nel frattempo ha N altri processi in corso e altri in arrivo.
C'è tutta una filmografia di comizi pieni di scempiaggini berlusconiane
anti istituzionali, anti sociali e anti morali che ben chiariscono la "cattiva fede"
del personaggio.
E non è più incensurato.
Per cui non può più godere di attenuanti in caso di future condanne.
Essendo poi dimostrato che si muove con rara maestria di burattinaio
l'arresto per evitare fughe o inquinamenti di prove diventa il minimo.
E infatti uno dei nuovi processi, il Ruby bis, riguarda proprio la corruzione
di testimoni e la falsa testimonianza dei corrotti.
B tutto questo lo sa.
E infatti ha dato ai figli Marina e Piersilvio le procure per poter
governare l'impero in caso di impedimento.
L'impedimento essendo che nel giro di poco potrebbe essere costretto
a prendere l'elicottero da Arcore e scappare in Svizzera.
O all'aeroporto di Bresso, vicino a casa mia e di zione.
E di li con jet privato farsi un pisolino e atterrare accolto come
"perseguitato politico" da qualche stato di bananas suoi pari...
Con o senza passaporto di Putin.
Secondo me è tutto organizzato.
1. elicottero sempre pronto ad Arcore
2. jet sempre pronto a Bresso
3. imbarco nottetempo dopo aver corrotto il personale dell'aeroporto
4. volo a bassa quota fino al largo di Genova, o meglio ancora fino in Svizzera
(meno di 20 minuti per le nostre forze dell'ordine per beccarlo con l'aeronatica)
5. funzionario bananas pronto ad accoglierlo come perseguitato
E' perfetto.
Alla prima voce di mandato di cattura parte.
E a quel punto voglio proprio vederli i bananas che non partono col capo che fanno...
Non disperiamo.
soloo42000
Se la cosa finisse qui, a mercoledi 27 novembre 2013, di sicuro troverebbe il modo di "risorgere".
Ma non andrà cosi, per fortuna.
B è vittima di se stesso e dei suoi "peccati".
E ne ha commessi tanti.
E non è il solo.
Quelli in NCD, a partire da Formigoni, certo non sono stinchi di santi.
Ne' lo sono i FI e i PD.
Per cui tutti loro ci penseranno N volte prima di chiudere la legislatura e privarsi
delle protezioni di cui godono in qualità di rappresentanti eletti.
E adesso che hanno condannato e defenestrato il corruttore capo
nonostante i suoi media e il suo potere, di certo i magistrati non si faranno
intimorire da un Razzi qualunque... partirà la caccia al corrotto.
Hanno ragione i bananas a dire che consegnato lui, si consegnano loro.
B nel frattempo ha N altri processi in corso e altri in arrivo.
C'è tutta una filmografia di comizi pieni di scempiaggini berlusconiane
anti istituzionali, anti sociali e anti morali che ben chiariscono la "cattiva fede"
del personaggio.
E non è più incensurato.
Per cui non può più godere di attenuanti in caso di future condanne.
Essendo poi dimostrato che si muove con rara maestria di burattinaio
l'arresto per evitare fughe o inquinamenti di prove diventa il minimo.
E infatti uno dei nuovi processi, il Ruby bis, riguarda proprio la corruzione
di testimoni e la falsa testimonianza dei corrotti.
B tutto questo lo sa.
E infatti ha dato ai figli Marina e Piersilvio le procure per poter
governare l'impero in caso di impedimento.
L'impedimento essendo che nel giro di poco potrebbe essere costretto
a prendere l'elicottero da Arcore e scappare in Svizzera.
O all'aeroporto di Bresso, vicino a casa mia e di zione.
E di li con jet privato farsi un pisolino e atterrare accolto come
"perseguitato politico" da qualche stato di bananas suoi pari...
Con o senza passaporto di Putin.
Secondo me è tutto organizzato.
1. elicottero sempre pronto ad Arcore
2. jet sempre pronto a Bresso
3. imbarco nottetempo dopo aver corrotto il personale dell'aeroporto
4. volo a bassa quota fino al largo di Genova, o meglio ancora fino in Svizzera
(meno di 20 minuti per le nostre forze dell'ordine per beccarlo con l'aeronatica)
5. funzionario bananas pronto ad accoglierlo come perseguitato
E' perfetto.
Alla prima voce di mandato di cattura parte.
E a quel punto voglio proprio vederli i bananas che non partono col capo che fanno...
Non disperiamo.
soloo42000
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Pure isse sono schiattamuort
Dopo la decadenza Forza Italia passa dal 16 al 20,3%. Weber (Ixè)
Dopo la decadenza Forza Italia passa dal 17,3 al 20,6%. Weber (Ixè) Fonte Agorà - Rai 3
Berlusconi vola nei sondaggi e la sinistra inizia a tremare
Dopo la decadenza Forza Italia passa dal 16 al 20,3%. Weber (Ixè): "Tutti i fantasmi che Berlusconi agita da tempo, i giudici e la sinistra, sono diventati realtà". E Mannheimer avverte: "L'insieme di FI e Ncd sembra avere più voti di quelli che aveva il Pdl"
Sergio Rame - Dom, 01/12/2013 - 17:54
Forza Italia macina consensi. Non c'è niente da fare. Il Pd può inciuciare quanto vuole, ma più annaspa nelle larghe intese più fa il gioco del centrodestra.
Nemmeno la decadenza da senatore riuscirà a tenere Silvio Berlusconi fuori dalla politica. Certo, bisognerà capire in quali termini continuerà ad occupare l'agone, ma su un punto tutti i sondaggisti sono concordi: "Berlusconi può vincere le prossime elezioni". E il prossimo appuntamento, a cui tutti i partiti guardano con ansia, sono le europee di maggio.
"Forza Italia con la grande coalizione di centrodestra, è data da tutti i sondaggi nettamente vincente. La vittoria del popolo di Berlusconi, dei moderati, dei liberali, dei riformisti, sarà in grado di ridare speranza al Paese. Caro Alfano, perché continuare a fare la stampella disprezzata di un governo di sinistra che non ti vuole e non ti ascolta?". Renato Brunetta, capogruppo forzista alla Camera, guarda i sondaggi con soddisfazione. I numeri parlano chiaro. Le larghe intese sono finite. La manciata di voti su cui il premier Enrico Letta può contare non porteranno l'esecutivo tanto lontano. E, poi, c'è Matteo Renzi che scalpita. Tutto sembra portare al voto anticipato. Eventualità che terrorizza la sinistra, in particolar modo il Partito democratico. A impensierirli è il risultato che potrebbe ottenere la rinata Forza Italia. "Occhio al Cavaliere - andava in giro a dire il sindaco di Firenze nei giorni scorsi - ha sette vite come i gatti". All'indomani della decadenza, in una intervista al Corriere della Sera, Massimo D'Alema ricordava che Berlusconi "ha sempre saputo risollevarsi con successo". "Non credo che scompaia dalla vita politica italiana per la sua decadenza - è il ragionamento dell'ex diesse -penso sia un giudizio politico superficiale".
Quello che per la sinistra è un incubo, per i sondaggisti è (quasi) una certezza. Questione di percentuali. Sentito dal Fatto Quotidiano, il presidente di Tecnè Carlo Buttaroni ha fatto notare che "più sale la conflittualità, più l'opinione pubblica sente la necessità di identificarsi. La vicenda della decadenza, seppur negativa, ha rafforzato l'identità di Forza Italia e Berlusconi". Ma diamo un'occhiata ai numeri che ha sul tavolo il Cavaliere. Secondo Ispo, Forza Italia sarebbe già passata dal 16 al 20,3%. Il tutto nel giro di pochi giorni. Secondo le intenzioni di voto dell’istituto Ixè elaborate per Agorà, la decadenza ha fatto guadagnare a Forza Italia 3,3 punti mentre il Pd e il Movimento 5 Stelle registrano un calo di circa mezzo punto percentuale. Secondo il presidente di Ixè Roberto Weber, quella dei forzisti è una "impennata emotiva", mentre contemporaneamente si assiste alla "sparizione del centro".
L'impennata di Berlusconi si registra, ininterrottamente, dalla caduta di Mario Monti. Sul finire del 2012 l'allora segretario Angelino Alfano aveva letteralmente affondanto i consensi del Pdl facendoli precipitare intorno al 15%. Tornato in campo il Cavaliere gli sono bastati un paio di mesi per riportare il partito sopra il 21%, mentre il Pd di Pier Luigi Bersani arretrava dal 32,5 al 25,4%. Se i sondaggi degli ultimi giorni, che danno appunto Forza Italia al 20,3%, saranno confermati, Berlusconi ha sei mesi di tempo per preparare la corsa alle europee e consolidare la propria fiducia che, stando al report di Ixè, è già crescita del 6%. D'altra parte, secondo Weber la popolarità del Cavaliere è anche dovuta dal fatto che "tutti i fantasmi che agita da tempo, i giudici e la sinistra, sono diventati realtà". A questo punto non resta che vedere se alle prossime elezioni Forza Italia si presenterà in coalizione con il Nuovo centrodestra che, ad oggi, è dato intorno al 3,5%. "L'insieme di Forza Italia e Ncd - ha spiegato al Fatto Quotidiano Renato Mannheimer - sembra avere più voti di quelli che aveva il Pdl".
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Questo come lo considerano? Un teatrino per ingannare i sudditi?
http://www.youtube.com/watch?v=K6SkyIGZs0Q
Dopo la decadenza Forza Italia passa dal 16 al 20,3%. Weber (Ixè)
Dopo la decadenza Forza Italia passa dal 17,3 al 20,6%. Weber (Ixè) Fonte Agorà - Rai 3
Berlusconi vola nei sondaggi e la sinistra inizia a tremare
Dopo la decadenza Forza Italia passa dal 16 al 20,3%. Weber (Ixè): "Tutti i fantasmi che Berlusconi agita da tempo, i giudici e la sinistra, sono diventati realtà". E Mannheimer avverte: "L'insieme di FI e Ncd sembra avere più voti di quelli che aveva il Pdl"
Sergio Rame - Dom, 01/12/2013 - 17:54
Forza Italia macina consensi. Non c'è niente da fare. Il Pd può inciuciare quanto vuole, ma più annaspa nelle larghe intese più fa il gioco del centrodestra.
Nemmeno la decadenza da senatore riuscirà a tenere Silvio Berlusconi fuori dalla politica. Certo, bisognerà capire in quali termini continuerà ad occupare l'agone, ma su un punto tutti i sondaggisti sono concordi: "Berlusconi può vincere le prossime elezioni". E il prossimo appuntamento, a cui tutti i partiti guardano con ansia, sono le europee di maggio.
"Forza Italia con la grande coalizione di centrodestra, è data da tutti i sondaggi nettamente vincente. La vittoria del popolo di Berlusconi, dei moderati, dei liberali, dei riformisti, sarà in grado di ridare speranza al Paese. Caro Alfano, perché continuare a fare la stampella disprezzata di un governo di sinistra che non ti vuole e non ti ascolta?". Renato Brunetta, capogruppo forzista alla Camera, guarda i sondaggi con soddisfazione. I numeri parlano chiaro. Le larghe intese sono finite. La manciata di voti su cui il premier Enrico Letta può contare non porteranno l'esecutivo tanto lontano. E, poi, c'è Matteo Renzi che scalpita. Tutto sembra portare al voto anticipato. Eventualità che terrorizza la sinistra, in particolar modo il Partito democratico. A impensierirli è il risultato che potrebbe ottenere la rinata Forza Italia. "Occhio al Cavaliere - andava in giro a dire il sindaco di Firenze nei giorni scorsi - ha sette vite come i gatti". All'indomani della decadenza, in una intervista al Corriere della Sera, Massimo D'Alema ricordava che Berlusconi "ha sempre saputo risollevarsi con successo". "Non credo che scompaia dalla vita politica italiana per la sua decadenza - è il ragionamento dell'ex diesse -penso sia un giudizio politico superficiale".
Quello che per la sinistra è un incubo, per i sondaggisti è (quasi) una certezza. Questione di percentuali. Sentito dal Fatto Quotidiano, il presidente di Tecnè Carlo Buttaroni ha fatto notare che "più sale la conflittualità, più l'opinione pubblica sente la necessità di identificarsi. La vicenda della decadenza, seppur negativa, ha rafforzato l'identità di Forza Italia e Berlusconi". Ma diamo un'occhiata ai numeri che ha sul tavolo il Cavaliere. Secondo Ispo, Forza Italia sarebbe già passata dal 16 al 20,3%. Il tutto nel giro di pochi giorni. Secondo le intenzioni di voto dell’istituto Ixè elaborate per Agorà, la decadenza ha fatto guadagnare a Forza Italia 3,3 punti mentre il Pd e il Movimento 5 Stelle registrano un calo di circa mezzo punto percentuale. Secondo il presidente di Ixè Roberto Weber, quella dei forzisti è una "impennata emotiva", mentre contemporaneamente si assiste alla "sparizione del centro".
L'impennata di Berlusconi si registra, ininterrottamente, dalla caduta di Mario Monti. Sul finire del 2012 l'allora segretario Angelino Alfano aveva letteralmente affondanto i consensi del Pdl facendoli precipitare intorno al 15%. Tornato in campo il Cavaliere gli sono bastati un paio di mesi per riportare il partito sopra il 21%, mentre il Pd di Pier Luigi Bersani arretrava dal 32,5 al 25,4%. Se i sondaggi degli ultimi giorni, che danno appunto Forza Italia al 20,3%, saranno confermati, Berlusconi ha sei mesi di tempo per preparare la corsa alle europee e consolidare la propria fiducia che, stando al report di Ixè, è già crescita del 6%. D'altra parte, secondo Weber la popolarità del Cavaliere è anche dovuta dal fatto che "tutti i fantasmi che agita da tempo, i giudici e la sinistra, sono diventati realtà". A questo punto non resta che vedere se alle prossime elezioni Forza Italia si presenterà in coalizione con il Nuovo centrodestra che, ad oggi, è dato intorno al 3,5%. "L'insieme di Forza Italia e Ncd - ha spiegato al Fatto Quotidiano Renato Mannheimer - sembra avere più voti di quelli che aveva il Pdl".
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Questo come lo considerano? Un teatrino per ingannare i sudditi?
http://www.youtube.com/watch?v=K6SkyIGZs0Q
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Le costolette di Silvio - 1
09
DIC 2013 16:05
1. UDITE! UDITE! NEL GIORNO DI MATTEUCCIO RENZI: DOPO LA KERMESSE DI SABATO A ROMA, ANGELINO ALFANO PENSA DI POTER RAPPRESENTARE TUTTO IL CENTRO DESTRA ALLE ELEZIONI DEL 2015, PERCHÈ SILVIO PASCALE SARÀ FUORI GIOCO E MARINA B. RESTA A BORDO CAMPO -
2. MA CRESCONO I PROBLEMI INTERNI AL SUO PARTITINO: LA PRESIDENZA AL BURATTINAIO SCHIFANI E L'ORGANIZZAZIONE A DORE MISURACA LASCIA TUTTI PERPLESSI. IDEM PER IL SINEDRIO CON CICCHITTO, SCHIFANI E, QUALCHE VOLTA, QUAGLIARIELLO. GLI ALTRI, TUTTI FUORI -
3. E' GUERRA APERTA NELLA CLAN CIELLINO TRA IL CALANTE FORMIGONI E IL RAMPANTE LUPI - 5. SULLO SFONDO IL PERICOLO DI INFILTRAZIONI MAFIOSE, VISTO IL RADICAMENTO SICULO-CAMPANO-CALABRO-PUGLIESE. TROPPE ADESIONI CHE PUZZANO DI BRUCIATO. E LO STESSO ALFANO METTE LE MANI AVANTI: I VOTI LI USEREMO COMUNQUE CONTRO LA MAFIA (CIAO CORE) -
DAGOREPORT
La kermesse di sabato agli studi de Paolis di Roma (dopo aver racimolato a stento diecimila euro per pagarne almeno le spese vive di apertura) ha consentito ad Alfano Angelino di provare ad affermarsi come leader di Ncd, anche se il suo obiettivo sarebbe, udite udite, quello di tentare la scalata alla leadership dell'intera meta campo moderata.
Nella prospettiva di elezioni a medio termine, ragionano i suoi, con Pascale Silvio non più in grado di condizionare alcunché e i rumors sempre più minacciosi che si susseguono di evoluzioni giudiziarie tese a decretare più che misure restrittive la fine politica dell'ex cavaliere, quali sono le alternative del fu Pdl?
Certo, Marina Berlusconi e' sempre li a bordo campo che si allena spinta fortissimamente dal padre (perché lui pensa che in questo paese all'improvviso) può sempre accadere di tutto, ma più le elezioni si allontanano più gli allenamenti si diradano, anche perché lei stessa mostra crescente insofferenza.
Alfano ritiene dunque di avere davanti l'occasione della sua vita se riesce ad arrivare integro all'appuntamento elettorale da celebrarsi nel 2015. Integro e immacolato, non a caso gia' sabato ha messo con forza le mani avanti sul tema delle infiltrazioni mafiose sottolineando fortemente che non vi saranno indulgenze per chi ci provera' e che chiunque dovesse votarlo, ha precisato, il voto sarà comunque usato contro la mafia.
In effetti, fa bene a sottolineare tale aspetto anche perché a ben guardare la mappa dei suoi sostenitori quasi la meta dei suoi consensi sono concentrati tra Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. In particolare, in Calabria e in Sicilia le adesioni a Ncd sono andate oltre ogni previsione. Troppi, sussurra qualcuno.
Non ci saranno, tra Camera e Senato, posti per tutti. Anche se da contrappeso a tale sbilanciamento meridionale cerca di affermarsi il blocco ciellino ben insediato a nord ma ormai caratterizzato da un permanente conflitto tra l'astro nascente Lupi e l'astro calante Formigoni che, dicono i bene informati, nelle riunioni lombarde se ne dicono e se ne danno di santaragione
Ma le crepe interne agli alfanoidi non si fermano qui. La nomina si Schifani a presidente del partito e l'organizzazione in mano al fedelissimo Dore Misuraca sta facendo salire il livello d allarme interno in tanti deputati e senatori ai quali e' stato promesso che tutti loro sono i veri soci fondatori della costituenda associazione che avrà la titolarità del simbolo e dei (futuri) beni, ma che fino a quando ciò non accade concretamente serve solo ad accrescere la diffidenza sulle reali intenzioni.
Anche le idee messe in campo su come organizzare il partito a tanti di loro sono apparse ancora troppo confuse e la stessa scelta del simbolo la sera stessa della presentazione al Tempio di Adriano ha suscitato perplessità e malumori, una per tutte l'aperto dissenso del senatore Ciccio Colucci a cui il simbolo non è piaciuto affatto e non l'ha certo mandato a dire.
Lo stesso programma del partito, seppur nelle grandi linee inquadrato dentro il solco dei sempiterni principi democristiani sembra scarso e voglia più imitare il vuoto e la leggerezza di Renzi Matteo che non un programma solido e un chiaro progetto per il paese. Anche perché non è più sufficiente invocare dio patria e famiglia come unici segni distintivi.
Angelino vuole valorizzare il merito ma intanto sta valorizzando il suo cerchio magico, i fedelissimi della prima ora anche in salsa post destra nazionale, come Saltamartini Barbara o Augello Andrea. Se le indicazioni che tutte le candidature saranno scelte con le primarie privilegiando il merito e coloro che mostrano di avere un radicamento sul territorio verranno disattese per favorire amici e compari o compagne e compagni di merenda, la sua credibilità sara' colpita e affondata.
Per intanto, si intesta comunque il merito, soprattutto grazie a quei 23 senatori che il 2 ottobre lo spinsero alla rottura, di aver scelto gli interessi del paese e non il caos berlusconegrillino. Certo, la stabilita' di Letta nipote e di Re Giorgio II e' da cimitero, come scrive il Wall Street Journal, ma bisogna anche pensare a cosa sarebbe successo senza di loro.
Senza la scissione infatti, dopo la sentenza della Consulta, inevitabile dopo tanti anni di porcate, oggi il paese sarebbe sballottato tra crisi di governo, elezioni anticipate, dimissioni di re Giorgio II, tempesta sui mercati, patrimoniale e chi più ne ha più ne metta, a cominciare dal commissariamento da parte della Troika. Eccetera. Dissociarsi dunque ha evitato guai peggiori, ma senza sapere dove andare e come saremo presto allo stesso punto di prima.
09
DIC 2013 16:05
1. UDITE! UDITE! NEL GIORNO DI MATTEUCCIO RENZI: DOPO LA KERMESSE DI SABATO A ROMA, ANGELINO ALFANO PENSA DI POTER RAPPRESENTARE TUTTO IL CENTRO DESTRA ALLE ELEZIONI DEL 2015, PERCHÈ SILVIO PASCALE SARÀ FUORI GIOCO E MARINA B. RESTA A BORDO CAMPO -
2. MA CRESCONO I PROBLEMI INTERNI AL SUO PARTITINO: LA PRESIDENZA AL BURATTINAIO SCHIFANI E L'ORGANIZZAZIONE A DORE MISURACA LASCIA TUTTI PERPLESSI. IDEM PER IL SINEDRIO CON CICCHITTO, SCHIFANI E, QUALCHE VOLTA, QUAGLIARIELLO. GLI ALTRI, TUTTI FUORI -
3. E' GUERRA APERTA NELLA CLAN CIELLINO TRA IL CALANTE FORMIGONI E IL RAMPANTE LUPI - 5. SULLO SFONDO IL PERICOLO DI INFILTRAZIONI MAFIOSE, VISTO IL RADICAMENTO SICULO-CAMPANO-CALABRO-PUGLIESE. TROPPE ADESIONI CHE PUZZANO DI BRUCIATO. E LO STESSO ALFANO METTE LE MANI AVANTI: I VOTI LI USEREMO COMUNQUE CONTRO LA MAFIA (CIAO CORE) -
DAGOREPORT
La kermesse di sabato agli studi de Paolis di Roma (dopo aver racimolato a stento diecimila euro per pagarne almeno le spese vive di apertura) ha consentito ad Alfano Angelino di provare ad affermarsi come leader di Ncd, anche se il suo obiettivo sarebbe, udite udite, quello di tentare la scalata alla leadership dell'intera meta campo moderata.
Nella prospettiva di elezioni a medio termine, ragionano i suoi, con Pascale Silvio non più in grado di condizionare alcunché e i rumors sempre più minacciosi che si susseguono di evoluzioni giudiziarie tese a decretare più che misure restrittive la fine politica dell'ex cavaliere, quali sono le alternative del fu Pdl?
Certo, Marina Berlusconi e' sempre li a bordo campo che si allena spinta fortissimamente dal padre (perché lui pensa che in questo paese all'improvviso) può sempre accadere di tutto, ma più le elezioni si allontanano più gli allenamenti si diradano, anche perché lei stessa mostra crescente insofferenza.
Alfano ritiene dunque di avere davanti l'occasione della sua vita se riesce ad arrivare integro all'appuntamento elettorale da celebrarsi nel 2015. Integro e immacolato, non a caso gia' sabato ha messo con forza le mani avanti sul tema delle infiltrazioni mafiose sottolineando fortemente che non vi saranno indulgenze per chi ci provera' e che chiunque dovesse votarlo, ha precisato, il voto sarà comunque usato contro la mafia.
In effetti, fa bene a sottolineare tale aspetto anche perché a ben guardare la mappa dei suoi sostenitori quasi la meta dei suoi consensi sono concentrati tra Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. In particolare, in Calabria e in Sicilia le adesioni a Ncd sono andate oltre ogni previsione. Troppi, sussurra qualcuno.
Non ci saranno, tra Camera e Senato, posti per tutti. Anche se da contrappeso a tale sbilanciamento meridionale cerca di affermarsi il blocco ciellino ben insediato a nord ma ormai caratterizzato da un permanente conflitto tra l'astro nascente Lupi e l'astro calante Formigoni che, dicono i bene informati, nelle riunioni lombarde se ne dicono e se ne danno di santaragione
Ma le crepe interne agli alfanoidi non si fermano qui. La nomina si Schifani a presidente del partito e l'organizzazione in mano al fedelissimo Dore Misuraca sta facendo salire il livello d allarme interno in tanti deputati e senatori ai quali e' stato promesso che tutti loro sono i veri soci fondatori della costituenda associazione che avrà la titolarità del simbolo e dei (futuri) beni, ma che fino a quando ciò non accade concretamente serve solo ad accrescere la diffidenza sulle reali intenzioni.
Anche le idee messe in campo su come organizzare il partito a tanti di loro sono apparse ancora troppo confuse e la stessa scelta del simbolo la sera stessa della presentazione al Tempio di Adriano ha suscitato perplessità e malumori, una per tutte l'aperto dissenso del senatore Ciccio Colucci a cui il simbolo non è piaciuto affatto e non l'ha certo mandato a dire.
Lo stesso programma del partito, seppur nelle grandi linee inquadrato dentro il solco dei sempiterni principi democristiani sembra scarso e voglia più imitare il vuoto e la leggerezza di Renzi Matteo che non un programma solido e un chiaro progetto per il paese. Anche perché non è più sufficiente invocare dio patria e famiglia come unici segni distintivi.
Angelino vuole valorizzare il merito ma intanto sta valorizzando il suo cerchio magico, i fedelissimi della prima ora anche in salsa post destra nazionale, come Saltamartini Barbara o Augello Andrea. Se le indicazioni che tutte le candidature saranno scelte con le primarie privilegiando il merito e coloro che mostrano di avere un radicamento sul territorio verranno disattese per favorire amici e compari o compagne e compagni di merenda, la sua credibilità sara' colpita e affondata.
Per intanto, si intesta comunque il merito, soprattutto grazie a quei 23 senatori che il 2 ottobre lo spinsero alla rottura, di aver scelto gli interessi del paese e non il caos berlusconegrillino. Certo, la stabilita' di Letta nipote e di Re Giorgio II e' da cimitero, come scrive il Wall Street Journal, ma bisogna anche pensare a cosa sarebbe successo senza di loro.
Senza la scissione infatti, dopo la sentenza della Consulta, inevitabile dopo tanti anni di porcate, oggi il paese sarebbe sballottato tra crisi di governo, elezioni anticipate, dimissioni di re Giorgio II, tempesta sui mercati, patrimoniale e chi più ne ha più ne metta, a cominciare dal commissariamento da parte della Troika. Eccetera. Dissociarsi dunque ha evitato guai peggiori, ma senza sapere dove andare e come saremo presto allo stesso punto di prima.
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
ma come ci deve arrivare angelino al 2015?
...e mentre ieri un quarantenne s'impadroniva del primo partito del Paese ...
un condannato decaduto settantaseienne calcava il palcoscenico teatrale per la presentazione dei circoli di Silvio
...
il clou ( veramente esilarante ) è stato il lancio del sito forza dudù ...con tanto di statistiche su canidi e proprietari di canidi.
come direbbe Crozza : che figata
..http://www.vanityfair.it/news/italia/13 ... lpe-pasini
...e mentre ieri un quarantenne s'impadroniva del primo partito del Paese ...
un condannato decaduto settantaseienne calcava il palcoscenico teatrale per la presentazione dei circoli di Silvio
...
il clou ( veramente esilarante ) è stato il lancio del sito forza dudù ...con tanto di statistiche su canidi e proprietari di canidi.
come direbbe Crozza : che figata
..http://www.vanityfair.it/news/italia/13 ... lpe-pasini
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Servizio pubblico. Brunetta fa un'analisi marxista della crisi. Povero Karl!
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Parlamento occupato e Rai presidiata ecco il piano d’attacco del Cavaliere
(CARMELO LOPAPA).
13/12/2013 di triskel182
ROMA— Il piano di “evasione” del Cavaliere. Se lui dentro, il caos fuori. Parlamento da paralizzare, media da presidiare. E la denuncia martellante del «colpo di Stato in atto». Non sarà una rivoluzione, ma quella cosa lì insomma non potrà attendere, dovrà scattare un minuto dopo le manette. Dicono non pensi ad altro, da quando l’arresto gli è stato inculcato come un tarlo dagli avvocati Ghedini e Longo si è passati già al piano operativo. E a poco sono valse tutte le indiscrezioni dal fronte giudiziario di queste settimane — da Napoli a Milano — sull’alta improbabilità che lo spettro delle sbarre si faccia concreto.
«Figuratevi se non si trova un pm disposto a entrare nella storia arrestando da qui a breve Silvio Berlusconi», esorcizza a modo suo quando dirigenti e parlamentari che lo vanno a trovare a Grazioli — ultimi in serata i senatori forzisti delle prime quattro commissioni per gli auguri natalizi — gli chiedono conto e ragione del proclama del giorno sulla «rivoluzione » preannunciata. È una sorta di vademecum quello che Denis Verdini, Marcello Fiori, Renato Brunetta, Marcello Dell’Utri hanno quasi costretto a mettere a punto. «Si tratta di capire se ci fanno questo regalo prima delle elezioni europee o dopo» è l’unica incognita che l’ex premier lascia pendente. Convintosi comunque che il Tribunale di sorveglianza gli negherà i servizi sociali per costringerlo ai domiciliari e impedirgli così di fare campagna elettorale.
Se tutto ciò accadesse, appunto, prima dell’appuntamento con le Europee del 25 maggio, nell’ottica dell’inner circle sarebbe tutto grasso che cola in chiave elettorale. «In ogni caso, si tratta solo di non farsi trovare impreparati e di sapere fin da ora cosa fare in quel momento» è stato il ragionamento col quale Verdini e altri lo hanno messo alle strette in questi giorni tra le angosce di Francesca Pascale e dei figli. Ne è venuta fuori una sorta di “piano C” — come Cavaliere, ma anche come carcere — nulla di scritto, ma consegne ben circostanziate ai suoi. Con l’obiettivo di provocare un bel terremoto, nell’improbabile ipotesi in cui davvero dovessero scattare arresti o comunque domiciliari. Scontato che nel simbolo per le Europee campeggerebbe il suo nome, benché decaduto e per di più se arrestato. «Per prima cosa, tua figlia Marina deve venirti a trovare in carcere e uscendo da lì denunciare il “colpo di Stato” in atto» è la prima mossa suggerita al leader di Forza Italia. Da quel momento, scatterebbe l’escalation. Non violenta, ovvio, ma forte. «Voglio che i deputati occupino l’aula di Montecitorio e i senatori quella di Palazzo Madama» è l’input lanciato da Berlusconi per fermare l’attività parlamentare. Altri dirigenti del partito negli uffici di Viale Mazzini (o Saxa Rubra) a «occupare simbolicamente alcuni locali Rai». E le reti Mediaset? Quando un consigliere moderato e dc come Gianfranco Rotondi gli ha suggerito di oscurare tutti e tre i canali per denunciare l’attacco alla democrazia, raccontano che il Cavaliere sia sbottato nell’unico momento di ilarità: «Eh no, va bene arrestato, va bene decaduto, ma devo pure rimetterci i contratti pubblicitari?». Meglio che le tre reti martellino sul «golpe», mentre con un videomessaggio, benché “impedito”, Berlusconi sogna di parlare al Paese in una sorta di evasione mediatica. Poi, ricostruzioni giornalistiche sulla «Guerra dei vent’anni», come la chiamano ad Arcore e a Cologno Monzese. Di giustizia e «persecuzione » intanto tornerà a parlare
oggi al fianco di Stefania Craxi per la presentazione del libro dedicato al leader socialista. «Io non lascerò l’Italia che amo» ripeterà.
Ieri sera, la prima di una serie di cene per gruppi con senatori. Proseguirà per giorni, anche perché il malessere è crescente. L’attesa nomina del comitato di presidenza slitta ancora, ad oggi, forse oltre. Sarebbe partito da Berlusconi l’ordine di votare ieri col M5s alla Camera sulla legge di stabilità. La manovra di avvicinamento — come l’apertura velata sull’impeachment — prosegue. Sembra però che Grillo si sia già districato dall’abbraccio «mortale». Per lui, ha tagliato corto, «sarebbe la fine ».
Da la Repubblica del 13/12/2013.
(CARMELO LOPAPA).
13/12/2013 di triskel182
ROMA— Il piano di “evasione” del Cavaliere. Se lui dentro, il caos fuori. Parlamento da paralizzare, media da presidiare. E la denuncia martellante del «colpo di Stato in atto». Non sarà una rivoluzione, ma quella cosa lì insomma non potrà attendere, dovrà scattare un minuto dopo le manette. Dicono non pensi ad altro, da quando l’arresto gli è stato inculcato come un tarlo dagli avvocati Ghedini e Longo si è passati già al piano operativo. E a poco sono valse tutte le indiscrezioni dal fronte giudiziario di queste settimane — da Napoli a Milano — sull’alta improbabilità che lo spettro delle sbarre si faccia concreto.
«Figuratevi se non si trova un pm disposto a entrare nella storia arrestando da qui a breve Silvio Berlusconi», esorcizza a modo suo quando dirigenti e parlamentari che lo vanno a trovare a Grazioli — ultimi in serata i senatori forzisti delle prime quattro commissioni per gli auguri natalizi — gli chiedono conto e ragione del proclama del giorno sulla «rivoluzione » preannunciata. È una sorta di vademecum quello che Denis Verdini, Marcello Fiori, Renato Brunetta, Marcello Dell’Utri hanno quasi costretto a mettere a punto. «Si tratta di capire se ci fanno questo regalo prima delle elezioni europee o dopo» è l’unica incognita che l’ex premier lascia pendente. Convintosi comunque che il Tribunale di sorveglianza gli negherà i servizi sociali per costringerlo ai domiciliari e impedirgli così di fare campagna elettorale.
Se tutto ciò accadesse, appunto, prima dell’appuntamento con le Europee del 25 maggio, nell’ottica dell’inner circle sarebbe tutto grasso che cola in chiave elettorale. «In ogni caso, si tratta solo di non farsi trovare impreparati e di sapere fin da ora cosa fare in quel momento» è stato il ragionamento col quale Verdini e altri lo hanno messo alle strette in questi giorni tra le angosce di Francesca Pascale e dei figli. Ne è venuta fuori una sorta di “piano C” — come Cavaliere, ma anche come carcere — nulla di scritto, ma consegne ben circostanziate ai suoi. Con l’obiettivo di provocare un bel terremoto, nell’improbabile ipotesi in cui davvero dovessero scattare arresti o comunque domiciliari. Scontato che nel simbolo per le Europee campeggerebbe il suo nome, benché decaduto e per di più se arrestato. «Per prima cosa, tua figlia Marina deve venirti a trovare in carcere e uscendo da lì denunciare il “colpo di Stato” in atto» è la prima mossa suggerita al leader di Forza Italia. Da quel momento, scatterebbe l’escalation. Non violenta, ovvio, ma forte. «Voglio che i deputati occupino l’aula di Montecitorio e i senatori quella di Palazzo Madama» è l’input lanciato da Berlusconi per fermare l’attività parlamentare. Altri dirigenti del partito negli uffici di Viale Mazzini (o Saxa Rubra) a «occupare simbolicamente alcuni locali Rai». E le reti Mediaset? Quando un consigliere moderato e dc come Gianfranco Rotondi gli ha suggerito di oscurare tutti e tre i canali per denunciare l’attacco alla democrazia, raccontano che il Cavaliere sia sbottato nell’unico momento di ilarità: «Eh no, va bene arrestato, va bene decaduto, ma devo pure rimetterci i contratti pubblicitari?». Meglio che le tre reti martellino sul «golpe», mentre con un videomessaggio, benché “impedito”, Berlusconi sogna di parlare al Paese in una sorta di evasione mediatica. Poi, ricostruzioni giornalistiche sulla «Guerra dei vent’anni», come la chiamano ad Arcore e a Cologno Monzese. Di giustizia e «persecuzione » intanto tornerà a parlare
oggi al fianco di Stefania Craxi per la presentazione del libro dedicato al leader socialista. «Io non lascerò l’Italia che amo» ripeterà.
Ieri sera, la prima di una serie di cene per gruppi con senatori. Proseguirà per giorni, anche perché il malessere è crescente. L’attesa nomina del comitato di presidenza slitta ancora, ad oggi, forse oltre. Sarebbe partito da Berlusconi l’ordine di votare ieri col M5s alla Camera sulla legge di stabilità. La manovra di avvicinamento — come l’apertura velata sull’impeachment — prosegue. Sembra però che Grillo si sia già districato dall’abbraccio «mortale». Per lui, ha tagliato corto, «sarebbe la fine ».
Da la Repubblica del 13/12/2013.
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Ho appena firmato la petizione "Annullare le leggi che assegnano al cittadino Berlusconi, 40 uomini di scorta, le Audi blindate e le protezioni alle residenze private i cui costi (oltre 3 mln di euro l'anno) gravano sui cittadini onesti." su Change.org.
È importante. Puoi firmarla anche tu? Qui c'è il link:
http://www.change.org/it/petizioni/annu ... e_petition
Grazie!
È importante. Puoi firmarla anche tu? Qui c'è il link:
http://www.change.org/it/petizioni/annu ... e_petition
Grazie!
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
il potere logora chi non ce l'ha ...PIU' .
Silvio Berlusconi, niente viaggio a Bruxelles. Il no dei magistrati alla trasferta per il vertice Ppe
...
Berlusconi non solo non ha più il passaporto, ma la sua carta d'identità porta anche il timbro "non valida per l'espatrio"... ( marò che tristezza )
http://www.huffingtonpost.it/2013/12/18 ... _ref=italy
Silvio Berlusconi, niente viaggio a Bruxelles. Il no dei magistrati alla trasferta per il vertice Ppe
...
Berlusconi non solo non ha più il passaporto, ma la sua carta d'identità porta anche il timbro "non valida per l'espatrio"... ( marò che tristezza )
http://www.huffingtonpost.it/2013/12/18 ... _ref=italy
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Anche Berlusconi taglia: chiude
i battenti la villa di Macherio
Anche Villa Gernetto è deserta da mesi, senza più personale. L’ipotesi di una messa in vendita
La spending review del Cavaliere spegne l’albero di Natale. Per gli abitanti di Macherio era diventata una tradizione, un segno nel loro paesaggio. Ogni Natale, da dietro le siepi di Villa Belvedere, la residenza della famiglia Berlusconi-Lario dei giorni belli, tutti potevano godere della vista di un gigantesco albero natalizio, un regalo al paese da parte dei facoltosi residenti. Da quest’anno non più. L’albero non è mai stato addobbato, e da domani la settecentesca villa storica che fu dei Visconti di Modrone, chiuderà i battenti.
I dipendenti avrebbero già ricevuto la lettera che comunica la fine del rapporto di lavoro. Veronica Lario, la moglie in via di separazione dall’ex premier, vive ormai da tempo a Milano. E la necessità di economie - meglio, di evitare gli sprechi - ormai coinvolge persino uno degli uomini più ricchi d’Italia. La storia dei Berlusconi a Macherio, tuttavia, continua. Le due figlie di Veronica, Barbara ed Eleonora, resteranno entrambe a vivere nell’area: nella grande cascina adiacente all’edificio storico a suo tempo acquistata dal loro padre.
La gran villa di Macherio, tra l’altro, è stato uno dei nodi più intricati della separazione tra Silvio e la moglie. Perché la proposta iniziale assegnava sì a Veronica l’uso della villa. Ma i conti di gestione, salati, li avrebbe dovuti pagare lei: nel 2010 1,8 milioni l’anno per i venti dipendenti, 487 mila euro per la sicurezza. E poi le manutenzioni, le migliorie e quant’altro. Alla fine, Veronica si è trasferita. Prima a Monza, poi a Milano. Del resto, non è soltanto villa Belvedere a essere caduta sotto i rigori della spending review famigliare. Villa Gernetto, il palazzo di Lesmo che era stato acquistato per la mai nata Università della libertà e poi divenuta sede di rappresentanza per gli eventi privati berlusconiani, è ormai deserta da molti mesi. Non dispone di personale, il riscaldamento è staccato. Nel giro stretto del Cavaliere, neppure si esclude che possa essere discretamente messa in vendita. Cosa comunque non semplice.
22 dicembre 2013
i battenti la villa di Macherio
Anche Villa Gernetto è deserta da mesi, senza più personale. L’ipotesi di una messa in vendita
La spending review del Cavaliere spegne l’albero di Natale. Per gli abitanti di Macherio era diventata una tradizione, un segno nel loro paesaggio. Ogni Natale, da dietro le siepi di Villa Belvedere, la residenza della famiglia Berlusconi-Lario dei giorni belli, tutti potevano godere della vista di un gigantesco albero natalizio, un regalo al paese da parte dei facoltosi residenti. Da quest’anno non più. L’albero non è mai stato addobbato, e da domani la settecentesca villa storica che fu dei Visconti di Modrone, chiuderà i battenti.
I dipendenti avrebbero già ricevuto la lettera che comunica la fine del rapporto di lavoro. Veronica Lario, la moglie in via di separazione dall’ex premier, vive ormai da tempo a Milano. E la necessità di economie - meglio, di evitare gli sprechi - ormai coinvolge persino uno degli uomini più ricchi d’Italia. La storia dei Berlusconi a Macherio, tuttavia, continua. Le due figlie di Veronica, Barbara ed Eleonora, resteranno entrambe a vivere nell’area: nella grande cascina adiacente all’edificio storico a suo tempo acquistata dal loro padre.
La gran villa di Macherio, tra l’altro, è stato uno dei nodi più intricati della separazione tra Silvio e la moglie. Perché la proposta iniziale assegnava sì a Veronica l’uso della villa. Ma i conti di gestione, salati, li avrebbe dovuti pagare lei: nel 2010 1,8 milioni l’anno per i venti dipendenti, 487 mila euro per la sicurezza. E poi le manutenzioni, le migliorie e quant’altro. Alla fine, Veronica si è trasferita. Prima a Monza, poi a Milano. Del resto, non è soltanto villa Belvedere a essere caduta sotto i rigori della spending review famigliare. Villa Gernetto, il palazzo di Lesmo che era stato acquistato per la mai nata Università della libertà e poi divenuta sede di rappresentanza per gli eventi privati berlusconiani, è ormai deserta da molti mesi. Non dispone di personale, il riscaldamento è staccato. Nel giro stretto del Cavaliere, neppure si esclude che possa essere discretamente messa in vendita. Cosa comunque non semplice.
22 dicembre 2013
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