Berlusconi è ancora armato e pericoloso
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
"NON MI TAPPATE LA BOCCA"
LA SFIDA DI BERLUSCONI
In giro per tutta Italia
per fregare voti a Grillo
APPROFONDIMENTO. La strategia del Cavaliere per andare alle elezioni. Ecco perché il ritorno alle urne adesso è vicino
I becchini di Silvio: il popolo anti-Cav prepara una festa per la sua morteLa scoperta di Ferrara: il Cav è immortale. Giuliano ci presenta nove prove...
^^^^^^^^^
"CONTATTIAMO I 5 STELLE"
Berlusconi: "Contattiamo i grillini e intercettiamo i loro voti"
Al silenzio, Silvio Berlusconi, non sono ancora riuscito a costringerlo. E così, in attesa di un (possible) controdiscroso di Capodanno da opporre a quello di Giorgio Napolitano, il Cavaliere interviene al telefono a un incontro del Club Forza Silvio di Torino. Silvio suona la carica: "Sono un vecchietto, ma non posso permettermi di finire la mia avventura umana, di uomo, di impresa, di sport e di Stato come un perdente". Così Berlusconi, che ha aggiunto: "Per questo mi butterò in questa follia con tutta l'energia di cui sono ancora capace e vorrei veramente concludere questa mia missione di verità e libertà per il mio Paese, dando al mio Paese un governo liberale, che garantisca a tutti i diritti, i beni, la libertà".
La strategia - Per l'ex premier il 2014 che sta per iniziare sarà l'anno delle elezioni. Lo ha più volte confermato negli ultimi giorni, ai suoi fedelissimi e alla stampa. "Prepariamoci al voto", continua a ribadire. E a questa marcia d'avvicinamento, Berlusconi aggiunge un obiettivo: attrarre non solo i voti dei delusi, ma anche i voti dei grillini. Il leader di Forza Italia spiega: "Gli elettori del Movimento 5 Stelle sono contattabili perché non hanno un'antica affezione a questo movimento, che è nuovo, e soprattutto perché sono molto delusi e disgustati dai parlamentari che Grillo ha mandato alla Camera".
I numeri - Come sempre, poi Berlusconi snocciola i numeri: "I sondaggi ci dicono che il 40-41% degli elettori italiani è fatto da persone disgustate, deluse, indecise, che non vogliono andare a votare e se lo faranno lasceranno nell'urna una scheda bianca. Il restante 60% - sottolinea - è diviso tra noi, il Pd e il M5S. quelli del Pd è inutile contattarli perché sono teste dure, invece quelli del M5S sono contattabili". E ancora: "Gli elettori che appartengono al 40% che non va a votare e quelli che appartengono al 20% del M5S fanno 24 milioni di elettori che si possono andare a contattare per far capire loro qual è il bene del Paese, e quindi anche il loro bene". La sfida è appena iniziata.
"Non taccio" - Il Cav poi spiega: "Voglio andare in giro per l'Italia sperando che non vogliano chiudere la bocca al leader dell'opposizione democratica del Paese". E ancora: "Siamo chiamati tutti a una guerra di verità e libertà, e dobbiamo tornare allo spirito del '94. Siamo consapevoli delle difficoltà che dobbiamo affrontare e che Magistratura democratica e il Pd hanno messo in atto un progetto per far fuori il leader del centrodestra. Solo con grande passione e trasferendo agli altri la consapevolezza della situazione possiamo pensare di fare il miracolo necessario per il nostro Paese". Quindi Berlusconi fissa l'ambizioso obiettivo: "Per scongiurare la crisi e la decadenza del Paese bisogna che per la prima volta una sola forza politica conquisti il 51% dei voti".
http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... voti-.html
LA SFIDA DI BERLUSCONI
In giro per tutta Italia
per fregare voti a Grillo
APPROFONDIMENTO. La strategia del Cavaliere per andare alle elezioni. Ecco perché il ritorno alle urne adesso è vicino
I becchini di Silvio: il popolo anti-Cav prepara una festa per la sua morteLa scoperta di Ferrara: il Cav è immortale. Giuliano ci presenta nove prove...
^^^^^^^^^
"CONTATTIAMO I 5 STELLE"
Berlusconi: "Contattiamo i grillini e intercettiamo i loro voti"
Al silenzio, Silvio Berlusconi, non sono ancora riuscito a costringerlo. E così, in attesa di un (possible) controdiscroso di Capodanno da opporre a quello di Giorgio Napolitano, il Cavaliere interviene al telefono a un incontro del Club Forza Silvio di Torino. Silvio suona la carica: "Sono un vecchietto, ma non posso permettermi di finire la mia avventura umana, di uomo, di impresa, di sport e di Stato come un perdente". Così Berlusconi, che ha aggiunto: "Per questo mi butterò in questa follia con tutta l'energia di cui sono ancora capace e vorrei veramente concludere questa mia missione di verità e libertà per il mio Paese, dando al mio Paese un governo liberale, che garantisca a tutti i diritti, i beni, la libertà".
La strategia - Per l'ex premier il 2014 che sta per iniziare sarà l'anno delle elezioni. Lo ha più volte confermato negli ultimi giorni, ai suoi fedelissimi e alla stampa. "Prepariamoci al voto", continua a ribadire. E a questa marcia d'avvicinamento, Berlusconi aggiunge un obiettivo: attrarre non solo i voti dei delusi, ma anche i voti dei grillini. Il leader di Forza Italia spiega: "Gli elettori del Movimento 5 Stelle sono contattabili perché non hanno un'antica affezione a questo movimento, che è nuovo, e soprattutto perché sono molto delusi e disgustati dai parlamentari che Grillo ha mandato alla Camera".
I numeri - Come sempre, poi Berlusconi snocciola i numeri: "I sondaggi ci dicono che il 40-41% degli elettori italiani è fatto da persone disgustate, deluse, indecise, che non vogliono andare a votare e se lo faranno lasceranno nell'urna una scheda bianca. Il restante 60% - sottolinea - è diviso tra noi, il Pd e il M5S. quelli del Pd è inutile contattarli perché sono teste dure, invece quelli del M5S sono contattabili". E ancora: "Gli elettori che appartengono al 40% che non va a votare e quelli che appartengono al 20% del M5S fanno 24 milioni di elettori che si possono andare a contattare per far capire loro qual è il bene del Paese, e quindi anche il loro bene". La sfida è appena iniziata.
"Non taccio" - Il Cav poi spiega: "Voglio andare in giro per l'Italia sperando che non vogliano chiudere la bocca al leader dell'opposizione democratica del Paese". E ancora: "Siamo chiamati tutti a una guerra di verità e libertà, e dobbiamo tornare allo spirito del '94. Siamo consapevoli delle difficoltà che dobbiamo affrontare e che Magistratura democratica e il Pd hanno messo in atto un progetto per far fuori il leader del centrodestra. Solo con grande passione e trasferendo agli altri la consapevolezza della situazione possiamo pensare di fare il miracolo necessario per il nostro Paese". Quindi Berlusconi fissa l'ambizioso obiettivo: "Per scongiurare la crisi e la decadenza del Paese bisogna che per la prima volta una sola forza politica conquisti il 51% dei voti".
http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... voti-.html
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
IL BARRITO DOMENICALE
Ferrara: "Le nove vite di Berlusconi"
Il direttore de "Il Foglio": Vi racconto le nove vite del Cavaliere. Che errore ritenerlo finito..."
Passione pura, quella di Giuliano Ferrara per Silvio Berlusconi, tanto che l'Elefantino in un lungo articolo su Il Giornale premette: "Oggi parlerò in modo apologetico di Berlusconi, come fosse Babbo Natale". Poi il direttore si spende in lunghissimo excursus sul Cav, sulle sue "nove vite" e sul perenne errore di ritenerlo finito. "Quante volte Berlusconi è finito politicamente?", si chiede. Quindi ricorda tutti i funerali che furono celebrati. Si parte dal 1993 e da Cossiga, che "con affatto persuasivo, lo sconsigliò di farsi avanti, gli disse che i partiti avrebbero fatto di lui polpette". Insomma, scrive Ferrara, "prima di cominciare, Berlusconi era già finito".
Dini traditore - Si passa poi al primo governo del 1994, che "fu come una lunga sessione del Consiglio dei ministri riunita a Fort Alamo". Nel frattempo "i giornali della borghesia italiana e i portavoce dei potenti dell'epoca facevano a gara a sputtanarlo". Quindi arrivarono i contrasti con la Lega Nord. Questa fu "la terza tappa. Questo Berlusconi non finiva di finire che era appena cominciato". Quindi la crisi del suo primo governo, caratterizzata dal tradimento di Lamberto Dini, che "divenne presidente del Consiglio in virtù di un compromesso con il Cavaliere tutelato dal Quirinale". Insomma, per molti "Berlusconi era già finito una quarta volta, divorato dai manovratori sopraffini della politica di palazzo".
Scalfaro e Prodi - Si passa poi al 1996, "quando Scalfaro in base ai sondggi decise che era ora di mettere al governo l'Ulivo di Prodi e D'Alema". Il Cav cercò di fermare il blitz insieme a Gianfranco Fini, ma "Fini bloccò il tentativo e Berlusconi politicamente finì per la quinta volta". Poi perse le elezioni: "Sesta scomparsa del carissimo Berlusconi". E ancora: "Sembrava per la settima volta finito, mentre a Prodi succedevano D'Alema per una passeggiata militare nel Kosovo, Amato per il servizio indefesso allo Stato e Rutelli come candidato nel 2001". Ma non tutto andò come previsto: ricucì con la Lega e vinse le elezioni.
Tempi recenti - Ferrara continua: "Poi è finito e ri-finito molte volte", colpito da Fini e Casini. Nel 2006 l'ottava "morte", con la sconfitta alle elezioni. "Il resto della storia è troppo recente per essere ora ricordato", aggiunge l'Elefantino. Si passa per la "rivincita plebiscitaria del 2008" fino ad arrivare ai "nuovi processi, all'attacco alla vita privata eccetera. Quante altre volte è finito Berlusconi prima della sua ultima ruina? Una dozzina almeno, e il conto sale paurosamente". Ma Ferrara avverte: "Suggerisco a tutti prudenza. Berlusconi è finito troppe volte perché il giudizio sulla sua condizione presente non debba essere sospeso, con un sano e un ragionevole scetticismo".
http://www.liberoquotidiano.it/news/per ... coni-.html
Ferrara: "Le nove vite di Berlusconi"
Il direttore de "Il Foglio": Vi racconto le nove vite del Cavaliere. Che errore ritenerlo finito..."
Passione pura, quella di Giuliano Ferrara per Silvio Berlusconi, tanto che l'Elefantino in un lungo articolo su Il Giornale premette: "Oggi parlerò in modo apologetico di Berlusconi, come fosse Babbo Natale". Poi il direttore si spende in lunghissimo excursus sul Cav, sulle sue "nove vite" e sul perenne errore di ritenerlo finito. "Quante volte Berlusconi è finito politicamente?", si chiede. Quindi ricorda tutti i funerali che furono celebrati. Si parte dal 1993 e da Cossiga, che "con affatto persuasivo, lo sconsigliò di farsi avanti, gli disse che i partiti avrebbero fatto di lui polpette". Insomma, scrive Ferrara, "prima di cominciare, Berlusconi era già finito".
Dini traditore - Si passa poi al primo governo del 1994, che "fu come una lunga sessione del Consiglio dei ministri riunita a Fort Alamo". Nel frattempo "i giornali della borghesia italiana e i portavoce dei potenti dell'epoca facevano a gara a sputtanarlo". Quindi arrivarono i contrasti con la Lega Nord. Questa fu "la terza tappa. Questo Berlusconi non finiva di finire che era appena cominciato". Quindi la crisi del suo primo governo, caratterizzata dal tradimento di Lamberto Dini, che "divenne presidente del Consiglio in virtù di un compromesso con il Cavaliere tutelato dal Quirinale". Insomma, per molti "Berlusconi era già finito una quarta volta, divorato dai manovratori sopraffini della politica di palazzo".
Scalfaro e Prodi - Si passa poi al 1996, "quando Scalfaro in base ai sondggi decise che era ora di mettere al governo l'Ulivo di Prodi e D'Alema". Il Cav cercò di fermare il blitz insieme a Gianfranco Fini, ma "Fini bloccò il tentativo e Berlusconi politicamente finì per la quinta volta". Poi perse le elezioni: "Sesta scomparsa del carissimo Berlusconi". E ancora: "Sembrava per la settima volta finito, mentre a Prodi succedevano D'Alema per una passeggiata militare nel Kosovo, Amato per il servizio indefesso allo Stato e Rutelli come candidato nel 2001". Ma non tutto andò come previsto: ricucì con la Lega e vinse le elezioni.
Tempi recenti - Ferrara continua: "Poi è finito e ri-finito molte volte", colpito da Fini e Casini. Nel 2006 l'ottava "morte", con la sconfitta alle elezioni. "Il resto della storia è troppo recente per essere ora ricordato", aggiunge l'Elefantino. Si passa per la "rivincita plebiscitaria del 2008" fino ad arrivare ai "nuovi processi, all'attacco alla vita privata eccetera. Quante altre volte è finito Berlusconi prima della sua ultima ruina? Una dozzina almeno, e il conto sale paurosamente". Ma Ferrara avverte: "Suggerisco a tutti prudenza. Berlusconi è finito troppe volte perché il giudizio sulla sua condizione presente non debba essere sospeso, con un sano e un ragionevole scetticismo".
http://www.liberoquotidiano.it/news/per ... coni-.html
-
- Messaggi: 522
- Iscritto il: 18/03/2012, 10:43
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Ma non doveva andare ai servizi sociali? Che aspettano?
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Ci eravamo tanto amati.......
http://www.youtube.com/watch?v=_IcN4dRNv9I
»Personaggi
GUERRIGLIA
Minzolini contro Cicchitto: "Sei ridicolo"
Il senatore di Forza Italia replica all'esponente di Ncd: la battaglia tra i due continua
Botte da orbi tra Fabrizio Cicchitto e Augusto Minzolini. Il primo, alla vigilia di Natale, era stato indicato dal secondo come protagonista di uno telefonata furiosa con Angelino Alfano. Quindi, Cicchitto, si era "vendicato" bollando come "ridicola e grottesca" la protesta di Forza Italia, il boicottaggio televisivo del discorso di fine anno di Giorgio Napolitano. Ora la scontro tra lo "strappista" Cicchitto e il "lealista" Augusto si arricchisce con una lunga, e tagliente, replica dell'ex direttorissimo. "Non varrebbe la pena neppure di replicare all'onorevole Cicchitto - esordisce -, ma per generosità tentiamo per l'ennesima volta, probabilmente invano, di aprirgli gli occhi: qui, di ridicolo, c'è solo la linea politica assunta da lui e dai suoi".
"Ma quali sacrifici?" - Il senatore di Forza Italia - non ne ha mai fatto mistero - apprezza ben poco l'iniziativa politica di Alfano, il Nuovo Centrodestra. Minzo continua parlando di una "linea politica fragile e miope. Una linea che induce il Nuovo Centrodestra a sostenere un governo che piace a un italiano su cinque. Che costringe Alfano e soci a subire il sarcasmo del leader del Pd, cioè del loro maggiore alleato, che un giorno sì e un altro pure dichiara che si vergogna ad avere a che fare con loro. Né l'onorevole Cicchitto - riprende l'attacco - ci racconti che lui e i suoi compagni di avventura si stanno sacrificando per il bene comune, che la loro è un'assunzione di responsabilità. E' una retorica falsa - sbotta il Minzo - che possono usare con il Colle, ma non con il Paese: questo governo è inerme di fronte alla crisi economia. Riesce solo a far marchette e spesso le fa male".
"Mezzo suicidio" - La tirata dell'ex direttorissimo prosegue: "A ben guardare, quindi, tutti si riduce a un tentativo di conservare la propria poltrona. Desiderio legittimo nella logica delle vecchie nomenklature, ma drammaticamente insostenibile in un presente così drammatico. Comprendo che perquella classe dirigente che arriva direttamente dalla prima Repubblica questo può essere un epilogo accettabile, ma per quei pochi che nel Nuovo Centrodestra hanno 30, 40 o 50 anni è un mezzo suicidio". Per Minzolini "sacrificare il futuro per un presente inglorioso è una vera follia. Per cui nessuno chiede ad Alfano di tornare, in ginocchio, cospargendosi il capo di cenere. Anzi. Resti in piedi, ma abbia il coraggio di riparare a un errore di valutazione".
http://www.liberoquotidiano.it/news/per ... colo-.html
http://www.youtube.com/watch?v=_IcN4dRNv9I
»Personaggi
GUERRIGLIA
Minzolini contro Cicchitto: "Sei ridicolo"
Il senatore di Forza Italia replica all'esponente di Ncd: la battaglia tra i due continua
Botte da orbi tra Fabrizio Cicchitto e Augusto Minzolini. Il primo, alla vigilia di Natale, era stato indicato dal secondo come protagonista di uno telefonata furiosa con Angelino Alfano. Quindi, Cicchitto, si era "vendicato" bollando come "ridicola e grottesca" la protesta di Forza Italia, il boicottaggio televisivo del discorso di fine anno di Giorgio Napolitano. Ora la scontro tra lo "strappista" Cicchitto e il "lealista" Augusto si arricchisce con una lunga, e tagliente, replica dell'ex direttorissimo. "Non varrebbe la pena neppure di replicare all'onorevole Cicchitto - esordisce -, ma per generosità tentiamo per l'ennesima volta, probabilmente invano, di aprirgli gli occhi: qui, di ridicolo, c'è solo la linea politica assunta da lui e dai suoi".
"Ma quali sacrifici?" - Il senatore di Forza Italia - non ne ha mai fatto mistero - apprezza ben poco l'iniziativa politica di Alfano, il Nuovo Centrodestra. Minzo continua parlando di una "linea politica fragile e miope. Una linea che induce il Nuovo Centrodestra a sostenere un governo che piace a un italiano su cinque. Che costringe Alfano e soci a subire il sarcasmo del leader del Pd, cioè del loro maggiore alleato, che un giorno sì e un altro pure dichiara che si vergogna ad avere a che fare con loro. Né l'onorevole Cicchitto - riprende l'attacco - ci racconti che lui e i suoi compagni di avventura si stanno sacrificando per il bene comune, che la loro è un'assunzione di responsabilità. E' una retorica falsa - sbotta il Minzo - che possono usare con il Colle, ma non con il Paese: questo governo è inerme di fronte alla crisi economia. Riesce solo a far marchette e spesso le fa male".
"Mezzo suicidio" - La tirata dell'ex direttorissimo prosegue: "A ben guardare, quindi, tutti si riduce a un tentativo di conservare la propria poltrona. Desiderio legittimo nella logica delle vecchie nomenklature, ma drammaticamente insostenibile in un presente così drammatico. Comprendo che perquella classe dirigente che arriva direttamente dalla prima Repubblica questo può essere un epilogo accettabile, ma per quei pochi che nel Nuovo Centrodestra hanno 30, 40 o 50 anni è un mezzo suicidio". Per Minzolini "sacrificare il futuro per un presente inglorioso è una vera follia. Per cui nessuno chiede ad Alfano di tornare, in ginocchio, cospargendosi il capo di cenere. Anzi. Resti in piedi, ma abbia il coraggio di riparare a un errore di valutazione".
http://www.liberoquotidiano.it/news/per ... colo-.html
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
cielo 70 ha scritto:Ma non doveva andare ai servizi sociali? Che aspettano?
Ce lo stiamo chiedendo tutti.
Sembra che se ne siano dimenticati,.............................soprattutto la mitica Cancellieri.
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Silvio Berlusconi e il conflitto d'interessi, da premier un miliardo in più con gli spot. Boom di inserzioni di banche, assicurazioni e tlc
L'Huffington Post | Pubblicato: 31/12/2013 08:51 CET | Aggiornato: 31/12/2013 09:12 CET
Quando era presidente del Consiglio gli investimenti pubblicitari salivano, quando era all'opposizione calavano. Il guadagno di Silvio Berlusconi per gli spot trasmessi sulle reti Mediaset sarebbe, durante i diversi periodi di premierato tra il 1994 e il 2009, di un miliardo di euro. Un conflitto di interesse, secondo lo studio "Market-based Lobbying: Evidence from Advertising Spending in Italy", pubblicato dal National Bureau of Economic Research degli Stati Uniti e ripreso oggi da Repubblica.
Il rapporto stilato da quattro economisti (Stefano Della Vigna dell'Università di California, Ruben Durante di Science Po a Parigi e Yale, Brian G. Knight della Brown University e Eliana La Ferrara della Bocconi), parla di Lobbying indiretto, cioè "l'aumento della spesa in pubblicità sulle reti del premier da parte di gruppi di telecomunicazioni, del settore farmaceutico, della finanza o nell'industria dell'auto, per ingraziarsi Berlusconi e spingere il governo a prendere decisioni convenienti per loro", scrive Repubblica.
L'acquisto di pubblicità sulle reti Mediaset da parte di gruppi nei settori regolamentati balza sempre negli anni in cui Berlusconi è al governo. Al contrario, calano quelli sulle reti Rai. Non solo: per i quattro economisti le banche, compagnie assicurative o società di telefonia hanno così tentato di accattivarsi il favore dell'ormai senatore decaduto, comprando più spot (o spot più costosi) sulle sue reti.
"L'investimento pubblicitario aggira gli obblighi di trasparenza del finanziamento ai partiti, ma può rivelarsi molto efficace" dice Ruben Durante da Yale, uno dei quattro economisti che ha lavorato allo studio. Il tema su cui Silvio Berlusconi è stato costantemente attaccato in vent'anni di politica si traduce così in numeri: il conflitto d'interessi gli è valso un guadagno di un miliardo di euro.
L'Huffington Post | Pubblicato: 31/12/2013 08:51 CET | Aggiornato: 31/12/2013 09:12 CET
Quando era presidente del Consiglio gli investimenti pubblicitari salivano, quando era all'opposizione calavano. Il guadagno di Silvio Berlusconi per gli spot trasmessi sulle reti Mediaset sarebbe, durante i diversi periodi di premierato tra il 1994 e il 2009, di un miliardo di euro. Un conflitto di interesse, secondo lo studio "Market-based Lobbying: Evidence from Advertising Spending in Italy", pubblicato dal National Bureau of Economic Research degli Stati Uniti e ripreso oggi da Repubblica.
Il rapporto stilato da quattro economisti (Stefano Della Vigna dell'Università di California, Ruben Durante di Science Po a Parigi e Yale, Brian G. Knight della Brown University e Eliana La Ferrara della Bocconi), parla di Lobbying indiretto, cioè "l'aumento della spesa in pubblicità sulle reti del premier da parte di gruppi di telecomunicazioni, del settore farmaceutico, della finanza o nell'industria dell'auto, per ingraziarsi Berlusconi e spingere il governo a prendere decisioni convenienti per loro", scrive Repubblica.
L'acquisto di pubblicità sulle reti Mediaset da parte di gruppi nei settori regolamentati balza sempre negli anni in cui Berlusconi è al governo. Al contrario, calano quelli sulle reti Rai. Non solo: per i quattro economisti le banche, compagnie assicurative o società di telefonia hanno così tentato di accattivarsi il favore dell'ormai senatore decaduto, comprando più spot (o spot più costosi) sulle sue reti.
"L'investimento pubblicitario aggira gli obblighi di trasparenza del finanziamento ai partiti, ma può rivelarsi molto efficace" dice Ruben Durante da Yale, uno dei quattro economisti che ha lavorato allo studio. Il tema su cui Silvio Berlusconi è stato costantemente attaccato in vent'anni di politica si traduce così in numeri: il conflitto d'interessi gli è valso un guadagno di un miliardo di euro.
-
- Messaggi: 2102
- Iscritto il: 21/02/2012, 22:29
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Auguro al caimano e a tutta sforza itaglia un 2014 tremendo e colmo di sciagure. Spero di vedervi tutti a potare alberi e riparare buche stradali
E pure ai finti scissionisti, ovviamente
E pure ai finti scissionisti, ovviamente
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
Robert Harris, "Archangel"
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Berlusconi, domiciliari o servizi sociali sul caso Mediaset decisione in primavera
(LIANA MILELLA).
03/01/2014 di triskel182
Ma con una nuova condanna l’ex premier rischia il carcere.
ROMA— Berlusconi, le elezioni europee del 24 maggio, la campagna elettorale che le precede… e la sua condanna per Mediaset a 4 anni, ridotti a 9 mesi grazie all’indulto del 2006.
Molti italiani si stanno chiedendo come sia mai possibile che a una sentenza così pesante non abbia ancora fatto seguito l’immediata esecuzione della pena, che pare si sia persa in una sorta di limbo indistinto.
Vediamo come è considerato “normale” che ciò avvenga, quali potranno essere i tempi della futura pena, quali gli effetti di eventuali altre condanne e soprattutto come tutto questo s’incrocia con lo scenario politico dei prossimi mesi, compresa la pressione dell’ex Cavaliere per andare al più presto al voto.
Se è stato condannato il primo agosto per frode fiscale, se la sentenza è definitiva da quel momento, se anche le motivazioni sono state depositate il 29 agosto, com’è possibile che Berlusconi non stia scontando ancora la pena inflitta?
A sentire i magistrati di Milano, la ragione è molto semplice.
Questi tempi lunghi vengono considerati “fisiologici”, nel senso che i tribunali di sorveglianza sono oberati di lavoro, e sulle loro scrivanie hanno la priorità i processi con i detenuti.
Prima di ricordare i dettagli del caso Berlusconi, va subito detto che, secondo le stime raccolte ieri nello stesso palazzo di giustizia, la decisiva udienza del tribunale di sorveglianza per Berlusconi dovrebbe svolgersi tra marzo e aprile.
Subito dopo il leader di Forza Italia comincerà a scontare la pena “affidato” ai servizi sociali.
Perché Berlusconi, anche per 9 mesi, non va in carcere?
Rapido flashback su cosa è accaduto dal primo agosto e sulle leggi in materia. La condanna a 4 anni è “scontata” grazie all’indulto di 3 anni; resta un anno, ulteriormente scontato di 45 giorni (legge Gozzini) ogni sei mesi, quindi rimangono 9 mesi; fino a tre anni (ma col decreto legge Cancellieri del 17 dicembre fino a 4 anni) non si va in carcere, ma si può chiedere l’affidamento ai servizi sociali oppure in alternativa gli arresti domiciliari; il 15 ottobre Berlusconi ha optato per la prima ipotesi, ma non ha presentato dettagli ulteriori.
Perché è libero anche se ha perso lo scudo di senatore da quando palazzo
Madama, il 27 novembre, ha votato per la sua decadenza?
Qui sta l’anomalia. La procedura, come sempre, è complicata. Sarà il tribunale di sorveglianza di Milano a decidere se concedere o negare a Berlusconi l’affi-damento ai servizi. I suoi legali sostengono addirittura che sarebbe “strano se ciò avvenisse prima di un anno”, perché questi sono per loro “i tempi normali”, in quanto il tribunale prima deve prendere in esame i casi dei detenuti che sono giunti a ridosso del fine pena e chiedono l’affidamento. I magistrati della procura di Milano invece considerano “normale” un tempo ridotto della metà. Da qui la previsione che in primavera, tra marzo e aprile, si deciderà.
E quindi Berlusconi quando comincerà a scontare la pena?
Il presidente del tribunale di sorveglianza di Milano Pasquale Nobile De Santis, per fine di gennaio, farà il calendario della prossima primavera e fisserà anche il giorno per Berlusconi, il quale, a quel punto, comincerà i colloqui con gli assistenti sociali per esporre la sua proposta per scontare la pena.
Il tribunale, che in un sola udienza tratterà più casi (di solito tra i 20 e i 40), ha due strade: accogliere l’istanza di affidamento ai servizi oppure respingerla e mandare Berlusconi ai domiciliari. In entrambi i casi l’esecuzione è rapida perché il tribunale emette subito l’ordinanza.
Berlusconi, a quel punto, potrà fare una “normale” campagna elettorale?
Come “affidato” i suoi movimenti dovranno essere tutti rigidamente autorizzati, da uno spostamento tra Roma (dove ha fissato la residenza) e Milano, a un incontro politico, a un’intervista in tv. Ogni volta dovrà presentare un’istanza al magistrato di sorveglianza. Molto più rigido lo stato di detenuto ai domiciliari, per il quale, col decreto Cancellieri, rischia anche il braccialetto elettronico. Se il giudice non glielo fa mettere dovrà motivare per iscritto la ragione.
Perché, allora, Berlusconi insiste per andare a votare per le politiche a metà 2014 quando sarà già in esecuzione pena?
Per la semplice ragione che i “suoi” calcoli sono diversi e conta in un’esecuzione più tardiva, l’autunno per esempio, che gli dia la possibilità di gestire in piena libertà il voto europeo e un eventuale voto politico. In caso contrario, già si prepara a gridare a una giustizia a orologeria per fermarlo.
Che cosa accadrà qualora dovesse intervenire un’altra condanna oppure un arresto per un’altra inchiesta?
A guardare la sua situazione giudiziaria, quella peggiore, dal suo punto di vista, è il caso Ruby Uno. Il processo d’appello potrebbe essere fissato per la tarda primavera e concludersi prima dell’estate in poche udienze. Si ripeterebbe lo stesso scenario di Mediaset, con una Cassazione che stavolta però, senza la prescrizione incombente, potrebbe chiudere la vicenda all’inizio del 2015. In caso di nuova condanna superiore a due anni, Berlusconi perderebbe subito i benefici dell’indulto per Mediaset e ci sarebbe il cumulo con la nuova pena. Con reati gravi come i suoi, l’ex premier rischia il carcere, salvo che non intervenga una norma che escluda definitivamente gli over 75 dalla galera.
Da La Repubblica del 03/01/2014.
(LIANA MILELLA).
03/01/2014 di triskel182
Ma con una nuova condanna l’ex premier rischia il carcere.
ROMA— Berlusconi, le elezioni europee del 24 maggio, la campagna elettorale che le precede… e la sua condanna per Mediaset a 4 anni, ridotti a 9 mesi grazie all’indulto del 2006.
Molti italiani si stanno chiedendo come sia mai possibile che a una sentenza così pesante non abbia ancora fatto seguito l’immediata esecuzione della pena, che pare si sia persa in una sorta di limbo indistinto.
Vediamo come è considerato “normale” che ciò avvenga, quali potranno essere i tempi della futura pena, quali gli effetti di eventuali altre condanne e soprattutto come tutto questo s’incrocia con lo scenario politico dei prossimi mesi, compresa la pressione dell’ex Cavaliere per andare al più presto al voto.
Se è stato condannato il primo agosto per frode fiscale, se la sentenza è definitiva da quel momento, se anche le motivazioni sono state depositate il 29 agosto, com’è possibile che Berlusconi non stia scontando ancora la pena inflitta?
A sentire i magistrati di Milano, la ragione è molto semplice.
Questi tempi lunghi vengono considerati “fisiologici”, nel senso che i tribunali di sorveglianza sono oberati di lavoro, e sulle loro scrivanie hanno la priorità i processi con i detenuti.
Prima di ricordare i dettagli del caso Berlusconi, va subito detto che, secondo le stime raccolte ieri nello stesso palazzo di giustizia, la decisiva udienza del tribunale di sorveglianza per Berlusconi dovrebbe svolgersi tra marzo e aprile.
Subito dopo il leader di Forza Italia comincerà a scontare la pena “affidato” ai servizi sociali.
Perché Berlusconi, anche per 9 mesi, non va in carcere?
Rapido flashback su cosa è accaduto dal primo agosto e sulle leggi in materia. La condanna a 4 anni è “scontata” grazie all’indulto di 3 anni; resta un anno, ulteriormente scontato di 45 giorni (legge Gozzini) ogni sei mesi, quindi rimangono 9 mesi; fino a tre anni (ma col decreto legge Cancellieri del 17 dicembre fino a 4 anni) non si va in carcere, ma si può chiedere l’affidamento ai servizi sociali oppure in alternativa gli arresti domiciliari; il 15 ottobre Berlusconi ha optato per la prima ipotesi, ma non ha presentato dettagli ulteriori.
Perché è libero anche se ha perso lo scudo di senatore da quando palazzo
Madama, il 27 novembre, ha votato per la sua decadenza?
Qui sta l’anomalia. La procedura, come sempre, è complicata. Sarà il tribunale di sorveglianza di Milano a decidere se concedere o negare a Berlusconi l’affi-damento ai servizi. I suoi legali sostengono addirittura che sarebbe “strano se ciò avvenisse prima di un anno”, perché questi sono per loro “i tempi normali”, in quanto il tribunale prima deve prendere in esame i casi dei detenuti che sono giunti a ridosso del fine pena e chiedono l’affidamento. I magistrati della procura di Milano invece considerano “normale” un tempo ridotto della metà. Da qui la previsione che in primavera, tra marzo e aprile, si deciderà.
E quindi Berlusconi quando comincerà a scontare la pena?
Il presidente del tribunale di sorveglianza di Milano Pasquale Nobile De Santis, per fine di gennaio, farà il calendario della prossima primavera e fisserà anche il giorno per Berlusconi, il quale, a quel punto, comincerà i colloqui con gli assistenti sociali per esporre la sua proposta per scontare la pena.
Il tribunale, che in un sola udienza tratterà più casi (di solito tra i 20 e i 40), ha due strade: accogliere l’istanza di affidamento ai servizi oppure respingerla e mandare Berlusconi ai domiciliari. In entrambi i casi l’esecuzione è rapida perché il tribunale emette subito l’ordinanza.
Berlusconi, a quel punto, potrà fare una “normale” campagna elettorale?
Come “affidato” i suoi movimenti dovranno essere tutti rigidamente autorizzati, da uno spostamento tra Roma (dove ha fissato la residenza) e Milano, a un incontro politico, a un’intervista in tv. Ogni volta dovrà presentare un’istanza al magistrato di sorveglianza. Molto più rigido lo stato di detenuto ai domiciliari, per il quale, col decreto Cancellieri, rischia anche il braccialetto elettronico. Se il giudice non glielo fa mettere dovrà motivare per iscritto la ragione.
Perché, allora, Berlusconi insiste per andare a votare per le politiche a metà 2014 quando sarà già in esecuzione pena?
Per la semplice ragione che i “suoi” calcoli sono diversi e conta in un’esecuzione più tardiva, l’autunno per esempio, che gli dia la possibilità di gestire in piena libertà il voto europeo e un eventuale voto politico. In caso contrario, già si prepara a gridare a una giustizia a orologeria per fermarlo.
Che cosa accadrà qualora dovesse intervenire un’altra condanna oppure un arresto per un’altra inchiesta?
A guardare la sua situazione giudiziaria, quella peggiore, dal suo punto di vista, è il caso Ruby Uno. Il processo d’appello potrebbe essere fissato per la tarda primavera e concludersi prima dell’estate in poche udienze. Si ripeterebbe lo stesso scenario di Mediaset, con una Cassazione che stavolta però, senza la prescrizione incombente, potrebbe chiudere la vicenda all’inizio del 2015. In caso di nuova condanna superiore a due anni, Berlusconi perderebbe subito i benefici dell’indulto per Mediaset e ci sarebbe il cumulo con la nuova pena. Con reati gravi come i suoi, l’ex premier rischia il carcere, salvo che non intervenga una norma che escluda definitivamente gli over 75 dalla galera.
Da La Repubblica del 03/01/2014.
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Certo che tra i due è una bella partita. Si accettano scommesse.
STEFANO MENICHINI 9 GENNAIO 2014 STAMPA
Chi si fida di Berlusconi?
Letta traballa ma è Renzi che gioca la partita più rischiosa. Davvero la chiuderà insieme a colui col quale nessuno ha mai fatto accordi vantaggiosi?
È vero, Letta e il suo governo passano da un incidente all’altro, e la sequela di gaffes, malintesi, litigi ed errori finisce per offuscare ciò che pure è importante: lo spread precipita e fa risparmiare risorse, alcuni fondamentali dell’azienda Italia si stanno raddrizzando.
Gli inciampi governativi risaltano perché ora l’azionista di maggioranza non è più interessato a nasconderli, ma anzi a enfatizzarli per poi correggerli rumorosamente: nello slalom parallelo tra Letta e Renzi, il segretario Pd sembra avvantaggiarsi ogni giorno rispetto a un premier che ha troppi paletti da aggirare.
Eppure il rischio più grande sta per correrlo proprio Renzi, che ha puntato tutta la vincita delle primarie sul tavolo sulla legge elettorale. E che ora a quel tavolo trova seduti alcuni marpioni pericolosi e ostili, a cominciare dal capo storico e indiscusso dei marpioni: Silvio Berlusconi.
Renzi gioca bene, d’attacco, su fronti diversi, col pragmatismo di chi disdegna sia le preclusioni ideologiche che le tecnicalità. È convinto di poter vincere le elezioni con qualunque sistema, dunque non mette e non accetta limiti. Dicono che il punto d’intesa più vicino lo stia trovando con Forza Italia: non ci sarebbe scandalo, ma davvero può finire così? Renzi può permettersi di riscrivere la legge elettorale a tu per tu con Berlusconi e Verdini? Mettendosi contro contemporaneamente il governo, gli alleati di centrosinistra e soprattutto quella gran parte del Pd che davanti a un passaggio del genere si opporrebbe, spinta da una minoranza ansiosa di rivalsa?
Renzi è coraggioso ma non pazzo. Incontrerà volentieri Berlusconi (e farà benissimo) ma sapendo che con quest’uomo nessuno ha mai stipulato un accordo vantaggioso, in politica e fuori. Le carte del Cavaliere sono sempre coperte, spesso sono bluff colossali: chi può escludere che in realtà Forza Italia non voglia affatto riforma ed elezioni anticipate, bensì solo rientrare nei giochi e poi far saltare il tavolo come ha già fatto tante volte ridicolizzando l’interlocutore?
È sperabile che Berlusconi stia dentro un accordo sulla legge elettorale, non è la cosa più probabile: la sua parte nel business, per quanto riguarda il Pd, può essere al massimo di farsi usare per forzare la mano ai proporzionalisti di Alfano. Un po’ troppo poco per uno come Berlusconi. Vedremo, ma è più facile che Matteo Renzi finisca per giocare la mano decisiva della partita con qualche biscazziere meno imprevedibile.
@smenichini
STEFANO MENICHINI 9 GENNAIO 2014 STAMPA
Chi si fida di Berlusconi?
Letta traballa ma è Renzi che gioca la partita più rischiosa. Davvero la chiuderà insieme a colui col quale nessuno ha mai fatto accordi vantaggiosi?
È vero, Letta e il suo governo passano da un incidente all’altro, e la sequela di gaffes, malintesi, litigi ed errori finisce per offuscare ciò che pure è importante: lo spread precipita e fa risparmiare risorse, alcuni fondamentali dell’azienda Italia si stanno raddrizzando.
Gli inciampi governativi risaltano perché ora l’azionista di maggioranza non è più interessato a nasconderli, ma anzi a enfatizzarli per poi correggerli rumorosamente: nello slalom parallelo tra Letta e Renzi, il segretario Pd sembra avvantaggiarsi ogni giorno rispetto a un premier che ha troppi paletti da aggirare.
Eppure il rischio più grande sta per correrlo proprio Renzi, che ha puntato tutta la vincita delle primarie sul tavolo sulla legge elettorale. E che ora a quel tavolo trova seduti alcuni marpioni pericolosi e ostili, a cominciare dal capo storico e indiscusso dei marpioni: Silvio Berlusconi.
Renzi gioca bene, d’attacco, su fronti diversi, col pragmatismo di chi disdegna sia le preclusioni ideologiche che le tecnicalità. È convinto di poter vincere le elezioni con qualunque sistema, dunque non mette e non accetta limiti. Dicono che il punto d’intesa più vicino lo stia trovando con Forza Italia: non ci sarebbe scandalo, ma davvero può finire così? Renzi può permettersi di riscrivere la legge elettorale a tu per tu con Berlusconi e Verdini? Mettendosi contro contemporaneamente il governo, gli alleati di centrosinistra e soprattutto quella gran parte del Pd che davanti a un passaggio del genere si opporrebbe, spinta da una minoranza ansiosa di rivalsa?
Renzi è coraggioso ma non pazzo. Incontrerà volentieri Berlusconi (e farà benissimo) ma sapendo che con quest’uomo nessuno ha mai stipulato un accordo vantaggioso, in politica e fuori. Le carte del Cavaliere sono sempre coperte, spesso sono bluff colossali: chi può escludere che in realtà Forza Italia non voglia affatto riforma ed elezioni anticipate, bensì solo rientrare nei giochi e poi far saltare il tavolo come ha già fatto tante volte ridicolizzando l’interlocutore?
È sperabile che Berlusconi stia dentro un accordo sulla legge elettorale, non è la cosa più probabile: la sua parte nel business, per quanto riguarda il Pd, può essere al massimo di farsi usare per forzare la mano ai proporzionalisti di Alfano. Un po’ troppo poco per uno come Berlusconi. Vedremo, ma è più facile che Matteo Renzi finisca per giocare la mano decisiva della partita con qualche biscazziere meno imprevedibile.
@smenichini
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Alessandro De Angelis
alessandro.de.angelis@huffingtonpost.it
Legge elettorale, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si sentono a telefono. Trattativa avanzata su spagnolo o Mattarellum
Pubblicato: 14/01/2014 21:51 CET | Aggiornato: 15/01/2014 00:00 CET
È appena arrivato a Roma che Silvio Berlusconi ha fatto “scattare il contatto”. E si è sentito con Matteo Renzi. Una telefonata non breve che vale quanto un incontro faccia a faccia tra i due. Preparata con cura dagli staff del Cavaliere e del sindaco-segretario. E soprattutto dal lavoro di istruzione del dossier affidato a Denis Verdini. Nel corso dell’incontro telefonico, che l'ufficio stampa del Pd in serata smentisce con una nota diffusa alle agenzie ma che autorevoli fonti vicine a entrambi confermano, Renzi ha incassato la disponibilità del Cavaliere a ragionare di modello spagnolo o, in subordine, di Mattarellum modificato. Purché, è stata la subordinata, venga tolto dal tavolo quel doppio turno caro ad Angelino Alfano e ad Enrico Letta: “Noi – la parola dell’ex premier – facciamo sul serio. Ma a questo punto queste devono diventare le tue proposte alla direzione del Pd”.
È il lavoro di Verdini durato settimane che ha consentito a Berlusconi e Renzi di entrare nel merito di una trattativa che, nell’inner circle del Cavaliere, definiscono in fase “avanzata”. E su cui trapela ottimismo anche dall’entourage di Renzi. È un negoziato, quello tra il Cavaliere e il sindaco-rottamatore, che si è articolato in tre fasi. La prima: i contatti “politici” tra “Denis” e “Matteo” che si sono fiutati per capire se si trattava di un gioco tattico o di una manovra seria. Con Verdini timoroso che Renzi utilizzasse il forno berlusconiano per chiudere col forno di Alfano. E col sindaco-segretario che ha voluto valutare se, come ai tempi di D’Alema e Veltroni, l’obiettivo del Cavaliere fosse solo quello di “lessarlo” in una estenuante trattativa per poi farla saltare.
alessandro.de.angelis@huffingtonpost.it
Legge elettorale, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si sentono a telefono. Trattativa avanzata su spagnolo o Mattarellum
Pubblicato: 14/01/2014 21:51 CET | Aggiornato: 15/01/2014 00:00 CET
È appena arrivato a Roma che Silvio Berlusconi ha fatto “scattare il contatto”. E si è sentito con Matteo Renzi. Una telefonata non breve che vale quanto un incontro faccia a faccia tra i due. Preparata con cura dagli staff del Cavaliere e del sindaco-segretario. E soprattutto dal lavoro di istruzione del dossier affidato a Denis Verdini. Nel corso dell’incontro telefonico, che l'ufficio stampa del Pd in serata smentisce con una nota diffusa alle agenzie ma che autorevoli fonti vicine a entrambi confermano, Renzi ha incassato la disponibilità del Cavaliere a ragionare di modello spagnolo o, in subordine, di Mattarellum modificato. Purché, è stata la subordinata, venga tolto dal tavolo quel doppio turno caro ad Angelino Alfano e ad Enrico Letta: “Noi – la parola dell’ex premier – facciamo sul serio. Ma a questo punto queste devono diventare le tue proposte alla direzione del Pd”.
È il lavoro di Verdini durato settimane che ha consentito a Berlusconi e Renzi di entrare nel merito di una trattativa che, nell’inner circle del Cavaliere, definiscono in fase “avanzata”. E su cui trapela ottimismo anche dall’entourage di Renzi. È un negoziato, quello tra il Cavaliere e il sindaco-rottamatore, che si è articolato in tre fasi. La prima: i contatti “politici” tra “Denis” e “Matteo” che si sono fiutati per capire se si trattava di un gioco tattico o di una manovra seria. Con Verdini timoroso che Renzi utilizzasse il forno berlusconiano per chiudere col forno di Alfano. E col sindaco-segretario che ha voluto valutare se, come ai tempi di D’Alema e Veltroni, l’obiettivo del Cavaliere fosse solo quello di “lessarlo” in una estenuante trattativa per poi farla saltare.
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 8 ospiti