Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
"Berlusconi è risorto e di fatto è entrato nella maggioranza. Oggi il vero scontro è tra Letta e Renzi". Eugenio Scalfari, ospite da Lucia Annunziata a 'In ½ h', parla dell'incontro tra il segretario e il leader di Forza Italia, critica l'intesa fra i due e addebita a Renzi l'onere di aver ritirato nel dibattito politico il Cavaliere. E aggiunge: "Non credo a un Letta Bis, al massimo ci sarà un rimpastino"
Il fondatore di Repubblica tira le orecchie al sindaco: "Non si può essere in piena sintonia con un pregiudicato".
http://www.huffingtonpost.it/2014/01/19 ... _ref=italy
""Non si può navigare tranquilli. Berlusconi è imprevedibile"
Il fondatore di Repubblica tira le orecchie al sindaco: "Non si può essere in piena sintonia con un pregiudicato".
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
GrazieAmadeus ha scritto:http://www.giornalettismo.com/archives/ ... miciliari/peanuts ha scritto:Qualcuno sa spiegarmi una cosa?
La condanna del caimano non è ancora stata resa effettiva. Come mai?
Non l'hanno notificata?
Quando verrà notificata?
Che succede?
Certo che solo Italia ste cose...
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Sentenza Mediaset, 10 aprile udienza affidamento per Berlusconi
La richiesta della difesa era stata presentata lo scorso 11 ottobre. La decisione era arrivata dopo una serie di ipotesi e indiscrezioni con il Cavaliere che aveva addirittura dichiarato che, considerandosi innocente, avrebbe preferito andare in carcere
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 20 gennaio 2014Commenti
Silvio Berlusconi
Come previsto, l’udienza in cui il giudice di Sorveglianza di Milano deciderà se Silvio Berlusconi, condannato in via definitiva a 4 anni per frode fiscale nel processo Mediaset, sarà affidato ai servizi sociali si terrà in primavera. È stata fissata per il 10 aprile l’udienza in cui si discuterà l’affidamento in prova ai servizi sociali del leader di Forza Italia, che deve scontare un anno perché tre anni sono stati condonati grazie all’indulto. L’atto di fissazione dell’udienza è stato notificato oggi alla difesa.
La richiesta della difesa era stata presentata lo scorso 11 ottobre. La decisione era arrivata dopo una serie di ipotesi e indiscrezioni con il Cavaliere che aveva addirittura dichiarato che, considerandosi innocente, avrebbe preferito andare in carcere. Poi la difesa aveva presentato l’istanza che sarà valutata dal giudice Beatrice Crosti. Se non avesse presentato l’istanza Berlusconi, in considerazione dell’età, avrebbe scontato la pena ai domiciliari.
L’udienza è stata fissata nel pomeriggio, alle ore 17. Il collegio dovrebbe essere formato dal presidente del Tribunale di Sorveglianza Pasquale Nobile De Santis e dal giudice Crosti. Dopo l’udienza, alla quale Berlusconi dovrebbe partecipare, i magistrati avranno cinque giorni di tempo per emettere il provvedimento di accoglimento o meno dell’istanza depositata lo scorso ottobre dai suoi difensori, Franco Coppi e Niccolò Ghedini.
Inoltre, se la richiesta del Cavaliere dovesse essere accolta dai 12 mesi da scontare (tre dei quattro anni della pena inflitta sono coperti da indulto), potrebbero essere tolti 45 giorni, come prevede la legge, se nei primi sei mesi il percorso di messa in prova sarà giudicato positivo. Dunque l’affidamento in prova potrebbe essere di 10 mesi e mezzo.
La richiesta della difesa era stata presentata lo scorso 11 ottobre. La decisione era arrivata dopo una serie di ipotesi e indiscrezioni con il Cavaliere che aveva addirittura dichiarato che, considerandosi innocente, avrebbe preferito andare in carcere
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 20 gennaio 2014Commenti
Silvio Berlusconi
Come previsto, l’udienza in cui il giudice di Sorveglianza di Milano deciderà se Silvio Berlusconi, condannato in via definitiva a 4 anni per frode fiscale nel processo Mediaset, sarà affidato ai servizi sociali si terrà in primavera. È stata fissata per il 10 aprile l’udienza in cui si discuterà l’affidamento in prova ai servizi sociali del leader di Forza Italia, che deve scontare un anno perché tre anni sono stati condonati grazie all’indulto. L’atto di fissazione dell’udienza è stato notificato oggi alla difesa.
La richiesta della difesa era stata presentata lo scorso 11 ottobre. La decisione era arrivata dopo una serie di ipotesi e indiscrezioni con il Cavaliere che aveva addirittura dichiarato che, considerandosi innocente, avrebbe preferito andare in carcere. Poi la difesa aveva presentato l’istanza che sarà valutata dal giudice Beatrice Crosti. Se non avesse presentato l’istanza Berlusconi, in considerazione dell’età, avrebbe scontato la pena ai domiciliari.
L’udienza è stata fissata nel pomeriggio, alle ore 17. Il collegio dovrebbe essere formato dal presidente del Tribunale di Sorveglianza Pasquale Nobile De Santis e dal giudice Crosti. Dopo l’udienza, alla quale Berlusconi dovrebbe partecipare, i magistrati avranno cinque giorni di tempo per emettere il provvedimento di accoglimento o meno dell’istanza depositata lo scorso ottobre dai suoi difensori, Franco Coppi e Niccolò Ghedini.
Inoltre, se la richiesta del Cavaliere dovesse essere accolta dai 12 mesi da scontare (tre dei quattro anni della pena inflitta sono coperti da indulto), potrebbero essere tolti 45 giorni, come prevede la legge, se nei primi sei mesi il percorso di messa in prova sarà giudicato positivo. Dunque l’affidamento in prova potrebbe essere di 10 mesi e mezzo.
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Alla faccia del bicarbonato di sodio.......
Mediaset, i magistrati hanno fretta:
ad aprile arriva l'affidamento del Cav
Il tribunale di Sorveglianza di Milano mette il turbo: il 10 aprile verrà discusso l’affidamento di prova ai servizi sociali
http://www.ilgiornale.it/news/interni/m ... 84241.html
Mediaset, i magistrati hanno fretta:
ad aprile arriva l'affidamento del Cav
Il tribunale di Sorveglianza di Milano mette il turbo: il 10 aprile verrà discusso l’affidamento di prova ai servizi sociali
http://www.ilgiornale.it/news/interni/m ... 84241.html
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Una questione interpretativa
A cosa si deve l'improvvisa accelerazione da parte della magistratura, quella che Il Giornale di famiglia considera "Turbo"???
Forse al fatto mediatico di queste ore in cui gli italiani si chiedono se è vero che sia stato condannato o era solo un incubo notturno per aver mangiato troppi fagioli con le cotiche????
A cosa si deve l'improvvisa accelerazione da parte della magistratura, quella che Il Giornale di famiglia considera "Turbo"???
Forse al fatto mediatico di queste ore in cui gli italiani si chiedono se è vero che sia stato condannato o era solo un incubo notturno per aver mangiato troppi fagioli con le cotiche????
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Risulta da qualche parte che Silviolo sia completamente rincoglionito???
20 GEN 2014 17:32
1. L’INCONTRO RENZI-B MANDA TWITTER IN TILT. RIESCONO TUTTE LE FRASI ANTI-SILVIO DEL SINDACO: “SARÀ IL PRIMO DEI ROTTAMATI, È GIA PENSIONATO, NON MI COMPRERÀ MAI”
Silviolo ha fatto trattare da Verdini il tema elettorale in queste settimane solo per ritornare nell’attenzione generale???
E’ andato in casa dei “comunisti” solo per siglare la sua ROTTAMAZIONE?
20 GEN 2014 17:32
1. L’INCONTRO RENZI-B MANDA TWITTER IN TILT. RIESCONO TUTTE LE FRASI ANTI-SILVIO DEL SINDACO: “SARÀ IL PRIMO DEI ROTTAMATI, È GIA PENSIONATO, NON MI COMPRERÀ MAI”
Silviolo ha fatto trattare da Verdini il tema elettorale in queste settimane solo per ritornare nell’attenzione generale???
E’ andato in casa dei “comunisti” solo per siglare la sua ROTTAMAZIONE?
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
A conferma........
Da Libero.it
BOMBA DELLE TOGHE
Spunta Ruby dal cilindro
per affondare l'intesa
tra Berlusconi e Renzi
La voce: a ore la procura di Milano annuncerà l'iscrizione del Cav tra gli indagati nel terzo filone del processo. Così...
^^^^^^^^^^^
CAMPO MINATO
L'indiscrezione, la procura di Milano pronta per il Ruby-Ter
La voce: tra poche ore la procura di Milano annuncerà l'iscrizione del Cav tra gli indagati nel terzo filone del processo. E così...
Il piano Renzi-Berlusconi potrebbe saltare. O quanto meno potrebbe subire un brusco stop. Non dai bersaniani del Pd o dai partitini che temono il nuovo sistema elettorale messo a punto dai due due leader al Nazareno sabato scorso. La bordata potrebbe arrivare come sempre dal palazzo di Giustizia di Milano. Secondo alcune indiscrezioni rilanciate da Dagospia.com, la procura di Milano guidata da Edmondo Bruti Liberati già domani, martedì 21 gennaio, potrebbe annunciare l'iscrzione nel registro degli indagati di Silvio Berlusconi per il Ruby-Ter. L'inchiesta e le mosse della procura erano già nell'aria da tempo. Ma il tempismo della comunicazione, qualora dovesse arrivare domani, lascia qualche perplessità. Qualcuno parla già di giustizia ad orologeria.
L'intesa rischia di saltare - Un Silvio ancora indagato potrebbe mettere a rischio il patto del Nazareno. Renzi è già stato "processato" dalla sinistra del suo partito e dalla stampa "rossa" per il vertice di sabato scorso. Con un'altra sassata in testa al Cav da parte della procura di Milano, la posizione del rottamatore diventerebbe ancora più precaria. Per effetto delle sentenze Ruby1 e Ruby2 si attendeva una nuova inchiesta su presunte false testimonianze di Olgettine e altri testimoni in favore del Cavaliere. E nelle motivazioni del Ruby2, depositate a fine novembre, si ipotizzava anche il reato di corruzione in atti giudiziari. Le toghe non hanno perso tempo e adesso accelerano per attaccare Berlusconi. L'apertura formale della nuova inchiesta era attesa entro Natale o per i primi giorni di gennaio. Invece a causa di alcune lungaggini burocratiche l'annuncio potrebbe arrivare proprio nella settimana decisiva per le riforme. O domani, appunto. Con un tempismo sospetto.
Renzi rischia - Col Cav indagato la sinistra del Pd tornerrebbe ancora sul piede di guerra, soprattutto contro il segretario Renzi. E di fatto potrebbero saltre nell'ordine la riforma elettorale, quella del Titolo V della Costituzione e l'abolizione del Senato. Il patto del Nazareno può salvarsi solo in un modo. La Procura potrebbe limitarsi a comunicare che "è stato formalmente aperto un fascicolo d'indagine affidato a due pm" senza far nomi di indagati e di ipotesi di reato. A quel punto l'intesa Berlusconi-Renzi potrebbe approdare in Aula senza saltare in aria sulle mine piazzate dalle toghe.
*******
Da Forebase:
http://webresources.cdn.aws.forebase.co ... ginal.jpeg
Berlusconi: "Se mi arrestano ci sarà la rivoluzione"
Valore attuale : 49,5
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per affondare l'intesa
tra Berlusconi e Renzi
La voce: a ore la procura di Milano annuncerà l'iscrizione del Cav tra gli indagati nel terzo filone del processo. Così...
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CAMPO MINATO
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Il piano Renzi-Berlusconi potrebbe saltare. O quanto meno potrebbe subire un brusco stop. Non dai bersaniani del Pd o dai partitini che temono il nuovo sistema elettorale messo a punto dai due due leader al Nazareno sabato scorso. La bordata potrebbe arrivare come sempre dal palazzo di Giustizia di Milano. Secondo alcune indiscrezioni rilanciate da Dagospia.com, la procura di Milano guidata da Edmondo Bruti Liberati già domani, martedì 21 gennaio, potrebbe annunciare l'iscrzione nel registro degli indagati di Silvio Berlusconi per il Ruby-Ter. L'inchiesta e le mosse della procura erano già nell'aria da tempo. Ma il tempismo della comunicazione, qualora dovesse arrivare domani, lascia qualche perplessità. Qualcuno parla già di giustizia ad orologeria.
L'intesa rischia di saltare - Un Silvio ancora indagato potrebbe mettere a rischio il patto del Nazareno. Renzi è già stato "processato" dalla sinistra del suo partito e dalla stampa "rossa" per il vertice di sabato scorso. Con un'altra sassata in testa al Cav da parte della procura di Milano, la posizione del rottamatore diventerebbe ancora più precaria. Per effetto delle sentenze Ruby1 e Ruby2 si attendeva una nuova inchiesta su presunte false testimonianze di Olgettine e altri testimoni in favore del Cavaliere. E nelle motivazioni del Ruby2, depositate a fine novembre, si ipotizzava anche il reato di corruzione in atti giudiziari. Le toghe non hanno perso tempo e adesso accelerano per attaccare Berlusconi. L'apertura formale della nuova inchiesta era attesa entro Natale o per i primi giorni di gennaio. Invece a causa di alcune lungaggini burocratiche l'annuncio potrebbe arrivare proprio nella settimana decisiva per le riforme. O domani, appunto. Con un tempismo sospetto.
Renzi rischia - Col Cav indagato la sinistra del Pd tornerrebbe ancora sul piede di guerra, soprattutto contro il segretario Renzi. E di fatto potrebbero saltre nell'ordine la riforma elettorale, quella del Titolo V della Costituzione e l'abolizione del Senato. Il patto del Nazareno può salvarsi solo in un modo. La Procura potrebbe limitarsi a comunicare che "è stato formalmente aperto un fascicolo d'indagine affidato a due pm" senza far nomi di indagati e di ipotesi di reato. A quel punto l'intesa Berlusconi-Renzi potrebbe approdare in Aula senza saltare in aria sulle mine piazzate dalle toghe.
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Da Forebase:
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
20 GEN 2014 15:41
1. CHE FAI, MI INDAGHI UNO DEI PADRI RIFORMATORI DELLA PATRIA INSIEME A MATTEO RENZI? -
2. I RITARDI DEL TRIBUNALE DI MILANO PER COPIARE GLI ATTI DEL PROCESSO RUBY RISCHIANO DI DIVENTARE UNA BOMBA A OROLOGERIA SOTTO L’ACCORDO ELETTORALE RENZUSCONI -
3. L’ANNUNCIO POTREBBE ARRIVARE GIÀ DOMANI, CRONISTI IN PRE-ALLARME DA UNA SETTIMANA -
4. LA PROCURA DI BRUTI LIBERATI SI TROVEREBBE NELL’ANGOSCIOSO IMBARAZZO DI DOVER ANNUNCIARE L’ISCRIZIONE SUL REGISTRO DEGLI INDAGATI DEL PREGIUDICATO BERLUSCONI, MA NON SA COME FARE. ALLO STUDIO UNA SOLUZIONE MOLTO MOLTO LOW PROFILE PER EVITARE DI VENIRE ACCUSATI UNA VOLTA DI PIÙ DI MANEGGIARE LA FAMOSA “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” PER SABOTARE LO STORICO ACCORDO PD-FORZA ITALIA -
Francesco Bonazzi per Dagospia
Maledetta la cronica mancanza di cancellieri al Tribunale di Milano. Già, perché se non ci fossero voluti mesi e mesi per copiare gli atti del processo Ruby e spedirli al quarto piano di Palazzo di Giustizia, adesso la procura guidata da Edmondo Bruti Liberati non si troverebbe nell'angoscioso imbarazzo di dover annunciare l'iscrizione sul registro degli indagati del pregiudicato Berlusconi Silvio, proprio mentre questi si appresta a diventare uno dei Padri Riformatori della Patria insieme a Matteo Renzi.
L'annuncio potrebbe arrivare già domani, con i cronisti milanesi in pre-allarme da una settimana. I primi effetti delle sentenze Ruby1 e Ruby2 dovevano essere una nuova inchiesta su presunte false testimonianze di Olgettine e altri testimoni in favore del Cavaliere. E nelle motivazioni del Ruby2, depositate a fine novembre, si ipotizzava anche il reato di corruzione in atti giudiziari per via di quegli stipendi corrisposti mensilmente da Arcore alle ragazze del bunga bunga.
L'apertura formale della nuova inchiesta, già ribattezzata Ruby3, era attesa entro Natale o, al massimo, per i primi giorni di gennaio. Invece sono proseguite le lungaggini e nel frattempo la politica, per una volta, ha accelerato. E parecchio. Dopo l'incontro di sabato, il leader di Forza Italia, condannato in primo grado a sette anni per prostituzione minorile, è uscito dall'isolamento è ha conquistato benemerenze presso il Quirinale e non solo.
Se domani i giornali fossero costretti a titolare "Berlusconi indagato per corruzione in atti giudiziari" sarebbero a rischio la riforma elettorale, quella del Titolo V della Costituzione e l'abolizione del Senato. E i magistrati di Milano verrebbero accusati una volta di più di maneggiare la famosa "giustizia a orologeria" per sabotare lo storico accordo Pd-Forza Italia.
Una soluzione, però, ci sarebbe. La Procura potrebbe limitarsi a comunicare in modo burocratico che, "sulla base degli atti relativi ai processi..." è stato formalmente aperto un fascicolo d'indagine affidato ai pm Tizio e Caio. Niente nomi degli indagati e niente ipotesi di reato precise, per il momento. A quel punto, pur trattandosi di un segreto di Pulcinella, senza lo straccio di un nome sarebbe difficile rendere la notizia un minimo commestibile.
1. CHE FAI, MI INDAGHI UNO DEI PADRI RIFORMATORI DELLA PATRIA INSIEME A MATTEO RENZI? -
2. I RITARDI DEL TRIBUNALE DI MILANO PER COPIARE GLI ATTI DEL PROCESSO RUBY RISCHIANO DI DIVENTARE UNA BOMBA A OROLOGERIA SOTTO L’ACCORDO ELETTORALE RENZUSCONI -
3. L’ANNUNCIO POTREBBE ARRIVARE GIÀ DOMANI, CRONISTI IN PRE-ALLARME DA UNA SETTIMANA -
4. LA PROCURA DI BRUTI LIBERATI SI TROVEREBBE NELL’ANGOSCIOSO IMBARAZZO DI DOVER ANNUNCIARE L’ISCRIZIONE SUL REGISTRO DEGLI INDAGATI DEL PREGIUDICATO BERLUSCONI, MA NON SA COME FARE. ALLO STUDIO UNA SOLUZIONE MOLTO MOLTO LOW PROFILE PER EVITARE DI VENIRE ACCUSATI UNA VOLTA DI PIÙ DI MANEGGIARE LA FAMOSA “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” PER SABOTARE LO STORICO ACCORDO PD-FORZA ITALIA -
Francesco Bonazzi per Dagospia
Maledetta la cronica mancanza di cancellieri al Tribunale di Milano. Già, perché se non ci fossero voluti mesi e mesi per copiare gli atti del processo Ruby e spedirli al quarto piano di Palazzo di Giustizia, adesso la procura guidata da Edmondo Bruti Liberati non si troverebbe nell'angoscioso imbarazzo di dover annunciare l'iscrizione sul registro degli indagati del pregiudicato Berlusconi Silvio, proprio mentre questi si appresta a diventare uno dei Padri Riformatori della Patria insieme a Matteo Renzi.
L'annuncio potrebbe arrivare già domani, con i cronisti milanesi in pre-allarme da una settimana. I primi effetti delle sentenze Ruby1 e Ruby2 dovevano essere una nuova inchiesta su presunte false testimonianze di Olgettine e altri testimoni in favore del Cavaliere. E nelle motivazioni del Ruby2, depositate a fine novembre, si ipotizzava anche il reato di corruzione in atti giudiziari per via di quegli stipendi corrisposti mensilmente da Arcore alle ragazze del bunga bunga.
L'apertura formale della nuova inchiesta, già ribattezzata Ruby3, era attesa entro Natale o, al massimo, per i primi giorni di gennaio. Invece sono proseguite le lungaggini e nel frattempo la politica, per una volta, ha accelerato. E parecchio. Dopo l'incontro di sabato, il leader di Forza Italia, condannato in primo grado a sette anni per prostituzione minorile, è uscito dall'isolamento è ha conquistato benemerenze presso il Quirinale e non solo.
Se domani i giornali fossero costretti a titolare "Berlusconi indagato per corruzione in atti giudiziari" sarebbero a rischio la riforma elettorale, quella del Titolo V della Costituzione e l'abolizione del Senato. E i magistrati di Milano verrebbero accusati una volta di più di maneggiare la famosa "giustizia a orologeria" per sabotare lo storico accordo Pd-Forza Italia.
Una soluzione, però, ci sarebbe. La Procura potrebbe limitarsi a comunicare in modo burocratico che, "sulla base degli atti relativi ai processi..." è stato formalmente aperto un fascicolo d'indagine affidato ai pm Tizio e Caio. Niente nomi degli indagati e niente ipotesi di reato precise, per il momento. A quel punto, pur trattandosi di un segreto di Pulcinella, senza lo straccio di un nome sarebbe difficile rendere la notizia un minimo commestibile.
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Stando almeno a Labate, il caimano punta alla spaccatura del PD.
Vediamo di cosa sono capaci questa volta i 101.
E da Arcore Berlusconi detta la linea:
«Niente attacchi a Renzi»
Nel mirino sinistra dem e l’ex delfino Alfano: «Quali preferenze, ma se l’ho nominato io»
ROMA - Primo, «chiunque dei nostri vada in tv deve difendere Renzi in tutti i modi. Nessuna ironia, nessun attacco contro di lui». E soprattutto secondo, «la nostra controffensiva mediatica deve essere incentrata contro la sinistra del Pd e contro il governo Letta». Stavolta nessuna black list . Stavolta, direttamente da Arcore, Silvio Berlusconi impartisce ai suoi le regole d’ingaggio su come tarare la comunicazione forzista, «su cosa dire in televisione» all’indomani dell’accordo sulle riforme. Poche regole ma chiare. Attacchi contro Renzi no, mirino contro l’ala bersanian-dalemiana del Pd e contro il tandem Letta-Alfano sì. Tanto che vedendo il vicepremier in tv mentre protestava contro «il Parlamento dei nominati» e chiedeva a gran voce le preferenze, il Cavaliere avrebbe quasi perso le staffe. «Ma di che cosa sta parlando? Ma se l’ho nominato io, lui? Quali preferenze? Avesse almeno la decenza di tacere».
Berlusconi, l’arrivo alla sede del Pd
Berlusconi l’aveva detto già la settimana scorsa, durante una cena, che «alla fine dentro il Pd ci sarà la scissione». E quando lunedì s’è accomodato sulla poltrona per assistere allo streaming della direzione dei Democratici, le sue convinzioni si sono trasformate in certezze. «Il cammino delle riforme deve essere avviato in Parlamento senza intoppi», ha spiegato ai suoi. E «nessuno di noi deve mostrarsi diffidente o critico. Perché questi del Pd si separano davvero e, contemporaneamente, lo spazio per partitini di centro sarà cancellato. È la nostra occasione d’oro...».
È per questo che, tra il vertice al Nazareno di sabato e la notte di domenica, Berlusconi s’è rimangiato tutte le perplessità su quel «ballottaggio» previsto dall’Italicum che inizialmente aveva respinto. «Perché quello che abbiamo da guadagnare è più di quello che abbiamo da perdere», è stata la spiegazione ufficiosa. Il resto è chiaro. Difendere il leader Renzi significa acuire lo scontro interno al centrosinistra. Mantenere il patto siglato nella sede del Pd vuol dire riaccreditarsi come «leader politico» e allontanare - in vista della campagna elettorale - la Grande Ombra della sentenza della Cassazione, di cui non a caso nessuno parla più.
Le «tavole di Arcore» sono state prese alla lettera da tutti. Renato Brunetta, che pure era un acceso sostenitore del Mattarellum e un arcigno censore del sindaco di Firenze, adesso la mette così: «Ho ascoltato Renzi alla direzione del Pd e sono d’accordo con quello che ha detto. L’accordo raggiunto non si può correggere e io mi fido di lui». Per non parlare di Daniela Santanché, prima fila dell’ala dei falchi, che adesso di «falco» mostra ben poco: «La legge elettorale sui cui s’è trovato l’accordo con Renzi deve essere approvata così com’è e al più presto». Mentre Raffaele Fitto, lanciando la kermesse di Forza Italia di domenica prossima in Puglia, parla di un Cavaliere «che ha riaperto scenari di enorme interesse per il Paese». E questa è soltanto la prima parte del piano. Per la seconda, cioè gli attacchi ad alzo zero contro l’ala anti-renziana del Pd, basta dare un’occhiata al profilo Twitter del «Mattinale», l’house organ del gruppo forzista alla Camera. «Cuperlo è arrabbiato con Renzi solo perché gli ha ricordato che si è fatto piazzare sul burro del listino fabbricato per gli ultragarantiti», «Cuperlo si dimette dunque esiste», «Cuperlino listino», «Cuperlativo assoluto», e via dicendo, con attacchi anche a Letta e Alfano.
Perché, citando (inconsapevolmente) Bettino Craxi, dopo sabato Berlusconi è sicuro di avere in mano «il poker d’assi». L’ultima rilevazione di Euromedia dà il centrodestra (34) in vantaggio di 0,6 punti sul centrosinistra (33,4). Un vantaggio che Tecné rivede addirittura al rialzo, con la coalizione berlusconiana (37,1) che, al contrario degli avversari (33,4), supererebbe il quorum dell’Italicum. «Con le riforme in Aula, noi possiamo solo crescere. Al contrario del Pd», è la scommessa che fanno ad Arcore. Non a caso nessuno, tra i berlusconiani, ha in mente ritocchi all’accordo. «Abbiamo dato il via libera a quello. Se salta, per noi salta tutto. E non sarebbe certo colpa nostra...», sorride Paolo Romani. Come hanno sorriso in serata anche gli avvocati del Cavaliere, quando hanno saputo che la Corte di Straburgo ha dichiarato «ricevibile» il ricorso di un candidato alle regionali del Molise sulla retroattività della legge Severino. Che potrebbe essere la breccia verso quel muro normativo che l’ex premier conta ancora di sfondare. Per ritornare in campo, in prima persona.
http://www.corriere.it/politica/14_genn ... 383b.shtml
22 gennaio 2014
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Tommaso Labate
Labate ha scritto:Difendere il leader Renzi significa acuire lo scontro interno al centrosinistra.
Vediamo di cosa sono capaci questa volta i 101.
E da Arcore Berlusconi detta la linea:
«Niente attacchi a Renzi»
Nel mirino sinistra dem e l’ex delfino Alfano: «Quali preferenze, ma se l’ho nominato io»
ROMA - Primo, «chiunque dei nostri vada in tv deve difendere Renzi in tutti i modi. Nessuna ironia, nessun attacco contro di lui». E soprattutto secondo, «la nostra controffensiva mediatica deve essere incentrata contro la sinistra del Pd e contro il governo Letta». Stavolta nessuna black list . Stavolta, direttamente da Arcore, Silvio Berlusconi impartisce ai suoi le regole d’ingaggio su come tarare la comunicazione forzista, «su cosa dire in televisione» all’indomani dell’accordo sulle riforme. Poche regole ma chiare. Attacchi contro Renzi no, mirino contro l’ala bersanian-dalemiana del Pd e contro il tandem Letta-Alfano sì. Tanto che vedendo il vicepremier in tv mentre protestava contro «il Parlamento dei nominati» e chiedeva a gran voce le preferenze, il Cavaliere avrebbe quasi perso le staffe. «Ma di che cosa sta parlando? Ma se l’ho nominato io, lui? Quali preferenze? Avesse almeno la decenza di tacere».
Berlusconi, l’arrivo alla sede del Pd
Berlusconi l’aveva detto già la settimana scorsa, durante una cena, che «alla fine dentro il Pd ci sarà la scissione». E quando lunedì s’è accomodato sulla poltrona per assistere allo streaming della direzione dei Democratici, le sue convinzioni si sono trasformate in certezze. «Il cammino delle riforme deve essere avviato in Parlamento senza intoppi», ha spiegato ai suoi. E «nessuno di noi deve mostrarsi diffidente o critico. Perché questi del Pd si separano davvero e, contemporaneamente, lo spazio per partitini di centro sarà cancellato. È la nostra occasione d’oro...».
È per questo che, tra il vertice al Nazareno di sabato e la notte di domenica, Berlusconi s’è rimangiato tutte le perplessità su quel «ballottaggio» previsto dall’Italicum che inizialmente aveva respinto. «Perché quello che abbiamo da guadagnare è più di quello che abbiamo da perdere», è stata la spiegazione ufficiosa. Il resto è chiaro. Difendere il leader Renzi significa acuire lo scontro interno al centrosinistra. Mantenere il patto siglato nella sede del Pd vuol dire riaccreditarsi come «leader politico» e allontanare - in vista della campagna elettorale - la Grande Ombra della sentenza della Cassazione, di cui non a caso nessuno parla più.
Le «tavole di Arcore» sono state prese alla lettera da tutti. Renato Brunetta, che pure era un acceso sostenitore del Mattarellum e un arcigno censore del sindaco di Firenze, adesso la mette così: «Ho ascoltato Renzi alla direzione del Pd e sono d’accordo con quello che ha detto. L’accordo raggiunto non si può correggere e io mi fido di lui». Per non parlare di Daniela Santanché, prima fila dell’ala dei falchi, che adesso di «falco» mostra ben poco: «La legge elettorale sui cui s’è trovato l’accordo con Renzi deve essere approvata così com’è e al più presto». Mentre Raffaele Fitto, lanciando la kermesse di Forza Italia di domenica prossima in Puglia, parla di un Cavaliere «che ha riaperto scenari di enorme interesse per il Paese». E questa è soltanto la prima parte del piano. Per la seconda, cioè gli attacchi ad alzo zero contro l’ala anti-renziana del Pd, basta dare un’occhiata al profilo Twitter del «Mattinale», l’house organ del gruppo forzista alla Camera. «Cuperlo è arrabbiato con Renzi solo perché gli ha ricordato che si è fatto piazzare sul burro del listino fabbricato per gli ultragarantiti», «Cuperlo si dimette dunque esiste», «Cuperlino listino», «Cuperlativo assoluto», e via dicendo, con attacchi anche a Letta e Alfano.
Perché, citando (inconsapevolmente) Bettino Craxi, dopo sabato Berlusconi è sicuro di avere in mano «il poker d’assi». L’ultima rilevazione di Euromedia dà il centrodestra (34) in vantaggio di 0,6 punti sul centrosinistra (33,4). Un vantaggio che Tecné rivede addirittura al rialzo, con la coalizione berlusconiana (37,1) che, al contrario degli avversari (33,4), supererebbe il quorum dell’Italicum. «Con le riforme in Aula, noi possiamo solo crescere. Al contrario del Pd», è la scommessa che fanno ad Arcore. Non a caso nessuno, tra i berlusconiani, ha in mente ritocchi all’accordo. «Abbiamo dato il via libera a quello. Se salta, per noi salta tutto. E non sarebbe certo colpa nostra...», sorride Paolo Romani. Come hanno sorriso in serata anche gli avvocati del Cavaliere, quando hanno saputo che la Corte di Straburgo ha dichiarato «ricevibile» il ricorso di un candidato alle regionali del Molise sulla retroattività della legge Severino. Che potrebbe essere la breccia verso quel muro normativo che l’ex premier conta ancora di sfondare. Per ritornare in campo, in prima persona.
http://www.corriere.it/politica/14_genn ... 383b.shtml
22 gennaio 2014
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Tommaso Labate
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