Purtroppo quello che è successo in Ucraina è l'anticipazione di quello che succederà da noi non appena le cancellerie estere decideranno che il rischio di "vere" rivolte sarà elevato. Allora si piloterà una rivolta farsa e guidata come quella ucraina e via a continuare a fare affari con i soliti noti...camillobenso ha scritto:Relazioni transitive: se a = b e b = c, allora a = c.peanuts ha scritto:Molti dei manifestanti sono legati mani e piedi a movimenti neonazisti
Non stupisce che sostengano la berluscona...
Paese di imbecilli, tale e quale a noi
Finiremo anche noi così?
Da un'intervista Tv di tre giorni fa:
1) L'Ucraina è un cleptocrazia. L'Italia NO????
2) Da Piazzapulita di ieri:
Un giovane avvocato ucraino:
<<Qui tutto è corruzione>>.
Perché qui NO????
Ucraina, 100mila europeisti sfidano il divieto a manifestare
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Re: Ucraina, 100mila europeisti sfidano il divieto a manifes
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Re: Ucraina, 100mila europeisti sfidano il divieto a manifes
Aspetta quello che succederà adesso quando sono finiti i giochi di Sochi!
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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Re: Ucraina, 100mila europeisti sfidano il divieto a manifes
Blindati a Sebastopoli, manovre militari nei distretti occidentali della Russia, mezza Ucraina (quella russofona) che chiede la secessione e l'annessione a Mosca... Certamente dopo la sconfitta del suo uomo a kiev Putin non poteva abbozzare oltre...
La NATO che chiede di rispettare l'integrità territoriale dell'Ucraina (ricordiamoci disegnata a tavolino da Stalin come la gran parte delle ex-repubbliche sovietiche solo per fini amministrativi)...
Bruxelles che gela i "rivoluzionari" di Kiev rendendosi conto di avere davanti non proprio il fior fiore dei rappresentanti democratici ma la peggio feccia nazistoide...
Ci sono purtroppo tutte le premesse per una "escalation" della tensione: una mano di poker molto tesa con una posta molto alta...
La NATO che chiede di rispettare l'integrità territoriale dell'Ucraina (ricordiamoci disegnata a tavolino da Stalin come la gran parte delle ex-repubbliche sovietiche solo per fini amministrativi)...
Bruxelles che gela i "rivoluzionari" di Kiev rendendosi conto di avere davanti non proprio il fior fiore dei rappresentanti democratici ma la peggio feccia nazistoide...
Ci sono purtroppo tutte le premesse per una "escalation" della tensione: una mano di poker molto tesa con una posta molto alta...
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Re: Ucraina, 100mila europeisti sfidano il divieto a manifes
L'escalation continua ma i media sottovalutano la portata degli avvenimenti nella ormai ex-Ucraina.
A Seferopoli sventola la bandiera russa e i Jet russi pattugliano i confini dell'Ucraina, il ministro della difesa Sikorski ammonisce i russi a non entrare in Ucraina o uscire dalle basi navali, Putin per ora tace ma i falchi a Mosca cominciano a tirargli la giacca... ma noi parliamo di Renzi, dei 5 stelle, di punti decimali di PIL...
Svegliatevi questa è la più grossa crisi nel nostro continente negli ultimi 50 anni... e potrebbe avere conseguenze irreparabili... del resto quando la CIA spende 5 milioni di $ per finanziare tramite la Polonia i finti eurodimostranti (rivelatisi poi neonazisti) di Kiev per impedire al gas russo di arrivare in Europa e spingere gli europei a comprare il petriolo saudita (così caro e nelle mani di potenti lobby... indovinate quali...) e per destabilizzare la Russia questo è il risultato: l'orso russo non è ancora quello sovietico ma non è più così debole come 15 anni fa.
A Seferopoli sventola la bandiera russa e i Jet russi pattugliano i confini dell'Ucraina, il ministro della difesa Sikorski ammonisce i russi a non entrare in Ucraina o uscire dalle basi navali, Putin per ora tace ma i falchi a Mosca cominciano a tirargli la giacca... ma noi parliamo di Renzi, dei 5 stelle, di punti decimali di PIL...
Svegliatevi questa è la più grossa crisi nel nostro continente negli ultimi 50 anni... e potrebbe avere conseguenze irreparabili... del resto quando la CIA spende 5 milioni di $ per finanziare tramite la Polonia i finti eurodimostranti (rivelatisi poi neonazisti) di Kiev per impedire al gas russo di arrivare in Europa e spingere gli europei a comprare il petriolo saudita (così caro e nelle mani di potenti lobby... indovinate quali...) e per destabilizzare la Russia questo è il risultato: l'orso russo non è ancora quello sovietico ma non è più così debole come 15 anni fa.
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Re: Ucraina, 100mila europeisti sfidano il divieto a manifes
http://www.beppegrillo.it/videos/0_c35ccp7n.php
Le due Ucraine - Massimo Fini
La storia dell’Ucraina pone una questione di principio importante. Fino a ora per le democrazie occidentali era pacifico che era legittima la rivolta armata contro i dittatori, come è stato in Tunisia con Ben Ali, in Egitto con Mubarak e in Libia con Gheddafi, anche se lì, per la verità, più che la popolazione a cacciare il Rais furono i missili francesi. In Ucraina la situazione è questa: Yanucovych era stato eletto in elezioni con il 51,8 per cento dei voti.
Ora, l’Occidente ha appoggiato questa rivolta, una rivolta molto violenta, armata. Sono stati sequestrati una sessantina di poliziotti e quindi pone il principio che anche un regime democraticamente eletto possa essere rovesciato legittimamente con la violenza. Quindi potrebbe essere uno di quei casi in cui l’Occidente si dà la zappa sui piedi, perché potrebbe accadere anche nelle democrazie ed essere considerata non più illegittima, oltretutto questa partitocrazia è ben più ladra di Yanucovych con le sue piscine. Quello che ha rubato in trent’anni altro che piscine, struzzi e bottiglie di champagne!! Siamo di fronte a una seconda guerra fredda. Dopo il crollo dell’URSS gli Stati Uniti in particolare, ma con i loro alleati occidentali, hanno inanellato credo sette o otto guerre di aggressione, tutte! E solo la prima, quella del Golfo, poteva essere giustificata se Saddam Hussein sveva aggredito il Kuwait, ma le altre, Afganistan, Iraq, Libia… Adesso che la Russia è diventata di nuovo protagonista della scena mondiale, si ripropone la contrapposizione tra questi due blocchi e l’Occidente è all’attacco, anche economicamente, da tutte le parti, nel senso che è un tentativo di occupazione geopolitica del mondo intero. Prendiamo il Venezuela, adesso, dopo la morte di Chavez, guarda caso ci sono queste rivolte. E’ chiaro che in ogni Paese c’è del malcontento, a parte il fatto che la politica di Chavez in Venezuela era stata una politica non alla Castro. Chavez non era un comunista, ma un socialista e eletto democraticamente. E’ altrettanto chiaro che gli Stati Uniti soffiano su questi malcontenti o li foraggiano. L’Argentina, che ha fatto una scelta intelligente, di non integrarsi nel mercato finanziario internazionale, che sta provocando disastri ovunque, è stata messa in ginocchio anche economicamente dal giro finanziario internazionale.
Quindi è in atto una sorta di guerra tra mondi dove alle due potenze tradizionali si aggiunge la terza incognita, che è il mondo musulmano che non ci sta a farsi né occidentalizzare, né comunistizzare, vuole seguire una propria linea di sviluppo. Oggi la guerra non si combatte come ai vecchi tempi, dove sarebbero entrate truppe russe o arrivati gli americani, si combatte economicamente quindi la Russia ricatta l’Ucraina con il gas e gli altri rispondono promettendo miliardi di dollari. Però tutto ciò in qualche modo avviene sulla testa degli stessi ucraini e anche di noi cittadini europei, Nessuno decide niente, noi siamo sudditi, questa è una situazione che si vede ovunque e in Italia lo vediamo bene, pur essendo governati da dei quaraquaquà. Chavez aveva un’altra consistenza e se restiamo in Europa la Merkel ha un’altra consistenza, l’Italia è ormai diventata una povera cosa. Suddita due volte, degli americani e in qualche misura di una Europa più forte." Massimo Fini
Ciao
Paolo11
Le due Ucraine - Massimo Fini
La storia dell’Ucraina pone una questione di principio importante. Fino a ora per le democrazie occidentali era pacifico che era legittima la rivolta armata contro i dittatori, come è stato in Tunisia con Ben Ali, in Egitto con Mubarak e in Libia con Gheddafi, anche se lì, per la verità, più che la popolazione a cacciare il Rais furono i missili francesi. In Ucraina la situazione è questa: Yanucovych era stato eletto in elezioni con il 51,8 per cento dei voti.
Ora, l’Occidente ha appoggiato questa rivolta, una rivolta molto violenta, armata. Sono stati sequestrati una sessantina di poliziotti e quindi pone il principio che anche un regime democraticamente eletto possa essere rovesciato legittimamente con la violenza. Quindi potrebbe essere uno di quei casi in cui l’Occidente si dà la zappa sui piedi, perché potrebbe accadere anche nelle democrazie ed essere considerata non più illegittima, oltretutto questa partitocrazia è ben più ladra di Yanucovych con le sue piscine. Quello che ha rubato in trent’anni altro che piscine, struzzi e bottiglie di champagne!! Siamo di fronte a una seconda guerra fredda. Dopo il crollo dell’URSS gli Stati Uniti in particolare, ma con i loro alleati occidentali, hanno inanellato credo sette o otto guerre di aggressione, tutte! E solo la prima, quella del Golfo, poteva essere giustificata se Saddam Hussein sveva aggredito il Kuwait, ma le altre, Afganistan, Iraq, Libia… Adesso che la Russia è diventata di nuovo protagonista della scena mondiale, si ripropone la contrapposizione tra questi due blocchi e l’Occidente è all’attacco, anche economicamente, da tutte le parti, nel senso che è un tentativo di occupazione geopolitica del mondo intero. Prendiamo il Venezuela, adesso, dopo la morte di Chavez, guarda caso ci sono queste rivolte. E’ chiaro che in ogni Paese c’è del malcontento, a parte il fatto che la politica di Chavez in Venezuela era stata una politica non alla Castro. Chavez non era un comunista, ma un socialista e eletto democraticamente. E’ altrettanto chiaro che gli Stati Uniti soffiano su questi malcontenti o li foraggiano. L’Argentina, che ha fatto una scelta intelligente, di non integrarsi nel mercato finanziario internazionale, che sta provocando disastri ovunque, è stata messa in ginocchio anche economicamente dal giro finanziario internazionale.
Quindi è in atto una sorta di guerra tra mondi dove alle due potenze tradizionali si aggiunge la terza incognita, che è il mondo musulmano che non ci sta a farsi né occidentalizzare, né comunistizzare, vuole seguire una propria linea di sviluppo. Oggi la guerra non si combatte come ai vecchi tempi, dove sarebbero entrate truppe russe o arrivati gli americani, si combatte economicamente quindi la Russia ricatta l’Ucraina con il gas e gli altri rispondono promettendo miliardi di dollari. Però tutto ciò in qualche modo avviene sulla testa degli stessi ucraini e anche di noi cittadini europei, Nessuno decide niente, noi siamo sudditi, questa è una situazione che si vede ovunque e in Italia lo vediamo bene, pur essendo governati da dei quaraquaquà. Chavez aveva un’altra consistenza e se restiamo in Europa la Merkel ha un’altra consistenza, l’Italia è ormai diventata una povera cosa. Suddita due volte, degli americani e in qualche misura di una Europa più forte." Massimo Fini
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Re: Ucraina, 100mila europeisti sfidano il divieto a manifes
Ridendo e scherzando....................come al nostro solito...................
01 MAR 2014 11:13
1. MASSIMA ALLERTA: RUSSIA E UCRAINA SONO A UN PASSO DALLA GUERRA PER LA CRIMEA -
2.KIEV GRIDA ALL’INVASIONE, MENTRE IL NEO PREMIER DELLA REPUBBLICA AUTONOMA UCRAINA AKSIONOV HA CHIESTO L’AIUTO DI PUTIN PER RESTAURARE LA “PACE E LA CALMA” NELLA REGIONE -
3. IMMEDIATA RISPOSTA DEL CREMLINO ALL’APPELLO LANCIATO DAL NEO-PREMIER DELLA CRIMEA. “LA RUSSIA NON IGNORERÀ LA RICHIESTA DI ASSISTENZA RIVOLTA AL PRESIDENTE PUTIN” -
4. IIL GIGANTE DELL’ENERGIA RUSSO GAZPROM MINACCIA KIEV: L’UCRAINA HA “UN’ENORME” DEBITO DI GAS NON PAGATO ALLA RUSSIA PARI A 1,55 MILIARDI DI DOLLARI E IL PREZZO DI FAVORE ACCORDATO DA MOSCA POTREBBE ESSERE MESSO IN DISCUSSIONE -
5. OBAMA HA AVVERTITO PUTIN CHE OGNI INTERVENTO “SAREBBE DESTABILIZZANTE PER L’UCRAINA E POTENZIALMENTE PERICOLOSO”. SOPRATTUTTO: AVREBBE “UN COSTO”… -
La Stampa.it
Russia e Ucraina sono a un passo dalla guerra per la Crimea. Kiev grida all'invasione, mentre il neo premier della repubblica autonoma ucraina ha chiesto l'aiuto di Vladimir Putin per restaurare la «pace e la calma» nella regione.
L'APPELLO
«Tenendo conto della mia responsabilità per la vita e la sicurezza dei cittadini, chiedo al presidente Putin di aiutare a garantire la pace e la calma sul territorio della Crimea», ha detto questa mattina Serghiei Aksionov, nominato dopo la destituzione giovedì scorso del governo locale da parte dei deputati, in un discorso trasmesso per esteso dalla televisione di Stato russa.
CREMLINO IN CAMPO
Lo stesso premier al momento della sua nomina, avvenuta nel parlamento di Crimea occupato da una trentina di filorussi armati e in mimetica, aveva detto che Victor Yanukovich è il legittimo presidente dell'Ucraina. Immediata risposta del Cremlino all'appello lanciato dal neo-premier della Crimea. «La Russia», hanno affermato fonti governative a Mosca, «non ignorerà la richiesta di assistenza rivolta al presidente Putin, e non la lascerà priva della sua attenzione».
LA MINACCIA DI GAZPROM
La tensione è altissima. Decine di uomini armati con kalashnikov e incappucciati, in uniforme non identificabile, si sono posizionati vicino al Parlamento della Crimea, nella capitale Simferopoli. Due mitragliatrici sono state collocate in modo da poter proteggere l'edificio.
Un commando filo-russo aveva già preso giovedì scorso il controllo del Parlamento, ma non era visibile dall'esterno. L'Ucraina fa sapere di rifiutarsi di rispondere «con la forza» alla «provocazione» russa, dopo il dispiegamento di militari. Il ministro della Difesa ucraino, Igor Peniuk, quantifica in «6mila uomini» il contingente russo inviato da Mosca nel territorio autonomo. E ha fatto sapere che le forze armare ucraine in Crimea sono state poste in stato di massima allerta. Intanto il gigante dell'energia russo Gazprom minaccia Kiev: l'Ucraina ha «un'enorme» debito di gas non pagato alla Russia pari a 1,55 miliardi di dollari e il prezzo di favore accordato da Mosca potrebbe essere messo in discussione.
Fonti dell'amministrazione Usa ieri sera hanno segnalato movimenti militari russi in Crimea «via aria e via mare». In effetti uomini armati presidiano da più di 24 ore due importanti aeroporti della penisola russofona ucraina: quello della capitale Simferopoli e quello di Belbek, a 20 chilometri da Sebastopoli, dove è di stanza la flotta russa del Mar Nero. Non è ben chiaro se gli autori di questi blitz - sulle cui mimetiche non c'è alcun segno distintivo - siano paramilitari filorussi o delle truppe regolari di Mosca.
La flotta del Mar Nero ha escluso il coinvolgimento di propri militari nell'occupazione dell'aeroporto di Belbek. Il nuovo potere di Kiev in Crimea grida apertamente alla presunta «invasione» di 2.000 militari russi aviotrasportati a Simferopoli. Già in ieri mattina il ministro dell'Interno ucraino, Arsen Avakov, aveva del resto accusato Mosca di «invasione armata». «Mi rivolgo personalmente al presidente Putin - ha poi detto in serata Turcinov alla tv - per chiedergli di fermare immediatamente la sua aggressione non dissimulata e di ritirare i suoi militari in Crimea. Secondo lui si vuole «provocare il conflitto per poi annettersi il territorio».
RIUNIONE ONU
Convocato su richiesta di Kiev, si è riunito il Consiglio di sicurezza dell'Onu, dove l'ambasciatore ucraino, Iuri Sergeyev ha chiesto aiuto perché si preservi l'integrità territoriale» ucraina, mentre l'ambasciatrice Usa, Samantha Power, ha chiesto che si attivi subito una «mediazione internazionale». La tensione nella russofona Crimea è altissima, e sembra sempre più evidente che le autorità ucraine non hanno la situazione sotto controllo.
Il Foreign Office ha consigliato ai britannici di lasciare la penisola. Dopo una serie di telefonate con il premier britannico David Cameron, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente Ue, Herman Van Rompuy, è stato comunque lo stesso Putin, rompendo giorni di gelido silenzio, a invitare alla calma per evitare «un'ulteriore escalation della violenza».
Secondo Downing Street, inoltre, il leader del Cremlino si sarebbe confermato d'accordo sulla necessità di rispettare l'integrità territoriale dell'Ucraina. Ma a puntare il dito contro la Russia è anche uno dei maggiori leader politici ucraini, l'ex pugile Vitali Klitschko, che dopo aver annunciato che l'ex premier Iulia Timoshenko si candiderà (come lui) alle presidenziali del 25 maggio, ha anche denunciato che soldati di Mosca stanno partecipando alle azioni militari in Crimea.
La diplomazia internazionale è al lavoro per scongiurare l'escalation. Obama ha avvertito Mosca che ogni intervento nella crisi di Kiev «sarebbe profondamente destabilizzante per l'Ucraina e potenzialmente pericoloso» e, «sarebbe una chiara violazione dell'impegno russo al rispetto dell'indipendenza, della sovranità e delle frontiere dell'Ucraina, delle leggi internazionali». Soprattutto: avrebbe «un costo».
C'è stata poi la seconda telefonata in due giorni del vicepresidente americano Joe Biden l neo-primo ministro ucraino ad interim, Arseniy Yatsenyuk: secondo quanto riferito dalla Casa Bianca, di fronte al precipitare della crisi in Crimea, il vice di Barack Obama ha voluto «riaffermare il forte sostegno degli Stati Uniti per il nuovo governo e il nostro impegno a favore della sovranità, dell'integrità territoriale e del futuro democratico dell'Ucraina».
Biden ha inoltre «elogiato» le autorità di Kiev «per la loro reiterata moderazione», ricordando inoltre come Yatsenyuk abbia garantito di voler ottemperare agli obblighi internazionali assunti dal suo Paese, e di operare nell'interesse dell'intera popolazione, non solo dei sostenitori delle vecchie forze di opposizione.
01 MAR 2014 11:13
1. MASSIMA ALLERTA: RUSSIA E UCRAINA SONO A UN PASSO DALLA GUERRA PER LA CRIMEA -
2.KIEV GRIDA ALL’INVASIONE, MENTRE IL NEO PREMIER DELLA REPUBBLICA AUTONOMA UCRAINA AKSIONOV HA CHIESTO L’AIUTO DI PUTIN PER RESTAURARE LA “PACE E LA CALMA” NELLA REGIONE -
3. IMMEDIATA RISPOSTA DEL CREMLINO ALL’APPELLO LANCIATO DAL NEO-PREMIER DELLA CRIMEA. “LA RUSSIA NON IGNORERÀ LA RICHIESTA DI ASSISTENZA RIVOLTA AL PRESIDENTE PUTIN” -
4. IIL GIGANTE DELL’ENERGIA RUSSO GAZPROM MINACCIA KIEV: L’UCRAINA HA “UN’ENORME” DEBITO DI GAS NON PAGATO ALLA RUSSIA PARI A 1,55 MILIARDI DI DOLLARI E IL PREZZO DI FAVORE ACCORDATO DA MOSCA POTREBBE ESSERE MESSO IN DISCUSSIONE -
5. OBAMA HA AVVERTITO PUTIN CHE OGNI INTERVENTO “SAREBBE DESTABILIZZANTE PER L’UCRAINA E POTENZIALMENTE PERICOLOSO”. SOPRATTUTTO: AVREBBE “UN COSTO”… -
La Stampa.it
Russia e Ucraina sono a un passo dalla guerra per la Crimea. Kiev grida all'invasione, mentre il neo premier della repubblica autonoma ucraina ha chiesto l'aiuto di Vladimir Putin per restaurare la «pace e la calma» nella regione.
L'APPELLO
«Tenendo conto della mia responsabilità per la vita e la sicurezza dei cittadini, chiedo al presidente Putin di aiutare a garantire la pace e la calma sul territorio della Crimea», ha detto questa mattina Serghiei Aksionov, nominato dopo la destituzione giovedì scorso del governo locale da parte dei deputati, in un discorso trasmesso per esteso dalla televisione di Stato russa.
CREMLINO IN CAMPO
Lo stesso premier al momento della sua nomina, avvenuta nel parlamento di Crimea occupato da una trentina di filorussi armati e in mimetica, aveva detto che Victor Yanukovich è il legittimo presidente dell'Ucraina. Immediata risposta del Cremlino all'appello lanciato dal neo-premier della Crimea. «La Russia», hanno affermato fonti governative a Mosca, «non ignorerà la richiesta di assistenza rivolta al presidente Putin, e non la lascerà priva della sua attenzione».
LA MINACCIA DI GAZPROM
La tensione è altissima. Decine di uomini armati con kalashnikov e incappucciati, in uniforme non identificabile, si sono posizionati vicino al Parlamento della Crimea, nella capitale Simferopoli. Due mitragliatrici sono state collocate in modo da poter proteggere l'edificio.
Un commando filo-russo aveva già preso giovedì scorso il controllo del Parlamento, ma non era visibile dall'esterno. L'Ucraina fa sapere di rifiutarsi di rispondere «con la forza» alla «provocazione» russa, dopo il dispiegamento di militari. Il ministro della Difesa ucraino, Igor Peniuk, quantifica in «6mila uomini» il contingente russo inviato da Mosca nel territorio autonomo. E ha fatto sapere che le forze armare ucraine in Crimea sono state poste in stato di massima allerta. Intanto il gigante dell'energia russo Gazprom minaccia Kiev: l'Ucraina ha «un'enorme» debito di gas non pagato alla Russia pari a 1,55 miliardi di dollari e il prezzo di favore accordato da Mosca potrebbe essere messo in discussione.
Fonti dell'amministrazione Usa ieri sera hanno segnalato movimenti militari russi in Crimea «via aria e via mare». In effetti uomini armati presidiano da più di 24 ore due importanti aeroporti della penisola russofona ucraina: quello della capitale Simferopoli e quello di Belbek, a 20 chilometri da Sebastopoli, dove è di stanza la flotta russa del Mar Nero. Non è ben chiaro se gli autori di questi blitz - sulle cui mimetiche non c'è alcun segno distintivo - siano paramilitari filorussi o delle truppe regolari di Mosca.
La flotta del Mar Nero ha escluso il coinvolgimento di propri militari nell'occupazione dell'aeroporto di Belbek. Il nuovo potere di Kiev in Crimea grida apertamente alla presunta «invasione» di 2.000 militari russi aviotrasportati a Simferopoli. Già in ieri mattina il ministro dell'Interno ucraino, Arsen Avakov, aveva del resto accusato Mosca di «invasione armata». «Mi rivolgo personalmente al presidente Putin - ha poi detto in serata Turcinov alla tv - per chiedergli di fermare immediatamente la sua aggressione non dissimulata e di ritirare i suoi militari in Crimea. Secondo lui si vuole «provocare il conflitto per poi annettersi il territorio».
RIUNIONE ONU
Convocato su richiesta di Kiev, si è riunito il Consiglio di sicurezza dell'Onu, dove l'ambasciatore ucraino, Iuri Sergeyev ha chiesto aiuto perché si preservi l'integrità territoriale» ucraina, mentre l'ambasciatrice Usa, Samantha Power, ha chiesto che si attivi subito una «mediazione internazionale». La tensione nella russofona Crimea è altissima, e sembra sempre più evidente che le autorità ucraine non hanno la situazione sotto controllo.
Il Foreign Office ha consigliato ai britannici di lasciare la penisola. Dopo una serie di telefonate con il premier britannico David Cameron, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente Ue, Herman Van Rompuy, è stato comunque lo stesso Putin, rompendo giorni di gelido silenzio, a invitare alla calma per evitare «un'ulteriore escalation della violenza».
Secondo Downing Street, inoltre, il leader del Cremlino si sarebbe confermato d'accordo sulla necessità di rispettare l'integrità territoriale dell'Ucraina. Ma a puntare il dito contro la Russia è anche uno dei maggiori leader politici ucraini, l'ex pugile Vitali Klitschko, che dopo aver annunciato che l'ex premier Iulia Timoshenko si candiderà (come lui) alle presidenziali del 25 maggio, ha anche denunciato che soldati di Mosca stanno partecipando alle azioni militari in Crimea.
La diplomazia internazionale è al lavoro per scongiurare l'escalation. Obama ha avvertito Mosca che ogni intervento nella crisi di Kiev «sarebbe profondamente destabilizzante per l'Ucraina e potenzialmente pericoloso» e, «sarebbe una chiara violazione dell'impegno russo al rispetto dell'indipendenza, della sovranità e delle frontiere dell'Ucraina, delle leggi internazionali». Soprattutto: avrebbe «un costo».
C'è stata poi la seconda telefonata in due giorni del vicepresidente americano Joe Biden l neo-primo ministro ucraino ad interim, Arseniy Yatsenyuk: secondo quanto riferito dalla Casa Bianca, di fronte al precipitare della crisi in Crimea, il vice di Barack Obama ha voluto «riaffermare il forte sostegno degli Stati Uniti per il nuovo governo e il nostro impegno a favore della sovranità, dell'integrità territoriale e del futuro democratico dell'Ucraina».
Biden ha inoltre «elogiato» le autorità di Kiev «per la loro reiterata moderazione», ricordando inoltre come Yatsenyuk abbia garantito di voler ottemperare agli obblighi internazionali assunti dal suo Paese, e di operare nell'interesse dell'intera popolazione, non solo dei sostenitori delle vecchie forze di opposizione.
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Re: Ucraina, 100mila europeisti sfidano il divieto a manifes
io consiglierei di svilluppare relazioni con i forum e blog in lingua inglese di odessa e crimea
ormai scrivono inglese meglio di noi
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e evidente che i ministri esteri europei sono degli incompetenti
una cosa è la corruzione ex presidente è un corrotto come tutti i politici ucraini
altra cosa è timoschenko che in 24 mesi è diventata una miliardaria, una delle donne piu ricche al mondo con la privatizzazione del petrolio
e poi ci sono fascisti e nazisti persone molto violente
quando bevono vodka possono uccidere il nemico straniero senza alcun motivo
l europa ha appoggiato il peggio del peggio presente i ucraina
ormai scrivono inglese meglio di noi
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e evidente che i ministri esteri europei sono degli incompetenti
una cosa è la corruzione ex presidente è un corrotto come tutti i politici ucraini
altra cosa è timoschenko che in 24 mesi è diventata una miliardaria, una delle donne piu ricche al mondo con la privatizzazione del petrolio
e poi ci sono fascisti e nazisti persone molto violente
quando bevono vodka possono uccidere il nemico straniero senza alcun motivo
l europa ha appoggiato il peggio del peggio presente i ucraina
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Re: Ucraina, 100mila europeisti sfidano il divieto a manifes
Ucraina 2014. Il mondo in bilico come nel 1962.
UE e USA vogliono attuare un golpe con i nazisti come forze guida della rivolta. Questa tragedia non può vederci passivi. Dite quel che i media non dicono.
Giulietto Chiesa
venerdì 21 febbraio 2014 12:44
A proposito della ormai evidente eversione in atto in Ucraina stiamo assistendo a una delle più vergognose falsificazioni dell'intera storia dei mass media occidentali. Falsificazioni che i media italiani riproducono docilmente. E' un misto ripugnante di censura (delle immagini), di falsificazione (ove si presentano gli aggressori armati come le vittime), di deformazione dei fatti e delle situazioni (dove si presenta il cosiddetto popolo di Maidan come se fosse l'intero popolo ucraino). E si potrebbe continuare a lungo in un elenco di rivoltanti doppi standard di giudizio.
E' ormai evidente che l'Europa e gli Stati Uniti perseguono lo scopo di attuare un vero e proprio colpo di stato violento. Lo fanno attraverso l'azione eversiva di squadre armate in cui estremisti nazionalisti, fascisti e nazisti emergono come le vere forze guida della rivolta.
Le visite a Kiev dei dirigenti occidentali, che addirittura arrivano nella capitale ucraina su invito delle opposizioni, sono la prova dell'ingerenza esterna. Che in realtà è cominciata mesi prima dello scontro armato. Le capitali occidentali minacciano di ritorsioni il presidente Yanukovic se non dichiarerà la resa. Il tutto in una davvero impressionante baraonda di distorsioni, dalle quali emerge chiara una sola intenzione: imputare tutta la responsabilità del disastro e del sangue al governo e, sullo sfondo, accusare la Russia di avere esercitato pressioni di ogni sorta per "trattenere" l'Ucraina nella sua orbita. Anche questo è un fantastico - per imbecillità - rovesciamento del bianco nel nero. Assistiamo a un'ondata di russofobia e di fanatismo antirusso che prelude ad analoghi fanatismi interni in un prossimo futuro.
Assistiamo all'esaltazione delle violenze di minoranze agguerrite e armate. E questo con la benedizione del governo italiano, oltre che delle autorità europee. Brutto segnale anche per le forze democratiche e popolari italiane. L'Europa, nel bel mezzo di una crisi che non può e non vuole risolvere, si trasforma in potenza imperiale che detta legge su un vicino. Non essendo riuscita nell'intento di assorbire l'Ucraina tutta intera (per portarla subito dopo nella NATO), l'Unione Europea, di concerto con Washington, punta a spezzare l'Ucraina in due tronconi. Il che aprirebbe una crisi politica e militare paragonabile, sotto molti aspetti alla "crisi di Cuba" del 1962 che portò Stati Uniti e Unione Sovietica a un passo dal confronto nucleare. Questa volta lo scenario è nel centro dell'Europa. Ci riguarda.
Invito tutti gli amici, i sostenitori, i simpatizzanti a esercitare opera di chiarificazione tra i loro amici. Questa tragedia non può vederci passivi.
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UE e USA vogliono attuare un golpe con i nazisti come forze guida della rivolta. Questa tragedia non può vederci passivi. Dite quel che i media non dicono.
Giulietto Chiesa
venerdì 21 febbraio 2014 12:44
A proposito della ormai evidente eversione in atto in Ucraina stiamo assistendo a una delle più vergognose falsificazioni dell'intera storia dei mass media occidentali. Falsificazioni che i media italiani riproducono docilmente. E' un misto ripugnante di censura (delle immagini), di falsificazione (ove si presentano gli aggressori armati come le vittime), di deformazione dei fatti e delle situazioni (dove si presenta il cosiddetto popolo di Maidan come se fosse l'intero popolo ucraino). E si potrebbe continuare a lungo in un elenco di rivoltanti doppi standard di giudizio.
E' ormai evidente che l'Europa e gli Stati Uniti perseguono lo scopo di attuare un vero e proprio colpo di stato violento. Lo fanno attraverso l'azione eversiva di squadre armate in cui estremisti nazionalisti, fascisti e nazisti emergono come le vere forze guida della rivolta.
Le visite a Kiev dei dirigenti occidentali, che addirittura arrivano nella capitale ucraina su invito delle opposizioni, sono la prova dell'ingerenza esterna. Che in realtà è cominciata mesi prima dello scontro armato. Le capitali occidentali minacciano di ritorsioni il presidente Yanukovic se non dichiarerà la resa. Il tutto in una davvero impressionante baraonda di distorsioni, dalle quali emerge chiara una sola intenzione: imputare tutta la responsabilità del disastro e del sangue al governo e, sullo sfondo, accusare la Russia di avere esercitato pressioni di ogni sorta per "trattenere" l'Ucraina nella sua orbita. Anche questo è un fantastico - per imbecillità - rovesciamento del bianco nel nero. Assistiamo a un'ondata di russofobia e di fanatismo antirusso che prelude ad analoghi fanatismi interni in un prossimo futuro.
Assistiamo all'esaltazione delle violenze di minoranze agguerrite e armate. E questo con la benedizione del governo italiano, oltre che delle autorità europee. Brutto segnale anche per le forze democratiche e popolari italiane. L'Europa, nel bel mezzo di una crisi che non può e non vuole risolvere, si trasforma in potenza imperiale che detta legge su un vicino. Non essendo riuscita nell'intento di assorbire l'Ucraina tutta intera (per portarla subito dopo nella NATO), l'Unione Europea, di concerto con Washington, punta a spezzare l'Ucraina in due tronconi. Il che aprirebbe una crisi politica e militare paragonabile, sotto molti aspetti alla "crisi di Cuba" del 1962 che portò Stati Uniti e Unione Sovietica a un passo dal confronto nucleare. Questa volta lo scenario è nel centro dell'Europa. Ci riguarda.
Invito tutti gli amici, i sostenitori, i simpatizzanti a esercitare opera di chiarificazione tra i loro amici. Questa tragedia non può vederci passivi.
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Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Ucraina, 100mila europeisti sfidano il divieto a manifes
Invito tutti gli amici, i sostenitori, i simpatizzanti a esercitare opera di chiarificazione tra i loro amici. Questa tragedia non può vederci passivi.
Niente di pregiudiziale nei confronti di Giulietto Chiesa, ma in questo caso alcune coscienze vengono messe a dura prova.
Simpatizzare per qualcuno degli attori sul teatro ucraino è estremamente complicato.
Niente di pregiudiziale nei confronti di Giulietto Chiesa, ma in questo caso alcune coscienze vengono messe a dura prova.
Simpatizzare per qualcuno degli attori sul teatro ucraino è estremamente complicato.
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Re: Ucraina, 100mila europeisti sfidano il divieto a manifes
daccordo!...anche se, come stanno a dimostrare i fatti, una certa guerra fredda esiste ancora.camillobenso ha scritto:Invito tutti gli amici, i sostenitori, i simpatizzanti a esercitare opera di chiarificazione tra i loro amici. Questa tragedia non può vederci passivi.
Niente di pregiudiziale nei confronti di Giulietto Chiesa, ma in questo caso alcune coscienze vengono messe a dura prova.
Simpatizzare per qualcuno degli attori sul teatro ucraino è estremamente complicato.
Putin rivendica la "russofonia" di una gran parte di questa nazione mentre l'occidente rivendica la possibilita' di avera dalla sua parte un territorio di questa vastitài in cui svolgere i suoi profitti.
Come puo' criticare l'occidente quanto sta' succedendo in Ucraina quando lo stesso occidente con il pretesto di portare la sua democrazia ha sentito il dovere (il suo)di entrare con le armi in Afganistan, Iraq e nel resto del nord d'Africa?
E poi vediamo cosa e' successo in questi paesi dopo questi interventi "democratici". Non credo che la situazione non sia migliorata rispetto prima, Casomai, mi sembra, peggiorata.
Chiaro che allora dovremmo chiederci tutti [/b di essere meno pragmatici quando succedono queste cose ma sopratutto ragionare con la propria testa senza essere "imbambolati" dai soliti media. Media che in tutto questo hanno particolari interessi. Purtroppo e' cosi'.
un salutone da Juan
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