Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
A me il 20% sembra ancora un'enormità!
La “decadenza” di un leader: l’andamento della fiducia in Berlusconi nel 2013
Pubblicato il 22 dicembre 2013 da Francesco Anania
Quando già nell’allora PDL si discuteva di primarie per scegliere il nuovo leader, ormai dodici mesi fa il 2012 era invece terminato con l’ennesimo ritorno in scena di Silvio Berlusconi, il quale aveva in seguito guidato il centrodestra con un’aggressiva campagna elettorale ad un sostanziale pareggio alle elezioni politiche di fine febbraio, pur perdendo rispetto al 2008 alcuni milioni di voti. Il 2013 che si avvia oggi a conclusione è stato però, per l’indiscusso leader del centrodestra dell’ultimo ventennio, senza dubbio l’anno più difficile. Per la condanna definitiva nel Processo Mediaset e la condanna in primo grado nel Processo Ruby. Per l’interdizione politica e la conseguente espulsione dal Parlamento dopo 19 anni. Non ultimo, per il sempre più marcato declino della fiducia nei suoi confronti da parte degli elettori: quest’ultimo aspetto emerge infatti dai dati settimanalmente rilevati dai sondaggi SWG e Ixé a partire dalla seconda metà di marzo, fino alla scorsa settimana.
Dopo le elezioni politiche di febbraio, da marzo fino a fine luglio, la fiducia nel quattro volte Presidente del Consiglio è oscillata fra il 24 e il 28 per cento, con in particolare un leggero calo dopo la formazione del Governo delle “larghe intese” a fine aprile, già recuperato con l’inizio di giugno. La flessione significativa avviene però dopo la sentenza di condanna in Cassazione a quattro anni di reclusione per frode fiscale: dal 28% del 1° agosto, a inizio settembre avevano ancora fiducia in lui il 24% degli italiani, per poi declinare ulteriormente fino al 18% del 4 ottobre, all’indomani della rinnovata fiducia al Governo Letta, dopo che lo stesso Berlusconi aveva annunciato la sfiducia del PDL in aperto dissenso con i ministri PDL guidati da Angelino Alfano. Il dato varia poco anche nel corso del mese di novembre, caratterizzato dalla frantumazione del PDL e dalla rinascita di Forza Italia, per poi avere addirittura un lieve rimbalzo positivo fino al 23% in seguito alla votazione sulla decadenza in Senato, avvenuta il 27 novembre, nonché alla decisione di Forza Italia di uscire dalla maggioranza di governo. Nel mese di dicembre, però, il trend negativo è ripreso fino al 20% della rilevazione del 13 dicembre, evidenziando come non più di un quinto degli italiani sia ormai intenzionato a dare credito al leader che ha caratterizzato gli ultimi venti anni della storia politica italiana.
La “decadenza” di un leader: l’andamento della fiducia in Berlusconi nel 2013
Pubblicato il 22 dicembre 2013 da Francesco Anania
Quando già nell’allora PDL si discuteva di primarie per scegliere il nuovo leader, ormai dodici mesi fa il 2012 era invece terminato con l’ennesimo ritorno in scena di Silvio Berlusconi, il quale aveva in seguito guidato il centrodestra con un’aggressiva campagna elettorale ad un sostanziale pareggio alle elezioni politiche di fine febbraio, pur perdendo rispetto al 2008 alcuni milioni di voti. Il 2013 che si avvia oggi a conclusione è stato però, per l’indiscusso leader del centrodestra dell’ultimo ventennio, senza dubbio l’anno più difficile. Per la condanna definitiva nel Processo Mediaset e la condanna in primo grado nel Processo Ruby. Per l’interdizione politica e la conseguente espulsione dal Parlamento dopo 19 anni. Non ultimo, per il sempre più marcato declino della fiducia nei suoi confronti da parte degli elettori: quest’ultimo aspetto emerge infatti dai dati settimanalmente rilevati dai sondaggi SWG e Ixé a partire dalla seconda metà di marzo, fino alla scorsa settimana.
Dopo le elezioni politiche di febbraio, da marzo fino a fine luglio, la fiducia nel quattro volte Presidente del Consiglio è oscillata fra il 24 e il 28 per cento, con in particolare un leggero calo dopo la formazione del Governo delle “larghe intese” a fine aprile, già recuperato con l’inizio di giugno. La flessione significativa avviene però dopo la sentenza di condanna in Cassazione a quattro anni di reclusione per frode fiscale: dal 28% del 1° agosto, a inizio settembre avevano ancora fiducia in lui il 24% degli italiani, per poi declinare ulteriormente fino al 18% del 4 ottobre, all’indomani della rinnovata fiducia al Governo Letta, dopo che lo stesso Berlusconi aveva annunciato la sfiducia del PDL in aperto dissenso con i ministri PDL guidati da Angelino Alfano. Il dato varia poco anche nel corso del mese di novembre, caratterizzato dalla frantumazione del PDL e dalla rinascita di Forza Italia, per poi avere addirittura un lieve rimbalzo positivo fino al 23% in seguito alla votazione sulla decadenza in Senato, avvenuta il 27 novembre, nonché alla decisione di Forza Italia di uscire dalla maggioranza di governo. Nel mese di dicembre, però, il trend negativo è ripreso fino al 20% della rilevazione del 13 dicembre, evidenziando come non più di un quinto degli italiani sia ormai intenzionato a dare credito al leader che ha caratterizzato gli ultimi venti anni della storia politica italiana.
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/12/ ... ti/259206/
evvaiiiiiii
A Catania l’avventura della nuova Forza Italia inizia nel peggiore dei modi. La hall dell’albergo in cui era ospitata la convention, dove erano presenti i maggiori esponenti del partito della Sicilia orientale, si è trasformata in un ring con scene da pura cavalleria rusticana. Sono volati schiaffi e pugni tra un collaboratore dell’ex Sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, e due uomini esagitati che hanno fatto irruzione nella struttura dopo l’arrivo del politico. Uno dei due, visibilmente alterato, ha lamentato, dopo aver affermato di aver procurato “50 voti”, di aver anticipato durante le scorse elezioni amministrative “50 euro per ogni disoccupato” del quartiere popolare di Librino con lo scopo di organizzare una manifestazione elettorale a sostegno dell’ex Sindaco, poi non rieletto. Somma che, a detta dell’uomo che si è professato “gravemente malato”, non è stata saldata. Stancanelli ha replicato in serata a LiveSiciliaCatania “Sono pronto a sporgere querela nei confronti di chiunque tirerà in ballo il mio nome in una vicenda in cui io sono del tutto estraneo. Non sono fatti che riguardano la mia persona” di Dario De Luca e Angelo Capuano
evvaiiiiiii
A Catania l’avventura della nuova Forza Italia inizia nel peggiore dei modi. La hall dell’albergo in cui era ospitata la convention, dove erano presenti i maggiori esponenti del partito della Sicilia orientale, si è trasformata in un ring con scene da pura cavalleria rusticana. Sono volati schiaffi e pugni tra un collaboratore dell’ex Sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, e due uomini esagitati che hanno fatto irruzione nella struttura dopo l’arrivo del politico. Uno dei due, visibilmente alterato, ha lamentato, dopo aver affermato di aver procurato “50 voti”, di aver anticipato durante le scorse elezioni amministrative “50 euro per ogni disoccupato” del quartiere popolare di Librino con lo scopo di organizzare una manifestazione elettorale a sostegno dell’ex Sindaco, poi non rieletto. Somma che, a detta dell’uomo che si è professato “gravemente malato”, non è stata saldata. Stancanelli ha replicato in serata a LiveSiciliaCatania “Sono pronto a sporgere querela nei confronti di chiunque tirerà in ballo il mio nome in una vicenda in cui io sono del tutto estraneo. Non sono fatti che riguardano la mia persona” di Dario De Luca e Angelo Capuano
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
POLITICA
22/12/2013
Berlusconi all’attacco: “Non mi arrendo
Se Pd e M5S si alleano sarà la rovina”
Il Cavaliere: «Per evitare questa minaccia abbiamo il dovere di convincere
tutti gli indecisi per ottenere la maggioranza assoluta nel Paese».
«Io non mi arrendo e non lascio il campo di battaglia». Silvio Berlusconi torna a spolverare i toni da campagna elettorale e delinea la strategia di Forza Italia per il 2014: puntare su «indecisi ed elettori `cinque stelle´ ed evitare «un accordo tra Pd e M5S che sarebbe la rovina nostra e dell’Italia». Il leader di Fi, in questi giorni, è sempre al lavoro, impegnato a dare una forte accelerata alla trasformazione del partito. Le indiscrezioni su modifiche all’organizzazione della squadra che dovrà guidare Forza Italia il prossimo anno non si arrestano. Ed a poco serve una nota ufficiale con la quale smentisce «presunte liti interne e fantomatici repulisti».
Esce allo scoperto, invece, Giovanni Toti, direttore di Studio Aperto e Tg4: non nega un suo possibile coinvolgimento di primo piano nel futuro del partito, ma lascia intendere che la decisione verrà presa dopo le feste. «Un mio impegno in Forza Italia? Credo che il presidente Berlusconi abbia intenzione di tirare le fila delle molte questioni aperte solo dopo la pausa natalizia - spiega - Allora vedremo come matureranno le condizioni. Ne parleremo, evidentemente, anche con il presidente di Mediaset Confalonieri e sentiremo cosa ne pensa anche lui».
È la conferma che qualcosa nel partito si sta muovendo. La struttura deve essere pronta a trasformarsi in una macchina d’attacco. «Entro il prossimo mese di gennaio sarò a Catania - promette Berlusconi ai ragazzi che lo ascoltano in una sala gremita della città siciliana - Faremo una passeggiata per caricare i tanti giovani e per convincere gli indecisi e ottenere la maggioranza perché senza questa il nostro Paese è ingovernabile».
L’ex premier insiste soprattutto sul tema del cambiamento. «Il nostro Paese oggi è ingovernabile perché le nostre istituzioni, quelle che ci dà la Carta Costituzionale, sono fatte non per decidere, ma per vietare», spiega.
In un secondo passaggio, sembra invece accennare alla nuova legge elettorale da fare. «Bisogna cambiare il nostro Paese e renderlo moderno, capace di competere con gli altri, di raggiungere una forma vera di democrazia e di libertà, come per esempio negli Stati Uniti dove ci son solo due grandi partiti, i repubblicani e i democratici - spiega - Se non riusciremo ad avere la maggioranza ci ritroveremo in una situazione che per dare un governo al paese bisognerà ricorrere alle larghe intese».
Ma nessuna apertura al Pd. Anzi. «Immaginate il Pd al nostro fianco dopo quello che è successo, immaginate noi al fianco del Pd? Sarebbe una rovina dunque se il Pd trovasse un’accordo con il movimento Cinque stelle - conclude - Sarebbe la nostra rovina e la rovina del Paese. Per evitare questa minaccia abbiamo il dovere di impegnarci come non abbiamo mai fatto per convincere tutti gli elettori indecisi e quelli di Cinque stelle».
http://www.lastampa.it/2013/12/22/itali ... agina.html
22/12/2013
Berlusconi all’attacco: “Non mi arrendo
Se Pd e M5S si alleano sarà la rovina”
Il Cavaliere: «Per evitare questa minaccia abbiamo il dovere di convincere
tutti gli indecisi per ottenere la maggioranza assoluta nel Paese».
«Io non mi arrendo e non lascio il campo di battaglia». Silvio Berlusconi torna a spolverare i toni da campagna elettorale e delinea la strategia di Forza Italia per il 2014: puntare su «indecisi ed elettori `cinque stelle´ ed evitare «un accordo tra Pd e M5S che sarebbe la rovina nostra e dell’Italia». Il leader di Fi, in questi giorni, è sempre al lavoro, impegnato a dare una forte accelerata alla trasformazione del partito. Le indiscrezioni su modifiche all’organizzazione della squadra che dovrà guidare Forza Italia il prossimo anno non si arrestano. Ed a poco serve una nota ufficiale con la quale smentisce «presunte liti interne e fantomatici repulisti».
Esce allo scoperto, invece, Giovanni Toti, direttore di Studio Aperto e Tg4: non nega un suo possibile coinvolgimento di primo piano nel futuro del partito, ma lascia intendere che la decisione verrà presa dopo le feste. «Un mio impegno in Forza Italia? Credo che il presidente Berlusconi abbia intenzione di tirare le fila delle molte questioni aperte solo dopo la pausa natalizia - spiega - Allora vedremo come matureranno le condizioni. Ne parleremo, evidentemente, anche con il presidente di Mediaset Confalonieri e sentiremo cosa ne pensa anche lui».
È la conferma che qualcosa nel partito si sta muovendo. La struttura deve essere pronta a trasformarsi in una macchina d’attacco. «Entro il prossimo mese di gennaio sarò a Catania - promette Berlusconi ai ragazzi che lo ascoltano in una sala gremita della città siciliana - Faremo una passeggiata per caricare i tanti giovani e per convincere gli indecisi e ottenere la maggioranza perché senza questa il nostro Paese è ingovernabile».
L’ex premier insiste soprattutto sul tema del cambiamento. «Il nostro Paese oggi è ingovernabile perché le nostre istituzioni, quelle che ci dà la Carta Costituzionale, sono fatte non per decidere, ma per vietare», spiega.
In un secondo passaggio, sembra invece accennare alla nuova legge elettorale da fare. «Bisogna cambiare il nostro Paese e renderlo moderno, capace di competere con gli altri, di raggiungere una forma vera di democrazia e di libertà, come per esempio negli Stati Uniti dove ci son solo due grandi partiti, i repubblicani e i democratici - spiega - Se non riusciremo ad avere la maggioranza ci ritroveremo in una situazione che per dare un governo al paese bisognerà ricorrere alle larghe intese».
Ma nessuna apertura al Pd. Anzi. «Immaginate il Pd al nostro fianco dopo quello che è successo, immaginate noi al fianco del Pd? Sarebbe una rovina dunque se il Pd trovasse un’accordo con il movimento Cinque stelle - conclude - Sarebbe la nostra rovina e la rovina del Paese. Per evitare questa minaccia abbiamo il dovere di impegnarci come non abbiamo mai fatto per convincere tutti gli elettori indecisi e quelli di Cinque stelle».
http://www.lastampa.it/2013/12/22/itali ... agina.html
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
28 DIC 2013 15:48
FORZA ITALIA, APPENA RI-NATA, È GIÀ RI-FINITA? - ANCHE A NATALE IL BANANA SNOBBA IL PARTITO E PUNTA SUI CLUB
Ieri riunione ristretta ad Arcore, il 26 gennaio a Milano ci sarà la consacrazione di Giovanni Toti e dei club Forza Silvio: “Sono già 6.800, l'obiettivo è quota 12mila” - Congelate invece le nomine nel partito: "Per ora non se ne parla, ogni volta che propongo una soluzione mi ritrovo con diciassette veti. Non ne posso più"…
Adalberto Signore per Il Giornale
Natale in famiglia, ma preso tra decine e decine di telefonate e qualche riunione. Ultima quella di ieri ad Arcore, con Silvio Berlusconi che continua a concentrare la sua attenzione sui club.
D'altra parte, che su Forza Italia si sia ormai convinto a prendere tempo non è certo una novità. Anche perché, ripete a chi ha occasione di sentirlo, «ogni volta che propongo una soluzione per l'organigramma del partito mi ritrovo con diciassette veti» e «questa situazione non è più sostenibile». Impossibile, insomma, superare lo stallo. Tanto che il Cavaliere non nasconde l'intenzione di voler rinviare il capitolo nomine «a data da destinarsi». L'ex premier si concentra invece anima e corpo sui Club Forza Silvio, una struttura decisamente più snella e nella quale innestare quei «volti nuovi» a cui guarda da tempo.
Lo ripete durante una riunione ristretta a Villa San Martino cui partecipano, tra gli altri, Giovanni Toti (direttore di Studio Aperto e del Tg4, con ogni probabilità uno dei futuri coordinatori di Forza Italia), Annamaria Bernini (vicecapogruppo vicario al Senato, anche lei in corsa per diventare coordinatrice) e il responsabile Internet Antonio Palmieri.
È l'occasione per fare il punto sulla situazione e per ragionare sulla kermesse in programma a Milano per domenica 26 gennaio, giorno del ventennale della nascita di Forza Italia (il discorso della discesa in campo andò in onda il 26 gennaio 1994). Una convention che potrebbe anche durare due giorni (iniziando sabato 25) e nella quale Berlusconi ha intenzione di far convergere club e partito affiancandoli formalmente. Per i Club Forza Silvio, insomma, sarebbe in qualche modo la formalizzazione di un ruolo centrale, al punto dall'essere affiancati a Forza Italia proprio nel giorno del ventennale.
D'altra parte, lo schema che ha in testa l'ex premier è chiaro e l'ha ripetuto anche ieri ad Arcore: i club devono concentrarsi sul territorio, convincere le persone e arruolare difensori del voto e rappresentanti di lista (il cosiddetto front office) mentre il partito deve svolgere funzione di coordinamento e di fund raising (il back office). «Siamo già arrivati a 6.800 Club Forza Silvio - spiega il Cavaliere in una delle tante telefonate della giornata - ma il nostro obiettivo è quota dodicimila».
Un Berlusconi attivissimo sulla macchina organizzativa, dunque. Ma che preferisce restare invece alla finestra sull'affondo a Giorgio Napolitano che arriva da Forza Italia. Che l'ex premier sia critico verso il Colle non è certo una novità e anche in questi giorni in privato si è spinto a definirlo «un uomo solo al comando» che «ha ormai varcato tutti i confini imposti dalla Costituzione».
Pubblicamente, però, tace. E quando l'ex deputato Giuseppe Moles lancia la campagna «il 31 dicembre spegni il presidente e manda in onda il tricolore» non è lui a sollecitare adesioni. Quella di Moles è una «iniziativa di dissenso pacifico» con cui si invita a non ascoltare il messaggio di fine anno di Napolitano. Subito aderiscono in molti, da Daniele Capezzone a Giancarlo Galan passando per Augusto Minzolini. E molte sono le voci critiche verso il Colle che si alzano in Forza Italia, tra cui Daniela Santanché, Mara Carfagna e Renato Brunetta (che dalle colonne de Il Mattinale picchia duro da giorni). Berlusconi resta a guardare, consapevole del rischio di aprire in prima persona un fronte tanto caldo.
Anche se in questo senso non pesano solo le convinzioni personali (dire che sia critico verso il Quirinale sarebbe un eufemismo) ma pure il fatto che l'ex premier non può lasciare campo libero a Beppe Grillo che raccoglie l'insofferenza del Paese verso le larghe intese e, dunque, verso colui che ne è il principale artefice. Insomma, s'è lasciato sfuggire in privato il Cavaliere, «ma come faccio io a difendere Napolitano?».
FORZA ITALIA, APPENA RI-NATA, È GIÀ RI-FINITA? - ANCHE A NATALE IL BANANA SNOBBA IL PARTITO E PUNTA SUI CLUB
Ieri riunione ristretta ad Arcore, il 26 gennaio a Milano ci sarà la consacrazione di Giovanni Toti e dei club Forza Silvio: “Sono già 6.800, l'obiettivo è quota 12mila” - Congelate invece le nomine nel partito: "Per ora non se ne parla, ogni volta che propongo una soluzione mi ritrovo con diciassette veti. Non ne posso più"…
Adalberto Signore per Il Giornale
Natale in famiglia, ma preso tra decine e decine di telefonate e qualche riunione. Ultima quella di ieri ad Arcore, con Silvio Berlusconi che continua a concentrare la sua attenzione sui club.
D'altra parte, che su Forza Italia si sia ormai convinto a prendere tempo non è certo una novità. Anche perché, ripete a chi ha occasione di sentirlo, «ogni volta che propongo una soluzione per l'organigramma del partito mi ritrovo con diciassette veti» e «questa situazione non è più sostenibile». Impossibile, insomma, superare lo stallo. Tanto che il Cavaliere non nasconde l'intenzione di voler rinviare il capitolo nomine «a data da destinarsi». L'ex premier si concentra invece anima e corpo sui Club Forza Silvio, una struttura decisamente più snella e nella quale innestare quei «volti nuovi» a cui guarda da tempo.
Lo ripete durante una riunione ristretta a Villa San Martino cui partecipano, tra gli altri, Giovanni Toti (direttore di Studio Aperto e del Tg4, con ogni probabilità uno dei futuri coordinatori di Forza Italia), Annamaria Bernini (vicecapogruppo vicario al Senato, anche lei in corsa per diventare coordinatrice) e il responsabile Internet Antonio Palmieri.
È l'occasione per fare il punto sulla situazione e per ragionare sulla kermesse in programma a Milano per domenica 26 gennaio, giorno del ventennale della nascita di Forza Italia (il discorso della discesa in campo andò in onda il 26 gennaio 1994). Una convention che potrebbe anche durare due giorni (iniziando sabato 25) e nella quale Berlusconi ha intenzione di far convergere club e partito affiancandoli formalmente. Per i Club Forza Silvio, insomma, sarebbe in qualche modo la formalizzazione di un ruolo centrale, al punto dall'essere affiancati a Forza Italia proprio nel giorno del ventennale.
D'altra parte, lo schema che ha in testa l'ex premier è chiaro e l'ha ripetuto anche ieri ad Arcore: i club devono concentrarsi sul territorio, convincere le persone e arruolare difensori del voto e rappresentanti di lista (il cosiddetto front office) mentre il partito deve svolgere funzione di coordinamento e di fund raising (il back office). «Siamo già arrivati a 6.800 Club Forza Silvio - spiega il Cavaliere in una delle tante telefonate della giornata - ma il nostro obiettivo è quota dodicimila».
Un Berlusconi attivissimo sulla macchina organizzativa, dunque. Ma che preferisce restare invece alla finestra sull'affondo a Giorgio Napolitano che arriva da Forza Italia. Che l'ex premier sia critico verso il Colle non è certo una novità e anche in questi giorni in privato si è spinto a definirlo «un uomo solo al comando» che «ha ormai varcato tutti i confini imposti dalla Costituzione».
Pubblicamente, però, tace. E quando l'ex deputato Giuseppe Moles lancia la campagna «il 31 dicembre spegni il presidente e manda in onda il tricolore» non è lui a sollecitare adesioni. Quella di Moles è una «iniziativa di dissenso pacifico» con cui si invita a non ascoltare il messaggio di fine anno di Napolitano. Subito aderiscono in molti, da Daniele Capezzone a Giancarlo Galan passando per Augusto Minzolini. E molte sono le voci critiche verso il Colle che si alzano in Forza Italia, tra cui Daniela Santanché, Mara Carfagna e Renato Brunetta (che dalle colonne de Il Mattinale picchia duro da giorni). Berlusconi resta a guardare, consapevole del rischio di aprire in prima persona un fronte tanto caldo.
Anche se in questo senso non pesano solo le convinzioni personali (dire che sia critico verso il Quirinale sarebbe un eufemismo) ma pure il fatto che l'ex premier non può lasciare campo libero a Beppe Grillo che raccoglie l'insofferenza del Paese verso le larghe intese e, dunque, verso colui che ne è il principale artefice. Insomma, s'è lasciato sfuggire in privato il Cavaliere, «ma come faccio io a difendere Napolitano?».
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Questo accadeva solo nella Russia sovietica
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
e anche nella Corea di Kim jong Il ...
http://www.huffingtonpost.it/2013/12/28 ... _ref=italy
Carmine Schiavone torna a Casal di Principe e mostra a Sandro Ruotolo i luoghi dove sono state sepolte tonnellate di rifiuti tossici, comprese scorie nucleari: "Ma che hanno fatto, hanno costruito sopra i fusti tossici!".
Il pentito spiega come funzionava il ciclo di smaltimento illecito: "Le cassette con i fanghi nucleari arrivavano dalla Germania attraverso questa società di Milano, che aveva a capo P.B". Ma chi è questo P.B. a cui fa riferimento Schiavone? "Non te lo dico. Sta tutto nei verbali, se te li danno, ma non te li possono dare. Si dimise dalla società quando ho verbalizzato".
che sia paolo ??? il fratello del decaduto ???
http://www.huffingtonpost.it/2013/12/28 ... _ref=italy
Carmine Schiavone torna a Casal di Principe e mostra a Sandro Ruotolo i luoghi dove sono state sepolte tonnellate di rifiuti tossici, comprese scorie nucleari: "Ma che hanno fatto, hanno costruito sopra i fusti tossici!".
Il pentito spiega come funzionava il ciclo di smaltimento illecito: "Le cassette con i fanghi nucleari arrivavano dalla Germania attraverso questa società di Milano, che aveva a capo P.B". Ma chi è questo P.B. a cui fa riferimento Schiavone? "Non te lo dico. Sta tutto nei verbali, se te li danno, ma non te li possono dare. Si dimise dalla società quando ho verbalizzato".
che sia paolo ??? il fratello del decaduto ???
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Il Cav scommette su Matteo per tornare al voto a maggio
L'ex premier, convinto che il sindaco di Firenze non possa aspettare il 2015, si muove come se fosse già in campagna elettorale: "Ci faremo trovare pronti"
Adalberto Signore - Dom, 29/12/2013 - 08:55
I due si assomigliano sotto diversi punti di vista, primo fra tutti la capacità di comunicare nelle sue diverse sfumature.
Così, il primo a cogliere che per il governo Letta la strada si sta facendo davvero in salita è Silvio Berlusconi.
Non tanto perché ormai da mesi scruta con attenzione le mosse di Matteo Renzi, sempre più convinto che il segretario del Pd non si possa permettere di aspettare il 2015 perché arriverebbe alle urne decisamente logorato.
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Quanto perché ieri il sindaco di Firenze ha usato una tattica cara all'ex premier, lasciando andare avanti i suoi fedelissimi a dire che «un rimpasto non basta» e che «l'esecutivo necessita di un cambio radicale» ma guardandosi bene dall'intervenire in prima persona sulla vicenda.
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Il Cavaliere è più o meno da quando è entrato in politica che le sue partite le gioca esattamente così, lasciandosi sempre aperto il cosiddetto piano B fino a un minuto prima di chiudere la pratica.
Lo schema, insomma, è identico.
E lascia intendere che Renzi abbia intenzione di alzare l'asticella fin quando gli è possibile.
Berlusconi nel voto anticipato ci crede fino a un certo punto, anzi chi lo ha sentito negli ultimi giorni lo ha trovato non particolarmente ottimista perché questo il senso del suo ragionamento ormai il Quirinale si è spinto così troppo avanti che difficilmente non terrà in piedi la legislatura fino al prossimo anno.
Questo in privato, perché in pubblico l'ex premier continua a voler tirare la volata ai Club Forza Silvio e non perde occasione per fare collegamenti telefonici con riunioni azzurre sparse per l'Italia.
Venerdì sera è toccato ai militanti della Giovane Italia di Armando Cesaro riuniti in un ristorante di Villaricca, nel Napoletano. Mentre questa mattina interverrà a una manifestazione organizzata da Gianfranco Micciché a Cefalù. Berlusconi è insomma deciso a premere sull'acceleratore e, male che vada, il lavoro di questi giorni servirà per lanciare la campagna elettorale delle Europee di fine maggio.
Se poi dovessero aprirsi altri scenari confida nelle riunioni ad Arcore l'ex premier ancora meglio perché «ci faremo trovare pronti».
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D'altra parte, che Renzi sia la variabile che può far saltare il banco Berlusconi lo va dicendo da tempo, convinto che se il sindaco di Firenze non prenderà le distanze dal governo segnerà la sua fine politica ancor prima di correre per Palazzo Chigi.
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E proprio nel collegamento con Villaricca il Cavaliere invita i militanti a prepararsi per il voto nel 2014. «Tenetevi pronti per fine maggio perché probabilmente andremo a votare anche per le politiche», dice nel corso della telefonata auspicando dunque l'election day.
Che potrebbe cadere il 25 maggio se si riuscisse ad approvare la nuova legge elettorale alla Camera entro fine gennaio e al Senato entro fine febbraio.
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La verità però e l'ex premier lo sa bene è che questa partita l'ha in mano Renzi e starà solo a lui decidere se staccare la spina all'esecutivo.
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Bisognerà vedere, insomma, se ha davvero ragione Mara Carfagna quando dice che ieri il segretario del Pd «ha fatto partire il countdown per il governo Letta».
Sullo sfondo, intanto, resta la vicenda Napolitano. La proposta dell'esponente di Forza Italia Giuseppe Moles di «boicottare» il messaggio di fine anno del capo dello Stato e spegnere la tv continua infatti a raccogliere adesioni, ultima in ordine di tempo quella del senatore Lucio Malan.
D'altra parte, per capire qual è il clima che si respira tra gli azzurri nei confronti del Quirinale basta dare una sbirciata a Il Mattinale - la nota quotidiana redatta dallo staff del capogruppo alla Camera Renato Brunetta dove si fa il verso a Napolitano con un polemico «'O Stato songo io».
http://www.ilgiornale.it/news/interni/c ... 79061.html
L'ex premier, convinto che il sindaco di Firenze non possa aspettare il 2015, si muove come se fosse già in campagna elettorale: "Ci faremo trovare pronti"
Adalberto Signore - Dom, 29/12/2013 - 08:55
I due si assomigliano sotto diversi punti di vista, primo fra tutti la capacità di comunicare nelle sue diverse sfumature.
Così, il primo a cogliere che per il governo Letta la strada si sta facendo davvero in salita è Silvio Berlusconi.
Non tanto perché ormai da mesi scruta con attenzione le mosse di Matteo Renzi, sempre più convinto che il segretario del Pd non si possa permettere di aspettare il 2015 perché arriverebbe alle urne decisamente logorato.
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Quanto perché ieri il sindaco di Firenze ha usato una tattica cara all'ex premier, lasciando andare avanti i suoi fedelissimi a dire che «un rimpasto non basta» e che «l'esecutivo necessita di un cambio radicale» ma guardandosi bene dall'intervenire in prima persona sulla vicenda.
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Il Cavaliere è più o meno da quando è entrato in politica che le sue partite le gioca esattamente così, lasciandosi sempre aperto il cosiddetto piano B fino a un minuto prima di chiudere la pratica.
Lo schema, insomma, è identico.
E lascia intendere che Renzi abbia intenzione di alzare l'asticella fin quando gli è possibile.
Berlusconi nel voto anticipato ci crede fino a un certo punto, anzi chi lo ha sentito negli ultimi giorni lo ha trovato non particolarmente ottimista perché questo il senso del suo ragionamento ormai il Quirinale si è spinto così troppo avanti che difficilmente non terrà in piedi la legislatura fino al prossimo anno.
Questo in privato, perché in pubblico l'ex premier continua a voler tirare la volata ai Club Forza Silvio e non perde occasione per fare collegamenti telefonici con riunioni azzurre sparse per l'Italia.
Venerdì sera è toccato ai militanti della Giovane Italia di Armando Cesaro riuniti in un ristorante di Villaricca, nel Napoletano. Mentre questa mattina interverrà a una manifestazione organizzata da Gianfranco Micciché a Cefalù. Berlusconi è insomma deciso a premere sull'acceleratore e, male che vada, il lavoro di questi giorni servirà per lanciare la campagna elettorale delle Europee di fine maggio.
Se poi dovessero aprirsi altri scenari confida nelle riunioni ad Arcore l'ex premier ancora meglio perché «ci faremo trovare pronti».
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D'altra parte, che Renzi sia la variabile che può far saltare il banco Berlusconi lo va dicendo da tempo, convinto che se il sindaco di Firenze non prenderà le distanze dal governo segnerà la sua fine politica ancor prima di correre per Palazzo Chigi.
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E proprio nel collegamento con Villaricca il Cavaliere invita i militanti a prepararsi per il voto nel 2014. «Tenetevi pronti per fine maggio perché probabilmente andremo a votare anche per le politiche», dice nel corso della telefonata auspicando dunque l'election day.
Che potrebbe cadere il 25 maggio se si riuscisse ad approvare la nuova legge elettorale alla Camera entro fine gennaio e al Senato entro fine febbraio.
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La verità però e l'ex premier lo sa bene è che questa partita l'ha in mano Renzi e starà solo a lui decidere se staccare la spina all'esecutivo.
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Bisognerà vedere, insomma, se ha davvero ragione Mara Carfagna quando dice che ieri il segretario del Pd «ha fatto partire il countdown per il governo Letta».
Sullo sfondo, intanto, resta la vicenda Napolitano. La proposta dell'esponente di Forza Italia Giuseppe Moles di «boicottare» il messaggio di fine anno del capo dello Stato e spegnere la tv continua infatti a raccogliere adesioni, ultima in ordine di tempo quella del senatore Lucio Malan.
D'altra parte, per capire qual è il clima che si respira tra gli azzurri nei confronti del Quirinale basta dare una sbirciata a Il Mattinale - la nota quotidiana redatta dallo staff del capogruppo alla Camera Renato Brunetta dove si fa il verso a Napolitano con un polemico «'O Stato songo io».
http://www.ilgiornale.it/news/interni/c ... 79061.html
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Berlusconi telefona ai giovani “Preparatevi alle elezioni”.
29/12/2013 di triskel182
Il caso
Il leader di Forza Italia: si andrà a votare nel 2014.
ROMA— Con una telefonata Silvio Berlusconi torna ad invitare i giovani del suo partito a lavorare in vista di elezioni anticipate. La telefonata dell’ex premier arriva durante una cena a Napoli tra i militanti della “Giovane Italia” e gli “Studenti per le libertà”. I giovani forzisti erano riuniti al ristorante “La Lanterna” di Villaricca. Lì fu firmato nel 1989 il patto di camorra tra politici e casalesi che ha dato vita allo sversamento dei rifiuti tossici, come rivelò all’epoca un pentito nell’ambito della maxi operazione Adelphi. Tra i proprietari del ristorante c’è il padre del coordinatore in Campania dei giovani di Forza Italia.
«Come ogni anno ci riuniamo negli ultimi giorni di dicembre per gli auguri e per fare un bilancio dell’anno trascorso e fissare gli obiettivi per il nuovo anno – spiega Armando Cesaro, vice coordinatore nazionale della “Giovane Italia” e presidente di “Studenti per le libertà” -Quest’anno con noi, tramite una telefonata, il presidente Berlusconi ci ha aiutato a fissare gli obiettivi per il prossimo anno, tra cui quello di prepararsi per nuove elezioni politiche. Il presidente ha dichiarato che nei primi mesi del prossimo anno verrà a Napoli ad incontrare tutti i militanti. I ragazzi hanno rinnovato la fiducia al presidente Berlusconi e lo attendono a braccia aperte quanto prima». La spallata al governo Letta e nuove elezioni sono nell’agenda di Berlusconi.
E l’ex premier pensa sempre a ricompattare le file del suo movimento che, raccontano i fedelissimi, vuole del tutto nuovo, «senza capi e capetti». In un attivismo politico che continua senza sosta, Berlusconi ha annunciato oggi un altro intervento telefonico a una manifestazione organizzata in Sicilia da Micciché per parlare di politica e di come prepararsi
alla spallata.
Da La Repubblica del 29/12/2013.
29/12/2013 di triskel182
Il caso
Il leader di Forza Italia: si andrà a votare nel 2014.
ROMA— Con una telefonata Silvio Berlusconi torna ad invitare i giovani del suo partito a lavorare in vista di elezioni anticipate. La telefonata dell’ex premier arriva durante una cena a Napoli tra i militanti della “Giovane Italia” e gli “Studenti per le libertà”. I giovani forzisti erano riuniti al ristorante “La Lanterna” di Villaricca. Lì fu firmato nel 1989 il patto di camorra tra politici e casalesi che ha dato vita allo sversamento dei rifiuti tossici, come rivelò all’epoca un pentito nell’ambito della maxi operazione Adelphi. Tra i proprietari del ristorante c’è il padre del coordinatore in Campania dei giovani di Forza Italia.
«Come ogni anno ci riuniamo negli ultimi giorni di dicembre per gli auguri e per fare un bilancio dell’anno trascorso e fissare gli obiettivi per il nuovo anno – spiega Armando Cesaro, vice coordinatore nazionale della “Giovane Italia” e presidente di “Studenti per le libertà” -Quest’anno con noi, tramite una telefonata, il presidente Berlusconi ci ha aiutato a fissare gli obiettivi per il prossimo anno, tra cui quello di prepararsi per nuove elezioni politiche. Il presidente ha dichiarato che nei primi mesi del prossimo anno verrà a Napoli ad incontrare tutti i militanti. I ragazzi hanno rinnovato la fiducia al presidente Berlusconi e lo attendono a braccia aperte quanto prima». La spallata al governo Letta e nuove elezioni sono nell’agenda di Berlusconi.
E l’ex premier pensa sempre a ricompattare le file del suo movimento che, raccontano i fedelissimi, vuole del tutto nuovo, «senza capi e capetti». In un attivismo politico che continua senza sosta, Berlusconi ha annunciato oggi un altro intervento telefonico a una manifestazione organizzata in Sicilia da Micciché per parlare di politica e di come prepararsi
alla spallata.
Da La Repubblica del 29/12/2013.
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
L'ha appena detto Schiavone a Servizio Pubblico!Amadeus ha scritto:
che sia paolo ??? il fratello del decaduto ???
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Sì , l'ho vista la trasmissione.myriam ha scritto:L'ha appena detto Schiavone a Servizio Pubblico!Amadeus ha scritto:
che sia paolo ??? il fratello del decaduto ???
Ruotolo vale 150 Santori.
( si poteva evitare la sceneggiata finale del "perdòno" .... a parte questo ha fatto un programma spettacolare)
vedremo le reazioni della famiglia berlusconi alla dichiarazione di Schiavone .
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