I paraguru sfascisti ci stanno portando al fascismo
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Re: I paraguru sfascisti ci stanno portando al fascismo
LA SVOLTA AUTORITARIA.
28/03/2014 di triskel182
Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n. 1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali.
Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare. La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto.
Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato.
Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone.
Nadia Urbinati, Gustavo Zagrebelsky, Sandra Bonsanti, Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Alessandro Pace, Roberta De Monticelli, Gaetano Azzariti, Elisabetta Rubini, Alberto Vannucci, Simona Peverelli, Salvatore Settis, Costanza Firrao.
Da Il Fatto Quotidiano del 28/03/2014.
28/03/2014 di triskel182
Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n. 1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali.
Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare. La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto.
Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato.
Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone.
Nadia Urbinati, Gustavo Zagrebelsky, Sandra Bonsanti, Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Alessandro Pace, Roberta De Monticelli, Gaetano Azzariti, Elisabetta Rubini, Alberto Vannucci, Simona Peverelli, Salvatore Settis, Costanza Firrao.
Da Il Fatto Quotidiano del 28/03/2014.
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Re: I paraguru sfascisti ci stanno portando al fascismo
Attenti a quei due
E’ da mesi che ci stanno girando intorno per mettere gli italiani con le spalle al muro. Prima i saggi di Napolitano e il tentativo di scardinare l’art. 138 della Costituzione.
Per chi se lo fosse dimenticato, l’art.138 recita:
Articolo 138
Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.
*
Con Renzi l’attacco alla Costituzione diventa evidente. Prima togliere il sistema bicamerale abolendo il Senato. Poi, una proposta di legge padronale aumentando i poteri del premier.
La situazione si sta facendo più seria di quella che si crede.
Gelli è ancora in vita e prima di morire vorrebbe vedere coronato il suo sogno di portare indietro le lancette dell’orologio della storia, con una forma di fascismo mascherato come era nelle sue intenzioni promuovendo il manifesto del “Piano di rinascita democratica”,
Si sono subito mossi gli intellettuali antifascisti:
Nadia Urbinati, Gustavo Zagrebelsky, Sandra Bonsanti, Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Alessandro Pace, Roberta De Monticelli, Gaetano Azzariti, Elisabetta Rubini, Alberto Vannucci, Simona Peverelli,Salvatore Settis, Costanza Firrao.
Avanzo quindi la proposta di mettere a disposizione di Libertà e Giustizia il nostro forum aprendo un nuovo thread dal titolo
Fermare la svolta autoritaria
Prima di interpellare la presidente e il presidente onorario di Libertà è Giustizia, Sandra Bonsanti e Gustavo Zagrebelsy, intendo conoscere il vostro parere.
Non trascurate comunque di allertare chiunque dei vostri amici, parenti e conoscenti a cui stia a cuore la libertà e la democrazia, facendo conoscere quanto sta accadendo.
Questo è un popolo in ginocchio e rassegnato e quindi i soliti noti, hanno capito che è di nuovo arrivato il momento per fare ingoiare di tutto all'Italia antifascista.
Sul sito di Triskel ci sta scritto:
TRISKEL182
La libertà è il diritto dell'anima di respirare.
*
Sul sito di Libertà e Giustizia,
Adriano Prosperi commenta:
L'adesione
Prosperi: scuotiamo l’opinione pubblica
28 marzo 2014 - 3 Commenti »
Adriano Prosperi
Condivido il contenuto dell'appello: penso che il percorso precipitoso verso l'affermazione di un potere arbitrario privo di ogni legittimità democratica e determinato a sovvertire l'ordinamento costituzionale debba essere denunziato all'opinione pubblica. L'occasione delle elezioni europee deve esere colta per allargare al di là dei confini italiani la protesta.
http://www.libertaegiustizia.it/
PS. 1 Chi si fosse dimenticato il piano di rinascita democratica della P2 di Licio Gelli, può rinfrescarsi la memoria qui:
http://web.tiscali.it/comunisti-pistoia ... ratica.htm
PS. 2. Per aaaa42. Puoi contattare quel tuo conoscente del sito di Civati per chiedere se Pippo viene a discuterne sul forum e se riesce a mobilitare la "sinistra" del Pd???
E’ da mesi che ci stanno girando intorno per mettere gli italiani con le spalle al muro. Prima i saggi di Napolitano e il tentativo di scardinare l’art. 138 della Costituzione.
Per chi se lo fosse dimenticato, l’art.138 recita:
Articolo 138
Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.
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Con Renzi l’attacco alla Costituzione diventa evidente. Prima togliere il sistema bicamerale abolendo il Senato. Poi, una proposta di legge padronale aumentando i poteri del premier.
La situazione si sta facendo più seria di quella che si crede.
Gelli è ancora in vita e prima di morire vorrebbe vedere coronato il suo sogno di portare indietro le lancette dell’orologio della storia, con una forma di fascismo mascherato come era nelle sue intenzioni promuovendo il manifesto del “Piano di rinascita democratica”,
Si sono subito mossi gli intellettuali antifascisti:
Nadia Urbinati, Gustavo Zagrebelsky, Sandra Bonsanti, Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Alessandro Pace, Roberta De Monticelli, Gaetano Azzariti, Elisabetta Rubini, Alberto Vannucci, Simona Peverelli,Salvatore Settis, Costanza Firrao.
Avanzo quindi la proposta di mettere a disposizione di Libertà e Giustizia il nostro forum aprendo un nuovo thread dal titolo
Fermare la svolta autoritaria
Prima di interpellare la presidente e il presidente onorario di Libertà è Giustizia, Sandra Bonsanti e Gustavo Zagrebelsy, intendo conoscere il vostro parere.
Non trascurate comunque di allertare chiunque dei vostri amici, parenti e conoscenti a cui stia a cuore la libertà e la democrazia, facendo conoscere quanto sta accadendo.
Questo è un popolo in ginocchio e rassegnato e quindi i soliti noti, hanno capito che è di nuovo arrivato il momento per fare ingoiare di tutto all'Italia antifascista.
Sul sito di Triskel ci sta scritto:
TRISKEL182
La libertà è il diritto dell'anima di respirare.
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Adriano Prosperi commenta:
L'adesione
Prosperi: scuotiamo l’opinione pubblica
28 marzo 2014 - 3 Commenti »
Adriano Prosperi
Condivido il contenuto dell'appello: penso che il percorso precipitoso verso l'affermazione di un potere arbitrario privo di ogni legittimità democratica e determinato a sovvertire l'ordinamento costituzionale debba essere denunziato all'opinione pubblica. L'occasione delle elezioni europee deve esere colta per allargare al di là dei confini italiani la protesta.
http://www.libertaegiustizia.it/
PS. 1 Chi si fosse dimenticato il piano di rinascita democratica della P2 di Licio Gelli, può rinfrescarsi la memoria qui:
http://web.tiscali.it/comunisti-pistoia ... ratica.htm
PS. 2. Per aaaa42. Puoi contattare quel tuo conoscente del sito di Civati per chiedere se Pippo viene a discuterne sul forum e se riesce a mobilitare la "sinistra" del Pd???
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Re: I paraguru sfascisti ci stanno portando al fascismo
Leggi anche post precedenti
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Renzi, Berlusconi e la deriva autoritaria
di Andrea Scanzi | 28 marzo 2014Commenti (427)
“Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n.1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali. Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare.
La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto. Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partita che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato. Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone“.
Questo appello, pubblicato ieri da Libertà e Giustizia e stamani in prima pagina da il Fatto Quotidiano, è stato redatto e firmato da un gruppo di eminenti costituzionalisti: da Nadia Urbinati a Sandra Bonsanti, da Lorenza Carlassarre ad Alessandro Pace, da Gaetano Azzariti a Roberta De Monticelli. Ci sono anche, tra i firmatari, Rodotà, Settis e Zagrebelsky: i famosi tre nomi che M5S aveva in tasca quando andò al secondo giro di consultazioni con Napolitano dopo il fallimento di Bersani. Nomi che, purtroppo e colpevolmente, non vennero fatti.
Sottoscrivo interamente questo appello.
E’ tanto allucinante quanto sconfortante che buona parte degli elettori piddini stiano ingoiando perfino questo rospo, spacciato da quasi tutti i media – e Grillo continua a dimenticarsi odiosamente quel “quasi” – come una salvifica opera rinnovatrice.
Il (ciccia?) Bomba di Rignano sull’Arno, con la sua notoria guittezza intellettuale e quel suo sguardo vigile da Andrea Dipré folgorato sulla via delle “fettine panate” di Kiss Me Licia, sta pressoché eseguendo il progetto autoritario e malamente presidenzialista che era già alla base della P2.
Anche la strombazzata trasformazione del Senato è una idea “inutile e dannosa, il bicameralismo ci ha salvato tante volte” (cito tra i tanti Alessandro Pace). Questo Parlamento delegittimato, fatto di Karina Huff Boschi e Schopenhauer Speranza, manovrato dalla regia scaltra di statisti à la Verdini, pretende di umiliare quella stessa Costituzione regalataci da figure nobilissime come Piero Calamandrei.
Non può farlo: lorsignori parlino e si occupino di cose che conoscono, cioè quasi nulla. E tutti coloro che – in Parlamento e fuori – sono terrorizzati all’idea che certa gente violenti la Costituzione, operino in ogni modo democratico perché ciò non avvenga.
Ne va del nostro futuro.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03 ... qus_thread
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Renzi, Berlusconi e la deriva autoritaria
di Andrea Scanzi | 28 marzo 2014Commenti (427)
“Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n.1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali. Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare.
La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto. Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partita che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato. Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone“.
Questo appello, pubblicato ieri da Libertà e Giustizia e stamani in prima pagina da il Fatto Quotidiano, è stato redatto e firmato da un gruppo di eminenti costituzionalisti: da Nadia Urbinati a Sandra Bonsanti, da Lorenza Carlassarre ad Alessandro Pace, da Gaetano Azzariti a Roberta De Monticelli. Ci sono anche, tra i firmatari, Rodotà, Settis e Zagrebelsky: i famosi tre nomi che M5S aveva in tasca quando andò al secondo giro di consultazioni con Napolitano dopo il fallimento di Bersani. Nomi che, purtroppo e colpevolmente, non vennero fatti.
Sottoscrivo interamente questo appello.
E’ tanto allucinante quanto sconfortante che buona parte degli elettori piddini stiano ingoiando perfino questo rospo, spacciato da quasi tutti i media – e Grillo continua a dimenticarsi odiosamente quel “quasi” – come una salvifica opera rinnovatrice.
Il (ciccia?) Bomba di Rignano sull’Arno, con la sua notoria guittezza intellettuale e quel suo sguardo vigile da Andrea Dipré folgorato sulla via delle “fettine panate” di Kiss Me Licia, sta pressoché eseguendo il progetto autoritario e malamente presidenzialista che era già alla base della P2.
Anche la strombazzata trasformazione del Senato è una idea “inutile e dannosa, il bicameralismo ci ha salvato tante volte” (cito tra i tanti Alessandro Pace). Questo Parlamento delegittimato, fatto di Karina Huff Boschi e Schopenhauer Speranza, manovrato dalla regia scaltra di statisti à la Verdini, pretende di umiliare quella stessa Costituzione regalataci da figure nobilissime come Piero Calamandrei.
Non può farlo: lorsignori parlino e si occupino di cose che conoscono, cioè quasi nulla. E tutti coloro che – in Parlamento e fuori – sono terrorizzati all’idea che certa gente violenti la Costituzione, operino in ogni modo democratico perché ciò non avvenga.
Ne va del nostro futuro.
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Re: I paraguru sfascisti ci stanno portando al fascismo
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http://www.gadlerner.it
L’appello contro la svolta autoritaria di Renzi e Berlusconi
28 marzo 2014 - 1 Commento »
Gad Lerner
Sul “Fatto Quotidiano” di venerdì 28 marzo un gruppo di intellettuali composto da accademici e giuristi di tendenza prevalentemente progressista ha lanciato un appello contro la svolta autoritaria rappresentata dalle riforme istituzionali proposte da Matteo Renzi e sostenute da Silvio Berlusconi. L’appello si rivolge contro la democrazia plebiscitaria tratteggiata dal nuovo modello istituzionale attualmente in discussione, che si basa su una centralizzazione dei poteri statali, unita al rafforzamento delle competenze del presidente del Consiglio, la trasformazione del Senato e una legge elettorale con un premo di maggioranza molto consistente. L’appello è stato firmato da Nadia Urbinati, Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Alessandro Pace, Roberta De Monticelli, Gaetano Azzariti, Elisabetta Rubini, Alberto Vannucci, Simona Peverelli, Salvatore Settis e Costanza Firrao. Ecco il testo: “Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n.1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al Presidente del Consiglio poteri padronali.
Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare. La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto.
Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato.
Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone”.
L’appello è stato pubblicato in precedenza sul sito di “Libertà e Giustizia”.
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L’appello contro la svolta autoritaria di Renzi e Berlusconi
28 marzo 2014 - 1 Commento »
Gad Lerner
Sul “Fatto Quotidiano” di venerdì 28 marzo un gruppo di intellettuali composto da accademici e giuristi di tendenza prevalentemente progressista ha lanciato un appello contro la svolta autoritaria rappresentata dalle riforme istituzionali proposte da Matteo Renzi e sostenute da Silvio Berlusconi. L’appello si rivolge contro la democrazia plebiscitaria tratteggiata dal nuovo modello istituzionale attualmente in discussione, che si basa su una centralizzazione dei poteri statali, unita al rafforzamento delle competenze del presidente del Consiglio, la trasformazione del Senato e una legge elettorale con un premo di maggioranza molto consistente. L’appello è stato firmato da Nadia Urbinati, Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Alessandro Pace, Roberta De Monticelli, Gaetano Azzariti, Elisabetta Rubini, Alberto Vannucci, Simona Peverelli, Salvatore Settis e Costanza Firrao. Ecco il testo: “Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n.1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al Presidente del Consiglio poteri padronali.
Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare. La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto.
Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato.
Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone”.
L’appello è stato pubblicato in precedenza sul sito di “Libertà e Giustizia”.
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Re: I paraguru sfascisti ci stanno portando al fascismo
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Quella maledetta voglia di tornare alla Camera dei fasci - 1
“Ma come si fa a stravolgere così la Carta?”
(Luca De Carolis).
29/03/2014 di triskel182
Renzi procede con irruenza, senza scorgere la direzione verso cui procede. Una buona riforma costituzionale non si fa velocemente, e i maggiori poteri andrebbero dati al Parlamento, non certo all’esecutivo”. Gaetano Azzariti, professore di Diritto costituzionale all’università La Sapienza di Roma, è uno dei firmatari dell’appello di Libertà e Giustizia “contro il progetto di stravolgere la Costituzione”. Ieri si sono aggiunte altre firme: Rosetta Loy, Corrado Stajano, Giovanna Borgese, Alessandro Bruni, Sergio Materia, Nando dalla Chiesa, Adriano Prosperi e Fabio Evangelisti.
Professore, l’appello lancia l’allarme sul rischio di
una “svolta autoritaria”. Perché?
La storia italiana ci ha insegnato quanto sia pericoloso l’effetto slavina: si inizia da una piccola frana, ovvero da una piccola riforma costituzionale, e poi si arriva a una valanga che travolge l’intero sistema. Lo conferma il fatto che siamo passati rapidamente dall’ipotesi di una nuova legge elettorale alla riforma del Senato e del Titolo V. E in questi ultimi giorni abbiamo letto di proposte che toccano anche la forma di governo, come quella sul premierato forte.
Il ministro per le Riforme Boschi ora smentisce. Pare invece che nella bozza di riforma ci sia la ghigliottina sui provvedimenti, cioè l’imposizione di un termine 60 giorni per varare i ddl del governo, pena la loro votazione senza modifiche…
Anche questo è un tentativo di limitare ulteriormente la voce del Parlamento. Se abbiamo un problema di crisi costituzionale è che negli ultimi 20 anni le Camere hanno contato sempre meno. Una buona riforma dovrebbe estendere i poteri del Parlamento, il contrario di quello che si tende a fare. La ghigliottina non è solo una metafora: è un modo di tagliare la testa al dibattito, una fiducia rafforzata, in un Paese dove il ricorso al voto di fiducia è assolutamente eccessivo.
Nella Direzione del Pd, Renzi ha sostenuto: “I cittadini non amano questo eccesso di livelli di governo. E poi mille parlamentari sono troppi”.
Si vuole scaricare sulla Carta la profondissima crisi della politica e del sistema dei partiti, della classe dirigente. Le Costituzioni hanno l’ambizione di limitare i poteri: capisco che questo ad alcuni poteri dia fastidio.
Il taglio della Province non è utile?
Il vizio principale di questo testo di riforma nasce dal fatto che l’unica logica è quella di tagliare le teste ai senatori e ai consiglieri provinciali. Ma la Carta pretende che innanzitutto si ragioni di funzioni: nessuno mi ha spiegato a chi andrebbero date quelle delle Province. E poi c’è il tema del Senato: vorrei sapere cosa se ne vuole fare.
Renzi però insiste e va di corsa. Le pare un uomo
forte, o un uomo che prova a diventarlo?
Io spero che sia più attento alla Costituzione. Questa sua irruenza, questa sua volontà di velocità nel cambiamento, gli impedisce di vedere la direzione in cui procede. Per fare una riforma costituzionale di qualità non bisogna essere rapidi. E questo lo dimostra anche il continuo mutare della bozze, segno evidente della debolezza di questo progetto.
La Costituzione ha bisogno di aggiustamenti?
Come spiegava Leopoldo Elia, un costituzionalista raffinato, il vero tema è sempre quello dell’equilibrio dei poteri. Negli ultimi anni c’è stato un forte squilibrio a favore del governo, a colpi di voti di fiducia e maxiemendamenti, che va compensato. Bisogna ripartire dalla razionalizzazione della forma di governo, come sosteneva già il giurista Perassi nell’Assemblea costituente.
Da Il Fatto Quotidiano del 29/03/2014.
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Quella maledetta voglia di tornare alla Camera dei fasci - 1
“Ma come si fa a stravolgere così la Carta?”
(Luca De Carolis).
29/03/2014 di triskel182
Renzi procede con irruenza, senza scorgere la direzione verso cui procede. Una buona riforma costituzionale non si fa velocemente, e i maggiori poteri andrebbero dati al Parlamento, non certo all’esecutivo”. Gaetano Azzariti, professore di Diritto costituzionale all’università La Sapienza di Roma, è uno dei firmatari dell’appello di Libertà e Giustizia “contro il progetto di stravolgere la Costituzione”. Ieri si sono aggiunte altre firme: Rosetta Loy, Corrado Stajano, Giovanna Borgese, Alessandro Bruni, Sergio Materia, Nando dalla Chiesa, Adriano Prosperi e Fabio Evangelisti.
Professore, l’appello lancia l’allarme sul rischio di
una “svolta autoritaria”. Perché?
La storia italiana ci ha insegnato quanto sia pericoloso l’effetto slavina: si inizia da una piccola frana, ovvero da una piccola riforma costituzionale, e poi si arriva a una valanga che travolge l’intero sistema. Lo conferma il fatto che siamo passati rapidamente dall’ipotesi di una nuova legge elettorale alla riforma del Senato e del Titolo V. E in questi ultimi giorni abbiamo letto di proposte che toccano anche la forma di governo, come quella sul premierato forte.
Il ministro per le Riforme Boschi ora smentisce. Pare invece che nella bozza di riforma ci sia la ghigliottina sui provvedimenti, cioè l’imposizione di un termine 60 giorni per varare i ddl del governo, pena la loro votazione senza modifiche…
Anche questo è un tentativo di limitare ulteriormente la voce del Parlamento. Se abbiamo un problema di crisi costituzionale è che negli ultimi 20 anni le Camere hanno contato sempre meno. Una buona riforma dovrebbe estendere i poteri del Parlamento, il contrario di quello che si tende a fare. La ghigliottina non è solo una metafora: è un modo di tagliare la testa al dibattito, una fiducia rafforzata, in un Paese dove il ricorso al voto di fiducia è assolutamente eccessivo.
Nella Direzione del Pd, Renzi ha sostenuto: “I cittadini non amano questo eccesso di livelli di governo. E poi mille parlamentari sono troppi”.
Si vuole scaricare sulla Carta la profondissima crisi della politica e del sistema dei partiti, della classe dirigente. Le Costituzioni hanno l’ambizione di limitare i poteri: capisco che questo ad alcuni poteri dia fastidio.
Il taglio della Province non è utile?
Il vizio principale di questo testo di riforma nasce dal fatto che l’unica logica è quella di tagliare le teste ai senatori e ai consiglieri provinciali. Ma la Carta pretende che innanzitutto si ragioni di funzioni: nessuno mi ha spiegato a chi andrebbero date quelle delle Province. E poi c’è il tema del Senato: vorrei sapere cosa se ne vuole fare.
Renzi però insiste e va di corsa. Le pare un uomo
forte, o un uomo che prova a diventarlo?
Io spero che sia più attento alla Costituzione. Questa sua irruenza, questa sua volontà di velocità nel cambiamento, gli impedisce di vedere la direzione in cui procede. Per fare una riforma costituzionale di qualità non bisogna essere rapidi. E questo lo dimostra anche il continuo mutare della bozze, segno evidente della debolezza di questo progetto.
La Costituzione ha bisogno di aggiustamenti?
Come spiegava Leopoldo Elia, un costituzionalista raffinato, il vero tema è sempre quello dell’equilibrio dei poteri. Negli ultimi anni c’è stato un forte squilibrio a favore del governo, a colpi di voti di fiducia e maxiemendamenti, che va compensato. Bisogna ripartire dalla razionalizzazione della forma di governo, come sosteneva già il giurista Perassi nell’Assemblea costituente.
Da Il Fatto Quotidiano del 29/03/2014.
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Re: I paraguru sfascisti ci stanno portando al fascismo
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L'indifferenza - 2
Due anni fa, dopo due mesi di stop sul forum di Gianni, ho ripreso a scrivere su quello dei dissidenti di mariok.
Ho esordito con il sottostante post. Ma da allora nulla è cambiato. Anzi, le cose in Italia sono peggiorate.
Monti, osannato a fine novembre 2011 come il salvatore della Patria dai giornaloni e da tutti i media in generale, ha clamorosamente fallito ed è sparito nel nulla come se fosse un appestato.
Dall'altare alla polvere. Dall'essere osannato senza ma e senza se, fino a conseguire un consenso del 71 %, per poi sparire completamente.
Poi dopo la "sconfitta" di Bersani arriva Lettanipote. Dura ancora una volta da far capire, soprattutto a "sinistra" che Lettanipote era troppo molle per combattere nell'arena dei leoni.
Successivamente abbiamo assistito alle "Idi di marzo" anticipate, dove Lettanipote viene accoltellato alle spalle da #Enricostaisereno.
Adesso ci sta il parolaio fiorentino abilissimo come un Silvietto giovane ad incantare i merli.
Ha dichiarato martedì 24 marzo 2014 al Fatto l'ex presidente della Margherita Rutelli che conosce il Bomba da un pò di anni:
"Renzi è malato d'ambizione.
Ma stia attento ai leccaculo"
Questa malattia era già stata diagnosticata da altri negli ultimi mesi.
Sposando per l'intero le modalità di successo del berluscone, Renzi che è in pratica un berluscone sgiovane, incanta i merli come Silvietto un tempo.
Con un vantaggio, che incanta i merli di destra, di sinistra e non politicizzati.
Silvietto incantava solo i merli di destra e i non politicizzati.
Siamo di nuovo da capo e dodici. Qualcuno, paventa che il renzismo durerà più del berlusconismo.
Personalmente mi auguro proprio di no, perché mi sono pesati tantissimi i dieci anni del craxismo, passati a cercare di far di capire che saremmo finiti male.
Mi dicevano che ero pessimista. Nel 1993 cade la prima Repubblica con tutti i partiti del pentapartito. Bettino fugge ad Hammamet e a Forlani al Tribunale di Milano gli esce la bava dalla bocca.
Pessimismo??????
Poi l'anno dopo arriva l'altro "Gras de rost" di Hardcore e mi tocca penare un'altro ventennio. Non avevano capito chi fosse fin dall'inizio. Ci sono voluti 17 anni per capire chi fosse il Caimano.
Gli italiani sono proprio dei fulmini di guerra.
Adesso c'è il suo figlioccio che gli piace tanto, al punto di far temere la Santanchè che Belusconi possa votare Renzi più che un berluscones.
I partiti erano falliti due anni fa secondo Bonsanti e Zagrebelsy, molti mesi prima secondo il sottoscritto, ma nulla è stato fatto per cambiare.
Non sarà di certo la banda Renzi a cambiare le cose, perché appena aprono bocca ci si accorge che fanno pena e sono perfettamente intercambiabili con i berluscones.
"UN GOVERNO DI INCOMPETENTI GUIDATO DA UN INCOMPETENTE", ha dichiarato a suo tempo il Prof. Sartori.
Si vede che il nostro destino è questo, vivere nella tera dei duci e ducioni. Ammen.
Come se ne viene fuori ?
Le reazioni dei cinquantenni in su da queste parti in questi due ultimi mesi sono state di assorbimento degli avvenimenti.
Tutto è mutato dopo il forte coinvolgimento della Lega, la sensazione di smarrimento, di paura per il futuro è diventata all’improvviso il dominus.
Un mese fa dal palco del Teatro Smeraldo di Milano il presidente onorario di Libertà e Giustizia, Gustavo Zagrebelsky, pronunciò la fatidica frase: I partiti sono falliti.
Sono mesi che questo fatto è evidente, la presenza del governo Monti ne è la prova evidente.
Al Teatro Smeraldo ci sono andato per vedere se era possibile ottenere una risposta all’anticipazione di due poderosi articoli su Repubblica sia da parte di Zagrebelsky che da parte di Saviano.
Niente di tutto questo perché sono state replicate le rispettive analisi.
Sandra Bonsanti ha si precisato che LeG, si sarebbe attivata presso tutti i partiti per presentare il manifesto di Zagrebelsky, “ Dipende da noi”, ma la buona volontà di cittadini privati anche se organizzati in LeG non basta per far mutare parere a questi partiti.
Il fallimento continua.
Lo si vede dalle reazioni di Bersani e di Casini dopo il caso Lega, “ci vuole subito una nuova regolamentazione del finanziamento pubblico dei partiti”.
Adesso lo scoprono? Solo con i soldi sprecati elargiti da Belsito?
Perché non si sono esposti con la stessa determinazione oltre due mesi fa quando è esploso il caso della Margherita?
Si espongono ora perché siamo in campagna elettorale e il consenso dei partiti a livello nazionale sta al 4 % ?
Sarebbero stati più credibili due mesi fa, ma toccava i loro interessi e i loro giochi di potere.
Questi partiti non hanno la minima intenzione di rinnovarsi. Anzi, stanno studiando il sistema di passare indenni nella Terza Repubblica.
La Terza Repubblica non può ripartire con chi ha fatto fallire la Seconda.
Ci sono poi personaggi che appartengono al fallimento della Prima Repubblica che mirano a riciclarsi nella Terza, come Cicchitto, Pisanù, Casini, D’Alema, Veltroni, Buttiglione, Fini, La Russa, Gasparri, ecc.
Monti l’hanno chiamato in fretta e furia per tamponare la situazione, ma i provvedimenti non sono adatti per la ripresa economica. Sono tutti provvedimenti che se non supportati da nuovi provvedimenti correttivi anziché uscire dalla crisi ci porta direttamente nella depressione.
Mi rifiuto di pensare che Monti da economista non sappia quale sia la realtà economica del Paese e quali siano i provvedimenti da prendere.
Sono stato di recente a Genova per parlare con Don Gallo, ma inutilmente perché è più facile parlare con il ministro dell’Interno che con lui. La sua segretaria però mi ha dipinto un quadro fosco della città ligure, Genova è completamente senza lavoro e le sue fabbriche stanno chiudendo.
Ma cosi vale per altre città italiane.
Le misure dovevano essere prese subito dal governo Monti, altrimenti da chi?
Che il governo Berlusconi non c’entrasse nulla con la politica italiana, soprattutto quella economica che riguarda lo sviluppo delle imprese era un fatto noto, ma che un economista trascurasse un immediato intervento sul mercato interno questo non era e non é tuttora concepibile.
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L'indifferenza - 2
Due anni fa, dopo due mesi di stop sul forum di Gianni, ho ripreso a scrivere su quello dei dissidenti di mariok.
Ho esordito con il sottostante post. Ma da allora nulla è cambiato. Anzi, le cose in Italia sono peggiorate.
Monti, osannato a fine novembre 2011 come il salvatore della Patria dai giornaloni e da tutti i media in generale, ha clamorosamente fallito ed è sparito nel nulla come se fosse un appestato.
Dall'altare alla polvere. Dall'essere osannato senza ma e senza se, fino a conseguire un consenso del 71 %, per poi sparire completamente.
Poi dopo la "sconfitta" di Bersani arriva Lettanipote. Dura ancora una volta da far capire, soprattutto a "sinistra" che Lettanipote era troppo molle per combattere nell'arena dei leoni.
Successivamente abbiamo assistito alle "Idi di marzo" anticipate, dove Lettanipote viene accoltellato alle spalle da #Enricostaisereno.
Adesso ci sta il parolaio fiorentino abilissimo come un Silvietto giovane ad incantare i merli.
Ha dichiarato martedì 24 marzo 2014 al Fatto l'ex presidente della Margherita Rutelli che conosce il Bomba da un pò di anni:
"Renzi è malato d'ambizione.
Ma stia attento ai leccaculo"
Questa malattia era già stata diagnosticata da altri negli ultimi mesi.
Sposando per l'intero le modalità di successo del berluscone, Renzi che è in pratica un berluscone sgiovane, incanta i merli come Silvietto un tempo.
Con un vantaggio, che incanta i merli di destra, di sinistra e non politicizzati.
Silvietto incantava solo i merli di destra e i non politicizzati.
Siamo di nuovo da capo e dodici. Qualcuno, paventa che il renzismo durerà più del berlusconismo.
Personalmente mi auguro proprio di no, perché mi sono pesati tantissimi i dieci anni del craxismo, passati a cercare di far di capire che saremmo finiti male.
Mi dicevano che ero pessimista. Nel 1993 cade la prima Repubblica con tutti i partiti del pentapartito. Bettino fugge ad Hammamet e a Forlani al Tribunale di Milano gli esce la bava dalla bocca.
Pessimismo??????
Poi l'anno dopo arriva l'altro "Gras de rost" di Hardcore e mi tocca penare un'altro ventennio. Non avevano capito chi fosse fin dall'inizio. Ci sono voluti 17 anni per capire chi fosse il Caimano.
Gli italiani sono proprio dei fulmini di guerra.
Adesso c'è il suo figlioccio che gli piace tanto, al punto di far temere la Santanchè che Belusconi possa votare Renzi più che un berluscones.
I partiti erano falliti due anni fa secondo Bonsanti e Zagrebelsy, molti mesi prima secondo il sottoscritto, ma nulla è stato fatto per cambiare.
Non sarà di certo la banda Renzi a cambiare le cose, perché appena aprono bocca ci si accorge che fanno pena e sono perfettamente intercambiabili con i berluscones.
"UN GOVERNO DI INCOMPETENTI GUIDATO DA UN INCOMPETENTE", ha dichiarato a suo tempo il Prof. Sartori.
Si vede che il nostro destino è questo, vivere nella tera dei duci e ducioni. Ammen.
Come se ne viene fuori ?
Le reazioni dei cinquantenni in su da queste parti in questi due ultimi mesi sono state di assorbimento degli avvenimenti.
Tutto è mutato dopo il forte coinvolgimento della Lega, la sensazione di smarrimento, di paura per il futuro è diventata all’improvviso il dominus.
Un mese fa dal palco del Teatro Smeraldo di Milano il presidente onorario di Libertà e Giustizia, Gustavo Zagrebelsky, pronunciò la fatidica frase: I partiti sono falliti.
Sono mesi che questo fatto è evidente, la presenza del governo Monti ne è la prova evidente.
Al Teatro Smeraldo ci sono andato per vedere se era possibile ottenere una risposta all’anticipazione di due poderosi articoli su Repubblica sia da parte di Zagrebelsky che da parte di Saviano.
Niente di tutto questo perché sono state replicate le rispettive analisi.
Sandra Bonsanti ha si precisato che LeG, si sarebbe attivata presso tutti i partiti per presentare il manifesto di Zagrebelsky, “ Dipende da noi”, ma la buona volontà di cittadini privati anche se organizzati in LeG non basta per far mutare parere a questi partiti.
Il fallimento continua.
Lo si vede dalle reazioni di Bersani e di Casini dopo il caso Lega, “ci vuole subito una nuova regolamentazione del finanziamento pubblico dei partiti”.
Adesso lo scoprono? Solo con i soldi sprecati elargiti da Belsito?
Perché non si sono esposti con la stessa determinazione oltre due mesi fa quando è esploso il caso della Margherita?
Si espongono ora perché siamo in campagna elettorale e il consenso dei partiti a livello nazionale sta al 4 % ?
Sarebbero stati più credibili due mesi fa, ma toccava i loro interessi e i loro giochi di potere.
Questi partiti non hanno la minima intenzione di rinnovarsi. Anzi, stanno studiando il sistema di passare indenni nella Terza Repubblica.
La Terza Repubblica non può ripartire con chi ha fatto fallire la Seconda.
Ci sono poi personaggi che appartengono al fallimento della Prima Repubblica che mirano a riciclarsi nella Terza, come Cicchitto, Pisanù, Casini, D’Alema, Veltroni, Buttiglione, Fini, La Russa, Gasparri, ecc.
Monti l’hanno chiamato in fretta e furia per tamponare la situazione, ma i provvedimenti non sono adatti per la ripresa economica. Sono tutti provvedimenti che se non supportati da nuovi provvedimenti correttivi anziché uscire dalla crisi ci porta direttamente nella depressione.
Mi rifiuto di pensare che Monti da economista non sappia quale sia la realtà economica del Paese e quali siano i provvedimenti da prendere.
Sono stato di recente a Genova per parlare con Don Gallo, ma inutilmente perché è più facile parlare con il ministro dell’Interno che con lui. La sua segretaria però mi ha dipinto un quadro fosco della città ligure, Genova è completamente senza lavoro e le sue fabbriche stanno chiudendo.
Ma cosi vale per altre città italiane.
Le misure dovevano essere prese subito dal governo Monti, altrimenti da chi?
Che il governo Berlusconi non c’entrasse nulla con la politica italiana, soprattutto quella economica che riguarda lo sviluppo delle imprese era un fatto noto, ma che un economista trascurasse un immediato intervento sul mercato interno questo non era e non é tuttora concepibile.
Ultima modifica di camillobenso il 29/03/2014, 14:53, modificato 1 volta in totale.
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- Iscritto il: 08/03/2012, 23:18
Re: I paraguru sfascisti ci stanno portando al fascismo
per conte camillo benso
ho già inserito il link di questo forum con l' appello nel blog civati
non credo che giuseppe possa venire qui , è un problema di tempo
posso appena riesco a sentire un suo collaboratore
vediamo cosa dice
la questione che tu poni con l' appello è fondamentale
ho già inserito il link di questo forum con l' appello nel blog civati
non credo che giuseppe possa venire qui , è un problema di tempo
posso appena riesco a sentire un suo collaboratore
vediamo cosa dice
la questione che tu poni con l' appello è fondamentale
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- Messaggi: 522
- Iscritto il: 18/03/2012, 10:43
Re: I paraguru sfascisti ci stanno portando al fascismo
Io sono anche contro la soppressione delle province. In Europa ci sono in quasi tutti gli stati, almeno quelli grandi, e non hanno fatto più danni di alcune regioni e vari enti inutili, anche di diritto privato.
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- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
Re: I paraguru sfascisti ci stanno portando al fascismo
Insomma basta copiare una Nazione dove le cose funzionano.
Una cosa di Renzi ho capito.
Lui è il capoccia che decide quello che c'è da fare.Tutti i subalterni devono darsi da fare a trovare i soldi per fare quello che lui ha promesso.
Ciao
paolo11
Una cosa di Renzi ho capito.
Lui è il capoccia che decide quello che c'è da fare.Tutti i subalterni devono darsi da fare a trovare i soldi per fare quello che lui ha promesso.
Ciao
paolo11
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- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: I paraguru sfascisti ci stanno portando al fascismo
Leggi anche post precedenti
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Quella maledetta voglia di tornare alla Camera dei fasci - 2
Renzi, il pifferaio magico
di Antonio Padellaro | 29 marzo 2014Commenti (571
Siamo consapevoli che, se passano le “riforme” di Renzi, l’Italia avrà un uomo solo al comando, cioè lui?
Abbiamo capito bene che, con la trasformazione del Senato in un ente inutile (lunedì in Consiglio dei ministri), le leggi saranno approvate esclusivamente dalla Camera, senza più la garanzia di una seconda lettura che spesso, nella storia repubblicana, ha evitato pericolosi colpi di mano di questo o quel governo?
È chiaro a tutti che, con la nuova legge elettorale (il cosiddetto Italicum) frutto dell’inciucio tra l’ex sindaco e l’ex Caimano, il partito che vince anche per un solo voto avrà un premio di maggioranza da dittatura parlamentare?
Stando a tutti i sondaggi, quella supermaggioranza sarà appannaggio del PR, il Partito di Renzi che avrà nel frattempo trasformato il Pd nel proprio scendiletto (già qualcosa si è visto nel voto bulgaro della Direzione di ieri).
Il turbopremier, a quel punto, potrà far votare dalla Camera qualsiasi cosa desideri: dallo stravolgimento della Costituzione alla “creazione di un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali”.
Parole contenute nel documento di Libertà e Giustizia sottoscritto da un gruppo di giuristi e intellettuali tra i più autorevoli e indipendenti (da Zagrebelsky a Urbinati, da Rodotà a Carlassare, Pace, Azzariti, Settis, De Monticelli, Bonsanti) che ha trovato spazio solo sulla prima pagina del nostro giornale. Un silenzio che non può certo sorprendere. Con furbizia fiorentina Renzi sta infatti propinando agli italiani la favola di un taglio netto alla casta dei politici inetti e forchettoni, come se sacrificando gli emolumenti di 315 senatori (mantenendo però le monumentali spese dei relativi uffici) qualcosa potesse cambiare nella voragine dei conti pubblici.
Ma gli italiani, ormai troppo esasperati dalla mala politica, preferiscono credere al pifferaio magico, indifferenti o rassegnati. È difficile andare controvento e pur tuttavia bisogna provarci, perché sono in gioco i fondamenti della nostra democrazia.
Possibile che nel Pd e nella sinistra abbiano tutti portato il cervello all’ammasso? Come disse il presidente Scalfaro nel 2006 guidando il fronte del No al referendum che cancellò la controriforma di Berlusconi: “Meglio perdere in piedi che vincere in ginocchio”.
Dal Fatto Quotidiano del 29 marzo 2014
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Quella maledetta voglia di tornare alla Camera dei fasci - 2
Renzi, il pifferaio magico
di Antonio Padellaro | 29 marzo 2014Commenti (571
Siamo consapevoli che, se passano le “riforme” di Renzi, l’Italia avrà un uomo solo al comando, cioè lui?
Abbiamo capito bene che, con la trasformazione del Senato in un ente inutile (lunedì in Consiglio dei ministri), le leggi saranno approvate esclusivamente dalla Camera, senza più la garanzia di una seconda lettura che spesso, nella storia repubblicana, ha evitato pericolosi colpi di mano di questo o quel governo?
È chiaro a tutti che, con la nuova legge elettorale (il cosiddetto Italicum) frutto dell’inciucio tra l’ex sindaco e l’ex Caimano, il partito che vince anche per un solo voto avrà un premio di maggioranza da dittatura parlamentare?
Stando a tutti i sondaggi, quella supermaggioranza sarà appannaggio del PR, il Partito di Renzi che avrà nel frattempo trasformato il Pd nel proprio scendiletto (già qualcosa si è visto nel voto bulgaro della Direzione di ieri).
Il turbopremier, a quel punto, potrà far votare dalla Camera qualsiasi cosa desideri: dallo stravolgimento della Costituzione alla “creazione di un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali”.
Parole contenute nel documento di Libertà e Giustizia sottoscritto da un gruppo di giuristi e intellettuali tra i più autorevoli e indipendenti (da Zagrebelsky a Urbinati, da Rodotà a Carlassare, Pace, Azzariti, Settis, De Monticelli, Bonsanti) che ha trovato spazio solo sulla prima pagina del nostro giornale. Un silenzio che non può certo sorprendere. Con furbizia fiorentina Renzi sta infatti propinando agli italiani la favola di un taglio netto alla casta dei politici inetti e forchettoni, come se sacrificando gli emolumenti di 315 senatori (mantenendo però le monumentali spese dei relativi uffici) qualcosa potesse cambiare nella voragine dei conti pubblici.
Ma gli italiani, ormai troppo esasperati dalla mala politica, preferiscono credere al pifferaio magico, indifferenti o rassegnati. È difficile andare controvento e pur tuttavia bisogna provarci, perché sono in gioco i fondamenti della nostra democrazia.
Possibile che nel Pd e nella sinistra abbiano tutti portato il cervello all’ammasso? Come disse il presidente Scalfaro nel 2006 guidando il fronte del No al referendum che cancellò la controriforma di Berlusconi: “Meglio perdere in piedi che vincere in ginocchio”.
Dal Fatto Quotidiano del 29 marzo 2014
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