Le contraddizioni di un paese chiamato Italia

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mariok

Re: Le contraddizioni di un paese chiamato Italia

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Migranti in gabbia su un volo Alitalia e scatta la denuncia sul Web

Gira da ieri sul Web un’immagine raccapricciante e non per la qualità dello scatto, quanto per quello che raffigura e denuncia. Soprattutto quando la notizia arriverà a chi dovrà darne risposta. Stiamo parlando della foto pubblicata ieri da un giovane filmmaker siciliano, Francesco Sperandeo, che a bordo di un volo Alitalia, ha viaggiato fianco a fianco ad alcuni tunisini costretti dalla polizia a rimanere bloccati ai propri posti. Una specie di 11 settembre ma al contrario e in miniatura o una Guantanamo all’italiana.

Chissà di cosa sono colpevoli, sta di fatto che i due migranti sono stati incerottati sulla bocca con del nastro da imballaggio e hanno avuto le mani legate da fascette per evitare ogni possibilità di movimento. Una procedura normale secondo gli agenti, ma che ha sconcertato il passeggero che ha prontamente fotografato e lanciato su Facebook l’immagine di denuncia.

Un tam tam immediato che da ieri continua a fare il giro del social network dai comitati antirazzisti ai singoli utenti, che non mancano di fare commenti sull’accaduto.

L’immagine shock mostra un uomo seduto in aereo con la bocca chiusa dal nastro. Un tunisino rimpatriato con il volo Alitalia Roma-Tunisi delle ore 9:20. A bordo c’era un secondo immigrato da rimpatriare, alcuni agenti e diversi passeggeri.

‘Guardate cosa è accaduto oggi sul volo Roma-Tunisi delle 9:20 Alitalia. Due cittadini tunisini respinti dall’Italia e trattati in modo disumano – scrive Sperandeo a commento della fotografia. Nastro marrone da pacchi attorno al viso per tappare la bocca ai due e fascette in plastica per bloccare i polsi. Questa è la civiltà e la democrazia europea’.

‘Ma la cosa più grave – aggiunge – è stata che tutto è accaduto nella totale indifferenza dei passeggeri e alla mia accesa richiesta di trattare in modo umano i due, mi è stato intimato in modo arrogante di tornare al mio posto perché si trattava di una normale operazione di polizia. Normale? Sono riuscito comunque a rubate una foto. Fate girare e denunciate‘, il messaggio conclusivo.

http://cookednews.wordpress.com/2012/04 ... a-sul-web/
mariok

Re: Le contraddizioni di un paese chiamato Italia

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Vicenda algerini, scuse del ministro. Della Vedova: «Non accada più»

VENERDÌ 20 APRILE 2012



Anna Maria Cancellieri ha criticato l'impiego di nastro adesivo per chiudere la bocca a due immigrati nel corso di un respingimento, episodio fotografato nei giorni scorsi da un passeggero su un volo di linea, pur difendendo nel complesso l'operato dei poliziotti coinvolti nella vicenda.

«Del tutto estemporaneo appare l'uso del nastro adesivo», ha detto Cancellieri in un'informativa urgente all'aula della Camera su una vicenda che non ha mancato di suscitare polemiche. Cancellieri ha spiegato che i due immigrati algerini coinvolti nel respingimento in questione, avevano un atteggiamento di «forte opposizione» che ha reso difficili le operazioni di imbarco.

La titolare del Viminale ha riferito che «tale comportamento è stato posto in essere anche a bordo del vettore», spingendo gli operatori di polizia a intervenire «anche a salvaguardia dell'incolumità fisica degli altri passeggeri». Sono state impiegate fascette di velcro per bloccare i polsi, e mascherine sanitarie di tipo chirurgico per evitare che i due potessero sputare sangue sui poliziotti e sugli altri passeggeri dopo essersi morsi le labbra, ha detto il ministro.

Cancellieri ha sottolineato che l'uso di questi dispositivi «non è in contrasto con le normative, anche quelle europee», e ha ricordato che in situazioni analoghe è capitato che il personale di polizia abbia subito «gravi lesioni personali». Ma l'uso del nastro adesivo per bloccare le mascherine sulla bocca «non appare corrispondere a nessuna misura coercitiva prevista ed è un comportamento che la coscienza collettiva percepisce come lesivo della dignità della persona». Infine si è detta certa che le verifiche disposte dal capo della polizia Antonio Manganelli «verranno eseguite col massimo scrupolo».

Al ministro ha replicato Benedetto Della Vedova, capogruppo di Fli, prendendo la parola nell'aula di Montecitorio dopo l'informativa del ministro: «Non è in discussione la vicinanza alle forze dell'ordine e la comprensione delle difficoltà in cui operano in questi casi specifici. Siamo di fronte a un episodio che come tale va isolato, ma da condannare senza remore nell'interesse complessivo delle forze dell'ordine, del ministero dell'Interno e del governo». «Per quel che si è visto dalle foto - ha aggiunto il deputato finiano - è chiaro che a chi fa questo mestiere debba essere preclusa qualsiasi possibilità di eccedere nell'uso della forza o di strumenti lesivi della dignità della persona e della civiltà di un paese di diritto. Il nostro fermo auspicio è che questo genere di episodi non accada mai più».

http://www.ilfuturista.it/primo-piano/a ... da-pi.html
Amadeus

Re: Le contraddizioni di un paese chiamato Italia

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ma chi io? ma perchè? c'ho fatto?

Caso Lusi: ex tesoriere, "non mi considero responsabile"


(AGI) - Roma, 16 mag. - Luigi Lusi ha ribadito di non sentirsi responsabile ne' moralmente ne' penalmente dei reati di cui viene accusato e per i quali la procura di Roma chiede il suo arresto. Davanti alla giunta per le immunita' parlamentari del Senato, l'ex tesoriere della Margherita - secondo quanto riferito al termine della riunione da alcuni esponenti della Giunta - ha inoltre ribadito di aver agito come tesoriere non di sua iniziativa e di aver dato informazione di chi ha beneficiato dei fondi ai vertici della Margherita. Mercoledi' prossimo Lusi proseguira' la sua audizione davanti alla Giunta.

Secondo Alberto Balboni (Pdl) la "difesa di Lusi e' stata molto efficace" e ci sono "lacune cose che meritano un approfondimento come ad esempio il fatto che il gip non abbia concesso a Lusi l'incidente probatorio". Inoltre, ha proseguito Balboni, "Lusi ha spiegato che c'era un accordo di dare il 60% al Ppi e il 40% ai rutelliani. Naturalmente di cio' che dice non ci sono prove scritte ne' documenti o verbali, nessun riscontro oggettivo". Mentre su beni intestati a Lusi "ha spiegato che erano intestazioni fittizie, fiduciarie, con l'accordo di restituirli al partito". "Io non ho ancora un'opinione precisa ma leggendo l'ordinanza del gip qualche dubbio viene. Lusi - conclude - ha ammesso l'appropriazione indebita, ma per questo non e' richiesto l'arresto, ma non si e' assunto la responsabilita' dell'associazione a delinquere". Francesco Sanna (Pd) ha detto che Lusi ha sostenuto "che agiva sulla base di un rapporto fiduciario". E ha confermato che l'ex tesoriere "ha detto che e' intestatrio fiduciario di tutti i eni che provengono dai soldi della Margherita, anche se non ha un mandato per iscritto". Mercoledi' prossimo le domande dei senatori della Giunta entreranno nel merito della vicenda.
mariok

Re: Le contraddizioni di un paese chiamato Italia

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Si continua a violare la costituzione. Continuano a far finta di non sapere che al parlamento non spetta il compito di fare il processo al posto della magistratura. La sua funzione non è quella del Gip o del Tribunale della libertà, ma semplicemente stabilire se dalla richiesta di arresto si evince un intento persecutorio da parte dei giudici.

Ieri a Tg3 notte l'ex ministra grembiulina, a proposito di legge anti-corruzione, falso in bilancio e concorso esterno, ha dato lezioni di garantismo e di alta civiltà giuridica di fronte ad un Boccia (PD) balbettante ed imbarazzato.

Non se ne può più dell'arroganza e della faccia tosta di questi azzeccagarbugli.

P.S.

Quanto al merito. O arrestano Lusi (se mente) o arrestano Rutelli, Bianco e qualche altro.

Io per non sbagliare farei una bella retata e li metterei dentro tutti.
mariok

Re: Le contraddizioni di un paese chiamato Italia

Messaggio da mariok »

A porta a porta dell'altra sera, di cui ho visto ahimè qualche minuto, vi è stata la rappresentazione plastica di come la cricca da cui siamo oppressi è ben più ampia dei soli personaggi dei partiti.

E' una cupola formata non solo da politici, ma da giornalisti, da cosiddetti imprenditori, manager, per finire ai cosiddetti tecnici.

E' un intero sistema. Forse è per questo che è così difficile liberarcene.

Brava la Sabina Ciuffini che da sola ha tenuto testa a quella squallida combutta di vecchi tromboni.




Ferrara vs Ciuffini su Grillo. A Porta a Porta volano gli stracci

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/05/ ... ci/197621/


Durante il programma di Bruno Vespa dedicato al Movimento 5 stelle, i vari ospiti fanno a gara per stroncarlo. L’unica a difendere le sue istanze è Sabina Ciuffini, storica valletta di Mike Bongiorno a “Rischiatutto”. Durante il dibattito, ha un duro scontro a più riprese con Giuliano Ferrara. Gli italiani onesti, secondo la Ciuffini, “vanno serviti” dalla politica. Per Ferrara i cittadini “devono smettere di lamentarsi, cercarsi di inventarsi un nuovo mondo ed essere meno protetti dallo Stato, più liberi e responsabili, altro che serviti”. E continua: “Dire che la politica è un servizio è una sciocchezza, è subcultura democristiana”. La polemica deflagra quando la Ciuffini ribadisce le sue ragioni e Ferrara tenta invano di difendersi sfoderando argomentazioni poco attinenti con la discussione: “Ciuffini, io capisco che lei è stata tanti anni alla Ruota della Fortuna ma la politica non è un quiz. Non si risolve tutto dicendo ‘Allegria’”
18 maggio 2012
Amadeus

Re: Le contraddizioni di un paese chiamato Italia

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vedo che i limiti di tolleranza diventano sempre più comuni .... concordo pienamente con quanto scrivi .... e aggiungo
che le facciamo a fare le primarie se dobbiamo scegliere sempre fra le stesse facce e... se anche scegliessimo un nuovo segretario ci dobbiamo sorbire gli "anziani" che muovono le fila in un continuum spazio temporale da vertigine? cos'è cambiato con bersani? niente ... le primarie per azzerare i vertici del partito avrebbero più senso , la squadra non l'allenatore.
mariok

Re: Le contraddizioni di un paese chiamato Italia

Messaggio da mariok »

A me sembra una beffa.

Non ho seguito i dettagli dei processi. Ma delle due l'una: o gli imputati non hanno responsabilità sull'accaduto ed allora andavano assolti o sono responsabili della morte di 27 bambini e di una maestra ed allora 5 anni (che nel nostro sistema significa nemmeno un giorno di galera effettiva) senza nemmeno l'interdizione dai pubblici uffici è un'offesa alla decenza.

Vedo che l'articolo opportunamente evita di citare i commenti dei familiari delle vittime.



LA CASSAZIONE

San Giuliano: arrivano le condanne definitive
a dieci anni dal sisma che distrusse la scuola


Confermati i 5 anni di reclusione per i costruttori della Jovine
Nel crollo delle elementari morirono 27 bambini e una maestra

MILANO - La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a cinque anni di reclusione ciascuno nei confronti dei quattro imputati nel processo per il crollo della scuola Francesco Jovine di San Giuliano di Puglia, avvenuto a seguito del terremoto del 31 ottobre 2002, in cui morirono 27 bambini e una maestra.
IL PRIMO RICORSO - La terza sezione della Suprema Corte ha rigettato i ricorsi presentati contro la sentenza emessa dalla Corte d'Appello di Salerno il 26 febbraio 2009 a carico di Giuseppe La Serra, progettista della sopraelevazione della scuola (il secondo piano era stato realizzato in un secondo momento), Mario Marinaro, capo ufficio tecnico comunale e i costruttori Carmine Abiuso e Giovanni Martino. La Cassazione si era già occupata del caso nel gennaio 2010, quando, pur confermando la responsabilità degli imputati, aveva reinviato gli atti alla Corte d'Appello di Salerno per una rideterminazione delle pene: La Serra e Marinaro, infatti, nel primo processo d'appello (dopo l'assoluzione in primo grado) erano stati condannati a sei anni e dieci mesi, mentre Martino e Abiuso a cinque anni. La riduzione della pena stabilita dai giudici salernitani è stata quindi confermata.

NIENTE INTERDIZIONE - Già definitiva era invece la condanna a due anni e undici mesi di carcere per l'ex sindaco di San Giuliano di Puglia, Antonio Borrelli, che nella tragedia perse una figlia. I giudici della Cassazione con la loro pronuncia di mercoledì hanno eliminato la pena accessoria per gli imputati dell'interdizione dai pubblici uffici.

IL SISMA - Alle 11.33 del 31 ottobre 2002 il Molise fu scosso da un terremoto di magnitudo 5.9. L'epicentro fu localizzato proprio vicino a San Giuliano dove, però, un solo edificio crollò completamente: proprio la scuola elementare Jovine.

Redazione Online
23 maggio 2012 | 11:38
mariok

Re: Le contraddizioni di un paese chiamato Italia

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Villa Adriana, scempio inaccettabile

di Antonio Padellaro | 24 maggio 2012

Si è mai visto un governo nominato per salvare l’Italia dal fallimento e dall’ignominia che, mentre proclama la strenua difesa del patrimonio nazionale, annuncia la costruzione di una gigantesca discarica di rifiuti a Corcolle, poco distante dalla splendida Villa Adriana(28 chilometri da Roma), patrimonio mondiale dell’Unesco?
Il che significa mettere a repentaglio un gioiello tra i più preziosi dell’unico vero grande tesoro nazionale, quello culturale e artistico, che non ha pari al mondo. Si rimane davvero sconcertati davanti a una decisione che rende improvvisamente irriconoscibile il profilo di Mario Monti e dei suoi ministri. Al di là dei giudizi sugli atti politici, persone di riconosciuta sensibilità civile e istituzionale, illustri cattedratici cultori del bello e del giusto accettano di sottoscrivere un vero e proprio scempio con la stessa beata indifferenza di quei politicanti da quattro soldi che hanno ridotto il Paese a brandelli.

Com’è possibile? Vero è che due ministri, quelli dell’Ambiente Clini e dei Beni culturali Ornaghi, hanno scritto vibranti lettere di protesta, minacciando dimissioni che dopo il solito balletto sono prontamente rientrate in cambio di una poltrona intorno all’immancabile tavolo dei compromessi. Più dignitoso il comportamento dell’archeologo Andrea Carandini, che la porta l’ha sbattuta per davvero, affermando: “Ogni limite di tolleranza civica e personale è stato superato”. Come ha già scritto su queste pagine Silvia D’Onghia, la condizione di Villa Adriana (120 ettari di residenze, giochi d’acqua e meravigliosi monumenti) è già precaria, non essendo mai stati utilizzati i fondi necessari alla manutenzione e al restauro delle zone malmesse.

Ora la discarica allontanerà quei pochi turisti che si ostinano ad affrontare transenne, puntelli e avvisi di possibili crolli. Signor presidente del Consiglio, ci ripensi. Quale Italia altrimenti presenterà al mondo: quella che non rispetta più la propria storia, pronta a buttarla in un cumulo di immondizia?

Il Fatto Quotidiano, 24 Maggio 2012
mariok

Re: Le contraddizioni di un paese chiamato Italia

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Idea geniale anti-mafia: smantellare la Dia

pubblicata da Marco Travaglio il giorno venerdì 25 maggio 2012 alle ore 16.15 ·
Carta Canta - l'Espresso, 25 maggio 2012

Il ritorno delle stragi e le commemorazioni per il ventennale di Capaci ci hanno rovesciato addosso un surplus di retorica a colpi di convegni, libri, speciali e fiction tv, messaggi, lacrime, corone di fiori, cippi, busti, monumenti, targhe, nastri, proclami di alte e basse alte cariche dello Stato, “non abbassare la guardia”, “assicurare i colpevoli alla giustizia”, “Giovanni” di qua e “Francesca” di là. Intanto, lontano dai riflettori, viene smantellata una delle eredità più preziose di Falcone: la Direzione investigativa antimafia (Dia), nata proprio vent'anni fa dall'idea del grande giudice di creare una struttura specializzata “interforze” per raccogliere e coordinare il meglio di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza nella lotta alla criminalità organizzata.
Nel 2001 la Dia aveva in dotazione 28 milioni di euro, ora non supera i 10. Per svolgere tutti i suoi compiti, necessiterebbe di 3000 uomini, invece è ridotta a 1300. Come se non bastasse, il governo Berlusconi - quello che sbandierava come roba sua i latitanti arrestati e i beni sequestrati, quello che il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso vorrebbe premiare “per la lotta alla mafia” - nel 2010 ha decretato il blocco degli stipendi per tre anni agli operatori della Dia. E nell'ottobre 2011 ha infilato nel decreto Stabilità una normetta che taglia i loro stipendi del 20%, riducendo del 60% il Tea (trattamento economico aggiuntivo) per il 2012-2013. Misura confermata dal governo Monti. Un risparmio insignificante, ingiustificabile con motivazioni economiche (in media il Tea degli 007 antimafia ammonta a circa 300 euro mensili, su stipendi di 1400-2000 euro). E per giunta “riservato”, in tutto il comparto sicurezza, solo alla Dia. Quanto basta per far sospettare tutt'altre finalità.
Sciogliere la Dia a vent'anni dalla sua nascita e dalla morte di Falcone sarebbe troppo anche per questa classe politica: molto meglio svuotarla giorno per giorno, per non dare nell'occhio. “Vogliono toglierci la nostra specificità – denuncia un ispettore che, per ovvi motivi, non nominiamo – che ancor oggi ci consente di fare indagini in completa autonomia dalla politica, e che ci rende 'pericolosi' e poco 'gestibili'. Fanno di tutto per affossarci: prima i continui tagli di fondi e mezzi, poi il trasferimento insieme alla Criminalpol in una zona periferica di Roma, infine l'uso del turnover per riempirci di personale sempre meno qualificato e più raccomandato. Eppure, nonostante le mortificazioni, abbiamo mantenuto un livello di preparazione e di indipendenza altissimo. E forse è proprio questo il 'problema'...”.
Il bilancio di vent'anni di Dia parla chiaro: 12 miliardi di euro i beni sequestrati a Cosa Nostra, camorra, ’ndrangheta e Sacra Corona Unita, 2 miliardi quelli confiscati, 9 mila ordinanze di custodia cautelare dal 1992 al 2012. Sei mesi fa, dopo le denunce dei sindacati di polizia e del Cocer dell'Arma, gl'ispettori Dia hanno scritto all'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni: “Abbiamo il dovere morale di denunciare l'ennesimo tentativo di depauperare la Dia, fortemente voluta da Falcone, attentando così alle sue idee”. Ma, come han dichiarato al sito linkiesta.it, non hanno mai ricevuto uno straccio di risposta: “Nè da Maroni, nè dal capo della Polizia”. Fli ha presentato una proposta di legge per rifinanziare la Dia secondo le sue esigenze, ma nessun altro gruppo parlamentare s'è finora associato. Così, proprio mentre occorrerebbero detective esperti e professionali per fare luce sul rinascente stragismo e si avvicina come non mai la verità sulle trattative Stato-mafia partite dopo la strage di Capaci e forse tutt'oggi in corso, lo Stato rinuncia al suo apparato investigativo e repressivo più efficace e collaudato. Il tutto mentre le Procure impegnate in indagini su mafia e politica denunciano difficoltà sempre maggiori nel trovare investigatori disposti a rischiare la carriera pestando i piedi a questo o quel potentato. Altro che “non abbassare la guardia” e “assicurare i colpevoli alla giustizia”. Vent'anni dopo, siamo tornati alla vecchia battuta di Amurri e Verde: “La criminalità è organizzata, e noi no”.
mariok

Re: Le contraddizioni di un paese chiamato Italia

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Come se niente fosse
di Antonio Padellaro | 3 giugno 2012

Cosa hanno in comune la decisione di tenere ugualmente il ricevimento e la sfilata del 2 giugno (malgrado il disastroso terremoto dell’Emilia ne suggerisse la sospensione) e la scelta di procedere, comunque, con la spedizione degli Azzurri agli Europei (malgrado lo scandalo delle scommesse mieta avvisi di garanzia e sgradevoli sospetti tra i divi della Nazionale)? Le fanfare? Il tricolore? Ovvero, quel patriottismo di facciata televisiva che si serve delle piume dei bersaglieri e dei calciatori che fanno finta di cantare “l’Italia s’è desta s’è cinta la testa”?

Ieri, abbiamo letto su Repubblica una solenne reprimenda “in difesa del 2 giugno” e contro “i virus che infettano la rete”, la “disinformazione”, “la demagogia e la divisione”, con l’accusa di avere (caspita!) “strumentalizzato i morti del terremoto”. Insomma, chi ha osato domandare al Quirinale se non fosse meglio devolvere i soldi delle cerimonie alle popolazioni colpite o impegnare i militari nelle operazioni di soccorso è stato sistemato per le feste (della Repubblica e di Repubblica). Per carità, ci adeguiamo deferenti ai moniti del presidente Napolitano impegnato, leggiamo, “a garantire una cerimonia sobria in costante connessione sentimentale con le popolazioni terremotate”. Il fatto che poi le suddette popolazioni non siano entrate troppo in connessione sentimentale con il Colle (si ascoltino in proposito le irate dichiarazioni raccolte da SkyTg24) sarà certamente dovuto ai virus infetti. Così come chi ha segnalato la presenza, al sobrio pic-nic del Quirinale, degli ex sottosegretari Malinconico e Zoppini, costretti alle dimissioni da disavventure giudiziarie, e dell’esimio on. Verdini, coinvolto nelle inchieste su varie cricche, persegue certamente demagogia e divisione.

Sulla tragicommedia pallonara, poi, non ci azzardiamo ad aggiungere una virgola dopo le robuste cazziate subìte da Monti e da Prandelli per aver preso entrambi atto che il giocattolo si è rotto e che forse bisognerebbe ricominciare tutto da zero. “Altro che modelli”, ha scritto con esemplare cinismo il Corriere della Sera definendo i calciatori “gladiatori tatuati” a cui “non tocca prosciugare lo stagno riducendo i soldi e lo spettacolo” e pazienza se a segnare i gol ci pensa la malavita organizzata. A questo punto, urge modificare l’articolo 1 della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica fondata sul come se niente fosse”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06 ... se/250934/
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