movimento 9 dicembre 2013 e sindacato CGIL
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movimento 9 dicembre 2013 e sindacato CGIL
questo è il comunicato ufficiale del movimento 9 dicembre 2013
ADESSO TOCCA ALLA CGIL con lo SCIOPERO GENERALE
presentando un propria piattaforma AUTONOMA sociale e radicale.
a) dimissioni governo letta e governo di scopo per legge elettorale.
b) piano per il lavoro cgil
c) convergenza dei dazii doganali ( ora sono diversi da paese a paese)
d) piani di settore strategici ( sull' esempio delle legge francese)
e) una nuova politica strutturale sulla moneta
f) nazionalizzazione Ilva
g) riprogettazione Fondi Dotazione per aziende pubbliche e municipalizzate
h) Banca pubblica intermediari finanziari banca d' investimento
i) microcredito gestito dal pubblico per commercianti e artgiani
l) Reddito minimo garantito
m) piano per la casa popolare recupero caserme militari e zone dismesse
-------------------------------------------------------------------------------
il comunicato del movimento 9 dicembre 2013
COMUNICATO
Priverno Latina, 9 dicembre 2013
- IL POPOLO DICE BASTA -
A nome dei gruppi del coordinamento nazionale 9 dicembre 2013 , siamo a comunicarvi che la manifestazione indetta è la sintesi di tutti quei soprusi che il popolo italiano, nelle varie realtà produttive, sociali e di ogni ceto di appartenenza , sta subendo da tempo e ripetutamente da una classe politica, inefficiente, demagogica e irriverente, oramai disconosciuta non solo con l’evidente rifiuto in massa da parte degli elettori che non si recano alle urne ma anche dalla delegittimazione della Corte Costituzionale che ha rilevato gravi anomalie nella legge elettorale denominata “porcellum”.
Sintesi anche nel dire basta ai suicidi sempre più sottaciuti di tante, molte, troppe persone inermi, devastate nell’intimo e nella dignità da una serie di depravazioni messe in atto dal sistema burocratizzato e demenziale atto solo a punire: forte con i deboli ma debole con i poteri forti. Morti che gridano nella dignità di uomini soffocati giorno dopo giorno da angherie di ogni nefanda macchinazione tutelata da uno Stato orami privo di ogni buon senso civico alla tutela dei propri cittadini.
Sintesi come Equitalia anch’essa un tentacolo di una “piovra” sanguisuga che sta togliendo e impoverendo le vittime che si trovano ad esserne invischiate nel perverso meccanismo, autorizzato ed ora, anch’esso delegittimato dai Tar di varie regioni, per anomalie procedurali.
Sintesi di un popolo che vuole riprendersi la sua sovranità nazionale e monetaria, svenduta e violentata al potere finanziario da una politica mercenaria affaristica e usuraia, che ha reso la nazione sempre più povera e appetibile al predominio di un “male” che ha come scopo finale, “goccia dopo goccia” la totalità allo schiavismo dei popoli, poiché i debiti creati nei e dai governi europei, di fatto, ricadono sulle vite attuali e future di tutti noi . L’Europa doveva essere una ricchezza per cultura, fratellanza e lavoro, mantenendo le proprie radici e tradizioni dei vari popoli, hanno invece deviato il concetto mettendoci gli uni contro gli altri per questioni unicamente dei loro personali interessi, vedi il disastro pianificato dell’euro moneta.
Pertanto queste sono i motivi base per questa grande manifestazione di tutto il popolo senza colori politici, sindacali e/o associazioni di categoria oramai obsoleti che rappresentano solo s’è stessi alla mangiatoia dell’ingordigia e della casta corrotta e clientelare, in ogni settore in ogni comparto.
Rappresentiamo quindi l’omogeneità di un territorio dal Nord al Sud isole comprese, di una nazione sino a qualche tempo fa, invidiata in tutto il mondo per capacità imprenditoriale, artigianale, di bellezza unica e per le sue eccellenze in tutti i settori dalla musica alla cultura dall’agricoltura alla tecnologia etc..defraudata da una classe dirigente parassitaria e ignorante nel concetto della politica come servizio al popolo (vergogna !!!)
Il Coordinamento Nazionale 9 DICEMBRE 2013
ADESSO TOCCA ALLA CGIL con lo SCIOPERO GENERALE
presentando un propria piattaforma AUTONOMA sociale e radicale.
a) dimissioni governo letta e governo di scopo per legge elettorale.
b) piano per il lavoro cgil
c) convergenza dei dazii doganali ( ora sono diversi da paese a paese)
d) piani di settore strategici ( sull' esempio delle legge francese)
e) una nuova politica strutturale sulla moneta
f) nazionalizzazione Ilva
g) riprogettazione Fondi Dotazione per aziende pubbliche e municipalizzate
h) Banca pubblica intermediari finanziari banca d' investimento
i) microcredito gestito dal pubblico per commercianti e artgiani
l) Reddito minimo garantito
m) piano per la casa popolare recupero caserme militari e zone dismesse
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il comunicato del movimento 9 dicembre 2013
COMUNICATO
Priverno Latina, 9 dicembre 2013
- IL POPOLO DICE BASTA -
A nome dei gruppi del coordinamento nazionale 9 dicembre 2013 , siamo a comunicarvi che la manifestazione indetta è la sintesi di tutti quei soprusi che il popolo italiano, nelle varie realtà produttive, sociali e di ogni ceto di appartenenza , sta subendo da tempo e ripetutamente da una classe politica, inefficiente, demagogica e irriverente, oramai disconosciuta non solo con l’evidente rifiuto in massa da parte degli elettori che non si recano alle urne ma anche dalla delegittimazione della Corte Costituzionale che ha rilevato gravi anomalie nella legge elettorale denominata “porcellum”.
Sintesi anche nel dire basta ai suicidi sempre più sottaciuti di tante, molte, troppe persone inermi, devastate nell’intimo e nella dignità da una serie di depravazioni messe in atto dal sistema burocratizzato e demenziale atto solo a punire: forte con i deboli ma debole con i poteri forti. Morti che gridano nella dignità di uomini soffocati giorno dopo giorno da angherie di ogni nefanda macchinazione tutelata da uno Stato orami privo di ogni buon senso civico alla tutela dei propri cittadini.
Sintesi come Equitalia anch’essa un tentacolo di una “piovra” sanguisuga che sta togliendo e impoverendo le vittime che si trovano ad esserne invischiate nel perverso meccanismo, autorizzato ed ora, anch’esso delegittimato dai Tar di varie regioni, per anomalie procedurali.
Sintesi di un popolo che vuole riprendersi la sua sovranità nazionale e monetaria, svenduta e violentata al potere finanziario da una politica mercenaria affaristica e usuraia, che ha reso la nazione sempre più povera e appetibile al predominio di un “male” che ha come scopo finale, “goccia dopo goccia” la totalità allo schiavismo dei popoli, poiché i debiti creati nei e dai governi europei, di fatto, ricadono sulle vite attuali e future di tutti noi . L’Europa doveva essere una ricchezza per cultura, fratellanza e lavoro, mantenendo le proprie radici e tradizioni dei vari popoli, hanno invece deviato il concetto mettendoci gli uni contro gli altri per questioni unicamente dei loro personali interessi, vedi il disastro pianificato dell’euro moneta.
Pertanto queste sono i motivi base per questa grande manifestazione di tutto il popolo senza colori politici, sindacali e/o associazioni di categoria oramai obsoleti che rappresentano solo s’è stessi alla mangiatoia dell’ingordigia e della casta corrotta e clientelare, in ogni settore in ogni comparto.
Rappresentiamo quindi l’omogeneità di un territorio dal Nord al Sud isole comprese, di una nazione sino a qualche tempo fa, invidiata in tutto il mondo per capacità imprenditoriale, artigianale, di bellezza unica e per le sue eccellenze in tutti i settori dalla musica alla cultura dall’agricoltura alla tecnologia etc..defraudata da una classe dirigente parassitaria e ignorante nel concetto della politica come servizio al popolo (vergogna !!!)
Il Coordinamento Nazionale 9 DICEMBRE 2013
Re: movimento 9 dicembre 2013 e sindacato CGIL
Servizio Pubblico. Polizia che solidarizza con i forconi fascisti, usa la violenza con i ragazzini dell'università.
Re: movimento 9 dicembre 2013 e sindacato CGIL
L'ANALISI
Emiliano: «Protesta Forconi? Ispirata
dal pregiudicato Berlusconi e da Grillo»
Il sindaco di Bari al termine della riunione in prefettura
«C'è anche gente perbene, ma il governo dia risposte»
http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 4004.shtml
BARI - «Abbiamo due importanti leader politici come Silvio Berlusconi e Beppe Grillo che per vie diverse sostanzialmente ispirano questa protesta chiedendo l'uno ai carabinieri di disobbedire ai loro comandanti e l'altro dicendo che "se mi arrestano faremo la rivoluzione"». Così Michele Emiliano, sindaco di Bari, analizza le motivazioni alla base della protesta di Forconi di Puglia. «La criminalità organizzata - ha proseguito Emiliano al termine di una riunione in Prefettura - è presente, anche mie vecchie conoscenze ad Andria e Barletta. Hanno colpito anche alcune aziende come il pastificio Mastromauro ed Exprivia e la grande distribuzione. Ci saranno alcune persone in buona fede. Casa Pound e Forza Nuova sono qui sotto a protestare e sono unite nel sottolineare ciò che è evidente: i nostri governi vivono in una specie bolla romana, non vedendo cosa succede a chi viene sfrattato o non riesce più a pagare l’affitto del negozio. Servirebbero anche provvedimenti temporanei per lenire questi problemi con provvedimenti di legge». E ancora. «Se c'è una sofferenza il governo se ne deve fare carico, non può lasciare la gestione di questa roba a un pregiudicato, Berlusconi, o a una persona che vuole andare subito alle elezioni, Beppe Grillo, per in qualche modo ottenere un risultato politico».
LA RIUNIONE - Emiliano ha partecipato al comitato dell'ordine e la sicurezza, con all'ordine del giorno la situazione nelle città e lungo le strade assediate dai Forconi. Il prefetto Mario Tafaro ha voluto fare il punto in particolare sulle quattro città della provincia che ricadono sotto la giurisdizione della procura di Trani, oltre che su quella del capoluogo barese, dove la protesta ha mantenuto toni civili con presìdi sulla tangenziale tra Poggiofranco e Carrassi. Non altrettanto si può dire per Molfetta, invece, dove martedì alcuni gruppi di manifestanti hanno costretto centri commerciali e aziende della zona Asi a chiudere, evacuando i dipendenti. All'incontro erano presenti i sindaci oltre ai rappresentanti delle forze dell'ordine (tra gli altri c'erano il comandante provinciale dei carabinieri, Rosario Castello, e quello della forestale, Giovanni Misceo) e delle due procure competenti (erano presenti il procuratore di Bari facente funzioni, Pasquale Drago, e il procuratore aggiunto di Trani, Francesco Giannella). Come già accaduto nel vertice di questa mattina in procura a Trani, anche in prefettura a Bari è emerso forte il sospetto che dietro le proteste di questi giorni ci siano infiltrazioni criminali. Lo ha ribadito forte, all'uscita, anche lo stesso primo cittadino di Bari.
LE DECISIONI - Un'intensificazione delle misure di vigilanza è stata disposta dal comitato. «Nella riunione - spiegano dalla prefettura - sono state assunte idonee misure al fine di fronteggiare la protesta in atto e sarà fondamentale la sinergia istituzionale tra enti locali e associazioni di categoria».
12 dicembre 2013
Emiliano: «Protesta Forconi? Ispirata
dal pregiudicato Berlusconi e da Grillo»
Il sindaco di Bari al termine della riunione in prefettura
«C'è anche gente perbene, ma il governo dia risposte»
http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 4004.shtml
BARI - «Abbiamo due importanti leader politici come Silvio Berlusconi e Beppe Grillo che per vie diverse sostanzialmente ispirano questa protesta chiedendo l'uno ai carabinieri di disobbedire ai loro comandanti e l'altro dicendo che "se mi arrestano faremo la rivoluzione"». Così Michele Emiliano, sindaco di Bari, analizza le motivazioni alla base della protesta di Forconi di Puglia. «La criminalità organizzata - ha proseguito Emiliano al termine di una riunione in Prefettura - è presente, anche mie vecchie conoscenze ad Andria e Barletta. Hanno colpito anche alcune aziende come il pastificio Mastromauro ed Exprivia e la grande distribuzione. Ci saranno alcune persone in buona fede. Casa Pound e Forza Nuova sono qui sotto a protestare e sono unite nel sottolineare ciò che è evidente: i nostri governi vivono in una specie bolla romana, non vedendo cosa succede a chi viene sfrattato o non riesce più a pagare l’affitto del negozio. Servirebbero anche provvedimenti temporanei per lenire questi problemi con provvedimenti di legge». E ancora. «Se c'è una sofferenza il governo se ne deve fare carico, non può lasciare la gestione di questa roba a un pregiudicato, Berlusconi, o a una persona che vuole andare subito alle elezioni, Beppe Grillo, per in qualche modo ottenere un risultato politico».
LA RIUNIONE - Emiliano ha partecipato al comitato dell'ordine e la sicurezza, con all'ordine del giorno la situazione nelle città e lungo le strade assediate dai Forconi. Il prefetto Mario Tafaro ha voluto fare il punto in particolare sulle quattro città della provincia che ricadono sotto la giurisdizione della procura di Trani, oltre che su quella del capoluogo barese, dove la protesta ha mantenuto toni civili con presìdi sulla tangenziale tra Poggiofranco e Carrassi. Non altrettanto si può dire per Molfetta, invece, dove martedì alcuni gruppi di manifestanti hanno costretto centri commerciali e aziende della zona Asi a chiudere, evacuando i dipendenti. All'incontro erano presenti i sindaci oltre ai rappresentanti delle forze dell'ordine (tra gli altri c'erano il comandante provinciale dei carabinieri, Rosario Castello, e quello della forestale, Giovanni Misceo) e delle due procure competenti (erano presenti il procuratore di Bari facente funzioni, Pasquale Drago, e il procuratore aggiunto di Trani, Francesco Giannella). Come già accaduto nel vertice di questa mattina in procura a Trani, anche in prefettura a Bari è emerso forte il sospetto che dietro le proteste di questi giorni ci siano infiltrazioni criminali. Lo ha ribadito forte, all'uscita, anche lo stesso primo cittadino di Bari.
LE DECISIONI - Un'intensificazione delle misure di vigilanza è stata disposta dal comitato. «Nella riunione - spiegano dalla prefettura - sono state assunte idonee misure al fine di fronteggiare la protesta in atto e sarà fondamentale la sinergia istituzionale tra enti locali e associazioni di categoria».
12 dicembre 2013
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Re: movimento 9 dicembre 2013 e sindacato CGIL
l' intervista del renziano Emiliano è piena di luoghi comuni e superficialità
dobbiamo insieme chiedere l' intervento PROGRAMMATICO e di AZIONI DI PIAZZA della CGIL
prima che sia troppo tardi !!!
come forum dobbiamo essere piu progettuali
pancho dove sei ???????
dobbiamo insieme chiedere l' intervento PROGRAMMATICO e di AZIONI DI PIAZZA della CGIL
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Re: movimento 9 dicembre 2013 e sindacato CGIL
Grillo lo aveva detto molto tempo addietro che si arrivava a questo,ma i politici avevano altro da fare.La resa dei conti è appena iniziata.Datevi una mossa a fare una nuova legge elettorale e poi a casa.
E una camera sola.Non serve una camera delle regioni.
Ciao
Paolo11
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Ciao
Paolo11
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Re: movimento 9 dicembre 2013 e sindacato CGIL
paolo11 ha scritto:Grillo lo aveva detto molto tempo addietro che si arrivava a questo,ma i politici avevano altro da fare.La resa dei conti è appena iniziata.Datevi una mossa a fare una nuova legge elettorale e poi a casa.
E una camera sola.Non serve una camera delle regioni.
Ciao
Paolo11
La nuova legge elettorale (che pur ci vuole), è un falso problema della casta.
In pratica è come mettere un cappotto di astrakan ad uno scimpanzé.
Il problema non è la legge elettorale ma i politicanti del momento.
In via teorica, se possedessimo, per assurdo, la migliore legge elettorale di sempre di tutto il pianeta non cambierebbe assolutamente nulla, perché se hai personale politico di serie D, la musica è sempre la stessa.
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Re: movimento 9 dicembre 2013 e sindacato CGIL
Sciopero Forconi, Casarini: “Un pericoloso blocco sociale di estrema destra”
Parla lo storico leader No Global: “Movimento che se si coagula porterà l'Italia nelle braccia di Alba dorata. Alla rivolta contro tasse e classe politica si sostituirà presto la lotta contro gli immigrati, come accadde alla Lega negli anni 90”
di Lorenzo Galeazzi | 14 dicembre 2013
“C’è dentro gente pericolosa”. Parola di Luca Casarini, uno che di movimenti collettivi ne ha attraversati tanti. Lui è lo storico leader No Global che con le sue invettive, “violeremo la zona rossa”, occupava stabilmente le prime pagine dei giornali ai tempi delle grandi marce contro i summit internazionali. Una stagione di impegno politico che ebbe il suo drammatico epilogo a Genova nel luglio del 2001 durante le proteste contro il G8.
In un momento nel quale il mondo dell’informazione cerca di dare un nome e una connotazione quanto più precisa ai cosiddetti Forconi, “movimento in franchising” secondo La Stampa, “ribelli senza leader” per La Repubblica e “Invisibile popolo di nuovi poveri” sul manifesto, anche Casarini ci tiene a dire la sua. E lo fa, come suo solito, senza troppi peli sulla lingua: “Questo movimento è un assaggio di ciò che potrebbe accadere in Italia se un blocco sociale di destra estrema prendesse il potere”. Parole pesanti che l’ex attivista argomenta: “Gli episodi visti nelle nostre città, dalle ronde per imporre la serrata agli esercizi commerciali, agli inni nazionali scanditi col Tricolore al collo e braccio destro alzato, sono scene già viste in Grecia, in Ungheria e nella Francia del Front national”. Una rivolta frutto sì dell’esasperazione provocata dal precipitare della crisi sociale e dalle mancate risposte della classe politica, che però “ha preso, fin da subito, una piega inquietante”.
Almeno da lunedì 9 dicembre, quando la stragrande maggioranza degli autotrasportatori decide di non bloccare il Paese consegnando di fatto la protesta a un indistinto esercito di piccoli commercianti, ambulanti, padroncini, partite Iva e studenti: “Una massa indistinta di rivendicazioni e di malessere sociale che decide di consegnare la gestione delle manifestazioni ai gruppi ultras e alle organizzazioni dell’estrema destra come Casapound e Forza Nuova”, lasciando sbigottite le realtà della sinistra, sindacati, collettivi studenteschi e centri sociali, impreparate a vedere ‘le loro piazze’ colorarsi di contenuti antitetici ai loro.
“È una sorta di individualismo proprietario antipolitico e antisindacale – continua l’ex capo dei Disobbedienti – Espressione di un blocco sociale di destra che con il detonatore della crisi e il ‘catering’ di tifoserie e neofascisti ha trovato il suo momento di visibilità. Un movimento che non disdegna l’autoritarismo, un magma che se si coagula in qualcosa di più strutturato può portarci direttamente nell’Atene di Alba dorata”.
Qualcosa di più della rivolta del ceto medio contro tasse e politica, secondo l’ex portavoce dei centri sociali del Nord Est, tant’è che “molto presto l’obiettivo da distruggere cambierà: dopo la casta, i nemici da abbattere diventeranno gli immigrati, rei di sottrarre agli italiani quel poco che c’è. Parole già pronunciata in più di un presidio”. Casarini per spiegarsi fa un paragone: quello con la Lega della primissima ora che negli anni Novanta conquista il suo Veneto: “All’inizio il messaggio leghista catalizza lo spaesamento del Nord di fronte alla globalizzazione al grido di ‘Roma ladrona’, subito dopo però, impotente di fronte ai morsi della crisi, lo trasforma in un aperto atteggiamento di xenofobia e razzismo”.
Non va dimenticata poi la scena degli agenti che di fronte alla folla si levano il casco. Che, per Casarini, c’entra poco con “il gesto distensivo di fronte a una piazza oramai pacifica”. Secondo lui, al contrario, quei gesti sono figli “dell’affinità ideologica” fra forze dell’ordine e Forconi, come sostengono alcune sigle sindacali e molti poliziotti: “Se a Genova Brignole c’erano i NoTav a occupare i binari, i Carabinieri, invece che togliere l’elmetto d’ordinanza, li massacravano di botte. Per non parlare della Sapienza a Roma, dove la Celere ha caricato a freddo gli studenti dentro la cittadella universitaria”.
Fatto sta che il “blocco sociale” di cui parla Casarini fa gola a molti partiti che hanno pubblicamente abbracciato toni e contenuti della protesta: “Dalla Lega di Matteo Salvini che annuncia di voler portare i Forconi padani a Bruxelles, alla Forza Italia di Silvio Berlusconi, convinto all’ultimo di annullare l’incontro con i leader della protesta, fino a Beppe Grillo e ai suoi inviti ai poliziotti di unirsi al popolo in rivolta”.
Fino a dove si spingeranno i Forconi? “Difficile dirlo – conclude il vecchio leader delle Tute bianche – Tutto dipende da quanto a lungo la politica, per i propri fini elettorali, deciderà di strumentalizzare questa ondata di mobilitazioni”.
Parla lo storico leader No Global: “Movimento che se si coagula porterà l'Italia nelle braccia di Alba dorata. Alla rivolta contro tasse e classe politica si sostituirà presto la lotta contro gli immigrati, come accadde alla Lega negli anni 90”
di Lorenzo Galeazzi | 14 dicembre 2013
“C’è dentro gente pericolosa”. Parola di Luca Casarini, uno che di movimenti collettivi ne ha attraversati tanti. Lui è lo storico leader No Global che con le sue invettive, “violeremo la zona rossa”, occupava stabilmente le prime pagine dei giornali ai tempi delle grandi marce contro i summit internazionali. Una stagione di impegno politico che ebbe il suo drammatico epilogo a Genova nel luglio del 2001 durante le proteste contro il G8.
In un momento nel quale il mondo dell’informazione cerca di dare un nome e una connotazione quanto più precisa ai cosiddetti Forconi, “movimento in franchising” secondo La Stampa, “ribelli senza leader” per La Repubblica e “Invisibile popolo di nuovi poveri” sul manifesto, anche Casarini ci tiene a dire la sua. E lo fa, come suo solito, senza troppi peli sulla lingua: “Questo movimento è un assaggio di ciò che potrebbe accadere in Italia se un blocco sociale di destra estrema prendesse il potere”. Parole pesanti che l’ex attivista argomenta: “Gli episodi visti nelle nostre città, dalle ronde per imporre la serrata agli esercizi commerciali, agli inni nazionali scanditi col Tricolore al collo e braccio destro alzato, sono scene già viste in Grecia, in Ungheria e nella Francia del Front national”. Una rivolta frutto sì dell’esasperazione provocata dal precipitare della crisi sociale e dalle mancate risposte della classe politica, che però “ha preso, fin da subito, una piega inquietante”.
Almeno da lunedì 9 dicembre, quando la stragrande maggioranza degli autotrasportatori decide di non bloccare il Paese consegnando di fatto la protesta a un indistinto esercito di piccoli commercianti, ambulanti, padroncini, partite Iva e studenti: “Una massa indistinta di rivendicazioni e di malessere sociale che decide di consegnare la gestione delle manifestazioni ai gruppi ultras e alle organizzazioni dell’estrema destra come Casapound e Forza Nuova”, lasciando sbigottite le realtà della sinistra, sindacati, collettivi studenteschi e centri sociali, impreparate a vedere ‘le loro piazze’ colorarsi di contenuti antitetici ai loro.
“È una sorta di individualismo proprietario antipolitico e antisindacale – continua l’ex capo dei Disobbedienti – Espressione di un blocco sociale di destra che con il detonatore della crisi e il ‘catering’ di tifoserie e neofascisti ha trovato il suo momento di visibilità. Un movimento che non disdegna l’autoritarismo, un magma che se si coagula in qualcosa di più strutturato può portarci direttamente nell’Atene di Alba dorata”.
Qualcosa di più della rivolta del ceto medio contro tasse e politica, secondo l’ex portavoce dei centri sociali del Nord Est, tant’è che “molto presto l’obiettivo da distruggere cambierà: dopo la casta, i nemici da abbattere diventeranno gli immigrati, rei di sottrarre agli italiani quel poco che c’è. Parole già pronunciata in più di un presidio”. Casarini per spiegarsi fa un paragone: quello con la Lega della primissima ora che negli anni Novanta conquista il suo Veneto: “All’inizio il messaggio leghista catalizza lo spaesamento del Nord di fronte alla globalizzazione al grido di ‘Roma ladrona’, subito dopo però, impotente di fronte ai morsi della crisi, lo trasforma in un aperto atteggiamento di xenofobia e razzismo”.
Non va dimenticata poi la scena degli agenti che di fronte alla folla si levano il casco. Che, per Casarini, c’entra poco con “il gesto distensivo di fronte a una piazza oramai pacifica”. Secondo lui, al contrario, quei gesti sono figli “dell’affinità ideologica” fra forze dell’ordine e Forconi, come sostengono alcune sigle sindacali e molti poliziotti: “Se a Genova Brignole c’erano i NoTav a occupare i binari, i Carabinieri, invece che togliere l’elmetto d’ordinanza, li massacravano di botte. Per non parlare della Sapienza a Roma, dove la Celere ha caricato a freddo gli studenti dentro la cittadella universitaria”.
Fatto sta che il “blocco sociale” di cui parla Casarini fa gola a molti partiti che hanno pubblicamente abbracciato toni e contenuti della protesta: “Dalla Lega di Matteo Salvini che annuncia di voler portare i Forconi padani a Bruxelles, alla Forza Italia di Silvio Berlusconi, convinto all’ultimo di annullare l’incontro con i leader della protesta, fino a Beppe Grillo e ai suoi inviti ai poliziotti di unirsi al popolo in rivolta”.
Fino a dove si spingeranno i Forconi? “Difficile dirlo – conclude il vecchio leader delle Tute bianche – Tutto dipende da quanto a lungo la politica, per i propri fini elettorali, deciderà di strumentalizzare questa ondata di mobilitazioni”.
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Re: movimento 9 dicembre 2013 e sindacato CGIL
Neanche a me convincono troppo questi, mah
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
Robert Harris, "Archangel"
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Re: movimento 9 dicembre 2013 e sindacato CGIL
questa analisi di casarini mi sembra sbagliata e pericola.
il movimento 9 dicembre non è alba dorata.
puo diventare alba dorata
dipende dalla cgil e dagli studenti dai disoccupati.
come ho scritto in un altro post senza una iniziatica programmatica e senza una azione pacifica di piazza rischiamo veramente …alba dorata.
questa è l' intervista a casarini
il movimento 9 dicembre non è alba dorata.
puo diventare alba dorata
dipende dalla cgil e dagli studenti dai disoccupati.
come ho scritto in un altro post senza una iniziatica programmatica e senza una azione pacifica di piazza rischiamo veramente …alba dorata.
questa è l' intervista a casarini
Chi c’è in linea
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