quo vadis PD ????

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camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

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ULTERIORI PROVE DI NUOVA DC

13 FEB 2014 16:45

1. PERDE L'ASSE MERKEL/HOLLANDE/CAMERON CHE SOSTENEVA LETTAGONIA. VINCE LA CORDATA STATUNITENSE E ISRAELIANA CHE SOSTIENE RENZI, A COMINCIARE DA GOLDMAN SACHS NELLE CUI FILA OGGI MILITA PER L'ITALIA GIANNI LETTA, DOPO PRODI E DRAGO DRAGHI -
2. VINCE VERDINI, CHE AVEVA PUNTATO SUBITO SUL CONCITTADINO. E ANCHE BERLUSCONI TROVERÀ IL MODO DI AIUTARE SOTTOBANCO IL NUOVO PREMIER IN CAMBIO DI "AMICIZIA ISTITUZIONALE" -

3. PIERFURBY CASINI E SUDARIO MONTI PERDONO DI BRUTTO. QUEL CHE RESTA DI SCIOLTA CIVICA (IN PRIMIS ROMANO, LANZILLOTTA E MERLONI) ENTRERÀ DIRETTAMENTE NEL PD, MARIO MAURO NON HA DECISO, MENTRE ALBERTINI VELEGGIA VERSO IL NUOVO CENTRO DESTRA -

4, ALFANO PAREGGIA FUORI CASA: GUADAGNA TEMPO PER ORGANIZZARSI CON QUALCHE CHANCE ALLE FUTURE ELEZIONI, SPERANDO NELLA PROGRESSIVA DISGREGAZIONE DI FORZA ITALIA -

5. SEL ALLE PRESE CON MIGLIORE E I SUOI CHE VOGLIONO ESSERE DELLA PARTITA GOVERNATIVA -



DAGOREPORT

Il pomeriggio più lungo del Pd, o per usare la solita metafora cinematografica, il pomeriggio di un giorno da cani per Letta Enrico, a ben vedere sarà archiviato in fretta: entrambi i duellanti vogliono un voto, Renzi Matteo per misurare il grado di controllo raggiunto da se stesso e dai suoi nel partito, il premier scaduto per nascondere la sua uscita forzata dietro un pronunciamento formale del partito.

Poi, rapidissimo giro di consultazioni sul Colle, domani sera l'incarico al segretario del Pd, sabato e domenica programma e lista ministri. Deputati e senatori intanto restano quasi tutti a Roma il fine settimana per provare a strappare qualche posto da sottosegretario, anche se i giochi sono pressoché fatti.

E già si può fare l'elenco dei vincitori e dei vinti del blitz renziano. Il sindaho (che lascerà l'incarico provando a insediare il fido Patatina Nardella, e andra' a vedere le partite della Fiorentina da premier) tira un calcio di rigore quasi a porta vuota ma deve combattere proprio contro il rigore senza sviluppo che sta uccidendo il Paese.

Il suo predecessore Letta nipote potra' scegliere tra fare l'oppositore nel Pd o, se Renzi dovesse offrirgliela, accettare una poltrona nel nuovo governo. Con tutta probabilità, resterà invece in stand by sino alle elezioni europee per poi essere indicato da Re Giorgio, e anche dal suo generoso successore a Palazzo Chigi, come commissario europeo nel nuovo esecutivo comunitario che nascerà in estate dopo le elezioni europee.

Ecco gli altri vincenti e gli altri perdenti:

Perde l'asse Merkel/Hollande/Cameron che sosteneva Letta nipote. Vince la cordata statunitense e israeliana che sostiene Renzi, a cominciare da Goldman Sachs nelle cui fila oggi milita per l'Italia Letta Gianni, dopo Prodi Romano e Draghi Mario.

Vince Verdini Denis, che aveva puntato subito sul concittadino. E anche Berlusconi Silvio troverà il modo di aiutare sottobanco il nuovo premier in cambio di "amicizia istituzionale".

Pierfurby Casini e Monti Mario perdono di brutto. Quel che resta di Sciolta Civica (in primis Romano Andrea, Lanzillotta Linda e Merloni Paola) entrerà direttamente nel Pd, Mauro Mario non ha deciso, mentre l'ex sindaco di Milano Albertini Gabriele veleggia verso il nuovo centro destra.

Alfano Angelino pareggia fuori casa: guadagna tempo per organizzarsi e partecipare con qualche chance alle future elezioni, sperando nella progressiva disgregazione di Forza Italia.

Sel deve prima fare la conta interna. Migliore Gennaro e i suoi vogliono a tutti i costi essere della partita governativa.

Grillo e Casaleggio restano contro, e si vedrà se vinceranno o perderanno come conseguenza delle cose che farà o non farà il nuovo governo: e' svanita infatti in queste ore l'ipotesi che una quindicina di senatori pentastellati votassero con la maggioranza a guida Pd, al massimo voteranno singoli provvedimenti se condivisi. Voteranno invece per Renzi i tre o quattro grillini che sono gia' usciti dal Movimento e sono iscritti al gruppo misto del Senato, a cominciare da Gambaro, De Pin e Mastrangeli.


Ps. Intanto il senatore Naccarato difende con puntiglio la storia e la memoria di Francesco Cossiga. oggi in una lettera al Corriere della Sera ricostruisce anch'egli le vicende che portarono D'Alema Massino a sostituire Prodi a Palazzo Chigi, ricorda che anche John Major aveva sostituito la Thatcher senza passare per le elezioni e chiede all'ex premier: "E dunque perché fare ammenda dopo 15 anni e non esserne invece fiero?"
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

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Direzione Pd con Renzi: 'Nuovo governo'
Letta domani al Quirinale per dimettersi
Il segretario: "Cambio di marcia. Patto di legislatura al 2018". Mozione (testo) ok con 136 sì, 16 no


Renzi prende sotto braccio Letta e lo accompagna all’uscita. Il presidente del Consiglio non andrà in Parlamento per formalizzare la crisi (come chiedono Forza Italia e M5s) ma prende in ogni caso lo schiaffo dal suo partito. E, pochi minuti dopo il voto della Direzione nazionale che benedice la relazione del segretario con 136 e appena 16 no, il presidente del consiglio annuncia seccamente che domani sarà al Quirinale con le dimissioni in mano.

Solo Civati e i suoi votano contro la relazione che mette alla porta il capo del governo. Tutti gli altri (sinistra del partito compresa) no. Gianni Cuperlo aveva chiesto di non votare, per salvare almeno le forme, ma il regolamento prevede una pronuncia del “parlamentino” sulle relazioni del segretario. In più lo prevedono anche le norme della chiarezza politica, si potrebbe dire. Alla fine, poco dopo le 18, la Direzione nazionale approva lamozione del segretario (leggi il testo) con 136 sì, 16 no e due astenuti. La “staffetta” – anche se Renzi ha esortato a non chiamarla così – è così benedetta dal partito. Pochi minuti dopo il voto, Enrico Letta detta una nota: “A seguito delle decisioni assunte oggi dalla Direzione nazionale del Partito Democratico, ho informato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio dei ministri”.

C’è l’assassino, ma manca il movente. Il 18 gennaio Renzi aveva lanciato addirittura un hashtag su Twitter (“Enricostaisereno”), oggi “ringrazia il presidente del Consiglio per il notevole lavoro svolto alla guida del governo, un esecutivo di servizio nato in un momento delicato. E per il significativo apporto dato in particolar modo per il raggiungimento degli obiettivi europei”. Una formula di poche parole neanche tanto addolorate da presidente di società di calcio che esonera l’allenatore. Quale sia il punto di svolta che ha trasformato Renzi da Dottor Jekyll a Mister Hyde nessuno ancora l’ha capito.

Renzi pretende dunque un cambio della guardia “all’inglese”: il nuovo leader del partito prende anche la guida del governo. Propone un governo per una “legislatura costituente“, quindi fino al 2018 perché “il Pd si deve assumere la responsabilità”. Nessun processo al governo, sottolinea, ma non è una staffetta perché “vorrebbe andare nella stessa direzione e alla stessa velocità, mentre qui si decide un cambio di passo”. Il segretario non nasconde l’orgoglio (in una sfida a distanza con lo stesso Letta che ieri aveva provato a passare dalla difesa all’attacco). Anzi non si vergogna di chiamarla “ambizione”. ”Parlano dell’ambizione smisurata di Renzi, del Pd – ha spiegato – Vi aspetterete che smentisca queste parole e invece non lo faccio. Dobbiamo avere un’ambizione smisurata. Il segretario, come l’ultimo delegato”. Non nega che ci sia un rischio, “ma chi fa politica ha il dovere di rischiare in alcuni momenti. Vale anche per me”. Contenuti pochi, al momento, a parte la feroce definizione data al programma presentato da Letta: “Contributo”. Niente contenuti, quando ci si limita alla politica.

Proprio Letta ha atteso il voto da Palazzo Chigi perché voleva il timbro su una decisione che con il passare delle ore è diventata largamente maggioritaria tanto che – oltre all’Areadem di Franceschini, il cui voto favorevole era scontato – anche la minoranza Pd in una riunione precedente alla direzione nazionale aveva dato il via libera a Renzi, presente il nume tutelare Massimo D’Alema. Il presidente del Consiglio non c’era alla direzione. Il paradosso è che ha atteso il voto seguendo la diretta streaming di una riunione del suo partito che quasi in massa gli ha voltato le spalle. Al capezzale, con lui a Palazzo Chigi, i ministri del Nuovo Centrodestra: Alfano e gli altri. “Decidete con serenità” scrive Letta in una nota alla direzione nazionale. Forse c’è dell’ironia, nella speranza che la serenità sia la stessa che gli ha augurato il suo segretario che ora vuole prendere il suo posto.

Le trattative erano andate avanti per tutta la mattina per evitare il rischio che Pippo Civati aveva ipotizzato di un “western”. E’ stato peggio: un mattatoio, pieno di “Grazie Enrico, ma…”. Per dirla di nuovo con Civati è stato qualcosa a metà tra la Prima Repubblica e Shining. In una situazione, ragiona Civati, in cui il timore è che ancora una volta ne esca vincitore Silvio Berlusconi. E nella quale restano fuori i cittadini: “Penso di avere una smisurata ambizione nel mio piccolo: quella di ridare la voce ai cittadini – dice l’ex candidato alla segreteria – Riconosco a Renzi la forza elettorale che però oggi non stiamo utilizzando e stiamo rimandando sine die. E lo stiamo facendo con un passaggio che non è che sia meno affascinante ma meno democratico”.

Tanto più ora che si apre lo scenario forse definitivo sulle riforme istituzionali. Ma anche le ipotesi che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – dopo il passaggio di consegne tra Renzi e Letta – possa dare la responsabilità al Parlamento di eleggere il suo successore. Per tre motivi. Il primo è il più forte: il governo ora – chiaramente – vuole durare fino al 2018. Il secondo: i progetti di larghe intese nati sotto la sua stella (Monti, Letta) non sono andati proprio alla grande. Il terzo: ormai l’iter delle riforme sembra ben intavolato. Il capo dello Stato potrebbe quindi finalmente dar retta a Clio e, dopo tanta supplenza per una classe dirigente del tutto scadente, potrebbe rassegnare le dimissioni mettendo fine al suo mandato eccezionale.

CRONACA ORA PER ORA

18,53 – Alfano (Ncd): “Crisi per scontro interno al Pd, noi indisponibili a governo di centrosinistra”
“Il Governo oggi viene fatto cadere e la sua esperienza viene conclusa in esito allo scontro interno al Pd e in esito all’evoluzione della leadership del Pd. E’ arrivato un nuovo segretario nel Pd e di fatto stasera cade il Governo”. Lo ha affermato il segretario dell’Ncd Angelino Alfano in una conferenza stampa. Alfano ha rivendicato i successi dell’esecutivo di Letta e confermato il sostegno a un futuro governo, che però non sia “di centrosinistra”.

18,46 – Di Maio (M5S): “Letta venga in Parlamento a farsi sfiduciare”
“Letta deve venire in Parlamento per farsi sfiduciare”. Lo scrive il deputato del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, su Facebook. “La direzione nazionale del Pd che oggi ha decretato la fine di Letta – ha aggiunto Di Maio – non è composta dai componenti del gruppo parlamentare del Pd, ma da persone elette con Renzi alle ultime primarie (sindaci, presidenti di provincia, non parlamentari, etc)”. “Il gruppo parlamentare Pd – ha sottolineato – è invece composto in base alle ultime elezioni nazionali (bersaniani in maggioranza). Ciò vuol dire che la sfiducia a Letta non è detto che la votino”.

18,42 – La Russa (Fdi): “Così Renzi perde aurea di novità”
“Questa fase non assomiglia alla seconda Repubblica ma addirittura alla prima e credo che quell’aurea di novità che poteva suscitare Renzi si sia di conseguenza fortemente attenuata”. Lo afferma, ai microfoni del Tg3, il presidente di Fdi Ignazio La Russa. “Mentre fino a qualche giorno fa la legge elettorale era una priorità al punto tale di non permettere nemmeno la visione degli emendamenti in commissione, ora con questo nuovo quadro politico e con il rinvio di una settimana dell’esame del testo in Aula, dobbiamo pensare che le elezioni che prima erano prossime, ora siano più lontane”, conclude La Russa.

18,37 – Confermato consiglio dei ministri domani
Il consiglio dei ministri resta confermato per domani mattina alle 11,30 a Palazzo Chigi, dopo l’annuncio del premier Enrico Letta di volersi dimettere domani al Quirinale. La riunione era stata convocata in precedenza senza alcun ordine del giorno. Il premier potrebbe salire dunque al Quirinale subito dopo il cdm.

18,27 – Brunetta (Fi): “E’ una crisi del Pd, auspico dibattito parlamentare”
“Questa è una crisi del Pd, che quelli del Pd – senza Renzi, perché non è parlamentare – dovranno spiegare alle Camere, al governo e, soprattutto, all’opinione pubblica. Il Pd non c’è più”. Lo ha detto il capogruppo di Fi alla Camera, Renato Brunetta ospite di “Speciale TGLa7″. “Letta -ha aggiunto- dovrebbe spiegare in consiglio dei Ministri lo stato dell’arte. Dovrebbe comunicare la sua andata al Quirinale per le dimissioni e noi auspichiamo che il presidente della Repubblica ne prenda atto e lo rimandi alle Camere per un dibattito parlamentare di chiarimento tra la sua maggioranza, soprattutto tra il Pd che l’ha sfiduciato, e la propria azione di governo”.

18, 16 – Letta: “Domani le mie dimissioni al Quirinale
Pochi minuti dopo il voto in Direzione nazionale, Enrico Letta ha annunciato le proprie dimissioni con una nota: “A seguito delle decisioni assunte oggi dalla Direzione nazionale del Partito Democratico, ho informato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio dei ministri”.

18,05 – Direzi0ne Pd approva relazione Renzi: 136 sì, 16 no, 2 astenuti

17.39 – Casaleggio: “Fino al 2018? Mi pare molto azzardato”
“Fare previsioni fino al 2018 mi pare molto azzardato”. Lo dice il cofondatore del M5S, Gianroberto Casaleggio, al termine della sua visita a Roma. “Vedo un quadro di forte instabilità come dimostrato in questo primo inizio d’anno con forze politiche che si separano e liti interne ai partiti”, ha aggiunto.

17.35 – Prodi: “Osservo, ma non do giudizi. Auguri al Paese”
“Osservo, penso ma non do giudizi. Guardo dalla finestra già da un pezzo. Faccio gli auguri al Paese che ne ha tanto bisogno ma ricordiamoci che ci vuole un accordo con l’Ue perché da soli non ce la facciamo”. Così Romano Prodi rispondendo sul governo all’ambasciata francese per ricevere la Gran Croce della Legion d’Onore.

17.24 – Cuperlo: “Voteremo sì”
“Assumiamo la linea politica indicata dal segretario, avevamo auspicato che non ci fosse un voto per evitare ulteriori lacerazioni ma di fronte alla necessità di esprimersi sul documento, proposto dal segretario, voteremo a favore. Ritengo necessario evidentemente che il Pd poi, in direzione e nei gruppi, discuta di contenuti e dei programmi”. Così Gianni Cuperlo ribadisce la linea della minoranza Pd.

17.14 – I lettiani lasciano la direzione Pd: “Non voteremo”
Quasi tutti gli esponenti lettiani in direzione Pd stanno lasciando la sala per non partecipare al voto sul documento che sfiducia il governo Letta. A lasciare la sala, tra gli altri, a quanto si apprende, Paola De Micheli, Vito De Filippo, Anna Ascani e Lorenzo Basso.

17.01 – Giannini (Scelta Civica): “Da Renzi risposta importante”
“La relazione di Renzi ci ha dato una risposta molto importante. Chiedevamo chiarezza al Pd e chiarezza abbiamo avuto, soprattutto sulla linea di radicale cambiamento di cui c’è bisogno”. Lo afferma Stefania Giannini, segretario di Scelta Civica. “Renzi – aggiunge Giannini – haindicato un obiettivo che per noi era e resta molto importante che è quello della legislatura costituente. Noi siamo entrati in Parlamento per riformare il Paese e di certo non lo si può fare con un Governo a orologeria”, conclude.

16.45 – Civati: “A metà tra Prima Repubblica e Shining. E ne approfitterà B.”
“Mi dichiaro contrario alla strada che stiamo prendendo. E voterò oggi. Con una preoccupazione: che Berlusconi non voglia approfittare di questo passaggio”. Pippo Civati annuncia voto contrario al documento presentato da Renzi alla direzione Pd. “Personalmente sono molto a disagio”, dice. “Non capisco perché cambiando premier dovremmo avere un destino diverso. Negli ultimi giorni si è assistito a una via di mezzo tra la Prima repubblica e Shining”, quella che si sta prendendo “è una decisione avventata e pericolosa”.

16.44 – Alfano e ministri Ncd a Palazzo Chigi da Letta
Dopo aver ascoltato l’intervento di Matteo Renzi alla Direzione del Pd, Angelino Alfano e i ministri di Ncd (Lupi, Quagliariello e Lorenzin), hanno raggiunto, a quanto si apprende, il premier Enrico Letta a palazzo Chigi.

16.43 – Civati voterà contro il documento di Renzi
“Io voterò contro” la relazione del segretario del Pd, Matteo Renzi, “sperando di poter recuperare un confronto sulle cose da fare per il futuro”. Così Pippo Civati chiudendo il suo intervento alla Direzione nazionale del partito. “Mi dichiaro contrario alla strada che stiamo intraprendendo”, ha detto Civati.

16.40 – Civati: “Grandi perplessità su nuovo governo”
“Ribadisco le mie grandi perplessità sull’idea di un nuovo governo e mi chiedo cosa cambierebbe nel lungo percorso, dal 2015 al 2018, fatto con la stessa maggioranza”. Lo ha detto Pippo Civati, intervenendo alla Direzione nazionale del Pd in corso al Nazareno.

16.40 – Speranza (Pd): “Documento condivisibile”
“Il senso del documento che viene proposto è per me condivisibile. Letta ha fatto fino in fondo la sua parte, lui ha dato il meglio ma penso che oggi le condizioni nuove che ci sono debbono provare a farci fare quella svolta che ci chiedono da più parti”. Lo ha detto il capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza.

16.39 - Bondi (Fi): “Con Renzi premier no opposizione alla Santanchè”
“Se nascerà un governo presieduto da Matteo Renzi, la mia opinione personale è che Forza Italia abbia la grande opportunità di condurre nei confronti di un governo di centrosinistra un’opposizione intelligente, ferma ma al tempo stesso pronta a collaborare se il governo proporrà cose buone per gli italiani. D’ora in poi non possiamo più permetterci un’opposizione ‘alla Santanchè””. Lo afferma il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi.

16.38 – Brunetta: “No a crisi extraparlamentare”
“Matteo Renzi, segretario del Pd, il partito di maggioranza relativa, apre la crisi di governo. Enrico Letta, presidente del Consiglio, espressione del Pd, partito di maggioranza relativa, si presenti in Parlamento per un doveroso chiarimento davanti alla sua maggioranza, davanti all’opposizione e davanti al Paese. No ad una crisi extraparlamentare”. Lo sottolinea il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta. “Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non lo può e non lo deve consentire. Il Capo dello Stato -conclude l’esponente azzurro- garantisca che la crisi abbia come sede il Parlamento e non solo un partito, il Partito democratico”.

16.37 – Casaleggio: “Crisi non può essere extraparlamentare”

16.33 – Letta aspetterà il voto della direzione
Il premier Enrico Letta aspetta il voto della direzione Pd, dopo aver ascoltato nel suo studio a Palazzo Chigi l’intervento del segretario Matteo Renzi, che lo ha ringraziato per il lavoro svolto chiedendo al partito di aprire una fase nuova con un nuovo governo. “Soltanto dopo il voto – spiegano fonti di Palazzo Chigi – deciderà cosa fare”.

16.31 – Zampa: “Voto previsto al termine del dibattito”
“Il voto è previsto al termine del nostro dibattito”. Lo annuncia Sandra Zampa, vicepresidente alla direzione del Pd pregando i colleghi di non lasciare la sala prima che si concluda la votazione.

16.29 – Cuperlo: “Rischio che pezzo di società non capisca passaggio”
“Arriviamo” a questo punto di svolta”nei tempi che avevamo richiesto, ma non nelle forme che sarebbero servite. Ma arriviamo a questo passaggio con un sentimento di grande preoccupazione e con il timore che un pezzo di società fatichi a capire le ragioni del contrasto”. Così Gianni Cuperlo alla direzione del Pd.

16.14 – Zanda: “Accelerazione necessaria”
“Ma cos’è cambiato in questi dieci mesi? Il governo ha fatto quel che poteva, ma quando una crisi è così profonda ad aggravare i problemi basta il solo fatto che il tempo passi. Tutto è diventato più difficile ed è necessaria questa accelerazione”. Lo afferma il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda nel corso del suo intervento alla direzione nazionale del Pd.

16.11 – Cuperlo: “No a voto su una relazione”
“Chiedo che la Direzione non venga a chiamata oggi a esprimersi con un voto” sulla relazione del segretario nazionale Matteo Renzi. Lo ha detto Gianni Cuperlo nel corso del suo intervento alla Direzione del partito in corso al Nazareno.

16.10 – Cuperlo: “Ci sia passaggio chiaro in Parlamento”

16.00 – Renzi: “Usciamo tutti insieme dalla palude”
“Se l’Italia chiede un cambiamento radicale o questo cambiamento lo esprime il Pd o non lo farà nessuno. Vi chiedo tutti insieme di uscire dalla palude”. Così Matteo Renzi nel chiedere ai membri del ‘parlamentino’ democratico di dire se quello da lui proposto “è l’orizzonte entro cui dobbiamo muoverci, perché allora ci muoviamo”.


16.00 – Renzi: “Il Pd si deve assumere la responsabilità”
“Lo sport preferito degli ultimi giorni è dire che è tutta colpa del Pd, ma oggi dobbiamo decidere e dalle forze di coalizione ci si chiede che il Pd assuma le sue responsabilità”. Così Matteo Renzi scegliendo, in direzione, di proporre un patto di legislatura fino al 2018.

15.58 – Renzi: “Rilancio radicale non è in polemica con Letta”
“Il rilancio radicale che immaginiamo non suoni come polemica verso Letta né dal punto di vista personale nei confronti di Enrico né verso il governo che ha affrontato momenti di grande incertezza e turbolenza nell’ultimo anno”. Così Matteo Renzi spiegando la sua proposta di governo di legislatura.

15.57 – Renzi: “Ambizione? Sì, il Pd deve averla”
“Parlano dell’ambizione smisurata di Renzi, del Pd. Vi aspetterete che smentisca queste parole e invece non lo faccio. Dobbiamo avere un’ambizione smisurata. Il segretario, come l’ultimo delegato”. Così Matteo Renzi alla direzione del Pd.

15.53 - Renzi: “O protagonismo forte o cambiamento a parole”
“Potrebbe aspettare e non rischiare ma in 20 anni non si sono fatte le cose. O il Pd ha un protagonismo forte o il cambiamento è solo a parole”. Così Matteo Renzi alla direzione Pd.

15.52 – M5s lancia il sondaggio: “Dove si sfiduciano i governi?”
Il blog dei senatori M5s lancia un sondaggio in rete dal titolo e dei quesiti provocatori: “dove si sfiduciano i governi?”. Sul Frecciarossa? Sul panfilo Britannia? Alle primarie del PD? A cena da Napolitano? In Parlamento? sono le opzioni per rispondere.

15.51 – Il Mattinale di Forza Italia: “IncoeRenzi”
“Sbruffoneria. L’attuale Parlamento èdelegittimato dalla sentenza della Consulta sul cosiddetto Porcellum. E se i famosi 148 deputati ‘abusivì venissero tolti al centrosinistra e redistribuiti a Forza Italia, a M5S e Ncd? Semplicemente Renzi non avrebbe i numeri per i suoi giochi di Palazzo. Farebbe ancora lo sbruffoncello?”. Lo scrive, nelle sue parole chiave, ‘Il Mattinale’, la nota politica redatta dal gruppo Forza Italia della Camera dei deputati. “IncoeRenzi – prosegue – Renzi dice mai qui, mai là, poi si smentisce. Perfettamente coerente con la sua incoerenza. “IncoeRenzi” è il soprannome utilizzato spesso dal Movimento Cinque Stelle per il segretario del Pd.

15.50 – Renzi: “Mettersi in gioco rischioso per me, ma c’è dovere di rischiare”
“Mettersi in gioco adesso ha un elemento di rischio personale. Ma chi fa politica ha il dovere di rischiare in alcuni momenti. Vale anche per me”. Così Matteo Renzi alla direzione Pd. Ma questo, aggiunge, “non è un rischio personale, è il rischio del Pd” che deve “prendersi la responsabilità di ciò che sta accadendo”.

15.49 – Renzi: “Nuovo governo con obiettivo 2018 e riforme”
“L’altra, quella di un nuovo governo, è una scelta azzardata ma può avere senso se hai il coraggio di dire alle realtà europee che l’obiettivo è il 2018 con riforme elettorali, costituzionali ed il tentativo di cambiare le regole a partire da una burocrazia opprimente”. Così Matteo Renzi illustrando le due opzioni davanti al Pd.

15.48 – Renzi: “Strada elezioni suggestiva, ma non risolverebbe i problemi”
“La strada delle elezioni ha una suggestione e un fascino”. Ma “ancora oggi non abbiamo una normativa elettorale in grado di garantire la certezza della vittoria”. Avrebbero un “valore purificatore” ma “in questo momento non riuscirebbero a risolvere i problemi nel Paese”. Così Matteo Renzi alla direzione del Pd.

15.44 – Renzi: “Bivio: o elezioni o legislatura costituente”
“Non è un derby, siamo di fronte ad un bivio: è l’occasione chiara di tornare alle elezioni o possiamo trasformare questa legislatura in Costituente”. E’ l’ipotesi che Matteo Renzi fa alla direzione Pd.

15.44 – Letta cancella visita ufficiale in Gran Bretagna
Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha cancellato una visita ufficiale in Gran Bretagna, prevista per il 24-25 febbraio prossimi. Lo scrive il Financial Times online.

15.43 – Renzi: “Non è staffetta, perché si prova a cambiare ritmo”
“Non si tratta di staffetta o non staffetta. Staffetta è quando si va nella stesa direzione e alla stessa intensità, non quando si prova a cambiare ritmo”. Così Matteo Renzi alla direzione del Pd.

15.43 – Renzi: “Pd ringrazia Letta per lavoro svolto”
“La direzione del Pd ringrazia il presidente del Consiglio per il notevole lavoro svolto alla guida del governo, un esecutivo di servizio nato in un momento delicato. E per il significativo apporto dato in particolar modo per il raggiungimento degli obiettivi europei”. Matteo Renzi legge il documento della direzione del Pd.

15.41 – Renzi: “Non faremo il processo al governo”
“Non faremo processo al governo, ma se siamo in condizioni di aprire pagina nuova”. Così Matteo Renzi aprendo la direzione Pd.

15.39 – Renzi: “Voteremo una relazione”

15.38 – Riunioni Areadem e minoranza: “Ok a Renzi”
Si sono visti all’ora di pranzo. Due riunioni distinte, quella di Areadem e quella della minoranza Pd. Un’esito simile. Entrambe le componenti Pd sono pronte a sostenere la necessità di un cambio di passo a palazzo Chigi. Ma se dall’area franceschiniana si fa sapere che “non sarà possibile evitare un voto” in Direzione, tra la minoranza dem c’è ancora chi spera di evitare un voto di sfiducia a Enrico Letta nella riunione ma, si fa sapere, che tutto dipende dal discorso del segretario. All’incontro della minoranza ha partecipato anche Massimo D’Alema.

15.37 – Letta nel suo studio a P.Chigi, segue diretta direzione Pd

15.36 – Renzi: “Franchezza e trasparenza totale, ma anche indicare la strada”

15.35 – Renzi ha preso la parola nella direzione PD

15.31 – Gasparri (Fi): “Renzi accoltella alle spalle Letta”
“E per fortuna era il nuovo che avanza. Renzi alimenta scissioni nei partiti altrui, come conferma l’indignazione di Vendola e la scesa in campo tra i grillini del superpoliziotto Casaleggio. Accoltella alle spalle Letta dopo aver detto che a Palazzo Chigi sarebbe andato solo in caso, improbabile, di vittoria elettorale”. Lo dice il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (Forza Italia).

15.22 – Carbone (Pd): “Fossi stato in Letta sarei venuto”
“Se fossi stato Letta, da dirigente del Pd, sarei venuto alla direzione”. Così il deputato Pd Ernesto Carbone, tra i fedelissimi di Matteo Renzi, risponde ai cronisti arrivando alla direzione del partito al Nazareno.

15.21 – Civati: “Letta trattato come la giraffa dello zoo di Copenhagen”

15.13 – Sanna (Pd): “Letta non andrà in Aula per sfiducia”
In caso di sfiducia da parte della Direzione del Pd, il premier Letta “non si presenterà in aula” alle Camere per parlamentarizzare la crisi. Lo ha detto Francesco Sanna, consigliere per le Riforme del premier Letta, arrivando alla Direzione del Pd. Secondo Sanna la Direzione dovrà chiudersi “con un voto o sulla relazione di Renzi o su un dispositivo che faccia definitivamente chiarezza”.

15.08 – Sede del Pd blindata
La sede del Pd è letteralmente blindata da parte delle Forze dell’ordine in occasione della Direzione del partito. Quattro furgoni della Celere bloccano infatti dai due lati via di sant’Andrea delle Fratte, dove si trova l’ingresso principale del partito, mentre lungo la strada sostano numerosi poliziotti con alla cinta i caschi antisommossa. Una schiera di agenti blocca anche i tre ingressi della sede del Pd per evitare che entrino persone estranee alla direzione. Negli stretti spazi della via, resi ancora più angusti dai furgoni, si muovono rapidamente da un ingresso all’altro le telecamere cercando di carpire qualche battuta ai membri della Direzione che giungono alla spicciolata.


15.05 – Pini (Pd): “Ci incasiniamo anche senza D’Alema, visto?”
“Visto che anche senza D’Alema siamo capaci di incasinarci parecchio?”. Lo scrive, su twitter, la deputata Pd Giuditta Pini.

15.04 – Richetti (Pd): “Letta? Rispetta istituzioni e dinamiche politica”
Cosa significa l’assenza di Enrico Letta nella direzione del Pd? “Significa che Letta non solo è un grande uomo delle istituzioni ma che è una persona che rispetta le dinamiche della politica”. Così il deputato renziano Matteo Richetti, risponde ai cronisti arrivando alla direnzione del partito al Nazareno.

14.52 – Realacci (Pd): “Partito lacerato? Discussione difficile”
Il Pd è lacerato? “Beh, certo la discussione è difficile”. Così Ermete Realacci, risponde ai cronisti arrivando alla direzione del partito al Nazareno.

14.50 – Formigoni (Ncd): “Letta non va a direzione? Allora accetterà un incarico”
“Letta non va a direzione Pd. Alloraè tutto deciso, Renzi tesserà lodi di Letta, celebrerà unità del PD e Letta accetterà un incarico”. E’ quanto scrive il senatore del Ncd Roberto Formigoni in un tweet.

14.32 – Chiamparino: “Letta avrà già deciso di dimettersi”
Letta non va alla direzione Pd “probabilmente perchè ha già deciso che si dimette”. Così Sergio Chiamparino, ospite al programma radiofonico ‘Un giorno da pecorà di Raidue2. “Se Renzi va al governo è probabile – ha aggiunto – che abbia un coniglio nel cappello, non credo fatto solo di effetti speciali, ma una squadra forte ed un programma tosto a breve tempo”.

14.19 – Letta: “Non vengo in direzione, si decida con serenità”
“Carissimi – scrive il premier in unalettera inviata alla direzione – penso che, in una giornata importante come questa, sia fondamentale che la discussione si sviluppi, e le decisioni conseguenti siano assunte, con la massima serenità e trasparenza. Per questo preferisco aspettare a Palazzo Chigi le determinazioni che verranno prese, in modo che tutti in Direzione si sentano liberi di esprimere valutazioni ed esplicitare le decisioni che ritengono opportune. Vi ringrazio, Enrico Letta”.

14.01 – Renzi arriva al Nazareno per la direzione
Il segretario del Pd Matteo Renzi è arrivato al Nazareno dove tra circa un’ora inizierà la direzione del partito.

13.35 – Le Monde: “Italia di nuovo sull’orlo di una crisi politica”
”L’Italia di nuovo sull’orlo della crisi politica”: questo il titolo del quotidiano francese Le Monde, che a pagina due dedica un ampio articolo all’attuale situazione politica in Italia. “Matteo Renzi, capo del Partito democratico, è tentato di rovesciare il presidente del consiglio, Enrico Letta, che viene dallo stesso partito”, scrive Le Monde, ricordando che Renzi “è forte del sostegno di 2 milioni di simpatizzanti di sinistra che hanno votato per lui” alle primarie del Pd. Mentre il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo si “radica nell’elettorato”.

13.10 - Giachetti (Pd): “Avrei votato contro Letta già prima”
“Io personalmente gli avrei votato contro anche in altre occasioni. Una delle ragioni di scontro con il presidente del consiglio fu il voto sulla mozione sulla legge elettorale. Fu lui che chiese al partito di votare contro una mozione che probabilmente ci avrebbe messo al riparo da una legge elettorale, così come nel caso Cancellieri e in altre occasioni”. Lo ha detto Roberto Giachetti, vice presidente della Camera e renziano di ferro, intervenendo questa mattina ad Agorà.

12.52 – Di Maio (M5s): “Per il Pd più facile accordarsi con B che con se stesso”
“Per il Pd è più facile accordarsi con Berlusconi che con se stesso”. Lo scrive su Twitter il vicepresidente della Camera, esponente del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio.

12.52 - Vendola a Renzi: “Nessuno pensi giocare in casa altri”
“Vorrei lanciare un’avvertenza:nessuno pensi di giocare in casa d’altri e reclutare qualche malpancista. Perché questa sarebbe un’attività corruttiva che determinerebbe conseguenze anche molto gravi sul terreno delle alleanze”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia e leader di Sel, Nichi Vendola, parlando con i giornalisti, oggi a Bari, della situazione politica nazionale, a margine di un incontro.

12.43 – Fonti Pd: “Incontro Letta-Guerini non è andato bene”
No, non è andata bene. Questa la linea fatta filtrare da ambienti Pd dopo l’incontro questa mattina a palazzo Chigi tra il premier Enrico Letta e Lorenzo Guerini, portavoce della segreteria di Matteo Renzi, i capigruppo di Camera e Senato, Roberto Speranza e Luigi Zanda. Si fa sapere che al centro dell’incontro ci sarebbe stata la richiesta di concordare una gestione della Direzione che evitasse showdown o esiti “cruenti”. Ma la delegazione di “pontieri” non sarebbe uscita con le assicurazioni sperate.

12.40 – Mineo (Pd): “Nessun gruppo in Senato voterebbe fiducia a Letta”
“Ho fatto un rapido sondaggio in Senato. Nessun gruppo parlamentare voterebbe la fiducia al governo Letta. Sic transit gloria mundi”. Così, su Twitter, il senatore del Pd Corradino Mineo.

11.43 – Casaleggio: “Transfughi M5S? Ognuno prende sue decisioni”
“Sa, ognuno prende le sue decisioni”. Così Gianroberto Casaleggio arrivando alla Camera per l’incontro con i deputati del M5S, risponde ai cronisti che gli chiedono se ci potranno essere dei ‘transfughi del Movimento, si parla di sette parlamentari, che potrebbero sostenere un possibile Governo Renzi.

11.33 – Governo, Casaleggio: “Dovrebbero esserci elezioni”

11.32 – Casaleggio: “Qualunque cosa va decisa in Parlamento”
“Qualunque cosa va decisa in Parlamento. Il Parlamento è sovrano”. Lo ha detto il cofondatore del M5S, Gianroberto Casaleggio, arrivando a Montecitorio per una riunione con il gruppo.

11.28 – Serracchiani (Pd): “Conferenza stampa di Letta inopportuna”
“La conferenza stampa di Enrico Letta è stata inopportuna”. Così il Presidente del Friuli Venezia Giulia e membro della Segreteria del Pd, Debora Serracchiani, ospite de L’Aria che tira, il programma di Myrta Merlino su La7, ha commentato le dichiarazioni del Premier, aggiungendo: io “non avrei usato quelle parole”.

11.26 - Giachetti: “Escludo sfiducia a Letta in Parlamento”
“Questi pugni sul tavolo da parte di Letta li avrei voluti vedere nel caso Alfano Shalabayeva e in altre situazioni. Detto questo, non credo ci sarà nessun duello finale all’arma bianca, oggi in direzione discuteremo anche quello che propone Letta, lo valuteremo e poi prenderemo delle decisioni, più o meno serenamente. Non so cosa farà Letta, se verrà o no alla Direzione. Il Partito democratico ha riunito nei giorni scorsi il gruppo parlamentare e sostanzialmente all’unanimità ha dato una spinta a Renzi. Comunque sento di escludere una sfiducia a Letta in Parlamento”. Lo ha detto Roberto Giachetti, vice presidente della Camera e renziano di ferro, intervenendo questa mattina ad Agorà.

11.26 - Quagliariello: “Letta non ha concordato Impegno Italia”
“Io ho visto il programma di Letta ieri sera, dopo che lui lo ha presentato e poiché i programmi dovrebbero essere centrali, noi oggi la prima cosa che faremo è sentire i nostri parlamentari sul programma presentato, che dal nostro punto di vista ha luci ma anche ombre, e soprattutto su quelli che sono i nostri paletti, le nostre proposte e priorità”. Lo afferma Gaetano Quagliariello, ministro per le Riforme costituzionali, intervenendo questa mattina ad Agorà su Rai Tre.

11.26 – Schifani: “Anche Ncd è alternativo a Sel”
“Siamo alternativi a Sel e questo è un fatto politico rilevante. Anche io ritengo che la posizione del Nuovo Centro Destra sia alternativa a quella di Sel. Deciderà Renzi, noi andiamo avanti per la nostra strada”. Lo afferma Renato Schifani di Ncd.

11.05 – Squinzi: “Da Letta buona analisi,non le risposte attese”
“E’ stata fatta una buona analisi ma non sono state date le risposte che ci aspettavamo”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi rispondendo a una domanda sul governo Letta all’Unione Industriale di Torino.

11.05 - Squinzi: “Staffetta? la politica non è compito nostro”
“La politica non è compito nostro”.Così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha risposto sulla possibile staffetta tra Enrico Letta e Matteo Renzi alla presidenza del Consiglio, a margine dell’iniziativa degli industriali di Torino.

10.56 - Fava (Sel): “Ok a Renzi se c’è discontinuità”
“Se i fuochi di artificio promessi da Renzi in questi mesi dovessero rispondere ad un programma di Governo di svolta che afferma la discontinuità rispetto al ventennio berlusconiano nei fatti, nelle proposte, nell’agenda e nelle priorità, io credo che non ci si può sottrarre alla responsabilità di valutare se si può dare il nostro contributo e lavorare insieme”. A dichiararlo il parlamentare di Sel Claudio Fava, a Radio Città Futura.

10.31 – Gelmini (Fi): “Il Pd passa sopra ogni regola istituzionale”
“Il Parlamento e gli italiani potranno conoscere oggi pomeriggio in diretta streaming se Enrico Letta si dimette per lasciare campo libero a Matteo Renzi. Non so se questa modalità sarà ricompresa fra le riforme istituzionali del sindaco di Firenze, è difficile però vedere in questa scena l’alba della terza Repubblica”. Lo scrive su Facebook Mariastella Gelmini, vicecapogruppo vicario di Forza Italia alla Camera.

10.24 - Salvini: “Mai con Renzi, ma se ci stupisse su euro…”
Non abbiamo nessuna preclusione nei confronti di Matteo Renzi perché siamo pagati per fare politica e risolvere i problemi. Tuttavia è incredibile che le ‘menatè interne al Pd tengano in ostaggio tutta l’Italia”. Lo ha detto Matteo Salvini a Radio Anch’io. “Non entreremmo mai in un governo – ha aggiunto il leader della Lega Nord – guidato da Renzi. Ma se ci stupisse con le sue proposte, a partire dal giudizio sull’euro, che è stato un vero crimine, allora potremmo essere più buoni con il suo esecutivo”.

10.14 – Vendola: “Governo Renzi inquietante, sarebbe manovra di palazzo”
“Il modo con il quale nascerebbe un governo Renzi è davvero inquietante. Si tratta di una manovra di palazzo, di una lotta per il potere, di una guerra fratricida”. E’ questa l’opinione di Nichi Vendola intervistato da Radio Anch’io. “Siamo molto lontano – ha aggiunto il leader di Sel – da quanto Matteo Renzi ci aveva promesso. Lui e Letta sono persone perbene, ma il problema è l’agenda di governo. Chiuso il ciclo di Berlusconi, hanno consentito che risuscitasse e Monti come Letta hanno prodotto austerità e povertà nel Paese”. Secondo il governatore della Puglia, Sel è “antropologicamente inconciliabile con il Ncd, che sono diversamente berlusconiani. Non siamo di fronte ad un cambiamento nella vita del governo, ma in piena continuità, a parte gli effetti speciali di Renzi”.

9.46 – Incontro tra Letta, Guerini e i capigruppo del Pd
Continuano i tentativi di mediazione all’interno del Partito democratico per evitare che si arrivi a uno scontro aperto tra Enrico Letta e Matteo Renzi oggi nella direzione del partito. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, un incontro si è svolto questa mattina presto a palazzo Chigi tra il premier, il responsabile della segreteria di Renzi Lorenzo Guerini e i capigruppo dem di Camera e Senato Roberto Speranza e Luigi Zanda.

9.26 – Alfano: “Se il Pd lo conferma, Letta può contare su di noi”
“Se il Pd confermerà la fiducia al governo Letta potrà contare sul Nuovo Centro Destra”. Lo ha detto Angelino Alfano alla telefonata di Canale 5.
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Re: quo vadis PD ????

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13 FEB 2014 18:39
1. SCIOCCHEZZAIO IN TEMPO REALE DALLA PREMIATA FILODRAMMATICA DEL NAZARENO -

2. PAROLA DEL GIORNO: “RESPONSABILITÀ”. L’HANNO RIPETUTA TUTTI, A MO’ DI TORMENTONE. LO SCARICANO, IL POVERO LETTANIPOTE, MA SOLO PER “SENSO DI RESPONSABILITÀ” -

3. FASSINESCU AVVIA LA FASE “NON IRENICA” E PAOLA CONCIA SI PREOCCUPA DELLA CARNE -

4. ENZO DE LUCA LANCIA OSCURI MESSAGGI ALLA CRICCA DELLA VECCHIA PROTEZIONE CIVILE -

5. CIVATI: “E’ ANDATA IN SCENA UNA VIA DI MEZZO TRA SHINING E LA PRIMA REPUBBLICA” -

6. DEBORA SERRACCHIANI: “È ARRIVATO IL MOMENTO DI DIFENDERE LE PRODUZIONI ITALIANE!” - 7. L’AMBIENTALISTA VERY AMBIENT ERMETE REALACCI, DI NERO VESTITO, SEMBRA SEMPRE PIÙ ROSI BINDI QUANDO DICE ACCORATO: “C’È UN’ITALIA CHE FRANA. IO HO IN MENTE VOLTERRA CHE CROLLA, IL TRENO IN LIGURIA. NON C’È NULLA DI TUTTO QUESTO NEL PROGRAMMA” -



Francesco Bonazzi per Dagospia

1 - Enorme bisogno di caffeina quando prende la parola Roberto Speranza, capogruppo bersaniano alla Camera, per dire che "nel Paese non c'è compiuta consapevolezza della fase di difficoltà che attraversano le istituzioni democratiche".

2 - Ma per fortuna che c'è anche Pippo Civati, uno che almeno è stato anche al cinema: "E' andata in scena in queste ore una via di mezzo tra Shining e la Prima Repubblica". Poi il calcetto al Rottam'attore: "La scorsa settimana da questo palco qualcuno diceva che il governo Renzi era fantascienza".

3 - Fantascienza o non fantascienza, il neo-renzismo si guadagna il sostegno anche da creature che si credevano ormai estinte come il Gerundio che presiede la Regione Liguria e Grissino Fassino. Il sindaco di Torino afferma con aria grave: "Credo che la discussione che stiamo facendo, per il ruolo dirigente che ognuno di noi è abituato ad avere, debba farci prendere le nostre responsabilità per rispondere alla domanda forte che ci arriva dal Paese (...) Nella consapevolezza che questa nuova scelta non necessariamente andrà in maniera irenica rispetto al governo attuale". Non necessariamente in maniera irenica? Arrivare a rimpiangere la parola "discontinuità".

4 - Debora Serracchiani, con golfino azzurro da bidella e una treccia barese al collo a mo' di cravattina: "Nelle prossime settimane il governo a guida democratica dovrà dare delle risposte sui tagli della spesa ed è arrivato il momento di difendere le produzioni italiane!" Dite ad Aspenio Letta che è scivolato su taralli e olio di oliva.

5 - Prende la parola il monumentale Bettini, ancora con il maglione rosso della tombolata di Natale: "Letta sta dentro a una fase della storia italiana". Oddio? Lettanipote pronto per i sussidiari delle elementari? No, per fortuna Goffry si riferisce alla famiglia "dei governi tecnici, profondamente innaturali". Poi ancora la nuova storiella democratica. Ribaltone? Premier accoltellato dal suo stesso partito? Ma no, per carità: "Ce lo chiede il Paese". Pare che improvvisamente, lunedì scorso, il Paese abbia telefonato.

6 - Meno male che c'è anche la Anna Paola Concia: "Tutti citano poesie, e allora caro Goffredo, caro Matteo, vi cito Emily Dickinson che dice che non conosciamo mai la nostra altezza finché non siamo chiamati ad alzarci e se siamo fedeli al nostro compito arriva al cielo la nostra statura". Poi, più che alla statura pensa alle panze di chi la circonda e ricorda che i bravi genitori non si preoccupano "di dare il salmone ai loro figli, ma della pasta, della carne e delle verdure". Oscura metafora per dire che il governo Renzie si deve fare perché il popolo ha fame. Applausi convinti del compagno Bettini.

7 - L'ambientalista very ambient Ermete Realacci, di nero vestito, sembra sempre più Rosi Bindi quando dice accorato: "C'è un'Italia che frana. Io ho in mente Volterra che crolla, il treno in Liguria. Non c'è nulla di tutto questo nel programma". Renzie prende nota. Non sia mai che Re Giorgio, quando lo chiamerà al Quirinale, gli chieda con tono perentorio: "E per il treno in Liguria che hai in mente?". Citazione obbligatoria per tutti. Realacci fa sapere che lui ha letto il Barone di Munchausen.

8 - Paolo Cosseddu, civatiano di Sardegna: "Stiamo facendo una cosa che non si capisce e quindi è sbagliata" Anche lui ha studiato e quindi cita Robert Frost.

9 - Stefano Fassina: "Mi ha colpito che più di un intervento sottolineasse la rilevanza della richiesta della minoranza ai fini della chiarezza". Chiaro, no? Da "Fassina-chi?" a "Fassina-che?".

10 - Vincenzo "a funtanella" De Luca, il fasciocomunista che governa Salerno, ne approfitta per togliersi un bel sassolone dalla scarpa: "Si è ricostituita al ministero delle Infrastrutture la vecchia filiera della Protezione civile". Non c'entra molto con la staffetta di governo, ma a Piazzale Clodio riavvolgono il filmato e consultano il registro delle notizie di reato.

11 - Parola del giorno: "responsabilità". L'ha ripetuta più volte ogni singolo esponente del Pd intervenuto alla direzione di oggi. Lo scaricano, il povero Lettanipote, ma solo per "senso di responsabilità".
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La ribellione dei militanti sul web “Un suicidio, lottano per la poltrona”.

13/02/2014 di triskel182


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ROMA — Al termine della giornata più strampalata che si ricordi dentro il Partito democratico (in attesa di quella di oggi), tra faccia a faccia al vetriolo e conferenze stampa velenose, forse le somme le tira su Twitter Pasquale Pugliese col suo «dubbio della sera: ma Antonio Gramsci che 90 anni fa fondava l’Unità, oggi starebbe con #Letta o con #Renzi?» Giusto per dire quanto la base del Partito democratico, lo zoccolo duro che non proviene dalla Dc ma con radici più a sinistra, osservi con una certa costernazione quanto sta accadendo.
Archiviate le primarie 66 giorni fa, l’unico modo per farsi sentire, anzi cantarle, sono i social network. Nessun valore statistico, chiaro. Solo rumori e parecchio di pancia. Ma nelle ultime 24 ore da Facebook a Twitter se ne leggono di tutti i colori, molti gli interventi anche piuttosto critici nei confronti del segretario Renzi, della sua intenzione di entrare a Palazzo Chigi ma passando dall’ingresso posteriore. Va detto che tra grafomani e commentatori anonimi la gran parte certo non solo non milita nel Pd ma, ma quel partito nemmeno lo ha votato. Né lo voterà. Tant’è che vero in serata i post sulla pagina Facebook del partito sono talmente tanti e pungenti che deve intervenire Francesco Nicodemo, responsabile comunicazione (renziano) per prendere le distanze e precisare. «Stupisce che si prendano fake e troll grillini sulla pagina Facebook del Partito democratico per attaccare il Pd. Come se non fossero in moltissimi casi profili fasulli usati strumentalmente». Dunque, «nessuna rivolta, solo attacchi fatti ad arte per inquinare il dibattito, aperto e trasparente, sulle nostre pagine web».
Non solo Fb ma anche Twitter trasuda commenti, è l’argomento del giorno. Nicola Tamburro, arrabbiato: «#Renzi e #Letta si scannano per la poltrona. Inutile dire chi beneficerà di questo balletto in perfetto stile prima repubblica. complimenti». E ancora. «Stimo #Renzi, ma staffetta é colpo alle regole democratiche. Se #Letta non regge si torni al voto » scrive Maurizio Matteucci. E un anonimo che si firma “La torre normanna” rincara: «Come passare da sicuri vincitori a sicuri perdenti in un mese (e non è la prima volta)». L’aria che tira, sul web, tra i simpatizzanti democratici è un po’ questa, alla vigilia della direzione di oggi pomeriggio che qualcuno, come Civati, prefigura già come un western. Di certo si è sparato, e parecchio, anche su Facebook. E il sindaco di Firenze è l’indiscusso protagonista sulla pagina del partito. Alcuni niente affatto teneri con lui: «Un giorno ne dice una e il giorno dopo un’altra! Mi ricorda qualcuno» scrive Gianna Degano. Altri come Chiara Amèlie
Meazza ne prendono le difese: «No ma scusate, più che dimostrare di fare anche da fuori, che deve fare? Ancora non ha mai avuto modo di ‘fare’, non ha mai ricoperto ruoli nazionali. Io attenderei, prima di sparare a zero». E giù altre ironie sul presunto feeling con Berlusconi (sulle riforme) e sulla comparsata ad “Amici”. Stefano Ruggeri la vede nera: «Avanti sorridenti verso l’ennesimo suicidio». Mentre Andrea Gurioli prova a mettere in guardia il sindaco, sta con lui, quasi un appello: «Non cadere nella trappola, x l’amor di Dio. È una trappola. Ti bruci, prendi le colpe di questo governo e non ti faranno fare nulla. Vai al voto, vinci e governa da solo».
Poi ci sono quelli che si lanciano a dipingere scenari abbastanza fantasiosi ma che sul web fanno presa. «Renzi presidente del Consiglio e Letta presidente della Repubblica subito », prevede su Twitter Manuela Ruaben. «Nel governo Renzi, la Boldrini sarà ministro» scrive sicuro invece Nico di Messina. E poi i “simpatici”, che non mancano mai, e alleggeriscono un po’ la tensione anche sui social nei momenti più hard. Come Stefano Vedovato: «#Renzi premier sceglie #Letta ministro degli esteri. Lo spediamo in India e ci riprendiamo i #marò»

Da La Repubblica del 13/02/2014.
pancho
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da pancho »

Non era dai tempi in cui i DS e co. fondarono il PD che non mi succedeva di vedere cose che voi umani neanche ve lo immaginate.
Stracciare tessere del PD davanti ai miei occhi.

Compagni che mi fermano e con l'occasione di farci un goccetto svuotano il loro sacco di amarezza.
...e io a mia volta mi prendo una soddisfazione(magra) dicendo loro: Ve l'avevo detto!!

Ex segretaria del PD della mia citta' che dichiara in una sua lunga lettera da cui prendo qualche stralcio:
....Con il cuore in mano, al di là della più profonda delusione che mi attanaglia lo stomaco, spero di sbagliarmi e se questo Paese rinascerà, e non solo con qualche pennellata ben assestata sul muro che cade a pezzi, questo lo abbiamo già visto fare magistralmente, se tra dieci anni mia figlia vivrà in un nuovo Paese dove la politica sarà cambiata nei modi, nel sentire, nell’impegno, nel sapersi mettere al servizio, nel farsi carico di vere responsabilità senza mezzucci da saltimbanco, concorderò con chi sostiene che “il fine giustifica i mezzi”.

Oggi mi dissocio da quei mezzi con sdegno rabbia e vergogna, perché continuo a credere, caparbia e indomabile, che nel modo risiede anche il contenuto e i modi che ho visto, e sto vedendo da qualche mese sono un pozzo nero di storie sporche già viste, non mi interessa stare dalla parte del vincente, rimango nell’area dei valori del Centro Sinistra, gli specchietti, i bagliori, le perline non mi interessano, sono sempre serviti ad assoggettare i molti a beneficio di pochi, su questo la storia la dice lunga.

.......non riprenderò mai più la tessera.


un salutone da Juan il compagno
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Ce lo ricordiamo ancora oggi tutti quanti noi amici che abbiamo partecipato a quel pranzo della Pasqua del 1967, malgrado siano passati 47 anni. A tavola si era discusso animatamente del tema del momento, la scelta di costituire le Regioni. Noi ragazzi di belle speranze eravamo tutti quanti a favore della realizzazione delle Regioni perché dal nostro punto di vista, era un modo per tagliare le unghie al potere centrale romano.

Chi si opponeva ai nostri desiderata era un’anziano pensionato, ex dirigente della Montedison, che sosteneva che si trattava in pratica solo di una moltiplicazione dei centri di spesa e di potere. Un’operazione completamente inutile e di potere.

“Obrobio”, avrebbe detto Totò. Noi non ne volevamo sapere. Testardi come non mai e sicuri di essere nel giusto. Conoscevamo ancora relativamente poco di come era formata la società italiana. L’idealità dei vent’anni, che voleva sanare tutti i mali del mondo è stata prevalente, dominante e squalificante nello stesso tempo.

Era una questione d’intelligenza l’essere sulle opposte barricate? Direi proprio di no. Era solo una mera questione d’esperienza.

Dovevamo solo sbatterci il muso per capire come stavano le cose in realtà, toccare con mano come San Tommaso, come accade nella maggior parte dei casi della vita.

Infatti, solo dieci anni dopo dalla costituzione delle Regioni, cominciavano ad uscire le prime grosse magagne relative alla moltiplicazione dei centri di spesa.

Devo ammettere che tutti i giovani componenti di quel pranzo di Pasqua del ’67, ebbero successivamente l’onestà intellettuale di ammettere il nostro errore.

Ogni tanto quanto ci s’incontra, commentando i fatti italiani, la memoria corre a quel fatto, sottolineando chi allora stava dalla parte del torto e chi dalla parte della ragione.

Non solo, ma di recente, a causa di un particolare intervento del Prof. Sabelli, un economista del Politecnico di Milano, ho fatto loro presente che il cattedratico milanese, sostiene con forza la cancellazione delle attuali Regioni.

Quell’esperienza in fondo, anche se sconfitti ci è servita non poco nel viaggio successivo della vita.

La vita è un filtro e tutto serve per imparare come funziona l’ambaradan sul pianeta chiamato “Pianeta terra”.

Spesso, tutto dipende da chi non sa come spiegare alcuni fatti. Dal punto di vista scolastico, ho sempre avuto grandi difficoltà con l’italiano scritto. Mi hanno sempre detto che facevo semplicemente schifo.

Poi, un giorno, prima di compiere ventott’anni, osservando lo schema di scrittura degli articoli di Enzo Biagi, editorialista del Corriere della Sera, mi sono reso conto che esprimere ciò che si pensava non era poi affatto complicato. Ma nessun docente, nell’intero excursus scolastico, mi ha mai insegnato lo schema per poter esprimermi con facilità. Hanno sempre espresso dei giudizi, ma mai insegnato come si poteva fare per superare quel tipo di difficoltà.

Ergo, fino a quando qualcuno non mi dimostrerà il contrario, rimango dell’avviso che chi non comprende alcuni fatti oggi, li capirà più avanti quando succederanno altri fatti chiarificatori che renderanno più chiare le incomprensioni dell’oggi.

Ne ho avuto l’ennesima conferma stamani incontrando per strada l’arrabbiatissima Bianca, una giovane frequentatrice della Biblioteca centrale di SSG, completamente smarrita e confusa a causa dell’atteggiamento di Super Matteo, a cui aveva attribuito un certo quid d’intelligenza, pur non condividendo il resto, soprattutto la manifesta esuberante arroganza.

Uno smarrimento tale che l’ha portata a dichiarare di sua spontanea volontà: Non vado più a votare, se non mi sbolle la rabbia per l’operato dei prossimi mesi.

Eppure da più in un anno ha sempre fortemente stigmatizzato il non andare a votare.

Ieri invece, ho avuto modo di confrontarmi con un’anziana insegnante delle scuole superiori, che esprimeva tutto il suo disappunto per il comportamento di Super Matteo, a cui aveva affidato l’ultima speranza di cambiamento.

Come sempre avviene in questi casi solo il tempo è galantuomo. In questa fase cominciano a registrarsi una serie di incrinature.

E allora allo scoperto vengono le persone dotate di maggiore onestà intellettuale che comprendono l’errore di aver riposto la fiducia in Renzi.

Poi esiste una seconda fascia che appartiene alla categoria che ha compreso che Renzi è solo il solito bluff, ma essendosi esposti vigorosamente nei mesi precedenti non se la sente di ammettere di essersi sbagliati.

La terza fascia è composta da coloro che comprendono, ma hanno ancora un residuo di speranza che Renzi possa ancora cavare il coniglio dal cilindro e smentire tutti i detrattori.

Infine, nella quarta fascia ci stanno gli irriducibili, quelli che formano in tutti i partiti il classico “zoccolo duro”.

Essendo in questa condizione mentale mi è quindi facile comprendere il disagio dei militanti, descritto da Tommaso Ciriaco, pubblicato stamani su Repubblica, anche perché conoscendo il popolo di sinistra so che davanti a certi fatti o comportamenti, le reazioni sono a senso unico.

PS. Postando, ho letto quanto scritto da pancho sulle reazioni delle persone Pd che lo circondano. Quanto scrive pancho va nella stessa direzione che mi ha spinto a scrivere questa lunga osservazione.
**
E il “fortino rosso” vacilla: “Militanti sconcertati”
(TOMMASO CIRIACO).
14/02/2014 di triskel182


Nella storica sezione di via dei Giubbonari a Roma, a stragrande maggioranza cuperliana: “Sosteniamo Renzi, ma certe sue indelicatezze fanno rabbrividire”.

ROMA — Enrico Letta esce di scena davanti a tre immobili spettatori del circolo Pd di via dei Giubbonari. Gli schermi mostrano un flash d’agenzia che non ammette rivincita: “Domani al Colle per dimissioni”.
Il signor Renato, iscritto dal 1970 nella sezione più rossa della Capitale, sembra stordito. Più in là, la signora Maria ignora la tv, persa in un solitario scacciapensieri.
Ma è un attimo: «Si segano le gambe da soli – sibila – Io mi vergogno, nessuno ci capisce più niente».
È la staffetta democratica vista da chi milita. Atmosfera crepuscolare. Ti aspetti gioia o rabbia, vince una malinconica rassegnazione. La cuperliana Giulia Urso guida il circolo, anche se oggi è costretta a casa: «Mi stanno chiamando tutti. Gli iscritti sono sconcertati».
Sulla porta della sezione c’è ancora la Quercia, sul muro d’ingresso la targa del vecchio Pci. «Ero rossa che più rossa non si può – giura Maria, quella del solitario a ‘sto punto non so più a chi credere. Ci rinuncio, se continuano così straccio la tessera». Nel fortino della minoranza dem (90% a Cuperlo alle primarie di circolo) tutti sanno che tra gli sponsor dell’operazione Renzi ci sono proprio cuperliani, bersaniani, dalemiani. E il malessere non trova sfogo.
Responsabilità e rammarico vanno a braccetto. «Prendiamo atto di quanto accaduto – dice Urso – ma la verità è che il partito non era pronto. Va bene, la situazione gravissima imponeva un’accelerazione forte. Renzi se ne fa carico, lo sosteniamo. Eppure tante sue indelicatezze fanno rabbrividire».
«Le persone mi chiamano – racconta la presidente – si stanno contorcendo». Contorcendo, dice proprio così. Si affaccia un anziano signore modenese e conferma: «Ero a casa, davanti alla tv. Sono dovuto venire qui, sentivo una cosa allo stomaco. Ero troppo nervoso. Mi hanno fatto riflettere i miei figli, però. Pensano che sia giusto così». Le pochissime sentinelle del circolo non sembrano d’accordo. E neanche la Rete, affollata da migliaia di tweet che bombardano la staffetta.
Sul tavolo (rosso) c’è un pacco di volantini. Accanto spunta un manifesto, scritto a mano da un anziano militante: «In questo circolo: 1) Mai più nominati, ma preferenze su ampie liste 2) Ridurre i costi della politica 3) Emarginazione dei delinquenti in politica tipo Berlusconi. Renzi ha fatto tutto il contrario e non va bene». La versione originaria era “Renzi fa schifo”, ma la presidente l’ha fatta cancellare. Stavolta, però, non è solo il sindaco nel mirino: «Il malessere c’è – ammette Urso – noi dobbiamo farcene carico. Con responsabilità, per evitare che si scada nel populismo. E dobbiamo vigilare affinché il Pd non diventi un partito personale come quello di Berlusconi».
Nessuna riunione, stasera. «Faremo un’assemblea nei prossimi giorni». E allora in quattro chiudono in fretta il circolo. Fuori tempo massimo si affaccia un’altra iscritta: «Roba da matti, quello di oggi non è un metodo democratico. Così ci rivolgiamo alla pancia della gente, non alla testa». Poi, voltandosi: «Comunque noi restiamo qua, sul fronte. Vero, Renato? ». Renato è di poche parole: «Non mi piace, così». «Pensavo di trovare qualcuno – volta le spalle la signora Maria – Non vado neanche al cinema, che se poi il film è una bufala davvero nun ce la posso fa’ ». Tutti a casa alle 19, è meglio così: «Tanto chi vuoi che viene, stasera?».
Da La Repubblica del 14/02/2014.

Ixè stamani ha dato in calo Renzi dal 58 a 55 % come gradimento. Roberto Weber non aveva ancora potuto sondare quanto accaduto in queste ultime 24 ore, che hanno il sapore della rivolta ad un tradimento palese. Un tradimento che genera stanchezza e disgusto dopo vent’anni di tradimenti della dirigenza della sinistra.

“E poi dicono che uno si butta a sinistra” è stata un celebre frase ripetuta più volte nei film di Totò.
http://www.youtube.com/watch?v=U-m1FxPWTK8

Non si meraviglino quindi coloro che si lamentano del passaggio di simpatizzanti della sinistra verso il M5S.

La prima ondata un anno fa è stata di 3,5, milioni di fuoriusciti dal Pd. In questo modo inevitabilmente ci sarà una seconda ondata. Ci è arrivata pure stamani la Lorenzin ad Agorà, facendo presente che se tutto continua su questa strada Grillo arriverà al 40 % alle prossime elezioni. Ma non è stata la sola ad esprimersi in questo modo in questi giorni.
Ultima modifica di camillobenso il 15/02/2014, 5:24, modificato 2 volte in totale.
pancho
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Iscritto il: 21/02/2012, 19:25

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da pancho »

Che vuoi che ti dica Zione a questo punto. Scrivere in continuazione le cazzate che fanno questi politici mi sta stancando e non da frutti.
Perdere tempo in queste discussioni che non portano a nulla veramente mi stanca e sto' veramente valutando se vale ancora la pena di seguire questa via che il forum vuole proseguire.
Penso che sia piuttosto utile darci una vision diversa e che questa possa aprirsi a quel popolo di dinistra ancora orfano ma che vuole dire la sua e decidere il suo futuro.
Non divesse essere cosi penso che un po alla volta seguiro' le orme di quei vecchi compagni che non se la sono sentita di proseguire le discussioni in questo forum.
Sperem ben vah, zione

Un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
iospero
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Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da iospero »

Forza Pancho, Forza zione
non bisogna mai mollare, quello che succederà domani nessuno lo sa.
Io di carattere sono ottimista per cui un lumicino di speranza che le cose cambino c'è sempre.
Dove lo vedo questo lumicino ?
Nella formazione della Lista per Tsipras alla quale guardano favorevolmente molti anche del PD.
Se questa lista riuscisse ad avere un certo successo e il PD arrivass
e a mala pena al 20% credo che in Italia ed anche in Europa qualcosa dovrebbe muoversi.
un sincero saluto
erding
Messaggi: 1188
Iscritto il: 21/02/2012, 22:55

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da erding »

Dove lo vedo questo lumicino ?
...proviamo ad alimentarlo...

Nella formazione della Lista per Tsipras alla quale guardano favorevolmente molti anche del PD.
Se questa lista riuscisse ad avere un certo successo


Di spazio politico ce ne sarebbe!
Basta pensare a quanti in quel 40% di potenziale voto inespresso sono di sinistra.


“LISTA TSIPRAS":PARTE LA CONSULTAZIONE ON LINE PER SCEGLIERE NOME E SIMBOLO.
IMPORTANTE REGISTRASI SUL SITO
http://listatsipras.eu/
iospero
Messaggi: 2444
Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da iospero »

Nel frattempo Civati e Casson affermano che non è scontato il voto di fiducia a Renzi, dipenderà dal contenuto del programma e dalla nomina dei ministri.
Sono 6 senatori schierati con Casson.
ùStiamo a vedere
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