La Questione Monti

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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Joblack
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Re: La Questione Monti

Messaggio da Joblack »

Monti e il suo governo "hanno perso la spinta propulsiva innescata dal PdR Napolitano".

Adesso il governo è paralizzato dalla golden share di Berlusconi sulla TV e sulle giustizia.

Infatti a parte le frequenze relative al Beauty Context, la Rai è stata abbandonata a se stessa per il veto berlusconiano.

Sulla giustizia, aspettiamo da 6 mesi ancora il decreto anti-corruzione bloccato dal PDL per inserire contestualmente la riforma delle intercettazioni (bavaglio) e la responsabilità civile dei magistrati (strumento di ricatto nelle cause civili in cui è coinvolto il cavaliere principe di Hardcore).

Si potrebbe andare ad elezioni anticipate a nov.

Vedremo

un saluto
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
Maucat
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Re: La Questione Monti

Messaggio da Maucat »

Monti è ormai paralizzato: il trio ABC sta capendo che ogni giorno che passa loro sono più deboli, allora si alzano i veti incrociati per bloccare qualsiasi efficacia ai provvedimenti del governo lasciando solo l'effetto recessivo e contarttivo dell'aumento delle tasse...
La corruzione, il continuo spreco di denaro pubblico rimane intatto... e la cosiddetta antipolitica avanza...
L'Italia avrebbe bisogno di un governo deciso capace di toccare e incidere finalmente su quelle spese insensate che ci hanno portato a questo punto (malasanità, costo politica, enti inutili, difesa, PA...), capace di far capire agli imprenditori che le regole (riducendole perchè adesso sono troppe e contradditorie) sono fisse e non si sgarra... (se delocalizzi non ti do un cent di aiuto...), capace di far pagare le tasse a tutti (se tutti pagano paghiamo di meno tutti...) e ridistribuire la ricchezza perchè continuando con gli aumenti dell'IVA della Benzina delle tariffe si erodono solo i consumi e quindi di conseguenza anche le eventuale aumento del gettito fiscale, capace di farla finita con i nepotismi e con gli assurdi stipendi di manager pubblici (capo della Polizia, dirigente ATAC da 600.000/700.000 € l'anno... Obama prende 400.000 $...)...
Se non avremo questo l'Italia si spagnolizzerà o ancor peggio grecizzerà senza speranza... ricordo solo che gli italiani sono molli solo finchè la pancia è ancora piena ma quando si svuota poi sono cattivi e molto rancorosi...
Ultima modifica di Maucat il 20/04/2012, 12:45, modificato 1 volta in totale.
shiloh
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Re: La Questione Monti

Messaggio da shiloh »

@Mau,

ottime osservazioni che condivido...e di nuovo benvenuto tra noi.

p.s.
noto che come avatar c'hai la copertina di "selling england by the pound"...Genesis...tra i miei preferiti,
ottima scelta !

;)
Joblack
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Re: La Questione Monti

Messaggio da Joblack »

@maucat

il mio benvenuto a te!

A "Selling England by the pound" io rispondo "l'Italia è in svendita dai partiti".

Adesso riforme serie:

- statuto dei partiti per legge

- niente finanziamento pubblico ma solo spazi pubblici in comodato d'uso gratuito.

- finanziamento privato dei partiti da singolo cittadini privati per un max. di 100 euro/anno versato con bonifico/carta di credito e detassato, va nella dichiarazione dei redditi.

- ridurre costo della politica a tutti livelli, meno consiglieri, meno stipendi, meno enti governativi, meno enti consultivi, meno burocrazia.

- introdurre minimo paga oraria del lavoro discontinuo, libero da lacci e lacciuoli, tipo lavoratori studenti che lavorano solo il sabato e la domenica, lav. stagionali, ecc.

- liberalizzare apertura qualsiasi forma di impresa .... niente tasse e contributi per i primi 3 anni, poi successivo recupero a rate quanto la nuova impresa crea attivo.

-ridurre spesa sanità (eliminazione del medico di famiglia, ma aggregazione di + medici in ambulatori multi disciplinari privati aperti 24h/24) centrando la spesa sugli ospedali.

- ridurre la spesa militare a favore di quella della difesa delle coste, dell'ambiente (forestale, fluviale, e antincendio)

- aumentare spesa scolastica e universitaria con premio del merito ed eccellenza con opportuni corsi personalizzati

- eliminare "il numero chiuso" di accesso ai corsi di laurea, sostituendolo al superamento al primo anno di corso della metà +1 delle materie previste in ordinamento; chi non supera nel tempo previsto deve cambiare facoltà o ritirarsi; Limitare il fuori corso a 1 anno ogni 2 regolari, quindi ingegneria 2 anni F.C.; medicina 3 anni F.C. ecc.; eliminare la tesi di laurea per i corsi triennali che prevedono i 2 anni di specializzazione (praticamente ci si scrive alla laurea magistrale avendone i requisiti ... tutte le materie data ... in questo caso niente Tesi che blocca gli studenti per almeno 1 anno)

- consentire agli studenti meritevoli "non residenti" di frequentare università statali di prestigio ovunque esse siano sul territorio nazionale.

-ecc.

un saluto
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

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Maucat
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Re: La Questione Monti

Messaggio da Maucat »

shiloh ha scritto:@Mau,

ottime osservazioni che condivido...e di nuovo benvenuto tra noi.

p.s.
noto che come avatar c'hai la copertina di "selling england by the pound"...Genesis...tra i miei preferiti,
ottima scelta !

;)
I Genesis sono con i Pink Floyd e i Led Zeppelin i miei gruppi prefeirti e in Selling England c'è Firth of Fifth il più bel pezzo Progressive mai scritto... :D
Amadeus

Re: La Questione Monti

Messaggio da Amadeus »

http://www3.lastampa.it/economia/sezion ... tp/451258/


Passera: spazi per ridurre costi inutili, ora l'Italia può cambiare
RHO (MILANO)
«Tra infrastrutture, lavori, investimenti a favore delle aziende che investono, recupero dello scaduto», stiamo parlando di oltre 100 miliardi di interventi anche nel breve medio periodo. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera parlando delle iniziative che sta portando avanti il governo per favorire la crescita.

Il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera spiega che «è chiaro che ci sono resistenze» ma sulla cosiddetta «"Spending Review" ho la sensazione che ci sia grande disponibilità, grande voglia». «I cittadini - dice Passera a margine di una visita al Salone del Mobile - chiedono cose concrete molto forti che compensino i sacrifici che bisogna tutti insieme fare per portare il Paese al di là del guado».

Sulla revisione della spesa, prosegue Passera, «vedo che molte idee stanno venendo fuori: è chiaro che ci sono resistenze, bisogna dire dei no, bisogna dire dei non più e che d’ora in avanti è un’altra cosa». «Noi ci mettiamo la nostra parte - ha concluso il ministro - con la possibilità di versare questi recuperi al cittadino». «Spending review - ha detto ancora Passera - vuol dire riduzione ma anche aumento, in certi campi che fanno futuro, innovazione, ricerca, accompagnamento delle aziende e sostegno alle esportazioni». «Non voglio entrare nel merito di singole misure - ha proseguito il ministro - ma lo spazio per ridurre i costi c’è: per esempio regioni meno efficienti di altre si allineino ai migliori performer, ad esempio in campo sanitario».

Oppure, secondo il ministro, si potrebbe «andare a recuperare e mettere in comune gli investimenti nel campo dell’informatica» o ancora razionalizzare «investimenti duplicati o triplicati». In ogni caso, secondo Passera, «dobbiamo sapere che non ci sarebbe nessuna forma di crescita senza il controllo dei conti», come sottolineato anche ieri dal premier Mario Monti, anche per Passera «non c’è alternativa se non demagogica al rigore».
mariok

Re: La Questione Monti

Messaggio da mariok »

POLITICA & PALAZZO | di Eduardo Di Blasi | 22 aprile 2012

Mario Monti è il primo partito italiano. Una sua lista prenderebbe il 30 per cento dei voti

Una ricerca della Luiss indica che il capo del governo tecnico toglierebbe il 10% al Pd e il 7% al Pdl, surclassandoli in caso di elezioni politiche. E questo nonostante la sua popolarità sia calata sotto il 50 per cento. Sui sondaggi, però, pesa l'incognita degli astenuti, che potrebbero toccare il 40 per cento, e degli indecisi, attualmente al 20 per cento

Contenitori di nuova foggia, grandi alleanze, partiti della nazione, movimenti di popolo, antipolitica in cerca di una via democratica di consenso. Nelle ultime settimane si moltiplicano annunci e riunioni per scomporre, ricomporre e rifondare vecchi e nuovi scatoloni, in vista di elezioni politiche neanche fissate. Il punto, ci informa un sondaggio della Cise Luiss del professor Roberto D’Alimonte (riportato ieri dal Sole 24 Ore), è che nella transizione tra la fine del governo Berlusconi e la messa in opera dei tecnici, sono finiti a spasso la bellezza di 16 milioni di voti. Sedici milioni di elettori sono “in cerca di partito”. E non è che proprio lo stiano cercando: aspettano che l’offerta politica si adegui al passaggio brusco d’orizzonte che si è verificato con la crisi di governo e quella economica che l’ha accompagnata.

Cifre come queste non si vedevano dalla fine della Prima Repubblica, dal dopo Tangentopoli, da quando quei voti in uscita dai grandi serbatoi dei partiti di governo (fondamentalmente Dc e Psi), finirono per premiare l’offerta nuova di Lega Nord e Forza Italia, a scapito di chi restò in piedi (il Pds). Se si votasse oggi, afferma il sondaggio, il 35% degli elettori non andrebbe proprio alle urne, e un altro 7,1% sarebbe indeciso se farlo o meno. Quelli che già sanno chi votare sono appena il 38,1% (erano il 58,3% appena un anno fa), contro un 19,8 % di “indecisi” – ma solo sul partito sul quale barrare la preferenza.

In sostanza il 60% degli aventi diritto, vale a dire sei elettori su dieci, non sa chi votare. L’emorragia di consensi riguarda principalmente i partiti del centrodestra. Nelle intenzioni di voto il Pdl ha preso lo scivolo: 29,7% nell’aprile 2011, 23,3% a novembre, 22,5% oggi. Anche la Lega, che mettendosi all’opposizione del governo Monti era passata dal 9,8% di aprile 2011 al 12,2% di novembre, è precipitata con gli eventi giudiziari degli ultimi giorni al 7,4%. Sono questi i voti che maggiormente viaggiano verso il bacino dell’astensionismo.

Di contro, con un Pd stabile al 30,2%, crescono l’Idv (al 9,5% contro il 7,1% di novembre 2011 e il 6,9% dell’aprile precedente), l’Udc (8,5%), Sel (7,8%) e il Movimento Cinque Stelle, che dall’ 1,3% di aprile 2011 era passato a novembre al 4,6% e ora viaggia sul 5,5%. Stiamo però parlando sempre dei dati espressi in quel 38,1% che ha detto di aver scelto cosa votare. Dietro di loro si muove una maggioranza confusa e consistente, il vero bottino di future campagne elettorali.

Certo non aiuta la lontanza dalle urne (si voterà a ottobre o nel 2013, e con quale sistema elettorale?) e il momento di crisi dei vecchi simboli della rappresentanza politica. La confusione è talmente alta sotto al cielo che seppure Mario Monti goda a oggi di un consenso non propriamente elevato (solo il 43,79% mantiene sul premier un giudizio positivo), un’ipotetica “Lista Monti” senza una collocazione politica definita, sarebbe il primo partito e leverebbe consenso principalmente alle due aggregazioni maggiori. Una lista guidata da Monti, arriverebbe al 29,6%, lasciando al Pd il 19,6% e al Pdl il 15,2 %. D’altronde, però, il 56,46% degli intervistati non vedrebbe di buon occhio la sua discesa in campo.

GUARDA IL GRAFICO CON TUTTI I DATI http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-conte ... rafico.jpg

Sul segno politico da attribuire all’esecutivo dei tecnici, del resto, gli elettori mostrano pochi dubbi: è un governo di centro per il 28,93 % degli intervistati. È un governo di centro-destra per il 27, 82%. È un governo di destra per il 20,83 %. Solo l’8,38% ritiene che i tecnici siano di sinistra. Il 14,05 % che sia di centro-sinistra. Ai partiti oggi rappresentati in parlamento, per non scomparire davanti a un’offerta politica che l’elettorato può giudicare “nuova”, non resta che attrezzarsi per portare al voto almeno i propri delusi e indecisi (in questo senso oggi è in controtendenza il Pd che pesca voti tra i delusi che non andarono a votarlo nel 2008).

Il segretario del Pdl Angelino Alfano annuncia una rivoluzione dopo le elezioni amministrative: il partito di cui fa parte si rifarà il trucco puntando sulla proposta choc di non accettare più il finanziamento pubblico. Inoltre si valuta l’ipotesi, ventilata già negli scorsi mesi, di affiancare una lista civica nazionale al proprio simbolo tradizionale. Alchimie, per l’appunto, che non tengono conto di quello che questa fascia di elettori, delusi e indecisi, mette per iscritto nei sondaggi. Certo, il 33% del campione monitorato dal Cise Luiss, vorrebbe tagliare le spese di funzionamento dello Stato, ma uno su tutti dei provvedimenti portati avanti dall’esecutivo ha il gradimento della maggioranza assoluta degli intervistati, con il 54%: la lotta all’evasione fiscale. Per il partito che ha depenalizzato il falso in bilancio non proprio una buona notizia.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04 ... re/206283/
mariok

Re: La Questione Monti

Messaggio da mariok »

E' questa la parte a mio avviso più qualificante di un governo di "tecnici" ma che fino ad ora non si è vista.


TAGLI AI MINISTERI: IL PIANO DEL GOVERNO
PER RIDURRE LE SPESE DEI DICASTERI



Lunedì 23 Aprile 2012 - 07:04 di Alessandra Severini

ROMA - I tagli ai ministeri creano qualche tensione nel governo. Stavolta non c'è l'opposizione di sindacati o partiti, ma quella degli stessi ministri, che non guardano di buon occhio ulteriori restrizioni alle risorse destinate ai propri dicasteri. I risultati della spending review - la revisione della spesa pubblica diretta a individuare gli sprechi e a razionalizzare i costi - sono attesi entro la fine del mese. I risparmi sono necessari davanti ad una situazione economica ancora incerta e all'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013, che alcune stime ritengono non raggiungibile.
La strada dell'esecutivo dunque, per evitare nuove tasse, è segnata. E passa per una serie di tagli alle spese dei ministeri che a molti ministri non piacciono. Proteste sarebbero arrivate dai titolari di Difesa e Interni, per esempio. E' anche per questo che il ministro Giarda, che guida il comitato informale impegnato nella spending review, avrebbe chiesto a Monti una task force per passare dai calcoli teorici ai fatti concreti. E avrebbe anche indicato la possibilità di seguire due strade: una meno drastica, limitata all'attuazione dei tagli già previsti e una più impervia, diretta a accrescere l'entità dei risparmi. Il lavoro è enorme e incontra molti ostacoli, poiché si tratta di capire di quali voci si può fare a meno senza bloccare la macchina dell’amministrazione.
Il ministro dello Sviluppo economico, Passera, sintetizza in modo efficace: «Bisogna dire dei no e che d'ora in avanti sarà un'altra cosa». Il superministro però appare ottimista sulla crisi, convinto com'è che «si stanno creando tutte le condizioni di base per cui il nostro Paese possa rimettersi a crescere» già nel corso dell’anno. Le iniziative del governo, per il ministro, «fanno ben sperare». Si tratta di «oltre 100 miliardi di interventi anche nel breve-medio periodo, tra infrastrutture, lavori, riforme fiscali a favore delle aziende che investono, recupero dello scaduto».

http://www.leggo.it/news/politica/tagli ... 6975.shtml
camillobenso
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Re: La Questione Monti

Messaggio da camillobenso »

IL SONDAGGIO
Calo di consensi per Monti e il governo
Diminuisce la fiducia nel premier
Rilevazione Ipr Marketing per Repubblica.it. Il presidente del consiglio scende al 51%, l'esecutivo al 45%. Male anche i ministri

di MATTEO TONELLI

ROMA - L'impressione è che Mario Monti tema di aver esaurito il carburante del governo, e che l'esecutivo abbia perso "lo smalto" delle prime fasi quando inanellava provvedimenti in rapida sequenza. E il sondaggio sulla fiducia di Ipr Marketing per Repubblica.it sembra confermarlo. Perché ad aprile il segno meno caratterizza il consenso del premier, dell'esecutivo nel complesso e di parecchi ministri. Senza contare l'imminente impatto di misure come l'Imu che difficilmente fanno crescere il consenso tra i cittadini.

LE TABELLE Fiducia nel governo e nei ministri 1

Il premier. Partiamo da Monti. Il premier perde 4 punti rispetto a marzo e passa dal 55 al 51%. Un calo secco che però lascia il Professore sopra la soglia dei 50, punto di minor consenso registato al momento dell'affidamento dell'incarico. Se però si allarga l'orizzonte si vede che nell'arco di di due mesi (da febbraio a oggi) il calo è di 8 punti (dal 59% al 51%). In aumento del 4% la percentuale di chi dice avere poca fiducia nel premier: dal 38% al 42%.

L'esecutivo. Se le cose non vanno bene per Monti premier, vanno peggio per l'esecutivo nel complesso. Il dato più allarmante, è proprio questo, un decremento di fiducia generale che coinvolge tutta la squadra. La squadra dei ministri vede scendere il tasso di fiducia di 5 punti nell'arco di un mese (dal 50 al 45). Si tratta della quota più bassa mai registrata dallo scorso dicembre. Lontana 10 punti dal top fatto registrare a gennaio. Per contro cresce vertiginosamente la percentale di chi ha poca o nessuna fiuducia nel governo: dal 38 di marzo al 47 di febbraio. E colpisce anche il calo di coloro che si dichiarano senza opinione, quasi a dimostrare quanto le mosse del governo lascino sempre meno indifferenti i cittadini.

I ministri. Anche in questo caso non si registrano note liete. Cala il titolare del Welfare Elsa Fornero che paga la contrastata riforma del lavoro (dal 46% al 42%), diminuisce Corrado Passera che guida lo Sviluppo, vede diminuire i consensi il titolare della Cooperazione internazionale Andrea Riccardi (dal 53% al 49%). Non va meglio al ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri che, pur guidando la classifica, scende dal 55% al 53%.
(25 aprile 2012)

La Repubblica
Joblack
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Re: La Questione Monti

Messaggio da Joblack »

Su Anna Maria Cancellieri, cito una sua dichiarazione sulla Spending Review alias Revisone della Spesa:

"E certo che diminuirò il personale del ministero di 1 su 10 unità impiegate"

L'altro subdolo ministro desaparecidos tal Di Paola ha dichiarato che:

"per comprare gli F-35 americani diminuirò il personale civile del ministero

Ovviamente tutto il governo Monti si allinea sul concetto di equità seguente:

"Per superare la crisi è meglio licenziare i lavoratori e tenersi manager e faccendieri"

Augh
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

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